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Il 27 febbraio 2024 è approdata su Disney+ la serie Shōgun, ambientata nell'antico Giappone e tratta dall'omonimo romanzo di successo del 1975 dello scrittore e sceneggiatore James Clavell.
Vi si ripercorre la storia dell'ascesa al potere del Daimyō Yoshi Toranaga, fino a diventare il primo Shōgun dopo le guerre civili terminate nel 1600 e dopo circa 30 anni dalla fine dello shogunato Ashikaga. Le vicende sono raccontate dal punto di vista del navigatore inglese John Blackthorne, le cui gesta sono vagamente ispirate alle imprese storiche di William Adams.
Non è la prima volta che l'opera riceve un adattamento dal vivo, dato che già una miniserie degli anni '80 aveva visto per protagonisti i celeberrimi Richard Chamberlain e Toshirō Mifune. E se è vero che il romanzo di Clavell non brilla per accuratezza storica, la nuova versione prodotta da Disney+ ha saputo comunque far parlare di sè fin da subito grazie a una produzione coinvolgente, fastosa ed estremamente attenta ai dettagli, tale da riuscire a catapultare lo spettatore in un mondo antico e lontano, e farlo sentire direttamente all'interno del complesso universo feudale del Sol Levante.
Dalla spettacolarità delle scene d'azione alla cura dei costumi, degli ambienti, delle usanze e delle mode dell'epoca, fino alla scelta del cast, ogni punto è stato teso a voler far emergere il contesto storico con la massima accuratezza, contro ogni stereotipo.
Proprio questi passaggi sono stati oggetto di diverse interviste esclusive centrate sull'attore protagonista Hiroyuki Sanada, che veste anche il ruolo di produttore del progetto.
L'attore ha inteso rimarcare in più occasioni come la presenza di un cast giapponese sia stata una condizione essenziale da lui espressamente richiesta e ottenuta, assieme alla possibilità di ingaggiare esperti e consulenti, i quali sono volati negli Stati Uniti direttamente dal Paese del Sol Levante per insegnare alla troupe tecniche, costumi e quant'altro.
E' trapelato inoltre che Sanada ha fatto notare alcuni dettagli storicamente inesatti contenuti nel romanzo originale, che sono stati così da lui ripresi e fatti correggere sul set della serie.
Voi cosa ne pensate delle condizioni dettate da Sanada?
State seguendo Shogun?
Pur essendo di matrice americana, ritenete che sulla scia di questa serie potrebbero arrivare in streaming sempre più contenuti -anche storici- a produzione strettamente nipponica e dunque ancor più "autenticamente giapponesi"?
Vi si ripercorre la storia dell'ascesa al potere del Daimyō Yoshi Toranaga, fino a diventare il primo Shōgun dopo le guerre civili terminate nel 1600 e dopo circa 30 anni dalla fine dello shogunato Ashikaga. Le vicende sono raccontate dal punto di vista del navigatore inglese John Blackthorne, le cui gesta sono vagamente ispirate alle imprese storiche di William Adams.
Non è la prima volta che l'opera riceve un adattamento dal vivo, dato che già una miniserie degli anni '80 aveva visto per protagonisti i celeberrimi Richard Chamberlain e Toshirō Mifune. E se è vero che il romanzo di Clavell non brilla per accuratezza storica, la nuova versione prodotta da Disney+ ha saputo comunque far parlare di sè fin da subito grazie a una produzione coinvolgente, fastosa ed estremamente attenta ai dettagli, tale da riuscire a catapultare lo spettatore in un mondo antico e lontano, e farlo sentire direttamente all'interno del complesso universo feudale del Sol Levante.
Dalla spettacolarità delle scene d'azione alla cura dei costumi, degli ambienti, delle usanze e delle mode dell'epoca, fino alla scelta del cast, ogni punto è stato teso a voler far emergere il contesto storico con la massima accuratezza, contro ogni stereotipo.
Proprio questi passaggi sono stati oggetto di diverse interviste esclusive centrate sull'attore protagonista Hiroyuki Sanada, che veste anche il ruolo di produttore del progetto.
L'attore ha inteso rimarcare in più occasioni come la presenza di un cast giapponese sia stata una condizione essenziale da lui espressamente richiesta e ottenuta, assieme alla possibilità di ingaggiare esperti e consulenti, i quali sono volati negli Stati Uniti direttamente dal Paese del Sol Levante per insegnare alla troupe tecniche, costumi e quant'altro.
E' trapelato inoltre che Sanada ha fatto notare alcuni dettagli storicamente inesatti contenuti nel romanzo originale, che sono stati così da lui ripresi e fatti correggere sul set della serie.
Voi cosa ne pensate delle condizioni dettate da Sanada?
State seguendo Shogun?
Pur essendo di matrice americana, ritenete che sulla scia di questa serie potrebbero arrivare in streaming sempre più contenuti -anche storici- a produzione strettamente nipponica e dunque ancor più "autenticamente giapponesi"?
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Sull’usare attori giapponesi per interpretare giapponesi mi sembra semplicemente un’ottima scelta…
Se poi il succo del discorso girava attorno alla richiesta di maggiore "inclusività" beh direi che sarebbe risultato al limite del ridicolo. Vabeh che oramai non mi sorprendo più di niente.
Beh The rock ci sta bene dappertutto 😂😂😂
Ah qualcosa sempre la poteva fare, basta che non lo spacciassero per un giapponese del '600 XD
La serie non l' ho vista ma ovviamente mi aspetto che se ci sono personaggi occidentali come l' inglese citato nell' introduzione non l' abbiano affidato a un giapponese...
FX sta regalando una serie migliore dell'altra ultimamente, in Estate dovrebbe arrivare la seconda stagione di The Bear.
Non credo che ci saranno prossime stagioni.
Dipende anche dal materiale di partenza che infatti non brilla per accuratezza storica. Da produttore ha fatto bene a imporsi per poter creare un prodotto verosimile.
L'inclusività e il politicamente corretto dovete proprio infilarlo in ogni discorso?
Gli attori caucasici nella serie sono presenti in minima parte, il protagonista è proprio uno di essi.
Sì ma mi auguro non facciano personaggi giapponesi
Lo scontro politico gira attorno anche all'influenza cattolica che è stata protratta in quegli anni in Giappone.
Ciò detto, Shogun finora mi ha colpito molto positivamente e in particolare Sanada è veramente bravo. Una caratteristica della serie, per chi volesse guardarla, è che il cast giapponese non è doppiato, quindi se non siete fan dei sottotitoli siete già avvertiti.
E' già stato annunciato che si tratta di una miniserie, quindi dovrebbero coprire tutto il libro in una singola stagione. Però è possibile che un eventuale successo di Shogun possa portare ad altri adattamenti dei libri del ciclo della "asian saga" di Clavell.
e usi come esempi produzioni che non sono Disney
Dimentichi transgender
Nei prossimi giorni sicuramente approfitterò della serie tv per farmi un'idea migliore.
Senza esagerare il primo episodio è stato curato sin nei minimi dettagli, notevole davvero, questa serie è iniziata molto bene.
- E' una serie FX, marchio di qualita
- Il white saviour per come era nel libro è un concetto superato
- Ha senso aver corretto quelle cose
- I paragoni con le (co)produzioni Netflix hanno rotto il Katsudon
- E' storicamente accurato che i cattolici cercarono di conquistare il Giappone così
- Chissene del massacro dei Kirishitan, i Daimyo convertiti restarono al loro posto
- Se Sanada non vince un Emmy dopo questa il mondo rimane un campo di concime
- Mariko per una volta è rappresentata come un personaggio effettivo
Ho letto il libro del 1975, ha un finale e la storia è fenomenale e senza cali Paragonarlo a Vikings (e alla sua deriva) è quasi offensivo, poi al momento (4 episodi) l'han rispettato bene se continua così sarà un capolavoro.
In realtà quello è un personaggio da fiction che si ispira a quello vero, Tokugawa Ieyasu, l'ultimo dei tre grandi unificatori del Giappone.
Peccato non avere Disney+, ma di certo non mi metto a fare l'abbonamento per vedere una serie sola.
Meno male che non è caduta nei cliché del politicamente corretto e della fittizia inclusività
Motivo per cui avevo deciso di saltare in toto anche questa, ma sottlineature di una così alta fedeltà storica e culturale mi stanno facendo ricredere.
Provo a fare un'ipotesi: è probabile che in una fase iniziale di casting i produttori stessero considerando americani di origine asiatica; se ricordo bene soprattutto nelle Hawaii dovrebbe esserci una minoranza piuttosto larga di americani di origine giapponese. Per esempio l'anno scorso Netflix per la serie animata Blue Eyed Samurai ingaggiò George Takei (il signor Sulu di Star Trek) per doppiare un personaggio, Seki, il cui character design ricalcava le sue fattezze.
Penso che l'ideale sia sempre abbonarsi per brevi periodi di tempo una volta che si è individuato un numero sufficiente di opere che incontrano i propri gusti. Per esempio si può tenere Disney + per il tempo sufficiente per guardarsi Shogun, Heavenly Delusion e The Americans.
Posso immaginare/ipotizzare che la richiesta sia nata non per un discorso di "fisionomia", "voglio giapponesi purosangue non nippoamericani con lineamenti magari meno marcati" quanto per il modo di recitare/posare, di certi atteggiamenti, di certi movimenti del corpo, che per un giapponese nato e cresciuto in Giappone siano radicati e naturali mentre per qualcuno che per nascita o trascorsi è stato "contaminato" in un ambiente diverso, occidentale in primis siano andati persi e siano difficili da acuisire per una recitazione estemporanea.
O che comunque avrebbe richiesto un controllo totale di ogni scena con loro presenti per vedere che non "sbagliassero" anche un singolo gesto.
Magari è pignoleria, e lo è soprattutto se si pensa al pubblico non giapponese che vedrà la serie e che non coglierebbe quelle cose, ma non per un giapponese e magari Sanada ha voluto fortemente che fosse una serie (anche) per il Giappone.
Appunto potevano prendere americani di origine giapponese ma un cast interamente nipponico (per le parti che gli competono non certo per il protagonista inglese) è una delizia... e ha impreziosito la serie. Poi gli Americani son quelli che fanno Cleopatra, Annibale e Macchiavelli non proprio storicamente accurati quindi chissà come sarebbe andata a finire.
Comunque gli asiatici nelle produzioni occidentali rientra nella "maggiore inclusione".
Anche questa scelta può aver influito su quella del casting.
Una domanda, nei miei lontani ricordi il protagonista impara il giapponese, ovviamente nella vecchia serie tutto era doppiato o quasi, ma qui come funziona?
Cioè nei momenti in cui il protagonista parla giapponese non lo doppiano o tutti i personaggi principali passano a parlare/doppiati?
Sottotitolato, solo quando si parla in inglese i personaggi giapponesi (quei pochi) vengono doppiati.
Si per i personaggi giapponesi capisco.
Ma intendo il protagonista di fatto quindi non parla MAI in lingua giapponese? Non impara il giapponese?
Non mi riferisco all'attore ma al personaggio John Blackthorne.
Cioè lui parla solo inglese e sono gli altri protagonisti (giapponesi a partire dallo shogun) che imparano quella lingua e quindi dialogano con lui così (e quindi permettendo il doppiaggio)?
O il discorso del "parlano solo in giapponese e non vengono doppiati" riguarda unicamente i personaggi minori e le comparse e gli altri invece vengono sempre doppiati a prescindere dalla lingua che stanno usando (non con cui stanno recitando)?
Quello che ha inteso fare Sanada è stato di portare la autenticità (tra virgolette) della storia giapponese in ogni sua sfaccettatura (obi dei kimono compresi), e che questa pretesa sia stata accettata, presa in considerazione, accolta di buon grado e soddisfatta in ogni aspetto non è cosa di poco conto.
Anche in qualità di attore protagonista (e produttore), che egli sia stato tenuto in tale considerazione non era comunque scontato, ed è -io penso- un aspetto molto interessante (forse addirittura il più interessante) di questa produzione.
All'epoca di Harry Potter la Rowling pretese un cast spiccatamente britannico, ma lei era l'autrice originale e poteva imporsi, Sanada "al confronto" non è "nessuno", per capirci, il romanzo non è certo suo.
Se pensiamo poi a Memorie di una Geisha, è ambientato sì in Giappone, ma gli occhi a mandorla che abbiamo visto erano lungi dall'essere tutti giapponesi, anzi, erano un bel melting pot semmai.
Porto un altro esempio, a base diversa: se mai i giapponesi volessero fare un live action della Speziale (storia scritta da giappi ma non ambientata in Giappone, come ben sappiamo), sicuramente metterebbero un cast tutto giapponese o quasi, e in ogni caso agli occhi di un occidentale nulla emergerebbe di strano, perché tanto sono "tutti uguali con gli occhi a mandorla". Ma il punto non sarebbe quello, bensì nel far emergere una importante congruità con il romanzo di partenza (giapponese).
Quindi, tornando a noi, dare per scontato che una produzione americana inserisca nel cast di una storia giapponese un cast esclusivamente o fortemente giapponese è ancora adesso, secondo me, una chicca e non una ovvietà.
Ben venga poi che non si limitino a quei due o tre nomi già presenti in altri film americani (come lo stesso Sanada appunto, o il Ken Watanabe di turno), ma guardino anche oltre: la presenza nel cast della bravissima Fumi Nikaido ad esempio mi rende contentissima, e come lei, ci sono tantissimi attori/trici giapponesi giovani e meno giovani di grandissimo talento che non sfigurerebbero assolutamente in produzioni internazionali di questo tipo.
Poi, fuor di dubbio che l'importanza maggiore (e probabilmente quella a cui teneva maggiormente Sanada) non è tanto nel vedere l'occhio a mandorla, quanto nella rappresentazione della storia e della cultura nipponica. E mi pare che questo lo abbiano centrato, pertanto ben venga.
Per quanto riguarda la sottoscritta, invece, amo molto le produzioni giapponesi a sfondo storico. A mio avviso, se uno Shogun aprisse le porte a portare anche da noi in streaming opere come Nobunaga Concerto (capolavoro♥), i vari drama di Ooku o addirittura i taiga drama della NHK (produzioni immense per i giapponesi, e su cui ricordo che si è formato il regista Keishi Otomo di Rurouni Kenshin), allora sì che godrei come un riccio. Lì si che si "impara la storia giapponese" per davvero in stile Quark, se uno ha piacere di farlo oltre alla visione dell'opera in sé.
Pertanto tengo le dita incrociate
A rigor del vero, i personaggi del romanzo sono di finzione e si ispirano tutti (con varianti) a figure storicamente esistite; non c'è Ieyasu Tokugawa bensì c'è un Yoshi Toranaga, non ci sono Hideyoshi Toyotomi né Nobunaga Oda dunque, bensì un "Goroda" al posto di quest'ultimo, e così via. Indubbiamente lo sfondo storico è quello del Giappone feudale post-battaglia di Sekigahara del 1600, certamente.
Vado per gradi, forse così mi spiego meglio:
* John Blackthorne lentamente impara il giapponese, (al momento conosce poche parole) nel quarto episodio per esempio ripeteva "Īe" e ne veniva sottotitolato la traduzione, "No" (cosa che viene fatto normalmente con gli attori giapponesi);
* Per gli attori giapponesi che parlano in inglese (e quindi sono doppiati) mi viene in mente solo Mariko (e forse mi sfugge qualcuno di poco importante), gli altri doppiati non sono giapponesi (portoghesi/inglesi).
Intanto grazie per le info.
Ok, ripeto vado con i pochi ricordi mantenuti in memoria della serie di 44 anni fa, oltre a non ricordare i "tempi" di sviluppo delle vicende (settimane, mesi, anni) direi fondamentali per l'acquisizione di un livello linguistico, quindi posso anche prendere cantonate.
Diciamo dunque che sono nella fase in cui lui di fatto interagisce con i personaggi giapponesi sfruttando i personaggi portoghesi (ricordo un prete portoghese della serie) e inglesi che fungono da interpreti di volta in volta, e quindi avendo tutti questi dialoghi doppiati.
E quindi John per ora parla poco in giapponese (sottotitolato).
tnx
PS: Non mi ero accorto fossero usciti solo i primi episodi, pensavo fosse già conclusa / disponibile interamente.
è una miniserie e non è prevista una seconda stagione. Sono solo 10 episodi.
Ma lì è come cercare di fare la differenza fra il dialetto toscano e il dialetto lombardo di Bergamo, alla fine sono mutualmente intellegibili.
Non ho idea di cosa abbiano combinato con il doppiaggio, questa serie la sto seguendo per come l'hanno concepita.
Chiaro, così in effetti le cose sono gestibili conservando il doppiaggio come "narrazione" principale e i sottotitoli per quella secondaria tra personaggi che non riescono a dialogare se non giapponese.
Ancora non l'ho iniziata ma lo farò senz'altro quando sarà conclusa.
Per me è giusto puntualizzarlo, anche perché ho visto che stanno uscendo vari articoli di polemica per la mancanza di inclusività in questa serie.
Polemiche del tutto assurde... ma in USA evidentemente molti non hanno un cervello pensante.
Io voglio l'inclusività nei film con gli alieni!
Questo sostituirli sempre con pupazzi, costumi, computer grafica è puro razzismo!
Diciamo basta a tutto questo!
Alieni per le parti degli alieni!
Nel senso, è giusto puntualizzare che è corretto che ci siano giapponesi nel cast e non sia invece un cast multietnico.
@DoctorDoomIII
Ahahah non vedo errori
Sanada si riferiva ai giapponesi del luogo, è non giapponesi nati a vissuti in America...comunque il cast multietnico è presente, visto che ci stanno anche caucasici.
comunque se quello che intendete
inclusivo = nero
Scusa ma quando avrei detto una cosa del genere?
Ho detto che ci sono articoli che tacciano di non inclusività la serie in questione e che tali polemiche sono assurde.
Dimmi dove avrei scritto quello che hai detto tu
La serie TV (e rimontaggio cinematografico successivo) degli anni '80 è comprensibilmente stata oggetto di critiche costanti da parte dei giapponesi per ragioni intuibili, come ogni singolo altro caso analogo di appropriazione culturale (che li si vogliano chiamare così o meno).
La cosa più di raziocinio che Sanada e la Kondo potevano fare una volta avuta luce verde per il progetto era fare in modo che tutte quelle (chiamiamole diplomaticamente così) sviste sistematiche riguardo la rappresentazione di personaggi giapponesi fatte da produzioni americane nel corso della storia di hollywood fossero eliminate a monte già prima che partisse la pre-produzione.
E' stata fatta una ricerca filologica durata anni su come avrebbero dovuto rendere tutto l'ambiente, sia sul lato di setting che su quello umano per fare in modo che anche se fosse una storia di finzione fosse il più verosimile possibile al Giappone di quel periodo.
parlavo in generale visto il tono dei primi commenti e dove vanno sempre a parare
All'inizio è proprio alle prese con l'imparare il giapponese per interfacciarsi, dato che è metà olandese al servizio degli inglesi come pilota (contro marina spagnola e portoghese). Le espressioni che usa per comunicare sono semplici vocaboli ripetuti più volte. Termini come (hai capito?, donna, si, Pilota della Nave, proibito) che usa per comporre parole brevi e gesticolando si fa capire.
Il libro all'inizio è leggermente confusionario, in alcuni punti ci sono dei pensieri espressi dai personaggi che non sempre seguono uno stacco e sono narrativamente consecutivi. Forse comunque è la traduzione (inoltre è senza crediti perchè non sono riusciti a reperire chi l'ha fatta) o la difficoltà di resa non troppo semplice ma poi ingrana con gli avvenimenti veri e propri. A livello descrittivo invece non si capisce una mazza, non siamo a livelli maniacali di Tolkien ma quando entrano a Osaka l'unica cosa che si capisce è che ha superato molti varchi controllati e molte porte e scale....Nei dialoghi Giapponesi finiscono spesso le domande con un "ne"? Hai capito <<ne>>?
come un intercalare quasi ....
Io sono comunque ancora in fase iniziale (presto per giudicarlo) ma perchè vogliono conservarlo come lettura serale senza impegno. Altrimenti mi sarebbero bastati 2 giorni nel fine settimana.
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