Condividere un nome, a volte, significa anche soppesarne con cautela le conseguenze e doverne condividerne le responsabilità.
Piuttosto infelice, infatti, l'episodio che ha coinvolto il doppiatore Tōru Furuya, che gli costa ora parte della carriera: egli ha prestato la voce, tra gli altri, anche al popolare personaggio di Tōru Amuro di Detective Conan, oltre che parte del proprio nome. E proprio dal "suo Amuro" ora si separa per sempre.
Facciamo qualche passo indietro, per meglio comprendere l'accaduto: nel corso di una carriera dipanatasi su oltre 50 anni, l'uomo ha lavorato per più di 100 opere diverse.
Quando il maestro Gosho Aoyama ha poi creato il personaggio di Tōru Amuro/Rei Furuya, aveva voluto omaggiare proprio il doppiatore che in seguito sarebbe stato scelto per dargli la voce.
"Tōru Amuro" deriva palesemente dalla celebre figura di Ray Amuro di Mobile Suit Gundam, doppiata per l'appunto da Tōru Furuya; il nome Rei Furuya mescola invece quel medesimo 'Ray' (pronunciato 'Rei') con il cognome del doppiatore; anche il soprannome Zero del personaggio, inoltre, è frutto del significato attribuito al kanji 零 del nome 'Rei'.
E' facile ipotizzare che il reciproco omaggio possa aver portato ulteriore fortuna al personaggio di Amuro, che ha conosciuto fin da subito in patria una popolarità inaspettata e crescente.
La piccola frattura apertasi lo scorso 22 maggio, tuttavia, ha aperto un valico altrettanto inarrestabile: proprio attraverso il proprio account Twitter-X ufficiale, in quella data Tōru Furuya aveva ammesso che quanto riportato dalla rivista scandalistica Weekly Bunshun a riguardo di una tresca avuta con una fan corrispondeva a verità. Bunshun aveva scritto un articolo basandosi su un'intervista diretta all'uomo.
Furuya aveva così ammesso di aver avuto una relazione clandestina con una giovane fan durata quattro anni e mezzo e conclusasi lo scorso settembre; era rimasto ammirato dall'onesto supporto di lei, l'aveva contattata ed era così iniziata una relazione romantica tra i due. L'uomo aveva poi confermato anche di aver alzato le mani su di lei una volta, durante un litigio, e di averla poi costretta ad abortire in seguito a una gravidanza indesiderata.
Furuya si è scusato per le proprie azioni, ma nel frattempo l'emittente che produce Detective Conan, ovvero la Yomiuri TV, aveva subito rilasciato un comunicato in cui segnalava che non era in grado di prevedere come questo scandalo avrebbe potuto influire proprio sulle sorti del piccolo grande detective di Aoyama.
Le conseguenze non avevano tardato dal farsi sentire: in seguito alle ammissioni, la Animate aveva cancellato l'evento dedicato a Detective Conan previsto per il prossimo 27 luglio, che avrebbe previsto proprio lui come speaker; Furuya aveva anche lasciato un secondo evento previsto tra il 10 e l'11 agosto.
L'undici giugno, poi, la Atlus aveva comunicato di aver rimosso Furuya dal cast del gioco RPG Metaphor: ReFantazio fantasy a causa di "varie circostanze" non meglio precisate, segnalando che il suo sostituto sarebbe stato annunciato prossimamente, nel mese di luglio.
Giunge ora infine il comunicato dell'agenzia Aoni Production, che ha annunciato ciò che era possibile prevedere dopo una tale escalation: unitamente al doppiatore, infatti, l'agenzia ha riferito che l'uomo ha deciso di dare l'addio ai popolari ruoli di Tōru Amuro in Detective Conan e di Sabo da One Piece; la Aoni Production ha chiesto a Furuya di fare un passo indietro e l'uomo ha acconsentito, scusandosi inoltre per i gravi disguidi e i danni che ha arrecato a tutti.
Di lui ricordiamo poi anche i ruoli di Mamoru Chiba (Marzio) e Milord in Sailor Moon, Yamcha in Dragon Ball, Seiya di Pegasus (Pegasus) in Saint Seiya, Kyosuke Kasuga (Johnny) in Kimagure Orange Road.
Fonti consultate:
Anime News Network
Twitter - X
Piuttosto infelice, infatti, l'episodio che ha coinvolto il doppiatore Tōru Furuya, che gli costa ora parte della carriera: egli ha prestato la voce, tra gli altri, anche al popolare personaggio di Tōru Amuro di Detective Conan, oltre che parte del proprio nome. E proprio dal "suo Amuro" ora si separa per sempre.
Facciamo qualche passo indietro, per meglio comprendere l'accaduto: nel corso di una carriera dipanatasi su oltre 50 anni, l'uomo ha lavorato per più di 100 opere diverse.
Quando il maestro Gosho Aoyama ha poi creato il personaggio di Tōru Amuro/Rei Furuya, aveva voluto omaggiare proprio il doppiatore che in seguito sarebbe stato scelto per dargli la voce.
"Tōru Amuro" deriva palesemente dalla celebre figura di Ray Amuro di Mobile Suit Gundam, doppiata per l'appunto da Tōru Furuya; il nome Rei Furuya mescola invece quel medesimo 'Ray' (pronunciato 'Rei') con il cognome del doppiatore; anche il soprannome Zero del personaggio, inoltre, è frutto del significato attribuito al kanji 零 del nome 'Rei'.
E' facile ipotizzare che il reciproco omaggio possa aver portato ulteriore fortuna al personaggio di Amuro, che ha conosciuto fin da subito in patria una popolarità inaspettata e crescente.
La piccola frattura apertasi lo scorso 22 maggio, tuttavia, ha aperto un valico altrettanto inarrestabile: proprio attraverso il proprio account Twitter-X ufficiale, in quella data Tōru Furuya aveva ammesso che quanto riportato dalla rivista scandalistica Weekly Bunshun a riguardo di una tresca avuta con una fan corrispondeva a verità. Bunshun aveva scritto un articolo basandosi su un'intervista diretta all'uomo.
Furuya aveva così ammesso di aver avuto una relazione clandestina con una giovane fan durata quattro anni e mezzo e conclusasi lo scorso settembre; era rimasto ammirato dall'onesto supporto di lei, l'aveva contattata ed era così iniziata una relazione romantica tra i due. L'uomo aveva poi confermato anche di aver alzato le mani su di lei una volta, durante un litigio, e di averla poi costretta ad abortire in seguito a una gravidanza indesiderata.
Furuya si è scusato per le proprie azioni, ma nel frattempo l'emittente che produce Detective Conan, ovvero la Yomiuri TV, aveva subito rilasciato un comunicato in cui segnalava che non era in grado di prevedere come questo scandalo avrebbe potuto influire proprio sulle sorti del piccolo grande detective di Aoyama.
Le conseguenze non avevano tardato dal farsi sentire: in seguito alle ammissioni, la Animate aveva cancellato l'evento dedicato a Detective Conan previsto per il prossimo 27 luglio, che avrebbe previsto proprio lui come speaker; Furuya aveva anche lasciato un secondo evento previsto tra il 10 e l'11 agosto.
L'undici giugno, poi, la Atlus aveva comunicato di aver rimosso Furuya dal cast del gioco RPG Metaphor: ReFantazio fantasy a causa di "varie circostanze" non meglio precisate, segnalando che il suo sostituto sarebbe stato annunciato prossimamente, nel mese di luglio.
Giunge ora infine il comunicato dell'agenzia Aoni Production, che ha annunciato ciò che era possibile prevedere dopo una tale escalation: unitamente al doppiatore, infatti, l'agenzia ha riferito che l'uomo ha deciso di dare l'addio ai popolari ruoli di Tōru Amuro in Detective Conan e di Sabo da One Piece; la Aoni Production ha chiesto a Furuya di fare un passo indietro e l'uomo ha acconsentito, scusandosi inoltre per i gravi disguidi e i danni che ha arrecato a tutti.
Di lui ricordiamo poi anche i ruoli di Mamoru Chiba (Marzio) e Milord in Sailor Moon, Yamcha in Dragon Ball, Seiya di Pegasus (Pegasus) in Saint Seiya, Kyosuke Kasuga (Johnny) in Kimagure Orange Road.
Fonti consultate:
Anime News Network
Twitter - X
La vita privata è una cosa, quella professionale un'altra.
I giapponesi dovrebbero togliersi la scopa dal culo così staremmo tutti meglio.
Che cosa volevate che facessero, dopo quello che ha fatto mi sembra il minimo perdere un lavoro dove la tua voce entra nelle casa della gente.
Una brutta persona, non c'è nient'altro da dire.
Non so i giapponesi a quanto pare...
Personalmente non ho capito quale fosse lo scandalo
Credo averla picchiata e obbligata ad abortire.
Sni, nel senso normalmente sono d'accordo con te. Ad esempio se si fosse trattato solo di una storia andata a male, pure una tresca extra coniugale toh, avrei detto 'cazzi suoi'.
Ma qui si parla come minimo di un episodio auto confessato di violenza domestica e coercizione all'aborto, e se la ragazza in questione volesse potrebbe portarlo in tribunale.
Lui è una persona mediaticamente esposta al punto da non essere più la fonte anonima di una voce, cosa da cui lui stesso ha guadagnato negli ann (soldi, contatti di lavoro etc etc). Il suo volto pubblico è così riconoscibile che le opere stesse per cui lavora ne vengono influenzate e/o sponsorizzate. E sono tutti prodotti rivolti ad un pubblico giovane e/o anche per famiglie, quindi un danno alla sua immagine pubblica poteva portare ad un dannegiamento delle opere stesse. Le aziende hanno il diritto di tutelarsi.
È vero che è un fatto morale (per ora, poi forse diventerà legale) e le azioni private dovrebbero essere distinte dal proprio lavoro, però bisogna anche tenere a mente il contesto, e cioè che ci sono lavori dove l'immagine pubblica conta.
Se un attore occidentale che lavora per un film Marvel fosse esposto e confessasse lui stesso di aver avuto una relazione con una donna molto più giovane (minorenne quando l'ha conosciuta? Non si sa, però è possibile), e averla poi picchiata e costretta ad abortire, non farebbe mai più un film con marvel o disney
(ad esempio, pensa quello che è successo con l'attorendi Kang). Forse potrebbe trovare lavoro con produzioni indipendenti o di target più adulto, ma non con roba vista da bambini o ragazzi.
Non è una questione giapponese. Sei un attore o un doppiatore? Sei tu stesso 'il prodotto'. È ridicolo censurare qualcuno per aver avuto una storia? Assolutamente, e in questo i giapponesi sbagliano. Ma qui si è scavallato una linea di demarcazione che va ben oltre il 'sono fatti suoi' e ovunque sarebbe stato trattato allo stesso modo
Concordo, per reati così gravi è giusto che si paghino tutte le conseguenze del caso. Nessuno lo ha costretto a picchiare e a obbligare un'altra persona ad abortire, poteva pensarci prima alle ripercussioni sulla sua carriera. Evidentemente pensava che nulla di tutto questo sarebbe mai venuto fuori
Però non capisco cosa possa interessare a chi segue un anime come One Piece o Conan.
Perdonami, in che senso? Come è citato nell'articolo, quello di Amuro è un personaggio palesemente "costruito" come omaggio a Furuya (nel nome, nella voce, forse addirittura nel capello biondo). Per un fan di Conan e/o di Amuro, sapere che ci sia questa spiacevole vicenda associata/associabile ANCHE a quel personaggio di certo non è un bel pensiero.
Così come il sapere che quel personaggio, così come Sabo, cambierà voce (una voce che magari finora hai apprezzato e che ti spiacerà non sentire più).
Si concordo, in altre situazioni venute fuori, dove si parlava semplicemente di relazioni extraconiugali, se non addirittura di personaggi famosi single che avevano una relazione nascosta (vedi caso idol), ho sempre sostenuto che questo non dovesse colpire la sfera lavorativa… ma quando si parla di violenza domestica, addirittura coercizione all’aborto, allora è una altro discorso.
Ragionando terra terra, al netto di questioni penali e morali, con una persona di questo tipo non vorrei aver a che fare, perché sicuramente non porterà una buona nomea alla mia società…
Io sono del tuo stesso parere. Capisco che quanto ha fatto Furuya é grave ed è giusto che paghi, ma il lavoro non c'entra nulla. Son convinto che se quello che ha fatto lui lo avesse fatto un panettiere o un rivenditore d'auto starebbero ancora lavorando. Lo fa un famoso e finisce il mondo. Si pretende che una figura pubblica debba essere perfetta, ma non può essere così. Ogni umano ha le sue imperfezioni, famoso o non che sia. È una cosa che bisogna accettare e non farlo sarebbe alquanto ipocrita, soprattutto per chi punta il dito, mostrandosi perfettino, ma poi tra le mura domestiche fa sembrare Sauron un chierichetto.
Sì, ok, umanamente ha sbagliato come persona, ma continuo a ripetere che gli anime su cui lavora non c'entrano niente.
Fosse anche rimasto a doppiarli non è che smettevo di guardarli perché lui ha commesso un reato.
Se ragionassimo così, non dovremmo più far lavorare nessuno nel settore dell'intrattenimento.
A me, e a tante altre persone, di cosa fa un doppiatore/attore/cantante a casa sua frega assolutamente zero.
Sono d’accordo anch’io che a volte si va fin troppo oltre (vedi la faccenda di Sakurai Takahiro), ma qui stiamo parlando di violenza vera e propria. Cose per cui potresti passare guai legali da non poco. Direi che a questi livelli di gravità è più che giustificato.
Mi sembra il minimo sindacale che una società non voglia essere associata a cose del genere.
È anche facile immaginare quale sarebbe stato il tono dei commenti se malgrado tutto non lo avessero licenziato.
Capisco, di Conan e Onepiece non ti interessa molto, sono gusti, nulla da dire.
A molte persone invece interessano quegli anime, magari i personaggi di Tōru Amuro e Sabo sono anche tra i loro preferiti, non sono personaggi che definirei secondari, magari molte persone sono anche affezionate alla voce che ha accompagnato quei volti da tanto tempo, i doppiatori lo sappiamo con il loro talento riescono a dare "vita" a quei personaggi magari visti solo su delle pagine di un manga, e per quelle persone farà strano sentire una voce diversa improvvisamente. Noi spieghiamo il retroscena di questo cambiamento, il motivo, qualunque fosse stato. Non ci interessa giudicare o sentenziare, cosa che non ci compete, diamo semplicemente l'informazione.
Quindi si, può interessare e per quanto riguarda gli anime di cui parlavo, basta leggere la notizia, c'entrano eccome.
(effettivamente è più importante che il personaggio fittizio di un anime sia doppiato dalla stessa persona, chissene frega se questo è un mostro. good)
Nemmeno capisco chi, non direttamente coinvolto (o vicino alle persone coinvolte) in una vicenda, debba avere voce in capitolo se non per soddisfare la propria sete di sangue o sentirsi moralmente superiori. I personaggi famosi non devono niente a nessuno: né rendere conto delle proprie azioni, né di essere una sorta di modello morale. Non si può conoscere la vicenda e le implicazioni nel dettaglio, difficile giudicarla da fuori e nel caso ci sono già leggi e tribunali ad amministrare la giustizia. Per quanto personaggi pubblici, l'entità delle loro azioni è privata, non ha diretto impatto su altre persone come può essere con un politico o un'azienda le cui decisioni possono plasmare il mondo. Un allontanamento lavorativo dovrebbe essere giustificato solo quando esiste reale impedimento al corretto svolgersi delle attività.
Dubito seriamente che un fan avrebbe smesso di seguire un anime per le vicende private di un suo interprete, di cui può anche non conoscere nulla. E anche conoscendolo o mettiamo ne sia a sua volta fan, il pensiero spiacevole è qualcosa che deve elaborare e accettare personalmente. Ma con questa scelta quello che poteva essere un pensiero agrodolce rimane solo un pensiero triste. Per me è un grosso errore che allarga solo l'entità del danno ad ambiti che ne dovrebbero restare estranei.
C'è poi il mito del danno d'immagine, come se fosse la reale preoccupazione di un'industria che da una parte sfrutta gli animatori e dall'altra impone ferree regole a doppiatori e idol per quanto concerne la loro vita privata e la percezione del pubblico.
Concordo, non è cosa limitata a loro. Ma il fatto che sia un malcostume diffuso non lo rende più giusto.
E concordo. Ma non è questo il modo. Abbiamo visto come negli ultimi anni questa mentalità da processo mediatico abbia generato solo più vittime e ancora più carnefici. Le conseguenze sono stabilite dalla legge proprio per evitare che vengano gestite (male) dalla massa con i forconi e dall'elite con tornaconto. Poi la legge spesso sbaglia, e ci sono le ingiustizie, ma eviterei almeno di impicciarsi in questioni che non riguardano personalmente.
Abbiamo però visto che il pubblico e i loro commenti vengono ascoltati molto a convenienza. Quindi è una preoccupazione che lascia il tempo che trova secondo me.
Considerarlo un errorino minimizza la gravità della situazione, una reputazione scalfita è una naturale conseguenza delle sue azioni.
Non hai capito praticamente nulla di quello che ho scritto. Dov'è che ho detto che One Piece o Conan non mi interessano?
Quello che ho scritto, ripeto, è che non capisco come siano collegate le cose che lui fa in privato con il suo lavoro.
Ripeto, attori/doppiatori/cantanti, ecc, sono persone, non esseri perfetti, e nel privato delle loro vite, devono essere liberi di fare quello che vogliono. Bisogna tenere separati lavoro e vita privata.
Poi ovvio, se fanno cose illegali o criminali, verranno giudicati dagli organi competenti, ma anche in quel caso, come influisce la cosa su ciò che hanno lavorato?
Bruciamo tutti i dvd, cd, libri che hanno prodotto nel corso degli anni?
Questa è cancel culture ed è una cosa sbagliata.
La cancel culture è deprecabile, ma non è questo il caso. Qui ci sono solo delle aziende che tutelano la propria immagine. Dinamiche che nel mondo dello spettacolo sono documentate dagli anni 20 del 900.
In realtà tu avevi scritto "Però non capisco cosa possa interessare a chi segue un anime come One Piece o Conan."
Ovviamente a chiunque interessa molto Onepiece o Conan non avrebbe posto una domanda del genere.
Era giusto spiegarti il motivo per cui interessa a loro.
(Poi si potrebbe discutere sulla scelta delle parole "interessa molto" ma non mi sembra il caso.)
Poi tutto il resto del tuo discorso si riassume, e non credo di sbagliarmi, con: Ma perché i giapponesi hanno deciso così? Non va bene sono a favore della cancel culture.
Su questo punto si può condividere o meno il tuo pensiero, ricordo di casi simili su poveri idol che cercavano di vivere una loro vita normale con pesanti conseguenze nella loro carriera. Non so cosa sia giusto, ma questo mi sembra molto sbagliato, ma magari fossimo noi a decidere.
Mi intrometto perché ho idea che non vi siate capiti sul senso di "non interessare".
A me il suo intervento è parso chiaramente come "A un fan di One Piece e Conan poco importa delle faccende private di un'altra persona ed esterne al prodotto", da cui il fatto che l'abbandono del doppiatore arrechi solo danno e che se fosse rimasto non sarebbe stato un problema per chi è interessato al prodotto.
Mi sembra dal discorso che però tu lo abbia inteso come "A un fan non interessa la notizia data". Non credo sia questo il punto.
Lo dico perché io mi sono posto la stessa domanda che dici non avrebbe mai posto uno interessato a One Piece o Conan. E io sono interessato a One Piece o Conan (non che questo cambi la posizione presa).
Esattamente, la prima. Le vicende private del doppiatore non hanno peso sulla storia dell'anime e sulla voglia di guardarlo.
Eh, io parlavo della notizia, di questo si parlava.
Dire che "A un fan di One Piece e Conan poco importa delle faccende private di un'altra persona ed esterne al prodotto" non solo è un assunto senza senso, ma dimostra che non si è letto nulla della notizia.
Pariamo dalla fine, nell'articolo si parla di "una giovane fan", spaventoso (considerando quanto lui dice) in quanto il tutto è indirizzato a qualunque fan, magari proprio di One Piece e Conan.
Poi, parlando in generale, esiste l'empatia, certo è successo a un altro fan non a me, di chiunque non sia me non mi interessa, ma evito di mi esprimermi su tale pensiero.
Anche accettando questo pensiero ne esiste un altro, proprio come è successo a un fan che non sono io poteva accadere a me...
In definitiva l'assunto generico di "A un fan di" - opera a caso - "poco importa" cosa faccia doppiatore/autore/etc. si traduce con non mi importa quanto male mi faccia, a me o ai miei cari, io amerò sempre il suo lavoro.
Come dicevo è un argomentazione generica senza senso.
E in tutto questo non voglio entrare nel merito di cosa la persona abbia fatto.
Non si parlava della notizia, ma del commento che hai citato. Commento che rispondeva ad un altro commento e dove spiegava chiaramente la sua posizione. Io ho pensato in buona fede all'equivoco, ma non era equivocabile.
Come fai ad asserire che questo dimostri di non aver letto la notizia (il commento lascia intendere che sia stato fatto) quando la risposta dimostra che non si sono letti i commenti?
In definitiva ha poco senso decidere aprioristicamente che a tutti i fan interessi oppure no. È plausibile che per la gran parte non sia di interesse la vicenda, quanto piuttosto il cambio di voce per tali personaggi. Ma è una supposizione.
Non tiriamo per favore fuori il discorso empatia, come a voler velatamente sottintendere che chi decide giustamente di separare lavoro e privato abbia un certo tipo di opinione sull'accaduto. Anche perché è stato chiaramente detto (ma è sufficiente leggere i commenti) che ci sono delle leggi e una volta che sarà stabilito come sono andate le cose nello specifico (perché abbiamo un'idea generale e la fonte è anime news network...), ci saranno delle conseguenze stabilite dai tribunali. In tutto questo il lavoro di doppiatore, non c'entra nulla. Se proprio puoi decidere di non avere apparizioni pubbliche, anche se non è automatico che questa sia una situazione che si reiteri: quello che avviene tra due persone può andare male in tanti modi ma non è nemmeno detto che definisca interamente le persone. Per quello si giudica il caso.
Però non confondiamo l'empatia con l'essere assetati di sangue di persone che non si conoscono, o la pretesa di superiorità morale di chi commenta da casa. È una situazione spiacevole, ma un conto è la notizia, un altro è pretendere che estrani debbano rendere conto a noi su cose che non ci riguardano.
Il concetto di "è successo ad una persona, poteva succedere anche a me", è un caso in cui la cancel culture entra benissimo, perché abbiamo visto il suo funzionamento malato. E quindi ti invito a riflettere sul fatto che se anche sei tu oggi ad essere il carnefice, un giorno potresti essere la vittima: e non serve nemmeno che tu faccia qualcosa di male, il funzionamento è uguale a prescindere.
Non sta a nessuno decidere del destino delle altre persone secondo i propri parametri, abbiamo delle leggi che tutelano proprio da questo modo di fare. Altrimenti si finisce a fare solo più del male.
Nel merito ci sei già entrato sopra. Comunque... Ma non ci voglio entrare io, è completamente irrilevante.
Sopra cerchi un nesso che non c'è, non ha correlazione logica. Quello che decide il singolo fan è scelta sua, non influenza il valore del lavoro. Il fan può decidere di non accettarlo ma è una cosa che deve risolvere con se stesso, non cercare soluzione esterna. Bisogna comunque vedere per quanti è un problema. Il problema dovrebbe essere per le persone direttamente coinvolte, a ragione vorrei dire. E anche lì non è scontato.
L'argomentazione, che dici non sensata, è: se una persona fa 10 cose e 1 è sbagliata gli impedisco di fare quella, non le altre 9 per ripicca. Una persona per cui il giorno prima stravedi non è che il giorno dopo diventa 100% mostro irredimibile e viceversa, va sempre visto nell'insieme perché per quanto le persone sono complesse e i rapporti con le persone diversi. Questo non vuol dire che non sia spiacevole, soprattutto se si è fan, ma la spiacevolezza va affrontata e odiare per conto terzi non è certo costruttivo.
Assoluti, nel momento in cui si parla di assoluti, si sbaglia a prescindere.
Felice che la cosa si sia chiarita
In una visione 'etica' come quella propugnata da alcune persone anche qua sembrerebbe di sì. Anzi, immagino che se un doppiatore debba essere allontanato, lo debba essere a maggior ragione l'autore, che influenza molto di più sia l'opera in toto che eventuali messaggi.
So che qualche volta questo è successo, sicuramente. Ma pensiamo se fosse successo a inizio o a metà carriera in serie iconiche come Detective Conan qua citato, o Sailor Moon o altro del genere. Se vogliamo metterla in altri settori pensiamo se fosse successo con Agatha Christie o con Arthur Conan Doyle.
Herbert von Karajan dopo il 1945 fu allontanato per la sua adesione al nazismo (di cui fu entusiasta all'inizio ed entrò in crisi solo dopo il 1939) ma presto fu reintegrato ed è sicuramente uno dei più grandi direttori d'orchestra della seconda metà del secolo.
Io sono un antinazista e antifascista convinto e posso ovviamente non apprezzare le sue scelte etc.; ma questo giudizio (legittimo) non dovrebbe incidere su come io possa valutare le sue opere. E dubito che perdere un talento del genere sarebbe stato positivo in generale per la cultura e il panorama musicale.
Personalmente concordo con chi, anche in questo sito, scinde le due anime, personale e professionale. Posso disprezzare un uomo ma al contempo apprezzare sommamente ciò che produce; e il fatto che io lo disprezzi non implica che allora gli debba essere impedito di produrre.
Poi ovviamente ci potrà essere la vicenda giudiziaria, ma questo permane su un altro piano. Il problema spesso risiede nel fatto che la condanna popolare invece spesso assume caratteri violenti, talvolta anche in assenza di prove o di un qualche reato, basandosi su valutazioni morali che però sono fortemente personali, è individualistica (qualcuno viene colpito, altri no) e spesso permane indefinitivamente, senza possibilità di essere sanata in alcun modo.
Si.
Con l'autore di Act Age è successo.
A me spiace un casino, perchè ero affezionatissima ai suoi ruoli, fra cui quello di Amuro in DC. E penso sia uno dei rari esempi di doppiatore assai talentuoso nel panorama nipponico.
Sinceramente, credo che le "cadute" sul piano privato possano sempre esserci in virtù del fatto che siamo tutti esseri umani e non automi perfetti.
E come ci insegnano i Daruma: cadi 7 volte e ti rialzi 8 volte.
Come vi è stata la caduta, anzi il tonfo sordo, per utilizzo di droga di un'icona come Erika Sawajiri e il suo ritiro, ma poi anche la sua ripresa e rinascita grazie al pubblico che nonostante lo scandalo ha dimostrato vicinanza all'attrice.
(Supportata anche da personalità pubbliche come ayumi hamasaki e Max Matsuura – AVEX CEO – anche su IG e X a inizio 2024.)
Nel caso specifico, posso dire che sia stato l'unico caso di un personaggio pubblico che ha risalito la china, l'onta della vergogna pubblica, ed è stato ampiamente desiderato il suo ritorno, riprendendo in mano la carriera. E questa cosa mi ha sorpreso non poco e in positivo.
(Molti sono stati gli incoraggiamenti sia in madre patria che dall'estero. E su Twiter vi è stato un fermento positivo con l'avvicinarsi del ritorno della Sawajiri a teatro.)
In parallelo, troverei altrettanto adeguato un comprendere l'errore fatto di Toru Furuya e una sua ripresa nel mondo del doppiaggio.
(Con i giusti tempi, senza però marchiarlo a vita.)
In Asia per far scandalo basta poco e spesso si è etichettati a vita.
Ormai, siamo nel 2024 e troverei più adeguato che da ogni caduta o tonfo, ci si possa rialzare.
Soprattutto se non parliamo di casi estremamente gravi la cui detenzione è il minimo o la grave reiterazione è possibile.
Se ci si aspetta che ogni personaggio pubblico abbandoni la scena per atto implicito e dovuto, o che sia un esempio da seguire in ogni aspetto della vita, come dire, si cerca l'impossibile e si carica di pressione ogni personaggio pubblico. (Molte volte queste pressioni le abbiamo sentite raccontate per bocca di cantanti rinomati. E in alcuni casi da attori/trici.)
Certo, se si ha errato, tanto da arrivare a vicende giudiziarie, è giusto che ci sia una pena.
Ma solo se parliamo di casi perseguibili e non di situazioni che magari sono state più che altro ingigantite dal passaparola e da valutazioni morali sulla persona. (Come si fa presto a fare in tutta l'Asia. Giappone incluso.)
La società Nipponica in questo non è esattamente come la nostra, e spesso in passato ci sono stati scandali nati senza un perchè, portati avanti senza prove, dove il senso della vergogna pubblica era così alto da doversi pubblicamente scusare e lasciare lo showbiz per atto dovuto. Dobbiamo ricordarci anche questo.
Molte volte, dopo vari "scandali pubblici" fra Giappone e Corea, mi son chiesta:
una volta a casa queste persone che il giorno prima erano tipo mistificate tanto quanto divinità, dopo una relativa condanna se il caso è accertato, cosa faranno nella vita?
Vivono perseguitate dai rimpianti e dai sensi di colpa, per non essere stati quel concentrato di perfezione a cui tutti puntavano?
E' davvero giusto che la società tolga loro ogni altra possibilità di RISCATTO, dopo un'errorre commesso?
Ed è l'atteggiamento più adeguato il dover subire il fuggi fuggi di sponsor, emittenti tv studi di animazione etc. mentre uno annega in quel senso tanto ampio di vergogna pubblica assieme alla propria famiglia?
E' la soluzione corretta quella di dichiarasi colpevoli e subire le solite orrende gogne e dicerie, affinchè il caso mediatico si apra, intaccando per sempre l'immagine pubblica di un attore, doppiatore, cantante?
E' la sola strada perseguibile per far fronte ai propri errori nel mondo pubblico della loro società?
E' davvero corretto che l'onta pubblica lasci sengni tanto profondi in queste persone?
E' giusto infierire?
Sinceramente, trovo tali aspetti culturali molto torbidi e oseri dire persino forzati.
Nel caso di Amuro, oltretutto mi chiedo:
Se continuasse a doppiare, davvero influenzerebbe negativamente chi segue le opere che doppia? E in che modo, perdonatemi?
I personaggi sono personaggi, anche quello di Amuro/Ray/Bourbon in Detective Conan, per quanto a lui ispirato è un personaggio e non la rappresentazione della sua vita in un anime.
Scinderei in due fra attività pubblica e vita privata – a mio modesto modo di vedere, – rende anche più obiettivi: senza arrivare al giudizio morale applicato alla prestzione lavorativa. (Che spesso nel web, è tirato in ballo.)
Se Amuro ha sbagliato e dalla videnda giudiziaria che immagino seguirà dovesse esser colpevole, è giusto che possa scontare una pena, proporzionale a ciò che ha commesso.
Ma altresì, trovo corretto che ci possa essere un RISCATTO personale e pubblico della sua immagine, (Perchè non parliamo di un assassino o di un truffatore seriale) proprio come è capitato a Erika Sawajiri. (A cui ho augurato ogni bene).
P.S. Non voglio sollevare polemiche con il mio lungo commento.
Lo so. Era una domanda retorica, con critica a quanto accade. Si perdono prodotti di valore per atti e colpe (talvolta anche inesistenti o, comunque, 'solo' moralmente riprovevoli) che non c'entrano nulla con le opere in sé.
L'opera è un 'a sé'... se dovessi scoprire che Michelangero era un serial killer, non toglie niente al valore sovrumano delle sue opere.
Poi posso capire che le aziende lo facciano anche per tutelarsi rispetto ad eventuali 'boicottaggi' morali dei consumatori. Però diventa un cane che si morde la coda... più le aziende lo fanno, più gli spettatori se lo aspettano e, quando non succede, arrivano a 'punire'.
Ancora con questa puttanata? Ma l'avete letto l'articolo o no? Sembra che parliate di una povera vittima che ha subito uno scandalo per aver fatto cadere il gelato ad un bambino quando invece ha picchiato, messo incinta e fatto abortire una ragazza che forse all'epoca era pure minorenne...
Ma non hai ancora spiegato come questa cosa, che andrà giudicata nelle dovute sedi e non da te e gli altri giustizieri da tastiera, influisca sul lavoro fatto in One Piece e Detective Conan.
Non capisco chi afferma che davanti a un caso così grave, noi e i giapponesi avremmo dovuto sbattercene e permettere al tizio di continuare a lavorare, soprattutto contando che molte aziende erano direttamente influenzate dal suo operato professionale e "ci mettevano la faccia" affianco alla sua.
Permettete che, per principio, mi girerebbero come una turbina a pieno ritmo gli zebedei nel sapere che se un tizio qualunque avesse fatto ciò che ha fatto lui a quest'ora sarebbe già a marcire in carcere e costretto come minimo a risarcire la ragazza obbligata ad abortire e pestata mentre lui sarebbe lì a guadagnare migliaia di yen e magari a insabbiare qualcos'altro anche se la sua faccia non la vedo?
Già mi fa innervosire il fatto che nonostante ha ammesso ciò che ha fatto non sta ancora pagando penalmente qualcosa!
Come già hanno detto altri, se la questione avrebbe riguardato una tresca extra-coniugale o chessò una rissa in un Izakaya avrei anche detto un bel "E 'sti cazzi" e avrei separato tranquillamente vita privata da quella lavorativa del tizio.
Ma davvero siamo arrivati al punto di ignorare bellamente veri e propri reati pur di tacciare qualcuno di moralismo e non perdere qualcosa che ci piace? Boh...direi che una vagonata di gente dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza, ma mi sa che ormai quest'ultima oggigiorno si sta sempre più estinguendo!
Sorvolando sui deliri di superiorità morale, pretesa di decidere per altri, ricostruzione fantasiosa dei fatti e giudizi sommari su altri utenti: ma questa frase dove è stata scritta?
E comunque ripeto che c’è scandalo e scandalo. Qui, al minimo assoluto, ha costretto ad abortire una fan con cui aveva una relazione. Anche ipotizzando che fosse un aborto fatto con procedure regolari (e insomma, credo che se non lo fosse sarebbe stato evidenziato), è comunque una cosa molto grave.
Sono anch’io d’accordo che bisogna dare alle persone la possibilità di riscattarsi, ma è una cosa che richiede impegno e tempo, e lasciarlo continuare a lavorare su ruoli di quel calibro senza conseguenze continuerebbe a corroborare l’idea che se sei famoso puoi fregartene di leggi e morale e fare tutto quello che ti pare. Adesso ha perso i ruoli, se tra qualche anno gliene vorranno dare altri ben venga, ma lasciare tutto com’è mi sembra un po’ troppo di cattivo gusto.
E comunque ripeto che c’è scandalo e scandalo. Qui, al minimo assoluto, ha costretto ad abortire una fan con cui aveva una relazione. Anche ipotizzando che fosse un aborto fatto con procedure regolari (e insomma, credo che se non lo fosse sarebbe stato evidenziato), è comunque una cosa molto grave.
Sono anch’io d’accordo che bisogna dare alle persone la possibilità di riscattarsi, ma è una cosa che richiede impegno e tempo, e lasciarlo continuare a lavorare su ruoli di quel calibro senza conseguenze continuerebbe a corroborare l’idea che se sei famoso puoi fregartene di leggi e morale e fare tutto quello che ti pare. Adesso ha perso i ruoli, se tra qualche anno gliene vorranno dare altri ben venga, ma lasciare tutto com’è mi sembra un po’ troppo di cattivo gusto.[/quote]
Cambiare interprete vocale influisce direttamente sul personaggio di un'opera, o meglio sull'impatto di tale personaggio attraverso il pubblico.
Una volta che lo spetattore associa una voce a un personaggio, questa diventa parte del personaggio stesso. Il cambiarla fa percepire il personaggio diverso da prima o da come lo si ricorda nel proprio immaginario. E alcuni cambi risultano piuttosto controproducenti anche sull'opera stessa, se ad esempio chi va in sostituzione non riesce a vestire i panni del personaggio bene o addirittura meglio di chi lo ha preceduto. (si può anche creare disaffezione verso una parte di pubblico)
Diverso è, mettersi a riflettere su quanto nella vita personale un doppiatore possa aver agito bene o commesso errori.
Se ascolti un doppiaggio, teoricamente, sei calato nella vicenda, nella storia. Pensi a quei personaggi e allo sviluppo della trama e dei personaggi stessi, con le loro evoluzioni caratteriali date dai vari stereotipi.
Non vai certo a riflettere la personalità o gli accadimenti personali che riguardano il doppiatore attraverso il personaggio; permettimi.
Per fare un parallelismo del tutto semplice, senza scandali alle spalle:
Non è che vado a odiare il personaggio di Naruto se il suo doppiatore - giapponese o italiano a scelta - fa una pessima uscita sui social. (O io la intendo come tale). Al massimo posso non avere più la stessa simpatia o stima per il doppiatore, ma questo non compromette le sue qualità di interprete nel doppiaggio o la resa sul personaggio stesso. Il doppiatore pur essendo la voce del personaggio, non è fisicamente e caratterialmente il personaggio che interpreta nella vita reale.
Sicuramente, ci sono stati casi che hanno scosso l'opinione pubblica più di altri, parlando dei più famosi "scandali"; ma è anche vero che molti sono stati gonfiati dalle riviste scandalistiche, dai media, e dal vociferare continuo dei social.
Certamente se si parla di atti gravi che meritano di esser vagliati da organi competenti e tribunali, si hanno ripercussioni ben più grandi in quanto a personaggi pubblici. Tuttavia, credo anche che la mentalità della gogna mediatica e del senso di vergogna che si va a instillare come peso sociale in Giappone, Corea e Cina, alle volte è stata - permettimi di dire - disumana.
(Forse, lo dico perchè alcuni scandali li ho vissuti molto da vicino nella rincorsa delle news e delle campagne di odio e supporto da una parte all'altra del web.)
Nel mio primo post in merito, ad esempio ho parlato di Erika Sawajiri e in parallelo dicevo di poter far riscattare anche Furuya, con le giuste tempistiche.
Personalmente, credo che debbano essere gli organi competenti a stabilire la colpevolezza e non le persone esterne con le loro ipotesi, spesso basate su narrazzioni campate in aria.
"Lasciare come adesso[...]" in realtà tutto è in movimento: dal vociare sui social, alle riviste scandalistiche che vivono di quello, ai vari movimenti degli studi tv, di colleghi, di chi lo scrittura per i ruoli.
Quando scoppia un caso, non importa come, più nulla rimane statico.
Non mi preoccuperei più di tanto del "se sei famoso puoi fregartene di leggi e morale" perchè difficilmente, se sei un personaggio pubblico in Asia e JPN e commetti errori non hai ripercussioni. Anche per i casi lievi, in cui dici una "boiata" in uno show tv, puoi essere estromesso dai format abituali per mesi. (Già capitato in passato, e si è passati per la solita gogna, la sospensione, il pianto pubblico e le scuse ufficiali).
Chiunque ha un ruolo di spicco spesso avverte anche la responsabilità delle proprie azioni, degli errori, e del proprio ruolo pubblico, molto più che da noi in occidente.
Per altro parliamo di società in Asiatiche (Giappone, Corea, Cina) che per quanto diverse, affrontano molto la colpa e la vergogna per errori commessi come "onta" da subire e accettare, ma ancora poco vivono lo step successivo del riscatto personale di chi ha commesso quella colpa.
Nei telegiornali quante volte sentiamo che il tutto si conclude con l'omicidio di quella povera donna? E nessuna di loro era una fan del loro aguzzino.
"Fan" è una parola misteriosa per me, è come se fosse un amplificazione di quell'infatuazione, ma sfruttando quel "sentimento" si può fare davvero, davvero male.
Fare del male fisico/psichico a una donna è una cosa da non minimizzare mai, non avete idea, per vostra fortuna, delle ripercussioni a lungo termine di chi subisce, intrappolato nella parola "violenza".
Chi fa del male agli altri ha un grave problema di comportamento, avrebbe bisogno di cure specifiche, di iniziare un percorso con uno specialista. Siamo nel 2024 direi che è anche ora di mettere in pratica il buon senso.
So di sfociare nell'OT (mi scuso e per questo avevo evitato prima) ma alcune cose era giusto ribadirle e sottolinearle, mai minimizzare il dolore delle donne.
D’accordo anch’io che spesso le testate giornalistiche esagerano e rovinano reputazioni per bazzecole, e che in Asia spesso si ecceda con le “punizioni” pubbliche, ma guardando dall’altro lato dell’oceano quanta gentaccia ancora lavora impunita, vedere un po’ di retribuzione sicuramente non fa male.
Certo, appunto, se gli Americani dovrebbero imparare a punire un po’ di più, è anche vero che i Giapponesi dovrebbero imparare a perdonare altrettanto (e magari a lasciar passare le scemenze che non fanno male a nessuno). In compenso so di molta gente che si è riscattata da scandali ottenendo anche più successo di prima (ad esempio Yuki Suetsugu o Mitsutoshi Shimabukuro, nell’ambito manga), quindi già oggi è tutt’altro che impossibile.
Concetto giusto, e parlo sia da donna che da ex vittima di bullismo psicologico per anni al liceo, dunque un minimo di quanto la violenza psicologica possa far male, posso intuire. (Figuriamoci fra le mura di casa a livello quotidiano.)
Ma, francamente, siamo qui a dare le peggio colpe a Furuya sulla base di una narrazione parziale di cui non sappiamo nulla, davvero nulla, della dinamica complessa della storia amorosa che viveva e del litigio avvenuto. (Anche sull'aborto, è possibile che ne avessero già parlato. Che fra loro fosse un argomento di scontro, tensione o che inizialmente nella relazione fosse una questione che avevano affrontato in un certo modo. Noi, ad oggi, davvero non sappiamo una cippa.)
Molti sotto l'articolo sono già partiti in quarta con narrazioni del tutto personali, su cui hanno iniziato a ricamarci sopra.
Se lui ha confessato di aver usato violenza solo in quell'occasione, non è che possiamo tramutarlo in un orco che compiva quotidianamente violenza domestica.
Sarà chi di dovere a valutare il caso.
Solo dopo un processo si potrà concretamente valutare la colpa e l'intenzionalità nell'uso di violenza.
Creare castelli di sabbia e narrazioni fasulle, solo perché la realtà attorno a noi ci porta a pensare che è giusto difendere chi subisce violenza e a condannare chi la partica, può portarea anche a ripercussioni gravi verso le persone, sopratutto se come persone esterne ai fatti, davvero non sappiamo nulla sulla dinamica accaduta.
(Molte volte ho visto – parlando in generale – coloro che si repuavano "fan" di qualche personaggio pubblico, essere i primi a sparare a zero e a tramutarsi in giustizieri, a mettere in campo gesti terribili, anche in casi in cui il suddetto vip era innocente; ma faceva gola pensarlo colpevole.)
Non è che siccome in Giappone è pieno di casi di violenza domestica, allora, dobbiamo reputare Furuya Toru già colpevole di un certo quadro accusatorio.
Non siamo noi che dobbiamo dimostrare la sua colpevolezza.
Aspettiamo e vediamo come si evolverò la questione.
Bisogna tenere separati lavoro e vita privata.
Poi ovvio, se fanno cose illegali o criminali, verranno giudicati dagli organi competenti, ma anche in quel caso, come influisce la cosa su ciò che hanno lavorato?
Bruciamo tutti i dvd, cd, libri che hanno prodotto nel corso degli anni?
Questa è cancel culture ed è una cosa sbagliata.[/quote]
Se non fosse un triste scenario dopo uno scandalo (in quel caso fasullo) già accaduto, ti direi che BRUCIARE gli album di un artista è il gesto più incivile che ci possa essere.
Ma la realtà, alle volte, è stata più cruda di quanto ci si possa immaginare e questo scenario tristemente accaduto da chi si proclamava "fan", sottolinea quanto certa gente non abbia il senso della misura e si senta giustificata a compiere certi scempi e a infliggere colpe, senza manco sapere come stanno i fatti.
Nello specifico – aprendo e chiudendo parentesi, per far capire a cosa mi riferisco, facendo OOF-topic – il fatto di bruciare gli album è capitato alla girl-band Coreana T-ARA.
Che subirono una sorta di processo sommario da parte dei fan coreani stessi, e furono ritenute colpevoli di bullismo verso Hwayoung (altro membro, aggiuntasi in seguito, nella band.)
Scandalo fasullo come i soldi del monopoli, in cui la stessa Hwayoung non si è mai pronunciata mentre era nella band, comportandosi in modo codardo e a tratti ripugnante, portando così il resto del gruppo al naufragio. Quando non si distaccò da certe falsità, era come se si dipingesse vittima di quel fatti e i netizen iniziarono a spulciare qualunque video che ritraeva il gruppo in cerca di indizi, o meglio segni tangibili di colpe, fino a montare un fan-vid con varie clip asserendo che le ragazze la bullizzavano per davvero.
Mentre la popolarità della band era alle stelle, e da poco avevano portato la prima canzone coreana come hit mondiale (Roly Poly), pian piano, la band viveva l'inferno in Corea mentre le vendite calavano in madre patria. Lo sconcerto dei fan occidentali e malesi era grande, verso i fan coreani. Mentre una parte di pubblico globale era all'oscuro del caso.
Ci vollero anni alla band per risollevarsi, dopo anni di pausa. Mentre Hwayoung che aveva lasciato il gruppo era viveva serena, il resto della band cadeva in depressione e faceva persino fatica ad alzarsi dal letto o a lavarsi i capelli.
In quel caso, mi sorprese come si accettò tutto sommato di buon grado, senza chissà quale escalation, le scuse di Hawayoung dopo anni, mentre per i fan coreani ci volle ben poco per tramutare una band che amavano in teppistelle bulle, senza scusanti in merito.
Purtroppo, di scandali negli anni ne abbiamo visti tanti: da accadimenti seri e gravi che hanno avuto necessità di processi, che però testimoniano il fatto che ogni personaggio pubblico sia umano e possa come tale avere fragilità e commettere errori e avere colpe, a cose totalmente inventate che hanno comunque, avuto ripercussioni pesanti.
Ed è per questo che non mi sento di fare la moralista sulla vita altrui.
Ci penseranno gli organi competenti a comprendere le dinamiche dell'accaduto e al caso, a infliggere una pena.
Pena dalla quale una volta che l'avrà scontata, potrà anche riscattarsi se lo vorrà.
Nella speranza che la società nipponica lo permetta, dato che raramente si mostra clemente in seguito a scandali di vario genere perpetrati da personaggi pubblici. Ma, confido che dopo il caso di Erika Sawajiri, (processata per uso di droga e riabilitata qualche anno dopo) un minimo di apertura alla mera gogna pubblica che permane negli anni - tanto da dover sparire come personaggi pubblichi perché non si riesce più a sopportare la vergogna - qualcosa possa cambiare.
Perchè è un attimo tramutarsi a propria volta, da semplici spettatori o fan, in dispensatori di odio.
E per la trentesima volta, nessuno qui giustifica la violenza sulle donne.
Se c'è stato un reato, il personaggio in questione pagherà la sua pena in base a ciò che verrà deciso dagli organi competenti.
Il problema qui è la "morte sociale" che applicano in Giappone. Costringono una persona a dover sparire dalla società, che viene costretta a nascondersi mentre i media e i "fan" distruggono la sua vita e il suo lavoro.
Solo io ricordo i casi delle idol in lacrime costrette a chiedere scusa solo per essere innamorate di qualcuno? O quelle che si sono suicidate perché non sopportavano il peso degli attacchi ricevuti?
Sì fa troppo presto a fare i moralisti da tastiera, alcuni si sono già fatti dei film in testa e hanno già condannato il doppiatore in questione senza nemmeno conoscere i fatti.
Le aziende vogliono tutelare la loro immagine allontanandolo? Bene, è nel loro potere, ma la cosa finisce lì.
Invece qua lo si sta già dipingendo come un mostro.
Per citare un caso simile, pochi anni fa è successo con Johnny Depp. Carriera rovinata, reputazione distrutta. E poi che è successo?
Che si è scoperto che era tutto falso e che era la moglie la colpevole. Il giudice gli ha dato ragione, ma intanto Depp non si è ancora risollevato dallo scandalo.
Perciò prima di prendere i forconi, fermatevi un attimo a riflettere.
Quanto hai
Personalmente, non reputo i doppiatori nipponici i più bravi del mondo. Di norma, valuto doppiaggio per doppiaggio. Così come ci sono doppiaggi magistrali in Giappone, ce ne sono stati in Italia e altri parti del mondo. E, allo stesso tempo, così come ci sono stati doppiaggi – a livello interpretativo – calanti in Italia, ce ne sono stati anche in Giappone.
Poi io sono una che preferisce lo stile "attoriale" nipponico a quello di doppiaggio che molto spesso è influenzato da mode nel settore, nella resa di certi stereotipi associati all'interpretazione vocale.
Mediamente parlando, il livello del doppiaggio nipponico attuale è buono e in certi casi alto. (Tipo Miyano mamoru, per citare un nome di pregio).
Questo, però, non significa che se vi è un cambio in un interprete vocale, il pubblico nipponico lo accetti senza rimpiangere il doppiatore del passato.
(Tipo i fan nipponici pur apprezzando il nuovo cast in Sailor, più volte nel web e su youtube, hanno scritto che gli sarebbe piaciuto ascoltare i doppiatori del passato su quei ruoli. Spesso anche indicando quale interprete del passato più di altri. La differenza è che mediamente parlando, – poi dipende dal fandom preso in esame, – tendono a non scatenare polemica come da noi e a parlare di nostalgia in senso assolutamente positivo, anche attraverso le interpretazioni.)
Se dipendesse da me, per come son fatta io, adotterei un atteggiamento che non va a danneggiare la carriera di Furuya come doppiatore, finché il caso non è stato vagliato in modo ufficiale dagli organi preposti. Dunque, forse, opterei per il sospendere il doppiatore fino a caso accertato o a farlo interpretare fino ad eventuale condanna. (Da noi ad esempio, si è innocenti fino a prova contraria. E se lui si è auto-denunciato per determinati fatti, questi prima li accerterei fino in fondo, considerando gli squali che nuotano nello showbiz in Giappone.)
Non approvo comunque chi va a puntare il dito sulla carriera o il talento, perché magari ha il dente avvelenato con la persona.
Di certo, anche nel caso di colpevolezza, le sue doti interpretative restano invariate e anche i ruoli da lui interpretati. Perché, per me, non vengono "macchiati" da accadimenti personali.
Ciò che può o meno, aver commesso nel privato può riflettersi sulla persona, ma non sulla sua bravura/talento in fatto di doppiaggio.
Sull'ultimo paragrafo sono in accordo. Però, ci sono stati casi che anche in America hanno portato l'opinione pubblica a schierarsi senza saper nulla, e anche lì, è successo il catafascio.
Spero davvero che la pressione e quel senso di vergogna che investe personaggi pubblici, ma alle volte anche semplici persone comuni in Giappone (e non solo in Giappone) si plachi. Perché di casi ne ho visti tanti e così anche quel deprecabile moralismo secondo cui, anche una volta che hai pagato il tuo errore con la giustizia o hai compreso le tue colpe e hai cercato di porvi rimedio, vieni etichettato per anni con la tua colpa.
Casi come quelli citati da te, oltre a Erka Sawajiri, pur essendo molto rari, fanno ben sperare, in virtù di una società più aperta che discrimina meno. (Per chi come me è appassionato di cultura Nipponica, vedere questa forbice con la quale si muove l'opinione pubblica, spesso mi ha rattristato e fatto riflettere.)
Hai proprio centrato la questione.
Io è da ieri che ero già proiettata a inquadrare il tutto in questo frangente che spesso in passato ha assunto sfumature orride.
Si dice che in Giappone sia fondato anche sul senso di "vergogna”, sulla parola 恥 haji, in tutte e due le sue sfumature: dall'imbarazzo al disonore.
Il senso di esclusione dal gruppo e dalla società è una delle complesse e terribili ripercussioni che mediamente una persona può avere, anche un semplice cittadino, se si sospetta – e ripeto, sospetta — che possa aver commesso qualcosa per cui vergognarsi. (Per non parlare se si sospetta che questo qualcuno abbia commesso molestia.)
Se da una parte è giusto condannare chi compie reati e molestie, dall'altra a livello culturale basta il sospetto affinché un'accusa, anche falsa, possa rovinare la vita di qualcuno.
Nel mondo dei personaggi famosi – fra scandali inventati che hanno avuto pesanti ripercussioni e scandali concreti con annesse procedure giudiziarie, – una cosa che spesso abbiamo assistito è la pioggia della vergogna addosso a chi si è "macchiato" di colpa e disonore.
Una cosa che negli anni mi ha sempre dato da pensare e spesso mi ha lasciata basita è come, l'opinione pubblica, molto più che da noi, possa fomentare casi arrivando persino a scatenare un senso generale di vergogna, colpendo la famiglia di chi ha commesso errori o reati. O procurando un senso di inadeguatezza e vergogna tale, da dover essere costretti a lasciare la propria professione e ritirarsi. (E questo vale anche fra le persone comuni.)
Ci sono stati casi in cui il micro-clima dentro il mondo dello showbiz ha accentuato quel senso opprimente di vergogna.
Credo che il termine "morte sociale" che hai usato, possa calzare assolutamente a pennello.
Infatti, non a caso mi ha molto stupito (in positivo) la reazione per Erika Sawajiri, perché per altri attori giapponesi, caduti anche solo nel sospetto e non nella dichiarazione pubblica di far uso di sostanze stupefacenti, hanno dovuto lasciare la carriera, per far fronte all'onta che hanno subito.
(Mi verrebbe da dire che dietro al supporto per il ritorno della Sawajiri abbiamo anche Max Matsuura e ayumi hamasaki, che come dire, sono percepiti come due giganti dall'opinione pubblica nipponica. A differenza di altri casi nel passato, dove è bastato il sospetto a mettere una pietra tombale sopra la carriera artistica di qualche attore.)
Se mi parli di idol innamorate che hanno dovuto chieder scusa, si apre un vaso di Pandora enorme.
(E' andata bene ad ayumi hamasaki con la sua relazione con Max Matsuura, e differenza di età al seguito, l'averla tenuta segreta per anni. E rivelata per farci libro e drama, quando i due ormai non stavano più assieme.)
Così come, abbiamo avuto idol maschili che dopo il matrimonio sono stati presi a male parole perché ritenuti di appartenenza dei fan e addirittura allontananti dalle band.
Casi in cui il "non sputare sul piatto dove mangi" è diventata la frase con cui apostrofare chi dopo aver lasciato una band ha ammesso di aver trascorso periodi bui.
Casi, fra cui lo scandalo fasullo addosso alle T-ARA in cui bastava che la casa discografica smentisse le voci, ma non si è voluta esporre pubblicamente, a costo di far pagare quello scotto totalmente ai membri della band.
E se mi citi i casi di suicidi non riuscendo a superare il peso degli attacchi ricevuti, apri in me come fan, una grande ferita mai completamente sanata, relativa ad alcuni idol.
Spero davvero che a piccoli, ma importanti passi, qualcosa a livello culturale cambi in Giappone, ma anche Corea e Cina, che su certe vicende tendono davvero a voler creare la "morte sociale" alle persone.
Poi, sicuramente, ancora una volta, sottolineo che se vi sono stati reati certi – di cui a occuparsene sarà chi di dovere, – è giusto pagare una pena.
Ed è ovvio che umanamente, mi dispiaccia per chi ha ricevuto violenza. (E sono la prima a condannarla.)
Ora come ora, prendiamo atto della notizia. Del fatto che si sia licenziato, immagino anche per una sorta di codice di rispetto verso il pubblico. (O magari si è sentito costretto a farlo - non sarebbe la prima volta, in ambito di scandali.)
Ma più di apprendere la notizia, davvero non sappiamo.
E dunque, proprio mi urta chi ci ricama sopra le proprie narrazioni personali, facendolo già diventare l'orco cattivo, senza sapere nulla in aggiunta alla notizia qui sopra, nè relativo al litigio, nè alla relazione.
Spero solo non si tramuti come in altri casi, in un scaricare la colpa vita natural durante, anche se dovesse scontare una pena, accettando che i media distruggano l'immagine pubblica per anni e i fan distruggano il resto da dietro una tastiera, protetti dal solito anonimato. (Diventato a loro volta complici in atti diffamatori e di cyberbullismo.)
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