Il Japanese Film Festival Online del 2024, oltre alla nutrita selezione di film messi a disposizione in streaming gratuito dal 5 al 19 giugno, ha dato anche spazio alla proposta di due drama, o serie tv giapponesi, disponibili dal 19 giugno al 3 luglio: Downtown Rocket (in originale: Shitamachi Rocket) e Rikuō. Si tratta di due storie adattate da opere dell’autore Jun Ikeido, specializzato in romanzi ambientati nel mondo finanziario ed aziendale, e vincitore del premio Eiji Yoshikawa per nuovi scrittori nel 2010.
Molti romanzi di Ikeido sono stati trasposti in serie tv: oltre a quelle disponibili per il JFF, ricordiamo Tetsu no Hone, adattato nel 2010 e nel 2020 in Giappone, oltre che nel 2015 in Corea del Sud con il titolo City of the sun. Vi è la serie basata sui romanzi con protagonista Mai Hanasaki, Hanasaki Mai ga Damatte Inai, che ha ricevuto diversi adattamenti televisivi, ovvero due serie consecutive nel 2014 e 2015 e un nuovo adattamento nel 2024; citiamo poi anche il celeberrimo Hanzawa Naoki del 2013 e Shylock no Kodomotachi, di cui sono stati prodotti una serie tv nel 2022 e un film nel 2023. Passiamo infine per La rivincita degli Astros (No Side Game) del 2019, disponibile su Netflix per l'Italia, e l'inedito Hayabusa Shobodan del 2023.
Testimonia il grande successo di Ikeido anche il fatto che diversi suoi romanzi sono stati adattati a drammi radiofonici: lo stesso Downtown Rocket ha subito due adattamenti nel 2012 e nel 2020. Alcune sue opere sono state anche trasposte in manga: tra di esse, Hanasaki Mai nel 2014, Hanzawa Naoki nel 2020 e Shylock no Kodomotachi nel 2022.
La selezione di questi drama specifici è indicativa del fatto che l’organizzazione del Japanese Film Festival Online voleva mettere l’accento su determinate tematiche, portando l’attenzione degli spettatori stranieri su un argomento di cui non si sente parlare abbastanza, ma che molti, nelle rispettive patrie, vivono nel loro quotidiano: quello della lotta delle piccole aziende manifatturiere, che cercano di sopravvivere agli attacchi dei colossi dell’industria e di garantirsi un futuro, in un mondo in cui le banche ti supportano solo se non hai problemi economici (bel paradosso) e la qualità del lavoro artigianale viene messa sempre più in secondo piano, rispetto alla standardizzata produzione industriale.
Downtown Rocket, drama del 2015, presenta due archi narrativi, di cinque episodi ciascuno: il primo arco è basato sull’omonimo romanzo del 2010, edito da Shogakukan e vincitore del premio Naoki Sanjugo nel 2011. Il secondo arco, invece è tratto dal secondo romanzo della serie, Shitamachi Rocket 2 Gaudi Plan edito nel 2015, stesso anno della trasposizione televisiva. La durata degli episodi varia dai 46 ai 92 minuti.
Il drama è andato in onda sull'emittente nipponica TBS ed è stato diretto da Katsuo Fukuzawa, lo stesso regista di Vivant (anch'essa disponibile su Netflix per l'Italia). La serie ebbe a suo tempo un successo strepitoso, raggiungendo punte di share del 18,64%; ne furono così realizzati una seconda stagione nel 2018 ed un episodio speciale nel 2019, tutti diretti da Fukuzawa.
La storia affronta un argomento complesso, di certo non facilmente digeribile. Tuttavia, il merito di Fukuzawa è stato di renderlo non solo fruibile, ma di riuscire ad appassionare lo spettatore alla vicenda, portandolo puntata dopo puntata a tifare per il Davide/Tsukuda contro il Golia/colossi industriali vari, tenendolo incollato allo schermo, soffrendo e gioendo insieme ai protagonisti.
Lo stesso Fukuzawa fu a suo tempo affascinato a tal punto dal romanzo di Jun Ikeido da pensare che la storia fosse perfetta per un adattamento televisivo. E ha avuto ragione, anche se non è stato il primo a pensarlo, perché quello di Fukuzawa non è stato il primo adattamento televisivo del romanzo; infatti, già nel 2011 la storia era stata portata sullo schermo dal canale satellitare WOWOW.
A supportarlo nella realizzazione di questo lavoro c’è uno staff di tutto rispetto: tra i registi figura Kenta Tanaka (My family), la sceneggiatura è opera di Hiroyuki Yatsu (Rikuō, Vivant), le musiche di Takayuki Hattori: quest'ultimo, in particolare, vanta un curriculum di 30 anni di lavoro durante i quali ha creato anche le musiche di altre serie dai romanzi di Ikeido, come Rikuō, La rivincita degli Astros, Hanzawa Naoki, e poi anche di celebri drama e film di grande successo quali il film di GTO, il drama storico Shinsengumi, Nodame Cantabile, Uchuu Kyodai Fratelli nello spazio, Death Note 2015 sino ai più recenti film di Doraemon.
Nel team di produzione è presente Hidenori Iyoda (Hanzawa Naoki, Grand Maison Tokyo, Dragon Zakura 2).
Insomma, delle solide basi hanno contribuito a creare un lavoro di grande valore: la storia è coinvolgente, appassionante e riesce a spiegare con semplicità il mondo delle PMI (piccole medie imprese) anche a chi di questo settore non conosce molto. Vedere come funziona l’azienda, come i dipendenti si impegnano sino allo sfinimento, ma sempre con grinta e motivazione è davvero importante, perché proprio grazie a questo giusto modo di presentare sullo schermo le vicende, lo spettatore riesce ad empatizzare sin da subito con il protagonista ed i suoi compagni di viaggio; il ritmo della narrazione a tratti è leggero ed aiuta a sdrammatizzare, a tratti si fa convulso, al punto da trasmettere allo spettatore lo stress affrontato dai personaggi. Le musiche sottolineano tutto questo, e in certi momenti non si riesce a star fermi sul proprio divano, perché verrebbe voglia di correre ad aiutare Kohei ed amici a vincere la propria sfida.
Se si vogliono citare dei nei, ce ne sarebbero un paio da riportare: il fatto che l’inizio sia un po’ troppo lento narrativamente parlando, con la possibilità che lo spettatore possa sentirsi annoiato e pensare che la serie sia tutta sullo stesso mood, anche se non lo è; in secondo luogo, si avverte una resa un po’ semplicistica di certi passaggi di tipo tecnico, come il cambiamento di sfera industriale, che sembra un po’ troppo semplice. In ogni caso, si tratta di nei su cui si riesce a sorvolare, nell'ambito dei tanti altri pregi della serie.
Ma non sono solo tali aspetti ad averne garantito il successo. Basta dare un’occhiata al cast per capirlo. Hiroshi Abe, che impersona Kohei Tsukuda, è magistrale nella sua interpretazione: basti pensare che questo lavoro gli è valso il premio come miglior attore alla 19° edizione dei Nikkan Sports Drama Grand Prix, per la stagione autunno 2015, dove aveva stravinto in tutte le altre categorie il drama From five to nine. Tutto l’amore e la passione che Kohei mette nel suo lavoro traspaiono da ogni singolo gesto o parola di Abe. Per non parlare dell’orgoglio Tsukuda, vero e proprio marchio di fabbrica, impresso a fuoco non solo nel cuore del protagonista, ma di tutti i suoi dipendenti. Come infatti rispondere ai grandi numeri dell’industria se non con l’orgoglio del riuscire a fare a mano, con una precisione invidiabile, cose che i macchinari computerizzati non sono in grado di fare?
Di nome importante non c’è solo quello di Hiroshi Abe: i personaggi di supporto sono parte integrante della storia, anche perché un’azienda, senza i propri dipendenti, non sarebbe nulla.
Ecco che mentre le immagini scorrono appaiono sullo schermo tra gli altri Tao Tsuchiya (Alice in Borderland), Shinnosuke Abe (Nobunaga Concerto, Shōgun), Ken Yasuda (Gintama, The Fable), Mitsuko Baisho (Hanzawa Naoki, Gannibal), un giovanissimo Ryoma Takeuchi (Rikuō, Roppongi Class, Like a Dragon: Yakuza), e poi anche l'apprezzato attore teatrale Ikusaburo Yamazaki (Watashi-tachi wa Dōka Shiteiru, Musicophilia) nonché il comico, attore e presentatore Toshiaki Megumi, apparso in alcuni drama anche nei panni di se stesso (My family, Trillion Game).
Tutti incarnano perfettamente lo spirito dell’orgoglio Tsukuda. Più di una volta ci si ritrova a tifare per loro, ad incoraggiarli quando falliscono nei loro tentativi e ad esultare quando raggiungono dei risultati.
Ma non ci sono solo loro: Tomoya Nakamura (presente allo stesso JFF in ben tre pellicole: Anime supremacy, Wedding High, Kiba: The Fang of Fiction, ma noto anche per il ruolo di Tarō Irai in Kishibe Rohan wa ugokanai), Bakarhythm - Masuno Hidetomo (famoso comico e sceneggiatore come nel drama Yips) e Koji Kikkawa (Trillion Game, Kingdom III e Kingdom IV), rappresentano coloro che vanno al di là del profitto e degli interessi personali ed agiscono in maniera onesta per garantire il successo a chi davvero lo merita.
Eisuke Sasai (GTO, Absolute boyfriend), Hirofumi Arai (Nobunaga Concerto, Gintama), Kōtarō Koizumi e Takehiro Hira (Sekigahara, Shogun), infine, sono dei validi antagonisti.
Molti romanzi di Ikeido sono stati trasposti in serie tv: oltre a quelle disponibili per il JFF, ricordiamo Tetsu no Hone, adattato nel 2010 e nel 2020 in Giappone, oltre che nel 2015 in Corea del Sud con il titolo City of the sun. Vi è la serie basata sui romanzi con protagonista Mai Hanasaki, Hanasaki Mai ga Damatte Inai, che ha ricevuto diversi adattamenti televisivi, ovvero due serie consecutive nel 2014 e 2015 e un nuovo adattamento nel 2024; citiamo poi anche il celeberrimo Hanzawa Naoki del 2013 e Shylock no Kodomotachi, di cui sono stati prodotti una serie tv nel 2022 e un film nel 2023. Passiamo infine per La rivincita degli Astros (No Side Game) del 2019, disponibile su Netflix per l'Italia, e l'inedito Hayabusa Shobodan del 2023.
Testimonia il grande successo di Ikeido anche il fatto che diversi suoi romanzi sono stati adattati a drammi radiofonici: lo stesso Downtown Rocket ha subito due adattamenti nel 2012 e nel 2020. Alcune sue opere sono state anche trasposte in manga: tra di esse, Hanasaki Mai nel 2014, Hanzawa Naoki nel 2020 e Shylock no Kodomotachi nel 2022.
La selezione di questi drama specifici è indicativa del fatto che l’organizzazione del Japanese Film Festival Online voleva mettere l’accento su determinate tematiche, portando l’attenzione degli spettatori stranieri su un argomento di cui non si sente parlare abbastanza, ma che molti, nelle rispettive patrie, vivono nel loro quotidiano: quello della lotta delle piccole aziende manifatturiere, che cercano di sopravvivere agli attacchi dei colossi dell’industria e di garantirsi un futuro, in un mondo in cui le banche ti supportano solo se non hai problemi economici (bel paradosso) e la qualità del lavoro artigianale viene messa sempre più in secondo piano, rispetto alla standardizzata produzione industriale.
Downtown Rocket, drama del 2015, presenta due archi narrativi, di cinque episodi ciascuno: il primo arco è basato sull’omonimo romanzo del 2010, edito da Shogakukan e vincitore del premio Naoki Sanjugo nel 2011. Il secondo arco, invece è tratto dal secondo romanzo della serie, Shitamachi Rocket 2 Gaudi Plan edito nel 2015, stesso anno della trasposizione televisiva. La durata degli episodi varia dai 46 ai 92 minuti.
Il drama è andato in onda sull'emittente nipponica TBS ed è stato diretto da Katsuo Fukuzawa, lo stesso regista di Vivant (anch'essa disponibile su Netflix per l'Italia). La serie ebbe a suo tempo un successo strepitoso, raggiungendo punte di share del 18,64%; ne furono così realizzati una seconda stagione nel 2018 ed un episodio speciale nel 2019, tutti diretti da Fukuzawa.
Downtown Rocket racconta la storia Kohei Tsukuda, ingegnere ed ex ricercatore alla Japan Aerospace Exploration Agency, silurato per il lancio fallimentare di un razzo e passato a dirigere la piccola azienda di famiglia, che si occupa di produrre componenti per macchinari e di creare motori.
La Tsukuda detiene anche alcuni brevetti e proprio a causa di uno di questi si ritrova invischiata in una causa con un’azienda concorrente. La causa, unita alle difficoltà economiche dovute alla rescissione di contratti da parte di aziende clienti, porta la Tsukuda sull’orlo del baratro, anche perché la banca, invece di supportarla nel momento del bisogno, contribuisce ad affossarla. Tutto sembra perduto, ma un altro brevetto diventa la possibile ancora di salvezza dell’azienda: Kohei viene infatti contattato da un colosso dell’industria aerospaziale, che ha bisogno del brevetto di una valvola di sua invenzione per la costruzione di un razzo. E proprio costruire un razzo che potesse raggiungere lo spazio è il più grande sogno di Kohei. L’uomo si trova così di fronte ad un grande dilemma: vendere il brevetto e salvare l’azienda, o lottare per realizzare il proprio sogno?
La Tsukuda detiene anche alcuni brevetti e proprio a causa di uno di questi si ritrova invischiata in una causa con un’azienda concorrente. La causa, unita alle difficoltà economiche dovute alla rescissione di contratti da parte di aziende clienti, porta la Tsukuda sull’orlo del baratro, anche perché la banca, invece di supportarla nel momento del bisogno, contribuisce ad affossarla. Tutto sembra perduto, ma un altro brevetto diventa la possibile ancora di salvezza dell’azienda: Kohei viene infatti contattato da un colosso dell’industria aerospaziale, che ha bisogno del brevetto di una valvola di sua invenzione per la costruzione di un razzo. E proprio costruire un razzo che potesse raggiungere lo spazio è il più grande sogno di Kohei. L’uomo si trova così di fronte ad un grande dilemma: vendere il brevetto e salvare l’azienda, o lottare per realizzare il proprio sogno?
La storia affronta un argomento complesso, di certo non facilmente digeribile. Tuttavia, il merito di Fukuzawa è stato di renderlo non solo fruibile, ma di riuscire ad appassionare lo spettatore alla vicenda, portandolo puntata dopo puntata a tifare per il Davide/Tsukuda contro il Golia/colossi industriali vari, tenendolo incollato allo schermo, soffrendo e gioendo insieme ai protagonisti.
Lo stesso Fukuzawa fu a suo tempo affascinato a tal punto dal romanzo di Jun Ikeido da pensare che la storia fosse perfetta per un adattamento televisivo. E ha avuto ragione, anche se non è stato il primo a pensarlo, perché quello di Fukuzawa non è stato il primo adattamento televisivo del romanzo; infatti, già nel 2011 la storia era stata portata sullo schermo dal canale satellitare WOWOW.
A supportarlo nella realizzazione di questo lavoro c’è uno staff di tutto rispetto: tra i registi figura Kenta Tanaka (My family), la sceneggiatura è opera di Hiroyuki Yatsu (Rikuō, Vivant), le musiche di Takayuki Hattori: quest'ultimo, in particolare, vanta un curriculum di 30 anni di lavoro durante i quali ha creato anche le musiche di altre serie dai romanzi di Ikeido, come Rikuō, La rivincita degli Astros, Hanzawa Naoki, e poi anche di celebri drama e film di grande successo quali il film di GTO, il drama storico Shinsengumi, Nodame Cantabile, Uchuu Kyodai Fratelli nello spazio, Death Note 2015 sino ai più recenti film di Doraemon.
Nel team di produzione è presente Hidenori Iyoda (Hanzawa Naoki, Grand Maison Tokyo, Dragon Zakura 2).
Insomma, delle solide basi hanno contribuito a creare un lavoro di grande valore: la storia è coinvolgente, appassionante e riesce a spiegare con semplicità il mondo delle PMI (piccole medie imprese) anche a chi di questo settore non conosce molto. Vedere come funziona l’azienda, come i dipendenti si impegnano sino allo sfinimento, ma sempre con grinta e motivazione è davvero importante, perché proprio grazie a questo giusto modo di presentare sullo schermo le vicende, lo spettatore riesce ad empatizzare sin da subito con il protagonista ed i suoi compagni di viaggio; il ritmo della narrazione a tratti è leggero ed aiuta a sdrammatizzare, a tratti si fa convulso, al punto da trasmettere allo spettatore lo stress affrontato dai personaggi. Le musiche sottolineano tutto questo, e in certi momenti non si riesce a star fermi sul proprio divano, perché verrebbe voglia di correre ad aiutare Kohei ed amici a vincere la propria sfida.
Se si vogliono citare dei nei, ce ne sarebbero un paio da riportare: il fatto che l’inizio sia un po’ troppo lento narrativamente parlando, con la possibilità che lo spettatore possa sentirsi annoiato e pensare che la serie sia tutta sullo stesso mood, anche se non lo è; in secondo luogo, si avverte una resa un po’ semplicistica di certi passaggi di tipo tecnico, come il cambiamento di sfera industriale, che sembra un po’ troppo semplice. In ogni caso, si tratta di nei su cui si riesce a sorvolare, nell'ambito dei tanti altri pregi della serie.
Ma non sono solo tali aspetti ad averne garantito il successo. Basta dare un’occhiata al cast per capirlo. Hiroshi Abe, che impersona Kohei Tsukuda, è magistrale nella sua interpretazione: basti pensare che questo lavoro gli è valso il premio come miglior attore alla 19° edizione dei Nikkan Sports Drama Grand Prix, per la stagione autunno 2015, dove aveva stravinto in tutte le altre categorie il drama From five to nine. Tutto l’amore e la passione che Kohei mette nel suo lavoro traspaiono da ogni singolo gesto o parola di Abe. Per non parlare dell’orgoglio Tsukuda, vero e proprio marchio di fabbrica, impresso a fuoco non solo nel cuore del protagonista, ma di tutti i suoi dipendenti. Come infatti rispondere ai grandi numeri dell’industria se non con l’orgoglio del riuscire a fare a mano, con una precisione invidiabile, cose che i macchinari computerizzati non sono in grado di fare?
Di nome importante non c’è solo quello di Hiroshi Abe: i personaggi di supporto sono parte integrante della storia, anche perché un’azienda, senza i propri dipendenti, non sarebbe nulla.
Ecco che mentre le immagini scorrono appaiono sullo schermo tra gli altri Tao Tsuchiya (Alice in Borderland), Shinnosuke Abe (Nobunaga Concerto, Shōgun), Ken Yasuda (Gintama, The Fable), Mitsuko Baisho (Hanzawa Naoki, Gannibal), un giovanissimo Ryoma Takeuchi (Rikuō, Roppongi Class, Like a Dragon: Yakuza), e poi anche l'apprezzato attore teatrale Ikusaburo Yamazaki (Watashi-tachi wa Dōka Shiteiru, Musicophilia) nonché il comico, attore e presentatore Toshiaki Megumi, apparso in alcuni drama anche nei panni di se stesso (My family, Trillion Game).
Tutti incarnano perfettamente lo spirito dell’orgoglio Tsukuda. Più di una volta ci si ritrova a tifare per loro, ad incoraggiarli quando falliscono nei loro tentativi e ad esultare quando raggiungono dei risultati.
Ma non ci sono solo loro: Tomoya Nakamura (presente allo stesso JFF in ben tre pellicole: Anime supremacy, Wedding High, Kiba: The Fang of Fiction, ma noto anche per il ruolo di Tarō Irai in Kishibe Rohan wa ugokanai), Bakarhythm - Masuno Hidetomo (famoso comico e sceneggiatore come nel drama Yips) e Koji Kikkawa (Trillion Game, Kingdom III e Kingdom IV), rappresentano coloro che vanno al di là del profitto e degli interessi personali ed agiscono in maniera onesta per garantire il successo a chi davvero lo merita.
Eisuke Sasai (GTO, Absolute boyfriend), Hirofumi Arai (Nobunaga Concerto, Gintama), Kōtarō Koizumi e Takehiro Hira (Sekigahara, Shogun), infine, sono dei validi antagonisti.
In conclusione, Downtown Rocket è una serie in grado di appassionare e divertire, ma che offre anche dei seri spunti di riflessione su argomenti che, sebbene si riferiscano ad un ambiente collocato dall’altra parte del mondo, non sono poi tanto lontani dalla nostra realtà quotidiana.
Grazie alla storia, al bravissimo cast e al notevole cast tecnico impiegato, risulta così accattivante da vedere non solo per coloro che sono interessati alla cultura e società giapponese, o che si appassionano alle storie ambientate nel mondo finanziario o aziendale, ma anche per chi tutti i giorni affronta le stesse lotte dei team della Tsukuda, anche in settori magari completamente diversi: perché non si è soli, e si possono trarre degli ottimi insegnamenti anche da situazioni che sono a migliaia di chilometri di distanza da noi.
Grazie alla storia, al bravissimo cast e al notevole cast tecnico impiegato, risulta così accattivante da vedere non solo per coloro che sono interessati alla cultura e società giapponese, o che si appassionano alle storie ambientate nel mondo finanziario o aziendale, ma anche per chi tutti i giorni affronta le stesse lotte dei team della Tsukuda, anche in settori magari completamente diversi: perché non si è soli, e si possono trarre degli ottimi insegnamenti anche da situazioni che sono a migliaia di chilometri di distanza da noi.
Pro
- Coinvolgente e ricco di suspence
- Personaggi principali e di supporto ottimamente delineati
- Argomento trattato atipico e originale: ben descrive la realtà della manifattura e le PMI giapponesi
- Ampio cast di attori con performance eccellenti
- Staff tecnico di grande esperienza e qualità
- Musiche di forte impatto
- Emozionanti i valori lavorativi e sociali trasmessi
Contro
- Inizio un po’ lento, potrebbe annoiare; necessario tuttavia per presentare al meglio l'ambientazione allo spettatore
- Alcune semplificazioni tecniche nella storia forse eccessive
Un'opera interessante, con un duplice profilo di trama al suo interno e tante piccole e grandi chicche da scoprire.
Grazie davvero a Godaime Hokage per aver curato questo approfondimento!
Ti capisco, infatti anche per me il primo episodio è stato un po' pesante, ma penso che una così lunga introduzione fosse necessaria per spiegare bene la situazione. Dal secondo episodio le cose sono molto diverse e la serie è molto coinvolgente. Perciò se riesci guardala ancora.
Grazie zettaiLara 😊 è stato un piacere scrivere questa recensione 😊😊
Cmq al di là della preferenza personale, la trovo una serie di tutto rispetto con un cast che mamma mia fa urlare alla perfezione già da solo, ma le serie TBS sono sempre (o quasi) una garanzia già solo per il marchio.
Sono contenta che Jff abbia avuto questa iniziativa, anche se finirle entrambe in 15 giorni è stato impegnativo.
Grazie a Godaime per la recensione che ci dà la possibilità di parlarne felicemente
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