Nove uomini, di età compresa tra i 22 e i 36 anni, sono i protagonisti del reality show The Boyfriend in onda su Netflix.
La critica ne è già entusiasta; la serie è entrata subito nella Top Ten settimanale dei prodotti di Netflix non in lingua inglese più visti a livello globale. Il reality show basato sugli incontri tra persone dello stesso sesso potrebbe dunque diventare una pietra miliare per il Giappone.
Questi ragazzi sono chiamati a vivere per un mese sotto lo stesso tetto con lo scopo di stringere forti amicizie e perché no, anche trovare l’amore.
The Boyfriend, come si intuisce, sfrutta le dinamiche già consolidate e riconoscibili di altri reality suoi “simili”; ragazze e ragazzi che interagiscono tra loro in cerca di un partner, ma questa volta lo fa in maniera totalmente “queer” e soprattutto è ambientato in Giappone, che come sappiamo è una nazione che ancora fa fatica a riconoscere le coppie dello stesso sesso.
Già la didascalia che compare all’inizio della prima puntata “tutti possono innamorarsi di tutti” ci fa già comprendere cosa dovremo aspettarci.
Ma andiamo con ordine.
Ma chi sono i nove protagonisti di The Boyfriend?
Gensei, 34 anni, hairstylist e make-up artist di Taiwan.
Ikuo, 22 anni, lavoratore nel settore dei servizi di ristorazione.
Usak, 36 anni, go-go dancer, fanatico dei “frullati di pollo” e della forma fisica.
Quello che salta subito all’occhio è l’elemento inclusivo di alcuni membri del cast. L'inserimento di ragazzi con origini coreane, taiwanesi e brasiliane suggerisce anche un approccio "aperto" al casting di uno show prettamente "giapponese", abbattendo così quel muro con cui il Giappone appare come una nazione chiusa.
Anche tra i suoi commentatori vi ritroviamo una buona dose di inclusività.
I video delle giornate dei ragazzi, infatti, sono alternate a momenti in cui assistiamo ai commenti dei cinque presentatori -tre donne e due uomini- che li osservano da uno studio separato, come se rappresentassero essi stessi gli spettatori del reality.
Tra di loro ci sono la drag queen e attore Durian Lollobrigida, vista nel film Egoist, Yoshimi Tokui, attore e comico che ha commentato anche Terrace House, a loro si aggiungono poi MEGUMI, attrice e cantante vista in L'amore di Ossan e Informa, l’attrice di origini irlandesi Chiaki Horan e infine Thelma Aoyama, attrice e cantante giapponese di origini afro-trinidadiane vista in Dream pony - Amore Improvviso.
Trovandoci davanti a tutta questa “apertura” da parte di un reality, in cui l’inclusione sembra voler essere così prorompente, non si può non sperare che tale iniziativa possa servire ad aiutare la comunità LGBTQIA+ asiatica a essere più accettata, e meno stereotipata, soprattutto in una nazione così conservatrice come il Giappone. Ricordiamo che la capitale Tokyo solo nel 2022 ha istituito il registro delle unioni civili per i matrimoni omosessuali.
Secondo un sondaggio, in Giappone l’87% ritiene che la diversità sessuale debba essere rispettata, inoltre più dell'84% afferma che accetterebbe amici e colleghi che si dichiarano LGBTQ. Questo a dimostrazione quanto il Paese sia pronto a cambiare le cose.
Il modello, DJ e vlogger gay Taiki Takahashi, produttore e direttore del casting, ha affermato in merito di non credere che il programma possa cambiare la società, ma che possa in qualche modo avere “un qualche tipo di impatto”.
The Boyfriend, infatti, punta a mostrare le relazioni tra persone dello stesso sesso come sono per davvero, tra pregi e difetti, ma assolutamente in maniera autentica, in modo che tutti possano rendersi conto che l’affetto è affetto, che un po' alla fine tutto il mondo è Paese, consentendo a chiunque di potersi sentire finalmente apprezzati e amati.
Theme song della serie è la canzone "Dazed & Confused" della band coreana indie rock Glen Check, che rappresenta perfettamente le emozioni che questo reality riesce a infondere.
A tale brano sono associate le bellissime illustrazioni -della opening e del poster teaser- dall’artista coreana Son Eunkyoung, che in passato è stata incaricata da Sony Pictures Korea di realizzare delle illustrazioni che omaggiassero Chiamami col tuo nome, film di Luca Guadagnino.
Tutta questa "influenza" internazionale, che si rivela nel design, nella musica e nei suoi interpreti, fa capire come questo reality punti a voler abbracciare più culture possibili ed essere quando più adatto a ogni tipo pubblico, non solo quello omosessuale.
La critica ne è già entusiasta; la serie è entrata subito nella Top Ten settimanale dei prodotti di Netflix non in lingua inglese più visti a livello globale. Il reality show basato sugli incontri tra persone dello stesso sesso potrebbe dunque diventare una pietra miliare per il Giappone.
Questi ragazzi sono chiamati a vivere per un mese sotto lo stesso tetto con lo scopo di stringere forti amicizie e perché no, anche trovare l’amore.
The Boyfriend, come si intuisce, sfrutta le dinamiche già consolidate e riconoscibili di altri reality suoi “simili”; ragazze e ragazzi che interagiscono tra loro in cerca di un partner, ma questa volta lo fa in maniera totalmente “queer” e soprattutto è ambientato in Giappone, che come sappiamo è una nazione che ancora fa fatica a riconoscere le coppie dello stesso sesso.
Già la didascalia che compare all’inizio della prima puntata “tutti possono innamorarsi di tutti” ci fa già comprendere cosa dovremo aspettarci.
Ma andiamo con ordine.
The Boyfriend: come funziona il reality show LGBTQIA+
Il programma -come detto- è ambientato in Giappone, nella città di mare di Tateyama, dove è situata l’abitazione che ospita i suoi protagonisti, chiamata “Green Room”, che farà da sfondo alle avventure dei ragazzi.
Il reality non si limita a “osservare” solamente le interazioni tra i ragazzi, ma li mette anche in situazioni create apposta per rapportarsi tra di loro: come il lavorare a turno in un coffee truck itinerante.
Nel corso dei suoi dieci episodi -al momento in cui stiamo scrivendo l’articolo ne sono usciti otto- vedremo i ragazzi, i cui orientamenti sessuali appartengono all’essere gay oppure bisessuali, non solo affrontare loro stessi e le loro paure -ricordiamoci che non è mai facile esternare tutto sapendo che si è anche ripresi dalle telecamere- ma anche fare grandi passi avanti nel mostrare la propria crescita personale dimostrando che, alla fine, un sentimento romantico è un sentimento romantico, qualsiasi sia la persona che lo provi.
La serie, in vero, appare molto più vera e meno forzata rispetto ad altri reality suoi simili. Certo non mancano le scene drammatiche oppure i momenti da pianto liberatorio, ma tra i ragazzi sembra esserci sempre molto rispetto, cosa che li fa apparire reali agli occhi del pubblico, con la conseguenza che ci troveremo a empatizzare con loro da subito.
Anche se lo scopo principale di questo reality sembra esser quello di trovare un partner, non mancherà anche lo spazio per rappresentare l‘amicizia, infatti prima di vedere il primo bacio dobbiamo aspettare un bel po', ma in compenso ci ha fatto vedere tante conversazioni a cuore aperto tra i ragazzi.
Il produttore esecutivo Dai Ota -che ha lavorato anche a Terrace House, reality show simile a The Boyfriend ma in chiave etero e disponibile anche questo su Netflix- infatti, promette episodi sì carichi di emozioni, ma sempre privi di volgarità gratuite.
Il reality non si limita a “osservare” solamente le interazioni tra i ragazzi, ma li mette anche in situazioni create apposta per rapportarsi tra di loro: come il lavorare a turno in un coffee truck itinerante.
Nel corso dei suoi dieci episodi -al momento in cui stiamo scrivendo l’articolo ne sono usciti otto- vedremo i ragazzi, i cui orientamenti sessuali appartengono all’essere gay oppure bisessuali, non solo affrontare loro stessi e le loro paure -ricordiamoci che non è mai facile esternare tutto sapendo che si è anche ripresi dalle telecamere- ma anche fare grandi passi avanti nel mostrare la propria crescita personale dimostrando che, alla fine, un sentimento romantico è un sentimento romantico, qualsiasi sia la persona che lo provi.
Boyfriend. Taeheon, Kazuto, Shun, Usak, Gensei, Dai, Ryota in Boyfriend. Cr. Courtesy of Netflix © 2024
La serie, in vero, appare molto più vera e meno forzata rispetto ad altri reality suoi simili. Certo non mancano le scene drammatiche oppure i momenti da pianto liberatorio, ma tra i ragazzi sembra esserci sempre molto rispetto, cosa che li fa apparire reali agli occhi del pubblico, con la conseguenza che ci troveremo a empatizzare con loro da subito.
Anche se lo scopo principale di questo reality sembra esser quello di trovare un partner, non mancherà anche lo spazio per rappresentare l‘amicizia, infatti prima di vedere il primo bacio dobbiamo aspettare un bel po', ma in compenso ci ha fatto vedere tante conversazioni a cuore aperto tra i ragazzi.
Il produttore esecutivo Dai Ota -che ha lavorato anche a Terrace House, reality show simile a The Boyfriend ma in chiave etero e disponibile anche questo su Netflix- infatti, promette episodi sì carichi di emozioni, ma sempre privi di volgarità gratuite.
Ma chi sono i nove protagonisti di The Boyfriend?
Ecco dunque i protagonisti per cui ci si ritroverà a tifare fin da subito, in ordine da sinistra verso destra:
Boyfriend. Shun, Taeheon, Dai in Boyfriend. Cr. Courtesy of Netflix © 2024
Shun, 23 anni, artista contemporaneo, risulta il più introspettivo del gruppo.
Taeheon, 34 anni, designer coreano che ama il bello in tutte le sue sfaccettature.
Dai, 22 anni, studente universitario dall’indole edonista.
Taeheon, 34 anni, designer coreano che ama il bello in tutte le sue sfaccettature.
Dai, 22 anni, studente universitario dall’indole edonista.
Boyfriend. Ryota, Alan, Kazuto in Boyfriend. Cr. Courtesy of Netflix © 2024
Ryota, 28 anni, modello che lavora anche come barista part-time.
Alan, 29 anni, di origini giappo-brasiliane, è impiegato in un’azienda informatica.
Kazuto, 27 anni, chef che lavora in un izakaya.
Alan, 29 anni, di origini giappo-brasiliane, è impiegato in un’azienda informatica.
Kazuto, 27 anni, chef che lavora in un izakaya.
Boyfriend. Gensei, Ikuo, Usak in Boyfriend. Cr. Courtesy of Netflix © 2024
Gensei, 34 anni, hairstylist e make-up artist di Taiwan.
Ikuo, 22 anni, lavoratore nel settore dei servizi di ristorazione.
Usak, 36 anni, go-go dancer, fanatico dei “frullati di pollo” e della forma fisica.
Anche tra i suoi commentatori vi ritroviamo una buona dose di inclusività.
I video delle giornate dei ragazzi, infatti, sono alternate a momenti in cui assistiamo ai commenti dei cinque presentatori -tre donne e due uomini- che li osservano da uno studio separato, come se rappresentassero essi stessi gli spettatori del reality.
Tra di loro ci sono la drag queen e attore Durian Lollobrigida, vista nel film Egoist, Yoshimi Tokui, attore e comico che ha commentato anche Terrace House, a loro si aggiungono poi MEGUMI, attrice e cantante vista in L'amore di Ossan e Informa, l’attrice di origini irlandesi Chiaki Horan e infine Thelma Aoyama, attrice e cantante giapponese di origini afro-trinidadiane vista in Dream pony - Amore Improvviso.
Trovandoci davanti a tutta questa “apertura” da parte di un reality, in cui l’inclusione sembra voler essere così prorompente, non si può non sperare che tale iniziativa possa servire ad aiutare la comunità LGBTQIA+ asiatica a essere più accettata, e meno stereotipata, soprattutto in una nazione così conservatrice come il Giappone. Ricordiamo che la capitale Tokyo solo nel 2022 ha istituito il registro delle unioni civili per i matrimoni omosessuali.
Secondo un sondaggio, in Giappone l’87% ritiene che la diversità sessuale debba essere rispettata, inoltre più dell'84% afferma che accetterebbe amici e colleghi che si dichiarano LGBTQ. Questo a dimostrazione quanto il Paese sia pronto a cambiare le cose.
Il modello, DJ e vlogger gay Taiki Takahashi, produttore e direttore del casting, ha affermato in merito di non credere che il programma possa cambiare la società, ma che possa in qualche modo avere “un qualche tipo di impatto”.
The Boyfriend, infatti, punta a mostrare le relazioni tra persone dello stesso sesso come sono per davvero, tra pregi e difetti, ma assolutamente in maniera autentica, in modo che tutti possano rendersi conto che l’affetto è affetto, che un po' alla fine tutto il mondo è Paese, consentendo a chiunque di potersi sentire finalmente apprezzati e amati.
Boyfriend. Gensei, Dai, Taeheon, Ryota, Shun, Kazuto, in Boyfriend. Cr. Courtesy of Netflix © 2024
Theme song della serie è la canzone "Dazed & Confused" della band coreana indie rock Glen Check, che rappresenta perfettamente le emozioni che questo reality riesce a infondere.
A tale brano sono associate le bellissime illustrazioni -della opening e del poster teaser- dall’artista coreana Son Eunkyoung, che in passato è stata incaricata da Sony Pictures Korea di realizzare delle illustrazioni che omaggiassero Chiamami col tuo nome, film di Luca Guadagnino.
Tutta questa "influenza" internazionale, che si rivela nel design, nella musica e nei suoi interpreti, fa capire come questo reality punti a voler abbracciare più culture possibili ed essere quando più adatto a ogni tipo pubblico, non solo quello omosessuale.
Ci si chiede pertanto: un reality show su un gruppo di uomini gay che cercano l’amore può contribuire a cambiare l’atteggiamento nei confronti dell’omosessualità in Giappone? Purtroppo non si conosce ancora la risposta, ma di sicuro ci si rende conto che chiunque veda anche solo un episodio di The Boyfriend, non possa restare indifferente a tale realtà.
Quello che lo show mostra è semplicemente il mondo reale, sicuramente un po' forzato dalla situazione in sé, ma allo stesso modo vero e sincero.
Vedendo The Boyfriend ci si ritrova a emozionarsi per una dichiarazione espressa in maniera un po’ goffa, a dispiacersi per un amore non corrisposto, ad arrabbiarsi perché vorremmo che tutto filasse liscio. Insomma ci si ritrova davvero a fare il tifo per questi nove ragazzi.
Di sicuro questa è una serie di cui il Giappone, ma non solo, aveva fortemente bisogno in questo momento.
Dal 9 Luglio ogni martedì ci si può immergere -per un totale di dieci episodi (divisi in quattro appuntamenti settimanali: episodi 1-2-3 il 9 Luglio, episodi 4-5-6 il 16 Luglio, episodi 7-8 il 23 Luglio e infine gli episodi 9-10 il 30 Luglio) in un piacevole prodotto di intrattenimento, che riesce a coinvolgere ed emozionare con estrema facilità.
Nasceranno amori oppure solide amicizie?
Chissà, lo si scoprirà solo seguendo la serie.
Quello che lo show mostra è semplicemente il mondo reale, sicuramente un po' forzato dalla situazione in sé, ma allo stesso modo vero e sincero.
Vedendo The Boyfriend ci si ritrova a emozionarsi per una dichiarazione espressa in maniera un po’ goffa, a dispiacersi per un amore non corrisposto, ad arrabbiarsi perché vorremmo che tutto filasse liscio. Insomma ci si ritrova davvero a fare il tifo per questi nove ragazzi.
Di sicuro questa è una serie di cui il Giappone, ma non solo, aveva fortemente bisogno in questo momento.
Dal 9 Luglio ogni martedì ci si può immergere -per un totale di dieci episodi (divisi in quattro appuntamenti settimanali: episodi 1-2-3 il 9 Luglio, episodi 4-5-6 il 16 Luglio, episodi 7-8 il 23 Luglio e infine gli episodi 9-10 il 30 Luglio) in un piacevole prodotto di intrattenimento, che riesce a coinvolgere ed emozionare con estrema facilità.
Nasceranno amori oppure solide amicizie?
Chissà, lo si scoprirà solo seguendo la serie.
E quest'analisi mi ha incuriosito ancora di più!
Spero comunque che questo reality possa servire ad avere sempre più una maggior apertura.
Il Giappone è un paese molto conservatore e spero che possa dare maggior apertura mentale verso l'omosessualità.
Poi vabbè, io studio giapponese, quindi mi fa comodo anche per la lingua (ma non riesco a seguire una cosa che non mi interessa).
Però è vero che viene da fare il tifo per loro. Forza Gensei!!!
Ringrazio @clovered per averne saputo tracciare così bene i vari aspetti, ora sono ancora più curiosa! Vedere poi chi c'è tra i commentatori mi stringe il cuore (in senso buono) tra la Thelma e Lollobrigida: mi fa davvero piacere che siano stati chiamati per questo bel compito. Fa ancora più piacere scoprire di questi inserti coreani e omaggi extra-Asia... insomma, davvero pare un reality pensato con tanta accortezza, e in un Paese come il Giappone di progetti così ce n'è ancora tanto bisogno, pertanto auguro a questi ragazzi e al programma ogni bene.
PS: quel "brewtiful" del coffee truck mi fa venire gli occhietti a cuoricino ♥o♥
I reality non sono proprio il mio pane..non né vedo né in italiano né sulle piattaforme. Ammetto che mi incuriosisce, ma non so se avrò tempo per affrontarlo. Chissa davvero se una produzione del genere possa cambiare qualcosa, ma sicuramente avrà fatto breccia nel cuore degli spettatori che magari un giorno saranno a tirar le redini del paese
Più che un reality a me sembra un documentario…
comunque concordo con quanto detto nell’articolo, c’è un grande rispetto tra i partecipanti!
Lo consiglio di cuore a chi è interessato ai temi queer. Speriamo che abbia qualche influenza positiva in Giappone!
Sono davvero contento che questo articolo sia servito a farti scoprire questo reality. Secondo me è un prodotto molto valido che merita una visione😉
Ero molto molto curioso di vederlo e ora che l’ho concluso posso dire che la sensazione che mi ha lasciato addosso è al 100% positiva
Come prima cosa voglio dire che ho apprezzato moltissimo come sono venuti fuori i sentimenti di tutti i partecipanti ma, soprattutto, il fatto che il tutto sia stato mostrato in maniera molto soft, quasi in punta di piedi.
Alla fine ti fa empatizzare con tutti i ragazzi, anche con chi magari non è sulla tua stessa lunghezza d’onda.
Diciamo che l’ho trovato molto ben costruito da un punto di vista puramente "narrativo"
Specifico comunque che neanch’io vado pazzo per i reality show (anzi diciamo pure per nulla ) e che, se fosse stato invece un format italiano, probabilmente non gli avrei dato neanche una chances e di sicuro non avrei creduto nemmeno per mezzo secondo alla veridicità delle storie mostrate.
Poi certo, si tratta pur sempre di programma televisivo (e io forse un po’ maligno lo sono), quindi il dubbio me lo sono posto lo stesso.
Chissà se davvero il rapporto di alcuni di loro (d’amore o anche solo d’amicizia) proseguirà anche dopo, fuori dalla Green Room e a telecamere spente……io me lo auguro davvero, però chi lo sa
Entrando invece un pochino di più nello specifico in alcune vicende… (metto sotto spoiler).
Mi è dispiaciuto molto che Ryota abbia raccolto solo delusioni (è stato tenero a preparare il bento per loro due ) e ci sono rimasto male anche quando Usak è uscito anzitempo (non pensavo fosse così sensibile, mi ha sorpreso moltissimo……e che carino il disegno che ha fatto di tutti gli altri ragazziii ).
E riguardo Dai e Shun……non lo so, se staranno ancora insieme buon per loro, ma io ho come la sensazione che siano troppo incompatibili caratterialmente, specialmente Shun mi è sembrato fin troppo viziato e pure un po’ estenuante col povero Dai
Una battuta al volo sugli opinionisti in studio, ad essere sincero non sempre ho gradito i loro interventi
Alle volte hanno fatto riflessioni intelligenti e utili anche per tenere il punto della situazione sull’evoluzione dei rapporti di coppia, ma in altri casi mi è sembrato che veramente cercassero il pelo nell’uovo per nulla, in qualunque parola o reazione dei ragazzi
E per chiudere con una riflessione un po’ più ampia, ovvero se questo programma porterà ad una ad una maggior accettazione per il movimento LGBTQ+ in Giappone……uhmmm non lo so, questo forse mi pare un po’ eccessivo
Non so bene come dirlo, se alla fine porterà risultati anche in quel senso ben venga, ma personalmente credo che (in teoria) non dovrebbe essere un programma televisivo a farsi carico di una questione sociale così importante come i diritti per gli omosessuali in Giappone, penso piuttosto che questa dovrebbe essere una spinta che parte dal "basso" dalla gente comune per portare ad un cambiamento soprattutto a livello legislativo (ma in ogni caso la società giapponese mi sembra che sia già abbastanza maturata in questo senso).
Poi oddio……è vero anche che noi italiani c’abbiamo fatto una cultura e una lingua (letteralmente) con la televisione, quindi chi può dirlo
Comunque, tirando le somme, ne sono rimasto soddisfatto, mi è piaciuto molto
Se in futuro proseguiranno The Boyfriend con altre stagioni di sicuro lo seguirò ancora
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