PAPmusic è stato scritto, prodotto e diretto da LeiKiè per Not Just Music, uno studio di produzione indipendente e autonomo con sede a Milano. e vanta la presenza come doppiatori dei protagonisti del film – oltre alla stessa LeiKiè – di Luca Ward, Rudy Zerbi, Marco Mazzoli (noto per Lo Zoo di 105), Jake La Furia e Tamara Donà.
Questo film viene definito da chi lo sponsorizza "un'esperienza cinematografica unica che unisce l'eleganza della moda italiana alla creatività dell'animazione, offrendo agli spettatori un'avventura visivamente straordinaria e ricca di cultura".
Non solo, viene anche definita come
"Un’avventura travolgente realizzata con la rivoluzionaria tecnica CGI (Computer Generated Imagery), utilizzata anche per riprodurre in maniera spettacolare e fedele, fino nei dettagli, bellezze artistiche iconiche del nostro paese, dalle antiche rovine di Pompei fino al romantico Ponte dei Sospiri di Venezia e al Duomo di Milano. Elementi visivi accattivanti ai quali si aggiunge una frizzante colonna sonora ispirata alla musica pop italiana. PAPMusic è un’esperienza cinematografica immersiva unica, un racconto che omaggia la creatività e celebra la moda come forma d’arte ed espressione personale, promuovendo le diversità e incoraggiando tutti a credere nei propri sogni"
Secondo chi lo sponsorizza il lavoro su questo film è durato più di 10 anni, dall’ideazione allo sviluppo dello storyboard fino alla produzione. Veniamo però a sapere da articoli chiari e ben scritti come quello di Gianmaria Tammaro su Badtaste (QUI per leggerlo) o come quello di Fumettologica (QUI per leggerlo) che tale lavoro è costato 4.3 milioni di euro con un credito d’imposta pari a 1,8 milioni di euro ottenuto dal Ministero. Al di là del valore artistico del film (che si può giudicare già dal trailer in questo caso, con animazioni che sembrano piuttosto "datate"), ci si chiede come possa essere distribuito in 109 sale ( più di "Vermiglio", titolo che rappresenterà l' Italia agli Oscar) un film di animazione come questo, che sta incassando pochissimo, andando poco sopra i mille euro nei primi tre giorni di programmazione. Il tutto con una distribuzione "normale", quando di solito i film di animazione giapponesi, che possono contare sull'enorme popolarità degli anime, vanno quasi sempre in micro eventi di tre giorni.
Non basta tutto questo? Sappiate che sempre dall'articolo di Badtaste veniamo a sapere che secondo i dati del Ministero è già pronto un sequel: PAPmusic 2 – Il lancio di produzione, il cui budget ammonta a 5,6 milioni di euro, ottenendo già altro credito di imposta
Nel web, tra articoli e video, più di qualcuno si sta facendo delle domande. Da qui la risposta dello stesso studio di produzione:
L'argomento quindi resta molto caldo. Voi che ne pensate?
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Fonte consultata:
tomshardware
I personaggi, le ambientazioni e tutto il resto sembrano assets 3D comprati a 15 euro su internet.
Mi spiace solo che un mostro sacro come Luca Ward abbia dovuto lavorarci. Spero almeno lo abbiano pagato bene.
Questo PAPmusic – Animation for Fashion dimostra che in Italia l'animazione non esiste ☹️ ma d'altronde tolte alcune eccellenze (Pagot, D'Alò) l'animazione in Italia è sempre stata considerata una forma d'arte di serie Z.
Non è solo osceno a livello di CGI (?) che sembra uscita fuori da un progetto indie del 2003, ma anche la trama è qualcosa di imbarazzante. Il doppiaggio non ne parliamo: escluso Ward, gli altri sono dei dilettanti, per cui risulta fastidioso non solo alla vista ma anche all'udito.
Sono senza parole.
E intanto, per creare opere di pregio come (esempio) Gatta Cenerentola, altri studi di animazione italiani devono penare come pochi. Bah!
Lo stesso modo per cui vengono finanziati altri progetti cinematografici che incassano 2 lire, si va avanti di tax credit in tax credit
Sarà che noi amanti di anime siamo troppo abituati bene dagli studi giapponesi
Hai visto il Colosseo?Tra l' altro base dei rivali romani dell' azienda milanese al centro della storia
Quello che è sconcertante è l'uso smodato di termini come "Made in Italy", "Cultura" e "Patrimonio artistico italiano"...
Comunque il paragone coi film anime che non hanno finanziamenti dallo stato è scorretto, quello con altri film italiani però… immagino che tutto il budget sia stato speso per distribuzione, marketing e al massimo pagare i doppiatori.
Il paragone con i film anime è sulla distribuzione non sui finanziamenti ovviamente
Ma dal servizio pubblico sono stati ostracizzati da persone che provano ripugnanza nei loro confronti 😱 ti pare normale che un servizio pubblico ha fatto totalmente finta del boom anime del 2020? Cose come Pretty Cure andavano ripescate! Perché su Rai 2 non hanno trasmesso in prima serata grandissimi successi come Your Name? O altri film anime di grande successo? Perché chi comanda alla Rai prova ripugnanza verso l'animazione giapponese.
Non so quando è iniziato il declino ma quando al cinema uscì La gabbianella e il gatto fu un grandissimo successo... Tutte le classi delle elementari andarono al cinema... Si parlava, discuteva e studiava il capolavoro di Enzo D'Alò.
Almeno mi sono fatta quattro risate.
Perfino Adrian la serie evento, anche se proposto comunque in prima serata, sembrava.un progetto più 'modesto' di questo.
- il titolo che sembra un wordart dei primi '2000
- l'affollamento di scritte maiuscole bianche sparate su uno sfondo di colori trip stile Adrian
- i bambolotti 3d
- il "Made in Italy" tricolore con tanto di logo del ministero giusto per ricordarci quanti soldi pubblici si saranno cuccati per far sta roba
...sa già di meme. Era dalla Venere influencer dell'Enit che non vedevo tanto italian trash in una immagine.
Parliamo più di 25 anni fa, in realtà il declino lo vedi in tutta la cinematografia italiana, l'animazione è solo uno strumento più complicato da maneggiare e ancora oggi stigmatizzato perchè "da bambini".
Un film all'italiana con 5 milioni lo giri, con 5 milioni in animazione (in Italia) esce fuori Pop Music.
Ci sono ancora studi come Movimenti Production che fanno qualcosa di interessante nel seriale, ma si parla comunque di prodotti creati con partner internazionale. Per esempio adesso stanno aiutando nella realizzazione della seconda stagione di Hazbin Hotel
sono tutti concordi del fatto che sia una delle cose piu oscene mai partorite in animazione
Comunque a Milano lo stanno sponsorizzando parecchio vedo sempre i cartelloni sugli autobus del ATM.
Mi sembra la versione The Sims di Meno male che Silvio c'è!
È un concentrato di ogni forma di cattivo gusto possibile. Dal punto di vista tecnico, artistico e a naso anche narrativo e tematico.
Anche toccando il fondo si fa la Storia.
Il problema sono i finanziamenti statali e i crediti di imposta.
Come minimo andrebbero aboliti, come minimo.
Il cinema Italiano è drogato di Stato, al di là dei singoli registi, attori e sceneggiatori talentuosi. Prima si elimina il problema, meglio sarà.
Comunque come già detto da tanti utenti sopra, non vedo cosa ci sia di divisivo, è una trashata brutta, probabilmente anche meno dignitosa di Adrian, e le immagini promozionali fanno pensare ad un The Sims di inizio anni 00
Non discuto sulla questione finanziamenti, mi sembra complessa, ma ci può anche stare che si finanzino prodotti non buoni, specie a priori.
Sarei più interessato al discorso distribuzione, perché vedo difficile immaginarmi esercenti fare la corsa ad accaparrarsi questo film. Sarebbe da capire chi lo distribuisce perché alla fine il grosso della distribuzione dipende da loro, su quanto spingono e cosa offrono, un po' come per gli anime. Magari si può contattarli e fare loro qualche domanda.
E allora che addio sia. Se una compagine vive di Stato, allora vuol dire che è già tecnicamente fallita. E non si capisce bene perché lo Stato debba finanziare il cinema (oltre al 90% delle cose che fa).
Questo perché ormai da anni, salvo casi rari, il cinema italiano non fa e non segue il mercato (e si può fare anche con titoli artistici, eh!).
Sul perché lo faccia lascio le interpretazioni ai singoli, per me è un elitarismo di fondo che ha di fatto impedito a molto pubblico di fare "salti di qualità" nel corso degli anni.
Sono d'accordo, fino alla meta' degli anni 80 il cinema italiano era iper variegato, con film che andavano dal thriller/horror , alla commedia, fino al western che e' abbiamo letteralmente reiventato, ma dopo si e' tutto avvizzito, il cinema italiano si e' pian piano diviso in commedia/dramma esistenziale, e cinepanettoni che per anni hanno spadroneggiato
Io non ho pregiudizi sul tipo di film (basta che non sia fatto con i miei soldi). Semplificando, variegando l'offerta e incontrando il mercato si può anche fare in modo che si parta da film diciamo "popolari" e poi magari si guardi anche qualcos'altro. Invece l'insistenza degli ultimi anni su fare solo le cose in un certo modo non ha aiutato.
Poi per me servirebbe un Roger Corman italiano, che sfrutti - spendendo poco - certi segmenti di mercato che al momento sono scoperti da offerta (e non alla Asylum, per chi li conosce).
Ah, sì c'e' Netflix, che però è obbligato a fare serie/film in Europa - e quindi anche in Italiano - per obblighi di legge (ennesima scemenza, a mio avviso). Sarei curioso di sapere come andrebbero le cose se non ci fosse quest'obbligo.
L'unica cosa che hanno in comune i due film a parte la tecnica è che i rispettivi responsabili marketing andrebbero trascinati per strada e sottoposti a pubblica fustigazione.
Ma traiamo una lezione da questa storia, mandiamo un messaggio costruttivo.
E chiaramente un operazione per intascarsi i fondi, in qualche modo, visto che io mi vergognerei a mandare in produzione una cosa cosi approssimativa....
Per chi chiedeva come poteva essere gia in cantiere un seguito, è presto detto: ho li hanno girati insieme, ho il seguito era gia previsto, per continuare ad intascarsi i soldi, Boris non vi ha insegnato niente!!!
L'Unica cosa che non capisco è come mai l'abbiano distribuito in cosi tante sale, visto che ne bastavano una decina per poter dire che il film era uscito al cinema......
Con sta roba manco nel festival parrocchiale si possono presentare.
È chiaramente, come detto da altri, una truffa messa in piedi per intascarsi i soldi dei finanziamenti, dato che sta roba non è assolutamente possibile sia costato quello che dicono.
Non necessariamente ci vedo la malafede (poi magari c'e', eh...). Certi costi sono più alti di quello che la gente pensa (perché pesano un sacco di leggi, leggine e procedure burocratiche). Magari il costo diciamo "tecnico" è effettivamente basso, ma il resto no.
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