
L’iniziativa proposta dalla fida Star Comics, che ha recentemente riproposto una ristampa in edizione lussuosa di questa serie così famosa del Jump anni ’80 a cui avevo sempre voluto approcciarmi ma non l’avevo mai fatto perché non mi andava di recuperare in arretrato cento e passa volumetti sottili, cadeva a fagiolo, per cui ecco che in quel di Lucca Comics mi ritrovai a comprare il primo numero di Phantom Blood, la prima miniserie della saga di Jojo.
La premessa è tra le più interessanti che abbiano mai introdotto un manga d’azione. Abbiamo un’ambientazione da Inghilterra del diciannovesimo secolo descritta con grande realismo e con parecchi occhi di riguardo verso la narrativa e gli stereotipi dell’epoca (si veda ad esempio la sublime rappresentazione dei vicoli di Londra, con tanto di Jack lo squartatore) e una storia quasi da shojo manga anni ‘70, con una grande e nobile famiglia, quella dei Joestar, un erede legittimo retto e bonaccione, Jonathan “Jojo” Joestar, e un figliastro adottivo che trama per rovinarla, Dio Brando.
Il ritrovamento di una misteriosa maschera di pietra, capace di donare a chi la indossa smisurati e perversi poteri, cambierà le carte in tavola e darà il “la” a Phantom Blood affinché si trasformi in una storia d’azione e combattimenti, con un Dio Brando trasformato in un vampiro potentissimo a capo di un esercito di orrendi zombie e morti viventi e un Jonathan desideroso di vendetta e pronto a sconfiggerlo.

Partito come una sorta di bizzarro shonen manga d’azione con un’ambientazione da shojo manga, Phantom Blood mostra ben presto le sue carte e rivela personaggi dannatamente carismatici. Il protagonista Jonathan è un classico personaggio principale da shonen manga anni ’80: capelli scuri, fisico prestante, grande cuore e una grande forza pronta a scatenarsi nei momenti di rabbia. E’ interessante seguire la sua crescita e il percorso che lo porterà, da rampollo viziato di una famiglia nobile, a diventare un coraggioso guerriero esperto d’arti marziali e disposto a rischiare la vita pur di abbattere la sua nemesi. Nemesi che si presenta al lettore come uno dei personaggi cattivi meglio caratterizzati della narrativa a fumetti nipponica: Dio Brando è intriso di malvagità sino al midollo e terribilmente carismatico, non guarda in faccia nessuno e compie atroci malvagità con assoluta nonchalance, riesce ad attirarsi allo stesso tempo le antipatie e l’ammirazione dei lettori.
Attorno a questi due poli, ruota un manipolo di personaggi interessantissimi, dal ladro dal cuore d’oro Speedwagon ai rispettivi genitori dei protagonisti, dalla bella e inflessibile Erina che fa battere il cuore di Jonathan a Tarkus e Bruford, antichi cavalieri resuscitati come tirapiedi di Dio Brando, fino ad arrivare a Will A. Zeppeli, eccentrico gentleman dai sornioni baffetti e dal bizzarro cappello a cilindro che, con una flemma tipicamente “English” insegnerà a Jonathan i rudimenti di una strana disciplina marziale che lo aiuterà nella sua lotta per la vendetta.
Si tratta di personaggi carismatici sia a livello caratteriale sia a livello visivo, per cui vale tutto il termine “bizzarro” che accompagna il titolo del manga, che affascinano il lettore e si muovono in un universo vittoriano splendidamente ricostruito e ricco di dettagli ma anche dalle tinte oscure, surreali, misteriose e un po’ splatter ma indubbiamente di grandissimo effetto, dove si uniscono in uno splendido insieme vampiri, zombie, antichi ordini cavallereschi medievali, serial killer, oscure pagine della storia britannica, tecniche marziali orientali, santoni indiani, farmacisti cinesi, maledizioni legate agli antichi popoli precolombiani, combattimenti mortali e sentimenti molto forti.

Un bell’applauso, dunque, a Hirohiko Araki, che è riuscito a creare un universo intrigante e originale in cui muovere personaggi altrettanto azzeccati e convincenti. La nostra storia sarà narrata con uno stile di disegno che si inserisce nel solco già tracciato all’epoca dai colleghi Tetsuo “Ken il guerriero” Hara e Akira “Otoko Juku” Miyashita, il cui tratto viene qui spesso e volentieri ricordato, per quanto i disegni di Araki trovano quasi subito una loro personale dimensione, soprattutto nella resa dei personaggi più importanti. Corpi dalle muscolature possenti eppur flessuosi, leggiadri, capaci di contorcersi e di assumere posture davvero surreali, capelli che ondeggiano al vento, abbigliamenti stravaganti e copertine di grandissimo impatto visivo, scene d’azione estremamente dinamiche. E’ uno stile sporco, a tratti sgradevole, che sicuramente potrebbe far storcere il naso a molti lettori moderni, ma che personalmente mi ha fatto impazzire e a cui tutto si può dire tranne che non sia adatto al tipo di storia che accompagna.

Phantom Blood mi è piaciuto, insomma. E’ strano da dire, dato che si tratta di un’opera degli anni ’80, ma ha rappresentato una bella boccata d’aria fresca in un panorama di shonen d’azione attualmente pubblicati nel nostro paese troppo simili fra loro, troppo sciocchi a livello di storia e con personaggi troppo poco virili o carismatici. Un po’ di sano spirito anni ’80 con personaggi grezzi, tamarri, combattimenti appassionanti e ambientazioni tremendamente d’atmosfera ci voleva proprio, per ricordare i vecchi tempi in cui i primi manga giunti nel nostro paese erano appunto opere di questo genere (se non, appunto, questa stessa opera).
Dal momento che i vecchi lettori suppongo lo abbiano già nella sua prima edizione, non posso che consigliarlo ai neofiti. Una volta metabolizzato lo stile di disegno, che potrebbe inizialmente risultargli indigesto, troveranno ad accoglierli una splendida storia fatta d’azione, passioni e scontri all’ultimo sangue che, ci scommetto, vorranno divorare in un sol boccone e difficilmente dimenticheranno.
Personalmente, mi sono ritrovato a leggere i tre volumi della riedizione con una grandissima voracità, a tifare per Jonathan, a commuovermi e appassionarmi alle sue vicissitudini, ad arrabbiarmi con Dio ma anche a rimanere impressionato dal suo carisma e ad attendere con spasmodica ansia la relativa uscita del numero successivo. Era da tempo che un manga non mi prendeva in questa maniera, e ne sono ben felice, così come sono contento che a farmi questo effetto sia una serie degli anni ’80. Significa che il mio primo amore, la mia prima esperienza coi manga, non l’ho mai dimenticata ma è ancora viva dentro di me, che i miei gusti non sono poi cambiati, anche se col tempo si sono allargati, e che sono nuovamente pronto a farmi incantare.
Perciò, in quanto amante degli shonen d’azione anni ’80 che si trova a iniziare solo adesso la sua avventura nel bizzarro mondo di Jojo, non mi resta che promuovere a pieni voti questa prima miniserie, che si è già guadagnata un posto d'onore nel mio cuore e nella classifica dei manga che più ho amato in tanti anni di lettura.
Perciò, in quanto amante degli shonen d’azione anni ’80 che si trova a iniziare solo adesso la sua avventura nel bizzarro mondo di Jojo, non mi resta che promuovere a pieni voti questa prima miniserie, che si è già guadagnata un posto d'onore nel mio cuore e nella classifica dei manga che più ho amato in tanti anni di lettura.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
JoJonium 1 | € 15.90 | Star Comics |
JoJonium 2 | € 15.90 | Star Comics |
JoJonium 3 | € 15.90 | Star Comics |
Le bizzarre avventure di JoJo 1 | € 2.10 | Star Comics |
Le bizzarre avventure di JoJo 2 | € 2.10 | Star Comics |
Le bizzarre avventure di JoJo 3 | € 2.10 | Star Comics |
Le bizzarre avventure di JoJo 4 | € 2.10 | Star Comics |
Le bizzarre avventure di JoJo 5 | € 2.10 | Star Comics |
Le bizzarre avventure di JoJo 6 | € 2.10 | Star Comics |
Le bizzarre avventure di JoJo: Phantom Blood 1 | € 7.00 | Star Comics |
Le bizzarre avventure di JoJo: Phantom Blood 2 | € 6.50 | Star Comics |
Le bizzarre avventure di JoJo: Phantom Blood 3 | € 6.50 | Star Comics |
(E poi dalle immagini mi attira troppo Dio Brando
A suo tempo leggendo Japan Magazine avevano fatto i vari articoli spiegando le varie mini-serie, molto carini ma da non-lettrice non ci avevo capito un'acca. xD
Soprattutto per i fans di Shikamaru.
Lo consiglio caldamente anch'io(posseggo tutta l'edizione sottiletta, e piano piano mi farò anche la ristampa che è bellissima!), di sicuro da leggere ininterrottamente fino alla quarta saga di Josuke Hikashitaka. Ma anche la quinta si fa volere bene, Araki ha reso Napoli in una maniera meravigliosa!!!*___* Poi, inizia ad essere di difficile comprensione purtroppo!!U__U Ma non mi arrendo e continuo a dar fiducia ad uno dei miei autori preferiti!^__^
Lo conoscevo di fama, e anche a me non andava di recuperare tutti quei volumi, dunque sono molto contento dell'opportunità che ci offre la ristampa. Anche io mi sono trovato un po' smarrito per via dei disegni, alcune volte con proporzioni sbagliate e alcune pose troppo plastiche ed esagerate, ma poi ci si fa l'abitudine.
Però questa prima serie non mi ha entusiasmato tanto, in alcuni punti l'ho trovato noioso, ma sapendo alcune cose della 3a serie, sapevo che sarebbe migliorata, cosa che accade nella seconda e raggiunge un livello altissimo nella terza che sto adorando.
Che Dio Brando poi essendo il cattivo superi in popolarità il protagonista la dice lunga, Jonathan Joestar è un po' anonimo, rispetto ai futuri Joseph e Jotaro.
Comunque nel complesso un bel manga, da promovuore perchè è quello che dà il via ad una delle migliori saghe che abbia letto.
Ma per contenuti, formato, pagine e prezzo è ottima.
io lo sto leggendo e cerco anche di farlo leggere, JoJo è un vero pilastro nella storia dei Manga, come dice Kotaro e come ho sempre detto anche io:
"Una volta metabolizzato lo stile di disegno, che potrebbe inizialmente risultargli indigesto, troveranno ad accoglierli una splendida storia fatta d’azione, passioni e scontri all’ultimo sangue che, ci scommetto, vorranno divorare in un sol boccone e difficilmente dimenticheranno"
ora aspetto anche le altre serie
Mi sono avvicinato a Jojo con l'anime della terza serie e ho avuto modo di leggere una parte della prima, che ho intenzione di recuperare al più presto, e l'opinione rimane la medesima: Jojo è azione allo stato puro, ma non si tratta di azione fine a sè stessa, ma di azione "intelligente", e soprattutto è una manna dal cielo per chi ama lo stile degli anni '80.
Phantom Blood, come struttura, è nè più nè meno che la classica storia d'azione e formazione, ma il contesto in cui viene realizzata è qualcosa di straordinariamente originale, a mio avviso, e questa ambientazione da romanzo ottocentesco non può che renderlo davvero affascinante. A fare il resto, c'è poi lo stile particolarissimo dell'autore, con questi vestiti pacchianissimi e i personaggi contorsionisti.
A riguardare Phantom Blood dopo essermi addentrato nelle serie successive, si vede come lo stile di disegno, specialmente nei primi capitoli, sia molto, molto acerbo, ma è un disegno che subisce numerosi cambiamenti nel corso degli anni (se sono positivi o negativi non so, seguendo la ristampa sono alla terza serie e devo ancora approcciarmi con i pacchianissimi tipi androgini delle serie successive, dunque devo ancora capire se mi piacciono o no
Phantom Blood ti rapisce, anche grazie ai suoi personaggi e a Dio Brando ancor più che a Johnathan, che rimane un personaggio abbastanza convenzionale. Dio Brando invece è cattiveria e carisma puri. Urgeva una riscrittura della recensione anche solo per citare la magnifica scena in cui, dopo tipo tre pagine dal suo ingresso in scena, piglia a calcioni il cane del protagonista!
Questa prima miniserie è onesta e gradevolissima, penso che qualsiasi appassionato di shonen debba buttarci un'occhiata. Se è lo shonen old-school, con il bene da una parte, il male dall'altra e in mezzo maestri che ti insegnano a "mettere e togliere la cera" e povere vittime, a piacervi, allora Phantom Blood è il manga che fa per voi. Il carattere autoconclusivo di questa miniserie permette peraltro di fermarsi qui, se non si vuole affrontare la spesa di addentrarsi nelle future generazioni della famiglia Joestar, anche se indubbiamente di continuare varrà la pena, oh, sì!
Ringraziandovi ancora per i complimenti, vi anticipo le recensioni delle serie successive sicuramente arriveranno, anche se con tempi un pò biblici dato che dovrò attendere di leggerne le ristampe!
@ Giannigreed
Questa ristampa è stata fatta prendendo pari-pari quella giapponese, che è esattamente così, con il riquadro marroncino e il quadretto che "riduce" l'immagine di copertina (e aspetta di vedere quelle della sesta serie con il riquadro a farfallina
Infine, complimenti per la splendida recensione!
la cosa migliore è Dio brando.
Io ho già l'edizione "mignon" di questa prima serie di JoJo ma leggendo questa recensione mi è nenuta voglia di comprare anche questa edizione di lusso. Si vedrà alla fine di Steel Ball Run se la prenderò o meno.
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Conoscendomi la compreò sicuramente^^
Bella anche la recensione, fa venire davvero voglia di leggerlo!
La prima volta mi sono stupito di quanto mi fosse facile e istintivo odiare Dio Brando, sarà che ultimamente è pieno di nemici voltagabbana, che da incarnazioni del male assoluto diventano poveri fanciullini incompresi... Dio invece di comporta sempre da stronzo, anche se ha una storia alle spalle ben più triste.
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