Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).
I titoli al momento disponibili sono:
[ANIME] Record of Lodoss War - La saga dei cavalieri (Scadenza: 21/09/2014)
[ANIME] Gingitsune (Scadenza: 24/09/2014)
[MANGA] Promessa d'amore (Scadenza: 28/09/2014)
[MANGA] Full Swing (Scadenza: 1/10/2014)
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero, con gli anime Sekirei, Witchcraft Works e Ping Pong The Animation.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Sekirei
4.0/10
"Sekirei" è uno di quei titoli che va molto al momento e che mischia ciò che la massa giapponese acclama maggiormente: "oppai" e azione. Sì, perché se dovessi descrivere di chi e di cosa parla "Sekirei", la mia risposta sarebbe "oppai", seni femminili insomma. Da non estimatore del genere ecchi, nonché da novizio del mondo degli anime, ricordo che la mia prima impressione alla vista di questo anime è stata che, probabilmente, la trama non sarebbe stata particolarmente avvincente. Non mi sbagliavo, ma non ho nemmeno indovinato. "Sekirei" narra le vicende di un aspirante universitario, bocciato ripetutamente ai test d'ingresso, di nome Minato, il quale si vede piombare addosso, letteralmente, una ragazza di nome Musubi con degli strani poteri, inseguita da altre ragazze con strani poteri. Per attivare i poteri segreti di queste ragazze è necessario il bacio di un uomo - e qui già cominciamo a decadere. Morale della favola, Minato scappa con la ragazza e se la porta a casa; si scopre in seguito che la città in cui si svolge la storia farà da teatro allo scontro tra i "partner" delle Sekirei, come queste ragazze con superpoteri vengono chiamate, in cui le stesse ragazze si sfidano in scontri mortali. Quindi, man mano che la storia procede il protagonista incontra sempre più ragazze che si innamorano di lui, ovviamente, e che Minato includerà nel proprio team - o harem, a seconda dei punti di vista.
Le animazioni di "Sekirei" non sono malfatte, ma abbinare a un character design non molto convincente - a meno che non si ricerchi il fanservice più scadente - rende il complesso visivo non troppo godibile. Considerando poi le classiche scene imbarazzanti in cui il protagonista vede la ragazza nuda o le cade addosso nelle maniere più assurde, si capisce che nemmeno la regia è sufficiente. Quanto ai personaggi ancora nulla di speciale, sono i tipici personaggi del genere harem: il ragazzo buono a nulla (Minato), la ragazza ingenua (Musubi), la tsundere, la loli, ecc.
Il giudizio complessivo per quest'opera non può che essere insufficiente; nonostante l'idea della sfida tra i "partner" delle Sekirei e di come queste Sekirei abbiano fatto la loro comparsa sulla Terra non siano né banali, né poco accattivanti, lo sviluppo lento e noioso e l'eccessiva quantità di fanservice rovinano quel poco di buono che la serie presenta. Se non vi piacciono gli anime ecchi, fate a meno di vedere "Sekirei", non vi perdete nulla.
Le animazioni di "Sekirei" non sono malfatte, ma abbinare a un character design non molto convincente - a meno che non si ricerchi il fanservice più scadente - rende il complesso visivo non troppo godibile. Considerando poi le classiche scene imbarazzanti in cui il protagonista vede la ragazza nuda o le cade addosso nelle maniere più assurde, si capisce che nemmeno la regia è sufficiente. Quanto ai personaggi ancora nulla di speciale, sono i tipici personaggi del genere harem: il ragazzo buono a nulla (Minato), la ragazza ingenua (Musubi), la tsundere, la loli, ecc.
Il giudizio complessivo per quest'opera non può che essere insufficiente; nonostante l'idea della sfida tra i "partner" delle Sekirei e di come queste Sekirei abbiano fatto la loro comparsa sulla Terra non siano né banali, né poco accattivanti, lo sviluppo lento e noioso e l'eccessiva quantità di fanservice rovinano quel poco di buono che la serie presenta. Se non vi piacciono gli anime ecchi, fate a meno di vedere "Sekirei", non vi perdete nulla.
Witch Craft Works
5.0/10
"Witch Craft Works" è un anime uscito nel 2014, ricco di magia, azione e strane creature meccaniche. Sinceramente non son riuscito ad apprezzarlo appieno sia per la storia, a volte troppo bislacca e mai del tutto decollata, sia per i personaggi e la loro realizzazione.
Honoka Takamiya è, come in tutti gli anime, il classico studente delle superiori, apparentemente privo di poteri, dai voti mediocri e dalla notorietà altrettanto scadente. Un giovane che, di sicuro, non risalta tra la massa. Tutto il contrario di Ayaka Kagari, compagna di banco di Takamiya, alta, bella, intelligente e super popolare. A scuola è una sorta di divinità e attorno a lei si raccoglie sempre un folto gruppo di persone, sempre pronte ad adularla e riverirla. Nonostante ciò Kagari presenta un carattere abbastanza particolare: silenziosa e solitaria, non parla con nessuno e non riesce a legare con i propri compagni, con l'unica eccezione di Takamiya. Incredibilmente questi due ragazzi così diversi si avvicinano e diventano amici... o meglio, Kagari, che subito si dimostrerà essere una strega estremamente potente in grado di manipolare il fuoco, ha il compito di proteggere il suo compagno di classe. Proteggere da cosa?
Prima di rispondere bisogna fare una precisazione: esistono due tipi di streghe, quelle che proteggono l'umanità e quelle che vogliono soggiogarla con i loro poteri malefici. Takamiya non sapeva dell'esistenza di streghe e creature magiche, ma, misteriosamente, all'interno del suo corpo è stato sigillato un essere estremamente potente, capace di sconvolgere il mondo. Proprio questo sarà l'obiettivo di quelle streghe malvagie che, con ogni mezzo, tenteranno di danneggiare il ragazzo, al fine di impossessarsi della forza che in lui risiede.
Come in molti casi la trama potrebbe risultare in sé accattivante, ma, oltre a questa, bisogna tener presente ulteriori fattori che influenzano necessariamente la valutazione finale. Innanzi tutto i nemici appaiono per la maggior parte del tempo poco pericolosi e alquanto stupidi. Kagari è una sorta di divinità assoluta che, inevitabilmente, sbaraglierà tutti i pericoli che incontra. Forza, intelligenza, bellezza (anche se avrei da ridire), autorità... gli è permesso tutto e nessun ostacolo la può fermare.
Un'altra questione che non mi è piaciuta affatto è l'elevata vena demenziale di alcune scene. L'intento, presumo, dovrebbe essere quello di suscitare l'ilarità, ma, salvo alcuni casi, tale obiettivo verrà raramente raggiunto. I nemici sono troppo strambi per i miei gusti (orsacchiotti giganti e conigli robotici assassini), ma questa è semplicemente un'opinione personale. Gli scontri campali, all'inizio, posso anche sembrare avvincenti, ma si spengono proprio all'apice della sfida, risultando così incapaci di dargli il giusto valore.
La grafica e la musica sono nella media, ma non si può dire la stessa cosa nella realizzazione dei disegni. I personaggi mostrano visi allungati e dalle proporzioni abbastanza disarmoniche. Kagari, che dovrebbe essere una vera e propria bellezza, in realtà è una spilungona alta due metri dalle spalle da rugbista.
In conclusione il mio giudizio risulta essere relativamente basso per tutta questa serie di fattori. Il carattere dei vari protagonisti è monotono e non presenta evoluzioni nel corso della vicenda.
Voto finale: 5
Honoka Takamiya è, come in tutti gli anime, il classico studente delle superiori, apparentemente privo di poteri, dai voti mediocri e dalla notorietà altrettanto scadente. Un giovane che, di sicuro, non risalta tra la massa. Tutto il contrario di Ayaka Kagari, compagna di banco di Takamiya, alta, bella, intelligente e super popolare. A scuola è una sorta di divinità e attorno a lei si raccoglie sempre un folto gruppo di persone, sempre pronte ad adularla e riverirla. Nonostante ciò Kagari presenta un carattere abbastanza particolare: silenziosa e solitaria, non parla con nessuno e non riesce a legare con i propri compagni, con l'unica eccezione di Takamiya. Incredibilmente questi due ragazzi così diversi si avvicinano e diventano amici... o meglio, Kagari, che subito si dimostrerà essere una strega estremamente potente in grado di manipolare il fuoco, ha il compito di proteggere il suo compagno di classe. Proteggere da cosa?
Prima di rispondere bisogna fare una precisazione: esistono due tipi di streghe, quelle che proteggono l'umanità e quelle che vogliono soggiogarla con i loro poteri malefici. Takamiya non sapeva dell'esistenza di streghe e creature magiche, ma, misteriosamente, all'interno del suo corpo è stato sigillato un essere estremamente potente, capace di sconvolgere il mondo. Proprio questo sarà l'obiettivo di quelle streghe malvagie che, con ogni mezzo, tenteranno di danneggiare il ragazzo, al fine di impossessarsi della forza che in lui risiede.
Come in molti casi la trama potrebbe risultare in sé accattivante, ma, oltre a questa, bisogna tener presente ulteriori fattori che influenzano necessariamente la valutazione finale. Innanzi tutto i nemici appaiono per la maggior parte del tempo poco pericolosi e alquanto stupidi. Kagari è una sorta di divinità assoluta che, inevitabilmente, sbaraglierà tutti i pericoli che incontra. Forza, intelligenza, bellezza (anche se avrei da ridire), autorità... gli è permesso tutto e nessun ostacolo la può fermare.
Un'altra questione che non mi è piaciuta affatto è l'elevata vena demenziale di alcune scene. L'intento, presumo, dovrebbe essere quello di suscitare l'ilarità, ma, salvo alcuni casi, tale obiettivo verrà raramente raggiunto. I nemici sono troppo strambi per i miei gusti (orsacchiotti giganti e conigli robotici assassini), ma questa è semplicemente un'opinione personale. Gli scontri campali, all'inizio, posso anche sembrare avvincenti, ma si spengono proprio all'apice della sfida, risultando così incapaci di dargli il giusto valore.
La grafica e la musica sono nella media, ma non si può dire la stessa cosa nella realizzazione dei disegni. I personaggi mostrano visi allungati e dalle proporzioni abbastanza disarmoniche. Kagari, che dovrebbe essere una vera e propria bellezza, in realtà è una spilungona alta due metri dalle spalle da rugbista.
In conclusione il mio giudizio risulta essere relativamente basso per tutta questa serie di fattori. Il carattere dei vari protagonisti è monotono e non presenta evoluzioni nel corso della vicenda.
Voto finale: 5
Ping Pong The Animation
10.0/10
Blood Tastes Like Iron
Ammetto di aver iniziato la recensione ancor prima della visione dell'ultima puntata, ma dopo l'episodio 10 non potevo non cantare le lodi di una, anzi della migliore opera che io abbia mai visto. Di cosa parliamo? Di un film? Di un fumetto? Di un libro? Di un prodotto nipponico che la gente tanto ama chiamare anime? Sinceramente non m'importa, preferirei definirlo un'opera di Yuasa, già conosciuto per gli eccellenti "Kaiba" e "Tatami Galaxy". Parliamo di "Ping Pong: The Animation".
Un anime sul ping pong, quindi? No, un anime sulla vita. Ma procediamo per gradi.
Permettetemi di annoiarvi con le solite "qualità oggettive" che tanto sono fondamentali per una recensione "non di parte".
Ottimo è il comparto grafico, seppur sottovalutato, che rende fede all'opera originale (il manga), capace di far risaltare la vecchia gloria del cartaceo, tramite particolari inquadrature, in grado di valorizzare momenti come le varie battute di un match, lasciando che lo sguardo osservi l'intera scena, dai giocatori al pubblico, dalla racchetta alla palla. Fondamentale l'assenza del colore per quanto riguarda il cielo, che ha il merito di far risaltare gli oggetti e le azioni fondamentali della scena e, in alcuni casi, le stupende ambientazioni. Ma non finisce qui, il "bianco" permette ai suoni di risaltare, mostrando un comparto sonoro degno di nota, con un doppiaggio impeccabile, OST stupende (l'opening e l'ending sono magnifiche) e in grado di trasformare il rimbalzo delle palline in musica. Punti di forza dell'anime sono la narrazione e la caratterizzazione dei personaggi. Non ci troviamo davanti a stereotipi, ma a veri e propri umani, umani come eroi, come mostri, come robot. Sì, perché ognuno è sé e solo sé. Crescono, imparano, maturano, rinascono, volano, ma soprattutto giocano. Ognuno di loro ha tattiche diverse, pensieri diversi, obiettivi diversi e passati diversi. Carismatici, magnifici e unici. La narrazione, poi, è pura poesia; capace di elevare il ping pong a una vera filosofia di vita e oltre, fino a insegnare la vita.
Ma perché reputo "Ping Pong The Animation" non semplicemente uno dei migliori anime (superando ottime opere come "Cowboy Bebop"), ma una delle migliori opere di sempre? Permettetemi di abbandonare la critica oggettiva e di spiegarvi perché questo è un prodotto che va oltre l'eccellenza. Gioco a ping pong da un paio d'anni. Non ai piani alti, ma capisco abbastanza da dirvi che Ping Pong, di ping pong (scusate) ne capisce molto. Racchette, palline, movimenti, impugnature, eccetera. Ma non è questo che rende l'anime stupendo.
Un maestro di vita, ecco cos'è. Riesco a vedere tutta la poesia della vita in ogni pallina, in ogni battuta, in ogni racchetta, nei movimenti, nelle espressioni, in qualsiasi protagonista. Ed è qualcosa che nessun anime, nessun fumetto, nessun film mi ha fatto mai provare. Riesco a respirare la vita, con i suoi alti e bassi, i suoi momenti di sconforto, di impotenza, di ricerca di sé stessi, di vittorie, di convinzioni, di eroi. Testimonia a gran voce che l'uomo può volare, che può imparare che la vita merita di essere vissuta. "I just wanna feel good, whenever and however I can!" recita l'opening. Un'ode alla vita, alla risata:
"Siamo vivi, è per questo che ridiamo.
Siamo vivi, è per questo che siamo tristi.
Siamo vivi, è per questo che siamo felici."
E per concludere, non mi resta che gridare:
HERO KENZAN
HERO KENZAN
HERO KENZAN
Ammetto di aver iniziato la recensione ancor prima della visione dell'ultima puntata, ma dopo l'episodio 10 non potevo non cantare le lodi di una, anzi della migliore opera che io abbia mai visto. Di cosa parliamo? Di un film? Di un fumetto? Di un libro? Di un prodotto nipponico che la gente tanto ama chiamare anime? Sinceramente non m'importa, preferirei definirlo un'opera di Yuasa, già conosciuto per gli eccellenti "Kaiba" e "Tatami Galaxy". Parliamo di "Ping Pong: The Animation".
Un anime sul ping pong, quindi? No, un anime sulla vita. Ma procediamo per gradi.
Permettetemi di annoiarvi con le solite "qualità oggettive" che tanto sono fondamentali per una recensione "non di parte".
Ottimo è il comparto grafico, seppur sottovalutato, che rende fede all'opera originale (il manga), capace di far risaltare la vecchia gloria del cartaceo, tramite particolari inquadrature, in grado di valorizzare momenti come le varie battute di un match, lasciando che lo sguardo osservi l'intera scena, dai giocatori al pubblico, dalla racchetta alla palla. Fondamentale l'assenza del colore per quanto riguarda il cielo, che ha il merito di far risaltare gli oggetti e le azioni fondamentali della scena e, in alcuni casi, le stupende ambientazioni. Ma non finisce qui, il "bianco" permette ai suoni di risaltare, mostrando un comparto sonoro degno di nota, con un doppiaggio impeccabile, OST stupende (l'opening e l'ending sono magnifiche) e in grado di trasformare il rimbalzo delle palline in musica. Punti di forza dell'anime sono la narrazione e la caratterizzazione dei personaggi. Non ci troviamo davanti a stereotipi, ma a veri e propri umani, umani come eroi, come mostri, come robot. Sì, perché ognuno è sé e solo sé. Crescono, imparano, maturano, rinascono, volano, ma soprattutto giocano. Ognuno di loro ha tattiche diverse, pensieri diversi, obiettivi diversi e passati diversi. Carismatici, magnifici e unici. La narrazione, poi, è pura poesia; capace di elevare il ping pong a una vera filosofia di vita e oltre, fino a insegnare la vita.
Ma perché reputo "Ping Pong The Animation" non semplicemente uno dei migliori anime (superando ottime opere come "Cowboy Bebop"), ma una delle migliori opere di sempre? Permettetemi di abbandonare la critica oggettiva e di spiegarvi perché questo è un prodotto che va oltre l'eccellenza. Gioco a ping pong da un paio d'anni. Non ai piani alti, ma capisco abbastanza da dirvi che Ping Pong, di ping pong (scusate) ne capisce molto. Racchette, palline, movimenti, impugnature, eccetera. Ma non è questo che rende l'anime stupendo.
Un maestro di vita, ecco cos'è. Riesco a vedere tutta la poesia della vita in ogni pallina, in ogni battuta, in ogni racchetta, nei movimenti, nelle espressioni, in qualsiasi protagonista. Ed è qualcosa che nessun anime, nessun fumetto, nessun film mi ha fatto mai provare. Riesco a respirare la vita, con i suoi alti e bassi, i suoi momenti di sconforto, di impotenza, di ricerca di sé stessi, di vittorie, di convinzioni, di eroi. Testimonia a gran voce che l'uomo può volare, che può imparare che la vita merita di essere vissuta. "I just wanna feel good, whenever and however I can!" recita l'opening. Un'ode alla vita, alla risata:
"Siamo vivi, è per questo che ridiamo.
Siamo vivi, è per questo che siamo tristi.
Siamo vivi, è per questo che siamo felici."
E per concludere, non mi resta che gridare:
HERO KENZAN
HERO KENZAN
HERO KENZAN
Bella la recensione di c-u-po, penso che aggiungerò Ping Pong alla lista dei titolida vedere.
Anche WCW mi è piaciuto (la sigla finale mi fa piegare XD ) e anche qui mi spiace solo che non si concluda.
C'è gente che considera veramente Ping Pong, il migliore anime di sempre... seriamente, ma non avevate altre recensione per quel coso?
Io manco lo 0 gli darei, per quanto MALE è realizzato. Il regista sarebbe da rincuidere in qualche manicomio.
Ps. prima di scrivere una recensione si dovrebbe sempre dare una seconda visone all'opera e far passare almeno qualche giorno.
Invece riusciresti ad immaginare chi, per molti di noi, dovrebbe essere rinchiuso in qualche manicomio? ^^
Degli altri due, a "Witch Craft Works" credo che un'occhata la darò, anche se orsacchiotti e conigli robotici per nemici mi fanno venire qualche dubbio. Leggendo di "Ping Pong", parrebbe un anime tosto, ma non rientra nei miei gusti. Gli spokon non mi fanno impazzire, forse più in là se mi decido lo recupero.
Witch Craft Works lo cominciai a vedere con tantissimi dubbi, non si tratta del mio genere preferito, tutt'altro! Eppure è riuscito ad intrattenermi abbastanza bene. per me non è un'opera che merita un'insufficienza, io gli diedi 7.
Orange kun
Non funziona così per tutti quanti, io per esempio devo recensire l'opera a caldo, preferibilmente appena completata la visione, aspettando qualche giorno (ma anche 24 ore) rischierei di perdermi per strada diverse riflessioni. Sarà anche un fatto di memoria probabilmente ma rifletterci troppo può anche aiutare a confonderci di più le idee.
Un 10 non va assegnato all'opera perfetta (che non esiste) ma a qualcosa che ti è piaciuto sotto tutti i punti di vista e che riesce a trasmetterti così tante emozioni da farti dimenticare gli eventuali difetti.
Magari mi sbaglierò, ma per quel che l'anime si era prefisso di trasmettere io l'ho trovato perfetto in ogni sua parte, un'opera ricchissima e assolutamente memorabile, toccante ed epica. Poi ormai si sa che del comparto grafico si può discutere per tutta la giornata senza trovare un accordo, c'è chi lo considera splendido e azzeccatissimo (come il sottoscritto) e chi lo considera addirittura osceno; fatto sta che per come è stato costruito Ping Pong fa della grafica il suo punto di forza, è la grafica che amplifica al massimo i momenti introspettivi e simbolistici e permette tutte le soluzioni visive presentate. Voi per esempio ce lo vedreste Ping Pong con la grafica e il chara tipico della KyoAni? Io personalmente no
"Un 10 non va assegnato all'opera perfetta (che non esiste) ma a qualcosa che ti è piaciuto sotto tutti i punti di vista e che riesce a trasmetterti così tante emozioni da farti dimenticare gli eventuali difetti."
e questo in effetti è ciò che è accaduto nei casi in cui io stesso ho dato 10 (ad eccezione di "Welcome to NHK!", quello è un capolavoro e punto! ). Semplicemente,"Ping Pong" non è riuscito a farmi dimenticare il fatto che la grafica proprio non mi piaceva, sebbene la visione nel complesso sia stata da me molto apprezzata.
Concludo con i miei complimenti in generale a tutti i recensori.
Per il resto Sekirei non lo conosco e WCW droppato alla prima per manifesta incompatibilità con i miei gusti XD
Personalmente Sekirei >> Ping Pong.
Il primo mi ha divertito e l'ho visto con piacere tutto, il secondo l'ho droppato dopo 3 puntate per eccesso di noia.
Sekirei vale più di 4, anche se non è certo un capolavoro (è un anime che fa quello che ci si aspetta, e bene - se poi ci si aspetta altro, che cavolo lo hai guardato a fare? solo per criticarlo e fare il figo?). I combattimenti e la struttura complessiva del torneo aggiungono qualche elemento extra a un base dichiarata (oppai + azione).
Ping Pong è lento, brutto come animazioni e mi ha annoiato.
Sul fatto che sia fatto male, beh, questione di gusti, secondo me è fatto molto bene e ha una regia davvero splendida.
Ciao,
Tacchan
Se dovessi scegliere una licenza da acquisire oggi, sarebbe Love Live.
Più di 3000 copie vendute (quasi 4000 a breve) nell'arco di un mese per un box unico che costa un botto di soldi, sono un risultato più che soddisfacente.
Inoltre se è piombato al 45° posto perfino su My Anime List, forse il sito a tema anime che raccoglie il più vasto bacino d'utenza, vuol dire che dopotutto non è una serie di nicchia come si potrebbe pensare.
Comunque, per quanto riguarda Ping Pong: personalmente non mi è piaciuto e non credo sia un anime di così alta qualità. Detto ciò non sono nemmeno dell'idea che sia brutto, semplicemente non rientrava tra i miei gusti e penso che tale giudizio possa essere compatibile con l'opinione di molti altri.
Un anime può essere realizzato bene o male, ma alla fine i gusti personali influenzano inevitabilmente anche l'approccio all'opera. noi non vediamo lo stesso anime, perchè non siamo la stessa persona...tutto qui.
piace, non piace; dipende tutto dal modo con qui guardiamo una determinata serie.
La storia poteva essere anche interessante, non proprio originalissima ma dava buoni spunti, solo che in realtà è semplicemente una scusa per inserire cliché di ecchi/harem (tipo il brother complex della sorella). Penso che ci siano ecchi/harem decisamente migliori in giro, con disegni più belli e soprattutto personaggi interessanti (devo ancora capire su che base dovremmo tifare per i protagonisti, che sono due fogli di carta velina...)
All'inizio ho fatto veramente fatica a familiarizzare con quella grafica "povera" e con quel genere di animazioni e di "telecamere", però alla fine come storia era carina e non mi è dispiaciuto...
Complimenti ai tre ^^
Se si dà 4 a questo, non so cosa possano prendere titoli più recenti dove la trama è davvero inesistente. In Sekirei invece c'è, per quanto poco sensata possa essere.
HERO KENZAN
HERO KENZAN
Ma in fondo dal maestro yuasa dopo Kaiba, The tatamy galaxy e kemonozume cosa dovremmo aspettarci?
Un nome una garanzia!
Ci dice "Permettetemi di annoiarvi con le solite "qualità oggettive""
Epppoi se ne esce con:
-Ottimo è il comparto grafico
-OST stupende (l'opening e l'ending sono magnifiche)
-La narrazione, poi, è pura poesia
Non so, non riesco a capire cosa ci sia di oggettivo. Davvero. Ciò mi confonde.
Gli altri due anime non li ho visti per intero quindi non mi posso esprimere.
In ogni caso complimenti ai recensori
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