San Valentino c'è sempre. In ogni shojo che si rispetti (ma anche in altre categorie può fare capolino), dopo il matsuri estivo, il festival scolastico, il Natale e la visita al tempio per Capodanno, arriverà inesorabile anche l'episodio dedicato alla festa degli innamorati per eccellenza!
Pensate quindi di sapere tutto su questa ricorrenza? Vediamo se riesco a stupirvi!

San Valentino ovviamente non appartiene alla tradizione giapponese, ma venne importata dall'Occidente ai primi del secolo scorso.
La prima a tentare l'impresa fu la Morozoff, una ditta di dolci confezionati e torte situata a Kobe e fondata da un immigrato russo; nella speranza di risollevare le vendite, fu fatto un annuncio pubblicitario di prodotti rivolto principalmente agli stranieri, ma l'esperimento non ebbe successo.
 

La stessa industria ci riprovò nel 1953 realizzando cioccolatini a forma di cuore da donare per il giorno di San Valentino, ma nemmeno questa volta ci fu il boom.
Fu solo nel 1958 che si riuscì a introdurre questa festività in Giappone, grazie alla Mary's Chocolate Company, un'industria di cioccolato di Tokyo, e alla campagna pubblicitaria dei grandi magazzini Isetan; da quel momento San Valentino divenne sempre più popolare nel paese, soprattutto fra i teenagers.
 

Per gli adolescenti il 14 febbraio è inoltre il giorno delle sfide: in Giappone infatti è vietato portare merende di qualsiasi genere a scuola (fino alle superiori), incluso il cioccolato, e quindi come regalarlo agli amati senza farsi beccare dagli insegnanti diventa il problema numero uno della giornata, senza considerare anche l'estremo imbarazzo nel consegnarlo.
Questo gesto infatti equivale ad una dichiarazione a tutti gli effetti! Ma anche qui ci sono delle regole ben definite da rispettare.
 

Prima di tutto bisogna specificare che nel giorno di San Valentino solo le ragazze regalano il cioccolato. I maschietti che hanno ricevuto i cioccolatini, saranno tenuti a ricambiare un mese dopo, esattamente il 14 marzo (il White Day), in una sorta di risposta ai sentimenti dichiarati il mese prima dalla ragazza.
Ci si aspetta inoltre che il ragazzo ricambi con qualcosa che abbia un valore maggiore, altrimenti vorrebbe dire "non provo lo stesso per te” o “non ricambio i tuoi sentimenti”. Se invece si rifiutano i cioccolatini di una semplice amica è sinonimo di semplice scortesia.

Ma non è ancora finita! Esistono tre diversi "tipi" di cioccolata:
 

1) la giri-choko, la cui traduzione letterale sarebbe "cioccolata dell'obbligo", comprata nei negozi e regalata in confezioni normali, senza spendere molto, dedicata a persone come i compagni di classe o i colleghi di lavoro, per cui si prova solo dell’amicizia, oppure se si vuole mostrare gratitudine o ringraziamento per qualcosa in particolare.
Una sotto categoria è la Chou-Choko che è il "super obbligo", quando proprio si vuole rendere grazie in modo cortese e doveroso a qualcuno in particolare. Spesso questa cioccolata viene regalata solo perchè bisogna farlo, perchè lo fanno tutti e quindi sarebbe maleducato non rispettare le convenzioni sociali.

2) la tomo-choko, la cui traduzione letterale sarebbe "cioccolata dell'amico", che non ha alcun connotato "doveroso" o di "obbligo" ed è quindi un regalo sincero, fatto agli amici a cui si vuole bene davvero, e quindi talvolta scambiato anche tra ragazze.
 

3) la honmei-choko, la cui traduzione letterale sarebbe "cioccolata del prediletto", che è regalata alla persona che si ama, o per cui si prova un affetto e un sentimento profondo e particolare, quindi al proprio fidanzato o marito, oppure a qualcuno di cui si è innamorati e a cui ci si vuole dichiarare. Di solito è preparata in casa con le proprie mani e confezionata con cura, oppure comprata nei negozi scegliendo però marche pregiate e costose, avvolta in confezioni particolari.

Ovviamente la fantasia nell'arte del cioccolato non ha limiti! Per tutti quelli che sono stanchi di cuori e fiori e vogliono mettere un po' di pepe e di umorismo alla giornata di San Valentino c'è la ditta di dolciumi "Tutto bene" che ha messo in commercio i maialini di cioccolato!
Si va dal chilo abbondante di cioccolato al latte del porcellino di Gran Siesta (8.000 yen, circa 60 euro) alla più minuta Juliette (600 yen, circa 4,50 euro) più abbordabile sia come costi che come quantità. Per chi invece nasconde un animo da macellaio c'è il set Figaro: con 1800 yen (circa 13 euro) si può scegliere fra i vari tagli che in realtà corrispondono alle diverse tipologie di cioccolato (al latte, amaro, bianco e con infuso di lampone).



Se inizialmente, quando questa usanza è iniziata, si donavano solo cioccolatini ora si regalano anche gioielli, come bracciali e collane (magari a forma di cuore), peluche, oggetti per cellulari, abbigliamento o altro.
 

E se l'ometto in questione non ama il cioccolato o magari è addirittura allergico? Niente paura, basta rivolgersi al ristorante Osawaya a Shibukawa, prefettura di Gunma! Grazie a loro si potranno gustare degli ottimi kitsune udon romanticissimi. Si riscalda il cuore e si riempie lo stomaco!
Gli spaghetti in brodo infatti sono sormontati da una fetta di tofu fritto intagliata a forma di cuore.
Il tutto può anche essere riprodotto fra le mura domestiche: basta ordinare il pacchetto completo sul loro sito internet e vi arriverà direttamente a casa una scatola contenente tutto ciò che serve per mettere insieme il piatto. Il tutto per soli 730 yen (poco più di 5 euro)!

Fonti consultate:
Youinjapan
Sakuramagazine
Sulgiappone

Enrocketnews24