Hayao Miyazaki ha voluto personalmente confermare una delle leggende metropolitane più longeve che girano attorno a uno dei suoi film più importanti: Principessa Mononoke (1997), almeno per quel che riguarda il fandom giapponese.
Mononoke è un'opera potente e complessa ma l'attenzione degli spettatori si concentra soprattutto sulla dicotomia fra Natura e Modernità che lo percorre interamente, lo scontro fra antiche forze e leggi naturali, e la civiltà dell'uomo che tutto piega e sconvolge, uno scontro nel quale il Bene e il Male si confondono nelle stesse figure, un film adulto che nasconde ulteriori sottotemi.
Uno di questi riguarda le persone bendate che attendono alla produzione delle armi da fuoco nella fabbrica di Tatara, uomini che appaiono sempre fasciati e mascherati, che vivono isolati nell'edificio dentro il villaggio fortificato, dove sono accolti e assistiti da lady Eboshi. I fan giapponesi da sempre ritengono che essi siano in realtà dei lebbrosi e che il film riporti vari riferimenti al morbo di Hansen.

Una convinzione che potrebbe far sorridere molti fan occidentali. Nelle traduzioni occidentali si parla apertamente di lebbrosi accolti da Lady Eboshi. Ha un senso rispetto alle versioni originali giapponesi nelle quali non si parla mai apertamente di lebbra ma "Gyobo" (malattia incurabile), alludendo solo velatamente al Morbo, probabilmente perchè ieri come oggi questa malattia suscita ripugnanza, timore e provoca discriminazione verso chi ne è affetto. Vi è un riferimento molto chiaro però alle vere condizioni dei malati nel film quando uno dei personaggi afferma "Eboshi è l'unica che si è presa cura di noi e ci ha permesso di stare qui perchè non abbiamo altro posto dove andare".

Lady Eboshi, la donna che taglia gli alberi, da la caccia agli antichi dei per impadronirsi del bosco, è la stessa che accoglie nella sua cittadella i lebbrosi dandogli un ruolo sociale senza abbandonarli al loro destino. E' in questo contesto che deve essere considerata la dichiarazione di Hayao Miyazaki in occasione della Giornata Mondiale della Lebbra il 31 gennaio:

"Durante la realizzazione della Principessa Mononoke, ho ritenuto necessario descrivere nella maniera più corretta possibile la lotta di queste persone contro la malattia".
Per questo Miyazaki stesso visitò il sanatorio di Higashi Murayama (periferia di Tokyo) durante la produzione del film. Grazie all'incontro con alcuni ex pazienti riuscì a realizzare i personaggi avvolti nelle bende che ricordano i pazienti affetti dalla malattia di Hansen nel film.
Miyazaki non è intervenuto casualmente, o per il vezzo di un vecchio (scorbutico) regista che vuole togliersi qualche sassolino, ma per rispondere alla richiesta di alcuni dei vecchi pazienti che avevano collaborato con lui nel tentativo di evitare la distruzione di un antico sanatorio per malati di lebbra e della foresta che lo circonda, lasciando quindi una testimonianza storica di questa vicenda.
La lebbra accompagna l'uomo da almeno 4.000 mila anni, è stata ritenuta per molto tempo una malattia ereditaria conseguenza di una punizione divina. I malati, a qualunque ceto sociale appartenessero, finivano per essere abbandonati a se stessi e talora, in momenti di particolare crisi, usati come capro espiatorio dalle comunità e sottoposti a infami pogrom.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel 2012 sono stati rilevati 232.857 nuovi casi di lebbra al mondo. Le stime parlano di circa 1-2 milioni di malati con disabilità irreversibili legate al morbo di Hansen. La maggior parte dei casi si concentra nei Paesi tropicali e subtropicali, in particolare India, America Latina e Africa. La malattia potrebbe essere debellata ma, semplicemente, mancano i fondi per provarci... Solo nella primissima fase della malattia i malati sono contagiosi e si può guarire, con cure opportune, sviluppate in decenni grazie agli studi iniziali di medici giapponesi e italiani, in modo sicuro e definitivo.
Fonte consultata: Kotaku.
Mononoke è un'opera potente e complessa ma l'attenzione degli spettatori si concentra soprattutto sulla dicotomia fra Natura e Modernità che lo percorre interamente, lo scontro fra antiche forze e leggi naturali, e la civiltà dell'uomo che tutto piega e sconvolge, uno scontro nel quale il Bene e il Male si confondono nelle stesse figure, un film adulto che nasconde ulteriori sottotemi.
Uno di questi riguarda le persone bendate che attendono alla produzione delle armi da fuoco nella fabbrica di Tatara, uomini che appaiono sempre fasciati e mascherati, che vivono isolati nell'edificio dentro il villaggio fortificato, dove sono accolti e assistiti da lady Eboshi. I fan giapponesi da sempre ritengono che essi siano in realtà dei lebbrosi e che il film riporti vari riferimenti al morbo di Hansen.

Una convinzione che potrebbe far sorridere molti fan occidentali. Nelle traduzioni occidentali si parla apertamente di lebbrosi accolti da Lady Eboshi. Ha un senso rispetto alle versioni originali giapponesi nelle quali non si parla mai apertamente di lebbra ma "Gyobo" (malattia incurabile), alludendo solo velatamente al Morbo, probabilmente perchè ieri come oggi questa malattia suscita ripugnanza, timore e provoca discriminazione verso chi ne è affetto. Vi è un riferimento molto chiaro però alle vere condizioni dei malati nel film quando uno dei personaggi afferma "Eboshi è l'unica che si è presa cura di noi e ci ha permesso di stare qui perchè non abbiamo altro posto dove andare".

Lady Eboshi, la donna che taglia gli alberi, da la caccia agli antichi dei per impadronirsi del bosco, è la stessa che accoglie nella sua cittadella i lebbrosi dandogli un ruolo sociale senza abbandonarli al loro destino. E' in questo contesto che deve essere considerata la dichiarazione di Hayao Miyazaki in occasione della Giornata Mondiale della Lebbra il 31 gennaio:

"Durante la realizzazione della Principessa Mononoke, ho ritenuto necessario descrivere nella maniera più corretta possibile la lotta di queste persone contro la malattia".
Per questo Miyazaki stesso visitò il sanatorio di Higashi Murayama (periferia di Tokyo) durante la produzione del film. Grazie all'incontro con alcuni ex pazienti riuscì a realizzare i personaggi avvolti nelle bende che ricordano i pazienti affetti dalla malattia di Hansen nel film.
Miyazaki non è intervenuto casualmente, o per il vezzo di un vecchio (scorbutico) regista che vuole togliersi qualche sassolino, ma per rispondere alla richiesta di alcuni dei vecchi pazienti che avevano collaborato con lui nel tentativo di evitare la distruzione di un antico sanatorio per malati di lebbra e della foresta che lo circonda, lasciando quindi una testimonianza storica di questa vicenda.
La lebbra accompagna l'uomo da almeno 4.000 mila anni, è stata ritenuta per molto tempo una malattia ereditaria conseguenza di una punizione divina. I malati, a qualunque ceto sociale appartenessero, finivano per essere abbandonati a se stessi e talora, in momenti di particolare crisi, usati come capro espiatorio dalle comunità e sottoposti a infami pogrom.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel 2012 sono stati rilevati 232.857 nuovi casi di lebbra al mondo. Le stime parlano di circa 1-2 milioni di malati con disabilità irreversibili legate al morbo di Hansen. La maggior parte dei casi si concentra nei Paesi tropicali e subtropicali, in particolare India, America Latina e Africa. La malattia potrebbe essere debellata ma, semplicemente, mancano i fondi per provarci... Solo nella primissima fase della malattia i malati sono contagiosi e si può guarire, con cure opportune, sviluppate in decenni grazie agli studi iniziali di medici giapponesi e italiani, in modo sicuro e definitivo.
Fonte consultata: Kotaku.
E' interessante anche la motivazione per cui Miyazaki abbia definito il particolare, ovvero salvaguardare un pezzo di autentica storia giapponese - e non solo giapponese - che altrimenti sarebbe stato eliminato al grido "è un vecchio residuato di un tempo che fù" per far spazio a qualche condominio. La malattia non piace, a nessuno..sembra qualcosa di alieno rispetto alla "modernità"....
Eppure.
Non è casuale che abbia messo l'inciso sui medici giapponesi e italiani ( non solo loro ovviamente) che hanno contribuito ad affrontare ed in una certa qual misura risolvere il dramma della lebbra.
Vabbè tra qualche anno Miyazaki parlerà pure di loro.
P.S. mazza, come è dimagrito.Spero stia bene.
Come qualcuno mi ha detto ieri sera - e mi ha fatto pensare tutta la notte - andiamo avanti con un sorriso fino all'alba.
E vale anche come risposta a a Sam e Megna1. Abbiamo notato.
P.S: Sam, a quanto pare ANCHE la questione della prostituzione è sottaciuta in Giappone.
Dovremmo fare qualche articolo spesso si parla delle edizioni Occidentali Non corrette rispetto agli originali, ma ho una curiosa impressione che qualche edizione Occidentale sia più corretta dell'originale.
P.P.S mi sono ricordato un clamorosisismo caso di doppia edizione, un caso storico, Olympia il film di Leni Riefenstahl sulle Olimpiadi di Berlino 1936, che nell'edizione tedesche è zeppa di scene con Hitler, mentre nell'edizione USA, è totalmente diverso, ed ebbe un successone. La regista creo appositamente due versioni del suo lavoro, e la sua fama è ancora tale che, malgrado si tratti delle Olimpiadi naziste, ancor oggi è considerato il miglior film sullo sport di tutti i tempi.
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