Il sistema legislativo giapponese, che già appare per certi versi antiquato su spinosi argomenti che vi abbiamo proposto su precedenti news, sembra cadere in fallo anche per quanto riguarda l'impunità su un certo tipo di prostituzione: sembra infatti che a livello tecnico, sia "tutto legale" per chi va in cerca di intrattenimento erotico da qualcuno del proprio stesso sesso.
Il che non significa che il Giappone ammetta pubblicamente questo genere di prostituzione, ma piuttosto che quest'ultima si muove in una sorta di limbo non punibile dalla legge.
Il termine tecnico giapponese utilizzato per i massaggi a sfondo sessuale è quello di "health", ovvero di salute in lingua inglese, spesso accompagnato dal sostantivo "new half" che designa le persone transessuali.
Ebbene, pare che da circa quattro anni un giro d'affari legato a questo circuito operi in un condominio residenziale nella città di Yokohama: lì si può notare un continuo andirivieni di persone di sesso maschile agghindate in abbigliamento da donna (i cosiddetti "otoko no ko"), a qualunque ora del giorno e con un costante afflusso di "clientela" ad accompagnarli.
Naturalmente il servizio non gode di alcun cartello di segnalazione fuori dalle stanze coinvolte né tantomeno dall'edificio stesso, mentre la menzione esiste nei siti internet che ad una veloce ricerca appaiano digitando "new half health", con tanto di informazioni di contatto che consentono ai clienti di effettuare prenotazioni e ottenere persino lo sblocco automatico della porta dell'appartamento prescelto, al momento del loro arrivo.
Per quanto si tratti di un sistema che in teoria punta alla massima discrezione, con il passare del tempo i residenti della zona non hanno potuto fare a meno di notare il ripetersi dello schema, nel farsi testimoni con i propri occhi di clienti in stati più o meno parziali discinti, adocchiati nelle aree comuni dell'edificio, o entrando in ascensori che odoravano in maniera anomala di fragranze un po' troppo profumate.
I residenti dell'edificio si sono così fatti gruppo unito per protestare con voce chiara e forte presso la polizia, assolutamente persuasi di essersi ritrovati accanto ad un indesiderato giro di prostituzione, e richiederne la chiusura. Eppure nessun raid è stato condotto, perché a quanto pare una prestazione sessuale eseguita in cambio di denaro tra soli uomini non è legiferata dalle norme nipponiche che regolano l'industria del piacere. In altre parole, ciò che accade nell'edificio di Yokohama è "tecnicamente tutto legale".
Si tratta di una legge che previene e regolamenta strettamente i balli nei night club nipponici. Formalmente conosciuta come "Legge sul controllo e miglioramento del settore dei divertimenti e dell'intrattenimento", copre tutte le forme di affari legati al sesso o potenzialmente tali, dai maid café agli host e hostess club, sino ai bar più comuni.
Ci si può perdere tra le tantissime e ingarbugliate peculiarità che la legge cita, dall'illuminazione dei palchi al volume della musica, ma curiosamente, il sesso viene esplicitamente definito solo per la categoria degli eterosessuali.
Il che significa che un incontro tra due uomini o tra due donne è trasparente agli occhi della Fueiho e non può parimenti esserne toccato.
Si potrà obiettare a questo punto qualche tecnicismo, circa le modalità di come una persona si possa definire uomo o donna o appartenente al tempo stesso a entrambe le categorie.
Ma tenuto conto del vago livello di consapevolezza e di sensibilità che i legislatori nipponici hanno attualmente in merito alla cultura LGBT e affini, sembra che i tecnicismi siano davvero l'ultimo dei problemi.
Malgrado la legge non appaia quindi affatto in grado di aiutare, l'associazione dei residenti della zona non ha smesso di cercare di spingere le scandalose attività al di fuori del loro condominio, quantomeno con la motivazione di aver violato l'accordo con i proprietari: le attività commerciali sarebbero infatti inibite al loro interno.
Non sono state presentate accuse formali, dal momento che gli operatori delle suddette pratiche sembra si siano mostrati pronti a lasciare la zona di proprio accordo.
Poiché tuttavia attività di questo genere hanno preso piede anche in altre aree residenziali, l'associazione dei residenti gradirebbe che la polizia disponesse dell'autorità di far chiudere tali business rendendo la legge Fueiho omni-comprensiva, indipendentemente dal genere di chi ne pratica le attività ivi citate.
Da un lato, questo rappresenterebbe una vittoria importante, visto che ogni forma di prostituzione lede i diritti umani e non si dovrebbe mai lasciar correre in merito; d'altra parte però, spostare il confine sarebbe "pericoloso" in termine di diritti LGBT.
Riscrivere una legge per fare in modo di includervi persone transessuali o non esclusivamente etero implica riconoscerne l'esistenza, ma a fronte di leggi che puniscono criminali di questo tipo, non ve ne sono attualmente che riconoscano in primo luogo invece i diritti delle persone con un diverso orientamento sessuale. Aggiustare il tiro della legge sembrerebbe pertanto non solo sbilanciato, ma persino inadeguato alla luce di questioni a tutt'oggi spinose e del tutto irrisolte.
Fonte consultata:
EnRocketNews24
Nota della redattrice: la prima e l'ultima foto di questo articolo riguardano lo "yuri danshi" (ragazzi gay in crossdress lesbo). Sono state inserite a titolo esemplificativo fotografico del crossdress maschile, che di per sé nulla ha ovviamente a che vedere con quello fatto a titolo di prostituzione.
Il che non significa che il Giappone ammetta pubblicamente questo genere di prostituzione, ma piuttosto che quest'ultima si muove in una sorta di limbo non punibile dalla legge.
La New Half Health
Il termine tecnico giapponese utilizzato per i massaggi a sfondo sessuale è quello di "health", ovvero di salute in lingua inglese, spesso accompagnato dal sostantivo "new half" che designa le persone transessuali.
Ebbene, pare che da circa quattro anni un giro d'affari legato a questo circuito operi in un condominio residenziale nella città di Yokohama: lì si può notare un continuo andirivieni di persone di sesso maschile agghindate in abbigliamento da donna (i cosiddetti "otoko no ko"), a qualunque ora del giorno e con un costante afflusso di "clientela" ad accompagnarli.
Naturalmente il servizio non gode di alcun cartello di segnalazione fuori dalle stanze coinvolte né tantomeno dall'edificio stesso, mentre la menzione esiste nei siti internet che ad una veloce ricerca appaiano digitando "new half health", con tanto di informazioni di contatto che consentono ai clienti di effettuare prenotazioni e ottenere persino lo sblocco automatico della porta dell'appartamento prescelto, al momento del loro arrivo.
Per quanto si tratti di un sistema che in teoria punta alla massima discrezione, con il passare del tempo i residenti della zona non hanno potuto fare a meno di notare il ripetersi dello schema, nel farsi testimoni con i propri occhi di clienti in stati più o meno parziali discinti, adocchiati nelle aree comuni dell'edificio, o entrando in ascensori che odoravano in maniera anomala di fragranze un po' troppo profumate.
I residenti dell'edificio si sono così fatti gruppo unito per protestare con voce chiara e forte presso la polizia, assolutamente persuasi di essersi ritrovati accanto ad un indesiderato giro di prostituzione, e richiederne la chiusura. Eppure nessun raid è stato condotto, perché a quanto pare una prestazione sessuale eseguita in cambio di denaro tra soli uomini non è legiferata dalle norme nipponiche che regolano l'industria del piacere. In altre parole, ciò che accade nell'edificio di Yokohama è "tecnicamente tutto legale".
La Fueiho
Si tratta di una legge che previene e regolamenta strettamente i balli nei night club nipponici. Formalmente conosciuta come "Legge sul controllo e miglioramento del settore dei divertimenti e dell'intrattenimento", copre tutte le forme di affari legati al sesso o potenzialmente tali, dai maid café agli host e hostess club, sino ai bar più comuni.
Ci si può perdere tra le tantissime e ingarbugliate peculiarità che la legge cita, dall'illuminazione dei palchi al volume della musica, ma curiosamente, il sesso viene esplicitamente definito solo per la categoria degli eterosessuali.
Il che significa che un incontro tra due uomini o tra due donne è trasparente agli occhi della Fueiho e non può parimenti esserne toccato.
Si potrà obiettare a questo punto qualche tecnicismo, circa le modalità di come una persona si possa definire uomo o donna o appartenente al tempo stesso a entrambe le categorie.
Ma tenuto conto del vago livello di consapevolezza e di sensibilità che i legislatori nipponici hanno attualmente in merito alla cultura LGBT e affini, sembra che i tecnicismi siano davvero l'ultimo dei problemi.
La necessità di una riforma
Malgrado la legge non appaia quindi affatto in grado di aiutare, l'associazione dei residenti della zona non ha smesso di cercare di spingere le scandalose attività al di fuori del loro condominio, quantomeno con la motivazione di aver violato l'accordo con i proprietari: le attività commerciali sarebbero infatti inibite al loro interno.
Non sono state presentate accuse formali, dal momento che gli operatori delle suddette pratiche sembra si siano mostrati pronti a lasciare la zona di proprio accordo.
Poiché tuttavia attività di questo genere hanno preso piede anche in altre aree residenziali, l'associazione dei residenti gradirebbe che la polizia disponesse dell'autorità di far chiudere tali business rendendo la legge Fueiho omni-comprensiva, indipendentemente dal genere di chi ne pratica le attività ivi citate.
Da un lato, questo rappresenterebbe una vittoria importante, visto che ogni forma di prostituzione lede i diritti umani e non si dovrebbe mai lasciar correre in merito; d'altra parte però, spostare il confine sarebbe "pericoloso" in termine di diritti LGBT.
Riscrivere una legge per fare in modo di includervi persone transessuali o non esclusivamente etero implica riconoscerne l'esistenza, ma a fronte di leggi che puniscono criminali di questo tipo, non ve ne sono attualmente che riconoscano in primo luogo invece i diritti delle persone con un diverso orientamento sessuale. Aggiustare il tiro della legge sembrerebbe pertanto non solo sbilanciato, ma persino inadeguato alla luce di questioni a tutt'oggi spinose e del tutto irrisolte.
Fonte consultata:
EnRocketNews24
Nota della redattrice: la prima e l'ultima foto di questo articolo riguardano lo "yuri danshi" (ragazzi gay in crossdress lesbo). Sono state inserite a titolo esemplificativo fotografico del crossdress maschile, che di per sé nulla ha ovviamente a che vedere con quello fatto a titolo di prostituzione.
Non credevo che nel sistema legislativo giapponese ci fossero queste scappatoie.
Come al solito il Giappone manca di fermezza su certe doverose questioni .
Il furto lede all'economia (sia del piccolo commerciante sia all'intero sistema) la prostituzione non crea problemi anzi,la sua mancata regolamentazione lede all'economia in quanto le prostitute non pagano di tasse e lede alla salute pubblica in quanto non vi sono controlli sanitari obbligatori ed ad oggi ci si può affidare solo alla responsabilità della singola prostituta.
Qui non si tratta tanto di fermezza e aggiornamento quanto piuttosto di un cavillo legale come esistono in qualunque ordinamento ed in merito noi italiani siamo maestri nel trovare ogni scappatoia possibile nel sistema.
si forse il "mestiere più antico del mondo" non ledere l' economia, ma certamente paragonare una persona ad un oggetto di compra vendita del proprio corpo e/o prestazioni sessuali come fosse una di quelle bambole gonfiabili o oggetto, di certo non aiuta alla dimensione umana della persona, sia essa venduta da altri o auto venduta di propria iniziativa. in parole povere è come se si dicesse che le persone sono paragonabili a bestiame o oggetti che si possono vendere, con la leggera differenza che possono vendere se stesse perchè si equiparano ad oggetti di propria proprietà e quindi vendibili... mmm direi che è una concezione abbastanza stupida di diritto questa...
Ogni persona si vende, siano queste le proprie abilità, le proprie conoscenze o semplicemente il proprio corpo ed ognuno ha il diritto ( nei limiti della legge, anche se uno è un assassino nato non è che si può mettere ad ammazzare la gente come vuole ) di sfruttarlo come gli pare e piace. La prostituzione lede alla persona?Perchè le persone che hanno incontri sessuali ogni sera con persone diverse nelle discoteche sono depositari di grande dignità? L'unica differenza è che non vi è uno scambio di denaro per le prestazioni e non vi è alcuna certezza della salute dell'altra persona ( cosa che invece deve essere tutelata nella prostituzione legale). Il sesso è uno dei bisogni fondamentali dell'essere umano e la prostituzione offre un servizio anche a chi magari non è in grado di trovare una persona con cui svolgerlo ( o anche chi semplicemente non ne ha voglia ).
si anche delle bestie se è per quello... ma penso che non siamo bestie... quindi abbiamo abbastanza testa da comportarci senza bisogno di fare le bestie, poi come dice nix qua sopra, ognuno è libero di autoregolarsi come gli pare e dal momento che c'è chi si prostituisce, va regolamentata
Abbiamo anche il cervello necessario per non pisciare in pubblico però se non abbiamo la possibilità di evacuare e la tratteniamo da troppo tempo la vescica ci impone di pisciare sul luogo e qui entra in gioco il cervello umano che ci rende in grado di metterci dietro un cespuglio, albero o altro per evitare di destare scandalo o recare offesa. Allo stesso modo l'astinenza sessuale prolungata ( la masturbazione può mitigare fino ad un certo punto ) lede al nostro corpo e uno Stato come si deve ( così come nel caso delle evacuazioni corporee impone agli esercizi pubblici di fornire i bagni gratuitamente ) fornire una soluzione e questa è la prostituzione. Il nostro cervello umano ci impedisce ( o ahimè, dovrebbe impedire ) lo stupro come soluzione e difatti non viene largamente utilizzato ma ciò non toglie che anche se l'essere umano può trattenersi ( come nel caso dell'urina ) l'apparato Statale deve comunque fornire una soluzione.
Finché resterà illegale verrà sfruttata dalla criminalità, quando invece, come attività vera e propria, lo stato ne avrebbe solo che guadagno.
Chi pensa che sia immorale vendere il proprio corpo, lo trovo bigotto.
per me è invece stupido. quale prezzo si da al nostro corpo???
preferisco far l' amore con chi amo... direi che questo non ha prezzo. poi come ho detto ognuno fa quello che gli pare...
Entrambi illegali sono che ad uno ( urinare in strada ) lo Stato offre una soluzione, all'altro no.
Ho detto che lo Stato deve garantire lo stupro?Ho detto che lo Stato deve garantire la possibilità di svolgere il sesso in modo libero e protetto, cosa che ad oggi non fa.
La prostituzione non è la soluzione agli stupri, è la soluzione ad un'esigenza fisiologica ignorata dallo Stato. Sul serio, oggi ho letto che 7 italiani su 10 sono analfabeti funzionali e pensavo che si esagerasse ma a questo punto comincio ad aver dubbi.
Invece quale prezzo di da alla nostra vita?Le assicurazioni ( o anche lo Stato ) monetizzano la vita di una persona, amorale?No, sopperiscono ad una necessità, vai a dire ad una vedova con prole al seguito che è amorale prendere del denaro dalla morte del marito.
Peccato che non sia possibile fare quel che pare visto che la prostituzione in Italia è illegale.
vita?? vendere se stessi è vita??? bella vita del cavolo
... ti ho dato dell' analfabeta io?? non mi pare...
bha... quando cominciano le offese è segno che non si può più interloquire. quello che ho scritto ho scritto hai portato argomentazioni che non mi convincono unitamente a velate offese, ergo non ho più nulla da rispodere.
sempre così quando non si hanno argomenti validi si passa a parlar male... tipico
Per quanto riguarda certe considerazioni atroci di qualcuno, dico solo: boccaccia mia, statti zitta (o meglio, un'equivalente di questa espressione che possa applicarsi alla tastiera di un pc)!!!
Sono scelte a te non piacciono? Bene, ma non interferire con la vita altrui.
Oh no, hai solo scritto che ho detto che la prostituzione è la cura per gli stupri, niente di grave insomma. Gli argomenti li ho, economici, libertà individuale, non sono io che mi trincero dietro l 'amoralità della prostituzione per rispondere a qualunque positività data dalla legalità di questa.
Il motivo per cui ho iniziato così è sia per criticare come viene vista la prostituzione , sia per evidenziare la mancanza di regolamentazioni, tutele e diriti che hanno le persone in quel settore ( o anche le figure femminili ).
Ognuno è libero di gestire il suo corpo come vuole, anche per trarne vantaggio economico. Questo implica l'essere protetto dallo sfruttato ne più ne meno degl'altri lavoratori.
Non conoscendo ne il giapponese ne il sistema con cui vengono emanate le leggi, è un po' assurda la situazione trattata nell'articolo.
Dello yuri danshi farò un articolo in seguito
Tra l'altro ci sono cose come il sesso biologico, il ruolo di genere e l'orientamento sessuale che sarebbero degli ottimi cavilli per sfuggire a un'eventuale condanna.
ci sono esseri umani, così includo tutti, a cui piace fare sesso anche con dei completi sconosciuti e ne approfittano per farne una professione, soddisfacendo il bisogno fisiologico di altri esseri umani che per svariati motivi non riescono a trovare un/una partner con cui avere rapporti sessuali; molti potranno trovarlo amorale, ma non si può parlare di lesione di diritti umani perché non danneggiano nessuno; LO RIPETO, SEMPRE SE UNA PERSONA SCEGLIE LIBERAMENTE DI FARLO.
al contrario secondo me anche in Giappone, come in qualsiasi Paese civile, si dovrebbe dare a tutti la possibilità e la libertà di esercitare questo servizio e a tutti di poterne usufruire, con tutti i regolamenti e le tutele (sanitarie e di sicurezza soprattutto) del caso, come avviene in Germania, Svizzera e in tanti altri stati.
Ahaha, ma che argomentazione è la tua ?
Preferisci far l'amore con chi ami ? Cosa centra ?
Qui si parla della prosituzione, non chi ti preferisci scopare tu o come.
Che poi vendere il proprio corpo lo si fa per dire, citando @Silver Wolf "concedersi per denaro".
Il concetto stesso snatura l'umanità dell'individuo e lo relega ad oggetto più o meno consenziente o condizionato dal contesto in cui vive o in cui si è trovato a vivere.
La sua stessa esistenza relega la relazione sessuale ad un atto consumistico e diffonde l'idea, come vedo anche in molti commenti, che il corpo sia una cosa mentre la mente un'altra, quando invece mente e corpo sono parte di un tutt'uno e si completano e si rigenerano.
Vai con lo zoppo ed impari a zoppicare, di certo se ti prostituisci non migliori umanamente come individuo ma entri a contatto con le miserie umane e con dei miserabili umani che non cambieranno in meglio il tuo animo. Ciò vale anche per chi cerca tale compagnia, di sicuro non prova a migliorarsi, ma segue la strada più facile vivendo nell'illusione che sesso e felicità siano nello stesso posto.
Negli anime giapponesi si trova spesso il concetto di evoluzione dell'uomo (per altro presente anche nei comics americani ma più sullo sfondo che cardine della storia), ma l'evoluzione non passa solo da un cambiamento fisico piuttosto anche da uno sociale e mentale.
I giapponesi sono molto bravi a fare dei pipponi mentali in alcuni anime, peccato che la maggior parte delle volte siano fini a se stessi.
La filosofia che dovrebbe aiutare le persone a vivere meglio, penso sia stata sostituita dagli show tv e le libertà tirate per i capelli
uè, almeno 20 pollici in basso sennò cancello il post
Non c'è alcuna imposizione, semplicemente si modificherebbe una legge che è stata scritta male in quanto vi è una facile scappatoia da questa.
E' un discorso che non sta nè in cielo nè in terra. Se sto con una persona sono io che soddisfo i suoi bisogni sessuali e dunque non vi è bisogno ( generalmente ) di "aiuti " esterni. Stessa cosa nel caso di problemi coniugali, se il mio consorte ha un problema di natura relazionale deve discuterne con me, non con altri. Qualora però vi siano dei problemi che la coppia da sola non riesce ad affrontare si può discutere riguardo all'intervento di persone esterne alla coppia.
Non vi è differenza tra vendere e comprare, la differenza vi è quando la persona deve rendere conto unicamente a sè o ad altri.
Tante belle parole. Vuote, ma belle.
Anche la masturbazione è una via facile e appagante, polemizziamo anche su questa o siamo arrivati ad un grado di civiltà in cui non frega a nessuno se si fanno le cosacce con la mano amica?
Erba libera!
La concezione errata viene da "chi paga" . "L'offerta è basata sulla richiesta ", quindi, l'errore principale è l'educazione, o meglio dire la sua mancanza, che porta a concepire il sesso come una merce. Credere che soltanto perchè si mette sul tavolo del denaro si diventa dei padroni, e si è liberi di sfogare brutalmente i propri istinti.
I diritti per chi "compra" ... prima si deve capire realmente cosa ottieni usando i soldi, e magari una bella riflessione se sia il caso o meno.
Non è detto che andando a prostituirsi non ci sia miglioramento umano; l'evoluzione viene dall'incontro con varie realtà (evitando di considerare la frase come una battuta sessuale) , e questo mestiere può mettere a contatto con una gamma eterogenea di individui. Questo può portare la persona a cambiare in bene o in male, e spesso è determinato dalle condizioni in cui viene svolta ed alle motivazioni che hanno portato a questa professione.
Nonostante l'opinione opposta sull'argomento , può essere più o meno sensata l'osservazione
Quando si sta insieme ad un persona giocoforza dei diritti vengono a mancare. Io, persona libera da legami affettivi, ad esempio con i miei soldi faccio quello che mi pare. Se invece sto con qualcuno ho dei limiti (imposti dalla legge o dalla semplice coppia). Non vi è nessuna differenza tra vendere e comprare, sempre in merito alla coppia io ad esempio non posso vendere un immobile senza consultarmi con l'altro/a. Più la relazione avanza più insorgono i limiti. Da solo /a posso vivere dove mi pare, in coppia subentra l'obbligo della dimora condivisa (se coniugati o uniti civilmente), con l'aggiunta dei figli poi i limiti aumentano. Questo è un discorso che esula dalla prostituzione ma riguarda il diritto di coppia.
Si può anche concordare sul fatto che regolamentare la prostituzione sarebbe probabilmente più civile, il fatto è che ciò sancirebbe appunto un diritto dello Stato ad esercitare una propria autorità nei confronti dell'individuo e del suo corpo, esattamente come una patria potestà. Forse per questo gli ordinamenti giuridici più liberali puniscono lo sfruttamento e non la prostituzione in sé.
Non si chiede di eliminarli così, per sport, li si elimina per motivazioni che si concordano come il coniuge. Si può vivere separati per lavoro ma qualora uno dei due voglia (e vi sia la possibilità) di raggiungere l'altro e questo non vuole parte la separazione con addebito e no, non c'è nessuna richiesta per modificare la legge. Si chiama deroga per un buon motivo, non eliminazione.
Per l'ennesima volta, né vendere né comprare è immorale, è riprovevole (e penalmente perseguibile se vi è un contratto matrimoniale o unione civile) effettuare determinate scelta SENZA il consenso del partner, sia questa la prostituzione, la vendita di immobili o l'ubicazione della persona. In merito alla prostituzione, in una coppia la funzione di appagamento sessuale si risolve all'interno di questa e (salvo accordi tra i due) non implica altri, sia questi una prostituta o un più comune amante.
perche' il diritto della coppia dovrebbe finire per prevalere su un diritto individuale?
Perché indipendentemente dalla relazione tra due persone bisogna scendere a compromessi e questo accade tra coniugi, soci in affari o anche semplici amici. Le uniche differenze sono che in alcuni casi la legge fornisce forme di contratti con valenza legale (ad esempio il matrimonio) mentre altre sono a discrezione del singolo (non esistono ad esempio contratti di amicizia che legalizziano diritti e doveri)
E perche' poi coppia e non trio?
Beh, qualora le tre parti in causa siano concordi non vedo il problema ad una relazione a tre, la differenza rispetto ad una coppia sta solo che questa è tutelata dallo Stato mentre una relazione a tre no.
* In Giappone la prostituzione è vietata;
* In Italia la prostituzione è ammessa ma ne è vietato lo sfruttamento e le attività organizzate come i bordelli
(vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Prostituzione_nel_mondo per approfondimenti)
Detto questo, trovo molto curioso che i legislatori nipponici siano caduti su questa gigantesca buccia di banana: se nel mio ordinamento la prostituzione è vietata, perché è rimasta la piega delle relazioni LGBT esente dal reato? Solo miopia dettata dal non voler riconoscere questo tipo di relazioni perché la legge si rifà al secolo scorso o prima?
(Nota per la redazione e/o il webmaster e/o chi di dovere: questa notizia non appare utilizzando la app per lo smartphone: me ne sono accorto per caso ieri sera insieme a un mio amico, lui la vedeva da web e io non riuscivo a trovarla sulla app)
Politicamente parlando è un suicidio metter mano ad una legge se questa non ti porta consenso, ma te ne fa invece perdere (e nella migliore delle ipotesi lascia il saldo invariato).
Davvero?... con tutti i love motel che si ritrovano e le studentesse che si fanno dare "la paghetta" quella la vogliono chiamare in maniera diversa ma non è altro che prostituzione minorile e da quanto mi risulta è un fenomeno piuttosto diffuso.
Per le ragazze che cercano qualche modo di arrotondare le entrate, sono sicuro che il fenomeno sia molto diffuso ma per il loro ordinamento è un reato penale: se ti beccano vai in gattabuia, qui da noi invece se qualcuno si prostituisce in casa sua nessuno può dire niente (salvo i condomini che si lamentano del via vai dei clienti)
Neanch'io sono mai stato sul posto, le mie sono considerazioni basate sulle esperienze di terzi e soprattutto su quel che leggiamo qui su sul sito e su manga ed anime.
Il Giappone è un paese stracolmo di contraddizioni, questo penso sia chiaro un po' a tutti ormai
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