Ricorderete come alcuni giorni fa siamo tornati a parlare di Nana, l'amatissimo manga di Ai Yazawa, per un'intervista rilasciata in esclusiva al magazine femminile ROLA di Shinchosha.
Son subito circolate voci contrastanti e reinterpretazioni più o meno fantasiose di questa famigerata intervista su siti e blog di diverse nazionalità. Noi però abbiamo preferito non sbilanciarci, e nel frattempo ci siamo attivati: approfittando della presenza in Giappone di parte dello staff di AnimeClick.it, siamo andati a caccia di info di prima mano... no, calmi, non abbiamo intervistato Ai Yazawa.
Però siamo riusciti a procurarci una copia della rivista contenente lo speciale sull'autrice.
Purtroppo non abbiamo notizie positive: contrariamente a quanto potreste aver letto in giro per il web, e a dispetto dei vari titoli che frettolosamente hanno inneggiato alla sicura ripresa del manga, fra le pagine del magazine non vi è nulla di tutto ciò.
L'unico trafiletto di tutta l'intervista in cui l'autrice parla di Nana, si può grosso modo riassumere in questo "logorroico" scambio di battute:
Fine. Non viene detto altro in merito.
Insomma, un modo tipicamente giapponese per dire garbatamente che no, per ora non se ne parla proprio.
Non vogliamo fare i pessimisti/disfattisti della situazione, ma possiamo solo constatare come, di fatto, non sia cambiato assolutamente nulla riguardo Nana; opera messa in pausa dall'autrice per gravi problemi di salute nel lontano 2009.
Possiamo solo ritornare a sperare, quindi.
Riportiamo qui di seguito le pagine della rivista ROLA con lo speciale dedicato ad Ai Yazawa.
Son subito circolate voci contrastanti e reinterpretazioni più o meno fantasiose di questa famigerata intervista su siti e blog di diverse nazionalità. Noi però abbiamo preferito non sbilanciarci, e nel frattempo ci siamo attivati: approfittando della presenza in Giappone di parte dello staff di AnimeClick.it, siamo andati a caccia di info di prima mano... no, calmi, non abbiamo intervistato Ai Yazawa.
Però siamo riusciti a procurarci una copia della rivista contenente lo speciale sull'autrice.
Purtroppo non abbiamo notizie positive: contrariamente a quanto potreste aver letto in giro per il web, e a dispetto dei vari titoli che frettolosamente hanno inneggiato alla sicura ripresa del manga, fra le pagine del magazine non vi è nulla di tutto ciò.
L'unico trafiletto di tutta l'intervista in cui l'autrice parla di Nana, si può grosso modo riassumere in questo "logorroico" scambio di battute:
Fine. Non viene detto altro in merito.
Insomma, un modo tipicamente giapponese per dire garbatamente che no, per ora non se ne parla proprio.
Non vogliamo fare i pessimisti/disfattisti della situazione, ma possiamo solo constatare come, di fatto, non sia cambiato assolutamente nulla riguardo Nana; opera messa in pausa dall'autrice per gravi problemi di salute nel lontano 2009.
Possiamo solo ritornare a sperare, quindi.
Riportiamo qui di seguito le pagine della rivista ROLA con lo speciale dedicato ad Ai Yazawa.
Te lo dico io: in linea di massima l'autore prende in media l' 8% dei ricavi su i diritti delle ristampe ( nazionali ed estere) .
Se sono 2, ( sceneggiatore e disegnatore) dividono in metà uguali ( a meno di clausole particolari )
Non so quale è la PECENTUALE per i diritti di film, anime, videogiochi ecc... ma se sono in 2, sempre a metà dividono.
Nel caso però di serie iniziate da un solo autore come Nana appunto, al collaboratore subentrato andrebbero solo i diritti sul manga che disegna, non credo avrebbe altri soldi sul mwerchandising ecc..
L'autore in jap è sempre il propietario dei diritti e se vuole affidarne una parte delle realizzazione ad altri ( come Toriyama con DB , che ha affidato i disegni a un altro) lo fa tranquillamente .
Solo che tanti non si accontentano di metà quando potrebbero avere il 100 %.
Non dico che è il caso della Yazawa , ma gente che ragiona così per orgoglio, invidia o avidità c'è , eccome .
Però mi piacerebbe anche sapere i poteri decisionali che la casa editrice ha. Probabilmente non può serializzare Nana senza il permesso dell'autrice, ma non penso che l'autore abbia un potere così alto da legare le mani alla stessa casa editrice. Non so quanto fosse economicamente rilevante Nana, ma mi sembra strano che se un autore con grandi introiti, tipo Oda, volesse bloccare One Piece, la casa editrice non possa fare assolutamente nulla. Il Giappone poi è una società piuttosto rigida e capitalista, quindi mi sembra strano che gli autori abbia tanto potere.
Forse proprio quando l'autore è un autore importante il problema è maggiore perché nessuno può farci nulla. Altrimenti non si spiegherebbe la grande libertà data a Miura ed alla Miuchi, che tengono tranquillamente sulla corda i lettori da tanto tempo! Se la casa editrice li mandasse via il/la mangaka non avrebbe problemi a trovare lavoro altrove, perché le altre case editrici farebbero a gara per accaparrarselo!
Nel caso della Yazawa per me è un sollievo che sia così, perché lei non si è bloccata solo per continuare a speculare su un'unica opera e/o per puro capriccio, ma per motivi seri!
Ciò nonostante per me sarebbe bello se l'autrice potesse offrire un finale ai lettori almeno sotto forma di una storia che potrebbe eventualmente trasporre in tavole in un secondo momento, con tutta calma!
O meglio , potrebbe cacciarlo a calci come accade in qualsiasi luogo di lavoro, ma quando sei il creatore di un manga sfracella incassi, chi ha il coraggio di cacciare la gallina dalle uova d'oro ?
Anche perché, che continui o meno, parte dei diritti di sfuttamento commerciale dell' opera và alla casa editrice...
Ma io penso che adesso nella sua vita sia interessata alla moda e forse prenderà un'altra strada e lascerà il mondo dei manga.
Sapete se i mangaka hanno uno stipendio fisso? Se non disegnano non prendono nulla? Avranno l'assicurazione per malattia?
Lo fanno solo quelli che hanno creato dei grandi successi, indovina perché ?
Hanno guadagnato i miliardi e quindi chi glielo fa fare di rovinarsi la salute seduti 24H su 24 a un tavolo da disegno ?
Rendiamoci conto che un autore di successo in Jap può guadagnare un paio di miloni di euro l'anno ( lordi) se non di più , quindi se poi decide di star fermo mesi o anni non muore di fame nel frattempo .
Quoto. Dopo tutto questo tempo penso anche io che ormai si sia interessata ad altre cose.
Ma per l'autore in questo il problema non si pone nemmeno.
Togashi già proviene da un grandissimo successo che è stato "Yu Yu degli Spettri", serie pluripremiata che ha avuto un notevole successo anche in versione anime.
Non parliamo nemmeno di HxH e del successo che ha avuto, si parla di milioni di copie vendute nel mondo, 2 serie anime, film, OAV e chi più ne ha più ne metta. L'autore probabilmente si sarà anche adagiato e impigrito sulla questione pause però tendo ancora a credere che il suo problema alla schiena sia davvero più grave di quello che si pensi.
La scelta di non voler concludere la sua serie dipende anche da questi fattori: 1) Non crede che la storia di Gon e soci sia ancora giunta alla fine. 2) Può permettersi di fare quello che gli pare, nessuno gli dirà nulla.
Questo è un modo di pensare da lettore occidentale, ma i giapponesi non leggono i fumetti come noi.
Per quanto riguarda la vendita, i grandi titoli vengono costantemente ristampati in edizioni sempre più di lusso che fanno gola al fan. Per quanto riguarda la lettura, i fumetti si leggono su rivista (comprata e poi dopo buttata) o all'internet café, dove ci sono già tutti i volumi usciti disponibili.
Se un italiano pensa «Uhm, interessante questa serie, voglio dargli un'opportunità» compra il primo volume e poi da quello decide se continuare. I giapponesi invece leggono direttamente tutti i volumi usciti fino a quel momento all'internet café e solo i fan comprano davvero i volumetti.
Questo vuol dire che anche titoli lenti come Hunter×Hunter in realtà restano sempre in bella vista sullo scaffale dell'internet café, sono sempre letti e sono sempre in voga.
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