Tetsuya Akutsu ha le mani sprofondate nelle tasche e un sorriso imbarazzato gli aleggia sul volto.
"È un po' che non pulisco" spiega.
In sua difesa c'è da dire che la stanza, al secondo piano di una casa della zona est di Tokyo, non è poi così incasinata... forse vuota.
Con solo il futon, dei cassetti di plastica e la scrivania la stanza di Akutsu potrebbe benissimo finire su quei siti Internet per minimalisti.
Continuando a parlare con lui però si scopre di aver pensato male: il parco arredamento di Akutsu, che lavora come animatore a diverse serie, fra cui Yo-kai Watch, ha reso possibile la sua carriera.
"Se non fossi stato in grado di vivere qui" dice, "non so cosa avrei fatto."
Originario della prefettura di Tochigi, a 80 miglia a nord di Tokyo, ha deciso di voler diventare un animatore dopo aver visto la serie dei Digimon alle superiori.
Ha studiato animazione in un istituto di Tokyo e, dopo il diploma, è stato assunto per fare i douga (disegni intercalari), il primo passo obbligatorio per quasi ogni animatore giapponese.
Per questo vengono chiamati douga-men (indipendentemente dal sesso) guadagnando 200 yen (circa 1,64€) a frame. I novellini fanno dai 200 ai 300 frame al mese, guadagnando meno di 500€ al mese. Questo non solo è insufficiente per pagare un affitto mensile medio della zona est di Tokyo (dove si concentrano la maggior parte degli studi), ma è anche inferiore al salario minimo dell'intera città.
Sembra assurdo ma questo è uno scenario tipico per molti nuovi animatori che si avvicinano all'industria degli anime.
Nel 2013 Jun Sugawara ha deciso di agire: animatore in CG di professione circondato dalle difficoltà dei suoi colleghi, ha fondato un'organizzazione no-profit per aiutare chi non riusciva ad arrivare a fine mese. Agli inizi l'organizzazione si occupava semplicemente di fornire degli stipendi mensili.
"Ma" dice Sugawara, "questo non bastava."
Ha quindi creato un dormitorio, dove gli animatori possono vivere nei pressi degli studi dove lavorano a basso costo e, soprattutto, dove si può creare un gruppo di colleghi per potersi aiutare a vicenda.
"La maggior parte degli animatori conosce solo i colleghi sul posto di lavoro" dice un animatore, "qui possiamo confrontarci con persone che lavorano in tutta l'industria degli anime."
Per finanziare il progetto, Sugawara ha avviato una campagna di crowdfunding. Inizialmente finanziata solo da giapponesi, grazie al regista Sunao Katabuchi (In This Corner of the World) notizie del progetto sono arrivate fino alla convention Animazement che si tiene in Nord Carolina. Ben presto i finanziamenti sono arrivati da ogni parte del mondo.
Il dormitorio ha aperto nel 2014 con due ospiti e un anno dopo ce n'erano altri due. Con quest'anno arriveranno a otto. Ai possibili candidati viene richiesto di inviare alcune illustrazioni, che vengono sottoposte al giudizio di Shingo Yamashita, un animatore molto conosciuto per aver lavorato a Naruto Shippuden e Twin Star Exorcist. Yamashita sta attualmente lavorando a un anime che ha come protagonista una ragazza che quando si arrabbia si trasforma in un castello: se l'opera andrà a buon fine, servirà per sostenere il dormitorio.
Akutsu e l'animatore Masaaki Tanaka, che lavora allo Wit Studio (L'Attacco dei Giganti) hanno colpito Yamashita con le loro illustrazioni e sono diventati i primi due ospiti del dormitorio. Quando il progetto era agli inizi, i due hanno dovuto dividersi una camera singola sapendo che gli è comunque andata meglio di molti altri colleghi.
"Chiunque, al tempo, fosse entrato nel mio studio nel mio stesso periodo, se n'è già andato" dice Akutsu. "Non sono per forza le persone di talento a rimanere, ma quelle coi soldi."
Perché gli stipendi degli animatori sono così bassi? "È una domanda difficile", rispondono animatori e sostenitori che si trovano al dormitorio ogni mese per mangiare tutti assieme. Secondo qualcuno, i douga-men hanno problemi in comune con gli operai di Detroit e i minatori, la globalizzazione in particolare. Gli studi di Cina e Corea danno agli animatori un minuscolo stipendio (e secondo Tanaka, un giorno potrebbero venir rimpiazzati dall'intelligenza artificiale).
Un altro fattore, dice Sugawara, è che nemmeno gli animatori esperti guadagnano un granché: "se chi sta sotto è sottovalutato è perché lo è anche chi sta sopra". A differenza dei mangaka gli animatori, che un anime sia un successo o meno, riceveranno sempre una paga bassa. Gli anime al giorno d'oggi vengono finanziati dai cosiddetti comitati di produzione, dove studi, case discografiche, compagnie di videogiochi e altri merchandiser condividono il rischio. Se è un flop pagano tutti, ma se è un successo lo studio riceve solo una piccola fetta della torta.
Gli animatori stessi però ammettono di avere parte della colpa di tutto ciò.
"Molti animatori non si interrogano sui guadagni prima di entrare a lavorare per un determinato studio" dice Akutsu, "e questo è colpa loro."
"Si è parlato molto del formare un sindacato" aggiunge Sugawara, "ma non si è mai arrivati a nulla."
Vedendoli tutti seduti assieme a parlare delle loro storie e pianificare i loro progetti, si riesce quasi a credere che il cambiamento dell'industria proverrà da un piccolo dormitorio della zona est di Tokyo.
Fonte consultata:
Otaku usa magazine
"È un po' che non pulisco" spiega.
In sua difesa c'è da dire che la stanza, al secondo piano di una casa della zona est di Tokyo, non è poi così incasinata... forse vuota.
Con solo il futon, dei cassetti di plastica e la scrivania la stanza di Akutsu potrebbe benissimo finire su quei siti Internet per minimalisti.
Continuando a parlare con lui però si scopre di aver pensato male: il parco arredamento di Akutsu, che lavora come animatore a diverse serie, fra cui Yo-kai Watch, ha reso possibile la sua carriera.
"Se non fossi stato in grado di vivere qui" dice, "non so cosa avrei fatto."
Originario della prefettura di Tochigi, a 80 miglia a nord di Tokyo, ha deciso di voler diventare un animatore dopo aver visto la serie dei Digimon alle superiori.
Ha studiato animazione in un istituto di Tokyo e, dopo il diploma, è stato assunto per fare i douga (disegni intercalari), il primo passo obbligatorio per quasi ogni animatore giapponese.
Per questo vengono chiamati douga-men (indipendentemente dal sesso) guadagnando 200 yen (circa 1,64€) a frame. I novellini fanno dai 200 ai 300 frame al mese, guadagnando meno di 500€ al mese. Questo non solo è insufficiente per pagare un affitto mensile medio della zona est di Tokyo (dove si concentrano la maggior parte degli studi), ma è anche inferiore al salario minimo dell'intera città.
Sembra assurdo ma questo è uno scenario tipico per molti nuovi animatori che si avvicinano all'industria degli anime.
Nel 2013 Jun Sugawara ha deciso di agire: animatore in CG di professione circondato dalle difficoltà dei suoi colleghi, ha fondato un'organizzazione no-profit per aiutare chi non riusciva ad arrivare a fine mese. Agli inizi l'organizzazione si occupava semplicemente di fornire degli stipendi mensili.
"Ma" dice Sugawara, "questo non bastava."
Ha quindi creato un dormitorio, dove gli animatori possono vivere nei pressi degli studi dove lavorano a basso costo e, soprattutto, dove si può creare un gruppo di colleghi per potersi aiutare a vicenda.
"La maggior parte degli animatori conosce solo i colleghi sul posto di lavoro" dice un animatore, "qui possiamo confrontarci con persone che lavorano in tutta l'industria degli anime."
Per finanziare il progetto, Sugawara ha avviato una campagna di crowdfunding. Inizialmente finanziata solo da giapponesi, grazie al regista Sunao Katabuchi (In This Corner of the World) notizie del progetto sono arrivate fino alla convention Animazement che si tiene in Nord Carolina. Ben presto i finanziamenti sono arrivati da ogni parte del mondo.
Il dormitorio ha aperto nel 2014 con due ospiti e un anno dopo ce n'erano altri due. Con quest'anno arriveranno a otto. Ai possibili candidati viene richiesto di inviare alcune illustrazioni, che vengono sottoposte al giudizio di Shingo Yamashita, un animatore molto conosciuto per aver lavorato a Naruto Shippuden e Twin Star Exorcist. Yamashita sta attualmente lavorando a un anime che ha come protagonista una ragazza che quando si arrabbia si trasforma in un castello: se l'opera andrà a buon fine, servirà per sostenere il dormitorio.
Akutsu e l'animatore Masaaki Tanaka, che lavora allo Wit Studio (L'Attacco dei Giganti) hanno colpito Yamashita con le loro illustrazioni e sono diventati i primi due ospiti del dormitorio. Quando il progetto era agli inizi, i due hanno dovuto dividersi una camera singola sapendo che gli è comunque andata meglio di molti altri colleghi.
"Chiunque, al tempo, fosse entrato nel mio studio nel mio stesso periodo, se n'è già andato" dice Akutsu. "Non sono per forza le persone di talento a rimanere, ma quelle coi soldi."
Perché gli stipendi degli animatori sono così bassi? "È una domanda difficile", rispondono animatori e sostenitori che si trovano al dormitorio ogni mese per mangiare tutti assieme. Secondo qualcuno, i douga-men hanno problemi in comune con gli operai di Detroit e i minatori, la globalizzazione in particolare. Gli studi di Cina e Corea danno agli animatori un minuscolo stipendio (e secondo Tanaka, un giorno potrebbero venir rimpiazzati dall'intelligenza artificiale).
Un altro fattore, dice Sugawara, è che nemmeno gli animatori esperti guadagnano un granché: "se chi sta sotto è sottovalutato è perché lo è anche chi sta sopra". A differenza dei mangaka gli animatori, che un anime sia un successo o meno, riceveranno sempre una paga bassa. Gli anime al giorno d'oggi vengono finanziati dai cosiddetti comitati di produzione, dove studi, case discografiche, compagnie di videogiochi e altri merchandiser condividono il rischio. Se è un flop pagano tutti, ma se è un successo lo studio riceve solo una piccola fetta della torta.
Gli animatori stessi però ammettono di avere parte della colpa di tutto ciò.
"Molti animatori non si interrogano sui guadagni prima di entrare a lavorare per un determinato studio" dice Akutsu, "e questo è colpa loro."
"Si è parlato molto del formare un sindacato" aggiunge Sugawara, "ma non si è mai arrivati a nulla."
Vedendoli tutti seduti assieme a parlare delle loro storie e pianificare i loro progetti, si riesce quasi a credere che il cambiamento dell'industria proverrà da un piccolo dormitorio della zona est di Tokyo.
Fonte consultata:
Otaku usa magazine
Questa notizia dovrebbe aprire un po' gli occhi sulla terribile condizione degli animatori in Giappone e di come in generale stia andando male l'industria. Gli animatori non hanno mai avuto grandi stipendi, ma ultimamente la situazione e' imbarazzante, soprattutto per i tempi di produzione assurdi a cui vengono sottoposti gli studi, e per il fatto che ci siano troppe serie in produzione e troppa poca gente per la mole di lavoro. Tutto questo si rispecchia nella qualita' degli ultimi anime. Negli ultimi mesi due serie tv sono state anche bloccate perche' non sono riusciti a completarle per la messa in onda.
Ecco come vengono fatti i vostri cari cartoni animati, con gente che lavora il sabato e la domenica, senza quasi mai ferie, sottopagata in un modo imbarazzante. Aggiungiamo poi il fatto che molti animatori non vengono nemmeno messi nei CREDITS per svariati motivi… questa penso sia la cosa piu' triste, nemmeno la soddsfazione di vedere il proprio nome alla fine di un episodio dopo tutta la fatica.…
I douga 200 yen quando ti pagano bene, altrimenti 100 yen… pagano a foglio non a "fotogrammi". Non fai 200 fogli al mese, come minimo ne devi fare oltre 500 per guadagnare decentemente. E i douga non sono sketch, devono essere puliti e con linee perfette per gli scan quindi….
Kono sekai no katasumini ha dato un briciolo di speranza per il fatto che e' stato realizzato con il crowfunding, e vedendolo si puo' percepire tutta la passione degli animatori e del resto della gente che ci ha lavorato (e' di gran lunga superiore a kimi no na wa che ha avuto 1 milione di yen di budget).
1) http://www.animeclick.it/news/39017-casa-dormitorio-per-i-giovani-animatori-costruita-in-crowdfunding
2) http://www.animeclick.it/news/39177-crowdfunding-si-fara-il-dormitorio-per-animatori
spero che le condizioni di lavoro degli animatori migliori. perchè è grazie al loro duro lavoro che tutti noi possiamo coltivare la passione per l'animazione JP.
(la qualita è calata in modo evidente anche in serie che hanno avuto seguiti, come Konosuba 2)
Perche' per fare dei buoni keyframe devi prima di tutto saper fare dei buoni intercalari. Molta gente si stufa visto che fare gli intercalari e' un lavoro molto meticoloso e stressante‥ inoltre i primi 6 mesi ed un anno sono esercizi, non toccano vero e proprio lavoro.
C'e anche da dire che siccome mancano animatori molti vengono fatti diventare key animators tropppo presto e poi si vede dalla qualita' molto bassa degli anime piu' recenti (poi ovvio c'e anche gente molto brava, ma a grandi linee le serie tv anni 90 avevano generalmente una qualita' migliore). Intanto gli intercalari vengoni mandati in Cina e Korea e gli animatori esteri continuano a diventare sempre piu' bravi.
Per me il sistema e' sbagliato ed andrebbe completamente cambiato, lavorano ancora come 30 anni fa anche con la suddivisione dei lavori, sono troppo inquadrati.
Gli studi dovrebbero anche finirla di assumere in nero.
Si potrebbe parlare anche dei casi di suicidio negli studi di animazione, cosa che non riguarda solo gli animatori ma anche chi fa i lavori d'ufficio (seisaku shinko).‥
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