Midori Makita può giustamente ritenersi un esperto di manga, visti i lunghi anni passati a sfogliare le pagine di centinaia e centinaia di volumi. Lavorando poi come analista statistico si approccia ai manga anche dal punto di vista della sua professione, ricavando dati dalle diverse serie manga che legge per saperne di più sui lettori.

Makita si concentrava inizialmente sui manga erotici rivolti a un pubblico a maggioranza maschile, ma nell'ultimo anno si è concentrato sugli shoujo e sugli josei (manga rivolti a un pubblico femminile) per scoprire quali personaggi e argomenti interessano maggiormente alle ragazze.
Ha pubblicato le conclusioni delle sue ricerche in una doujinshi (una rivista giapponese pubblicata in proprio), dal titolo Ren'ai Toukei, "Le Statistiche del Romanticismo" (disponibile al Comiket e online).

 
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Makita e la sua opera.

Nell'opera sono stati analizzati 356 volumi (per un totale di 12.580 pagine) pubblicati nel 2016. Ha consultato diverse riviste: quattro per bambini, otto a carattere generale, tredici per teenager e quattro per adulti. I suoi studi hanno riguardato principalmente le riviste per ragazze, ma le conclusioni che ne ha tratto riguardano l'essere donna in generale.

 
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Non è una doujinshi come le altre...

Makita ha scoperto che l'oggetto dei desideri delle protagoniste è spesso un ragazzo di "alta qualità": talentuoso, affascinante e popolare. Questo è stato riscontrato nel 55% dei manga per teenager, nel 54% dei manga per bambini e nel 34% dei manga a carattere generale.
Queste protagoniste sono però spesso gravate da qualche complesso di inferiorità: non sono brave sul lavoro, vengono scocciate dai genitori, sono povere o grasse, non hanno autostima, ecc... .
Anche se una minoranza risulta brava al lavoro, i loro talenti le isolano e non vengono più viste come donne. Makita ha scoperto che il 70% delle protagoniste nei manga per bambini soffre di un complesso di inferiorità; nei manga a carattere generale sono il 67%, e il 53% nei manga per teenager.

"Le eroine tormentate sono un riflesso della realtà" dice Makita, "nella società moderna essere una donna rappresenta un handicap. Stipendio, promozioni, matrimonio, figli, ... I lettori vogliono aiutare le eroine a risolvere questi problemi."

Makita ha anche notato che, con il proseguire della storia, i ragazzi sono più propensi a lusingare (o dire "ti amo") alla protagonista. Questo rafforza la sua convinzione per cui i ragazzi talentuosi si infatuano di queste anonime eroine: "Quando si viene amati da una persona di talento e popolare, ci si sente come se ci venisse data la possibilità di venir riconosciuti dalla società" spiega.
 
Il grafico mostra la frequenza di dichiarazioni col proseguire della storia.

Makita aggiunge che le eroine dimostrano un interesse passivo al contrario dei loro spasimanti: nei manga per adulti il 93% di loro corteggia la protagonista, nei manga per teenager è l'89%, 82% nei manga per bambini e 76% nei manga a carattere generale. Questo viene rafforzato se si analizzano gli abbracci: dal 44% all'81% delle ragazze viene abbracciata dai ragazzi, mentre solo un 12-24% delle ragazze ricambia il gesto. 
Makita ha ricordato anche il kabe-don, ovvero quando i ragazzi bloccano le ragazze al muro. Ha anche dimostrato che le ragazze "lo volevano (l'amore) così tanto che sono rimaste un po' sorprese... ma quella persona non poteva che essere un bel ragazzo", assolutamente.

 


Per le ragazze alle quali non interessano queste cose esistono sempre i BL (gli yaoi). Makita ha analizzato anche questo nel libro che ha pubblicato nel 2015, BL Toukei ("Statistiche sugli yaoi"): ha scoperto che gli uke (partner più effeminati) che hanno una relazione nei manga sono più propensi ad assumere un ruolo dominante: 54% contro il 39% dei seme (i partner più mascolini). Ha anche notato che le relazioni vengono viste dalla prospettiva di entrambi i protagonisti (a differenza degli shoujo, dove il tutto si vede quasi sempre solo dalla prospettiva della ragazza) e c'è una maggior varietà di personalità e relazioni, sempre paragonati agli shoujo manga.
Secondo Makita, i lettori non per forza si impersonano nei protagonisti: piuttosto si accontentano di essere "gli invisibili spettatori che sorvegliano la coppia". Sono storie che non hanno nulla a che fare con i lettori.

Quindi, come si determina quale ragazza manga appartiene a uno yaoi o a uno shoujo? Secondo Makita sta tutto nel modo in cui le ragazze reagiscono allo stress mentre cercano di trovare il loro posto nel mondo. "Il romanticismo delle ragazze nei manga è molto vicino allo stress generato da una società patriarcale, in presenza di un uomo di elevato status sociale. I BL fuggono verso un mondo senza donne: quelle che amano i BL hanno bisogno di una pausa ogni tanto dalla fatica dell'essere donna."

Fonte consultata:
Anime News Network