Tante volte ci è stata chiesta una rubrica dove potessero sfidarsi bianco vs nero, Montecchi vs Capuleti, pandoro vs panettone... insomma due punti di vista agli antipodi. E lo scopo è sempre quello: discutere, confrontarsi e magari anche schierarsi.
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato, ma visto che siamo sempre per il volemose bene, alla fine ci siamo detti: "Why not?"
AnimeRing! Un'opera, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di wrestling, come nella più epica delle battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo, anzi, spoiler!
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato, ma visto che siamo sempre per il volemose bene, alla fine ci siamo detti: "Why not?"
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Come nel miglior incontro di wrestling, come nella più epica delle battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo, anzi, spoiler!
L'opera cui è dedicato questo appuntamento è Oltre le nuvole, il luogo promessoci, lungometraggio di debutto del celebre regista Makoto Shinkai, oramai consacratosi grazie all'impressionante successo riscosso da Your Name. (oltre 300 milioni di euro al botteghino internazionale). Se state leggendo queste righe, è perchè magari siete proprio tra coloro che hanno avuto modo di godersi il film in sala, nell'abito della stagione degli anime al cinema di Nexo Digital e Dynit.
C'è chi lo considera un capolavoro di poesia partorito da un geniale artista agli esordi, e c'è chi invece lo ritiene semplicemente noioso.
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto! Voi da che parte state?
C'è chi lo considera un capolavoro di poesia partorito da un geniale artista agli esordi, e c'è chi invece lo ritiene semplicemente noioso.
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto! Voi da che parte state?
A FAVORE
Vera e propria poesia dai riflessi romantici e sfumata in tonalità cangianti che richiamano i colori di un iride tenue e pastellato, "Beyond the clouds" è la similitudine di un arcobaleno vellutato e delicato da dove traspaiono emozioni mai troppo intense o marcate, come fossero riflessioni esternate con un certo distacco e un certo controllo interiore. Tutto lungo il tragitto di una trama che a caldo pare coinvolgente e completa, ma che a mente fredda lascia emergere alcune asperità e si affossa in ben poche quanto marcate lacune.
Si tratta di una vicenda ambientata nel periodo antecedente a una guerra che tanto sembra un ipotetico terzo conflitto mondiale, circoscritto a un futuro prossimo poco plausibile e senza ragion d'essere, che, invece di contestualizzare la vicenda, fa da semplice sfondo senza influire più di tanto. Inizialmente, "Beyond the clouds" potrebbe sembrare un lungometraggio animato che tratta con misurata semplicità una dolcissima nonché travagliata storia d'amore e d'amicizia, forse un po' troppo ritagliata entro i canoni stereotipati dell'animazione nipponica da cui attinge i soliti elementi (lui, lei e gli amici fra cui spiccano il solito miglior confidente e il terzo incomodo).
Ma con il passare dei minuti ci si accorge con piacere che, tramite una narrazione avvincente nonostante una pachidermica lentezza, la macchinosità dell'intreccio, soprattutto nella seconda parte del film, lascia il posto a un ritmo più concitato e accelerato, incalzante e sicuramente calamitante.
Si potrebbe dividere l'anime in due parti distinte, ovvero l'introduzione all'azione, cioè il primo segmento del lungometraggio, dotato di un ritmo blando e accompagnato da musiche pertinenti, battute consone alla lentezza che impera, una sorta di preambolo teatrale molto dolce in previsione della seconda metà, più movimentata e attiva. Il tutto immerso in un dipinto dai toni freddi e luminosi di un Giappone del nord quasi onirico, una trasmutazione della realtà tramite l'inconfondibile e meravigliosa cromatica del grande Makoto Shinkai.
È proprio il concetto del sogno nel sogno, l'amalgama fra realtà e immaginazione la chiave del discreto successo di "Beyond the clouds", anche se nel finale si va un po' a perdere, proponendo un epilogo piuttosto vacuo e insoddisfacente da cui si esce debitori di chiarimenti a livello di trama e detrattori per quanto riguarda le emozioni: manca un pizzico in più di magia e quel colpo di scena che avrebbe donato all'anime un impatto emotivo globale totalmente diverso.
Per quanto riguarda il versante tecnico siamo di fronte all'ennesimo capolavoro di grafica e cromatica scaturito dalla fantasia dell'ormai celebre Makoto Shinkai, un tripudio di riverberi caldi e freddi, di figure dettagliate e spigolose com'è nel suo stile, dei paesaggi e di fondali pazzeschi, veri e propri quadri da esposizione che gettano letteralmente lo spettatore nelle profondità della vicenda e dell'ambiente ove i protagonisti sono immersi. Giochi di ombre e luci regnano come danzatrici di musica classica su un palcoscenico iridescente, talvolta rubando la scena addirittura ai protagonisti della vicenda.
Se dal punto grafico appare un lavoro ineccepibile, non altrettanto qualitativa anche se struggente e consona alla trama risulta la colonna sonora, ricca di brani adatti al tema, ma vuota e scarna in altri attimi, inadatta e incompleta in certi frangenti.
Il surreale s'intreccia al romantico in un lavoro particolare e probabilmente di nicchia, da non sottovalutare e da bersi tutto d'un fiato. Questo è, raccolto in una frase, "Beyond the Clouds".
Raccomandato a chi ama il genere sentimentale.
Si tratta di una vicenda ambientata nel periodo antecedente a una guerra che tanto sembra un ipotetico terzo conflitto mondiale, circoscritto a un futuro prossimo poco plausibile e senza ragion d'essere, che, invece di contestualizzare la vicenda, fa da semplice sfondo senza influire più di tanto. Inizialmente, "Beyond the clouds" potrebbe sembrare un lungometraggio animato che tratta con misurata semplicità una dolcissima nonché travagliata storia d'amore e d'amicizia, forse un po' troppo ritagliata entro i canoni stereotipati dell'animazione nipponica da cui attinge i soliti elementi (lui, lei e gli amici fra cui spiccano il solito miglior confidente e il terzo incomodo).
Ma con il passare dei minuti ci si accorge con piacere che, tramite una narrazione avvincente nonostante una pachidermica lentezza, la macchinosità dell'intreccio, soprattutto nella seconda parte del film, lascia il posto a un ritmo più concitato e accelerato, incalzante e sicuramente calamitante.
Si potrebbe dividere l'anime in due parti distinte, ovvero l'introduzione all'azione, cioè il primo segmento del lungometraggio, dotato di un ritmo blando e accompagnato da musiche pertinenti, battute consone alla lentezza che impera, una sorta di preambolo teatrale molto dolce in previsione della seconda metà, più movimentata e attiva. Il tutto immerso in un dipinto dai toni freddi e luminosi di un Giappone del nord quasi onirico, una trasmutazione della realtà tramite l'inconfondibile e meravigliosa cromatica del grande Makoto Shinkai.
È proprio il concetto del sogno nel sogno, l'amalgama fra realtà e immaginazione la chiave del discreto successo di "Beyond the clouds", anche se nel finale si va un po' a perdere, proponendo un epilogo piuttosto vacuo e insoddisfacente da cui si esce debitori di chiarimenti a livello di trama e detrattori per quanto riguarda le emozioni: manca un pizzico in più di magia e quel colpo di scena che avrebbe donato all'anime un impatto emotivo globale totalmente diverso.
Per quanto riguarda il versante tecnico siamo di fronte all'ennesimo capolavoro di grafica e cromatica scaturito dalla fantasia dell'ormai celebre Makoto Shinkai, un tripudio di riverberi caldi e freddi, di figure dettagliate e spigolose com'è nel suo stile, dei paesaggi e di fondali pazzeschi, veri e propri quadri da esposizione che gettano letteralmente lo spettatore nelle profondità della vicenda e dell'ambiente ove i protagonisti sono immersi. Giochi di ombre e luci regnano come danzatrici di musica classica su un palcoscenico iridescente, talvolta rubando la scena addirittura ai protagonisti della vicenda.
Se dal punto grafico appare un lavoro ineccepibile, non altrettanto qualitativa anche se struggente e consona alla trama risulta la colonna sonora, ricca di brani adatti al tema, ma vuota e scarna in altri attimi, inadatta e incompleta in certi frangenti.
Il surreale s'intreccia al romantico in un lavoro particolare e probabilmente di nicchia, da non sottovalutare e da bersi tutto d'un fiato. Questo è, raccolto in una frase, "Beyond the Clouds".
Raccomandato a chi ama il genere sentimentale.
CONTRO
Recensione di npepataecozz
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Così come accaduto alla Germania e alla Corea, al termine di una guerra innominata - ipotizzo si tratti della seconda guerra mondiale ma non ho conferme in proposito - anche il Giappone viene diviso in due parti di cui una è sotto il controllo dagli Stati Uniti e l'altra sotto il controllo dell'Unione (Sovietica? Bah...). Il clima che s'instaura nel tempo fra il Giappone del Nord e quello del Sud è quello classico della guerra fredda: il timore per lo scoppio di nuovi eventi bellici è molto alta. A rendere il clima ancora più teso interviene, durante gli anni settanta, la costruzione di una torre dall'altezza indefinita nella parte controllata dall'Unione. Apparentemente questo mostro architettonico non ha alcuna funzione particolare; ma gli Stati Uniti temono si tratti di un'arma.
In un mondo disegnato con queste fattezze Sayuri, Hiroki e Takuya sono tre ragazzi che condividono un sogno: costruire un aereo e volare verso la torre per poterla osservare più da vicino. La scomparsa improvvisa di Sayuri, però, spinge gli altri due ad abbandonare l'impresa e a dedicarsi ad altro; nessuno dei due però riesce a togliersi dalla mente quella ragazza che li aveva abbandonati senza degnarli nemmeno di un saluto.
Avevo già visto "5 cm per second" e non m'era piaciuto granché; quando ho cominciato "Beyond the clouds" non sapevo che si trattasse dello stesso autore, l'ho appreso leggendo le altre recensioni, ma la cosa non ha influenzato la mia valutazione in quanto avevo già deciso il voto da assegnargli. Ed è, ancora una volta, decisamente basso.
Anche se i presupposti non mi erano affatto dispiaciuti (la fantastoria è un genere che apprezzo molto) essi non vengono poi sviluppati in modo adeguato, ma la storia si trascina con una lentezza, a mio avviso, irritante tra storie di sogni e mondi paralleli che fanno letteralmente a pugni con il buonsenso. La fantastoria finisce per confondersi con la fantascienza dando vita a un ibrido che, obiettivamente, non ho gradito per niente.
I personaggi, poi, costituiscono un monumento alla noia: dopo un inizio promettente finiscono per scivolare in una depressione fatta di solitudine interiore che trasmettono, con effetti poco piacevoli, anche allo spettatore.
In definitiva, per me il film è stato un'ora e mezza di noia totale che trova il suo momento migliore nello scorrere dei titoli di coda. Così come per "5 cm per second" so bene che la mia opinione non è condivisa; probabilmente ciò vuol dire semplicemente che il mio gusto artistico mal si concilia con i lavori di Makoto Shinkai. Pazienza, guarderò altro d'ora in poi.
In un mondo disegnato con queste fattezze Sayuri, Hiroki e Takuya sono tre ragazzi che condividono un sogno: costruire un aereo e volare verso la torre per poterla osservare più da vicino. La scomparsa improvvisa di Sayuri, però, spinge gli altri due ad abbandonare l'impresa e a dedicarsi ad altro; nessuno dei due però riesce a togliersi dalla mente quella ragazza che li aveva abbandonati senza degnarli nemmeno di un saluto.
Avevo già visto "5 cm per second" e non m'era piaciuto granché; quando ho cominciato "Beyond the clouds" non sapevo che si trattasse dello stesso autore, l'ho appreso leggendo le altre recensioni, ma la cosa non ha influenzato la mia valutazione in quanto avevo già deciso il voto da assegnargli. Ed è, ancora una volta, decisamente basso.
Anche se i presupposti non mi erano affatto dispiaciuti (la fantastoria è un genere che apprezzo molto) essi non vengono poi sviluppati in modo adeguato, ma la storia si trascina con una lentezza, a mio avviso, irritante tra storie di sogni e mondi paralleli che fanno letteralmente a pugni con il buonsenso. La fantastoria finisce per confondersi con la fantascienza dando vita a un ibrido che, obiettivamente, non ho gradito per niente.
I personaggi, poi, costituiscono un monumento alla noia: dopo un inizio promettente finiscono per scivolare in una depressione fatta di solitudine interiore che trasmettono, con effetti poco piacevoli, anche allo spettatore.
In definitiva, per me il film è stato un'ora e mezza di noia totale che trova il suo momento migliore nello scorrere dei titoli di coda. Così come per "5 cm per second" so bene che la mia opinione non è condivisa; probabilmente ciò vuol dire semplicemente che il mio gusto artistico mal si concilia con i lavori di Makoto Shinkai. Pazienza, guarderò altro d'ora in poi.
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Dunque il mio giudizio è nel mezzo, non trovo sia un capolavoro si vede che il maestro è agli esordi e c'è qualcosa di acerbo sia nei disegni sia nei dialoghi sia nel finale.
Però le emozioni le sa trasmettere e se un'opera fa il suo dovere allora di sicuro non si può non apprezzarla. E poi i fondali sono meravigliosi, come sempre nelle sue opere!
Forse non veleva il costo del biglietto ma cmq per favorire il circolo delle opere giappo si fa questo e altro!! ?
Le tematiche tanto care a Shinkai ci sono e mi piacciono sempre, con la loro malinconica poesia. E se penso a quando è stato realizzato questo lungometraggio, e soprattutto in che condizioni, non posso fare a meno di considerarlo sotto molti punti di vista un ottimo risultato.
Il punto dolente è la trama. Le emozioni mi arrivavano ma la storia no. Anzi, era talmente contorta e confusa che in qualche modo le ostacolava. C'erano delle idee affascinanti alla base ma lo sviluppo non mi ha convinto molto. In più anche la caratterizzazione dei personaggi mi è sembrata frammentata e incerta.
Alla fine non sono pentito di averlo visto, l'ho apprezzato e probabilmente se l'avessi conosciuto prima mi sarebbe piaciuto molto di più. Ma ormai conosco quasi tutti i lungometraggi di Shinkai successivi e quindi avevo già visto le tematiche che di solito mi colpiscono trattate molto meglio.
Insomma, lo considero un primo tentativo ancora inesperto di esprimersi, uno dei semi da cui poi sono nati tutti i lavori venuti dopo. E' stato bello conoscerlo ma non credo che lo riguarderò.
Ci siamo annoiati entrambi! La storia aveva degli spunti mooolto interessanti....sviluppati non troppo bene. Personaggi anonimi che non riescono a coinvolgerti, molti punti rimasti con mezza spiegazione lasciata al caso.....
A mio parere: noioso, anonimo, criptico nella maniera sbagliata. Un'occasione sprecata.
Tecnicamente sublime ma, solo con dei bei sfondi o degli ottimi effetti sonori, non migliora la storia. Peccato.
Non faccio troppo il polemico, visto che era il primo film di Shinkai ma....mia mamma non verrà più al cinema con me mi sa XD
Sono comunque sempre del parere che non siano mai 10/8 euro sprecati, fa sempre piacere supportare l'animazione in italia, per quel che si può.
Ci sentiamo il mese prossimo con Gundam Thunderbolt (che so già essere MAGNIFICO)!!
I soldi spesi peggio al cinema della mia vita (includendoci anche i film di Vincenzo Natali e Rob Zombie).
Shinkai come al solito si innamora dei suoi soggetti, ma a tirare fuori un film quantomeno decente neanche se ne parla.
La seconda visione non l'ha salvato. Dubito che lo farà una terza...
panorami e gli ambienti interni davvero superbi!
Discrete le animazioni, chara non mi è piaciuto per nulla, mancava di carattere.
Narrazione davvero troppo incostante. Trama che va a parare a caso, con
elementi inutili.
Le idee e gli spunti nella trama sono interessanti, ma rimangono abbozzati, confusi
I fondali e le animazioni sono una gioia per gli occhi, ma il character design risulta così abbozzato che in un paio di scene non si riusciva a capire quale personaggio fosse raffigurato
Molto bello il tema musicale, presentato in diverse forme e sfumature, sarebbero però stati graditi (per varietà) anche altre tracce, e magari qualche brano cantato.
In definitiva l'ho trovata un opera non completamente riuscita, concordo con chi ha avuto l'impressione di trovarsi di fronte ad una "prima bozza" per Your Name
Per l'amor del cielo, NON guardare la versione in italiano, è atroce, uno dei peggiori doppiaggi ascoltati in vita mia. Recuperala nella versione originale con i sottotitoli, te lo consiglio di cuore
>_<
Sull'intreccio stendiamo un velo, una delle narrazioni più frammentate che ricordi, con tematiche che si avvicinano a "your name", ma che non vengono praticamente sviluppate. Finale inconsistente.
Per quanto la recensione di npepataecozz sia sbrigativa, concordo abbastanza sul voto finale.
Concordo in pieno con i difetti già elencati, spunti interessanti ce ne sono ma i personaggi sono sviluppati male e la storia raccontata rimane troppo abbozzata, va bene essere criptici ma qui manca proprio qualcosa.
Sì vede che è un'opera di un autore al tempo non ancora maturo.
Apprezzabile in parte da chi è già fan dell'animazione (il reparto tecnico è come sempre molto buono) da evitare per chi si vorrebbe avvicinare all'animazione giapponese
e non stiamo a dire che è bello solo perchè è di shinkai quindi è bello per forza
Limitati a 5cm perché lo Shinkai che fa finta di essere Miyazaki fa letteralmente male al cuore.
Una delusione grandissima.
Oltre le nuvole mi deluse ancora tantissimi anni fa (anche qui, delusione enorme visto che conoscevo Shinkai per Hoshi no Koe e speravo che il lavorare con uno studio di animazione vero e con altri professionisti capaci di colmare le sue lacune avrebbe potuto aiutarlo a superare la sua prima opera, e invece niente) e non credo di volerlo mai più rivedere.
Di Shinkai trovo che abbia senso vedersi i corti iniziali, le opening fatte per i giochi minori (da Bittersweet Fools a ef), 5cm, il giardino della parole e your name., il resto non aggiunge niente e non credo rappresenti nemmeno una crescita rispetto ai lavori precedenti, troppo acerbo e pieno di difetti Oltre le nuvole e troppo poco affine alle sue corde Agartha.
non credo, faranno your name
Ti confondi con Hoshi no Koe, anche perché non sarebbe stato possibile fare, da solo, un film di 90 minuti.
Per dire, già se conti solo gli animatori ci hanno lavorato più di 20 persone.
Allora chiedo venia, devo essermi proprio confuso. Il budget comunque non doveva essere particolarmente alto.
Tante buone idee ma sviluppate male ed il primo ad essersene reso conto è Shinkai stesso visto che le ha riprese quasi tutte in Your Name...addirittura alcune scene sembrano copincollate XD
sono stata tentata di alzarmi per andarmene perchè mi sono resa conto che è stato uno spreco di soldi e anche di tempo. rimane il fatto che ho deciso di andare la cinema per finanziare anime sul grande schermo così da vederne sempre di nuovi e sempre di più.
zero colonna sonora, disegni ni (ma comunque lontanamente paragonabili a your name), e trama.. trama lasciamo perdere.. se c'è un voto sotto lo zero.. ecco, è quello!!
Ps: Anche voi avete notato che i film Oltre le nuvole e Your Name avevano due scene IDENTICHE?
Comunque a parte le battute scherzose io ho votato "Si vede che è uno Shinkai agli esordi, ma è comunque apprezzabile" perchè aveva una buona base ma non è stata sfruttata al meglio.
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