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Ovviamente ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini), ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming, e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vede comunque di non esagerare troppo.Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D
Fonte consultata:
EnRocketNews
BoJack Horseman è una star della sitcom degli anni novanta Horsin' Around che non è riuscita a rimanere sulla cresta dell'onda dopo la chiusura della serie. BoJack pianifica di rinnovare la sua fama attraverso un'autobiografia scritta dalla ghostwriter Diane Nguyen.
Stiamo quindi parlando di un cavallo di mezza età che non è riuscito a mantenere la sua passata fama, guarda il mondo con cinismo e si abbandona frequentemente ad abusi di alcol e droga.
Ecco il trailer della prima stagione
Stiamo quindi parlando di un cavallo di mezza età che non è riuscito a mantenere la sua passata fama, guarda il mondo con cinismo e si abbandona frequentemente ad abusi di alcol e droga.
Ecco il trailer della prima stagione
BoJack Horseman è una serie televisiva animata creata da Raphael Bob-Waksberg per Netflix. La serie è disegnata dalla fumettista Lisa Hanawalt ed è caratterizzata dalla convivenza di personaggi umani con animali antropomorfi. La serie vanta molte apparizioni di celebrità e di personaggi famosi nel mondo dello spettacolo, come ad esempio Margo Martindale, Daniel Radcliffe e Paul McCartney.
Il consenso della critica è aumentato con il passare delle puntate, arrivando a considerare la serie, con la terza stagione: "una delle più divertenti e commoventi di sempre" e assegnandole un voto di 90/100 (per la seconda stagione) su Metacritic.
La serie è stata rinnovata per una quarta stagione che è stata resa disponibile su Netflix dall'8 settembre 2017
Per molti la caratteristica più interessante del programma è, paradossalmente, il suo assoluto realismo. Ed è grazie a questo realismo crudo che BoJack Horseman è ad oggi il prodotto televisivo che ha raccontato meglio di ogni altro i disturbi mentali.
Il consenso della critica è aumentato con il passare delle puntate, arrivando a considerare la serie, con la terza stagione: "una delle più divertenti e commoventi di sempre" e assegnandole un voto di 90/100 (per la seconda stagione) su Metacritic.
La serie è stata rinnovata per una quarta stagione che è stata resa disponibile su Netflix dall'8 settembre 2017
Per molti la caratteristica più interessante del programma è, paradossalmente, il suo assoluto realismo. Ed è grazie a questo realismo crudo che BoJack Horseman è ad oggi il prodotto televisivo che ha raccontato meglio di ogni altro i disturbi mentali.
Ovviamente ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini), ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming, e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vede comunque di non esagerare troppo.Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D
Fonte consultata:
EnRocketNews
Vivere è una perdita di tempo...
Se un'opera è fatta bene e temi importanti come la depressione vengono trattati in maniera intelligente, anche in modo irriverente, comporta un gran seguito. Vediamo se sarà questo il caso.
Con King of the Hill condivide solamente il fatto di essere una serie adulta con temi adulti posti sotto forma di animazione. Entrambe le serie potrebbero essere rese benissimo come serie con attori veri e non ci sarebbe alcuna differenza. Affermare che la serie si fermi solo sulla superficie dei problemi è semplicemente ridicolo.
Prende il background di John Stamos (i più vecchiotti come me lo ricorderanno ne Gli Amici di Papà, i più giovincelli in Scream), il setting della sua esperienza attoriale e lo porta al centro di un mondo dove animali antropomorfi e persone convivono con spietato realismo e cinica illusione; un viaggio introspettivo doloroso capace di giostrarsi bene anche con la commedia surreale e personaggi irresistibili, e che a fine episodio ti lascia sempre quell'amaro in bocca, quel groppo in gola e quel caratteristico pugno allo stomaco che inesorabilmente ti fa pensare e riflettere alla tua vita, alle scelte che hai compiuto e a cosa potresti (o dovresti) cambiare nel modo di rapportarti agli altri, alla tua professione e soprattutto a te stesso.
La terza e la quarta stagione toccano vette altissime da un punto di vista della sceneggiatura, ultimo ma non meno importante il doppiaggio, non quello italiano stavolta, ma l'originale americano: il cast regolare, i comprimari e le guest-star sono tutte d'alto livello (Will Arnett, Lin-Manuel Miranda, Aaron Paul, Margo Martindale, Lisa Kudrow, Rami Malek, ecc.).
Poi avrà i suoi difetti (i primi episodi della prima stagione sono un rodaggio e non hanno ancora una direzione precisa) e potrà soggettivamente non piacere, per carità, ma oggettivamente è una delle produzioni animate globalmente più valide degli ultimi anni.
Mi infastidisce solo una cosa: quando sono gli americani a fare una serie a cartoni animati, allora è per adulti e bisogna parlarne perché merita; mentre se a farla sono i giapponesi nessuno se ne cura, a prescindere dalla qualità del prodotto. La stampa italiana nell'ultimo periodo ha iperelogiato questa serie, ma non ho mai visto articoli di giornale per Tatami Galaxy, ad esempio.
Ostracismo, come di consueto.
Di fatto BoJack Horseman dalla stampa non viene trattato come "una serie animata per adulti", ma come un "dramedy" proprio come sono altre produzioni dello stesso genere girate però con attori in carne ed ossa. Per gli americani il mezzo di trasposizione del racconto, lascia il tempo che trova. È consuetudine ad esempio che I Simpson, I Griffin e South Park, vengano considerate delle "comedy" e non catalogate come "serie animate"; mentre le serie rivolte ai bambini sono invece "show per bambini", siano essi cartoni animati, programmi con marionette, programmi educativi, sitcom, ecc.
Quindi a fare notizia negli States non è che BoJack sia una serie animata adulta, ma che sia un dramedy scritto molto bene, non a caso le produzioni animate spesso competono tranquillamente con serie TV live action nel corso di riconoscimenti del caso. Se l'animazione giapponese non ha ancora raggiunto questo livello di notorietà ed apprezzamento nella stampa internazionale va quindi ad imputato ai soli canali di distribuzione che ne detengono i diritti e non li promuovono adeguatamente. E da questo punto di vista l'America ha una mentalità molto più moderna di tant'altri paesi.
Già, che strano fare pubblicità ad una delle serie del momento ( serie, non cartone, a nessuno frega che sia un cartone ma la sua qualità intrinseca) ed ignorane una ignotata anche agli stessi appassionati di anime. Quando è uscita la nuova serie di Dragon Ball gli articoli sono usciti.
No, queste sono scuse. I critici americani (e internazionali) non sono stupidi come voi pensate, le opere giapponesi le conoscono. Se agli Oscar Big Hero 6 vince su Principessa Splendente significa essere incompetenti e ostinarsi a negare che anche i giapponesi sanno fare animazione come se non meglio degli americani.
Dragon Ball è l'anime di maggior successo nella storia della tv italiana, ha la sponsorizzazione che merita. Anche perché porta tanti soldi.
Non è questione di stupidità ma promozione ( ironia della sorte, la terza serie di Bojack Horseman parla proprio di questo). Bojack Horseman è una serie che guardano tutti, sia gli appassionati di animazione che non. Tatami Galaxy è una serie vista da una nicchia di una nicchia ( gli appassionati di animazione). La principessa splendente non ha vinto l' Oscar? Forse bisognerebbe chiedersi perché il Giappone promuove all' estero solo le opere di Miyazaki.
Tornando in argomento, non s'insinua stupidità, quanto più non curanza: se serie famose e con milioni di spettatori negli stessi Stati Uniti ogni anno per Oscar, Emmy e Golden Globes avviano campagne conosciute come "For Your Consideration" allo scopo di promuovere i loro prodotti alla candidatura ed alla vincita di riconoscimenti è perché si fa promozione, perché s'investe sulla campagna marketing di un prodotto e lo si vuole far arrivare al pubblico più vasto e lontano possibile dal target principale.
Disney ad esempio, queste cose le fa ciclicamente, invece per ammissione stessa della Toho -ma penso sia un pensiero comune- "non è uso e costume del Giappone farlo." In America tra Friends e I Simpson non c'è alcuna differenza, tra How I Met Your Mother e I Griffin neppure, sono tutte comedy/sitcom. In Giappone potremmo dire la stessa cosa di anime e drama? Sono proprio due mentalità differenti e ci si approccia in modo differente com'è logico che sia.
Vogliamo proprio puntare il dito contro gli USA? Ok.
L'unica colpa plausibile in questo contesto che puoi fare all'America è non pubblicizzare a dovere le produzioni giapponesi di cui detengono i diritti per farle arrivare al bacino d'utenza più vasto possibile vendendole di conseguenza. La stampa americana ha abbondantamente parlato ad esempio del Saint Seiya di Netflix, di Castlevania e Voltron, così come dell'imminente film animato di Godzilla. Questo perché Netflix fa massiccia campagna marketing e crede nelle sue produzioni, proprio come fa FOX con Simpson e Griffin, e come ha fatto Disney con DuckTales.
Sarei piuttosto curioso di sapere, da parte di chi l'ha vista, se questa serie merita davvero tanto come si legge in giro
Volevo solo sottolinearare come la stampa italiana tratta in modo differente le opere americane da quelle provenienti da altri paesi.
Voi mi dite che tutto dipende dalla promozione di un prodotto. Bene, era giusto per sapere. Quindi non importa quanto sia buona una serie o un film, l'importante è avere la giusta sponsorizzazione. Basta saperlo.
Non funziona proprio così. La promozione ti porta fama, che tipo di fama dipende dall'oggettiva qualità del prodotto: se il prodotto è molto buono, nascono approfondimenti come quello in cui stiamo commentando, viceversa qualcosa diventa famoso solo perché è incredibilmente brutto. Sai di quante produzioni live action di nicchia scriviamo su SerialClick che nonostante la loro grande qualità hanno la peggio su serie mediocri più blasonate?
Ed è anche per questo che il 90% delle serie che guardo in tv sono anime e non cartoni/telefilm ameriCani.
Che poi sto Bojack non è nemmeno tutta 'sta cosa.
Diciamo che l'avete già descritta voi nei commenti, è una serie comedy-drama che segue la vita di questi personaggi bizzarri e dalle relazioni disfunzionali.
Secondo me merita di essere vista, ma solo da chi può avere un'affinità con le tematiche trattate.
Cioè, se cercate solo intrattenimento, difficilmente vi soddisferà.
P.s. l'enorme fama che sta avendo è dovuta principalmente ad alcune citazioni prese qua e là e strumentalizzate dai soliti hipster, come ad esempio "In this terrifying world, all we have are the connections that we make". Ciò non toglie che la serie sia abbastanza profonda (e mascheri spesso questa profondità con la comicità triste di BoJack).
quindi non la guardi visto che quasi tutte le serie anime che fanno in tv sono repliche o titoli dal target giovanissimi XD
Ovviamente non manca la frecciatina infantile verso i titoli occidentali.
Mangiare giapponese non ti rende giapponese.
In tv guardo anche vvvvid, fansub e netflix (abbonamento di mia sorella), mica esistono solo man-ga e italia 1.
De gustibus non disputandum est
"ameriCani"... qui siamo ai livelli di giappominchia patologici...
E con tutta questa disponibità ti privi di svariate opere di qualità perché non sono anime giapponesi. Insomma, un po' come quelli che quando escono Atomica bionda, Dunkirk, Zootopia, Mad Max Fury road, Il pianeta delle scimmie etc. Non li vanno a vedere ma poi si producano a dire che il cinema americano non fa più uscire nulla di buono.
A difesa del fandom c'è da dire che però quello di anime é manga per la maggior parte è anagraficamente infantile ed elitario. Insomma da sempre gli adolescenti reputano ciò che guardano loro meglio mentre tutto il resto è merda senza neanche cercare di aprirsi verso l'ignoto.
Infatti io ho abbondantemente superato i 30 e continuo a vedere ANCHE anime e a leggere ANCHE manga, sebbene non con la stessa frequenza e intensità di un tempo, essendo inoltre di gran lunga più selettivo di quanto non fossi 15 anni fa. Fortunatamente alla fine si cresce...
Ecco appunto, incapponirsi con un adolescente è parecchio inutile, è normale per loro agire così. Sicuramente troverai maggiore affinità e dialogo con appassionati adulti. Maggiore varietà negli interessi e minor tempo da permettere di essere ossessionati da una cosa, tanto da vedere ogni singola porcheria che propone invece di doversi limitare al meglio.
Concordo!
Comunque sia porca miseria, ho visto gli ultimi 2 episodi della stagione con mia sorella dopo pranzo, volevo abbandonarmi al pianto con il penultimo ma mi vergognavo dato che non ero sola. Ho un nonno che soffre di demenza senile e sua sorella di Alzheimer, vi assicuro che anzi la mamma di Bojack sta pure troppo bene ;(
Ho visto tutta la stagione in pochi giorni non riuscendo a staccarmi.
Chiedo, perché è la prima cosa che mi è venuta in mente guardandolo
Comunque anch’io ho sentito parlare da poco di questa serie, insieme a Rick and Morty (altro cartone di successo degli ultimissimi anni che prima o poi vorrei recuperare).
Sinceramente però non inspira molto neanche a me, come detto da altri prima di me sembra un po’ un incrocio tra i Griffin e Beavis and Butthead, insomma niente di particolarmente nuovo o innovativo………..magari non sarà così, però……..
Qual è il nesso fra l'odiare gli ameriCani (da quando sono piccolo e non sapevo nemmeno il significato della parola Anime) e il giappominkismo?
Ti ricordo che il 10% è dedicato a cose non giapponesi, dunque non mi privo di nulla. Anche se fosse il 0%, il tempo che ho mi basta a malapena per vedere gli anime di qualità che voglio vedere (vedo serie solo quando concluse e rinomate), quindi va bene così.
E finchè cartoni e serie americane saranno al centro dell'attenzione nella nostra cultura occidentale, io continuerò a privilegiare di gran lunga opere orientali, per un boicottaggio di fondo a causa della nausea che provo nel seguire le mode.
si in effetti mi son domandato spesso anche io da dove salta fuori questa testa di cavallo che spesso viene citata
ho paura che derivi da un Hentai, ma non sono molto sicuro. no quello sopra è haganai XD
Buh uh, non guardo i cartoni americani perché gli occidentali brutti e cattivi non considerano opere nate da una cultura estranea alla nostra e non pubblicizzate adeguatamente. Bello poi quando cerchi di " discolparti " adducendo alla mancanza di tempo quando la motivazione è essere un giappominkia. Non è solo chiamare gli amerCani con questo termine ma anche questo genere di discorsi che ti rendono tale.
Io pensavo che derivasse dalla battuta "i cavalli sono persone orribili" che viene detta proprio in un episodio dei Griffin, se non sbaglio.....
Poi va be, semplicemente é una maschera che é diventata virale su Internet come tanti meme, chiedersi da dove abbia origine é peggio che cercare l'ago nel pagliaio
bhe si hai ragione XD
Anch'io pensavo fosse questo il motivo.
La prima serie secondo me è troppo noiosa, però poi l'ho adorato... dipende tutto da quello che tu ci vuoi vedere. La profondità di questa serie, su questi argomenti (depressione, rimpianto, dipendenza, blah blah blah), io non l'ho vista da nessun'altra parte.
Poi il lato comico è molto "corporale", sesso, droga, vomito, alcohol, e fa strano vederlo fare a un cavallo
Bojack è stato una (piacevole) sorpresa. Mi ha preso in contropiede con le ultime due stagioni. Ha affrontato temi di un certo spessore, con lampi di genio nella scrittura degli episodi che raramente si vedono anche in film ben più blasonati. La seconda puntata della quarta stagione è gestita in maniera *magistrale* a livello regia/sceneggiatura e trovate narrative. Avercene di serie così, avercene!
Qual'è il titolo del film?
Una sola domanda: ma gli ameriCani li odi tutti indistintamente, o hai una preferenza, chessò, per quelli del New England rispetto a quelli del Midwest?
Più sto su questo sito e più mi accorgo di quanto sia deleteria la community.
Difficilmente le opere americane hanno fanboy del livello del anime visto il target più elevato. Quando però gli adolescenti toccano certe opere creando fandom ( Steven Universe) la merda arriva.
se usi un personaggio multietnico non sei credibile
Dice che li odia da quando era piccolo; spero per lui che si riferisca all'altro ieri...
Quarto Potere di Orson Welles
Ah si giusto! Non l'avevo riconosciuto. Grazie!!
Ehm... no. Cioè non so sulla base di quali fatti puoi affermare una cosa del genere, negli anni ho conosciuto (e conosco tutt'ora) persone che si scannano sui fumetti della DC e della Marvel facendo le congetture e le discussioni più assurde, roba da emicrania.
Abbiate pazienza ma quando affermate ste cose viene automatico che uno ve le definisce cavolate. Neanche con un dato statistico reale puoi definire che i fanboy di opere americane sono o non sono a livello di quelli degli anime.
E da qui il discorso che facevo in precedenza sul creare discussioni sul nulla.
Dopo aver visto tutte e 4 le stagioni, posso dire che è un'ottima serie ma di sicuro non il capolavoro che molti dicono. Alla fine è un Simpson versione pessimista.
Ci sono dei bellissimi dialoghi/monologhi, ma sono relegati quasi esclusivamente alla fine degli episodi. Il problema è appunto che la serie si perde spesso in chiacchiere e non è sempre interessante allo stesso modo, ad esempio a seguire le vicende manageriali di Princess Carolyne ti fai due pa**e così. O anche gli affari di Pinabutter e Todd. Insomma quando l'episodio è incentrato su Bojack, è spesso eccellente, mentre quando è incentrato sugli altri personaggi si va dal sufficiente all'ottimo. Poi non è vero che la prima stagione è la peggiore come dicono molti, anzi, è alla pari della terza e della quarta, è la seconda invece che ho trovato sottotono.
E per la cronaca, la serie non parla di depressione, ma dell'incapacità di sentirsi realizzati, che sono due cose diverse. Bojack non è depresso, non secondo i criteri dei vari manuali psichiatrici di psicodiagnosi.
Delle serie che parlano di depressione in senso stretto ci sono già, ad esempio Evangelion e Boogiepop Phantom.
Sottolineo anche gli ottimi espedienti narrativi, quasi sempre azzeccati e a volte molto sperimentali. Bojack è una ventata di aria fresca nel panorama dei "cartoon politicamente scorretti" come non c'e ne erano da 10 anni a questa parte.
https://www.animeclick.it/recensione/56105
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