Cos'è l'AgoraClick? Mettiamola così è uno spazio completamente dedicato a voi, in cui potete discutere di tutto e di niente. Volete parlare delle notizie della settimana? Avete delle domanda che vi frullano in testa da un po? Volete chiedere pareri ad altri utenti? Beh ecco AgoraClick è il posto che fa per voi, un posto dove l'off topic non esiste.
Ovviamente ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini), ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming, e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vede comunque di non esagerare troppo.Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D
A Milano Nicola Partipilo, proprietario della storica libreria in attività dal 1966, lo dice senza mezzi termini:"Non serviremo più i clienti che prima di noi si sono rivolti ad Amazon o ai supermercati". Questo è l'avviso che campeggia sulle vetrine della sua libreria, nelle due sedi di viale Tunisia e di via Soderini.
Lui dice coragiosamente basta al "tappare i buchi" lasciati nella lista dei testi scolastici che gli studenti devono procurarsi all’inizio dell’anno da chi non svolge questo lavoro in maniera professionale. Ma come intende riuscirci? Semplice: da Partipilo non si vendono libri di scuola a chi ne ordina meno di tre.
Lui dice coragiosamente basta al "tappare i buchi" lasciati nella lista dei testi scolastici che gli studenti devono procurarsi all’inizio dell’anno da chi non svolge questo lavoro in maniera professionale. Ma come intende riuscirci? Semplice: da Partipilo non si vendono libri di scuola a chi ne ordina meno di tre.
"La scelta è stata necessaria perché stavamo diventando sempre più una seconda scelta: i clienti compravano i libri online o nei supermercati, dove vengono promessi grandi sconti, per poi venire da noi quando non riuscivano a trovare particolari edizioni e volumi. Non ho nulla contro i clienti ma noi svolgiamo il nostro lavoro professionalmente da anni, non vogliamo essere la ruota di scorta di nessuno"
Queste le dichiarazioni rilasciate al giornale il Giorno. Secondo voi riusciranno i "normali" negozianti a arginare il sempre maggior successo degli acquisti on line?
Queste le dichiarazioni rilasciate al giornale il Giorno. Secondo voi riusciranno i "normali" negozianti a arginare il sempre maggior successo degli acquisti on line?
Ovviamente ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini), ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming, e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vede comunque di non esagerare troppo.Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D
I fumetti li ho sempre presi in fumetteria ma alcuni libri introvabili li ho presi su amazon.
La risposta è tautologica. Ma mi rincuora sapere che c'è chi vuole ancora combattere i mulini a vento. Adoro le cause perse. In una guerra bisogna sempre entrare negli ultimi istanti di conflitto, in favore del perdente.
Il problema di base è nella comodità e nei costi.
Per esempio con Amazon(ma non solo) ci si può comprare un libro con un click, poi tempo 2 o 3 giorni gli arriva comodamente a casa anche scontato.
Nei supermercati si trovano invece libri con grandi sconti, quindi sono molto allettanti.
La libreria rimane il Top del Top, ma purtroppo per loro Amazon e supermercati sono dei concorrenti troppo grossi e allettanti.
Se però adotta questa politica su tutti i libri allora dovrà essere pronto a dichiarare fallimento entro breve. Se una persona vuole leggere 1 libro dubito che ne compri altri 2 per compiacere il commerciante.
Inoltre un punto fondamentale è che con il negoziante si instaura il rapporto di fiducia, e quando vado in fumetteria mi piace anche stare li a chiacchierare del più e del meno, seppur la fumetteria stia a mezz'ora di auto da dove abito.
Entrambe le situazioni hanno dei pro e dei contro, ma sarebbe il caso che piccole imprese e giganti cominciassero a coesistere senza darsi fastidio a vicenda.
Se non ti sta bene che ti trattino come "ruota di scorta", puoi sempre abbassare i prezzi.
Lui non ha parlato di libri in generale ma solo di quelli scolastici. I libri normali continuerà a venderli come prima perchè non ha modo di sapere se uno quel romanzo, o altro, l'ha cercato prima su internet; mentre per i libri scolastici evidentemente si può permettere di perdere quel cliente che va una volta all'anno per comprare un testo scolastico. Evidentemente non vive di questo e può e vuole eliminare questo tipo di clientela.
A perte il fatto che quasi tutti i libri scolastici dalle medie in su si comprano usati (lo facevo io ai tempi, lo fanno oggi le mie nipoti), ma non mi sembra il modo migliore per far concorrenza.
Iniziativa lodevole voler restare a galla nel difficile mondo delle librerie, speriamo per lui che ci riesca bene.
Insomma su tutte le cose che l'e-commerce non può offrire..
E comunque a me sta protesta sa un po' di autopubblicitá..
Tutti a sbeffeggiare i piccoli negozi che non potevano competere con prezzi e scontistiche (neanche i fornitori, che dovevano sottostare alle imposizioni delle grandi catene, anche comprarsi lo spazio espositivo a dispetto dei concorrenti).
30 anni dopo i grandi centro commerciali rischiano di chiudere perchè la gente ormai ordina comodamente da casa, perdendo anche sul loro amato "prezzo scontato) visto che i colossi online fanno numeri da capogiro.
Ma paradossalmente il piccolo negozio può tirare avanti, magari se a conduzione familiare, facendo sacrifici su sacrifici, il centrocommerciale e l'ipermercato si fanno 2 conti e quando va male chiudono e tanti saluti.
"c'è sempre qualcuno più grande e grosso di te che fai il bullo, e se non c'è oggi non illuderti ci sarà domani".
Fare concorrenza è una battaglia persa in partenza, pagano più tasse e hanno scontistiche inferiori.
E alla massa interessa unicamente quello che deve comprare e quindi il prezzo a cui deve comprarlo.
Chi ci dice che,Stritolata tutta la concorrenza Amazon e soci, trovandosi in regime du quasi monopolio non alzeranno i prezzi e i megasconti finiranno?
Contando il fatto che Amazon si è messa a vendere anche prodotti alimentari, e che molti stanno utilizzando questo nuovo servizio, il raggiungimento di un semi-monopolio non mi sembra molto lontano...
ehm no, non sempre è possibile abbassare i prezzi, specie per alcuni settori dove il margine è ridotto. Se Amazon va in pareggio nel settore libri può sempre recuperare in altri settori, non è che gli frega più di tanto. Chi vende solo o quasi libri non può permettersi di lavorare in pareggio (o perdita) sperando di recuperare con altre vendite.
Vero, un fornitore non può fare a una ditta che compra 5-10-20 prodotti lo stesso che farebbe a un'altra che ne compra 1000.
Non compro libri e se mi interessa qualcosa, preferisco usufruire della biblioteca. Però, in quanto fumetti, li acquisto sempre in fumetteria. Questo sia per i vantaggi che offre il poter avere a disposizione, fisicamente, i volumetti (poterli sfogliare, scegliere quelli più in buono stato), sia per poter supportare queste piccole realtà. Ho sempre l'idea che sia difficile tirare avanti con una fumetteria.
E poi è bello quando si entra in confidenza col proprietario, anche perchè di tanto in tanto ci scappa l'omaggio. XD
Certo, su Amazon e nel web in generale sicuramente avrei speso molto di meno, ma non avrei instaurato tutti i rapporti che ora ho con i negozianti che utilizzo (sconti, ordini gratis e molto altro..). Amazon non mi ha certo telefonato quando sono andato a farmi operare per sapere come era andata. E non avrei certo inviato a lui un regalo di matrimonio (nè sarei stato inviato). Con il gestore della libreria che frequento sono diventato amico, e molte volte sono uscito con lui/insieme ai suoi amici o lui è uscito con i miei.
Ma poi io agisco in questo modo, tutti sono liberi di fare/pensare come vogliono.
Amazon lo utilizzo prevalentemente per fare acquisti che non potrei fare dove abito perchè non ho negozi che vendono i prodotti di cui ho bisogno (lampade UVB/UVA e mangime per la mia lucertola [drago barbuto] ecc..)
Si vede che non hai capito niente dell'e-commerce.
Molti venditori che hanno il negozio, vendono anche su amazon.
Infatti appena compri qualcosa ti viene un messaggio del venditore, e se cerchi su internet troverai anche il suo negozio.
Cioè, non cambia niente.
Io stesso domani apro un negozio, e poi posso tranquillamente anche vendere su amazon.
Sicuramente le librerie come erano 10 anni fa saranno destinate a scomparire esisteranno solo come catene. A meno che non riescano a ritagliarsi un loro piccolo spazio di nicchia non gestito dall'e-commerce o dalle grosse catene
In generale sono una persona che non ama buttare il proprio denaro (poco) e più nello specifico sono un'avida lettrice con la propensione all'accumulo ma dai mezzi limitati, di conseguenza sono sempre molto informata sulle varie promozioni, con particolare attenzione per quelle che riguardano i libri, sia per quanto riguarda quelle degli store online sia per quanto riguarda quelle dei negozi fisici.
Nonostante io sappia benissimo che potrei risparmiare qualcosa acquisto manga quasi esclusivamente in fumetteria (e nei rari casi in cui ho ricorso a uno store online l'ho fatto per recuperare serie intere a prezzi molto scontati) e, se sono disponibili in italiano, compro la maggior parte dei libri che desidero nella mia libreria di fiducia.
Il motivo? Ho un rapporto umano con le persone che mi vendono queste cose e di conseguenza, anche se questo mi porta a dover rinunciare momentaneamente a qualcosa e ho bisogno di più tempo per compiere l'acquisto, ne vale la pena perché con queste persone posso trascorrere dei momenti piacevoli e scambiare opinioni, esperienza che non è possibile fare con una macchina.
Il cliente ti vede come seconda scelta fondamentalmente quando non c'è uno scambio diverso da quello puramente economico, quando sente di essere semplicemente una fonte di denaro; capisco che esiste un tipo di persone che non riescono a trasmettere subito una sorta di familiarità al cliente e che a volte il tempo non c'è, ma basta un piccolo gesto, anche un semplice sorriso, per far dire al cliente "ci torno".
Nel caso in esame trovo che il libraio non abbia torto, perché i libri sono un mercato difficile e i margini di guadagno sono bassi (sinceramente non posso andare nei dettagli perché conosco marginalmente la materia, ma mi è stato spiegato dal libraio stesso che i libri sono beni che costano anche da invenduti), soprattutto quando si tratta di testi scolastici che spesso vengono aggiornati ogni 1-2 anni e quindi nel giro di 12-24 mesi sono "da mandare al macero" (che poi questi "aggiornamenti" siano minimi e che si potrebbe usare comodamente un libro "vecchio"con una dispensa di una trentina di pagine e una lista di "dove si trova X in questa edizione Y dell'anno scorso" è un altro discorso), ma dall'altra concordo con chi dice che una simile strategia è controproducente perché spingerà diversi clienti a servirsi altrove, soprattutto visto che i suoi negozi si trovano in una città grandissima e non in una realtà più limitata, e rischia di perdere una detta di quei clienti occasionali che frequentavano la libreria. Certo, magari quella fetta di clienti non erano fondamentali per la sua impresa e auguro al proprietario che quella libreria sia speciale per qualche motivo, allo stesso modo in cui nella città universitaria in cui studiavo si spartivano il mercato del libro quattro delle cinque librerie della città, ognuna che si occupava dei libri di specifiche facoltà pur senza essere solo e soltanto librerie specializzate in testi universitari (due erano addirittura di due colossi dell'editoria)... ma se così non fosse, questa mossa la troverei abbastanza rischiosa.
Se li facessero comprare in digitale risparmierebbero le famiglie e sarebbero sempre disponibili (anche subito).
Per quanto riguarda il libraio deve semplicemente mettersi al passo con i tempi, queste inutili iniziative non gli faranno vendere nulla di più (anzi, penso avranno l'effetto contrario).
PS. Compro ormai solo libri in digitale da leggere su kindle (non devo fortunatamente più farlo per la scuola, all'università non me l'hanno mai chiesti e comunque ormai lavoro anche), mai stato più comodo di così.
L'odore della carta non mi interessa (e onestamente non capisco cosa ci trovino le persone in quell'odoraccio), la pesantezza dei libri mi ha spaccato la schiena anche per troppi anni.
già m'immagino il livello d'attenzione con i tablet al posto dei libri. Che poi va bene, no, tanto tra un po' ci faranno fare già dalle superiori dei corsi su come friggere le patatine al mcdonald
Tutti al Libraccio (che vende anche l'usato , utile per risparmiare ) e poi salto alla Yamato ed alla Borsa del Fumetto ( compreso il Borsino per l'usato), tanto sono sempre vicino a viale Tunisia.
Agendo in questo modo perderà solo clienti. Un negozio non deve avere morale, orgoglio o sciocchezze simili ma deve pensare solo a vendere e far comprare. I clienti odierni comprano in rete.
Comunque il fatto che i libri di testo si comprono ancora nei negozi lo trovo come un ennessimo fatto vergognoso di questa nazione. La scuola è pubblica però poi solo chi ha i soldi può comprare i testi. Non dovrebbero essere gratuiti? Disponibili a tutti? Scaricabili dalla rete?
Il fatto poi che i librai di oggigiorno basino il loro guadagno sui libri di testo scolastici solo perchè essi sono una fonte di guadagno annuo e obbligatorio fa comprendere quanto siano illetterati la maggior parte degli italiani.
Il libraio ha tutto il diritto di fare ciò che ritiene più opportuno ma la vedo dura che altri negozianti decidano di imitarlo o anche più semplicemente che riesca a dare un segnale...
Anche quello che voglio anch'io, non solo ma ogni studente si dovrebbe fornire, se si vuole far le cose in modo soddisfacente, uno strumento che gli permetta di consultare il materiale in questione in ogni momento (elaboratori, tablet, iphone etc.) insieme alla rete mobile gratuita, in più studenti non dovrebbero essere considerati solo i ragazzi che vanno a scuola ma tutti coloro che vogliono studiare e offrire questa possibilità in modo equo.
L'ho omesso perché mi sembrava implicito, ma va da sé che, almeno nelle scuole, una copertura Wifi degna di questo nome (FTTH Gigabit come minimo, con prese ethernet per collegarsi anche via cavo in ogni stanza dell'edificio). A casa a mio avviso il problema non sussiste, nel 2017 credo siano pochissimi i maggiori di 10 anni che non hanno accesso a internet, che sia tramite smartphone o pc.
Quanto agli strumenti di consultazione, ho già scritto che, chi volesse e potesse permetterselo, potrebbe usare un dispositivo personale, gli altri tablet/e-reader forniti dalla scuola stessa. E teniamo sempre presente che, ad oggi, il Kindle più scarso costa 69€, circa lo stesso prezzo di uno zaino.
Certo, ma questo è un discorso già più ampio. Il singolo adulto, magari già con un impiego, che vuole istruirsi le risorse in qualche modo le trova, questione diversa una famiglia che, così come sono le cose, deve spendere come minimo 2-300€ a figlio per materiale scolastico che, digitalmente, costerebbe magari un terzo.
Però sì, anche a me piacerebbe accedere al sito taldeitali.gov e, pagando una certa quota (che so? 50, 100€?) avere a disposizione tutto il materiale didattico disponibile per un certo corso di studi, o meglio ancora tutti, per l'intero anno scolastico/accademico/solare in corso.
Mai parlato di tablet. Gli ebook reader (kindle o non kindle) sono ottimi per sostituire i libri sotto tutti i punti di vista (sono leggeri, possono contenere migliaia di libri, non avendo la retroilluminazione usano la luce riflessa come i libri cartacei, consumano pochissima batteria (durano anche settimane/mesi senza ricarica)). E per navigare sono scomodissimi (al massimo si può usare wikipedia che è invece molto utile, ma i video ad esempio non funzionano, lo schermo poi è in bianco e nero).
Più che distrarre eviterebbero la scoliosi e altre malattie della schiena (a forza di portare zaini pesanti... e sto parlando di un problema che ho avuto in prima persona).
Oltretutto costerebbero decisamente meno e sarebbero sempre disponibili (altro che versioni introvabili e fuori produzione).
Continua pure a mangiare le tue patatine sui tuoi libri scolastici cartacei, poi dimmi se assorbono bene l'olio...
Come se in tutti questi anni i ragazzi non si fossero mai distratti a prescindere dai libri.
Libri cartacei, libri elettronici... i contenuti sono gli stessi, la forma è diversa ma parliamo sempre di due strumenti... Quel che fa la differenza è solo l'insegnante.
Se l'insegnante è bravo (spiega in modo da farsi capire da tutti) e trasmette passione per quel che insegna, sapendo al contempo "tenere la classe" (ossia evitare che si crei un ambiente nel quale bulli e sottocategorie prosperano) allora il libro può anche non servire (in certi casi).
dopo la globalizzazione chiunque in qualsiasi mercato se non ha le possibilità di fare concorrenza ai giganti deve specializzarsi, edizioni speciali, rare, antiche, autografate...amazon non le avrà mai.
magari mettere wireless che ne so in collaborazione con un bar..leggi e bevi ...
Poi ci sono sempre le librerie vere e proprie che spesso scontano del 15%, in quel caso è ovviamente preferibile acquistare da loro, per non farle morire.
Insomma, almeno per libri e fumetti ci sono alternative molto migliori, quindi cercate di non comprarli su Amazon.
Eppure.
Leggere non è una cosa fondamentale, come mangiare e pagare le bollette, è un lusso. Si, è cibo per l'anima e tutti dovrebbero leggere di più, ma se la scelta è fra questo e la sopravvivenza è logico che uno scelga la soluzione più comoda e al risparmio. Con i soldi che risparmio posso comprarmi anche più libri di quanto potrei spendendo la medesima cifra in libreria.
È una colpa anche delle case editrici. Dieci, quindici anni fa con 14 euro massimo ti portavi a casa un libro in edizione "di lusso", rilegato e magari pure con le illustrazioni. Ora il prezzo di partenza è 22€ per molti libri. Più sono di nicchia, più sono cari. È un aumento fuori scala che nulla ha a che fare con il normale aumento dell'inflazione o dell'iva; + quasi il 50% in più in meno di un ventennio! È follia, pura follia! Per risparmiare da circa un anno ho smesso del tutto di comprare libri e preferisco andare in biblioteca, con prestiti e prestiti interbibliotecari riesco a leggere di tutto. E se proprio devo c'è l'ebook reader. Io, che ho sempre amato possedere i libri!
Però è così. Se fatichi a pagare le bollette, quella fra l'essenziale e un bene di lusso è una non scelta. Specialmente quando ci sono soluzioni appetibili come amazon...
Rifiutati pure di vendere ai clienti, una botta di orgoglio veramente geniale! E a chi magari quell'unico libro serviva davvero, o voleva solo quello (magari un non studente ma qualcuno interessato all'argomento)? Si attacca? Ti ci metti a discutere per capire perché lo vuole? Bravo furbo, bel modo di inimicarsi la clientela!
Davanti a certe cose mi viene da pensare che non sia amazon il problema, quanto la mentalità che gira dietro al mercato dei libri dall'editore al piccolo commerciante. Un libro non può e non deve costare 20+ euro. Siete vergognosi.
Alcune librerie hanno provato quello che dici ed anche altro, alcune di queste sopravvivono ancora, altre no, diciamo che a volte ci vuole molta fortuna per sopravvivere, specie dopo la grande crisi che ha colpito tutto il mondo dal 2007 in poi, che chiaramente ha contratto di molto i consumi, in particolar modo in settori "superflui" come libri, fumetti etc...
La crisi, Amazon, gli italiani che già non leggono molto, n pratica una mazzata dopo l'altra, non invidio molto chi gestisce una (piccola) libreria/fumetteria al giorno d'oggi, dev'essere un inferno far quadrare i conti!
Personalmente comunque preferisco continuare a supportare le persone e non le multinazionali, dov'è possibile, ovviamente.
per quanto riguarda l' iniziativa della libreria è sicuramente inutile, quelli che devono comprare 3 o meno di due testi scolastici andranno da un' altra parte e fine lì.
per il resto trovo molto scomodo comprare libri "in generale" su amazon, andare in libreria è decisamente più semplice, se poi vai all' università a bologna ci sono librai che vendono libri vecchi con dei prezzi imbattibili, tanti libri per l' università li ho trovati così, se poi butta male è più semplice una bella ricerca su internet e via in biblioteca.
non credo che ci sia battaglia e che i librai possano chiudere per colpa di amazon, credo invece che se ci siano dei problemi sia colpa delle tasse e dell' iva eccessive, che i librai pagano e amazon magari ne paga meno e forse nemmeno in italia... ci credo che un libraio si incavoli.
Se si compra molto è facile arrivare anche ai 25€ di spedizione su ibs... basta farsi accumulare un po' di roba fino a 25€. Non capisco perchè bisogna pensare solo ad amazon. E 20€ l'anno sono tanti per la spedizione. Prima erano 10 e pure ci stava, ma 20...
Quando si discute su questi argomenti non puoi non sconfinare su argomenti più ampli.
Tutto consiste nel fatto di riformare la scuola non solo in quanto istituzione ma anche da come viene considerata in generale. I libri di testo sono l'ennessima manifestazione del fatto che a scuola non si va per studiare, comprendere e divenire più consapevole ma per formare i lavoratori del domani. Dov'è l'umano in tutto ciò? Infondo il primo articolo della costituzione italiana afferma che la repubblica è fondata sul lavoro. Lavoro=mercato, al mercato non interessa l'umano. Così ci riallaciamo alla storia di questo libraio, sciocco nel suo combattere i mulini a vento. Il consumatore odierno è abituato, pretende di comprare il meno caro possibile e il più in fretta. A nessuno interessa il destino del libraio che non guadagna e, secondo me, dev'essere in questo modo in un modo regolato dal mercato e nient'altro. Il libraio non dovrebbe preoccuparsi delle sue vendite perchè se non c'è la fa e non è autosufficiente lo stato lo assiste. Lo stesso delle famiglie che devono occuparsi dei figli obbligati ad andare a scuola ma che, molte volte, non hanno i mezzi per andare in modo soddisfacente. Un pò come costringere qualcuno ad andare in guerra senza nemmeno darli un coltello (cosa successa peraltro nella storia italiana).
Infatti mi sembra che pagasse 1% di tasse in Irlanda!
Se glielo lasciano fare non dico chi... poi sfruttano pure i poveri dipendenti va beh, viva la globalizzazione.
Non posso che darti ragione, e sinceramente se anche i negozi piccoli facessero le vendite online non avrebbe perso granchè.
Libri e giornali hanno l'iva al 4% , se non è cambiato qualche cosa. Un libro da 25euro include 1 euro di tasse, non mi pare una tassazione tanto alta.
E quale sarebbe il problema? In un caso del genere tornerebbero a riaprire le librerie (per la stessa legge di mercato che le avrebbe spinte a chiudere)
Io ho iniziato ad usare Amazon dalla grande mossa della GP con Messaggerie, perché la mia fumetteria non aderì al cambio di distributore, ciò nonostante non ho mai smesso di acquistare in fumetteria, e on line ho cercato solo ciò che non trovavo in negozio, per tanti motivi: il rapporto di conoscenza/fiducia che si è instaurato con la proprietaria, in tanti anni, ma soprattutto perché lei mi fornisce un servizio che nessun negozio on line da. Mi tiene da parte i fumetti anche per mesi, senza chiedermi niente (anzi mi fa pure lo sconto), mi tiene aggiornata sulle novità che sa che mi potrebbero interessare (perché conosce i miei gusti e i miei autori preferiti), a volte mi mette da parte i volumi prima ancora che io glielo chieda, senza impegno, solo perchè "pensava che"; se non ho tempo di passare in negozio mi basta una telefonata o un messaggio "Ho saputo che uscirà questa serie, me la prendi?" (appena viene annunciata, perché lei è sempre informata!) anche se magari è un titolo strano che lei, di sua iniziativa, non avrebbe mai preso, lo prende anche solo per me... insomma, mi toglie una bella fetta di pensieri. Su Amazon i titoli li devo inseguire, ogni singolo volume, ricordarmi io quando esce... Non si sa mai se e quando sarà disponibile la prenotazione e lo sconto non è sempre assicurato. E cmq, quando vado in negozio, le chiacchiere e gli scambi di opinioni non mancano mai. Mi piace il suo negozio, l'aria che ci si respira, e il servizio che mi offre mi è ormai da tempo indispensabile a sopravvivere (fumettisticamente parlando). Non c'è risparmio al mondo che valga il rischio di perdere tutto questo!
Ecco, io penso che il tizio dell'articolo farebbe meglio a lavorare su questo aspetto del suo lavoro: fornire un servizio che faccia la differenza, piuttosto che "invitare il matto alle testate". Personalmente, un atteggiamento del genere mi fa passare la voglia di mettere piede nel suo negozio (se mai dovessi capitare a Milano). Sono fatta male, mi dispiace, ma se sento lesa la mia libertà mi scatta la cattiveria: cosa compro, dove lo compro e quanto ne compro sono affari miei, non devo certo rendere conto a lui! Che se ne stia pure a fare la polvere nel suo negozietto! Il mondo è pieno di librerie, se devo rivolgermi a qualcun altro, non sarò certo io a rimetterci.
Non è che venda solo libri...
Un po' per ridere! mi sono confusa, paga le tasse in Lussemburgo, era l'Apple in Irlanda.
Mi pare una giusta riflessione. E questo ragionamento si può fare su tutti i colossi o quasi monopoli. Come Amazon anche Netflix o Steam ad esempio.
Se però da una parte il cliente deve votare con il portafoglio e valutare la qualità del servizio, probabilmente occorre anche vedere se questi colossi fanno soldi in modo onesto oppure sono in una reale posizione di vantaggio. A mio avviso più un'azienda cresce più sarebbe lecito chiedergli di adeguare e migliorare sia il servizio che la vita della gente che ci lavora, cosa che ad una piccola attività non puoi chiedere facilmente. Se non si fa così si finisce ad avere aziende che crescono troppo in fretta ma senza un reale beneficio.
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