Sottotitolare in maniera volontaria e gratuita serie tv e film. Da 12 anni questa è la missione di oltre 500mila attivisti di italiansubs.net, la community italiana di fansubbers (con la maggiore fetta nella nostra regione), che nel mondo è la più vasta e che recentemente è stata raccontata da Franco Dipietro, regista torinese, in un ‘documentario creativo’ intitolato Subs Heroes (produzione Duel: Film, coproduzione di TAIGA, società di Modena)
Ma non per tutti questi sono "benefattori".
Per la Fapav, Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, tutto questo è illegale. “La Community Italiansubs non valorizza le opere audiovisive! Italiansubs non aiuta a diffondere la cultura della legalità e lo sviluppo sano del mercato dell’audiovisivo! Occorre fare chiarezza: quando viene sottotitolata un’opera tutelata e non si detiene il diritto per farlo, si compie un reato. Italiansubs cosa fa? Traduce e rende disponibili i sottotitoli di opere audiovisive (film e serie televisive) in molti casi non ancora distribuite sul mercato italiano. Tutto questo senza aver chiesto il consenso ai titolari dei diritti.” tuona Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale, che marchia esplicitamente come illegale la community di sottotitolatori.
“Quanto realizzato da questa community viola la legge in quanto non in possesso del consenso per realizzare la traduzione in lingua italiana dei relativi dialoghi dei contenuti audiovisivi, generando un danno alle imprese che hanno investito in quel determinato prodotto e alterando il mercato stesso” conclude.
C’è anche un ulteriore danno, visto che secondo Fapav “Chi può disporre in anticipo della visione del film o della serie tv e della lettura degli inerenti sottotitoli genera un ulteriore danno ai licenziatari italiani dei diritti su tali opere perché i licenziatari devono provvedere al loro doppiaggio in lingua italiana. E trattandosi di opere con sottotitoli gratuiti già fatti sono costretti anche a ridurre i budget destinati al doppiaggio e questo incide negativamente sull’occupazione dei doppiatori.”
Da http://www.dday.it/redazione/25636/italiansubs-ilegale
Ovviamente ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini), ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming, e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vede comunque di non esagerare troppo.Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D
Ho capito, ma il ceto medio non puoi considerarlo proprio perché non compra vestiti firmati.
Ah no??? Ma dove vivi??
Chi mangia pane e cipolla per comprarsi una borsa da 1500 euro non lo puoi considerare come un acquirente seriale di beni di lusso... questo ti voglio dire.
ma è gentaglia che vuole sembrare ricca e bada solo all'apparenza.
Di certo non guardano anime, al massimo li vedevano da piccoli in tv, sono normie più degli altri normie. XD E questo chi te lo dice scusa? Io non posso permettermeli i siti a pagamento, però guardo anime da una vita... Magari anche da prima che tu nascessi. XD
Chi? Beh qualcuno lo farebbe senz'altro (io no), comunque esistono anche borsette da 500€, occhiali da sole da 200€ in su (io uso un paio da 5€ da non so quanti anni...), jeans da 200-300€ e via discorrendo.
Il mio dubbio è che parecchi giovani preferiscono comprare qualcosa che possano ostentare (vestiario, iPhone...) piuttosto che qualcosa che qualcosa che non possono portare in giro (manga, anime, film...)
Penso sia normale dato che non tutti sono appassionati di anime e manga. Inoltre un paio di jeans e un cellulare sono sicuramente più utili di una serie manga. Io acquisterò un nuovo cellulare in futuro, ma non lo faccio per mostrarlo agli altri. Lo faccio perchè il mio pur funzionando bene è di fatto inutile da quanto è obsoleto.
Comunque non sempre i giovani possono permettersi le cose costose grazie alle paghette dei genitori. Nella mia classe delle superiori per esempio, chi acquistava cose costose poteva permetterselo perchè lavorava nel fine settimana. I genitori non gli davano un centesimo.
Non ci siamo capiti: io parlo di gente che da un lato spende e spande per roba alla moda, dall'altro invece non è disposta a spendere per manga, anime, DVD, giochi e via dicendo, perché spesso trova quel materiale gratuitamente sul web.
In moltissimi casi è così, anzi sono più di quanto si pensi.
Quando facevo le superiori, io l'estate andavo a lavorare nei ristoranti per potermi comprare vestiti alla moda, gioielli, cellulari, scooter, computer, ect
Sapevo che erano cose molto costose, è sé volevo acquistarle dovevo rimboccarmi le maniche è lavorare anche d'estate, i miei genitori non mi avrebbero mai dato i soldi per comprarmi quelle cose.
piccolo spoiler solo a dirla a voce ha procurato la caduta ndi crocefissi nel ragio di circa 500 mt
Anime e telefilm inoltre hanno una fondamentale differenza: la stragrande maggioranza degli anime che vengono prodotti ogni stagione in Giappone non vedranno mai la luce in Italia, coi telefilm la percentuale d'importazione è decisamente maggiore.
Vigeva un tempo la regola aurea di interrompere un fansub quando quella determinata serie veniva importata (o anche solo annunciata) in Italia, cosa che non mi pare venga rispettata oggi.
Inoltre a mio modo di vedere non ha nemmeno senso realizzare fansub della stagione n di una serie che in Italia viene regolarmente importata, solo per il motivo che quello specifico gruppo di episodi ancora non è stato acquistato (intendo roba alla One piece).
Resta poi il fatto che una il fansub serve anche come pubblicità, quindi fa comodo agli stessi importatori e soprattutto produttori, che secondo me chiudono spesso un occhio.
Per continuare questa "tregua" secondo me sarebbe opportuno fansubbare con giudizio. Non fate la diciassettesima stagione di qualcosa, iniziate piuttosto qualche serie nuova.
Un ultima cosa: la discussione qui è infinitamente più produttiva di altri siti che dove la notizia è stata riportata (compreso quello del link)
:)
In effetti avrebbe più senso fare fansub di roba "vecchia" che non è giunta da noi nè mai giungerà, come fa qualcuno (pochi purtroppo), piuttosto che fansubbare materiale che si sa essere disponibile per vie legali (o lo sarà in futuro, in teoria).
Anche se bisogna dire che in certi casi i fansubber fanno un lavoro di adattamento migliore di Mediaset (vedi il caso di One Piece, senza censurare nulla, dunque è comprensibile che il fan davvero appassionato preferisca di gran lunga gli episodi fansubbati.
Siamo sempre li, la trascrizione di un audio, su un file di block notes, e/o la sua traduzione non sono riportate nella normativa.
Somplicemente possono puntare il dito solo sul profilo morale con un sillogismo errato..
Sottotitolare un video è reato, itasub sottotitola, quindi itasub è illegale.
Ma itasub non sottotitola, rende fruibili i sottotitoli cioè una trascrizione in una lingua diversa rispetto a quella d'origine, non è la community a sottotitolare i video.
Io posso scaricare i loro file .srt e leggermeli mentre guardo un video di netflix con il mio account, che ho pagato.
Una cosa fu subito chiara a molti, sarebbero caduti molti monopoli.
Come per la fine della piccola distribuzione, i più furbi hanno venduto l'attività nel momento adatto guadagnandoci, così chi non ha saputo sfruttare le opportunità di internet al momento giusto si accanisce contro di esso e spera di poter sopravvivere incolpandolo.
Mi vien da sorridere al constatare che a lamentarsi, anche questa volta, è comunque un "sensale" che nulla produce.
Puoi cavillare quanto vuoi ma non puoi far passare la traduzione di una sceneggiatura di un'opera audiovisiva in una "trascrizione su file con relativa traduzione" anche perché la trascrizione che fai è quella di un'opera il cui autore non ti ha mai dato permesso di farlo. Se fosse come dici, chi produce e traduce legalmente audiolibri, potrebbe farli senza pagare alcun diritto d'autore, cosa ovviamente non vera.
I sottotitoli che scarichi da itasa hanno ben scritto "sottotitoli by itasa" sicché la paternità mi sembra chiara. Ma anche fossero "sottotitoli di pincopallino", sono parecchi i "siti aggregatori" (ovvero quei siti che non hanno il materiale sul server ma che postano i vari link a dove scaricare materiale illegale) che sono già stati chiusi per pirateria.
Nel documentario però si parlava di una denuncia ad un sito simile in Olanda (se non sbaglio) che è stato fatto chiudere (anche se poi è stato riaperto a seguito di una raccolta fondi) e si intervistava un avvocato che difendeva i detentori dei diritti che diceva le stesse cose riportate nell'articolo.
L'attività di Itasa è sempre stata borderline ma proprio per il fatto che queste persone non hanno mai messo banner pubblicitari per lucrare sul traffico del loro sito, nè vengono pagati per farlo (oltre a non fornire i file audio/video) li ha tenuti "al riparo" da denunce ecc. almeno questo è quello che hanno ipotizzato.
Si vede che ora, con la sempre maggiore visibilità che stanno ottenendo (tra l'altro nel documentario ci sono nomi e cognomi...oltre al fatto che alle proiezioni erano presenti membri dello staff) cominciano a dare noia.
Speriamo bene perchè molte persone (me incluso) sono state "educate" (come dicono loro anche nel documentario) a guardare le serie in lingua originale...e spesso c'è davvero un abisso con quello che è tradotto / doppiato.
Ma poi negli anni '90 e primi anni 2000 ci sono stati una marea di anime stagliuzzati ed adattati con i piedi (il peggiore caso forse è stato "Piccoli problemi di cuore", ma non è stato l'unico). Se all'epoca avessi avuto accesso ai fansub sarei stato assai più contento...
Non sto cavillando, sto disquisendo ed ho richiesto che il mio pensiero, avuto dopo la lettura della normativa probabilmente non aggiornata, venga confutata con una norma chiara o una giurisprudenza. Ciò non toglie che non ho avuto una smentita certa, ma altre interpretazioni soggettive.
Sarebbe giusto! facendo cosi' penso si eliminerebbero queste polemiche...
Esistono una moltitudine di anime mai arrivati in Italia che facendo i sub non danneggerebbero nessuno!
Stessa cosa i numerosi anime oramai dimenticati che non verranno molto probabilmente più trasmessi.
chi te lo dice che un fruitore di anime non sia anche una che non compra vestiti ? tranquillo che il mondo è pieno di gente che invece di supportare le proprie passioni/hobby spendono per le nuove scarpe di marca nike/addidas è il discorso è molto ampio non esistono solo marce da costi assurdi come possono essere 1000 euro ma anche da 50-60-80 euro come appunto le scarpe di nike/addidas, dividere il mondo tra ricchi e poveri non ha senso, esistono tantissime persone che hanno uno stipendio dignitoso e che potrebbero fare scelte diverse come ad esempio comperare i dvd/bluray delle serie che gli piacciono al posto di spendere 1000 euro per il nuovo iphone/samsung oppure per ritornare al esempio delle scarpe potrebbero comprare scarpa da 10/20 euro e dedicare il resto alle loro passioni ma non l'ho fanno perché ne usufruiscono gratis sul web e preferiscono comprarsi scarpe di marca è questo il discorso che sta facendo whitestrider
"Il diritto esclusivo di trascrivere ha per oggetto l'uso dei mezzi atti a trasformare l'opera orale in opera scritta o riprodotta con uno dei mezzi indicati nell'articolo precedente." (art. 14)
La trascrizione senza averne diritto è esplicitamente vietata.
Per quanto riguarda la traduzione è riportata esplicitamente anch'essa. Seriamente pensavi che senza il consenso dell'autore si potesse tradurre un testo liberamente?
Il ragionamento è molto più semplice:
Le opere cinematografiche sono protette? Sì.
I dialoghi sono parte dell'opera? Sì, quindi i dialoghi sono protetti dal diritto d'autore.
Ma in ogni caso anche prendendo la sceneggiatura da sola, è un'opera dell'ingegno di carattere creativo (sfido chiunque a dimostrare il contrario) ed è quindi protetta dal diritto d'autore.
Sapendo benissimo che nel settore giuridico ci si attacca alla parola, alla singolarità e alla specificità volevo capire, visto che tutti sembrano conoscere alla perfezione la materia, se ci fosse una interpretazione dell'argomento.
Vedo solo deduzioni.
Il mio non era un dibattito ne tanto meno una giustificazione di questo lavoro, sia chiaro.
E tu non ci crederai, ma c'è anche gente che mangia pane e cipolla pur di comprasi modellini, , manga, dvd ecc.... i cosidetti otaku.
Chiaro che se poi, se può vedersi film e anime gratis, eviterà di spendere in quel settore per concentrare i suoi risparmi in altre cose non scaricabili ( come i gadget, che hanno avuto un incremento di vendite, negli ultimi anni ).
Cmq poche balle, li fansub sono illegli e danneggiano le vendite di dvd /BR, così come gli ascolti tv delle reti , che pagano milioni per trasmetere cose che già tutti hanno visto da anni.
E che siano pure "senza scopo di lucro" avrei qualche serio dubbio.
Lo scrivo con rammarico come fruitore da moltissimi anni di serie sottotitolate. Mi rendo conto però di una cosa: molte di queste (circa il 90%) non verranno mai importate e distribuite legalmente in Italia, vuoi perché il mercato è ristretto se non elitario, vuoi perché i detentori dei diritti chiedono compensi non rapportati ai reali guadagni, tolte le spese degli adattamenti.
Come si può quindi danneggiare economicamente una commercializzazione che di fatto non esiste e che probabilmente non esisterà nemmeno in futuro?
Qualcuno potrebbe obiettare che la sottotitolatura abbatte il mercato dei possibili acquirenti rendendo antieconomica l'importazione ma quanti sono numericamente parlando i fruitori di una particolare serie? Decine di migliaia? Avete cifre di riferimento in merito? Secondo me oscillano intorno ai 100/200...
Sono cifre in grado di abbattere un'opera accattivante e ben riuscita?
E se invece fungessero da termometro per individuare nella massa a colpo sicuro le serie sulle quali investire? Molto più efficace e meno costoso di un'indagine di mercato...
Ai posteri l'ardua sentenza, scrisse un noto poeta italiano...
Siete così sicuri che abbiano tempo da perdere dietro queste cose quando già stanno pensando al prossimo lavoro?
Forse non è anche questa una forma di pubblicità?
Se non fossero nati i fansub, trent'anni fa, credete che oggi in occidente si sarebbe sviluppato un mercato simile?
Queste sigle non sono nate per tutelare i "creatori di opere dell'ingegno" ma per lucrare su un prodotto che ha vita brevissima paragonata a quella dei "creatori di opere materiali".
Una piccolissima ricerca vi permetterà di fare due conti di ciò che realmente entra in tasca agli "artisti" e quanto rimane a queste sigle.
Se ad una persona piace particolarmente un prodotto che sia esso un libro, un disco o un anime, lo acquisterà per il gusto di possederlo e, a quel punto, avrà fregato questi "mediatori" poiché non potranno pretendere altro.
A questo punto seguo il mercato. Se viene rilasciata in Italia vedo su una piattaforma streaming legale come è la versione Ita (voci, adattamento testo, e tutta la parte tecnica visiva)... Se sono soddisfatto del lavoro svolto compro i BD e supporto la produzione del prodotto che A ME interessa. Il mercato di qualche anno fa lavorava al contrario. Prodotti fatti uscire alla cieca sperando nel gradimento del pubblico e nel ritorno economico. Ed ecco perché oggi le piattaforme streaming legali quali vvvid e Netflix sono una parte importante del mercato e fanno da ponte tra fansub e produzione Ita. Indovinate dove tali piattaforme vanno a guardare "cosa tira"? Dai sondaggi, dai dati di mercato delle vendite e dai SITI FANSUB.
fidati la community e piccola rispetto a quella delle serietv ma non cosi tanto piccola come pensiamo noi e l'esempio che ti ho fatto io prima e perché li conosco di persona
Il problema, più che la traduzione è il rilascio.
Tu stai diffondendo qualcosa che non è di tua proprietà (e non è di libero dominio) senza l'autorizzazione dei proprietari.
Il fatto che siano in un'altra lingua non ne fa perdere la proprietà nè tantomeno la fa diventare tua.
Il principio è il medesimo di tradurre un libro e distribuirlo online.
L'idea che i "testi dei dialoghi" siano solo una parte dell'opera e non l'opera intera, e come tale non sottostiano ai diritti è piuttosto pretenziosa.
Tra l'altro ci sono molti (ormai moltissimi) casi di traduzione di dialoghi la cui proprietà è fissata e ben presente anche per l'Italia, e quindi non si rientra nemmeno nella giustificazione morale dell'opera che rimarrebbe inedita.
In questo caso andrebbero sottotitolati amatorialmente SOLO gli episodi con serie errori di traduzione, ma non è questo il caso.
Si sottotitola tutto, dal primo all'ultimo episodio.
Questo avveniva in passato, ormai non mi pare siano molte le serie TV inedite in Italia vista anche la pletora di canali tv e streaming.
Idem il discorso sull'eventuale mancata contemporaneità, ormai i tempi in cui si era indietro di un anno sono belli che passati.
Detto che comunque non c'è nessun obbligo legale di trasmettere qualcosa in contemporanea (o con una differenza di pochi giorni), il licenziatario è libero di fare quello che vuole, anche ai tempi degli spoiler imperanti.
Guarda che non è proprio così. Intanto, alle case produttrici interessa eccome che l'opera non venga piratata da chi non ha nessun diritto di proprietà. Se gli uffici legali a volte non intervengono immagino sia per la difficoltà di gestire l'internet, come cavolo fai?
I bootleg non sono pubblicità, ma un danno per i vari motivi di cui abbiamo già parlato. Inoltre il fenomeno del fansub è legato al web, per cui a livello massiccio parliamo di una 15ina d'anni, non certo 30 come dici tu.
Per non parlare della storiella che la gente poi si va a comprare ciò che prima si gode gratis. Ma dove? A fare così sarà un 5%, esagerando...
Alcuni sondaggi dicono anche fino al 30%...
I sondaggi non mentono mai, al massimo può aver mentito chi ha risposto agli stessi...
I sondaggi sono dei veri e propri strumenti di manipolazione per condizionare le persone (che li seguono)... ma a parte questo, come la mettiamo con tutte quelle serie che non hanno un'edizione fisica? Nutro dei seri dubbi sull'acquisto da parte di chi ha già seguito una determinata serie gratis. O pensi che il 30% dopo che se la vede/scarica va poi a sottoscrivere un abbonamento online per vederla legalmente?
Qualcuno lo fa, se sia il 30% o meno non è possibile saperlo con certezza, ma già il fatto che qualcuno lo faccia dà fiducia per il futuro, almeno un pochino.
Questo è vero, però io casa editrice avrei delle aspettative un pò più alte di un "qualcuno"...
15 anni addietro avevo già un server linux, router e fibra ottica, internet era già nelle case dei "comuni mortali". Tralasciando il periodo 1960 - 1971 anno in cui nacque l'InterNetworking Working Group, arriviamo al 1990 con l'avvento del WWW.
E già esistevano famosi "Pirati" che fansubbavano e riversavano su cassetta VHS e su ebay non era così difficile trovarle.
Forse, come asserisci, non era una cosa massiva ma io c'ero.
Comprensibile, è per questo che ci vorrebbe una maggiore educazione al riguardo a partire dalle scuole elementari, una sorta di educazione civica sulle cosiddette "opere dell'ingegno".
Da quando è esploso il fenomeno Napster (fine anni '90) ad oggi si sono inasprite le pene contro chi condivideva file coperti da diritti d'autore (fino ad arrivare alla famosa multa di 12000$ per 12 mp3), ma è servito poi a qualcosa?
Alla fin fine mi pare di no, oramai quasi tutto quello che viene pubblicato è prima o poi disponibile sulla rete, come qualsiasi disco su Napster quella volta e qualsiasi manga ed anime oggi. Anche se si raggiungesse un accordo tra i vari paesi per chiudere i server che ospitano materiale pirata probabilmente non ci vorrebbe molto a creare un'infrastruttura anonima e non centralizzata per la condivisione di tali contenuti (non so se sia effettivamente fattibile, ma molto probabilmente sì).
Stando così le cose una casa editrice o altri editori non può che sperare nel "buon cuore" di chi legge o guarda un anime, e decide di aprire il portafogli, poco da fare.
Mi spiegate che c'entra come le persone spendono i soldi? Se in cellulari, manga o scarpe? Cosa vi importa. Il discorso, economicamente brutale ma valido, è che non ritengono la soddisfazione che deriva dall'acquisto di un certo bene più elevata rispetto ad un'altra.
Scendo nel concreto: quando avevo Sky (che in ogni caso ho disdetto causa costo eccessivo) mi godevo le serie nello stesso modo che con i sottotitoli? No. Tradotto: pagavo per vedere Game of Thrones con i subs di Itasa. A quel punto una sera mi sono detto: ma sei idiota??? No, e vai di disdetta. Peraltro su on demand su alcune puntate ci sono i subs su altre no. Ridicolo. Con Itasa risolvo ogni problema. Tutto perfetto, in sync, facile e veloce. E dannatamente di alta qualità.
Ora si vuole punire Itasa, ma molti nemmeno sapranno cos'è. Oramai la via è lo streaming. Altro che file .srt e video da trovare. Pensassero ad altro che è meglio va...
Ehm...
Il sondaggio che avevi mostrato alcuni giorni fa non penso possa essere preso in considerazione. Il campione di votanti secondo me è troppo basso per considerare il risultato significativo, inoltre, immagino che quel sondaggio fosse rivolto a degli inglesi o comunque a persone di altre nazioni dato che non è scritto in italiano, quindi penso sia inutile usarlo per analizzare la situazione in Italia (a meno che la persona in questione non avesse deciso da scriverlo in inglese per gli italiani, ma perchè?). Sarebbe bello fare un sondaggio qui, magari voterebbero più persone (o almeno lo spero)
Forse mi sono spiegato male: ognuno è libero di pensarla come vuole e non mi permetterei mai di zittire nessuno né ho intenzione di offendere, ma non vedo la logica, se non quella economica e di preferenze, come già detto, che spiega il nesso tra adidas e itasa.
La metto così: se non esistesse internet (e i sottotitoli, i video illegali, ecc) come vedremmo le serie? Come è sempre stato: aspettando i tempi delle messe in onda, più brevi per chi si abbona alla pay tv e più lunghi per gli altri? E, col senno di poi, è un buon sistema? No. Andrebbe cambiato e rivisto? Si, anche se da Lost in poi (principalmente) si sono stati fatti tanti passi avanti.
Soprattutto in Italia siamo davvero indietro con sottotitoli e versioni originali. Mai stati in Scandinavia? O in Germania? Itasa ha contribuito davvero a cambiare questo stato di fatto. E adesso, dopo anni e anni, cosa è cambiato? Che qualcuno si è svegliato e sta cercando, di nuovo, di raschiare il fondo del barile di un sistema che non funziona più.
Aggirare il sistema è una cosa sempre fatta, fin da quando si stava davanti allo stereo, con la radio accesa, ad aspettare che trasmettessero la canzone del momento pronti a premere rec. Io l'ho fatto. Tante volte. E' nella nostra natura renderci il più fruibile possibile ciò che ci piace. E' sempre stato così. Anche con i videoregistratori. Per questo dico che non c'entrano le scarpe.
Ecco, a proposito della pirateria video, proprio FAPAV nel 2016 ha commissionato un sondaggio riguardo alle abitudini delle persone da cui risultava che il 39% delle persone adulte ha visionato materiale coperto da copyright illegalmente (e probabilmente non ha poi acquistato o comunque pagato per lo stesso). Tale percentuale saliva fino al 50% per i ragazzi tra 10 e 14 anni (non tanto lontano dal 60% del sondaggio da me riportato). Insomma 1 su 2 fruirebbe di materiale pirata senza pagare, non poco ma comunque lontani dall'oltre 90% di pirateria millantata da Electronic Arts per i giochi pc (percentuali folli, se fosse così nessuno svilupperebbe più giochi per pc)
Bisognerebbe poi capire se il 50% che pirata lo fa per questioni meramente economiche (non può proprio permetterselo) oppure per mera opportunità (può permetterselo ma preferisce spendere i propri soldi in altre maniere). Nel primo caso non è che si possa far molto, nel secondo come ho detto sarebbe una questione di "educare" (e nella fascia dai 10 ai 14 anni si sarebbe tranquillamente in tempo per farlo!)
Il 50% non è poco.
Non dimentichiamo che alcune realtà sono in profonda crisi, è probabilmente senza quel 50% non lo sarebbero.
http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2014/08/18/news/pirateria_download-94027777/
e non è specifica per gli anime.
Eh beh, però non si può dimenticare che siamo passati attraverso una crisi economica globale non mi indifferente, dal 2007 al 2012 circa. Insomma di quel 50% quanti realmente non potrebbero comunque permettersi di pagare?
Non lo sappiamo con esattezza, anzi, non lo sappiamo proprio! Insomma non si può cavare il sangue da una pietra.
Fidati, per questo genere di prodotti non è una questione di poterselo permettere, ma di volerlo fare. Per la maggior parte delle persone è NORMALE pagare 1000 euro un telefono e ASSURDO-MA-CHE-SONO-SCEMO spenderne 25 per una serie tv...
il perché di questa mentalità e molto semplice il fruitore medio di serietv e film e abituato al fatto che gli arrivi quasi tutto doppiato e difficilmente in quel campo qualcosa non viene portato in italia, invece per quanto riguarda gli anime ormai il fruitore medio italiano si e abituato a vederli in giapponese quindi a loro che le loro serie preferite arrivino o meno in italiano non gli interessa
È possibile non dico di no, anzi questo era proprio uno dei dubbi in proposito. Però non c'è certezza sulle reali disponibilità economiche delle famiglie e sulla propensione a spendere per l'intrattenimento. Magari l'Istat avrà o potrebbe fare qualche indagine più approfondita in merito.
Mah, il punto è che ad esempio nella fascia tra 10 e 14 anni, quella in cui la pirateria sarebbe più alta, da un lato non c'è nemmeno la consapevolezza di cosa si stia facendo, dall'altro ci si trova a "fare i conti" con i genitori che possono o meno sganciare una paghetta sostanziosa. Va da sè che questi soggetti più giovani sono vincolati da quanto gli passano i genitori, se poi sono i genitori stessi a ritenere una spesa superflua i figli devono comunque adeguarsi!
pero noi giovani riceviamo un sacco di soldi al compleanno e allle festività quindi se si vuole le proprie passioni le si supportano
Di solito sì, a meno che i parenti non diano regali piuttosto che soldi...
Poi a me era sopravvissuta solo una nonna da piccolo, ed era l'unica a darmi qualche soldo per Natale e compleanno...un'infanzia sfigata, insomma!
Beh questa è un'altra contraddizione. Parliamo di un mercato che gira principalmente grazie ai giovani che sono una categoria tendenzialmente "squattrinata"... Un ragazzino che studia appena ha un pò di soldi se li deve far bastare e non può quindi sottoscrivere abbonamenti o cose simili proprio perchè non ha delle entrate fisse... Se avessero maggiore potere d'acquisto probabilmente il fenomeno della pirateria si attenuerebbe giovando a quel tipo di industria. Ho letto da qualche parte di quel bonus che dava Renzi per esempio. Una mossa del genere mi sembra un buon punto di partenza no?
Infatti quel bonus da 500 euro è interessante, il problema è che non si può erogarlo a pioggia a tutti i ragazzi da 10 a 18 anni (tra l'altro già il fatto di darlo a tutti i diciottenni indipendentemente dalle condizioni economiche del nucleo famigliare mi pare un po' esagerato).
Ad ogni modo, forse bisognerebbe trovare il modo di restituire parte di qualche rimborso delle tasse come bonus cultura per i figli minorenni, in tal modo si sarebbe certi che sarebbero costretti a spendere quei soldi in "cultura", appunto!
Questo non lo faranno perchè necessita di più lavoro da parte dello Stato (burocrazia, impiegati)... per farti capire: se io ho dei soldi che voglio regalare, faccio prima ad affacciarmi sul balcone e tirarli al vento (tanto se li prendono comunque) che consegnarli tramite sportello pubblico, controllare requisiti, gestire le persone ecc.
Mah, guarda, non è tanto complicato controllare i requisiti, tanto più che oramai robe come il modello ISEE se lo si può compilare anche da solo, mandare all'INPS in via telematica. Inoltre i redditi di un nucleo familiare sono già noti all'Agenzia delle Entrate, e l'INPS non fa altro che richiederli all'AdE. Oramai è tutto o quasi automatizzato, computerizzato, i dati sono in linea e condivisi tra le pubbliche amministrazioni (se necessario, ovviamente), mica come qualche anno fa!
Ahimè, temo di no!
Sarebbe bello, però...
L'anno scorso avevano fatto un periodo di cinema con l'ingresso a 2 euro, potrebbero fare qualcosa del genere anche quest'anno!
Ma anche no...difatti perfino la mia fumetteria di fiducia accetta i pagamenti fatti tramite 18app...
Sei indietro! Pare si possa spendere anche in fumetteria o addirittura in CD!
Ma insomma quindi io niente cultura?
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