Cos’è che spinge una persona a scrivere una recensione? I motivi possono essere tanti: c’è, ad esempio, il piacere di scrivere, la voglia di esprimere il proprio giudizio oppure, cosa molto più triste, un ordine diretto dai piani alti di Animeclick.
Io, in effetti, sono un po’ la somma di queste tre cose (specie l’ultima); però ogni volta nutro sempre la speranza (o illusione? n.d.Oberon) che siano state le emozioni che l’anime è riuscito a comunicarmi ad avermi indotto a prendere la tastiera e cominciare a scrivere. Sono abbastanza sicuro che abbiate già visto il voto giù in basso, per cui credo che vi starete domandando come mai sto facendo un discorso simile per un anime che, in sostanza, non mi è piaciuto.
Che emozioni può aver mai suscitato in me? Ma anche le emozioni negative, ovviamente, sono emozioni: pensate all’effetto che sensazioni come incredulità, frustrazione, noia o rabbia hanno nella nostra vita. Tuttavia, non voglio essere ipocrita: la maggior parte di questi anime che potremmo definire con grande gentilezza come “mal riusciti”, possono essere tranquillamente ignorati; ce ne sono alcuni, però, in cui il senso del ridicolo raggiunge picchi talmente elevati che secondo me meritano di essere almeno raccontati. Lo sforzo inumano compiuto dagli autori per costruire sceneggiature senza nessun senso logico, infatti, deve essere premiato in qualche modo, altrimenti si correrà il rischio di veder realizzati solo anime bellissimi e ciò sarebbe un vero peccato. Ed è proprio questo ciò che mi propongo di fare per le prossime recensioni: parlare dei titoli che, secondo il mio modestissimo ed inutile parere, possono essere considerati come i peggiori della stagione. E cercherò di farlo in un modo che spero troverete divertente.
Ma ora basta con i preamboli e partiamo col primo anime e cioè con questo Island, un anime che è riuscito a colpirmi e ad affondarmi nel giro di pochi minuti.
Faccio un'altra piccola premessa: quando parlerò di questo tipo di anime, il più delle volte mi limiterò a sfruttare i commenti lasciati dal pubblico per individuare i dieci motivi per cui quel particolare titolo va considerato come “mal riuscito”; per Island, però, i commenti erano troppo pochi, non sono stati moltissimi quelli che l'hanno seguito (chissà perché). Per rimediare alla cosa ho deciso di usare un’altra tecnica assolutamente non originale: il racconto dettagliato del primo episodio e delle stranezze in esso contenute. Inutile aggiungere che se qualcuno è interessato a quest’opera e vuole godersela senza subire spoiler, allora farebbe meglio ad andarsi a vedere il primo episodio prima di continuare la lettura del mio articolo.
L’anime inizia con un ragazzo che si sveglia sulla spiaggia dell'isola di Urashima, completamente nudo, senza ricordare nulla né di sé stesso né degli eventi che lo hanno portato in quel posto. Però scordiamoci di lui per qualche secondo perché l’attenzione si sposta subito su un gruppetto di quattro ragazze dall’aria giuliva che stanno tornando a casa da scuola. Tre di queste stanno parlando di quella che può essere considerata come l'invenzione che sicuramente rivoluzionerà il mondo della meccanica ad uso domestico: il cane robot. L’ultima invece, la bella Karen, le segue immersa nei suoi pensieri.
Quando le altre tre reclamano la sua attenzione, la ragazza che non s’era manco presa la briga di ascoltarle dato l’alto livello preso dalla loro discussione, decide che quando è troppo è troppo; così inventa una scusa improbabile e fugge via. Dopo una lunga corsa la ragazza si ferma per riprendere fiato e rivolge il suo sguardo alla spiaggia: ovviamente scorgerà il ragazzo di cui parlavo all’inizio, steso sulla sabbia completamente nudo. Una persona dotata di senno chiamerebbe la polizia o la buoncostume; ma la nostra Karen sa bene che il suo punto di forza è la corsa e non il ragionamento, per cui decide che non è il caso di perdere tempo e si lancia a perdifiato verso lo sconosciuto. Però, a causa dell’eccessivo impeto, proprio quando sta per raggiungerlo inciampa in un granello di sabbia finendo proprio sul… ma perché usare le parole quando si possono usare le immagini? Guardatevi la diapositiva numero 1.
Inutile aggiungere che dopo questo lieto evento il ragazzo sarà in grado di risollevarsi (in più sensi).
La scena si riapre alla centrale di polizia, dove il ragazzo confermerà all’agente in servizio di non ricordare assolutamente niente sulla sua identità; ricorda però, udite udite, di essere un viaggiatore del tempo e di essere lì per salvare il mondo. L'agente, invece di chiamare la neuro, come sarebbe logico fare, decide di sorvolare sulla cosa. Ma mentre sta riflettendo sul cosa fare, la sua meditazione viene interrotta da una chiamata dal sindaco del paese il quale fa presente all'agente qual è la sua linea politica, basata sul famosissimo slogan “aiutiamoli a casa loro”. Il forestiero, in poche parole, deve andarsene immediatamente dall'isola.
L’agente, allora, accompagnerà immediatamente al porto lo sconosciuto, ma proprio quando sembra di essere arrivati ai saluti e lo spettatore si illude che possano partire i titoli di coda ad interrompere questo scempio, il poliziotto riceve una chiamata alla radio e il nostro viaggiatore del tempo, approfittando del suo momento di distrazione, se la dà a gambe. Dalla radio, infine, veniamo a conoscenza che Karen, che tra l’altro è la figlia del sindaco, è scomparsa.
A questo punto mi pongo due domande:
Intanto l'uomo senza nome decide di passare la notte sulla spiaggia.
Mentre se ne sta tranquillo a pensare agli assurdi eventi della giornata appena conclusa, vede una ragazza che, chissà perché, indossa un cappello da comandante di transatlantico, passeggiare a pochi metri da lui (diapositiva 2) intonando una canzone che definirei miracolosa per due ordini di motivi: in primo luogo perché la sua voce riesce ad annullare ogni rumore circostante trasformando la spiaggia in una perfetta sala prove; in secondo luogo perché permette allo sconosciuto di ricordare il suo nome ed anche quello della ragazza, facendo intuire l'esistenza di un legame fra loro.
Rinne (questo il nome della ragazza), decide allora di prendere Setsuna (questo il nome dello sconosciuto) in casa come domestico, consentendo così a quest'ultimo di ottenere il sospirato permesso di soggiorno. La ragazza gli mostrerà così la casa e dopo aver quasi distrutto un orribile vaso della dinestia Qing (???) da 15 milioni di sterline (messo lì solo per far capire ai visitatori che la sua famiglia è sfacciatamente ricca), Setsuna farà conoscenza con la madre di Rinne, una donna che vive chiusa in camera e che comunica attraverso bigliettini lasciati passare sotto la porta, manco fosse il panda di Ranma 1/2.
E si arriva al mattino seguente: al risveglio Setsuna riceve la visita di Sara, una ragazza vestita da sacerdotessa e che ha con tutta evidenza litigato col suo parrucchiere. Giudicate da soli guardando la diapositiva numero 3.
La ragazza, non si sa come (si vede che l'isola ha un'intensa vita notturna) è già a conoscenza dell'intera faccenda, così afferra Setsuna e lo trascina nel suo ufficio. Qui, dopo una simpatica disquisizione sulla misura ideale del seno, la sacerdotessa comincia ad esporre al ragazzo le sue teorie e, dopo averlo stordito con un quarto d'ora di ammorbanti teorie sui viaggi nel tempo, si lancia verso di lui nel tentativo di colpirlo con un coltello; ma dato che in questo anime cadono tutti, inciampa nell'unico foglio di carta presente sul pavimento e si procura un'emorragia dal naso. Setsuna, però, non è un ragazzo che serba rancore per cui, dopo averla medicata, incassa da lei delle promesse sessuali per il futuro e se ne torna a casa.
L'anime continua ancora per qualche minuto ma, a parte un'altra canzone miracolosa di Rinne, non succede praticamente più nulla. Per cui posso passare ad una breve analisi complessiva dell'anime.
Spulciando nella scheda qui in database, ho notato che il giudizio complessivo su questo anime non è stato così severo come il mio: per giustificare questa tendenza potrei dire che una buona parte dell'utenza l'ha abbandonato subito dopo lo scempio del primo episodio o che una buona parte dei "soddisfatti" erano persone che conoscevano la visual novel (che con tutta probabilità non è affatto un prodotto scadente, ma non conoscendolo non posso affermarlo con certezza) e che sono stati influenzati da questo nel giudizio. Ma qualunque sia il motivo, pur ritenendo insindacabile l'opinione di ognuno, non posso essere d'accordo con chi afferma che a questo Island vada accordata almeno la sufficienza. Come anime, infatti, è un prodotto senza capo né coda: sia che la si consideri nella sua totalità, sia che si considerino solo i singoli eventi che la compongono, la sceneggiatura oscilla sempre tra l'assurdo, lo sconclusionato e l'irritante. Bizzarre teorie sui viaggi nel tempo, intrecci familiari da soap opera di serie B, piani complicatissimi che non servono a niente, personaggi capaci di fotocopiarsi nel tempo, sono solo una parte del campionario del delirio narrativo rappresentato in quest'opera. Proprio i personaggi sono forse la parte migliore dell'opera ma sono troppo pochi e dopo un po' si lasciano trascinare anche loro nel vortice della noia.
Io, in effetti, sono un po’ la somma di queste tre cose (specie l’ultima); però ogni volta nutro sempre la speranza (o illusione? n.d.Oberon) che siano state le emozioni che l’anime è riuscito a comunicarmi ad avermi indotto a prendere la tastiera e cominciare a scrivere. Sono abbastanza sicuro che abbiate già visto il voto giù in basso, per cui credo che vi starete domandando come mai sto facendo un discorso simile per un anime che, in sostanza, non mi è piaciuto.
Che emozioni può aver mai suscitato in me? Ma anche le emozioni negative, ovviamente, sono emozioni: pensate all’effetto che sensazioni come incredulità, frustrazione, noia o rabbia hanno nella nostra vita. Tuttavia, non voglio essere ipocrita: la maggior parte di questi anime che potremmo definire con grande gentilezza come “mal riusciti”, possono essere tranquillamente ignorati; ce ne sono alcuni, però, in cui il senso del ridicolo raggiunge picchi talmente elevati che secondo me meritano di essere almeno raccontati. Lo sforzo inumano compiuto dagli autori per costruire sceneggiature senza nessun senso logico, infatti, deve essere premiato in qualche modo, altrimenti si correrà il rischio di veder realizzati solo anime bellissimi e ciò sarebbe un vero peccato. Ed è proprio questo ciò che mi propongo di fare per le prossime recensioni: parlare dei titoli che, secondo il mio modestissimo ed inutile parere, possono essere considerati come i peggiori della stagione. E cercherò di farlo in un modo che spero troverete divertente.
Ma ora basta con i preamboli e partiamo col primo anime e cioè con questo Island, un anime che è riuscito a colpirmi e ad affondarmi nel giro di pochi minuti.
Faccio un'altra piccola premessa: quando parlerò di questo tipo di anime, il più delle volte mi limiterò a sfruttare i commenti lasciati dal pubblico per individuare i dieci motivi per cui quel particolare titolo va considerato come “mal riuscito”; per Island, però, i commenti erano troppo pochi, non sono stati moltissimi quelli che l'hanno seguito (chissà perché). Per rimediare alla cosa ho deciso di usare un’altra tecnica assolutamente non originale: il racconto dettagliato del primo episodio e delle stranezze in esso contenute. Inutile aggiungere che se qualcuno è interessato a quest’opera e vuole godersela senza subire spoiler, allora farebbe meglio ad andarsi a vedere il primo episodio prima di continuare la lettura del mio articolo.
Island nasce come una visual novel sviluppata dalla compagnia Front Wing nel 2016 per Microsoft Windows e Playstation vita. Nel 2016 ha avuto ben due adattamenti manga, il primo disegnato da NyaroMelon per Akita Shonen ed il secondo disegnato da Naoya Yao per la rivista Cosplay Channel edito da Simsum Media. Infine nel 2018 abbiamo l'adattamento anime, prodotto da Feel con la regia di Keiichiro Kawaguchi.
L’anime inizia con un ragazzo che si sveglia sulla spiaggia dell'isola di Urashima, completamente nudo, senza ricordare nulla né di sé stesso né degli eventi che lo hanno portato in quel posto. Però scordiamoci di lui per qualche secondo perché l’attenzione si sposta subito su un gruppetto di quattro ragazze dall’aria giuliva che stanno tornando a casa da scuola. Tre di queste stanno parlando di quella che può essere considerata come l'invenzione che sicuramente rivoluzionerà il mondo della meccanica ad uso domestico: il cane robot. L’ultima invece, la bella Karen, le segue immersa nei suoi pensieri.
Quando le altre tre reclamano la sua attenzione, la ragazza che non s’era manco presa la briga di ascoltarle dato l’alto livello preso dalla loro discussione, decide che quando è troppo è troppo; così inventa una scusa improbabile e fugge via. Dopo una lunga corsa la ragazza si ferma per riprendere fiato e rivolge il suo sguardo alla spiaggia: ovviamente scorgerà il ragazzo di cui parlavo all’inizio, steso sulla sabbia completamente nudo. Una persona dotata di senno chiamerebbe la polizia o la buoncostume; ma la nostra Karen sa bene che il suo punto di forza è la corsa e non il ragionamento, per cui decide che non è il caso di perdere tempo e si lancia a perdifiato verso lo sconosciuto. Però, a causa dell’eccessivo impeto, proprio quando sta per raggiungerlo inciampa in un granello di sabbia finendo proprio sul… ma perché usare le parole quando si possono usare le immagini? Guardatevi la diapositiva numero 1.
Inutile aggiungere che dopo questo lieto evento il ragazzo sarà in grado di risollevarsi (in più sensi).
La scena si riapre alla centrale di polizia, dove il ragazzo confermerà all’agente in servizio di non ricordare assolutamente niente sulla sua identità; ricorda però, udite udite, di essere un viaggiatore del tempo e di essere lì per salvare il mondo. L'agente, invece di chiamare la neuro, come sarebbe logico fare, decide di sorvolare sulla cosa. Ma mentre sta riflettendo sul cosa fare, la sua meditazione viene interrotta da una chiamata dal sindaco del paese il quale fa presente all'agente qual è la sua linea politica, basata sul famosissimo slogan “aiutiamoli a casa loro”. Il forestiero, in poche parole, deve andarsene immediatamente dall'isola.
L’agente, allora, accompagnerà immediatamente al porto lo sconosciuto, ma proprio quando sembra di essere arrivati ai saluti e lo spettatore si illude che possano partire i titoli di coda ad interrompere questo scempio, il poliziotto riceve una chiamata alla radio e il nostro viaggiatore del tempo, approfittando del suo momento di distrazione, se la dà a gambe. Dalla radio, infine, veniamo a conoscenza che Karen, che tra l’altro è la figlia del sindaco, è scomparsa.
A questo punto mi pongo due domande:
- Ma chi lo ha addestrato questo poliziotto? Topo Gigio?
- Karen era stata alla stazione di polizia al massimo due ore prima. Come può essere considerata già un soggetto scomparso? Se su quest'isola non ci si vede per un paio d'ore si chiama la polizia?
Intanto l'uomo senza nome decide di passare la notte sulla spiaggia.
Mentre se ne sta tranquillo a pensare agli assurdi eventi della giornata appena conclusa, vede una ragazza che, chissà perché, indossa un cappello da comandante di transatlantico, passeggiare a pochi metri da lui (diapositiva 2) intonando una canzone che definirei miracolosa per due ordini di motivi: in primo luogo perché la sua voce riesce ad annullare ogni rumore circostante trasformando la spiaggia in una perfetta sala prove; in secondo luogo perché permette allo sconosciuto di ricordare il suo nome ed anche quello della ragazza, facendo intuire l'esistenza di un legame fra loro.
Rinne (questo il nome della ragazza), decide allora di prendere Setsuna (questo il nome dello sconosciuto) in casa come domestico, consentendo così a quest'ultimo di ottenere il sospirato permesso di soggiorno. La ragazza gli mostrerà così la casa e dopo aver quasi distrutto un orribile vaso della dinestia Qing (???) da 15 milioni di sterline (messo lì solo per far capire ai visitatori che la sua famiglia è sfacciatamente ricca), Setsuna farà conoscenza con la madre di Rinne, una donna che vive chiusa in camera e che comunica attraverso bigliettini lasciati passare sotto la porta, manco fosse il panda di Ranma 1/2.
E si arriva al mattino seguente: al risveglio Setsuna riceve la visita di Sara, una ragazza vestita da sacerdotessa e che ha con tutta evidenza litigato col suo parrucchiere. Giudicate da soli guardando la diapositiva numero 3.
La ragazza, non si sa come (si vede che l'isola ha un'intensa vita notturna) è già a conoscenza dell'intera faccenda, così afferra Setsuna e lo trascina nel suo ufficio. Qui, dopo una simpatica disquisizione sulla misura ideale del seno, la sacerdotessa comincia ad esporre al ragazzo le sue teorie e, dopo averlo stordito con un quarto d'ora di ammorbanti teorie sui viaggi nel tempo, si lancia verso di lui nel tentativo di colpirlo con un coltello; ma dato che in questo anime cadono tutti, inciampa nell'unico foglio di carta presente sul pavimento e si procura un'emorragia dal naso. Setsuna, però, non è un ragazzo che serba rancore per cui, dopo averla medicata, incassa da lei delle promesse sessuali per il futuro e se ne torna a casa.
L'anime continua ancora per qualche minuto ma, a parte un'altra canzone miracolosa di Rinne, non succede praticamente più nulla. Per cui posso passare ad una breve analisi complessiva dell'anime.
Spulciando nella scheda qui in database, ho notato che il giudizio complessivo su questo anime non è stato così severo come il mio: per giustificare questa tendenza potrei dire che una buona parte dell'utenza l'ha abbandonato subito dopo lo scempio del primo episodio o che una buona parte dei "soddisfatti" erano persone che conoscevano la visual novel (che con tutta probabilità non è affatto un prodotto scadente, ma non conoscendolo non posso affermarlo con certezza) e che sono stati influenzati da questo nel giudizio. Ma qualunque sia il motivo, pur ritenendo insindacabile l'opinione di ognuno, non posso essere d'accordo con chi afferma che a questo Island vada accordata almeno la sufficienza. Come anime, infatti, è un prodotto senza capo né coda: sia che la si consideri nella sua totalità, sia che si considerino solo i singoli eventi che la compongono, la sceneggiatura oscilla sempre tra l'assurdo, lo sconclusionato e l'irritante. Bizzarre teorie sui viaggi nel tempo, intrecci familiari da soap opera di serie B, piani complicatissimi che non servono a niente, personaggi capaci di fotocopiarsi nel tempo, sono solo una parte del campionario del delirio narrativo rappresentato in quest'opera. Proprio i personaggi sono forse la parte migliore dell'opera ma sono troppo pochi e dopo un po' si lasciano trascinare anche loro nel vortice della noia.
In definitiva questo Island si è rivelato, sempre secondo la mia modestissima opinione, un anime davvero deludente. Sinceramente non saprei se consigliarlo o meno agli amanti del trash: di parti memorabili ce ne sono tante, si pensi che quello che è stato raccontato in questa sede è giusto la punta dell'iceberg. Ci sono, però, anche parti decisamente lunghe che sono noiose e basta, e questo sicuramente renderebbe irritante la visione anche a coloro che, come me, hanno un insana passione per le opere mal riuscite. Tutti quanti gli altri possono benissimo fingere che quest'anime non esista: col titolo scarno che ha, è pure difficile trovarlo nel database, per cui evitarlo non dovrebbe essere troppo complicato.
Pro
- I capelli di Sara. Ma sì dai, in fondo mi piacciono.
Contro
- Sconclusionato
- Noioso
- Irritante
- Delirante
Sono fra gli sventurati che hanno visto l'intera serie e definirla trash non credo sia il termine più adatto per descriverla. Island è, parafrasando il compare 'npepata, "sconclusionato".
Avete presente quei bambini che provano a fare qualcosa senza avere la benché minima nozione sul come farlo e falliscono nei loro intenti? Ecco, questo è Island.
Non è brutto, è semplicemente fatto alla mentula canis.
Mi sento un po' Pina Fantozzi alla domanda "Perché mi hai sposato?". Ecco, io ho "sposato" Island "Perché mi faceva pena".
Ecco in effetti..stavo proprio per chiedere: @npepataecozz come hai fatto??? Voglio dire ti viene il nervoso e basta. Idee buone ma sprecatissime.
Appunto io però mi riferisco unicamente alla visual novel, purtroppo per l'anime hanno cercato di spremere 40 ore di visual novel in 12 episodi.
La vn era davvero bella, un peccato abbiano sprecato così la fonte originale.
Non siamo nati ieri, certi anime si capiscono fin da subito.
Rinne: "Se esco alla luce del sole, potrei morire"
Parte la ending. Vediamo Rinne saltare e giocherellare in spiaggia in pieno giorno.
Droppo la serie al primo episodio.
(a parte ciò, l'ho droppato subito perchè avevo subito intuito che non sarebbe valsa la pena continuarlo)
Complimenti al recensore... Anche se ci sei andato leggero xD
Lascia perdere. È quel tipo di bruttura che non ti da neanche soddisfazioni, ti romperai solo le scatole con la noia che pian piano si tramuterà in enorme fastidio e istinto omicida.
Bene, sono pronto a ricevere polemiche.
Ne approfitto per dire che anche io non lo ho trovato noioso, arrivando alla sufficienza e più.
L'ho trovato noioso a tratti perchè secondo me avrebbero potuto approfondire più cose , però sì, alla fine mi è piaciuto, l'ho trovato carino è uno di quegli anime che, o ti piace, o no.
Mio Dio... invece di scrivere che l'anime merita 4,5 perché è incoerente, illogico, mal sceneggiato ecc., e supportando ogni critica con motivazioni organiche, si esprime lo stesso concetto in chiave ironica. Basta leggere fra le righe.
Animeclick non è un covo di letterati parrucconi... a volte si può veicolare un messaggio anche giocando un po', non credi?
Comunque, francamente un po' di tempo fa ero indeciso se guardarlo. Nel frattempo andai a vedere anche la novel su steam, ma siccome non era ancora pubblicata lasciai perdere.
Da quel che capii era un eroge, e quando si tratta di eroge, nelle trasposizioni, o sono terribili o sono capolavori. In questo caso, da quanto mi pare capire dalle eloquenti diapositive, terribile.
In ogni caso, posso ricevere anch'io l'accoglienza di Urashima?!
Scherzi a parte così come un anime può piacere ad uno e non piacere ad un altro, lo stesso vale pure per le recensioni per cui ci sta che a qualcuno non sia piaciuta. Non è mica il caso di farne un dramma. Le mie intenzioni sono state riassunte benissimo da grandebonzo; voglio solo aggiungere che questa recensione così come le prossime recheranno apposta la dicitura "semiseria" e che comunque questo modo di recensire non l'ho inventato io ma esiste più o meno da sempre credo.
@zelgadis La risposta alla tua domanda è: boh?!
-Blastmally. Hai ragione
-Sha-tan. Da quello che avevo letto in giro avevo avuto l'impressione che la visual fosse molto migliore. Ed infatti lo accennavo nella recensione.
@amarantakiller La ringrazio per la benedizione accordatami
@giu. tar. Ovviamente, per i motivi che sai, non puoi
Ciao a tutti ed alla prossima!
No.
Tra le righe c'è il bianco della pagina.
Concordo ma dipende ovviamente dal singolo, personalmente ridicolizzare qualcosa che chiaramente non è piaciuto è spesso un clickbait della serie attiriamo un pò l'attenzione perchè fa sempre comodo agli sponsors. I commenti al thread ne sono la conferma, visibilità doppia e tripla rispetto alle solite piatte e noiose news. Niente di scandaloso, tecnica piuttosto in voga, molti ytubers ci campano anche così, qualcuno ci passa sopra e si fa due risate ad altri può dare certamente fastidio e trovarlo di cattivo gusto.
Ammetto anch' io che l'opera in sè è stata piacevole ma facilmente dimenticabile in quanto gli animatori hanno dovuto chiaramente fare dei compromessi per infilare 50 e passa ore in 3 ore scarse, la storia ne ha risentito ma se sono arrivato fino alla fine è perchè un senso di mistero accompagnato da un reparto tecnico di tutto rispetto mi ha comunque invogliato. Alcuni utenti sono arrivati in fondo, quindi un minimo di curiosità l'ha creata, altri l'han droppata subito, questi sono stati i più onesti perchè sono passati subito ad altro ignorando l'anime completamente, gli anime coprono diversi generi, non sono certamente per tutti.
Beh, il mio click l'ho dato, quindi siamo pari.
Personalmente mi ispiro più alla gialappa's band ed alla telenovela piemontese; e anche ad alcune vecchie riviste ormai stradimenticate. Però effettivamente qualche youtuber che lavora così c'è ed ha il mio apprezzamento.
Se decidi di entrare nel mondo dello spettacolo puoi aspettarti elogi ma anche critiche, anche feroci e talvolta cattive ed in malafede. Io voglio solo metterci un po' d'ironia, tanto se per me l'anime è brutto dirò comunque che è brutto, indipendentemente dal modo. Poi ovviamente uno può pensarla diversamente, è suo diritto
Nessun problema, sono per la libertà di parola, bella o brutta che sia, ognuno vuole i suoi 5 minuti di gloria, il mezzo non conta ma conta il risultato, risultato click riuscito abbastanza bene.
Precisamente, ma sai com'è. Fintato che a pensarla diversamente è una minoranza, ti consiglio di non darci peso.
Ma puoi metterci l'ironia che vuoi, chi sono io per dirti che non puoi farlo, per questo mi si dovrebbe prendere a sberle, così come puoi dire che l'anime ti abbia fatto cagare a spruzzo, e va bene. Io l'unica cosa che ho contestato è che quando uno va leggere una recensione, in questo caso su un anime, si fa ovviamente l'idea che quello che c'è scritto in essa pesi sulla valutazione e se leggo più di 20 righe spese a ridicolizzare aspetti irrilevanti poichè presenti nel 99% degli anime, come aspetto fisico e vestiario, mi viene il dubbio se possa chiamarsi recensione e meritare una valutazione. Poi comunque hai speso delle righe parlandone in maniera opportuna, ma sembrano valere ben poco rispetto al papiro precedente.
Su questo sono meno d'accordo. Puoi dire che è brutto e argomentarlo bene e farci una recensione (come quelle che fate con i due pareri discordanti), come puoi dire che è brutto facendoci l'ironia che vuoi, ma non chiamarla recensione. Vada per la dicitura semi-seria.
Ipse dixit.
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