Spulciando tra saggi, interviste e articoli, sempre in cerca del nuovo approfondimento da scrivere, diventa abbastanza comune imbattersi in numerosi aneddoti dietro le quinte su questo o quell'anime, personaggio o studio di produzione. Piccole curiosità, non tali da realizzarne articoli dedicati, ma abbastanza interessanti da volerli diffondere agli interessati.

In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.

Evangelion e l'evasione fiscale


Evangelion è senza dubbio l'opera più famosa e importante realizzata dallo Studio Gainax, nonchè quella che ne ha risollevato la situazione finanziaria dopo anni di precarietà. Eppure, fu anche quella che quasi portò la compagnia al fallimento. Nel 1998, infatti, dopo l'esplosione del successo di Evangelion, la National Tax Agency denunciò la Gainax per evasione fiscale e ne congelò i conti bancari per tutta la durata dell'indagine. Si scoprì che Takeshi Sawamura, all'epoca presidente Gainax, non aveva dichiarato 1,5 miliardi di yen di guadagni e pertanto non pagato i 580 milioni di yen di tasse che avrebbe dovuto. Dopo l'arresto di Sawamura, la gestione economica della compagnia passò nella mani del co-fondatore Yasuhiro Takeda, che parzialmente giustificò la decisione dell'ex-presidente: dopo anni passati a gestire lo studio quasi completamente senza fondi ed essendo tra i pochi a conoscerne la disastrosa situazione finanziaria, la possibilità di sfruttare il successo di Evangelion (che non si sapeva quanto sarebbe durato) per mettere da parti dei soldi per i progetti futuri era stata troppo grande.
 

Fonti consultate:
- The Notenki Memoirs (gwern.net)
- July Anime News (animenewsservice.com)

1778 racconti dedicati a mia moglie


Si è spento il 3 novembre di quest'anno lo scrittore Taku Mayumura, autore di numerosi romanzi, alcuni anche trasposti in anime. Tra i suoi lavori tuttavia uno è ricordato in modo particolare da chiunque conosca la storia dell'autore. Quando, nel 1998, alla moglie di Mayumura fu diagnosticato un cancro allo stadio terminale, l'autore decise di scrivere ogni giorno una storia diversa da raccontare alla moglie ricoverata e costretta a letto, per cercare di distarla dalla malattia e dalla morte imminente. Nonostante le diagnosi le avessero dato ancora poco tempo, la moglie dello scrittore visse fino al 2002, arrivando a leggere ben 1778 racconti scritti dal marito. La raccolta di queste storie è stata poi pubblicata in Giappone nel 2004 col titolo Tsuma ni Sasageta 1778-wa (妻に捧げた1778話, 1,778 storie dedicate a mia moglie), mentre nel 2011 è stato anche realizzato un film ispirato alla storia di Mayumura.
 

Fonti consultate:
Mayumura Taku (sf-encyclopedia.com)
Taku Mayumura (1934-2019) (schoolgirlmilkycrisis.com)
Taku Mayumura (en.wikipedia.org)

I grandi occhi dello shojo manga


Grandi occhi che possono arrivare a occupare più di metà viso e che paiono contenere un intero microcosmo sono uno degli elementi più caratteristici dei manga per ragazze. All'origine della diffusione di tale caratteristica vi è il lavoro di due grandi artisti di inizio '900: Yumeji Takehisa e, soprattutto, Jun'ichi Nakahara. In contrapposizione all'estetica tradizionale dell'himike kagibana, che presentava occhi piccoli e affilati, Nakahara s'ispirò alle sue esperienze nella lavorazione di bambole francesi per definire il suo stile grafico fatto di occhi grandi e fattezze occidentali. Il successo di tale estetica fu tale da rendere Nakahara apprezzatissimo non solo dalle ragazze dell'epoca ma anche dalle mangaka dei decenni successivi, che adottarono e reinterpretarono il suo stile nelle loro storie.
 

Fonte consultata:
Shojo Manga and Its Acceptance - What is the Power of Shojo Manga? (International Perspectives on Shojo and Shojo Manga: The Influence of Girl Culture)

Animando le gemme


Uno degli aspetti che più ha colpito della recente serie Land of the Lustrous è stato l'impatto visivo delle gemme. Queste gemme erano tuttavia difficili da realizzare tramite l'animazione tradizionale dal momento che era necessario renderne la traslucenza tramite i colori; fu per questo necessario utilizzare la CG, che diede la possibilità di rappresentare le gemme esattamente come erano. Essendo la prima volta di Orange come studio d'animazione principale, molto tempo fu utilizzato per stabilire quando e come utilizzare la CG: adottare un modello alla Pixar avrebbe richiesto diversi giorni per ogni singolo cut e sarebbe stato impossibile finire in tempo per la trasmissione, d'altro canto economizzare troppo avrebbe reso inutile utilizzare la CG. Per quanto riguarda la definizione grafica dei personaggi, la disegnatrice del manga originale aveva detto che le gemme avevano pressapoco le stesse proporzioni corporee, quindi ci si concentrò principalmente su visi e capelli, disegnando la sezione dal collo in giù in modo tale da poterle animare a mano senza problemi.
 

Fonte consultata:
Land of the Lustrous: Director Takahiko Kyougoku Interview (blog.sakugabooru.com)

Mamoru Oshii: Lo Studio Ghibli è il Cremlino!


Di Takahata ci sono lati in cui sembra che non scorra sangue. Come persona dà l'impressione che, fondamentalmente, non accetti smacchi, o ferite.
A prima vista sembra una persona calma, che non vuole esprimere ad alta voce quello che vuole, come invece fa Miyazaki, ma una volta che comincia qualcosa, allora si trasforma radicalmente. Sembra quasi un'altra persona, perché quando deve negare un avversario ne nega persino l'umanità. Io trovo che sia uno stalinista! ^_^ Miyazaki, invece, ha alcuni aspetti un po' trozkisti, ma dal mio punto di vista sono entrambi uomini venuti dalle contestazioni degli anni Sessanta, con una fortissima disposizione all'intimidazione. In particolare, quando intimidiscono i giovani membri del loro studio, esercitano una pressione tremenda, completamente diversa dalla loro consueta cordialità. Quando lavorano, cambiano personalità.
In altre parole, se vogliamo dirlo come negli anni Sessanta, quando l'obiettivo è giusto i mezzi non contano. La mai impressione è che per loro, anche adesso, fare un film è una sorta di estensione dell'attività sindacale: elaborare una strategia, coordinare gli uomini, epurare gli oppositori, e così via. Non cambia nulla, ci sono le agitazioni e le minacce tipiche dei movimenti di massa. Al fondamento c'è una completa teoria dell'organizzazione, per portare a termine la volontà dei vertici.
Per me lo Studio Ghibli è il Cremlino! ^_^ La sede principale è crollata da un pezzo, ma da qualche parte, tra i campi di Koganei [dove si trovava la sede dello Studio Ghibli] esiste ancora. E forse, in un certo senso, si può dire che la sua esistenza abbia un suo valore, che per com'è fatto svolge un suo ruolo. Intendo, certi atleti d'acciaio possono essere creati solo nei paesi comunisti e allo stesso modo certe persone possono essere create solo nell'economia di mercato.
Sicuramente c'è un tipo di animatore che solo lo Studio Ghibli può formare, perché il talento dello staff è eccellente, dagli intercalatori fino a chi si occupa delle rifiniture. Possiamo apprezzarlo nel senso che è un ambiente di formazione puro, ma quando ci chiediamo se sia corretto sotto tutti i punti di vista, allora io penso non lo sia. Penso che dovrebbero scioglierlo immediatamente! ^_^ Penso che avrebbe molto più senso se chi ci è cresciuto uscisse nel mondo.
Certo, poi ci sono cose che solo lo Studio Ghibli può fare, e se scomparisse andrebbe persa una tradizione. Ma si tratta di un valore relativo, e dal punto di vista del valore individuale credo dovrebbe essere sciolto immediatamente. Il problema è uguale al crollo dell'Unione Sovietica, dove ci si chiede se fosse meglio prima o dopo, ma, se si tratta di creare qualcosa, io penso che dopotutto, rispetto a una libertà vigilata, sia preferibile l'anarchia.
Si può dire che Miyazaki è il Segretario Generale e Takahata il capo del Partito, o il Presidente della Repubblica Russa. Suzuki è indubbiamente il capo del KGB! Però quello che fanno e la realtà interna all'organizzazione che le fa, queste sono due cose del tutto distinte. Il punto è che [allo Studio Ghibli] si sono raccolte persone che considerano positivamente questa ferrea unione.
Quel che gli altri animatori pensano dello Studio Ghibli, per quanto ne so io fondamentalmente ne riconoscono i meriti, questo è certo, ma è metà odio e metà amore. La reazione generale è di ammirazione, ma senza voler andare a lavorarci. Perché hanno un'organizzazione rigida, appunto. Ad esempio, ti dicono di presentarti alle dieci di mattina per tornare a casa alle dieci di sera, e si dovrebbe andare avanti così, tranquillamente, per uno o due anni. Dove lavoro io, fino al tardo pomeriggio non si fa vedere nessuno, e non si capisce niente di chi faccia cosa. E poi, visto che io tendo a stufarmi, il lavoro lo si chiude in otto o dieci mesi. E il mio modo di lavorare è quello più diffuso.
Hanno invitato più volte anche me, ma la ragione principale per cui non voglio lavorare allo Studio Ghibli è l'eccessiva rigidità dell'organizzazione. ^_^ Inoltre, vicino allo Studio Ghibli non c'è un granché di posti dove mangiare. Io non posso accettare una vita alimentare povera, ma a Miyazaki e Takahata il cibo non interessa. Basta questo per capirlo, loro non è che impongano agli altri la propria ideologia, ma la propria costituzione. Dicono che arrivare [al lavoro] la mattina e tornare a casa la sera sia la cosa migliore, ma non perché lo pensano, è solo che non riescono a fare altrimenti.
Be', come per l'esercito, o per i partiti, a determinate persone sembra un ordine positivo, ad altri un intollerabile fascismo. Quel che è certo, però, è che solo con quelle restrizioni, solo grazie a quelle innumerevoli restrizioni possono fare i loro film.
Ogni regista vive sempre un conflitto: vuole fare le cose così come le pensa ma intanto si chiede fino a che punto si possano sacrificare gli altri. Il fatto è che non può fare niente senza il supporto degli altri. Credo che ognuno adotti una strategia diversa, e le differenze nascono tutte da questioni ideologiche.
Miyazaki e Takahata non sono dei moralisti. Una carenza di moralità che condividono con la generazione degli anni Sessanta. Se c'è l'opportunità, ovvero se hanno una giusta causa, allora sicuramente pensano che sia lecito fare qualunque cosa. E in un certo senso è questo ciò che detesto di più, il motivo per cui non riusciranno mai a piacermi del tutto.
Nel mio caso, anche se è quasi impossibile, cerco di fare in modo che fine e mezzi coincidano. Quando si devono affrontare le situazioni concrete, Miyazaki e Takahata usano l'intimidazione e la sottomissione dialettica. Io invece, detto in termini negativi, uso l'inganno, oppure, detto con parole positive, cerco di mostrare i vantaggi comuni. Entro un certo limite accetto anche cose contrarie alla mia volontà, oppure le faccio pensando che, comunque, in qualche modo ne sarò ripagato.
Ci sono riviste di fumetto e animazione che levano cori di lodi sperticate, per cui lo Studio Ghibli sarebbe il migliore del Giappone, anzi, del Mondo, la buona coscienza dell'animazione giapponese... ma sono tutte balle! ^_^ Chiunque metta anche un solo piede dentro lo Studio Ghibli lo capirebbe. Be', non voglio essere del tutto negativo, però tutte quelle lodi, ora come ora, fanno male a chi ci lavora dentro. Ed è per questo che vorrei ci dessero un taglio. Ci vuole qualcuno che li critichi, anche se per farlo servono forza e decisione.
Tralasciamo Takahata, ma Miyazaki è una persona che, se li cerchi, i suoi difetti ce li ha. E siccome sono anche questi difetti che fanno di loro due quel che sono, credo che divinizzarli possa solo peggiorare le cose. Perché poi sono loro che devono farsi carico [di questa divinizzazione]. Credo sia anche questa la causa per cui Miyazaki e Takahata abbiamo dovuto lottare duramente, e ancora oggi stiano lottando in maniera disperata.

  

Fonte consultata:
Miyazaki e Takahata sono straordinariamente pieni d'energia. Non posso permettermi di perderli di vista (yupa.neocities.org/)