Il Tribunale distrettuale di Osaka si è espresso e ha riconfermato i diritti di Kodansha contro tre amministratori del sito Haruka Yume no Ato. La penale da pagare è stata fissata a 160 milioni di yen (1.3 milioni di euro circa).
Il Tribunale si era già espreso a favore di Kodansha a gennaio e l'1 novembre ha rifiutato l'appello dei tre amministratori.
Durante la prima sentenza i tre uomini erano stati già condannati per violazione di copyright, ricevendo tre condanne di reclusione diverse: tre anni e sei mesi, tre anni, due anni e quattro mesi.
Nell'ottobre 2017 nove dipartimenti di polizia avevano collaborato per l'arresto di nove indagati sospettati di aver commesso il reato di violazione di copyright, sempre affiliati al sito Haruka Yume no Ato, il quale è uno dei più grandi siti leech presenti Giappone. (ritratto nell'immagine sopra. In pratica, si tratta di un sito che mette a disposizione i link per ottenere i vari media). Il sito stesso non è illegale secondo la legge attuale e i tre uomini sono stati arrestati infatti per aver distribuito il materiale al quale i link del sito veniveno reindirizzati.
Kadokawa, Shueisha, Square Enix e tante altre grandissime case editrici hanno collaborato al caso. È stato calcolato che, al tempo dell'arresto, il sito aveva causato una perdita di 73.1 miliardi di yen (607 milioni di euro circa) per le vendite perse.
Il Mainichi Shimbun ha riportato ad ottobre 2018 che l'Agenzia per gli Affari Culturali aveva intenzione bannare i siti leech revisionando il Copyright Act. Ad aprile dello stesso anno, anche il governo giapponese voleva proporre una manovra alla Dieta per ridimensionare il problema e ha poi chiesto ai diversi provider di bloccare tutti i siti con materiale pirata.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Il Tribunale si era già espreso a favore di Kodansha a gennaio e l'1 novembre ha rifiutato l'appello dei tre amministratori.
Durante la prima sentenza i tre uomini erano stati già condannati per violazione di copyright, ricevendo tre condanne di reclusione diverse: tre anni e sei mesi, tre anni, due anni e quattro mesi.
Nell'ottobre 2017 nove dipartimenti di polizia avevano collaborato per l'arresto di nove indagati sospettati di aver commesso il reato di violazione di copyright, sempre affiliati al sito Haruka Yume no Ato, il quale è uno dei più grandi siti leech presenti Giappone. (ritratto nell'immagine sopra. In pratica, si tratta di un sito che mette a disposizione i link per ottenere i vari media). Il sito stesso non è illegale secondo la legge attuale e i tre uomini sono stati arrestati infatti per aver distribuito il materiale al quale i link del sito veniveno reindirizzati.
Kadokawa, Shueisha, Square Enix e tante altre grandissime case editrici hanno collaborato al caso. È stato calcolato che, al tempo dell'arresto, il sito aveva causato una perdita di 73.1 miliardi di yen (607 milioni di euro circa) per le vendite perse.
Il Mainichi Shimbun ha riportato ad ottobre 2018 che l'Agenzia per gli Affari Culturali aveva intenzione bannare i siti leech revisionando il Copyright Act. Ad aprile dello stesso anno, anche il governo giapponese voleva proporre una manovra alla Dieta per ridimensionare il problema e ha poi chiesto ai diversi provider di bloccare tutti i siti con materiale pirata.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Ma più che altro so stati gli editori ad non evolversi con il mercato. Potevano evitare tutto cio aggiornandosi con esso. Se tu mi porti ad oggi un serie di 500 episodi e stiamo indietro di 200, e ci metti anni. Logico che la persona media che gli piace e sappia usare un po internet se li va a cercare altrove. Prima forse non poteva farlo perche non c’erano i canali adatti, ma oggi non è così. Che poi vale fino a un certo punto. Perché chi e fan se lo vedrà ugualmente doppiato. O cambi con il mercato o ti avvantaggi su di esso. O col tempo “muori”.
Vero che se non ti adatti al mercato muori, ma qui non parliamo di concorrenza, parliamo di un ente che aveva i diritti di trasmetterlo e dei canali illegali che lo trasmettevano. Questi ultimi non potevano farlo, eppure lo hanno fatto comunque e le serie sono morte. Il danno lo ha subito il mercato italiano.
Ormai è successo.
Ma chi dice che la pirateria potrebbe aiutare il mercato, ovviamente ha torto, e questo è l'esempio.
Se vi ricordate, la mediaset ha per anni trasmesso due tipi di serie:
- le repliche di vecchie serie iper censurate
- serie nuove costituite da centinaia di episodi (tipo Beyblade e Mermaid Melody)
Possiamo parlare di serie scomparse solo se ci riferiamo a quegli anime un po' più seri che una volta venivano censurati per abbassare il target del pubblico a cui erano rivolti. In questo caso, infatti, l'evoluzione è stata la seguente (tra queste serie rientra One piece per esempio):
1. Riduzione/rimozione delle censure, ma continua trasmissione su Italia 1
2. Spostamento della serie in un canale secondario (Italia 2)
3. Acquisizione degli episodi sempre più rara
4. Scomparsa della serie(?)
Di fatto, ad un certo punto non è più stato possibile censurare le serie così facilmente come in passato. Non so se questa cosa sia stata vietata dagli editori giapponesi o se Mediaset abbia deciso di dare ascolto ai fan (ne dubito), ma è evidente che serie del genere non censurate non potevano più essere trasmesse in televisione ad orari pomeridiani o nei canali principali e quindi hanno iniziato a sparire un po' alla volta. Non dimentichiamo che gli appassionati di anime sono una nicchia e quindi non possono competere con serie rivolte al pubblico generalista costituito soprattutto da bambini. Infatti, le serie più generaliste continuano tutt'ora ad essere trasmsesse in televisione. Qui non si parla solo di ascolti in sè, ma di spazi pubblicitari, perchè più le serie sono seguite e più saranno le persone che vedranno le pubblicità tra una serie e l'altra. A portare guadagno sono soprattutto i giocattoli che vengono mostrati nelle pubblicità, ma allora perchè sono scomparse dai canali mediaset anche le serie per un pubblico più giovane? Perchè sono nati canali appositi. Se ci fate caso, la riduzione degli anime su Italia 1 combacia proprio con l'arrivo dei canali interamente dedicati ai cartoni animati. Mi riferisco a canali come Boing, Frisbee e K2 (i primi che mi vengono in mente) e a tanti altri che inizialmente erano solo regionali, ma in quel periodo si sono trasformati in canali nazionali e quindi sono diventati visibili in tutta italia. Ripensandoci, in effetti, io da bambina e i miei cuginetti più giovani abbiamo fatto proprio così. Appena abbiamo notato l'esistenza di canali che trasmettevano cartoni animati 24 ore su 24, ci siamo trasferiti lì, perchè lì c'era sempre qualcosa di interessante e grazie alle tante repliche riuscivamo anche a recuperare le puntate che avevamo perso. Sicuramente adesso questi canali stanno puntando molto su serie americane e canadesi, ma portano ancora gli anime considerati per bambini. Anzi, oltre a portarli in televisione li caricano addirittura online, dimostrando di sapersi adattare ai tempi, a differenza di altri canali. Mi riferisco sopratutto a Italia2 che quando ha portato le nuove puntate di Naruto (o My Hero Academia, non ricordo), non solo non le ha caricate su Mediaset play, ma addirittura non le ha nemmeno trasmesse in diretta lasciando la schermata nera per quasi tutto il tempo in cui sono state trasmesse, al contrario di altre trasmissioni e film che pur non venendo caricati online, vengono trasmessi almeno in diretta.
La pirateria non c'entra nulla, è stata solo una naturale evoluzione in cui ha vinto chi si è fatto furbo (i canali a tema). Oltre ai motivi elencati più sopra, ce ne sono anche altri, tipo la durata delle serie. Le serie non generaliste di solito hanno un numero di episodi molto limitato e i canali televisivi preferiscono non prendere serie così brevi perchè dopo 2 settimane sono già finite, quindi questo tipo di serie sono più adatte per lo streaming dedicato agli appassionati. Inoltre, sempre in merito alla durata c'è un'altro problema. Per produrre una serie è necessario molto tempo. Per esempio, adesso alcune serie dedicate a un pubblico più adolescenziale riescono a contare molti episodi, ma ci sono voluti anni per raggiungere quel numero. Cosa facciamo, aspettiamo 8 anni nella speranza che raggiunto un certo numero di episodi la serie venga licenziata da qualcuno? Le serie di questo genere richiedono anni per essere prodotte perchè i giapponesi non si fidano a produrre 50 episodi in blocco perchè, se si rivelasse un fallimento, le perdite sarebbero enormi. Come detto da loro stessi, infatti, 12 episodi sono l'ideale perchè nel caso in cui la serie andasse male, i costi verrebbero cmq coperti per la gran parte grazie alla vendita delle licenze all'estero, che per serie come queste avviene proprio grazie ai canali di streaming perchè i canali televisivi non sono interessati a serie così brevi.
Se io sono interessata a Lupin e lo trasmettono all'1 di notte è ovvio che non lo guardo. Se lo trovo su internet lo guardo lì, ma non è che se non lo trovo su internet allora lo guardo in tv, perchè per me quella serie è impossibile da vedere a prescindere a quell'orario. Questo esempio vale per molte altre serie. Non è che la gente ha smesso di seguire la tv così a caso. A parte questo cmq, noi fan di anime e manga siamo una nicchia. Il motivo della "scomparsa" delle serie l'ho scritto nel papiro più sopra.
Il motivo è che lo fanno per salvaguardare se stessi. Gli editori giapponesi non combattono i siti pirata per impedire agli stranieri di vedere le loro serie, lo fanno per impedire ai giapponesi di vederle tramite questi siti pirata perchè una raw per i giapponesi equivale a vedere gli episodi doppiati nella loro lingua madre.
Un papiro inutile: primo, perché gli animefan non sono mai stati una nicchia, visto che i più grossi successi commerciali di cartoni animati da noi sono quasi tutti giapponesi ( Goldrake, Pokemon, Candy, Creamy , Sailormoon, Cavalieri dello Zodiaco , Yughi Oh ecc...)
Secondo: le schifezze di cartoni USA che vano in onda oggi sulle varie reti non interessano a nessuno ( o a meno gente di quanto credi ) : ci vanno perché le reti che le trasmettono sono filiali di quelle Major che li producono in USA, cioè importano a forza le loro vaccate sapendo che tanto la gente guarderà a forza quello perché alternative non ci sono.
Lo stesso vale per i telefilm USA, che ci stanno colonizzando con la loro spazzatura .
In pratica, se Toei, , Sunrise Gainax aprissero in Italia del loro canali TV , vedresti i loro anime trasmessi al loro interno 24 ore su 24.
E alla fine la gente se li guarderebbe, e probabilmente gli piacerebbero pure !
Nel mio fare ironia non mi sono fatto capire. La cosa che non mi è chiara è il ragionamento di chi sostiene allo stesso tempo che i siti pirata sono fondamentali per la vendita di manga all'estero e che alle case editrici giapponesi non frega nulla del mercato estero; se così fosse, che il mercato estero vada bene o male non dovrebbe interessare alle case editrici giapponesi e, di conseguenza, alle stesse non importerebbe nulla dei siti pirata. Credo invece che questi abbiano influenza sulle vendite dei manga in Giappone. Se poi mi dite che in Giappone hanno una app come quella che Shueisha ha resto disponibile fuori dal Giappone, nella 'nostra' versione le immagini non si possono scaricare (almeno non può farlo l'utente comune), per cui chi non vuole comprare il volume o la rivista contenitrice trova ancora maggiormente comodo scaricare l'archivio delle scansioni del volumetto o del capitolo.
Ah, ah, ah.
Se non lo leggi è ovvio che è inutile, dato che ti sei attaccato a una singola parola ignorando tutto il contesto che ho spiegato più sopra. Come ho detto, le serie potenzialmente commerciali e che non necessitano di censure adesso vengono portate da altri canali televisivi (tipo i Pokemon). Tutte le altre serie anime sono di nicchia. Potranno anche essere famose tra il pubblico di anime e manga, ma questo pubblico non è nulla in confronto a quello casual di tutta Italia. Per esempio, tralasciando il fatto che ha solo 12 episodi, se trasmettessero Made in Abyss in tv e decidessero di vendere il merchandise, pensi sul serio che potrebbe anche solo avvicinarsi alle vendite dei Pokemon? Le aziende non portano le serie per beneficienza, lo fanno perchè più persone guardano le pubblicità trasmesse tra una serie e l'altra e più sono le persone che un giorno potrebbero comprare il merchandise sponsorizzato in quelle pubblicità.
Che siano forzati o meno, resta il fatto che non lo fanno per beneficienza. Se non hanno un ritorno economico non possono permettersi di trasmetterle solo per un capriccio. Inoltre, se facessero così schifo la gente non le guarderebbe quindi evidentemente alla gente non dispiace guardarle. Chi dirige queste aziende si è fatto due conti ed evidentemente ha concluso che gli conviene prendere serie americane. Da quel che dicevano, i contratti sono meno complicati e inoltre per loro è conveniente anche solo per il numero di episodi. Come ho già detto, gli anime con molti episodi vengono portati tutt'ora, ma sono pochi quelli che non necessitano di censure e da quello che vedo, quelli che non ne hanno bisogno vengono portati quasi tutti quindi non comprendo questo complottismo. Le uniche serie che non vengono portate sono quelle con meno episodi e con contenuti adulti (ergo fanservice), che purtroppo sono la maggioranza di quelle trasmesse in Giappone. La Toei è liberissima di portare queste serie se vuole, ma restano serie per una nicchia perchè non rientrano nei nostri standard delle serie per bambini.
Tu parli di serie anime di nicchia, ma in Italia non arrivano più neanche le serie mainstream. Come dice l'altro utente tutti conoscono Jeeg robot, Mazinga, Goldrake, fino a dragon ball, Naruto e One piece, invece ora non viene portata neanche roba mainstream. Gli anime sono diventati di nicchia con la pirateria, prima non lo erano affatto
Cmq non capisco che problemi abbiano le serie americane. Io ogni tanto le guardo e alcune sono molto belle. Per esempio, il mondo di Gumball è arrivato a 240 episodi, ma continuo a trovarlo molto divertente o addirittura geniale, al contrario di molti anime portati in Italia negli anni passati.
A parte questo, quali sono le serie mainstream recenti per te? Inoltre, per quale motivo gli anime sono influenzati dalla pirateria mentre le serie americane no? Tra l'altro le serie americane sono in inglese, non in giapponese, quindi sono facilmente comprensibili e traducibili da chiunque dato che l'inglese è la lingua internazionale. Visti i presupposti, direi che i problemi all'origine sono sicuramente altri.
Intanto per ogni Gumball, ci sono 100 boiate come il trenino Thomas, Bob il pompiere, Clarence , Uncle Grandpa o schifezze varie.
Poi, le serie americane sono poco colpite dalla pirateria perché
1, sono per bambini, che su internet non ci vanno
2 vengono replicate a nastro sui canali dedicati e pure in streaming sui cellulari grazie ad apposite app, quindi hanno una sovraesposizione del prodotto che fa si che i bimbi, in mancanza di meglio, guardino per forza quelli.
E così che si conquista un mercato : lo si invade con un fiume di prodotti ( non importa la qualità ) in modo da non lasciare spazio alla concorrenza , che pian piano verrà dimenticata.
Mia nipote di 12 anni , amante di horror e magia , si guardava il telefilm di Chica Vampira , ma manco sapeva dell' esistenza di anime come Ransie la Strega , Fantasmi a Scuola o Card Captor Sakura !
Glieli ho fatti conoscere io , e gli sono piaciuti molto .
Ma chi non ha il parente più grande a indottrinarli sugli anime che si è perso ?
Crescerà a Scooby Doo e boiate varie, col risultato che appena avrà più di 10 anni li troverà (giustamente) noiosi e si guarderà piuttosto balndi telefilm come "me contro te" che non sono degni manco di baciare le chiappe al più mediocre anime a tema scolastico .
Tra le serie mainstream recenti uccise dalla pirateria ci sono anche One Piece, Naruto e Detective Conan, che, anche se iniziate agli inizi del 2000, sono tutt'ora in corso o di recente termine (Naruto). E nonostante avessero una fanbase ormai radicata in Italia, praticamente ogni ragazzo le conosceva, ma, per dire, anche mio padre conosceva questi 3 anime perché li vedeva a pranzo, sono sparite tutte e 3 di mezzo nel giro di pochissimo tempo, quando con i loro predecessori una cosa simile non era mai successa. A parte questi 3, in Francia Boruto va in onda regolarmente. Poi ci sono un'infinità di serie sui cavalieri dello zodiaco, che per la fama che ha quest'anime, avrebbero avuto un successo garantito, eppure non sono arrivate in Italia. Ci sono poi tutte le serie "Eredi" di questi anime, come My Hero Academia (che è arrivato, ma su un canale che non fa share, perché ormai il mercato è già morto, oppure Black Clover, The 7 Deadly Sins o anche One Punch Man. Eppure niente, e guarda caso è tutto fermo da verso il 2010, è che è successo in quegli anni di così influente da riuscire ad uccidere un mercato così ben radicato in Italia come quello degli anime (ricordo ancora che parliamo anche di anime in corso con una fanbase importante, e non solo di nuove uscite)? Solo la pirateria.
Il motivo principale è che i cartoni animati americani, sono seriali e non hanno trama, sono composti di episodi autoconclusivi. Il più famoso tra loro è I Simpson, che non penso qualcuno sia interessato di vedere l'episodio in anticipo e in un'altra lingua, perché alla fine di tutto, ogni cosa torna come prima. Quindi volendo puoi saltare stagioni intere senza perderti nulla, invece gli anime è interessante sapere come continua il tutto. Aggiungici poi che la maggior parte delle produzioni americane è indirizzata ad un pubblico di bambini che 1) Non sono capaci di usare internet 2) Non sono interessati ad un'ipotetica storia, ma solo a passare quella mezz'ora di tempo, infatti molto spesso guardano gli stessi episodi in loop senza problemi (come pure io da piccolo avevo delle cassette di Tom e Jerry con episodi registrati, ma che non disdegnavo mai di riguardare) oppure 3) gli appassionati di cartoni americani non sono così idioti da far morire il mercato italiano attinente alla loro passione perché "Il doppiaggio italiano non si può sentire, meglio quello originale, le voci sono più appropriate, e poi in italiano tagliano il San, il Kun, il Sama (nessuna di queste è una parola italiana), e quindi fa schifo".
questa è una stronzata e tu lo sai
non tutte le serie animate americane sono composte da episodi autoconclusivi
Dei cartoni USA, in Italia, a parte i Simpson e i Griffin, non frega nulla a nessuno.
Ma ripeto, gli americani hanno una forte distribuzione da noi ,che gli permette di essere sempre presenti sul mercato in automatico .
Secondo te perché gli infiniti Pokemon e Yugi oh sono tra i pohi aime che continuano a doppiare in italia ?
Perché dietro ci sono gli americani .
Persino My Hero Academia è arrivato da noi perché di mezzo c'è l'americana Funanimation ( che però va detto, appartiene a Sony)
Gli anime hanno avuto da noi come referenti nostrani Mediaset e gli editori di home video: ora che costoro sono in crisi, non arriva doppiato quasi più nulla.
One piece non lo considero recente in quanto ha ormai 20 anni. Idem per Naruto che inizia a diventare vecchietto anche lui. In ogni caso non conoscerli era impossibile perché sono stati replicati per anni.
La pirateria esiste anche in Francia però, quindi perché la serie viene trasmessa ugualmente? In questo caso stiamo parlando di anime tra l'altro, non di serie americane. Se un video è sottotitolato in inglese può raggiungere ogni paese del mondo.
Non so per quale motivo hanno portato MHA, forse hanno ceduto veramente alle richieste del doppiaggio, ma se per loro non c'era speranza potevano non portarlo. Io penso che non fossero proprio interessati. Mediaset ha chiuso con gli anime, altrimenti non avrebbe portato la serie in un canale che adesso non si vede nemmeno più in televisione.
La pirateria non è apparsa così all'improvviso. C'è sempre stata fin da quando c'erano le vhs.
Ciò che è veramente cambiato intorno al 2010 é il fatto che sono comparsi i canali dedicati esclusivamente ai cartoni animati. Alcuni esistevano già da prima, ma erano regionali. Da quel periodo però sono diventati nazionali ed è bastato un attimo per i bambini scoprirli e spostarsi lì. Inoltre, in quel periodo Mediaset ha iniziato a smettere di censurare gli anime e questo li ha fatti diventare delle serie per un pubblico di nicchia dato che non erano più per bambini.
Qualcuno potrebbe pensare che Mediaset abbia deciso di ascoltare i fan che chiedevano l'eliminazione delle censure, ma sul serio Mediaset ascolterebbe le lamentele di una nicchia di persone? No. Molto probabilmente, con il passare del tempo gli accordi con gli editori giapponesi sono diventati sempre più severi fino anche ad arrivare al tema delle censure e lì Mediaset ha messo le mani avanti.
Questo non è vero, è solo una generalizzazione. Ci sono molte serie americane che hanno una trama, ma a causa delle censure o della programmazione (che ricordiamo, un tempo venivano fatte anche per gli anime ma poi sono cessate con la successiva cancellazione delle serie) sembrano non avercela. Per esempio Adventure Time e Steven Universe hanno una trama, ma alcune cose sono state censurate e di solito gli episodi vengono mandati in onda completamente a caso quindi è difficile collegare i vari episodi.
Lo stesso vale per i cartoni americani con trama, eppure vengono mandati in onda lo stesso. Tralasciando questo però, mi sembra un pensiero fin troppo arretrato.
Siamo nell'era di internet e per combattere la pirateria non basta sbattere i pugni sul tavolo e dare la colpa alla pirateria. Se la vuoi combattere la devi battere. Perché la gente non segue più la tv? Perché gli episodi vengono mandati a caso, censurati e se uno lavora o va a scuola se lo perde a prescindere. Allora la soluzione è solo una: caricare i video su una piattaforma streaming. Non dico di tenere le serie per anni come VVVVID o Crunchyroll, ma di tenere gli episodi per almeno 24 ore così se qualcuno era fuori casa può vederseli quando ha tempo. Mediaset ha permesso di vedere almeno in diretta i suoi reality e anche alcuni telefilm, ma gli anime no.
Dipende quanto sono piccoli. Io ricordo che mia cugina quando faceva le elementari andava su internet a guardarsi gli episodi dei Machine Robo Rescue perché a volte se li perdeva in tv o semplicemente perché voleva rivederli e non sapeva quando avrebbero ritrasmesso quelle puntate specifiche.
Non capisco perché questo dovrebbe essere colpa della pirateria. Anzi, a maggior ragione dimostra che è una scelta delle aziende italiane. Il loro pubblico principale sono i bambini e se ai bambini vanno bene delle serie con contratti meno restrittivi, senza alcuna censura da fare (perché immagino sia anche uno sbatti) e con episodi che possono essere mandati in onda a caso (ma cmq non gli interessa) é naturale che scelgano queste serie.
Questo può essere vero, ma semplicemente perché il target è diverso. Se queste serie sono rivolte ai bambini, non pensano che questi si mettano a valutare la serie in modo critico. Per gli anime le critiche ci sono perché vengono seguiti da molti adulti, ma si tratta cmq di 4 gatti in confronto a tutti i bambini che si "accontentano" delle serie americane. Inoltre, i bambini non pensano di certo all'andamento del mercato quindi non è che siano intelligenti o idioti.
Evidentemente piacciono se continuano ad essere portate. Il pubblico a cui sono rivolti questi canali sono i bambini e questi non vanno sicuramente a scrivere una recensione sulle serie che seguono. Un anime potrebbe piacergli di più? Può essere, ma se al posto dell'anime c'è un banale cartone animato a loro va bene lo stesso, quindi il canale deve solo decidere quale serie è più comodo portare e quale porta più guadagni tramite le pubblicità.
Scooby Doo a me piaceva molto.
Poi alcune precisazioni.
La pirateria è sempre esistita, si, ma nel 2010 circa Internet è diventato abbastanza veloce da farci vedere le serie in streaming, prima mancavano i siti o i megabit per farlo, indubbiamente in quegli anni la pirateria è esplosa, rispetta a copiare un che, che richiedeva strumenti appositi, e con fonti difficili da ottenere.
Per quanto riguarda i cartoni inglesi, ripeto che secondo me il fatto che sono per la maggior parte per bambini incide. È vero che sanno usare internet, ma non penso che si mettano a guardarli in sub ITA, anche solo per un questione di velocità di lettura, mettici poi che i siti che li propongono in sub ita sono pieni di pop up e roba del genere, non sono come YouTube kids.
Il fatto che abbiano episodi autoconclusivi incide (mi è stato detto che non è vero, ma almeno la maggior parte sono così) perché non ha senso cercare un nuovo episodio, tanto alla fine dei fatti nulla è successo, non ne vedo il motivo. Inoltre gli unici cartoni indirizzati anche per i più grandi sono i Simpson e simili, che non hanno trama, mentre la maggior parte sono indirizzati propriamente ai bambini.
Naruto e One Piece sono vecchi ormai, come ha detto qualcuno, ma non toglie il fatto che non sono stati portati al termine e si sono interrotti bruscamente, tra l'altro One piece è ancora in corso, quindi potrebbe benissimo essere ancora trasmesso. Il fatto che sia interrotto dopo aver avuto tanto successo è di sicuro una cosa strana, qualsiasi cosa se ne dica.
No, le serie USA vengono importate in automatico dagli americani stessi , perché tanto i bimbi come dici, non avendo altra scelta, e tanto uno vale l' altro, guarderanno quello.
SE abitui qualcuno a mangiare solo cacca fin dalla nascita, si abituerà al gusto e gli piacerà. perché tanto non sa che c'è di meglio.
E così che gli americani hanno colonizzato il Mondo, ed è così che Mediaset, prima di Internet, ha colonizzato i gusti degli italiani in tv .
Scooy Doo piaceva da matti pure a me, quando avevo 5 anni però.
A vederlo oggi, è spazzatura della più fetente ( come il 99% della roba di Hanna e Barbera: e io i loro cartoni l ho visti tutti da piccolo !)
E ripeto, per questo ormai solo i bambini guardano i cartoni , mentre i pre-adolescenti ( 11 - 12 anni circa) guardano solo telefilm , perché i cartoni sono troppo noiosi.
Quando avevo io 12 anni, guardavo ancora i cartoni e così un sacco di miei coetanei, perché le tv erano piene di anime che un ragazzo/a di quell' età trova ancora stimolanti.
Le serie per bambini americane no, sono noiose dopo gli 8 anni e i risultati li vediamo tutti
Sì, ma solo perchè questa volta hai cambiato la frase. Se mi avessi detto che la pirateria è la maggiore concorrente degli anime in TV ti avrei detto di no, ma se si parla solo degli anime in Italia allora è diverso perchè in questo caso vengono inclusi anche i siti legali di streaming come VVVVID, Crunchyroll e Amazon. La televisione non costituisce una minaccia per i siti di streaming legali perchè si basa su un sistema vecchio che non può renderlo neanche lontanamente un concorrente, di conseguenza, l'unico concorrente rimasto per i siti legali sono quelli illegali illegali. Ovviamente in questo caso sto parlando delle serie per gli appassionati di anime, non quelle mainstream che di solito vengono mandate in onda per i bambini. Se parliamo di anime mainstream, i principali concorrenti sono le serie americane.
La pirateria è grazie alla diffusione di internet, ma ha semplicemente permesso alla gente di vedere serie che non avrebbero potuto vedere a prescindere perchè inedite in italia (le classiche serie da 12-24 episodi che ai canali tv non interessano) o trasmesse ad orari assurdi. Es. Se tu sei al lavoro dalle 8 alle 17 e trasmettono un anime alle 15, come fai a vederlo? Su internet lo puoi vedere grazie alla pirateria, ma se questa non ci fosse tu non vedresti cmq la serie in tv. Faresti semplicemente a meno di vederla. Di conseguenza il pubblico di riferimento sono i bambini, che in ogni caso sono più degli appassionati di anime, quindi trasmettono solo serie che ritegono adatte ad un pubblico di bambini. Se seguiamo gli standard italiani di serie per bambini, One piece adesso non è più una serie per bambini vista la quantità di tette e violenza.
Lo stesso vale per gli anime, anche in questo caso per seguirle dovrebbero vederle in sub ita in siti pieni di pop up.
Come ho detto, per gli standard italiani One piece non è più una serie per bambini perchè adesso ha molta più violenza e fanservice. Il pubblico di riferimento della tv per i cartoni animati sono i bambini, quindi Mediaset non ha più alcun motivo per puntare su una serie rivolta a un pubblico più ridotto. Se la considerasse una serie appetibile non la avrebbe sicuramente mandata in onda su Italia 2, canale non seguito dai bambini. Piuttosto l'avrebbe mandata su Boing, magari ad orari scomodi ma cmq su un canale per bambini.
Su questo non sono d'accordo. Boing è un canale mediaset quindi non è che le aziende americane possono arrivare così e caricare gli episodi perchè gli va. Per trasmettere le loro serie serve un contratto e l'approvazione di Mediaset che evidentemente non ha alcun motivo per dire di no.
Ma appunto un bambino non può ancora dare un giudizio. Tu adesso che sei adulto dici che sono dei cartoni schifosi, ma da bambino non lo pensavi. Cmq penso dipenda un po' anche dalle abitudini. Le ragazze smettono prima di guardare i cartoni animati, tant'è che gran parte delle mie compagne di classe a 11 anni si erano già convertite alle soppopere come "Il mondo di Patty". Dei cartoni per adolescenti non farebbero male, ma qui in Italia c'è sempre questo pensiero secondo cui cartone=serie per bambini, quindi chi porta i cartoni prende quelli per questa fascia di pubblico, che evidentemente è anche la più redditizia.
Cmq tanto per curiosità ho fatto una lista delle serie animate trasmesse. In rosso quelle jap, in blu quelle statunitensi e in nero quelle di altri stati.
Bakugan Battle Planet
Batman: The Brave and the Bold
Ben 10
Craig
Doraemon
Dragon Ball Super
Gli acchiappamostri
K.C. Agente Segreto
Lo straordinario mondo di Gumball
Mr. Bean
Ninjago: Masters of Spinjitzu
Supernoobs
Teen Titans
Teen Titans Go!
We Bare Bears - Siamo solo orsi
Come dicevo a Rick, non è che in tv abbiano smesso di portare gli anime. Hanno solo smesso di portare quelli indirizzati a persone oltre una certa fascia di età. Su wikipedia scrivono che Boing è indirizzato a persone di 4-14 anni, ma dalla programmazione è evidente che l'età arriva fino ai 14 anni solo grazie ai telefilm presenti, tipo "La mia babysitter è un vampiro". Alla fine il problema non è la pirateria, ma proprio la mentalità e l'evoluzione del mercato (inteso come la creazione di canali ad hoc per i cartoni).
Vedi che non sai di cosa parli ?
Boing è una join venture di Warner Bros ( principale ) e Mediaset.
E guarda caso, su Boing vanno al 90% di cartoni by Hanna e Barbera ( che ri-guarda caso , appartiene alla Warner) e di quei pochi giapponesi, molti sono spesso collegati alla Warner ( Yokai Watch , Bakugan )
Hanno smesso di importare quelli non distribuiti dagli americani , lo vuoi capire o no ?
In ogni caso, se è di entrambi non può decidere solo uno dei due. L'altro deve essere per forza d'accordo e come ho ripetuto parecchie volte, l'obiettivo di un'azienda è il guadagno, non può permettersi di fare i capricci, quindi se queste serie americane costituissero una perdita non le porterebbero.
E quindi? Non ho capito dove vuoi andare a parare. Io non ho mai detto che Boing non preferisce le serie americane (tutto il contrario). Finora abbiamo discusso sulla pirateria quindi non capisco questo improvviso cambio di argomento.
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