Molti si sono stupiti quando è stato annunciata la pubblicazione di molti titoli dello Studio Ghibli su Netflix, celeberrima piattaforma di streaming. Essendo risaputa sia l'avversione di Hayao Miyazaki per le nuove tecnologie, sia l'estremo protezionismo verso le sue opere, in molti si sono chiesti cosa poteva aver fatto cambiare idea al famoso regista.
La risposta l'ha fornita Toshio Suzuki, amico di lunga data di Miyazaki e co-fondatore, nonché produttore dello Studio Ghibli, durante un evento che si è tenuto il 7 marzo a Tokyo presso l'HMV & BOOKS di Shibuya. In quest'occasione è stato presentato "Ghibli Bijutsukan no Monogatari", un libro fotografico dedicato al Museo Ghibli e dopo avergli rivolto alcune domande inerenti il volume, l'intervistatore ha chiesto a Suzuki come è stato possibile l'accordo di distribuzione con Netflix visto che in passato Miyazaki aveva espresso opinioni piuttosto negative sui dispositivi elettronici come smartphone e iPad.
Suzuki ha risposto con fare amichevole e informale, rivelando il vero motivo per cui il "divieto" auto-imposto da Miyazaki è stato revocato.
"Hayao Miyazaki sta attualmente girando un film, ma ci vuole molto tempo. Questo richiederà anche molti soldi. Gli ho detto che permettere la visione dei film dello Studio Ghibli su Netflix può coprire i costi di produzione del suo film. Quando ha sentito questo, mi ha risposto:"Beh, non c'è niente che io possa fare allora." ha spiegato Suzuki ridendo. Riuscire a persuadere uno dei registi anime più testardi del suo paese a dare il suo consenso pare che quindi non sia stato così difficile.
Suzuki ha poi aggiunto: "Prima di tutto, Hayao Miyazaki non sa esattamente che cos'è Netflix. Non usa i personal computer, non usa gli smartphone. Quindi, quando si parla di distribuzione digitale, lui non capisce di cosa si tratta".
Inoltre Suzuki ha avuto parole di elogio per Netflix: "Stiamo iniziando a vedere nuovi film realizzati grazie a Netflix ed è una cosa molto interessante. Si stanno producendo opere che non sarebbero mai state fatte prima dalle normali compagnie cinematografiche."
Fonte consultata:
SoraNews
La risposta l'ha fornita Toshio Suzuki, amico di lunga data di Miyazaki e co-fondatore, nonché produttore dello Studio Ghibli, durante un evento che si è tenuto il 7 marzo a Tokyo presso l'HMV & BOOKS di Shibuya. In quest'occasione è stato presentato "Ghibli Bijutsukan no Monogatari", un libro fotografico dedicato al Museo Ghibli e dopo avergli rivolto alcune domande inerenti il volume, l'intervistatore ha chiesto a Suzuki come è stato possibile l'accordo di distribuzione con Netflix visto che in passato Miyazaki aveva espresso opinioni piuttosto negative sui dispositivi elettronici come smartphone e iPad.
Suzuki ha risposto con fare amichevole e informale, rivelando il vero motivo per cui il "divieto" auto-imposto da Miyazaki è stato revocato.
"Hayao Miyazaki sta attualmente girando un film, ma ci vuole molto tempo. Questo richiederà anche molti soldi. Gli ho detto che permettere la visione dei film dello Studio Ghibli su Netflix può coprire i costi di produzione del suo film. Quando ha sentito questo, mi ha risposto:"Beh, non c'è niente che io possa fare allora." ha spiegato Suzuki ridendo. Riuscire a persuadere uno dei registi anime più testardi del suo paese a dare il suo consenso pare che quindi non sia stato così difficile.
Suzuki ha poi aggiunto: "Prima di tutto, Hayao Miyazaki non sa esattamente che cos'è Netflix. Non usa i personal computer, non usa gli smartphone. Quindi, quando si parla di distribuzione digitale, lui non capisce di cosa si tratta".
Inoltre Suzuki ha avuto parole di elogio per Netflix: "Stiamo iniziando a vedere nuovi film realizzati grazie a Netflix ed è una cosa molto interessante. Si stanno producendo opere che non sarebbero mai state fatte prima dalle normali compagnie cinematografiche."
Fonte consultata:
SoraNews
Comunque io credo che il rapporto tra Miyazaki e la tecnologia sia per lo più mal interpretato dalle altre persone, nel senso……………non penso che lui abbia una vera e propria “avversione” alla tecnologia e a ciò che gli è collegato (computer, smartphone, tablet ecc.), semplicemente è un tipo di mezzo che “non gli interessa”, ma non tanto per chiusura mentale dovuta all’età (ha ripreso a lavorare proprio perché “ispirato” dal lavoro in CGI di Boro il Bruco) ma perché ha vissuto tutta la sua vita senza dovervi ricorrere, per cui semplicemente non ne ha bisogno.
Comunque sono sempre più convinto anche di un'altra cosa, e cioè che Toshio Suzuki sia (in un certo senso) la vera "anima" dello Studio Ghibli, perché negli anni è stato grazie al suo costante lavoro da intermediario tra chi lavora allo studio e "il resto del mondo" che ha permesso allo studio stesso di essere così longevo e di poter continuare a produrre film nel corso degli anni.
Si tende ad ingigantire troppo le cose.
Anche a me ha sempre dato quest'impressione. Pure io, per come sono fatta, credo che se in vecchiaia inventassero qualche nuova incredibile tecnologia reagirei come lui e non mi sentirei assolutamente "tenuta" a interessarmene a forza. Buon per chi le apprezza, fortunatamente non siamo sotto regime e non ci sono obblighi in materia XD
Credo che Miyazaki, che ormai è vecchiotto, conosca questa realtà...
Ben venga dunque fare affari con netflix,,,
Bene anche per noi che possiamo con pochi spiccioli vederci i film dello studio Ghibli che ci siamo persi perché non sono arrivati né nei nostri cinema, né sui nostri schermi televisivi..
ALT. Miyazaki non ha mai detto di fare film per arte o per ricevere consensi dalla critica. Lo scopo della nascita di Ghibli era quello di produrre opere commerciali destinati a un pubblico di tutte le età.
dai almeno non è stato paraculo, se avesse detto quello che pensavi tu tutti avrebbero detto "certo certo, non per i milioni che gli han sganciato" XD
Quoto, però che tristezza.
Penso anche di più, ma non so quanto possa valere l'intera filmografia Ghibli per quanto riguarda i diritti di distribuzione. Se hanno pagato soltanto 10 Milioni hanno fatto un'affare sinceramente.
Adesso in USA i film verranno distribuiti da HBO Max (Anche se inizialmente i diritti erano della Disney)
Questo mi sembra un dato abbastanza probabile e indicativo.
Se avesse precisa contezza della cosa (data la sua forma mentis) forse sarebbe meno entusiasta.
Forse.
In ogni caso vuole anche probabilmente "astrarsi" dalla situazione in generale.
Occhio non vede cuore non duole.
Ma alla fine della fiera cosa glie ne frega a lui se l'utente guarda i suoi capolavori sullo smartphone o su un proiettore da 100 pillici?
Certamente ti perdi qualcosa, ma allora 20 anni fa, quando si vedevano i film sui CRT da 14 pollici e le videocassette, casa avrebbe duvoto fare?
Molti io li guardo ancora così.
Ma il linguaggio cannarsiano è quello del "diobestia" della principessa mononoke? XD
Aahahahahahhaahahahah X3
bhe 20 film più o meno a 500k l'uno non mi sembra poco, anche perché poi ci devi mettere i diritti da pagare ad i singoli distributori per il doppiaggio e anche il ridoppiaggio per molti dei titoli in svariate lingue, poi ovvio io mi baso sul quanto potrebbe costare un film gibli in produzione, e sul il fatto che abbia detto che con quei soldi ci si possano pagare il nuovo film, ma non dicono che possono fare solo quel film, magari i soldi son molto di più, il mio era un cercar di identificare il valore minimo non massimo
per sfortuna sì asd
ma poi i dvd e i BD li han venduti, quindi anche prima di netflix uno se voleva se lo vedeva in tv, quella del "non li voglio su netflix" è solo una polemica di mercato per far aumentare il prezzo, infatti ora si è visto che han venduto
Mi pare ovvio, mica viviamo nel paese dei balocchi dove paghi la gente con le caramelle...un po di senso pratico dai.
weeee, guarda che era ironico il mio commento, leggi anche sotto!
Ciaoooo
Scusa....mea culpa. Ma pure tu....troppa ironia fa infiammare gli animi hahaha
ahahah ma no, non era mia intenzione
Inoltre i soldi servono e quindi, nonostante lui non voglio approfondire l sua conoscenza in questione, ha saggiamente deciso di pubblicare i film su netflix. In fondo, l'amata e odiata piattaforma di streaming permette però a molti progetti interessanti di vedere la luce (in cambio di un esclusiva distribuzione online - niente cinema o comunque pochi giorni in sala - cosa che in Italia avverrebbe comunque, ma lasciamo stare - e niente dvd, ecc).
Concludo che il fatto che si sia aperto un po', anche solo per un fatto di soldi, sia un ottimo passo avanti per lui.
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