ll 30 aprile la Association of Japanese Animations (AJA) ha pubblicato il report annuale che analizza i dati del mercato dell'animazione giapponese a 360 gradi. Da quest'ultimo summary emerge che, dal 2018 al 2019, la distribuzione di anime online ha superato le vendite in home video.
Gli incassi della distribuzione online sono stati di 59,5 milioni di yen (circa 514 milioni di euro), il 10,2% in più rispetto all'annata precedente. Il mercato dell'home video ha registrato invece la cifra di 58,7 miliardi di yen (circa 507 milioni di euro), ben il 23,3% in meno dell'annata precedente. Si tratta del quinto anno consecutivo in cui le vendite dell'home video sono in calo. Il report fa notare che gli appassionati investono meno in quest'ultima categoria in quanto è diventato sempre più facile fruire dei prodotti in altro modo.
Altri dati riguardano, ad esempio, il minutaggio totale della produzione animata, che dal 2018 al 2019 ha raggiunto quota 130.000 minuti, quasi record storico. Da notare che questa cifra non comprende il conteggio delle serie presenti in streaming che, se fosse stato calcolato, avrebbe certamente concesso al 2018 di superare il record dei 13.6407 minuti del 2006.
In compenso, il 2018 ha visto un calo del numero di titoli usciti. Parliamo di 332 anime, rispetto ai 340 del 2017 e i 156 del 2016. Anche in questo caso, non sono stati inclusi i titoli pubblicati esclusivamente su piattaforme di streaming. Sono inoltre diminuiti i cartoni per bambini, ma sono aumentati quelli per adulti.
Il box office complessivo dell'animazione cinematografica ha raggiunto i 42,6 miliardi di yen (circa 368 milioni di euro) nel 2018. Sono stati prodotti 74 film d'animazione, 10 in meno rispetto al 2017. Quello che ha incassato maggiormente è stato Detective Conan: Zero no Shikkonin, il 22esimo film del franchise, con 9,18 miliardi di yen.
Nel complesso, il mercato d'animazione ha incassato la somma di circa 18,36 miliardi di euro, lo 0,9 in più rispetto all'anno precedente. L'industria è in crescita costante da nove anni a questa parte.
Sia il mercato giapponese che quello d'oltremare hanno registrato una crescita, così come gli eventi live, aumentati del 23,1%. Ciononostante, le vendite del merchandising sono diminuite del 4,4% rispetto all'annata precedente.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Gli incassi della distribuzione online sono stati di 59,5 milioni di yen (circa 514 milioni di euro), il 10,2% in più rispetto all'annata precedente. Il mercato dell'home video ha registrato invece la cifra di 58,7 miliardi di yen (circa 507 milioni di euro), ben il 23,3% in meno dell'annata precedente. Si tratta del quinto anno consecutivo in cui le vendite dell'home video sono in calo. Il report fa notare che gli appassionati investono meno in quest'ultima categoria in quanto è diventato sempre più facile fruire dei prodotti in altro modo.
Altri dati riguardano, ad esempio, il minutaggio totale della produzione animata, che dal 2018 al 2019 ha raggiunto quota 130.000 minuti, quasi record storico. Da notare che questa cifra non comprende il conteggio delle serie presenti in streaming che, se fosse stato calcolato, avrebbe certamente concesso al 2018 di superare il record dei 13.6407 minuti del 2006.
In compenso, il 2018 ha visto un calo del numero di titoli usciti. Parliamo di 332 anime, rispetto ai 340 del 2017 e i 156 del 2016. Anche in questo caso, non sono stati inclusi i titoli pubblicati esclusivamente su piattaforme di streaming. Sono inoltre diminuiti i cartoni per bambini, ma sono aumentati quelli per adulti.
Il box office complessivo dell'animazione cinematografica ha raggiunto i 42,6 miliardi di yen (circa 368 milioni di euro) nel 2018. Sono stati prodotti 74 film d'animazione, 10 in meno rispetto al 2017. Quello che ha incassato maggiormente è stato Detective Conan: Zero no Shikkonin, il 22esimo film del franchise, con 9,18 miliardi di yen.
Nel complesso, il mercato d'animazione ha incassato la somma di circa 18,36 miliardi di euro, lo 0,9 in più rispetto all'anno precedente. L'industria è in crescita costante da nove anni a questa parte.
Sia il mercato giapponese che quello d'oltremare hanno registrato una crescita, così come gli eventi live, aumentati del 23,1%. Ciononostante, le vendite del merchandising sono diminuite del 4,4% rispetto all'annata precedente.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Credo che l home video come lo concepiamo diventerà sempre più una cosa per appassionati, un po come i dischi di vinile, costeranno di più e si preferirà fare edizioni più di lusso con poche copie per rientrare nei costi
Anime e film, manga ancora no. Le vendite in digitale dei manga sono irrisorie rispetto a quelle cartacee
E vero pero in prospetiva penso che le piattaforme digitali ofriranno piu prodotti nei loro cataloghi
Tanta roba non sempre equivale a indice di successo. Se io devo sfondare in un territorio in cui non vado forte, secondo te, vendo i diritti del mio prodotto allo stesso prezzo di nazioni in cui faccio successo? Ovviamente no ed è per questo che troviamo la Germania con così tante licenze. Io ci sono stato e ho avuto modo di parlare anche con gli stessi Tedeschi, incluso negozianti, e ti assicuro che lì questo settore non è affatto ben visto ed è molto di nicchia.
Ricordo che la fumetteria di Passau ci disse che il mercato era così di nicchia da essere l'unica fumetteria presente da una certa zona dell'Austria fino a un'altra della Germania (perdonatemi se non ricordo i nomi).
Ma la ciliegina sulla torta è stata quando in un negozio di DVD abbiamo visto il reparto anime di fianco a quello del porno...
Non serve che aggiunga altro. Ribadisco solamente che i numeri, per quanto alti siano, vadano sempre letti conoscendo la realtà locale.
Nulla da dire su Regno Unito e Francia. Il primo non lo conosco, il secondo invece è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi pilastri nel mercato anime e manga in Europa. E ha avuto modo di dimostrarlo in tanti modi.
A questo scopo, ti consiglio di guardare la voce di Wikipedia sulla Regione geografica italiana. Comunque la Corsica fece parte della Repubblica di Genova fino al 1768, e divenne francese perché i Genovesi, che avevano chiesto l'aiuto dei Francesi per piegare la resistenza dei Corsi che si erano proclamati indipendenti, non avendo più soldi per pagare i loro alleati che li avevano aiutati a riconquistare l'isola dovettero vendergliela. Quale errore! La Corsica sarebbe diventata uno stato italiano indipendente e magari cent'anni dopo avrebbe partecipato all'unificazione italiana! Inoltre Napoleone, nato ad Ajaccio nel 1769, non sarebbe stato francese! Fine OT.
Per andare IT, mi aspettavo questo sorpasso, ed anzi mi sorprende che non sia avvenuto anche prima!
Penso fosse perche cmq la Corsica è praticamente sopra alla Sardegna e, dovendo inquadrare anche il nord Italia, non penso avesse senso cancellare la Corsica. Cioè, tanto valeva lasciarla lì e basta. In tutte le cartine che ho visto io per esempio la Corsica c'era ma non era colorata.
Limited edition
Concordo parecchio. I numeri in se poco significano. Bisogna intrecciarli con quel che è la realtà fattuale delle diverse zone ( ed è proprio vero che la germania farà anche numeri ma non è che ci sia tutta questa organizzazione )
Sul Regno Unito, ho notato come da 5-6 anni c'è stato un incremento dell'investimento proprio da parte delle società giapponesi, che sono piuttosto interessate a quel mercato. C'è una discreta rete di festival, magari non numerosissimi ma ben organizzati.
La grande mostra del British Museum -vado a memoria - dello scorso anno dedicata ai manga non era mica casuale.
E' da vedere cosa accadrà con la Brexit.
Riguardo alla Francia sono Veramente organizzati per quanto riguarda l'animazione nipponica e ci sono tante compagnie che fanno progetti in cooperazione per il mercato Franco belga e per quello nipponico, qualcosa che avevamo anche noi e si è persa nel tempo.
Ma in Francia Animazione e Disegno sono considerati veri vettori culturali, ( ed economici) non solo a chiacchiere.
Non che manchino i problemi però.
Da considerare anche la Spagna. Dove abbiamo tanti fan del mondo giapponese, di manga e di anime. ( senza dimenticare l'ampio mercato dell'America latina per il quale la Spagna è un riferimento)
Diciamo che i manga come i libri hanno dalla loro che offrono una fruizione più piacevole. Molti lavorano al PC per tante ore al giorno (come nel mio caso), quindi leggere su uno schermo i manga non è il massimo (per quanto oggi sia evoluta la tecnologia). Inoltre il cartaceo mi sembra renda la lettura più rilassante in generale, visto che un libro o fumetto puoi girarlo e rigirarlo come più ti aggrada.
Con i video invece i dischi sono effettivamente più scomodi del digitale, sebbene possano piacere di più.
Qui in italia sì che sono irrisorie dato che l'offerta è sostanzialmente nulla.
Neanche tanto, quei manga in volumoni che vanno di moda adesso sono sostanzialmente illeggibili e anche per i libri: è immensamente più comodo un ebook reader che pesa meno di 200g rispetto a tomi da 1000 pagine.
In ogni caso questa non è una notizia stupefacente. Ormai internet è il mercato del mondo, e il prodotto più è usufruibile online e più l'utente trova comodo usufruire di questo che di altro.
Il digitale, il velocemente utilizzabile, il compatto... sono il futuro, è inutile negarlo.
Tra dieci o quindici anni prevedo che molti userano il monitor con online storage, tutti collegati a grandissimi server. Figuriamoci se qualcuno usa e userà ancora supporti di memoria come CD o Blue-ray. Solo i più accaniti alimentano ancora il mercato, ma anche loro prima o poi scompariranno.
Che poi sopperisce anche ad un problema, magari un'utente vuole vedere una seri tv senza dover per forza comprare i dvd perche' non gli interessa colleazzionarla, questo e' stato finora il motore della vendita dei dvd anime in Italia, era l'unico modo (esclusi canali illegali) per ussufruire di un prodotto con buon adattamento e nessuna censura, ma in un mondo dove e' possible averli online, magari il dvd-blueray di Akira/madoka or whatever me li compro , ma per serie che magari sei curioso e vuoi solo vederlo almeno una volta?
Home video anime è destinato a diventare un prodotto di nicchia sino a sparire.
Fra 10 anni probabilmente non rilasceranno più in Giappone anime in DVD e bluray ma solo su piattaforme streaming.
Ma mica devi farci sollevamento pesi col libro o leggerlo col braccio teso, io leggo i libri seduto comodo
Si sono il futuro..però sia chiara una cosa - non voglio ergermi a bastan contrario ma va detto - Oh si trova un mezzo per monetizzare lo streaming a favore dei lavoratori del settore, e non solo del solito gruppetto di ditte che, come visto si pappano la gran parte dei provonti che nascono dalla produzione di un anime , oppure il tutto si tradurra, semplicemente, nell'ennesima distruzione di professionalità che, successivamente, non riusciranno a ricostruire le proprie carriere. Nè a mantenere i propri livelli economici.
Non intendo "solo" gli abbonamenti, ovviamente.
Correlato c'è un altro tema: cosa viene proposto in streaming?
Solo l'anime? Solo il cartoon? Grazie mi interessa poco. Ho personalmente rinunciato ad un DVD che mi intrigava tantissimo, ed avevo atteso molto ( dedicato a Millenium Actress di Satoshi kon), proprio perchè proponeva SOLO il film.
Non riprendeva alcun elemento dell'edizione- peraltro sontuosa- giapponese, dove c'erano anche parecchi video sulla produzione e la nascita di quel film.
Che mi propongano Millenium Actress in streaming, mi fà anche piacere, ma vorrei che si usasse lo streaming anche per proporre il dietro le quinte delle produzioni - possibilmente in lingue comprensibili al "Volgo Planetario", non in Nipponico stretto.
Altrimenti lo streaming resterà solo..la versione minore dell'home video.
Scusate l'annotazione, forse è solo una mia follia.
Però devi ammettere che questa è una opinione fortemente da "collezionista". Alla stragrande maggior parte dell'utenza (e per onor del vero mi ci aggiungo anch'io a questa vasta cerchia) non interessano molto i contenuti aggiuntivi, che questi siano interviste a registi o un qualche esemplare d'oggettistica da esporre e mostrare. Quel che interessa è l'opera in sè, di là di qualsiasi "fronzolo" in aggiunta.
Per quanto concerne il settore produttivo non capisco a cosa ti stai riferendo. Lo streaming, non solo per gli anime, è un settore economico in continua crescita. Ormai le aziende che ne sono a capo sono sistemi produttivi affermati nell'industria dell'intrattenimento. E anch'esse, come quasi tutto ormai, si affidano al paradigma della multinazionalità, schema vincente e più che collaudato.
Disney plus per esempio propone gia' extra per molti dei suoi film, sopratutto Marvel
I manga cartacei invece potrebbero resistere ancora per molto.
Anch'io preferisco la carta, ma è vero che a letto e sul divano, in certe posizioni, si è costretti a tenere le braccia tese e quindi diventa scomodo.
@giu. tar. Pensa che io uso ancora registratore e vhs. Quando sparirò te lo farò sapere!
Io in compenso non ricordo nemmeno più come inserire un CD dentro un lettore ahahah.
I Corsi nel cuore sono rimasti italiani, su FB ci sono associazioni indipendisti ma pure quelli che parlano di corsica italiana. Ci sarebbe un discorso lungo su Corsica Italiana, anche perchè prima di arrivò dei francesi, ci sono stati Pisani e Genovesi.
Sono fruitore anche io di piattaforme digitali quali Netflix e Amazon Prime Video e li guardo spesso, soprattutto quando sono cosciente che l'edizione fisica del contenuto che guardo non si può avere.
Sono però anche un collezionista appassionato e nessuno mi potrà mai togliere il piacere di collezionare/spendere i miei soldi, fintanto che esisteranno le copie fisiche
Il piacere della loro ricerca
Avendo 250 pezzi home video nella mia collezione ne so qualcosa.
Spero e mi auguro che le copie fisiche non le dismettano mai di produrre.
Scusate l'appunto
Comunque contribuisco a entrambi i mercati senza problemi e non ho una fazione al momento per cui mi schiero
L'importante è poter fruire del contenuto in maniera legale e rilassante
La modalità é soggettiva, da collezionista é un peccato, anche se la modernità è un segno dei tempi, che cambiano ed evolvono continuamente.
straquoto, e poi l'home video ti rimane per sempre e non sei vincolato da nessuno, gli anime sulle piattaforme non sono eterni
Appunto, altra verità acclarata quella che esponi e che mi ha fatto abbonare alle piattaforme digitali solo nell'estate 2018, prima di questa data José le riteneva dannose e solo commercialate per questo motivo.
Salvo poi rendermi conto che queste ultime fossero il futuro e che potevano integrarsi con il mio essere collezionista.
Essere collezionista per me, oltre che essere appassionato viscerale di anime giapponesi, da quella adrenalina da sfida che ti porta alla ricerca di quel tal prodotto.
Vi dico amici miei, solo il calcio, altra mia grande passione, riesce a darmi questa sensazione adrenalinica e questo gusto inebriante, pari al collezionismo di anime giapponesi e all'avere una collezione personale, seppur di modeste dimensioni
Spero di aver integrato sufficientemente bene e di essere stato comprensibile a tutti
Stessa cosa. Ti do ragione in tutto
Mmmmh, guarda sono anche io buon fruitore di streaming, non credere. Ma più che un punto di vista da "collezzionista"(@mangaitalia è un vero collezzionista che va alla ricerca delle edizioni home video, ne valuta i dettagli etc ) considero il mio un punto di vista da "spettatore adulto" ( e forse un tantino Otaku). Mi beo delle animazioni, ma devo almeno provare a capire il lavoro che c'è dietro. Se no...che valore ha la mia esperienza??
Ho sviluppato questo modo di approciarmi all'animazione, attraverso l'esperienza con i fumetti - più che dei manga io sono un lettore di fumetti occidentali - ed i libri. E non mi pare sbagliato.A riprova continuo ad essere curiosissimo di questo mondo. Ed uno dei motivi è proprio questo.
Poi considera anche che spesso di alcune serie riesco a seguire, in modo sistematico solo alcune puntate, alcune run... mi imbottisco di trailer e note ( deformazione dei troppi anni trascorsi in AC) e questo ha contribuito a modellare le mie idee.
Sulle conseguenze occupazionali...bhè non è la prima volta che assistiamo ad un passaggio del genere, ricordi come erano organizzati gli editori musicali..diciamo neppure un trenta anni fà?? E riguardo a come stia il settore dell'animazione giapponese, ed ahimè non solo quello, se ne è parlato parecchio su queste pagine.
Il "continuo aumento" dei numeri non si è trasformato, automaticamente, in un miglioramento nè delel condizioni di produzione, nè delle condizioni di lavoro. A fare veri guadagni, sono pochi.
Quanti anime sono "tratti da" ...qualcosa, dal videogame, dalal Light Novel, dal manga ??
@Emil73 hai assolutamente ragione, ho attivato Disney Plus in questi giorni, ed è vero, ho controllato un'oretta fà: su film come l'Ascesa degli Skywalker, ci sono interessanti contenuti speciali ( si lo so, NON è tutto stò gran filmone).
@Debris Capisco quello che intendi, siccome sono io stesso uno fra quelli che prima di guardare, leggere o ascoltare una qualsiasi opera ha l'abitudine di informarsi di tutto punto. Ma tali informazioni sono disponibili ormai (in modo legale o illegale che sia) gratuitamente in rete alla portata di un semplice e pigro click. L'utente comune, che è il target più puntato, se ha bisogno di sapere qualcosa su Anno e Evangelion si accontenta delle informazioni che trova su Wikipedia, dopodiché crede anche di essere divenuto un esperto. Certamente non gli interessa spendere soldi per una home edition che magari, dal suo punto di vista, gli occupa anche spazio inutilmente.
Si perde completamente lo spirito del collezionista !
Cavolo ti immagini quante opere d'arte potrebbero essere ancora in Italia se fosse andata così?
Non nego affatto i lati positivi dello streaming, di cui usufruisco pure io, ma penso che peggiori la qualità dell'esperienza della visione perché porta a un maggiore consumo più usa e getta, dimenticando in fretta quello che si è visto.
Comunque, questa è la direzione e così sia, spero però che i supporti fisici continuino a esserci ancora per lungo tempo, permettendo a entrambe le "fazioni" di godere dei prodotti nel modo che preferisce.
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