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Sarà la prima edizione a spostarsi online. La notizia è stata accompagnata da un personale hashtag, #ComicConAtHome, e un simpatico video che scherza sui disagi del classico evento fisico.
"Prossimamente… parcheggio gratuito, sedie comode, snack personalizzati, niente file, animali benvenuti, badge per tutti e un posto in prima fila per… Comic-Con da casa."
L’annuncio è arrivato direttamente dalla pagine social del Comic-Con, canali attraverso cui, molto presto, saranno annunciati i nomi degli ospiti ed ulteriori dettagli su quello che è diventato l’evento più atteso dell’estate!
Sarà molto interessante perchè l’evento sarà disponibile per tutti. Non ci saranno limiti di partecipanti, chiunque potrà collegarsi e partecipare comodamente da casa alla manifestazione più popolare del mondo dei fumetti.
Un esperimento come quello del Comiket giapponese che potrebbe fare da apripista anche a una eventuale fiera "virtuale" italiana? Che ne pensate?
Come sappiamo L’edizione 2020 del Comic-Con International di San Diego, la più ampia e importante manifestazione americana dedicata al fumetto e all’intrattenimento, è stata cancellata (Per la prima volta in cinquant’anni) a causa dell’emergenza sanitaria legata al contenimento del Coronavirus.
Il festival si doveva tenere dal 23 al 26 luglio
In tanti, a seguito dell’annuncio, avevano proposto una versione “casalinga” dell’evento e questa idea sembra aver colpito gli organizzatori che, nelle scorse ore, hanno annunciato il Comic-Con at Home, ovvero una versione che permetterà agli appassionati di vedere trailer esclusivi direttamente dalla propria casa.
Sarà la prima edizione a spostarsi online. La notizia è stata accompagnata da un personale hashtag, #ComicConAtHome, e un simpatico video che scherza sui disagi del classico evento fisico.
"Prossimamente… parcheggio gratuito, sedie comode, snack personalizzati, niente file, animali benvenuti, badge per tutti e un posto in prima fila per… Comic-Con da casa."
L’annuncio è arrivato direttamente dalla pagine social del Comic-Con, canali attraverso cui, molto presto, saranno annunciati i nomi degli ospiti ed ulteriori dettagli su quello che è diventato l’evento più atteso dell’estate!
Sarà molto interessante perchè l’evento sarà disponibile per tutti. Non ci saranno limiti di partecipanti, chiunque potrà collegarsi e partecipare comodamente da casa alla manifestazione più popolare del mondo dei fumetti.
Un esperimento come quello del Comiket giapponese che potrebbe fare da apripista anche a una eventuale fiera "virtuale" italiana? Che ne pensate?
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D.
Io personalmente - come detto- farei un'edizione per metà virtuale, con presentazioni online, e per l'altra "reale" aprendo le mostre principali a Palazzo Ducale, con accessi da valutare.
E magari si potrebbero lanciare delle iniziative di "Sconto Lucca" in quel periodo da parte delel case editrici - o prenotazioni per firme autografe, cosa che è stata fatta lo scorso anno -
Credo sarebbe il caso di tener d'occhio come andrà il Festival Internazionale del libro di Torino, che ha annunciato un'Edizione Extra - virtuale ma ricchissima di interventi - proposta su una miriade di media, dai Social -FB, INSTAGRAm e chi più ne ha più ne metta- a quelli tradizionali, ed in particolare alle Radio. ( edizione che poi rimarrà disponibile sul sito)
Sarebbe una buona strada da percorrere per Lucca, e magari non solo.
L'aternativa secca è praparare, come vogliono fare alla Japan Expo di parigi, un mega evento per il prossimo anno.
A meno di non vedere un raduno oceanico di cosplayer di personaggi di Desert Punk è praticamente impossibile organizzarla nelle condizioni attuali, specie dopo che il 90% degli ospiti è praticamente sicuro che non si muoveranno dai rispettivi paesi, specie i giapponesi.
Questi si possono benissimo fare on line
Perchè no?
E ancor più di recente li hanno richiusi.....
https://www.ilpost.it/2020/05/11/seul-corea-richiude-bar-coronavirus/
Hanno una 70ina di casi giornalieri e li tracciano.... Tenuto conto della densità di popolazione della Corea del Sud, dov'e' il problema? Pensare che chiudere tutto faccia sparire il virus e' pia illusione (come lo e' pensare che si possa contenere con le regole assurde che circolano come voci in questi giorni).
E aggiungo: io sono pessimista. Lucca non ci sarà , ma non certo per il virus. La crisi economica in arrivo farà molti, molti più danni. Con forti, fortissimi rischi anche per questo ramo di industria italiana.
Il problema è se sfugge appunto al controllo, torniamo (e tornano pure loro) indietro di 2 mesi come niente, altro che fase 2!
Correre rischi e' normale nella vita. Anche prima del virus. Rischio zero non esiste. L'aumento dei casi e' scontato. Non ci si puo' certo chiudere in casa sino all'arrivo del vaccino.
A questo aggiungo che e' impossibile tornare indietro. Studi inglesi avevano già visto che la quarantena (il cui reale effetto salvifico non puo' ancora essere dimostrato, lo si saprà tra un anno) può essere imposta una volta sola. Dalla seconda volta in poi la probabilità di ampia adesione è quantomeno scarsa.
Fortunatamente nei paesi occidentali non c'e' la possibilità di imporla duramente come in Cina, visto che siamo (ancora, nonostante certi decreti) una democrazia.
Se si va avanti cosi', per rimanere in argomento legato al sito, si crede davvero che Dynit, Yamato, Star, Panini....possano sopravvivere? Che le fiere tipo Lucca possano sopravvivere? Lucca genera un indotto forte... la possibilità che la gente non ci campi più e' reale. Altro che rischio di contagio.
Se persino un evento del calibro del Comicon di San Diego ha chiuso le porte a ogni opzione al di fuori della diretta stream (sorvolando sulla cancellazione delle varie edizioni stagionali del KomiKet) per quale motivo Lucca (Crea) dovrebbe fare il bimbo speciale dicendo "No venite altrimenti non arriviamo a fine mese."
Se volessero prendere una strada analoga agli altri due ok (e per una volta la città non diventerebbe una scatola di sardine a prezzi superinflazionati) altrimenti nessuno sano di mente vorrà mai assumersi la responsabilità di aver scatenato l'ennesima bomba infettiva.
Smettiamola di parlarne come se fosse il fruttivendolo sotto casa con la partita iva
Le fonti?
L'università della vita forse...
Il rapporto del servizio sanitario inglese mistificato dalla stampa nostrana come "far venire l'immunità di gregge", prima che il governo facesse un 180. Posto che tale rapporto era basato su quanto si sapeva (poco, meno di adesso) del virus e quindi faceva previsioni errate sulle terapie intensive e le ospedalizzazioni, segnalava che le possibilità di fare più di una quarantena fossero scarsamente efficaci.
Peraltro, i modelli dell'Imperial College, ad esempio, sono modelli predittivi, e quando si parla di "hanno evitato xxx morti usando la quarantena" non c'e' modo di fare una verifica sperimentale - si potrà vedere solo facendo i conti con i dati reali a fine anno.
Al momento non esiste la "prova provata" che la chiusura ad oltranza sia il metodo migliore. Magari lo è, ma mancano i dati per poterlo dire. Sicuramente ,visti i risultati sulla nostra economia, per l'Italia sarà un disastro.
A Lucca ci sono negozi, alberghi ecc... Quelli ci campano con il turismo e la fiera.
Considerato il (folle) stop per due mesi, con le nuove regole "di distanziamento" (per la maggioranza applicando il pazzo principio di precauzione) anche se per assurdo Lucca si facesse ancora chi mai potrebbe rimanere aperto?
Potranno anche farla online, ma il danno all'economia della città sarà assai evidente in ogni caso.
Quanto ad aziende come Dynit, e' un miracolo che siano sopravvissute finora con il fisco che ci ritroviamo. Dopo 2 mesi di stop forzato (Dynit aveva chiuso pure il negozio online!) siamo sicuri che abbiano ancora liquidità per sopravvivere?
Stai dicendo che ci dovremmo basare per il futuro su un lavoro molto preliminare, rapidamente sconfessato dallo stesso governo inglese?
Penso si possa far di meglio...
Volendo pescare vecchi lavori, di marzo, c'è sempre l'articolo più citato (e poco letto) ovvero "il martello e la danza" riportato anche comodamente in italiano ovunque (non perfetto ma con tutti i fondamentali): https://www.corriere.it/cronache/20_marzo_25/coronavirus-martello-danza-b1d17c1e-6eb4-11ea-925b-a0c3cdbe1130.shtml
Innanzitutto nessuno parla di "rischio zero" ma di parla di tre possibili strategie: non far nulla, mitigazione e soppressione, quindi nessuno propone di tenere chiuso tutto all'infinito, si parla di modulare ogni azione in funzione dell'evolversi del contagio, esattamente quello che han fatto in Corea: dopo la stretta iniziale, segui, tracci, se si vede un aumento si attua un restringimento delle misure. Appunto la famosa “danza”.
Questo non ha senso: certo sono modelli predittivi che danno diversi scenari, ma i dati reali a fine anno non potrai che averli della sola situazione, quella che si è verificata, quindi non capisco come tu possa dire che "si vedrà a fine anno". La misura dell’efficacia è data ad esempio dal numero di ricoveri nelle terapie intensive che è effettivamente calato con le misure adottate. (Ti confondi forse con il fatto che il confronto con l'anno precedente è importante per capire quanti sono i morti? Quello è un discorso diverso).
Vedo che non citi una fonte per il "folle" ...
Assolutamente le regole per il distanziamento NON applicano il principio di precauzione: per quanto siano usciti diversi preprint allarmistici nessuno ha pensato di applicarlo. Le indicazioni si basano solo su dati reali, sicuramente incompleti visto che il virus è nuovo, ma tirare in ballo il principio di precauzione è fuori luogo.
Il danno economico ovviamente c’è ma non è che non facendo nulla il virus scompaia, le bacchette magiche nella realtà non esistono: se il virus dilaga il sistema sanitario non riesce a curare e le percentuali di morti aumentano tragicamente, mi sembra che questo lo sia sia visto. Si deve agire in modo da minimizzare il danno economico e contenendo al minimo i contagi, non mi sembra ci siano altre vie.
E le iniziative online sono uno dei modi per contenere il danno economico...
In una situazione del genere è folle andare a Lucca. Io ho persino rinunciato a farmi gli esami e rimandare la laurea al prossimo anno nonostante mi debba recare ad un città a solo un'ora di bus, figuriamoci ad una città lontana 16 ore con dieci volte le persone che trovo all'università. Sarebbe come andare nella tana dell'orso disarmato e ricoperto di miele.
Con lo streaming gli editori potranno presentare quello che vogliono, per le lotterie possono usare un qualche sistema di scelta online e spedire il solito disegno autografato, grazie alle chat è possibile fare un botta e risposta in diretta, ecc.
Tutti(o quasi) in salute e l'unica rinuncia sono i fumetti(ordinabili online) e gente che per una volta non si potrà mettere in costume(e lo dico da cosplayer)
Poi in due mesi può ancora accadere di tutto, sicuro è che se non si trovano nuove soluzioni e si resta ad aspettare un vaccino o l'immunità di gregge probabilmente resteremmo senza fiere/eventi per chissà quanto tempo e non penso che farli in "digitale" sia la soluzione.
Esattamente. Potrebbe esserlo da tanti punti di vista. Il punto è che manifestazioni di questo genere si preparano con mesi di anticipo, e quel che davvero sarebbe significativo sapere è se, aldilà del tener ferme le date, lo stanno organizzando o meno.
Il vaccino ha i suoi tempi, si può correre ma non si possono "tagliare tutti gli angoli", proprio perchè va distribiuito ad una platea amplissima di soggetti. Di ogni condizione.
Lo scarto fra le questioni dell'economia e le questioni della salute ( e della socialità), in queste discussione si avverte chiaramente.
E' del tutto evidente che qualunque soluzione si adotti ha un prezzo economico micidiale per le casse di comunità e società che si occupano di editoria ( società spesso piccole nel nostro paese).
Potrebbe essere il momento, se si vuole farlo, di una riflessione vera sul valore economico e sociale di eventi come Lucca, San Diego Comicon, Rimini etc etc.
N.B. Giusto come notazione, un punto da cui partire per approfondire lo stato delle ricerche sul Covid-19 - vaccini e malattia- potrebbe essere l'inserto che il Sole 24 ore ha dedicato oggi alla situazione.
Non è questione di essere catastrofista, ma informato. Lo stato di emergenza verrà prorogato fino a fine anno ma ciò non significa che le attività o determinate zone non potranno riaprire. Anzi. Mi auguro che per fine anno sia tutto riaperto. Lo stato di emergenza però non consentirà di mollare la presa su quelli che sono assembramenti, girare con la mascherina, festival, fiere, concerti e stadi. Questo perché appunto siamo in uno stato di emergenza. Da un lato credo pure che Lucca stessa piuttosto che una situazione di incertezza oggi preferisca sapere che al 100% non si può fare anziché un "forse boh vediamo poi", perché loro oggi come organizzazione necessitano di certezze, positive o negative che esse siano. Non appena lo stato di emergenza verrà prorogato (ed è questione di giorni/settimane) sarà ufficiale la cancellazione di Lucca per come la conosciamo. Poi come ho detto ciò non significa che possano organizzarla in altro modo e personalmente sono anche curioso di vedere come.
D'altronde anche se riuscissimo ad avere una parziale riapertura qui in Italia (magari diversa per regione o area geografica) un evento così grosso, con così tante persone, e che necessita di una macchina organizzativa enorme rimane rischiosissimo. Pensate anche solo ai problemi nel gestire le aree ristoro, i bagni pubblici, gli spazi comuni o anche solo l'utilizzo dei mezzi pubblici per i visitatori che arrivano da più lontano.
Più che altro spero ci sia la possibilità che anche i piccoli editori e gli autori indipedenti possano ricevere un supporto e partecipare pienamente all'evento online
PREGO?
Io abito quasi in pieno centro epidemia, a metà marzo passavano ambulanze a tutte le ore del giorno, tutto il giorno; il principale giornale della provincia è passato dalle solite 1-2 pagine di necrologi ad averne DIECI; gli ospedali erano pieni, i medici dovevano scegliere i pazienti a cui dare la priorità perché non c'erano abbastanza posti in terapia intensiva; i crematori e cimiteri erano pieni, abbiamo dovuto mandare i corpi in altre regioni.
Adesso, dopo i due mesi di quarantena la situazione è diventata molto più gestibile. La quarantena non serve a fermare il virus, serve ad alleggerire il peso sugli ospedali in modo che possano curare tutti, serve a rallentare il contagio. Se non ci fosse stato questo stop di due mesi anche il resto del Paese rischiava di trovarsi nella situazione di Bergamo e Brescia, e da persona che ne sta ancora avendo esperienza non lo auguro a NESSUNO
Per il resto a meno che il virus non torni a farsi sentire in modo prepotente Lucca 2021 probabilmente sarà organizzata in modo da risultare più bella che mai, con buona pace di tutti ^^
Su questo concordo in toto, troppi hanno ampiamente dimostrato di non avere la più pallida idea del danno economico causato da tutto questo a svariati settori. Se ripenso a chi scriveva in giro per il web "non lagnatevi, è solo una fiera del fumetto!" come se il problema fosse quello e non il rischio di catastrofi economiche per chi ci lavora...
Il problema è ch Lucca, con le sue vendite record in fiera, è la panacea per tutte le perdite che gli editori fanno durante l'anno.
Non esagero nel dire che molti editori campano tutto l'anno con quello che guadagnano a Lucca.
Saltarla , sarà un brutto colpo per molti di loro.
Per non parlare di alberghi e negozi della città, che in quei 5 giorni fanno affari d'oro.
Affari di cui dovranno fare a meno, quest' anno.
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