Il sorriso di una bambina, il calore di sconosciuti, cambiare completamente vita e rivedere da zero le tue priorità. Divertirsi davvero, in modo spensierato, comprendendo che tenere lontano lo stress per qualche ora è tanto importante quanto lavorare sodo. La vita è molto spesso opprimente; inutile ricordarvi quanto questo 2020 sia stato traumatico per tutti noi, e mai come adesso potrei consigliarvi di leggere questo manga, una meravigliosa gioia capace di far ridere, commuovere e far riflettere sulla natura umana, sui vostri difetti e sulle vostre scelte.
Che siate nel mezzo di un cammino, che siate in attesa di qualcosa di nuovo o anche se foste a pezzi per una cocente delusione questo è il manga di cui, probabilmente, avete bisogno. Partendo da una semplice domanda:
Cosa vuol dire essere se stessi?
Barakamon è un manga di Satsuki Yoshino pubblicato dal 2009 al 2018 su Shonen Gangan della Square Enix, per un totale di 18 volumi. L’opera è stata trasposta in una fantastica serie animata nel 2014 che, ahinoi, ha solo 12 episodi; inoltre, vi è una serie spinoff che tratta degli anni da liceale del protagonista: Handa-kun (di 7 volumi), anch’essa trasposta in una serie animata da 12 episodi nel 2016.
Parliamo di un manga non edito in Italia, probabilmente non lo sarà mai, perché inquadrato in un target definito come non particolarmente apprezzato dai lettori italiani e forse anche perché sarebbe ben difficile tradurre fedelmente il complesso dialetto di diversi personaggi dell’opera, perlomeno senza cadere in imbarazzanti dialettismi italiani spesso non apprezzati. La serie è comunque disponibile legalmente in lingua inglese (dove il dialetto è reso in una parlata sud-statunitense), trovate da voi un modo per leggerlo.
Aggiornamento: l'11 gennaio Goen ha annunciato questo manga, quindi assolutamente comprate l'edizione di Goen!
Handa crede di aver capito tutto della vita. Da sempre sa quale debba essere la sua strada ed è conscio delle sue abilità; può solo essere sicuro che sia questione di tempo prima di poter raggiungere la vetta. Handa, in realtà, non ha capito assolutamente nulla. Non sa che non sono mai abbastanza i propri sforzi, non comprende appieno quanto sia immenso il divario tra lui e suo padre e soprattutto non sa neanche cosa dovrebbe davvero esprimere la sua calligrafia. Più che in una sfera di cristallo vive in una bolla di sapone. Tutto il suo mondo crolla nel momento in cui il presidente dell’associazione dei calligrafi critica aspramente la sua ultima opera (la quale viene comunque premiata): “è altamente conformista, da libro di testo, fatta solo per vincere premi, banale”. Lui, che nella sua vita ha solo la calligrafia e non sa per nulla gestire critiche così aspre, dà un pugno a questo vecchietto col bastone.
Nanatsutake è un minuscolo villaggio che si trova nell’isola di Fukue, la più a meridione e la più grande dell’arcipelago delle Isole Gotō, nella prefettura di Nagasaki, situata nel Kyūshū; il luogo dove è nato e cresciuto Yoshino, con sua madre a fargli da “assistente” per trascrivere al meglio il dialetto locale e con diversi eventi del manga dichiaratamente autobiografici. Questa è la nuova casa di Handa.
Dopo il suo folle gesto Seishū viene mandato dal padre in questo villaggio rurale, quasi senza tecnologia e lontano da Tokyo non solo geograficamente, lo stesso luogo dove andò suo padre molti anni prima. In questa isola ha tutto il necessario per concentrarsi solo e soltanto sulla sua arte, per trovare una calligrafia che rappresenti davvero chi sia lui e non quello che si presume un giudice voglia vedere. Solo calma, tranquillità e silenzio mentre si è immersi nella natura…
Sensei!!!
"Barakamon" vuol dire “persona vivace” in dialetto stretto di Nanatsutake, parola che viene da Baramon, nel dialetto di Gotō. Una “barakamon” a volte è la cosa di cui più avete bisogno nella vostra vita, anche se non lo sapete.
La barakamon è Naru Kotoishi. Una bambina di 6 anni vivace in modo tremendo, attaccatissima al sensei (come chiamerà il protagonista per tutta l’opera) e vera forza motrice del manga: il rapporto tra i due riscalda il cuore e non stanca mai, neanche per un attimo. Del resto il nostro caro sensei è molto più grande ma non così maturo, avendo così tante cose da imparare della vita e per nulla abituato a contare esclusivamente su di sé, mentre Naru ha tutte le peculiarità che ti aspetti da una bambina così piccola ma anche quella particolare furbizia e saggezza “di campagna” che la rende una co-protagonista perfetta, dolcissima e divertentissima. Il primo punto di forza da sottolineare del manga è proprio il sentirti spinto ad andare sempre più avanti nella storia per assicurarti che il suo sorriso venga preservato dal burbero calligrafo; tra i due nascerà un rapporto fortissimo che assomiglierà a tratti a quello di un padre e una figlia oppure, ancora meglio, a quello tra un fratellone e una sorellina.
Naru riuscirà a far vedere ad Handa la vita con occhi diversi, riuscirà a fargli comprendere quanto le piccolezze abbiano un valore meraviglioso, quanto anche solo osservare il mare può scaldarti come un forte abbraccio. Ma la forza di questo manga è l’incredibile energia corale, il modo in cui le storie di tantissimi personaggi si intrecciano tra di loro, ognuno divertendo e insegnando qualcosa al protagonista e soprattutto al lettore.
Miwa e Tama sono le due teppistelle (in un senso molto largo del termine) del luogo, due studentesse delle medie irrefrenabili, che disturbano Handa ogni giorno coinvolgendolo in ogni loro minuzia; la prima è una tomboy da manuale e la seconda un’aspirante mangaka che non riesce ad ammettere a se stessa di essere un’incallita fujoshi. Due ragazze che cercano di comprendere quale direzione stia prendendo la propria vita, chi scegliere di essere una volta diventate liceali. Vale la pena seguire le proprie ispirazioni o bisogna osare e lasciarsi tutto alle spalle? Tema approfondito alla perfezione da Hiroshi, un ragazzo liceale che vorrebbe sembrare un teppistello (si è tinto i capelli di biondo) perché stufo di esser da sempre considerato un ragazzo “normale”; lui si trova già nella fase successiva rispetto alle sue due amiche: ben sa che a breve dovrà lasciare l’isola e fare quindi il percorso inverso rispetto ad Handa (che spesso si comporta con lui come se fosse il suo guru esistenziale e qualche volta, ma solo qualche volta eh, ci azzecca anche!), e quindi lasciare l’isola, la sua famiglia e la sua tranquillità per buttarsi nella folle giungla urbana.
Ma anche Handa ha amici! È più che fondamentale la presenza di Kawafuji, ex compagno di classe che oltre ad essere il suo migliore amico diventa il suo agente (stessa professione del padre, che a sua volta è l’agente di Seimei) ed è l’unica vera e propria guida che lo mantiene in piedi tra le sue incertezze e i suoi errori. Ancora abbiamo la piccolissima Hina, migliore amica di Naru che piange sempre; Kenta e gli altri bambini pestiferi senza i quali non potremmo vivere il lato più dolcemente scapestrato del manga. Aki, il fratellino di Tama che anche se non si direbbe dall'aspetto è in realtà la persona più rispettata di tutta l’isola; si possono citare i tanti adulti… a partire dai genitori del protagonista ma anche di tutti gli altri personaggi, così come tutti i tanti vecchietti eccetera eccetera.
Tantissimi personaggi che hanno tutti qualcosa da raccontare, alcuni che si palesano a storia inoltrata impreziosendo sempre di più una delle storie più vere e allo stesso tempo più divertenti che ci siano in circolazione. Una boccata d’aria pura che vi ricorderà che la gioia esiste negli occhi di una barakamon e che voi, in qualche momento della vostra vita, avete trasmesso a qualcuno la stessa gioia e non dovete avere paura di cercare voi stessi, di mettere in dubbio ogni singola cosa, lottare per un sogno, anche in un momento storico così complesso.
Vale sempre la pena scalare oltre le proprie paure e osservare quel che si nasconde oltre la loro ombra.
È più divertente assieme a te
I disegni di Yoshino vanno a migliorare progressivamente con l’opera: il tratto nei primi capitoli può risultare grezzo ma mai fastidioso, è più che altro il miglioramento successivo a farci rivalutare quel che di bello avevamo appena visto, esattamente come il tratto di Handa, ottimo fin dall'inizio ma che non ha quel qualcosa in più che riesce a renderlo speciale, a dargli quell'impronta personale. Com'è d’obbligo per un manga simile, vengono ritratti alla perfezione i panorami di Gotō, con capitoli che saranno delle vere e proprie gite; non potevano mancare, inoltre, continui approfondimenti sulla cultura e il folklore del luogo.
Cosa vuol dire essere se stessi? Non esiste una risposta che vada bene per tutti. Handa riesce a comprenderlo dopo aver sofferto tanto, dopo aver odiato dal profondo la sua arte e averla amata in modo ancora più intenso. Questo manga è un viaggio che riserva più sorprese di quante potremmo attendere da un placido slice of life, solo in una cosa si discosta tantissimo dalla vita reale: abbiamo un finale soddisfacente per ogni singolo personaggio, viene ritagliato lo spazio necessario per tutte le loro storie lasciandoci soddisfatti e felici per la loro crescita. Certo, la vita non finisce, c’è tantissimo altro che si potrebbe ancora dire, c’è tantissimo della vita dei due protagonisti che potremmo, e vorremmo, ancora sapere, ma quel che conta lo sappiamo già… che sia stato narrato o che sia custodito gelosamente nel nostro cuore.
Grazie a tutta la gente che lo ha accompagnato, il nostro sensei riuscirà sempre di più a comprendere cosa conti davvero. Non smetterà di sbagliare, non smetterà di avere atteggiamenti infantili, per crescere c’è sempre tempo, l’importante è capire di avere sempre un po’ di tempo per…
Divertirsi.
Che siate nel mezzo di un cammino, che siate in attesa di qualcosa di nuovo o anche se foste a pezzi per una cocente delusione questo è il manga di cui, probabilmente, avete bisogno. Partendo da una semplice domanda:
Cosa vuol dire essere se stessi?
Barakamon è un manga di Satsuki Yoshino pubblicato dal 2009 al 2018 su Shonen Gangan della Square Enix, per un totale di 18 volumi. L’opera è stata trasposta in una fantastica serie animata nel 2014 che, ahinoi, ha solo 12 episodi; inoltre, vi è una serie spinoff che tratta degli anni da liceale del protagonista: Handa-kun (di 7 volumi), anch’essa trasposta in una serie animata da 12 episodi nel 2016.
Parliamo di un manga non edito in Italia, probabilmente non lo sarà mai, perché inquadrato in un target definito come non particolarmente apprezzato dai lettori italiani e forse anche perché sarebbe ben difficile tradurre fedelmente il complesso dialetto di diversi personaggi dell’opera, perlomeno senza cadere in imbarazzanti dialettismi italiani spesso non apprezzati. La serie è comunque disponibile legalmente in lingua inglese (dove il dialetto è reso in una parlata sud-statunitense), trovate da voi un modo per leggerlo.
Aggiornamento: l'11 gennaio Goen ha annunciato questo manga, quindi assolutamente comprate l'edizione di Goen!
Da Tokyo a Nanatsutake
Seishū Handa è un ragazzo bello e giovane, di soli 22 anni, un calligrafo di grande successo ma incapace di qualsivoglia capacità comunicativa e che crede di essere odiato da chiunque. Cresciuto in una sfera di cristallo con l’unico dovere di esser degno di suo padre Seimei Handa, uno dei più grandi calligrafi contemporanei. Per Handa essere se stesso vuol dire prima di ogni cosa essere il figlio di una leggenda, essere un calligrafo. Tutto il resto non può che stare in secondo piano.Handa crede di aver capito tutto della vita. Da sempre sa quale debba essere la sua strada ed è conscio delle sue abilità; può solo essere sicuro che sia questione di tempo prima di poter raggiungere la vetta. Handa, in realtà, non ha capito assolutamente nulla. Non sa che non sono mai abbastanza i propri sforzi, non comprende appieno quanto sia immenso il divario tra lui e suo padre e soprattutto non sa neanche cosa dovrebbe davvero esprimere la sua calligrafia. Più che in una sfera di cristallo vive in una bolla di sapone. Tutto il suo mondo crolla nel momento in cui il presidente dell’associazione dei calligrafi critica aspramente la sua ultima opera (la quale viene comunque premiata): “è altamente conformista, da libro di testo, fatta solo per vincere premi, banale”. Lui, che nella sua vita ha solo la calligrafia e non sa per nulla gestire critiche così aspre, dà un pugno a questo vecchietto col bastone.
Nanatsutake è un minuscolo villaggio che si trova nell’isola di Fukue, la più a meridione e la più grande dell’arcipelago delle Isole Gotō, nella prefettura di Nagasaki, situata nel Kyūshū; il luogo dove è nato e cresciuto Yoshino, con sua madre a fargli da “assistente” per trascrivere al meglio il dialetto locale e con diversi eventi del manga dichiaratamente autobiografici. Questa è la nuova casa di Handa.
Dopo il suo folle gesto Seishū viene mandato dal padre in questo villaggio rurale, quasi senza tecnologia e lontano da Tokyo non solo geograficamente, lo stesso luogo dove andò suo padre molti anni prima. In questa isola ha tutto il necessario per concentrarsi solo e soltanto sulla sua arte, per trovare una calligrafia che rappresenti davvero chi sia lui e non quello che si presume un giudice voglia vedere. Solo calma, tranquillità e silenzio mentre si è immersi nella natura…
Sensei!!!
La barakamon è Naru Kotoishi. Una bambina di 6 anni vivace in modo tremendo, attaccatissima al sensei (come chiamerà il protagonista per tutta l’opera) e vera forza motrice del manga: il rapporto tra i due riscalda il cuore e non stanca mai, neanche per un attimo. Del resto il nostro caro sensei è molto più grande ma non così maturo, avendo così tante cose da imparare della vita e per nulla abituato a contare esclusivamente su di sé, mentre Naru ha tutte le peculiarità che ti aspetti da una bambina così piccola ma anche quella particolare furbizia e saggezza “di campagna” che la rende una co-protagonista perfetta, dolcissima e divertentissima. Il primo punto di forza da sottolineare del manga è proprio il sentirti spinto ad andare sempre più avanti nella storia per assicurarti che il suo sorriso venga preservato dal burbero calligrafo; tra i due nascerà un rapporto fortissimo che assomiglierà a tratti a quello di un padre e una figlia oppure, ancora meglio, a quello tra un fratellone e una sorellina.
Naru riuscirà a far vedere ad Handa la vita con occhi diversi, riuscirà a fargli comprendere quanto le piccolezze abbiano un valore meraviglioso, quanto anche solo osservare il mare può scaldarti come un forte abbraccio. Ma la forza di questo manga è l’incredibile energia corale, il modo in cui le storie di tantissimi personaggi si intrecciano tra di loro, ognuno divertendo e insegnando qualcosa al protagonista e soprattutto al lettore.
Miwa e Tama sono le due teppistelle (in un senso molto largo del termine) del luogo, due studentesse delle medie irrefrenabili, che disturbano Handa ogni giorno coinvolgendolo in ogni loro minuzia; la prima è una tomboy da manuale e la seconda un’aspirante mangaka che non riesce ad ammettere a se stessa di essere un’incallita fujoshi. Due ragazze che cercano di comprendere quale direzione stia prendendo la propria vita, chi scegliere di essere una volta diventate liceali. Vale la pena seguire le proprie ispirazioni o bisogna osare e lasciarsi tutto alle spalle? Tema approfondito alla perfezione da Hiroshi, un ragazzo liceale che vorrebbe sembrare un teppistello (si è tinto i capelli di biondo) perché stufo di esser da sempre considerato un ragazzo “normale”; lui si trova già nella fase successiva rispetto alle sue due amiche: ben sa che a breve dovrà lasciare l’isola e fare quindi il percorso inverso rispetto ad Handa (che spesso si comporta con lui come se fosse il suo guru esistenziale e qualche volta, ma solo qualche volta eh, ci azzecca anche!), e quindi lasciare l’isola, la sua famiglia e la sua tranquillità per buttarsi nella folle giungla urbana.
Ma anche Handa ha amici! È più che fondamentale la presenza di Kawafuji, ex compagno di classe che oltre ad essere il suo migliore amico diventa il suo agente (stessa professione del padre, che a sua volta è l’agente di Seimei) ed è l’unica vera e propria guida che lo mantiene in piedi tra le sue incertezze e i suoi errori. Ancora abbiamo la piccolissima Hina, migliore amica di Naru che piange sempre; Kenta e gli altri bambini pestiferi senza i quali non potremmo vivere il lato più dolcemente scapestrato del manga. Aki, il fratellino di Tama che anche se non si direbbe dall'aspetto è in realtà la persona più rispettata di tutta l’isola; si possono citare i tanti adulti… a partire dai genitori del protagonista ma anche di tutti gli altri personaggi, così come tutti i tanti vecchietti eccetera eccetera.
Tantissimi personaggi che hanno tutti qualcosa da raccontare, alcuni che si palesano a storia inoltrata impreziosendo sempre di più una delle storie più vere e allo stesso tempo più divertenti che ci siano in circolazione. Una boccata d’aria pura che vi ricorderà che la gioia esiste negli occhi di una barakamon e che voi, in qualche momento della vostra vita, avete trasmesso a qualcuno la stessa gioia e non dovete avere paura di cercare voi stessi, di mettere in dubbio ogni singola cosa, lottare per un sogno, anche in un momento storico così complesso.
Vale sempre la pena scalare oltre le proprie paure e osservare quel che si nasconde oltre la loro ombra.
È più divertente assieme a te
Cosa vuol dire essere se stessi? Non esiste una risposta che vada bene per tutti. Handa riesce a comprenderlo dopo aver sofferto tanto, dopo aver odiato dal profondo la sua arte e averla amata in modo ancora più intenso. Questo manga è un viaggio che riserva più sorprese di quante potremmo attendere da un placido slice of life, solo in una cosa si discosta tantissimo dalla vita reale: abbiamo un finale soddisfacente per ogni singolo personaggio, viene ritagliato lo spazio necessario per tutte le loro storie lasciandoci soddisfatti e felici per la loro crescita. Certo, la vita non finisce, c’è tantissimo altro che si potrebbe ancora dire, c’è tantissimo della vita dei due protagonisti che potremmo, e vorremmo, ancora sapere, ma quel che conta lo sappiamo già… che sia stato narrato o che sia custodito gelosamente nel nostro cuore.
Grazie a tutta la gente che lo ha accompagnato, il nostro sensei riuscirà sempre di più a comprendere cosa conti davvero. Non smetterà di sbagliare, non smetterà di avere atteggiamenti infantili, per crescere c’è sempre tempo, l’importante è capire di avere sempre un po’ di tempo per…
Per concludere tre tavole dall'ultimo capitolo. Clicca se vuoi vederle.
Pro
- Personaggi veri, reali, che crescono e sbagliano
- Divertente e commovente
- Non puoi non voler proteggere Naru per sempre
- Ti aiuta a scoprire un lato del Giappone che oramai è nascosto e rischia di sparire
Ho apprezzato moltissimo la serie animata.
Sicuramente ha molte più possibilità di essere pubblicato di serie tipo Kaiji, ace of diamond, etc, visto che almeno è concluso e ha “solo” 18 volumi.
L’unica è pregare e rompere le balle agli editori, un po’ come il fenomeno di Zarchbell!
Parlando dell’opera in se, ho visto solo le due serie animate e dire che le ho nel cuore è dire poco.
Credo che sarà una delle poche serie di cui sicuramente farò un rewatch, perché indubbiamente non sarà tempo perso rivivere emozioni tanto forti ^^
Sì, ci riesce, ha solo un difetto: finisce.
Non si snobbano storie simili. Grazie per averci fatto una recensione, se la meritava. ❤️
Non diverge. L'anime è fedele a manga e per come finisce ti fa venir voglia di sapere di più (a me è successo) e quindi ho letto il manga in modo da avere un bella e dolce conclusione della storia. Devo dire che quando ho finito il manga ho cominciato subito ad avere nostalgia dei personaggi
Scusa ma da quello che dici non capisco se il manga aggiunge qualcosa rispetto all'anime. Premetto che la serie anime l'ho già vista.
No no, semplicemente il manga va molto oltre l'anime, che copre solo i primissimi volumi (è un anime tecnicamente fatto proprio benissimo).
Il finale ti dà la sensazione da "voglio sapere di più, di più, sempre di più" ma questo lo avrebbe avuto anche se fosse continuato con un salto temporale di 30 anni dopo alla fin fine, lo reputo un finale più che soddisfacente!
Il titolo della recensione è anche una citazione all'opening dell'anime
ah ok ottimo era questo che volevo sapere, allora mi compro la versione per kindle del manga da amazon.
Thanks
Meglio quelli francesi (ma probabilmente meno persone conoscono la lingua, io in primis).
Lo pubblicano anche in Germania.
L'Italia è l'unico paese in cui si pubblicano tanti manga che non ce l'ha.
Questo è inspiegabile.
Hanno preferito Yotsuba che in Giappone ha un volume ogni 2 anni ormai. Non era meglio portare questo concluso e poi Yotsuba quando/se finirà?
Marzo da Leoni pure, ben venga che sia arrivato, ma il vizio di portare serie in corso che poi diventano annuali una volta in pari, quando ci sono tantissime serie inedite ''simili'' e concluse non lo capisco.
Per la questione vendite, forse gli editori dovrebbero valutare delle modifiche nell'attenzione ai lettori.
Se vogliono continuare prevalentemente a cercare di proporre manga per 15enni a 30enni e oltre, qualcosa non va.
La spiegazione che posso darti è che per Yotsuba, essendoci già stati dei primi contatti tramite la Dynit, sia stato più facile contattare l’editore giapponese, poi so che è stato proprio un investimento dettato dal cuore, più che di politiche monetarie per la Star o meglio per Posocco.
Invece per un marzo da leoni, beh la planet aveva già pubblicato Honey & Clover, sempre della stessa autrice, quindi anche li gioco forza hanno portato anche questo.
Ormai gli editori preferiscono puntate sul nome dell’autore piuttosto che sull’opera in se, vedasi la star comics con Akira Hiramoto o con Horikoshi, che hanno portato il recente Barrage e ultimamente si vociferava una possibile riedizione di crazy zoo.
Ma non è usanza solo di star comics, anche jpop con Sakamoto oppure la planet con il fratello maggior di Kishimoto e l’autore di Kenichi, per non dire di tutti gli shojo che ormai la planet porta per lo più opere delle solite 2/3 autrici xD
Tutto per dire che, ormai fanno scelte molto più oculate, puntano più a spremere i soliti lettori piuttosto che a procacciarne di nuovi e per come la vedo io, Barakamon potrebbe far avvicinare tanti nuovi lettori che fino ad ora non hanno trovato il manga giusto per potersi approcciare a questa arte.
Ma purtroppo ormai non è più era di sfide, vediamo alla prossima “virtua Lucca” cosa annunceranno, perché qualcosa di grosso lo devono pur sempre portare, mica possono vivere per sempre di riedizioni, ristampe e bibliografia dei soliti autori.
Comunque non è solo colpa loro è anche dei lettori, che certe serie non le leggono o meglio non le comprano, così da sfiduciare gli editori dal rischiare su dati versanti/generi...
Vediamo come andrà.
Ho visto l'anime e mi è rimasto nel cuore, perciò leggerò sicuramente anche il manga.
Credo sia una storia da cui tutti possono imparare qualcosa e che va assolutamente recuperata. Se qualcuno avesse solo letto il manga consiglierei di ascoltare e leggere il testo dell'opening dell'anime, che merita moltissimo ♥
Sull'impossibilità che arrivi in Italia... beh, purtroppo concordo. 18 volumi sono un bell'impegno, per un manga il cui genere di appartenenza non è che abbia questi successi trionfali, qui da noi.
Anche a me!
Qualcuno sa dirmi dove posso trovare l anime subbato in italiano possibilmente? E il manga con le scansioni? Grazie a chiunque mi risponderà
Grazie per la disamina delle possibilità del cartaceo in lingue più accessibili (per me) del giapponese, me lo stavo giusto chiedendo!
<3
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