Nel XVIII secolo, Re Luigi XV di Borbone, aveva istituito presso i propri appartamenti reali il Parco dei Cervi, un vero e proprio harem personale, dove venivano ospitate ragazze per diversi giorni che, in cambio di vitto, alloggio e lauto compenso, avevano il compito di soddisfare tutte le fantasie del re di Francia. Nozifumi Suzuki decise nel 1976 di rievocare la lussuria del celebre personaggio storico e non solo, come scopriremo in seguito, e per farlo si avvalse della stretta collaborazione di un altro grande e conosciuto artista: Kazuo Kamimura. Tra i due la stima era reciproca e dal loro immenso estro nacque così Il Parco dei Cervi, edito per la prima volta in Italia da Coconino Press, che da sempre ha mostrato passione per l'arte del maestro Kamimura e verso il cosiddetto manga d'autore. Ci addentriamo quindi in questa storia truculenta e dura, dove l'eros si mescola con la vendetta femminile e il confine tra passione e perversione si assottiglia pagina dopo pagina. 
 

ANALISI DE IL PARCO DEI CERVI

Nell'analizzare quest'opera non si può non notare la figura del serpente, raffigurato sin dalla cover sia nell'edizione regular di Coconino Press sia nell'altrettanto graficamente splendida edizione variant proposta dell'editore, e che riappare all'occorrenza tra le tavole del volume. Il rettile per proprie caratteristiche naturali ha incitato e spronato l'essere umano sin dall'antichità nel costume o nel folklore ad associare questa creatura a figure subdole, tentatrici, traditrici e vendicative. Questo accade anche ne Il Parco dei Cervi, dove queste connessioni portano il racconto sceneggiato da Suzuki e Kamimura a livello strutturale, ossia una trama a tinte orizzontali dove un uomo, Murase Takayuki, mira a far valere il proprio estro e le proprie abilità nel mondo del cinema, su un binario altamente più riflessivo e maturo. La settima arte, così come fu definita nel 1921 dal critico e intellettuale italiano Ricciotto Canudo, è un mondo duro e condito a volte da perdizione, perversione e vizi, già ampiamente descritti in innumerevoli opere, anche moderne. Questo mondo lo conoscevano benissimo anche Kamimura e Suzuki, il cui amore per il cinema è sempre stato ben marcato e mai nascosto. Con Il Parco dei Cervi se da un lato si è voluto omaggiare questa loro grande passione attraverso il citazionismo, dall'altro si è altrettanto desiderato evidenziarne gli aspetti negativi, la cosiddetta altra faccia della medaglia, e per farlo sono ricorsi ad uno strumento di grande tentazione e dalla bellezza perentoria: Ayanokoji Wakaba, in arte Azusa Wakaba, figlia di Ayanokoji Fumi, in arte Azusa Fumiko, un'attrice morta suicida su cui nessuno ha mai indagato a fondo ricercando i reali motivi del suo gesto estremo. La connessione madre-figlia e lo splendore della ragazza favoriscono per lei lo spalancarsi delle porte del cinema, dove tuttavia le spetteranno le stesse sorti della madre ossia il diventare strumento di perversi giochi erotici e ripugnanti abusi e violenze. 

Due vite a distanza di anni che viaggiano in apparenza parallelamente quelle di Fumiko e Wakaba, che intraprendono le medesime strade, che portano nelle equivalenti sordide conseguenze a cui Suzuki e Kamimura non intendono ovviare o censurare. Al lettore viene mostrata ogni depravazione, la quale aggiunge pagina dopo pagina acqua ad un boccale già in partenza strabordante, ormai pronto ad esondare, che tracima in un finale dove l'unica ad essere realmente dissetata è una vendetta sorprendente e tragica, ampiamente progettata. Come nel Parco dei Cervi di Luigi XV gli scandali, come gravidanze indesiderate o vizi del re spifferati fuori dalla corte reale, dovevano rimanere segreti ed era compito niente meno che di Jeanne Antoinette Poisson, nota come Madame de Pompadour o La favorita, l'amante ufficiale dello stesso Luigi XV porvi rimedio usando qualsiasi mezzo, anche nell'opera di Suzuki e Kamimura, così come nel mondo del cinema stesso, nulla doveva trapelare. Tuttavia se per Fumiko questi oscuri e sorditi segreti erano un peso schiacciante per le sue gracili spalle, per Wakaba i medesimi si trasformano in anelli che formeranno la catena del suo piano di vendetta. Un copione per certi versi telefonato quello che si prospetta al lettore sul finale, che tuttavia sbalordisce per genialità degli autori e riesce a far combaciare tutti gli indizi lasciati sul tracciato dalla coppia di artisti. 

Inutile confermare la totale eleganza delle tavole del maestro Kamimura lungo tutta la totalità dell'opera, un'ulteriore conferma della sua straordinaria capacità ed estrosità di saper avvolgere il lettore nella magnificenza del volume che si ha tra le mani. Eccitante nelle tavole ad alto contenuto erotico e carnale, intenso e viscerale nei momenti drammatici e palpitante nell'apice finale dell'opera. Uno stile riconoscibile e calamitico che chiunque si sentirebbe in dovere di omaggiare.
 
     

L'EDIZIONE DI COCONINO PRESS

Il Parco dei Cervi è proposto in volume unico al costo di 22,00 euro in doppia edizione: regular e variant. Tra le due edizioni la differenza consiste nella grafica della cover cartonata e rigida, progettate in entrambi i casi da Livio Tallini, che si possono constatare e giudicare nelle foto allegate alla recensione. Il lettore può leggere un volume in formato 21,5x15,5 cm di 210 pagine totali, comprendenti anche i sempre preziosi e apprezzati approfondimenti, questa volta ad opera di Giacomo Calorio e Paolo La Marca che aiutano a meglio comprendere l'opera e il maniacale amore degli addetti ai lavori verso il manga d'autore. Il prezzo può sembrare alto se rapportato al numero di pagine, ma alla lussuosa e definitiva edizione con pagine in carta pregiata e rilegatura solida, va ad aggiungersi la minuziosa cura dei dettagli, le diverse e magnifiche tavole a colori e il non semplice reperimento del materiale originale. Insomma il rapporto qualità-prezzo resta più che onesto ed in linea con quanto proposto nel passato e nel presente dallo stesso editore. Un ottimo lavoro che conferma Coconino Press come l'editore tra i più adatti alla pubblicazione di questo genere letterario

IL PARCO DEI CERVI - GIUDIZIO FINALE

Se avete letto fin qui la recensione comprenderete che il giudizio finale non può che risultare eccellente sotto ogni punto di valutazione. La passione per l'arte fumettistica e quella per il cinema di Kazuo Kamimura e Norifumi Suzuki non fanno altro che accrescere a distanza di decenni quella dei lettori verso il fumetto d'autore. Il Parco dei Cervi senza negarsi è sceneggiato per essere un canto funebre al mondo del cinema in decadenza ed i mezzi utilizzati per farlo convincono ed emozionano come raramente accade. Erotismo, vendetta, dramma, cinematografia, arte, citazionismo, tutto si mescola e convive in poche pagine a cui è dato risalto ad ogni personaggio o argomento. Un'opera scritta nel 1976 ma che per tematiche trattate e denunce mirate può trovare collocazione anche al presente, moderna in ogni singolo frangente. In assoluto da leggere, consigliare ed omaggiare. 


Si ringrazia Kirio1984 per le fotografie della cover regular dell'edizione.

Titolo Prezzo Casa editrice
Il Parco dei Cervi € 22.00 Coconino Press
Il Parco dei Cervi (variant cover) € 22.00 Coconino Press