In Giappone, con il termine "black company" (burakku kigyō) si indicano quelle aziende che "sfruttano" i propri dipendenti, sovraccaricandoli di lavori estenuanti senza pause e con stipendi miseri e centinaia di ore di straordinari. Alcune aziende, addirittura, tomentano gli impiegati anche dopo il loro licenziamento. È il caso dell'utente di Twitter Kachokun che sul proprio profilo social ha condiviso una lettera che ha ricevuto di recente dalla sua ex azienda dopo aver lasciato il lavoro alcuni mesi fa:
Gentile [...]
Grazie mille per aver lasciato la nostra azienda nel modo più spiacevole e peggiore possibile come membro della società.
Come membro della società, come essere umano, quello che hai fott*******e fatto ti si ritorcerà sicuramente contro. Dio non dimenticherà di punirti, co*****e.
Quando sarà arrivato il momento spero che terrai a mente che è ormai troppo tardi per accampare scuse lamentose, pieno di vergogna per essere stato così orribile.
Bene, allora, passiamo agli affari. Hai richiesto documenti per [...], ma secondo il foglio allegato a questa lettera, ci sono carenze nel pagamento.
Inviaci immediatamente l'importo del tuo stipendio, [...].
La commissione per il bonifico bancario sarà a tuo carico.
Dopo aver confermato il bonifico, ti invieremo umilmente i documenti.
Inoltre, non pagheremo la spedizione per i documenti desiderati.
Allega un timbro alla busta allegata e invialo a [...].
Informazioni sul bonifico bancario: [...]
Da notare il doppio uso intenzionale del "tu", all'inizio della lettera viene utilizzata la parola "kisama", arcaicamente di natura "garbata", ma quasi sempre usata in modo offensivo, mentre verso la fine viene utilizzata la parola "kiden", usata principalmente nelle lettere indirizzate ai propri uguali o superiori.
Kachokun ha detto che la società per cui lavorava era una "black company" e al momento del suo licenziamento, aveva assunto qualcuno che lasciasse il lavoro per lui. I servizi di noleggio di persone sono abbastanza comuni in Giappone, dove puoi affittare chiunque, da un uomo di mezza età per darti consigli sulla vita, a qualcuno per diventare amico del tuo coniuge per vedere se ti sta tradendo.
Dai commenti ricevuti sotto il post su Twitter, sembra proprio che abbandonare il lavoro sia stata la scelta giusta da fare per l'uomo.
"La parte del 'tu sei, tu sei' mi ha fatto divertire."
"Solo leggendo la lettera, sembra che la loro azienda stia per fallire."
"Questo è pazzo lol. Dovresti rendere pubblico il nome dell'azienda."
"Proteggi le impronte digitali e portala da un avvocato."
Questo utente, invece, ha sottolineato tutti gli errori presenti nella lettera e ha aggiunto: "Conclusione: lasciarli è stata la cosa giusta da fare".
Questo invece ha commentato con: "Ordini, linguaggio educato, titoli onorifici, non c'è senso di uniformità. Come membro della società, impara almeno a fare il minimo indispensabile".
Altri hanno hanno anche condiviso le loro esperienze con le "black company", come questa persona che è stata minacciata di essere citata in giudizio per dieci milioni di yen (circa 79.000 euro) dopo aver assunto qualcuno che lasciasse il lavoro per lei.
E voi cosa ne pensate di quanto accaduto? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonte Consultata:
SoraNews24
そういえば昨年末に退職した会社から送られてきた怪文書 pic.twitter.com/6539vYEK9A
— 元統括くん (@kachokun) February 4, 2021
Gentile [...]
Grazie mille per aver lasciato la nostra azienda nel modo più spiacevole e peggiore possibile come membro della società.
Come membro della società, come essere umano, quello che hai fott*******e fatto ti si ritorcerà sicuramente contro. Dio non dimenticherà di punirti, co*****e.
Quando sarà arrivato il momento spero che terrai a mente che è ormai troppo tardi per accampare scuse lamentose, pieno di vergogna per essere stato così orribile.
Bene, allora, passiamo agli affari. Hai richiesto documenti per [...], ma secondo il foglio allegato a questa lettera, ci sono carenze nel pagamento.
Inviaci immediatamente l'importo del tuo stipendio, [...].
La commissione per il bonifico bancario sarà a tuo carico.
Dopo aver confermato il bonifico, ti invieremo umilmente i documenti.
Inoltre, non pagheremo la spedizione per i documenti desiderati.
Allega un timbro alla busta allegata e invialo a [...].
Informazioni sul bonifico bancario: [...]
Da notare il doppio uso intenzionale del "tu", all'inizio della lettera viene utilizzata la parola "kisama", arcaicamente di natura "garbata", ma quasi sempre usata in modo offensivo, mentre verso la fine viene utilizzata la parola "kiden", usata principalmente nelle lettere indirizzate ai propri uguali o superiori.
Kachokun ha detto che la società per cui lavorava era una "black company" e al momento del suo licenziamento, aveva assunto qualcuno che lasciasse il lavoro per lui. I servizi di noleggio di persone sono abbastanza comuni in Giappone, dove puoi affittare chiunque, da un uomo di mezza età per darti consigli sulla vita, a qualcuno per diventare amico del tuo coniuge per vedere se ti sta tradendo.
Dai commenti ricevuti sotto il post su Twitter, sembra proprio che abbandonare il lavoro sia stata la scelta giusta da fare per l'uomo.
"La parte del 'tu sei, tu sei' mi ha fatto divertire."
"Solo leggendo la lettera, sembra che la loro azienda stia per fallire."
"Questo è pazzo lol. Dovresti rendere pubblico il nome dell'azienda."
"Proteggi le impronte digitali e portala da un avvocato."
Questo utente, invece, ha sottolineato tutti gli errori presenti nella lettera e ha aggiunto: "Conclusione: lasciarli è stata la cosa giusta da fare".
凄い会社ですね
— 漢の浪漫馬券( ゚∀゚)o彡゜ (@romanbaken) February 5, 2021
退職は大正解だと思います
(; ゚Д゚) pic.twitter.com/WEH09H3YzW
Questo invece ha commentato con: "Ordini, linguaggio educato, titoli onorifici, non c'è senso di uniformità. Come membro della società, impara almeno a fare il minimo indispensabile".
ふう。 pic.twitter.com/Yh7yLjJChk
— GK (@GK54040430) February 5, 2021
Altri hanno hanno anche condiviso le loro esperienze con le "black company", come questa persona che è stata minacciata di essere citata in giudizio per dieci milioni di yen (circa 79.000 euro) dopo aver assunto qualcuno che lasciasse il lavoro per lei.
私も退職代行(弁護士)入れて辞めたら、怪文書来ましたね。
— 魔導王やよい・鈴・プロジェクトセカイ (@yayoiakira00) February 5, 2021
損害が1000万円あって、同業他社に転職したら裁判で請求するとか、なんとか。弁護士の先生から支払う必要はないと言われた内容でしたので、スルーしました。ブラックな所はどこも同じなんですね。
E voi cosa ne pensate di quanto accaduto? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonte Consultata:
SoraNews24
Spero sia uno scherzo...
Stendo un velo pietoso sulla vicenda, ma quello che mi colpisce è che il servizio a noleggio di persone è ben radicato in ogni sua sfaccettatura.
Sono allibito...
L'altro aspetto che non capisco è la questione tormenti post licenziamento. Ok, in questo caso almeno da quanto è scritto parebbe che tengano in ostaggio dei suoi documenti, che produrranno previo pagamento. In uno dei casi citati nella news si parla però anche di minacce di essere citati in giudizio: ma una volta terminato il contratto che altre pendenze possono esserci? O semplicemente è un modo per terrorizzare non concretizzabile sperando che qualcuno paghi?
In effetti nella lettera si scorge umiltà da tutti i pori.
Le minacce sono gratis, l'umiltà è un servizio premium
Scherzi a parte, mi stupisce come non si parli di denunciare al sindacato o qualche ente preposto a questo tipo di soprusi...
C'è anche da dire che data la natura sgrammaticata della lettera, almeno da come viene descritta nella news, sembra anche una comunicazione particolarmente anomala. Potrebbe essere scritta da un'impiegato dell'amministrazione a sua volta sotto pressione da parte dell'azienda, il che sarebbe ancora più triste.
Azienda 'TOP': 'La sua soddisfazione e' il nostro miglior premio ^.^' (BIG cit.)
Ahhh il mondo del lavoro giapponese..
A me ha fatto abbastanza pena, sembra lo sfogo di qualcuno che è stato mollato dal proprio partner. Purtroppo di bastar*i del genere il mondo ne è pieno e qui in occidente ce ne sono di ben peggiori.
Non sapevo che, in Giappone, si potesse assumere qualcuno per farsi licenziare al proprio posto.... Ma come idea non mi piace.
Poi certo non è la normalità, ma con aziende di quel tipo meglio non averci a che fare... capace che ti aggrediscono o roba simile (dal tono della lettere son matti da legare).
Beh, alcune aziende pagano personale esterno per comunicare licenziamenti (in genere di massa) ai malcapitati, giusto che possa farlo anche un dipendente per evitare di guardare in faccia gli ex datori di lavoro!
Come direbbe lui!
Sarò strano io ma aziende di questo tipo completamente senz'anima, devote SOLO al profitto e che trattano le persone come numeri, mi danno proprio il voltastomaco, per quanto possano essere efficienti o meno nel loro campo......
E non illudiamoci pensando che queste cose avvengano solo in Giappone, abbiamo ignobili casi di mobbing e sfruttamento anche in Italia...........oddio, arrivare a lettere di minacce così vorrei sperare di no, ma purtroppo gli ambienti lavorativi malsani si trovano ovunque, a qualunque latitudine del globo
Penso che qui chi farà i conti dopo non sarà l'impiegato che ha scansato un fosso...
Scherzo (non si sa mai)
Dibitare è legittimo, soprattutto per tutte quelle notizie che provengono dai social e vanno prese con le dovute cautele... però a volte, la realtà supera la fantasia, purtroppo.
Quei casi sono spesso aziende veramente grandi in cui i datori è già tanto se li vedi per le feste o mentre posteggiano.
Almeno fossero aziende che puntano al profitto, quelle se non rendi secondo i loro canoni ti buttano fuori e prendono carne fresca. Queste imprese a malapena boccheggiano a stento mentre la direzione le usa come bancomat.
Noi non sappiamo se il dipendente fosse anche lui una brutta persona oppure no, però siamo pronti a dire che l'azienda non lo merita, gli auguriamo il meglio, e così via...
Ovviamente con questo non voglio assolutamente dire che una lettera del genere sia giustificata, sia chiaro. Diciamo che se il dipendente si è comportato male (come scritto nella lettera, ma ovviamente è tutto da vedere), l'azienda è probabilmente peggio.
Fantastica anche la contrapposizione tra espressioni denigratorie (tipo "kisama") e l'uso del linguaggio cortese tipico delle lettere formali giapponesi.
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