L’AJA, l’Associazione dell’Animazione Giapponese, ha rilasciato il suo preliminare Report sull’Industria degli Anime 2020. Tramite il report comprendiamo che l’anno scorso sono stati trasmessi un totale di 98.448 minuti di anime televisivi, il 6,5% in meno rispetto al 2019, che già di per sé era inferiore al 2018.
63.156 di questi minuti sono di produzioni originali (che vanno perlopiù in onda la notte), mentre 35.292 minuti sono di franchise originali (anime per bambini/famiglie, serie molto lunghe), i quali subiscono una notevole riduzione del 18,7% (nel 2019 i minuti erano 43.418).
Viene ovviamente sottolineato come la pandemia sia stata la principale causa per queste riduzioni, siamo tutti a conoscenza dei vari progetti che hanno subito lievi o ampi rallentamenti nella produzione.
Il box office domestico per il 2020 è stato di 61.7 miliardi di yen (quasi 461 mila euro), registrando un calo del 10,8% rispetto ai 69.2 miliardi di yen del 2019. Nonostante tutti i problemi che ci sono stati quest’anno il calo non è stato così drastico come quello che avvenne a cavallo tra il 2016 (66.4 miliardi di yen) e il 2017 (41.1 miliardi di yen), cifra che ebbe una lieve risalita nel 2018 (42.6 miliardi di yen). A conti fatti possiamo asserire che il 2020, il 2019 e il 2016 sono stati anni di grandi successi al botteghino, con il 2019 che ha registrato gli incassi più alti dal 2000.
Non sorprende apprendere che Mugen Train, il film di Demon Slayer, sia responsabile di una gran parte del numero finale, anche perché solo 66 film sono stati proiettati nel 2020, numero sensibilmente inferiore ai 90 del 2019.
Di seguito la classifica dei lungometraggi animati che hanno registrato gli incassi più alti nel 2020:
Anime News Network
63.156 di questi minuti sono di produzioni originali (che vanno perlopiù in onda la notte), mentre 35.292 minuti sono di franchise originali (anime per bambini/famiglie, serie molto lunghe), i quali subiscono una notevole riduzione del 18,7% (nel 2019 i minuti erano 43.418).
Viene ovviamente sottolineato come la pandemia sia stata la principale causa per queste riduzioni, siamo tutti a conoscenza dei vari progetti che hanno subito lievi o ampi rallentamenti nella produzione.
Il box office domestico per il 2020 è stato di 61.7 miliardi di yen (quasi 461 mila euro), registrando un calo del 10,8% rispetto ai 69.2 miliardi di yen del 2019. Nonostante tutti i problemi che ci sono stati quest’anno il calo non è stato così drastico come quello che avvenne a cavallo tra il 2016 (66.4 miliardi di yen) e il 2017 (41.1 miliardi di yen), cifra che ebbe una lieve risalita nel 2018 (42.6 miliardi di yen). A conti fatti possiamo asserire che il 2020, il 2019 e il 2016 sono stati anni di grandi successi al botteghino, con il 2019 che ha registrato gli incassi più alti dal 2000.
Non sorprende apprendere che Mugen Train, il film di Demon Slayer, sia responsabile di una gran parte del numero finale, anche perché solo 66 film sono stati proiettati nel 2020, numero sensibilmente inferiore ai 90 del 2019.
Di seguito la classifica dei lungometraggi animati che hanno registrato gli incassi più alti nel 2020:
- Demon Slayer The Movie: Mugen Train: 40 miliardi di yen
- Doraemon: Nobita no Shin Kyouryu: 3.35 miliardi
- Stand By Me Doraemon 2: 3 miliardi
- Entotsu Machi no Poupelle: 2.3 miliardi
- Violet Evergarden Film: 2.14 miliardi
- Fate/stay night: Heaven's Feel III. spring song: 2 miliardi
- Pocket Monsters: Coco: 1.7 miliardi
- Eiga Crayon Shin-chan Gekitotsu! Rakuga Kingdom to Hobo Yonin no Yūsha: 1.2 miliardi
- La Città Incantata: 880 milioni
- La Principessa Mononoke: 880 milioni
- Nausicaä della Valle del Vento: 730 milioni
- Made in Abyss: Fukaki Tamashii no Reime: 650 milioni
- Fate/Grand Order The Movie Divine Realm of the Round Table: Camelot - Wandering: Agateram: 440 milioni
- Gekijouban Shirobako: 404 milioni
- Precure Miracle Leap: Minna to Fushigi na 1-nichi: 400 milioni
- Majo Minarai wo Sagashite: 300 milioni
- Digimon Adventure: Last Evolution Kizuna: 300 milioni
- King of Prism All Stars: Prism Show Best 10: 180 milioni
- I Racconti di Terramare: 150 milioni
- Monster Strike The Movie: Lucifer Zetsubō no Yoake: 140 milioni
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Sembra assurdo leggere che sono state trasmesse meno ore di anime dell'anno scorso quando non vedo altro che annunci di nuovi anime a gogò. Forse si tratta anche dell'adattamento ormai quasi standardizzato dei 12-13 episodi con una divisione in 2 stagioni invece di farne una da 24 (escludendo alcuni casi ovviamente). Non ho più visto anime più lunghi di 50 episodi, fatta eccezione per Shaman King che altro non è che un reboot per il 20esimo anniversario della serie originale. Ancora, escludendo serie ancora in corso come Boruto e One Piece, non ci sono molti "nuovi" anime che superano la soglia citata prima, e forse è per questo che le ore di trasmissione risultano di meno.
Nessun compra,
Si guarda solo on line
Hai ragione una volta se ne facevano a pacchi di 26: 26 - 52 - 78 - e via discorrendo.
Penso che pure il remake di Dragon Quest - La grande avventura di Dai supererà la soglia dei 50 episodi ma appunto non è una produzione totalmente nuova ma un rifacimento del classico anni 90 più fedele al manga.
Secondo me a prescindere dal numero di serie proposte dipende soprattutto dal numero di episodi che hanno in esse. Se abbiamo 16 serie di 12 episodi non sarà come avere 16 serie da 50 e più episodi. Si dice che poco sia meglio e che il troppo stroppi, ma anche qui bisogna analizzare bene i limiti e trovare una via di mezzo. Credo che ora come ora portare serie più lunghe possa essere una azione controproducente, dato che oramai siamo abituati a vedere il tutto via internet.
In TV è anche meno "faticoso" vedere anime molto lunghi come One Piece o all'epoca Detective Conan, Inazuma Eleven, Lady Oscar eccetera, ma se ci ponessero davanti una scelta credo che la maggior parte dei fan opterebbe per un anime corto, se non addirittura un OVA. Il ché è un peccato perché non per forza le serie lunghe sono brutte e allungano il brodo, forse tutti quegli episodi servono veramente per adattare come si deve il lavoro originale.
Comunque secondo me il periodo migliore sotto questo aspetto è fine '90 / prima metà 2000, in cui la maggior parte delle serie avevano due cour ma ne uscivano ancora da 50 episodi senza problemi. Fino a metà '90 il brodo veniva allungato eccome, anche negli originali, mentre oggi si incorre spesso in tagli di vario tipo. Poi, ogni periodo ha i suoi pro e contro.
C'è stato un errore di digitazione in questa frase e si è ripreso lo stesso termine precedente.
Qui si parlava di produzioni originali (e penso che qui si intenda con "nuovi anime") vs franchise in corso.
Comunque è ovvio che un anno dove gli anime più lunghi hanno dovuto saltare mesi (Boruto e One Piece hanno avuto 2 mesi abbondanti di non programmazione, Precure ha accorciato la serie a 45 episodi invece dei soliti 50 ecc ecc) i minuti di programmazione siano inferiori.
D'altronde se i franchise in corso hannoavuto una perdita di minutaggio di ben il 18.7%, praticamente questa copre totalmente i minuti persi totali, senza bisogno di tirare in ballo serie da 12, 24 o 50 episodi.
Ai palinsesti delle tv dedicati agli anime frega poco se sono coperti da 4 serie tv da 12 o una da 50, il minutaggio sempre quello è.
Ma vedila con gli occhi del 2021: se uno studio offre un anime molto lungo (che sia allungato o meno) pochissimi vorranno vederlo. All'epoca non esistevano i servizi streaming e l'unico modo per vedere gli anime era in TV e poi in videocassetta e DVD. Ovviamente non c'è dubbio che l'epoca d'oro degli anime è dagli anni 90 ai 2000 (ho un sacco di serie di quegli anni da vedere).
Forse sarebbe ora di tagliare maggiormente il numero di produzioni e investire maggiormente nella qualità di quello che viene fatto, magari anche introducendo nuove tecnologie tipo l'HDR/Dolby Vision/HLG e magari portare tutte le produzioni in FullHD nativo che sarebbe ora.
Paghi tu il fatto che i disegni debbano essere fatti a risoluzione superiore e che serva fare due color grading (SDR e HDR, ovviamente se vogliamo un risultato in linea con gli intenti artistici e non l'SDR ottenuto dal tone mapping dell'HDR, e questo ipotizzando che non ci siano tool da cambiare upgradare come invece molto probabilmente è)?
Forse non ci si rende conto che lo stato attuale dell'animazione è che nella stragrande maggioranza delle produzioni si è costretti a coinvolgere studi esterni, a subappaltare come non ci fosse un domani e che anche dal lato tecnico ci sono ancora problemi mostruosi (Ufotable ancora oggi nella sua pipeline ha qualche tool che sminchia il dithering da 10 a 8 bit creando banding, e siamo nel 2021).
Prima di aggiungere roba mi assicurerei che si faccia bene quello che già ora sanno fare.
Poi oh, ci fosse la possibilità chi direbbe no a disegni a risoluzione maggiore o all'HDR (ci sono già un sacco di registi che giocano benissimo con luci e ombre, in HDR si potrebbero avere scene d'impatto ancora maggiore), ma se le cose devono essere fatte male come già lo sono ora allora no, il beneficio non c'è e un HDR fatto male è peggio di un buon SDR.
Invece secondo me serve un salto evolutivo forte proprio per i problemi che hai citato... certo sono consapevole delle problematiche che si va ad affrontare (tra l'altro ricordo un articolo dello scorso anno sulla produzione di "Sol Levante" della Production IG che tratta l'argomento) ma diciamolo chiaro, sono oltre 10 anni che esiste il FHD e l'SDR è ancora più vecchio dato che risale all'epoca dei CRT... ok, per certe cose tipo il 4K sembra follia anche a me, ma sul dynamic range francamente non vedo scuse, tu stesso citi i problemi del dithering e del banding che ci portiamo dietro da quando si è passati agli ultra-piatti abbandonando i CRT (insieme ad altri problemi) e l'HDR fatto bene, non dico che risolva del tutto questi problemi ma quasi, anche perché l'HDR richiede obbligatoriamente i 10bit quindi gli studi sarebbero costretti a pensionare hardware e software che ormai hanno fatto il loro tempo.
Il costo per l'upgrade dell'hardware direi che è più che abbordabile ormai, probabilmente soltanto studi messi male non riuscirebbero a permetterselo e probabilmente sono anche quei studi che sarebbe meglio che chiudessero... che poi ci siano altre problematiche è noto, ma anche il modello attuale sta mostrando i suoi limiti già da diversi anni, sia a livello di produzione che di gestione quindi ritengo sia necessario un cambiamento ora più che mai.
Le piattaforme di streaming penso meriterebbero una discussione a parte, anche perché esclusa la Rakuten, le altre sono tutte americane quindi in un certo senso "nuove" per il settore anime.
Non è solo questione di hardware ma anche di software, di competenze, di tempo.
Il 1080p è usato da più di 15 anni, certo, ma non puoi magicamente dire "da oggi si lavora in 1080" e tutto va a posto, più equivale a più lavoro, il passaggio è stato lento non per limiti tecnici, ma per una questione di tempi e soldi.
Tanto che è capitato che uno stesso studio di animazione avesse pezzi a risoluzione differente a seconda del contenuto (per dire, le sigla di Hyouka erano 1080p già all'epoca, tutto il resto dell'anime assolutamente no).
Stessa cosa per l'HDR, se non vuoi fare tutto in automatico è almeno un passaggio in più da fare per assicurarsi che colori e lumonisità delle scene siano appropriati (e lì sì, probabilmente servirà dell'hardware apposta, e un monitor professionale per fare color grading ti costa decina di migliaia di €, giusto per intenderci).
E per quanto riguarda i 10bit, sono abbastanza certo i giapponesi salvini i master in HDCAM SR, il che vuol dire in 10 bit, e questo come si può ben vedere non ha mai salvato i master dall'avere banding.
Non sono tanto i passaggi finali, sono quelli intermedi dove generalmente c'è poco perizia e probabilmente software vecchi. Continuo a pensare che prima di inserire nuove variabili sarebbe bello vedere raggiungere un buon livello così come stanno le cose.
Poi oh, su un film secondo me se ne può parlare, ci sono più soldi, più tempo e sarebbe un buon modo per iniziare a valutare l'impatto sia artistico che di costi/tempistiche.
Per le serie tv credo si avrebbe la situazione ripetuta più volte sul grande schermo di sfruttare una tecnologia potenzialmente peggiorativa a causa degli strumenti inadeguati.
Per fare un po' di esempi metterei in questa categoria la postproduzione digitale in 2K fatta su film che escono in pellicola o in 4K (quindi con una risoluzione vera del prodotto finale ben al di sotto di quella del girato) o il 3D senza una videocamera in stereoscopia.
Quindi posso capire che non tutti possano permettersi di passare al 1080p/HDR da subito e infatti sono stato paziente per oltre 10 anni (quasi 20 ormai) per il 1080p e lo sarò altrettanto con l'HDR che risale mi pare a non più di 5 anni fa, ma per il 1080p oggi il costo non è più una scusa e sul mercato i monitor FHD ora sono considerati la fascia bassa.
Personalmente ad oggi se vedo produzioni nuove a 900p storgo il naso e chiudo un occhio, ma per i 720p metto già in conto che sarà in generale una produzione di infimo livello.
L'upgrade tecnologico, con i giusti tempi, va fatto sempre... altrimenti saremmo ancora alla TV bianco e nero.
Per i costi del HDR, non devi fornire a tutta la filiera un monitor Eizo da 20.000€, anzi, la maggior parte degli addetti potrebbero lavorare tranquillamente su un qualsiasi buon OLED da 1000€ che di norma 500-700nits li fanno ormai... il monitor con le caratteristiche dell'Eizo serve principalmente nella fase di pre-produzione e di norma serve a una/due persone; e qui va introdotto il discorso del subappalto che, sì è un problema, ma l'intero processo necessita di una revisione e personalmente l'introduzione dell'HDR lo vedo più come un'opportunità che uno svantaggio, sia per i problemi da te citati di poca perizia nelle fasi intermedie o più in generale per i vantaggi che porta l'HDR... ma anche alla luce dei sempre più frequenti problemi di superlavoro e simili... e dato che l'HDR è un cambiamento tecnologico che richiede la variazione del modello di produzione, potrebbe essere l'occasione per cercare di porre rimedio
Poi andrebbe introdotto il discorso dei comitati di produzione e dei cambiamenti che stanno portando i servizi di streaming, i quali hanno le risorse per supportare il cambiamento tecnologico e il resto (netflix ora richiede che le future produzioni siano obbligatoriamente in HDR) ma che è troppo presto per capire sul lungo periodo a quali cambiamenti porterà il loro arrivo.
Per il discorso del HDCAM SR, 10bit,... è normale che non risolvano del tutto da soli il problema del banding e il resto, del resto sono solo una parte del problema... dipende molto anche dal dispositivo di riproduzione finale, ma qui entriamo in un altro discorso che riguarda i fruitori finali dei contenuti che sinceramente ho poca voglia di affrontare; quello che posso dirti è che per lavoro ho avuto la possibilità di provare su un OLED dotato delle ultime tecnologie un filmato a 10bit e il banding era praticamente assente in confronto al vecchio LED che avevamo, tanto che mi sono convinto anche io di cambiare TV invece di mettere un nuovo decoder digitale a casa mia per l'imminente passaggio al DVB-T2.
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