Il titolo del nuovo film Pixar, Lightyear - La vera storia di Buzz, parla chiaro. Ricordate Buzz Lightyear, il super-tecnologico ranger spaziale coprotagonista di Toy Story? Sappiamo che era un giocattolo tratto da un'opera d'intrattenimento. A quasi trent'anni di distanza da quel 1995 che lo ha visto debuttare, Pixar ci svela dunque l'arcano. Questo film, nelle sale italiane dal 15 giugno 2022, da cui hanno tratto il giocattolo che si vede nei film del franchise Toy Story.
A onor del vero, esisteva già un'altra versione delle avventure di Buzz Lightyear, la serie animata Buzz Lightyear da Comando Stellare, andata in onda tra il 2000 e il 2001, ma si trattava di una serie prodotta da Walt Disney Animation Studios, non da Pixar stessa, che con Lightyear sembra abbia voluto in qualche modo sconfessarla e proporre la sua versione della "vera storia di Buzz", totalmente diversa da quella raccontata nella serie televisiva. Per fare un esempio relativo alla sfera, a noi più consona, dell'animazione giapponese, è un po' quanto successo con la storia di Bardack in Dragon Ball.
Lightyear non c'entra dunque nulla con Toy Story, se non per il fatto di riutilizzarne un paio di personaggi iconici (Buzz e il suo acerrimo nemico, Zurg) che però vengono calati in una nuova veste, essendo qui persone in carne ed ossa e non giocattoli.
Il film ci porta dapprima nella più classica delle avventure spaziali: Buzz Lightyear è a capo di un gruppo di astronauti che si trova ad esplorare un lontano pianeta ricco di avversità, tra insettoni giganti ed enormi piante senzienti. Tuttavia, qualcosa va storto e l'intero equipaggio si ritrova bloccato sul pianeta, incapace di tornare sulla Terra e costretto a creare un avamposto sicuro, al riparo dai pericoli.
Il nostro intrepido Buzz, ritenendosi responsabile del disastro accaduto al suo gruppo e desideroso di essere l'eroe che li riporterà sulla Terra, ce la mette tutta per cercare di riparare l'astronave iperveloce che gli permetterà di tornare a casa, ma il viaggio nell'iperspazio è rischioso, ed ogni tentativo sembra fallire. Scoprirà, purtroppo, a sue spese che, viaggiando nell'iperspazio, quelli che per lui sono quattro minuti, per i suoi amici rimasti sul pianeta sono quattro anni, e dunque il pianeta che troverà, ogni volta che vi tornerà abbattuto per aver fallito la sua missione, non è quello che ha lasciato... anzi, alla pericolosa fauna e flora che già lo minacciavano, adesso si aggiungono pure gli attacchi del misterioso Zurg e del suo esercito di robot!
Lightyear è un film bello ma abbastanza complesso, perché racchiude in sé diverse anime. Innanzitutto è un film di fantascienza e azione, ricalcato sui film d'azione e fantascienza degli anni '80/'90 (quelli che Andy, il protagonista di Toy Story, può aver visto al cinema da bambino, desideroso di comprarne i giocattoli) e perciò si sprecano le citazioni più o meno velate a capisaldi del genere come Star Wars, Starship Troopers, Armageddon o Gundam. Da questo punto di vista, è un film molto soddisfacente, ricchissimo di sequenze d'azione, battaglie con insetti, piante e robot giganti, di pianeti ostili e astronavi enormi da esplorare. Lo stesso regista, Angus MacLane, ha dichiarato di voler realizzare un film sullo stile degli spettacolari blockbuster d'azione e fantascienza di un tempo, con un eroe che sembrasse figo e potente al punto da far desiderare a un bambino (come Andy) di volerne comprare il pupazzo.
Diversi critici cinematografici hanno, infatti, fatto notare come non fosse strano che nel 1995 di Toy Story i bambini fossero attratti da un film di fantascienza: era infatti il periodo in cui gli "alieni cattivi" e gli eroi che salvavano il mondo dalla loro minaccia tornavano di moda al cinema, in modo più epico e serio (Indipendence Day) o più farsesco (Mars Attacks) a seconda dei casi.
Tuttavia, fanno notare sempre diversi critici, Lightyear non è un film del 1995, anche se sulla carta dovrebbe esserlo, perché presenta diversi elementi caratteristici del cinema del 2022 che negli anni '90 non avrebbero mai trovato uno spazio così importante in un film d'azione.
Nonostante la base da film d'azione anni '90, infatti, Lightyear è un film molto più moderno nelle tematiche, che smonta immediatamente il mito dell'eroe americano tutto d'un pezzo, in quanto il Buzz del film, che vorrebbe esserlo e che sembra esserlo in un primo momento, non ci riesce e si rivela essere, anzi, un personaggio ben più umano e complesso di quanto non sembrasse, e di quanto non ci si aspetterebbe da un eroe dei film d'azione. Si trova a far fronte ai suoi fallimenti, al peso delle sue responsabilità, al fatto che l'eroe solitario tutto d'un pezzo non esiste, che per riuscire ha bisogno di compagni, e questi stessi compagni deve imparare ad amarli per quello che sono e incoraggiarli nei momenti di difficoltà, perché gli eroi fanno questo, non sono solo i soldati tutti d'un pezzo.
Decisamente al passo coi tempi è anche la presenza di un personaggio come Alisha, compagna d'avventura di Buzz e sua migliore amica. Nei film degli anni '90 non c'erano personaggi femminili così importanti, che non fossero la damigella da salvare o l'interesse amoroso del protagonista, Alisha è, invece, un personaggio importantissimo per l'economia del film. In un primo momento sembra quasi un personaggio creato a tavolino solo per mettere la spunta sulle varie quote di minoranze (è infatti di colore e lesbica, primo esempio di un personaggio LGBTQIA+ propriamente detto nero su bianco in un film della Pixar), ma rivela in realtà una profondità incredibile lungo tutto il film e anche oltre, instaurando con Buzz un rapporto di fiducia, amicizia e complicità che va ben oltre il semplice ruolo di interesse amoroso che avrebbe avuto in un vero film d'azione anni '90, e non può non toccare i cuori degli spettatori nel profondo. Alisha è, infatti, allo stesso tempo la coscienza e il cuore pulsante dello stesso Buzz, colei che è sempre al suo fianco e lo tira fuori dai guai: sia quelli pratici, salvandolo da nemici e pericoli, sia quelli psicologici, fornendogli per tutto il film un supporto morale e incredibili occasioni di crescita e riflessione. Il contraltare di Buzz: se lui non vede l'ora di lasciare il pianeta per ristabilire il suo onore di eroe spaziale e tornare all'avventura, Alisha ha invece imparato a conoscere il pianeta, si è fatta una famiglia e una vita al di fuori delle avventure spaziali che pure tanto amava, e magari vorrebbe che anche Buzz facesse lo stesso. Torna quindi, sia pure in modo diverso, la riflessione (sempre attualissima in questo specifico periodo storico) che un paio d'anni fa ci faceva Soul, sempre della Pixar: "È giusto dedicare tutta la vita al tuo sogno?" "C'è una vita che può anche essere bella, per quanto diversa da quella che speravi, al di fuori del tuo sogno?".
È Alisha la protagonista dei momenti più maturi e toccanti del film, alcuni veramente tanto commoventi (siamo ai livelli dell'incipit di Up!), e il film non sarebbe così bello senza la sua costante presenza, perciò da questo punto di vista possiamo essere contenti che Lightyear sia un film tanto "2022" e poco "anni '90", perché non credo sarebbe stato altrettanto emozionante, altrimenti. Tuttavia, il fatto che quello che in teoria sarebbe un film del 1995 sia in realtà così pregno di elementi moderni, a livello puramente teorico/ideologico, dà da pensare sulla riuscita di questa operazione, dato che un po' ne vengono meno proprio le fondamenta, non essendo completamente credibile come film del 1995 perché pieno di elementi moderni (che però lo impreziosiscono creando un film unico e profondo). È un giudizio complicato, da questo punto di vista, che non mina tuttavia la bellezza del film.
Lightyear bilancia bene l'azione, i momenti di riflessione/emozione e la comicità. Il resto del cast è composto da personaggi spassosissimi, in testa il fantastico gatto robot tuttofare Sox, che all'occorrenza è spalla comica, consigliere, amico, supporto morale, animale domestico e deus ex machina per uscire da situazioni spinose, ma anche il resto del gruppo dei cadetti spaziali che si accompagna al nostro eroe, sia pure un po' stereotipato, offre sia ottimi spunti comici che momenti di una certa profondità emotiva, ricordandoci un po' lo sgangherato gruppo di protagonisti di Atlantis - L'impero perduto.
Dato che il Buzz del film non è lo stesso Buzz del giocattolo, in originale è cambiato anche il suo doppiatore, non più Tim Allen, ma Chris Evans. Allo stesso modo, anche in Italia non è più doppiato da Massimo Dapporto come nei film di Toy Story, ma ottiene la voce di Alberto Malanchino, giovane attore che ha dichiarato di avere un legame speciale con il film e con il personaggio: essendo lui classe 1992, Toy Story è stato il suo primo film visto al cinema e conserva tuttora un ottimo ricordo del giocattolo di Buzz che possedeva da bambino. Per interpretare il personaggio si è sottoposto a un lungo training vocale in modo da ottenere un vocione roboante da eroe dei film d'azione, e si è addirittura consultato con Massimo Dapporto, che lo ha aiutato molto a comprendere anche i lati vocali del personaggio.
La direzione del doppiaggio è stata assegnata al veterano Massimiliano Manfredi, che ha diretto sia doppiatori esperti come Massimiliano Alto, Michele Gammino e Rossa Caputo, sia attori e personaggi famosi alla loro prima esperienza nel mondo del doppiaggio. La voce di Alisha è affidata all'attrice Esther Elisha, che ha dimostrato di comprendere appieno l'essenza del personaggio e di caratterizzarla in maniera differente anche a livello vocale nelle sue varie apparizioni nel film, mentre quella di Sox a Ludovico Tersigni, attore e grande amante dei gatti, che ha vissuto come un sogno la possibilità di dar la voce a un gatto estremamente versatile e umano nei suoi comportamenti e nelle sue emozioni. A livello di camei di poche battute, non particolaremente rilevanti, ci sono anche la studiosa Linda Raimondo e il pilota di formula 1 Charles Leclerc: Lightyear è, infatti, stato sponsorizzato anche dalla Ferrari, durante il Gran Premio di Monaco, e il pilota Carlos Sainz Jr. ha partecipato al doppiaggio dell'edizione spagnola.
Pro
- Un film ricco d'azione, ma anche di momenti introspettivi ed emozionanti
- Sox
- Alisha
Contro
- È poco originale in certe cose
- Il suo essere insieme attuale e anni '90 è un po' confusionario
Non so se andare a vedere o aspettare che arrivi su Disney+, fatto sta che il 22 esce Dr strange MoM sula piattaforma quindi significa che anche questo non arriverà molto più in la.
Grazie per la recensione esaustiva.
In poche parole, tutto quel discorso sul "1995" è completamente inutile e senza alcun senso... e questo film è semplicemente un film di fantascienza fatto nel 2022.
Ah, la critica... come riempirsi la bocca di nulla.
Eh, il problema (abbastanza relativo, sono solo film mentali miei e dei critici ) è che però in teoria è un film che Andy vede al cinema nel 1995, e come tale non è propriamente credibile perché ha un sacco di tematiche troppo all'avanguardia per il 1995, ma il film è comunque bello nonostante questo, quindi non state troppo a pensarci. E' un problema mio, ma io sono quello che quando mi fai un film ambientato nel (esempio) 1984 e mi metti in sottofondo una canzone del (esempio) 1987 storco il naso, ci tengo alla "perfezione" della ricostruzione temporale, tutto qua
Non Buzz, ma uno dei personaggi (Alicia) è lesbica, tutto qua.
Il protagonista è Buzz, ma Alisha è in un certo senso la forza motrice del film, che ne rappresenta tutto il tema portante. Per fare un paragone con un altro film Disney, Buzz è Simba, Alisha è Mufasa
Tuttavia, fanno notare sempre diversi critici, Lightyear non è un film del 1995, anche se sulla carta dovrebbe esserlo, perché presenta diversi elementi caratteristici del cinema del 2022 che negli anni '90 non avrebbero mai trovato uno spazio così importante in un film d'azione.
E' questa la cifra di Lightyear, la cifra corretta. Ed è stata una scelta coraggiosa e molto seria. Per spiegarmi meglio è uscito in queste settimane "Gundam Cucuruz Doan Ilsland", solo nei cinema giapponesi e di un pugno di altri paesi, bene il film nipponico come noto è un "reboot" dell'episodio 15 della serie originale ( ma un reboot particolare perchè la storyline che si segue è quella del manga Gundam origini di Yas di cui è stata fatta solo un parziale adattamento animato,, ergo x fare un esempio scioccco l'Isola Mysteriosa dove si svolge il tutto, è piazzata nell'Atlantico, nell'arcipelago delle Canarie, e non nel Pacifico). Ha molti elemnti di interesse è stato costruito piuttosto bene, "come se" fosse Veramente un episodio ( in questo caso un filler) della serie originale - con tanto di flashback ad 2episodi precedenti" che non servono come riempitivo ma proprio a darli quella profondità che isolato com'è, non avrebbe.
Non si tratta di un "Mero Omaggio al bel tempoc he fù" e neppure di un "Omaggio2 della Sunrise allo stesso Yoshikazu Yasuhiko.
Non è neppure un film passatista, anzi, la scelta di utilizzare la storyline di origini e non gli scenari classici della storia del "first Gundam" gli dà un dinamismo, ed un mordente tutto suo.
MA è lontano parecchie spanne proprio da Lightyear. E PROPRIO per quella scelta dello staff della pixar, scrivere le Vere origini di Buzz ( mandando in soffitta la vecchia serie animata) attualizzando non il personaggio, che è sempre lui, ma il contesto in cui insiste.
Buzz è lui, l'eroe che conosciamo, ( ed anzi l'avergli liberato i capelli è una chicca fantastica, assoluamente, non un mera trovata per fare altre Action Figure), ma si muove in un contesto VITALE, non mummificato ad uso e consumo delle "Generazioni passate2 ( mi ci metto in mezzo anche io).
Da apprezzare il modo in cui i vari elementi di modernità sono inseriti, grazie alla figura di ALisha, si è qualcosa in più che una spalla ( come il gatto, quel frame sopra di Buzz e Cox è bellissimo!), una coprotagonista assoluta. Lei mostra a tutti il dramma ed il sacrifico che Buzz stà compiendo. lo mostra anche a Buzz.e mostrandoglielo gli dà forse modo di accettarlo. Di andare avanti. Di non lasciarsi trascinare da quel senso di vuoto, di scoramento, che prenderebbe chiunque di noi in una situazione del genere....Noi partiamo per pochi minuti e quando torniamo non solo troviamo alcune persone invecchiatissime, ma i nostri amici andati avanti nelle loro vite, mentre noi siamo impegnati per una missione che sappiamo bene come finirà, rimarremmo soli...Sperduti in un tempo che non è il nostro perchè NOn l'abbiamo vissuto...
..fino al duello finale.
Certamente può essere un pò confusionario nelle realizzazione,che mica è "facile" fare qualcosa del genere... ma li è il cuore del film.Il suo valore assoluto.
Aggiungo una cosa, Kotaro, su Disney Plus pochi giorni orsono è uscito un documentario dedicato alla produzione del film :
"Oltre l'Infinito: Buzz ed il Viaggio verso lightyear": prodotto da PIXAR.
Consiglierei a tutti - se possono - di vederselo per capire ancora meglio il film .
Per il resto condivido la recensione, come sempre fatta molto bene ed in modo ben personale.
Nell'originale Toy Story ti è andata bene la relazione tra Woody e la pastorella o anche qui hai avuto bisogno di una spiegazione per accettarla?
No. Guardati il documentario c'è uno stretto legame fra le opere degli anni novanta e questo film.
Nella ridefinizione del Chara design, basato sulle Action Figure dell'epoca, nella stessa storia. Sul ruolo che Buzz ha avuto nella cultura americana - dove era ed è ben più popolare del suo amico Cowboy! -
@Fma35 Vorrei sapere come si è passati da "storie di giocattoli che fanno cose" a film studiato a tavolino per fare soldi cavalcando l'onda del politically correct. Quella poveretta di Alisha sembra uno stereotipo vivente.
Vorrei sapere come si è passati a " storie di giocattoli che fanno cose" con un cowboy giocattolo ed una pastorella di porcellana che hanno una relazione TOTALMENTE ININFLUENTE AI FINI DELLA TRAMA, messa lì senza motivo e NESSUNO che se ne sia mai lamentato a parlare di politically correct e stereotipo vivente semplicemente perchè un personaggio BEN INSERITO il cui background è fondamentale alla storia è gay. Non vogliamo stravolgimenti di personaggi che già esistono dicevano, poi non volevano personaggi originali inseriti senza un contesto. Poi sono arrivati i personaggi originali inseriti con contesto e la cosa non andava bene, addirittura lo stereotipo vivente. Perchè ricordiamo, un personaggio come Woody invece, il figlio prediletto che viene messo da parte per il secondo arrivato e che cerca di disfarsi di questo è il picco ultimo dell'originalità mondiale. A parte essere solamente l'ennesima reinterpretazione di Caino ed Abele, una storia così vecchia che è raccolta in un libro che si chiama letteralmente Genesi.
Direi che però è vero per un sacco di opere che richiamano il passato.
Tanto per citare un esempio famosissimo, lo stesso Stranger Things ha parti che in opere degli anni '80 probabilmente non avremmo visto.
Alla fine per quanto sia un film "del 1995" è un film per gli spettatori del 2022.
Sarebbero tutto un discorso diverso se fosse un prodotto girellaro pensato principalmente per i ragazzi che da giovani avevano visto i primi Toy Story.
Detto questo, non sono troppo convinto con il paragone con Soul, vado un po' in spoiler però
Il discorso di Soul non è tanto sul non dedicare la propria vita a un sogno, ma sul fatto che un'intera vita non si può ricondurre a un solo sogno, a una sola abilità, la vita è fatta di una miriade di momenti, di relazioni, di attimi di bellezza. E ci dice di non fissarci solo su uno di questi, fosse anche importantissimo, no dimenticando tutto il resto che la vita ci ha offerto.
Buzz invece fa un discorso differente, perché lui a conti fatti non ha vissuto sul nuovo pianeta, e si rende conto di non aver davvero conosciuto Alisha, perché di lei gli rimane solo il ricordo da space ranger, mentre si è perso tutto il resto, la parte forse più importante della vita.
Per altro non è l'unica cosa a mostrarci come Buzz a conti fatti abbia vissuto in un "mondo tutto suo" mentre gli altri andavano avanti. Per citare una cosa stupidissima manco si è mai reso conto che i sandwich su quel pianeta fossero fatto con il pane in mezzo e la carne fuori (peccato sia giocato per lo più come scena comica, anche perché la trovo più stupida che divertente).
Detto questo film che mi ha convinto a metà, bellissima la prima parte, troppo banale e stereotipata la seconda, basata su continue gag stupide (da un film Pixar mi aspetto trovato un po' più intelligenti del tizio che fa solo disastri e tira fuori la penna ogni 2X3) e molto debole per quanto riguarda personaggi ed evoluzioni degli stessi.
Stanco anche il finale, con annesso prevedibile colpo di scena per altro gestito maluccio
Capisco che alcune delle cose che danno fastidio a me non sono grandi problemi per il pubblico di riferimento del film, però non posso che rimanere un po' deluso perché le idee e il mood che si respiravano nella prima parte mi avevano fatto sperare in qualcuno di più di un film action per bambini tutto sommato godibile e divertente.
Ma tutti quelli per cui "hurr durr politically correct" non possono rivedersi Via col Vento invece dei film moderni? Almeno son contenti loro e gli altri non devono leggersi le solite sparate.
Via col vento? Non scherziamo. Una protagonista donna che combatte gli stereotipi del tempo ed invece di stare a casa a fare la maglia si sposa scegliendo da sè i mariti ( più di uno ) per pura convenienza economica visto che è lei a gestire le finanze familiari. Troppo avanti.
Il fatto è che questo ti viene proprio proposto, te lo dicono subito all'inizio, come "il film che ha visto Andy nel 1995 e da cui hanno tratto il giocattolo che possiede nei film di Toy Story", cosa a livello logico abbastanza improbabile dati i molti elementi moderni che contiene il film e che mai ci sarebbero stati in un film del 1995. Ma, ripeto, non è un problema così grave, il film è bello nonostante questo, è più una para mentale mia che non pesa chissà quanto.
Per chi si preoccupa del personaggio queer, il suo essere queer non ha chissà quale importanza all'interno del film, quindi se vi dà fastidio può essere ignorato (è una scena di 2 secondi su un film intero), ma Alisha è comunque un ottimo personaggio, importantissimo all'interno del film a prescindere dai suoi gusti sessuali, e non trovo giusto che si debba fare un caso assurdo perché ha una moglie invece che un marito quando invece la critica dovrebbe piuttosto valorizzare il suo importante ruolo all'interno della storia e i messaggi bellissimi che lancia a Buzz e allo spettatore.
Sì
Ma poi sulla questione queer mi sembra di essere folle a me... ma se ne parlava eccome anche nel 1995. Non come oggi forse, e non con lo stesso linguaggio, ma vorrei ricordare che dai moti di Stonewall del 1969 soprattutto sui media americani se ne discuteva eccome pubblicamente (la prima donna trans ad apparire in tv come tale lo ha fatto nel 1952!). E poi c'erano appena stati gli anni '80 e la piaga dell'AIDS, che avevano definitivamente sdoganato la questione (difficile ignorare milioni di morti). E al cinema erano già usciti film come Philadelphia (1993) che svisceravano a fondo la questione, non solo parlando di una persona omosessuale ma anche in modo positivo. E stavano uscendo commedie romantiche come Il matrimonio del mio migliore amico (1997), che aveva un personaggio secondario gay come amico della protagonista.
Io ora non so come è stato messo nel film, ma è così difficile credere che in un'opera degli (in teoria) anni '90 possa esserci un personaggio secondario lgbtq+ la cui omosessualità si intraveda per pochi secondi quando all'epoca trasmettevano tranquillamente un film di un'ora e mezzo come Philadelphia?
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_feature_films_with_LGBT_characters
Posto questo giusto per dire che pre 1995 c'era già stata parecchia roba, non tutta positiva ma se ne parlava eccome. Va bene le critiche su modalità etc. ma non venite a dirmi che era un argomento nuovo, io negli anni '90 c'ero
(Willow e Tara in Buffy? 1999. Xena e Olimpia che passano da amiche a qualcosa di più? tutta la seconda parte della decade degli anni '90. Il miglior amico di Carrie in sex and the city, un uomo omosessuale? 1998. etc. etc. etc)
Se poi andiamo su altri media, come la letteratura anche fantascientifica (che veniva usata spesso per trattare argomenti di cui non si poteva parlarne altrove, come il binarismo di genere in La mano sinistra delle tenebre/buio della LeGuin... del 1969!), ne parliamo per i prossimi due giorni minimo
E sulla questione "si ma come può un film per adulti aver dato vita ad una linea di giocattoli, non è credibile"... davvero ponete questa domanda su un bambino degli anni 80-90? C'erano giocattoli per tutto da Star Wars, a Terminator e anche Alien e Predator. Alien è un film vietato ai minori di 18 anni!! Non ha un solo elemento che possa piacere ad un bambino (NON POTEVA, in teoria, essere visto da bambini) ma i pupazzini andavano via come il pane! Erano gli anni '90, se ne infischiavano (quasi) tutti!!! Grazie al cielo non ci controllava nessuno e mi sono potuta godere i miei sbudellamenti
Ormai è una moda mettere le coppie gay nei film e in questo caso fanno pure un figlio...bah
Eh, maledetti media che si aggiornano ai tempi correnti, la prossima cosa che sarà mettere i neri? Da bianco non ti senti un pò in disagio con tutti questi non bianchi presenti nei media? Addirittura alcuni sono pure protagonisti. Cioè uno avrà pure diritto a vedersi serie solo con le persone di colore giusto. Questo film poi nello specifico l'ha fatta proprio grossa, non solo una donna ( grave ) ma anche nera ( gravissimo ) e pure lesbica ( Dio aiutaci ). Con un figlio poi. Cose mai viste, inconcepibile.
Molto ma molto giusto...però erano i primi passi - e Stonewall, vediamo di capirci quanti lo conoscevano ? A livello generale? Sapevano cos'era -
Vigeva la "regolona del Silenzio" fino a 30 anni fà, questo è il punto..Ovviamente c'erano "sussurri e grida", questo è un pò "fru fru", quell'altro è bene non si avvicini troppo ai bambini...Quella li senza marito, che vive con quell'altra? ma chi sono, cosa vogliono?
Questo passava il convento...nè guarda le cose sono cambiate....moltisismo..però..però intanto ci sono stati anni ed annorum di attivismo, qualcuno ha visto la mostra torinese dedicata al F.U.O.R.I. ( Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano)) ?
Molto significativa davvero. E c'è stato l'AIDS. La MALATTIA DEI FROCI, si diceva, all'epoca ( e so che qualcuno continua a pensarlo ..non solo in qualche paese africano ). E c'è stato il bacio del professor AIuti ( che spero sappiate chi sia..anzi chi era...).Siamo cresciuti e ci siamo fatti, tutti quanti un pò di domande..Alcune risposte NON ci sono piaciute.
Ed anche Buffy ha aiutato, e parecchio.Nel vecchio forum di byffymaniac si facevano un sacco di discussioni sulla questione sessualità, protezione, vita personale...davvero molte.
... e pure un certo Byrne che nei fumetti introdusse, con grande attenzione ma in modo ben chiaro tematiche e soprattuto persone gay, non solo "Masculi".
Aggiungerei i bei lavori di Luca Enoch, che nei suoi fumetti, da Sprayliz in poi, in un linguaggio bellisismo, in cui si integravano perfettamente anche richiami al mondo dei manga, non ha mai mancato di proporre tematiche e personaggi Gayi. molto realistici e ben fatti. Accanto a tematiche ambientalistiche e di FS...Piene di umorismo a volte nerissimo...( ricordo un suo albo di Legs con tre bellisisme girls.....c'era solo un "Piccolo problema"..
QUesto è successo per rispondere a @Doctor_Who che si chiede "come sia stato possibile"...
Qualcuno poi ha voluto premere troppo sull'accelleratore..possibilissimo.Vero..c'era stato troppa, ma davvero troppa, chiusura.ALcuni eccesi sono inevitabili. e temo anche le provocazioni.
Non piacciono? Bene non guardate questi film, queste serie, il mondo è vario.
Purchè ci si metta in testa che, come ha detto Piero ANgela queste persone "Omosesuali", sono persone come tutti noi, vivono, amano come noi , le loro passioni meritano rispetto, considerazione ed accettazione.
Quello stesso che vogliamo per le nostre passioni, amori, le nostre ubbie e follie....
Ma il punto è questo. Non mi si può dire che negli anni '90 era impossibile una rappresentazione positiva dell'omosessualità su grande e piccolo schermo... perché sono i fatti stessi a smentirlo. Era una novità? Per l'epoca si, perché già c'erano stati diversi esperimenti (basta spulciare il link che ho postato) ma per la prima volta si provavano anche altre chiavi di lettura oltre la tragedia a tutti i costi o il personaggio villain.
Ma non dire che il film è concettualmente sbagliato come affermato da alcuni perché c'è un personaggio lgbtqia+ nel 1995.
Adesso devono incominciare ad allontanare la data di rilascio dei prodotti su Disney+, se tra 1 mese e mezzo ci ritroviamo il suddetto film in streaming è finita.
Se prima mi chiedevo perchè non avessero fatto uscire Soul, Red e Luca in sala più o meno ne abbiamo avuta una prova in questo momento.
Cara/o/* fma35, mi dispiace che te la prendi così tanto ma forse non l'hai capito che le grandi multinazionali non hanno a cuore i ""diversi""
C'è un motivo per cui li stanno mettendo in tutte le serie/tv/cinema/ecc. e forse forse, udite udite, è solo per vendere
Dovresti incaz*arti con loro e non con me, per il semplice motivo che queste care società disn3y, n3tflix, ecc. fino a qualche anno fa se ne sbattevano di gay, lesbiche , persone di colore, ecc.
Quindi per la tua logica per vendere la Disney ha voluto farsi bannare il film dalle sale di 14 paesi? Beh una logica coi fiocchi lo devo ammettere.
Se ci dovessimo incazzare per ogni cosa che non veniva fatta fino a qualche anno fa è finita, invece che andare avanti resteremmo a rimuginare sul passato più o meno prossimo. Anche perchè la storia dell'umanità negli ultimi 80 anni ha avuto un boom che non si era mai visto nei precedenti migliaia di anni.
Vedere cose successe l'altro ieri e credere che solo quello stia cambiando velocemente è non accorgersi che è tutto il resto che si muove ormai alla velocità della luce rispetto ad un secolo fa.
Forse non l'hai capito che le grandi multinazionali hanno più a cuore i diversi rispetto a quelli come te che si lamentano di non essere più l'unico polo del mondo perchè siete diventati irrilevanti e mi dispiace che te la prendi così tanto
Perchè dovrei incazzarmi se le aziende hanno capito che anno è?
Si hai ragione, se sei bianco etero e cristiano sei il male Sai che penso? Nessun essere vivente è irrilevante e sopratutto non si dovrebbero fare distinzioni.
Parliamoci chiaro, chi è oppresso vuole solo diventare l'oppressore.
E' stato già fatto dalle femministe e ora lo fanno gli LGBTABCDEFG+-:
Lo hai detto stesso tu , pensarla così è un male per tutti.
Ricordi il povero George Floyd e la sua morte? Io al quel tempo dicevo "stop alla violenza" ma immagino che il tuo grido era "black lives matter".
La chiudo qui, siamo su un sito di anime/manga, per queste cose ci sono altri posti.
questo è un po' da vittimista. Spoiler nel fermissimo moderno si va anche a lavorare con i maschi bianchi etero, vittime della mascolinità tossica.
Caso strano credo che hai appena scritto quale sia la tua etnia, il tuo orientamento sessuale e la tua religione... diciamo che sei te quello che si sente il male perchè qualcuno dice che non ci sia niente di male se una multinazionale mette dei personaggi LGBT+ all'interno dei suoi film.
Questa è la narrativa che si fa passare quando si parla di LGBT+ (non metterti in ridicolo scrivendo tutte le lettere dell'alfabeto) e del femminismo moderno si ritorna al concetto di prima del vittimismo, si prendono gli individui estremisti di qualsiasi cosa, che prima facevano parte degli attivamente perseguitati e adesso li si prendono (come del peggiore del cherry peacking) come esempio per dire "ehi guarda sono diventati gli oppressori!!!!"
Ti sei perso tutti gli Agoraclick che ci sono stati negli anni.
Poi però il personaggio di Alisha è bellissimo (non giudicatelo male solo perché è di colore e queer, è molto più di questo), il film è bello anche e soprattutto per questi elementi di modernità, quindi è una critica (che comunque è stata fatta anche da diversi altri critici e gente di settore) che può anche lasciare il tempo che trova e non mina la godibilità del film.
Lo sai che Buzz è maschio, bianco e probabilmente etero? Non penso cristiano ma direi che come protagonista rispecchia abbastanza quello che per te deve essere. Ah già ma c'è anche un personaggio che non rispecchia il tuo unico modello accettabile, quindi no, non va bene.
Ma infatti, non vedi tutti quegli uomini bianchi etero e cristiani che non possono uscire di casa per la paura di essere malmenati? Ah no, quelli sono i gay ed i neri ( e le donne a seconda di dove vanno ).
Effettivamente è un male quando ad esempio il Ku Klux Klan ha smesso di essere rilevante.
Quindi confermi che anche quando si parla di problemi EVIDENTI che riguardano una parte della popolazione non puoi fare a meno di frignare perchè "nessuno pensa a me ". Ma quando andavi ai compleanni degli amici alle elementari piangevi perchè non eri il festeggiato e tutta l'attenzione non era rivolta a te? Quando una donna ha le mestruazioni e si lamenta per i crampi devi intervenire per dire che non ti senti troppo bene?
Su questo posso concordare... fino ad un certo punto. Mi spiego: ciò che io trovo non aderente è il confluire tutte queste caratteristiche (donna, nera, lgbt) in un personaggio solo di rilievo.
Ma prese singolarmente...
Donna: Alien 1 e 2 (gli unici che esistono) e Terminator 2 avevano due protagoniste donne cazzute e iconiche.
Nera/o: Independence Day con Will Smith! Che ha segnato gli anni '90, assieme a Men in Black (parlando di film 'caciarioni' ma blockbuster),E nei prequel di Star Wars c'era Samuel L. Jackson
Lgbt: l'unico che trovi stoni nel genere blockbuster action (in posizioni di rilievo)... perché esplose in tv. Xena, Buffy etc come citavo sopra
Non è per andare a cogliere il pelo nell'uovo, o per citare eccezioni (perché mi rendo conto ad esempio che Independence Day fece scalpore proprio perché non si era abituati a un personaggio nero co-protagonista con tutti i crismi, non in un film del genere), è ovvio che sia tirato per i capelli.... un film del genere avrebbe fatto scandalo (lo fa tutt'oggi) e potrebbe passare per revisionismo storico ("vedi negli anni '90 accettavamo tutto/tutti" anche no) ma neanche poi così tanto. Lo 'scandalo' per un personaggio secondario di rilievo che fosse donna e nera ci fu nel a fine anni '60 con Uhura in Star Trek...
Potremmo ipotizzare che nel suo contesto storico anche Lightyear potrebbe aver fatto scandalo (lol) ma non è non ci fossero in giro per basi per renderlo quantomeno plausibile. Del resto il protagonista americano, bianco, biondo, etero etc. c'è
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