Gli spin-off di Detective Conan, serie-fiume poliziesca firmata da Gosho Aoyama sin dal 1994, ormai non si contano più. Dopo Zero's Tea Time (il cui anime è in dirittura di arrivo su Netflix) e in attesa di Hannin no Hanzawa-san (il cui adattamento anime partirà il prossimo autunno), l'ultimo arrivato in Italia in ordine di tempo è Detective Conan: Wild Police Story, disegnato sempre da quel Takahiro Arai che già firma anche i disegni di Zero's Tea Time.
La serie, pubblicata originariamente su Shounen Sunday della Shogakukan tra il 2019 e il 2020, è stata poi raccolta in due volumi, che Star Comics ha proposto in Italia tra il maggio e il luglio 2022.
Si tratta di un prequel della serie originale incentrato sulla vicende di Rei Furuya (alias Toru Amuro, alias Zero, alias personaggio più amato dai fan giapponesi negli ultimi anni) e dei suoi compagni della scuola di polizia. Un gruppo affiatato composto dal manesco Jinpei Matsuda, amante dei motori e dello smontare, analizzare e rimontare oggetti; dal donnaiolo Kenji Hagiwara, amante dei motori; dal buono e caro Hiromitsu Morofushi e dal forte e integerrimo caposquadra Masaru Date. I cinque sono la croce e la delizia dei loro insegnanti, in primis del burbero Onizuka, da cui vengono spesso puniti per la loro condotta spericolata, ma non c'è dubbio alcuno sul fatto che tutti e cinque amino la polizia e la giustizia più di chiunque altro nell'accademia.
I personaggi comprimari di quesa serie comparivano qua e là in vari flashback nella serie regolare, ma questa è talmente lunga e con uscite così diradate che, ammetto, è stato difficile ricordarmeli. Tuttavia, servono a definire il background di altri personaggi della serie base a cui poi si legheranno e va detto che in questo spin off sono caratterizzati molto bene come personaggi a sé, che vengono qui presentati e sviscerati in ogni loro aspetto e ben presentati anche ai lettori che non conoscono nulla di Detective Conan, complice anche il finale "alla American Graffiti" (chi ha visto questo bel film anni settanta può intuire che tipo di finale sia) che si ricollega a quanto ci era stato mostrato nella serie regolare.
A farci la figura peggiore è Furuya, che qui risulta essere un perfettino con poco da dire (perché tanto poi dirà tutto sia nella serie regolare sia nell'altro spin off a lui dedicato), mentre i quattro comprimari vengono sviscerati per bene nei loro simpatici vizi ma anche nel traumatico passato che ognuno di loro si porta dietro e che diventa, dunque, il motivo che li spinge a entrare in polizia. C'è chi vuole riabilitare la figura paterna, vuoi perché vittima di un errore che gli ha rovinato la vita, vuoi perché all'epoca era troppo piccolo per poterla comprendere appieno e oggi finalmente riesce a farlo. E c'è chi è alla ricerca di un assassino e della risoluzione di un mistero che diventa l'interessante leitmotiv dell'intero manga.
Lo stile di disegno utilizzato da Takahiro Arai per questo manga è essenzialmente identico a quello di Gosho Aoyama, al punto che è lo stesso autore originale ad aver disegnato gli storyboard per questo spin off, storyboard che sono interamente contenuti nei volumi, di cui occupano una buona metà. Il fumetto è quindi soltanto una parte dei volumi, per il resto occupata da una mole quasi eccessiva di storyboard e di extra, comprese lunghe interviste a Gosho Aoyama dove spiega vita, morte e miracoli dei cinque protagonisti dello spin off.
L'edizione italiana di Star Comics è in due volumi con sovraccoperta a 5.90 euro l'uno, con un paio di illustrazioni a colori in apertura del secondo volume (purtroppo, le tavole a colori che aprono il primo sono riportate in scala di grigi). La traduzione di Rie Zushi appare un po' macchinosa in certi punti, come il reiterato usare il termine inglese "goblet" per definire un oggetto chiave del caso principale, invece di usare uno dei molti sinonimi in lingua italiana.
E' facilmente leggibile anche dai non esperti di Detective Conan, ma resta un "di più" che aggiunge qualche tassello di caratterizzazione ad alcuni personaggi senza intaccare troppo la trama dell'originale aggiungendo cose che già non si sapessero. Chi segue l'anime tratto dalla serie regolare avrà, peraltro, avuto modo di vedere alcuni capitoli dello spin off trasposti lì negli episodi degli ultimi mesi, e probabilmente altri ne verranno.
Non è necessario conoscere questo manga per apprezzare Detective Conan, così come non è necessario neppure il contrario. Detective Conan: Wild Police Story si rivela essere una lettura scanzonata, semplice e poco impegnativa, ma che riesce a farti appassionare nel giro di poco a questo scapestrato gruppo di poliziotti ognuno con la propria storia e la propria visione della giustizia. Sono amici, compagni, rivali, ma, innanzitutto, insieme, funzionano tantissimo formando un gruppo ben amalgamato a cui sarà impossibile non affezionarsi.
Pro
- Storia semplice e scanzonata
- Personaggi molto ben caratterizzati
- Misteri interessanti che tengono incollati alle pagine
Contro
- Alla fine della fiera, risulta uno spin off carino ma non fondamentale per l'apprezzamento di Detective Conan
- Lo spazio dedicato agli extra, in particolare agli storyboard, è eccessivo
Ricordo male io o ne annunciarono un anime?
L'anime è già in corso, viene trasmesso in Giappone come puntate di Detective Conan e puoi trovarlo con I fansub su DCfamily
Non avevo capito che l'avessero integrato nella serie madre, ti ringrazio
Grazie anche a te
Certo, avrei preferito vedere uno spin-off su Goro ai tempi della polizia (per poter finalmente apprezzare a pieno le due abilità con la pistola e nel corpo a corpo), ma questo passa la casa .
è stata una lettura gradevolissima, mi spiace siano solo due!
Io sono un po' indietro ormai e sono fermo al volume 80, sto recuperando i restanti fino al 100 a poco a poco.
Ho letteralmente divorato il primo volume, con il secondo so già che andrà peggio, e per quanto mi riguarda mi spiace davvero che questo spin-off conti "appena" due volumi... avrei voluto leggerne molti, molti di più.
Perché i cinque protagonisti, come giustamente già citato, sono tutti personaggi di grande acchiappo e fascino, si fanno amare davvero fin troppo facilmente, ci si affeziona subito e poi... è dura, lasciarli andare. Anzi, durissima.
Ecco, forse l'unica cosa che non so perdonare a questo manga è che ti prenda con tanta naturalezza e ti lasci andare "troppo subito", come se nulla fosse... ma lasciando invece un bel segno, almeno a me ♥
Bellissimi gli intrecci e le sovrapposizioni con la storia principale di Conan, bellissimo anche il fatto che secondo me i disegni e le tavole di Arai in questo manga sono ancor più belli, dettagliati e precisini (e "somiglianti" al tratto di papà Aoyama) che non rispetto a Tea Time.
Puoi leggerlo tranquillamente. I personaggi di Wild Police Story che già erano apparsi in Conan compaiono da ben prima il volume 80, quindi "già li conosci"; c'è un'eccezione che potremmo definire "importante" su uno di questi cinque protagonisti nel volume 96 di Conan, ma nulla che pregiudichi la lettura 'anzitempo' di Wild Police, anzi.
Se vuoi leggerlo, quindi, io suggerisco che puoi procedere senza problemi
Due di loro sono poco più che comparse del manga, uno compare in due vignette di numero e il povero Matsuda ha un carattere completamente diverso da quello diventato iconico.
Un manga che anche cronologicamente è sballato e non torna nulla, costruito per motivi puramente commerciali per sfruttare Amuro, rendendolo compagno di studi di altri personaggi senza un vero motivo e senso.
Puro fan service che può piacere ai fan più irriducibili o, al contrario, a qualcuno che non segue Conan e se lo gode senza farsi nessuna domanda.
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