La Disney avrebbe preso la decisione di non realizzare le nuove versioni di supporti fisici in DVD, Blu-ray e 4K UHD per il mercato australiano nel prossimo futuro, tanto che “Guardiani della Galassia Vol. 3” in uscita il 9 agosto potrebbe essere l'ultimo titolo a ottenere una release home video in quel mercato.
Tutto è iniziato da un post su Facebook del rivenditore australiano Sanity. Quel post diceva: "Addio ai supporti fisici della Disney in Australia" prima di collegarsi al suo catalogo di proprietà Disney/Fox.
Ciò ha portato all'ovvia domanda se stessero scherzando o avessero confuso le loro informazioni. Il rivenditore invece ha ricarato la dose con un secondo post, dicendo nelle risposte: “Per aiutare a chiarire qualsiasi confusione o domanda. Quello che abbiamo pubblicato è dovuto al fatto che sappiamo cosa sta accadendo. Guardiani della Galassia sarà l'ultimo preordine"
Il post è rimasto lì per circa dodici ore prima di essere successivamente rimosso dalla pagina. Tuttavia, le immagini del post sono rapidamente proliferate sui social media, sulle bacheche degli appassionati di home video.
La rivista online 7NEWs.com.au ha spiegato che i titoli home video rilasciati in precedenza dovrebbero essere disponibili finchè i rivenditori locali avranno delle scorte. Una volta esaurite queste, i fan australiani dei prodotti sotto etichetta Disney desiderosi di mettere le mani su un DVD dovranno rivolgersi ai rivenditori online internazionali.
Questa decisione, secondo la stessa rivista, sarebbe dovuta al calo delle vendite fisiche e alla crescente popolarità dell'home entertainment online, come Disney+. in Australia. Altrove però è stata rimarcato che la stessa Disney a livello internazionale non starebbe facendo risultati eccezionali dal punto di vista cinematografico e sul fronte dello streaming, additando questo inizio di ritiro dall'home video come una mossa per potenziare le altre realtà aziendali.
Voi come la vedete? Tutto questo potrebbe estendersi all'intero mercato home video internazionale? Altre realtà oltre Disney, potrebbero seguirne la strada?
Fonte consultata: darkhorizons.com
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Al momento c'è solo il post di un rivenditore (e gli altri zitti?) e un articolo su un giornale on line.
Un po' poco per dire qualsiasi cosa.
Desidero il supporto fisico di quello che mi piace, mi andrebbe bene anche scaricare dalle piattaforme streaming che pago, ma nulla, per quanto mi sembra assurdo visto che voglio pagare, anche con aggiunta economica mi andrebbe bene. Quello che fanno loro (e che altri pensano di fare) si chiama "incitamento alla pirateria" e vorrei che venisse considerato un crimine se non forniscono alternative valide.
Un bel modo di rigirare la forzatura a dover usare lo streaming sempre e comunque.
Appunto, sarebbe bello poter comprare e scaricare film e serie per poi poterseli vedere dove ti pare e piace e con il massimo della qualità (restando nell'ambito delle soluzioni legali e che supportano gli autori).
Ma invece no: ovviamente, chi distribuisce preferisce gli abbonamenti perché assicurano un introito costante.
https://en.wikipedia.org/wiki/Demographics_of_Australia
https://en.wikipedia.org/wiki/Demographics_of_Italy
si nota come l'Australia abbia una popolazione stimata di 26 milioni di individui e l'età media sia 38,8 anni; rapportati all'Italia che ha una popolazione di stimata di 58,9 milioni e l'età media di 46,5 anni. Già basterebbe questo per delineare un quadro certo riguardo l'Italia e il suo ipotetico mercato interno dei media ma aggiungiamo il tasso di fecondità totale a entrambe: Australia 1,73 bimbi per donna; Italia 1,24 bimbi per donna.
Con una popolazione sempre più simile a quella Giapponese e quindi vecchissima, si può star tranquilli che i media vecchi rimarranno con noi, perché le nostre abitudini non stanno cambiando nel breve-medio periodo.
O almeno, questa è la mia opinione.
Chi distribuisce preferisce non darti in mano un file perché poi lo condivideresti in giro (ci sono già stati tentativi in questo senso tipo con Wanakim in Europa, ma sono inesorabilmente naufragati).
Nessuno ti vieta di non pagare l’abbonamento e comprarti digitalmente da qualche store il film del momento.
Disney in Italia in realtà ha già trovato la quadra e infatti non distribuisce più lei i film in Homevideo (ci pensa Eagle 🦅 Pictures)
Se con casa loro intendi la versione americana no non funziona così. I Blueray (e i DVD) sono region locked.
Si era già venuto fuori qualche rumor e l’idea pare sia questa…
Sono totalmente d’accordo… perché poi c’è un altro problema, io non sono ad esempio un collezionista di film/serie in formato fisico, ne ho ma non tantissime causa costo e spazio, e potrebbe andarmi bene guardare in streaming… peccato che tu piattaforma X puoi togliere quel titolo dal catalogo quando ti pare…
Quindi non posso comprare il disco, non posso vedere in streaming perché l’hai eliminato… che alternativa resta?
in diversi paesi gli store digitali hanno anche le serie tv oltre che i film.
Comunque cose come Dark che stanno su Netflix non se ne andranno dalla piattaforma, sono original prodotti da loro.
Questa è la motivazione che forniscono, che però non regge.
I file vengono condivisi comunque in ogni caso. Ci sono a prescindere che ci sia un drm o un sistema di protezione. È un dato di fatto.
Ciò che sappiamo è che il sistema di protezione può intralciare l'utente pagante.
E che c'è una fetta di utenza che preferisce controllo sul proprio acquisto, maggiore qualità, e garanzia di poterne fruire come e quando si vuole: tutte cose che lo streaming come è strutturato oggi non riesce ancora ad offrire.
Quindi quello che manca è una risposta a questo tipo di domanda: se non monetizzi su questa esigenza le perdite sono una scelta consapevole.
A me personalmente non piace l'idea che si vada verso un mondo in cui si paga per il nulla e non hai controllo su niente. Non deve per forza essere il formato attuale, mi va bene anche strade alternativa, come acquisti digitali e non fisici, ma gestibili. Il mercato è stagnante anche a livello tecnologico e di idee e il sospetto è che ci siano altre ragioni al di fuori del "se non faccio così la gente pirata tutto": è provato che non sia così.
Sinceramente non so cosa pensare, mi sembra una mossa sconveniente anche sul piano economico. Un'azienda che vuole venderti i propri prodotti dovrebbe puntare a farlo su tutti i canali di distribuzione possibili, quindi cinema, home video, streaming, acquisto digitale e persino tv tradizionale. Invece Disney (ma non è l'unica) vuole mantenere l'esclusività totale dei suoi prodotti sulla sua piattaforma. Tra i meravigliosi risultati ottenuti finora da questa filosofia abbiamo la scomparsa di decide di film e serie che dopo aver lasciato il catalogo spariscono nel nulla assoluto. Negli ultimi anni hanno provato a vedere se potevano fare a meno del cinema e hanno fallito. Per l'home video forse sopravvivere sarà più difficile, staremo a vedere.
Per la Ps6 già si parla che non ci saranno più. Sarà tutto online.
A quanto pare le major come Disney, Sony, Universal, ect vogliono incassare i soldi direttamente, invece con dvd e Bluray devono dividere i guadagni.
Magari non succederà tra 2 anni, magari neppure tra 5, ma tra 10 o 15 anni quasi tutte le major abbandoneranno il supporto fisico.
Ricordiamoci che fino a qualche anno fa sé ti compravi un computer esso aveva anche un lettore DVD e Blu-ray, ora sé ti compri un computer il lettore DVD e Blu-ray è assente, è diventato inutile, sostituito dalle microcard o le chiavette e ovviamente da internet.
Home video al livello mondiale diminuisce sempre di più, basta pensare che ogni anno anche il settore home video per gli Anime Giapponesi diminuisce del 2% ogni anno, è diviene sempre più piccolo anno dopo anno.
è come se abitassi in un quartiere dove ci sono i ladri e allora la gente ti dicesse di tenere aperta la porta di casa e disabilitare l'allarme perchè tanto se arrivano ti fregano tutto lo stesso.
L'Australia ha 26 milioni di abitanti, circa la metà dell'Italia, sparpagliati in una terra più grande dell'Europa e dista un bel po' dalle fabbriche di supporti fisici, sia asiatiche che, ancora più distanti, americane.
Insomma, i costi di trasporto incidono parecchio, sia per far arrivare gli oggetti lì che per distribuirli all'interno del territorio.
Non a caso molti oggetti importati, come telefoni e computer, in Australia costano sensibilmente di più che altrove.
Anche le ormai superate copie fisiche di programmi, tipo il CD di installazione di Office, all'epoca costavano di più.
Per i supporti fisici video l'accoppiata scarso mercato e prezzo di vendita più alto ha reso la loro commercializzazione molto meno conveniente che in altri paesi, dove il mercato, seppure in calo, mantiene ancora volumi sufficienti a renderlo remunerativo.
Resta anche il problema che se la piattaforma fallisce (chi lo sa come starà Netflix tra, boh, 20 anni?), o se perdono dei diritti, poi le serie come le recuperi? Se non le compra un altro distributore, senza il supporto fisico non c'è modo di vederle legalmente
Da qui a 20 anni non è neanche detto che il BD che hai comprato nel 2023 funzioni ancora.
Se non ha difetti di produzione (che in genere si manifestano in tempi relativamente brevi) o non vivi in una zona tropicale o non viene rigato qualunque DVD o BD resterà leggibile molto più a lungo della nostra vita.
La morte dei dischi era una roba che succedeva con i CD, dai DVD in poi la composizione chimica dei dischi è pensata per durare tranquillamente un centinaio di anni o più in condizioni ambientali buone.
Il problema è quando lo faranno anche le altre aziende, semmai.
Ma davvero credi a ciò che hai scritto? 😅
Qualità dei prodotti in calo? Elemental cinemascore livello A cioè film apprezzatissimo da coloro che l'hanno visto al cinema.😅
Ancora prima Avatar 2 considerato il miglior prodotto in CGI di sempre. 😅
Guardiani della galassia 3 considerato il cinecomic in live action migliore di quest'anno con voti altissimi ovunque 😅
Ecc
Certo, l'ho scritto talmente tante volte che ormai dovrebbe esserti chiaro che ci credo fermamente in quello che scrivo. E comunque "apprezzato" non significa necessariamente di qualità a casa mia. Molta gente "apprezza" i cinepanettoni, nonostante siano trash all'ennessima potenza.
Comunque la fase 4 dell'MCU si è rivelata a dir poco deludente, le serie come Secret Invasion sono state bocciate sia da critica che da pubblico.
La Disney ha perso il suo tocco da diverso tempo ormai.
È un discorso vecchio ma sempre trattato con leggerezza dall'industria.
Non si può paragonare la tutela di ogni singola abitazione e del suo contenuto con la diffusione di un file che è replicabile e uguale per tutti e per cui basta una copia per vanificare qualunque protezione. In uno scenario così sarebbe più saggio monetizzare sulla vendita di questi file che circolano in ogni caso (anche perché lamentarsi di non ricevere soldi quando non soddisfi la domanda, è un po' sciocco). Prodotti senza DRM ne esistono e non si è mai dimostrato che in qualche modo incentivassero la pirateria. In fondo lo streaming ha seguito lo stesso principio: si è visto come funzionava bene per la diffusione pirata per via di comodità e immediatezza e se ne è realizzata una soluzione ufficiale monetizzabile.
Almeno per i dischi prodotti industrialmente, per le scritture private il rischio c'è sempre. Per quello per i backup non sono molto affidabili.
In ogni caso credo che un'evoluzione del supporto ci sarebbe anche potuta essere: un nuovo disco o magari una memoria anche riscrivibile così da poter aggiornare o correggere difetti di authoring o stampa che oggi ahimè ti tieni. O perché no, per aggiungerci tu dei sottotitoli non ufficiali. Il concetto non è tanto il supporto quanto la metodologia di fruizione che è diversa.
Chiaro, ma onestamente le scritture private sono praticamente un ricordo del passato, e per i privati non esistono davvero metodi di backup affidabili (ma in genere il backup privato di una tale mole di dati per un periodo di tempo molto lungo non ha minimamente senso logico).
Per quanto riguarda l'evoluzione del supporto, non credo proprio che esista una platea sufficientemente grande di gente interessata a quelle caratteristiche.
E se non c'è abbastanza interesse non vengono fatti gli investimenti e nulla si muove.
Ho anche i miei dubbi che ci sarà qualcosa dopo il BD, forse lo standard avrà qualche ulteriore aggiornamento negli anni, ma faccio fatica a credere che qualcuno investirà in uno standard completamente nuovo.
Futuri aggiornamenti post BD 4k sono praticamente utopistici contando che quest'ultimi hanno un mercato quasi inesistente anche in comparazione ai BD classici.
Con i BD 4k è persino mancala la spinta delle console con soltanto microsoft che ha supportato il formato fino al 2020 quando è uscita la PS5 con la versione con disco.
Da questo punto di vista non c'è nessuna spinta verso a futuri formati che siano con o senza disco.
Bisognerebbe provare il contrario, che i prodotti senza DRM non incentivino la pirateria per convincere chi detiene i diritti di distribuzione di un contenuto a togliere i DRM.
Lo streaming musicale (lo prendo come esempio) dove in teoria la pirateria praticamente non dovrebbe esistere essendoci un mare di piattaforme free topo YouTube oppure a pagamento come Spotify, è ancora martoriato dalla pirateria (basta farsi un giro per vedere gente che chiede degli APK modificati di Spotify) e per giunta ha anche dimostrato di non essere remunerativa nel tempo, ancora oggi Spotify è in rosso per centinaia di milioni ogni anno.
MINDHUNTER, STRANGER THINGS, LA REGINA DEGLI SCACCHI, QUESTO MONDO NON MI RENDERÀ CATTIVO, STRAPPARE LUNGO I BORDI son solo alcune delle serie che comprerei in BD senza pensarci più di tanto.
Sinceramente, nonostante sia abbonato a diverse piattaforme streaming, prediligo di gran lunga avere la mia copia fisica.
Il mercato home video però è in agonia da un bel po', nel 2022 le vendite di dvd e bluray sono calate del 20%, e continueranno a calare. Le vendite di supporti fisici costituiscono appena il 4% degli introiti totali. Non è per nulla sorprendente che Netflix, e presto anche Disney probabilmente, non voglia averci nulla a che fare.
Se però le grandi multinazionali potrebbero abbandonare totalmente il formato fisico, non è detto che piccole aziende come Discotek Media (che sta pubblicando molti anime in bluray, anche roba abbastanza vecchia) o Criterion non continueranno a pubblicare su supporto fisico anche in futuro.
L'anno scorso la Criterion ha pubblicato la versione 4k di Wall-E per esempio, che credo non esistesse in bluray edita dalla Disney. Purtroppo sembra che non siano intenzionati a pubblicare altri film della Disney, ma in futuro chissà. Di sicuro è più facile trattare se i diritti di un film o di una serie non appartegono ad una società che possiede anche la sua piattaforma streaming.
Sì, chiaro. La mia era solo una considerazione in aggiunta al discorso dei supporti deperibili.
Sono cosciente anche io che non è una soluzione di backup accettabile, sono molto più affidabili degli hard disk.
Vero ma l'interesse va anche creato. Certo, se il mercato si spinge artificialmente in un'altra direzione diventa una profezia che si avvera.
Su questo hai ragione, ma come dicevo sopra è anche in buona parte dovuto alle limitazioni artificiali dei formati che ne impediscono la diffusione: royalty e problemi di compatibilità e obsolescenza sono un grosso deterrente.
Eh, però non funzionano così le dimostrazioni. Se si accusa una scelta di avere delle conseguenze, si deve supportare tale teoria con dei fatti e non con delle supposizioni.
Ma anche a logica, se hai contenuti digitali disponibili su canali pirata al day one e hai la possibilità di monetizzare questa alternativa e non lo fai, mi pare che la scelta sia consapevole.
Se poi mi dici che il problema è convincere gli azionisti è un discorso diverso, ma come è stato constatato negli anni lì della logica te ne fai poco ^^
La pirateria musicale ha aumentato le vendite.
Poi certo, se ti fai aspettative sbagliate sarai sempre al di sotto.
Però stiamo di nuovo confrontando lo streaming con se stesso: ci sono piattaforme che vengono musica drm-free o comunque scaricabile e non sono fallite, quindi vuol dire che c'è una domanda che viene soddisfatta. Se però ti tagli fuori una parte degli acquirenti che hanno una certa domanda cercando di forzare su una soluzione che non gradiscono, stai attivamente creando un problema e tagliando fuori potenziali clienti.
Sinceramente non vedo questa spinta artificiosa anzi con i BD 4k sono cadute anche molte barriere che prima semrbravano impossibili da sorpassare come il region locking.
Se vuoi convincere qualcuno funziona così sfortunatamente, questa non è una dimostrazione scientifica dove chi fa una affermazione ha l'onere della prova, il mercato audio visivo ormai ha come base i DRM, nessun produttore li toglierà sulla base che tanto questi ultimi non riescono a limitare al 100% la pirateria e non riescono a monetizzare quel pubblico.
Che poi a conti fatti non è che sia scritto da qualche parte che tutto il pubblico vada seguito e monetizzato
Si potrebbe facilmente ribattere che se monetizzi quella alternativa la gente che oggi sicuramente sgancia i quattrini domani non lo farà.
Per combattere lo status quo devi dimostrare che il cambiamento farà aumentare i guadagni volenti o nolenti e che quindi la pirateria diminuirà.
Quali vendite?
Non devi vedere chi ti va a vendere direttamente dietro, devi vedere chi ci sta dietro (quindi chi possiede i diritti) se ha aumentato oppure no i propri guadagni.
A creare un portale che ti vende musica son bravi tutti, il problema è vedere se la cosa è sostenibile per chi ci sta dietro.
Il fatto che un mercato sia ristretto non vuol dire che non possa supportare pochi prodotti, venduti a prezzo maggiorato.
Se si diffonderanno contenuti 8K fra un 5-10 anni e il mercato non sarà morto, ci sarà probabilmente un aggiornamento del formato fisico per supportarli, e sarà venduto ancora a meno gente dei BD 4K con prezzi ancora maggiori.
E sì, diventerà una roba di super nicchia come i formati audio per audiofili, cuffie/impianti audio da 1000+€ ecc ecc.
Conta che imho non sarebbe necessario un nuovo formato fisico, l'UHD-BD già supporta fino a 144Mb/s, che con i codec che saranno disponibili fra 5+ anni saranno più che sufficienti per una buona qualità anche a 8K.
La vera domanda è se i produttori di contenuti, vedendo anche la notizia in questione, saranno interessati a vendere il supporto fisico o se preferiranno fare all-in sui propri servizi di streaming, iniziando quindi a considerare i dischi un costo inutile, perché di fatto soldi spesi per un prodotto concorrente al loro business principale.
Ma no dai, è un interesse che è sempre andato in calando, tanto che i lettori DVD/CD sono spariti alla velocità della luce senza troppe proteste.
Sul mercato musicale non farei troppi ragionamenti basati sul margine di Spotify, ci sono ancora una vagonata di servizi streaming e agli investitori va bene essere in perdita fintanto che la crescita di iscritti paganti va secondo le previsioni.
La monetizzazione inizierà quando sarà impossibile tenere questo regime di nuovi iscritti (e comunque qualche trimestre in attivo Spotify lo ha avuto, non credo avrebbe problemi ad andare in attivo se quello fosse l'obiettivo principale, al netto del fatto che non ho idea se le perdite record dell'ultimo anno siano dovute a qualche investimento grosso o a piani di business molto aggressivi).
Su questo concordo sicuramente, il mio discorso era legato al concetto di mass market.
La domanda da porsi in merito però è interessante, se mai si arrivasse ad una situazione del genere quale produttore ti darebbe i propri diritti per dei formati del genere?
Probabilmente la maggior parte di quei servizi sono in rosso (nascondendo la cosa dietro ad altre spese come nel caso di Apple, Amazon e Google che non ti diranno mai quanto gli fruttano i loro servizi singolarmente, sono sempre aggregati) e il crollo del 20% in borsa che ha avuto Spotify non mi fa credere che agli investitori importi poco.
Non è un caso che Spotify sia tentando in tutti i modi di diversificare.
Le major non cederebbero i diritti a priori.
Detto questo se dovessero essere ancora interessate al mercato fisico (e questo è per me il più grande dubbio) fare un formato in più o in meno cambia davvero poco, soprattutto se parliamo di grosse produzioni (per la roba minore a prescindere non avrebbe senso).
Spotify è volatile, nel 2021 era sopra 300, a fine anno scorso sotto i 100, ora circa 150.
Credo abbia fatto la traettoria di altre tech company, boost dal Covid e poi con il ritorno alla normalità c'è stato bisogno di razionalizzare le spese e tagliare posti.
E il fatto che molte iniziative o nuovi piani/servizi siano state chiusi o non siano proprio partiti direi che certo non aiuta a far risalire le azioni.
Infatti il timore e l'autoconvincersi a priori che non ci sia mercato, più che l'esistenza del mercato stesso. Perché poi alla fine se non investi sul mercato di fatto contribuisci a renderlo meno appetibile.
Concordo su quanto dici per i supporti, c'è ancora margine con le tecnologie attuali.
Però mi chiedo se non possano esserci tecnologie sostitutive che rendano più fruibile e sostenibile la vendita fisica.
Ma no dai, è un interesse che è sempre andato in calando, tanto che i lettori DVD/CD sono spariti alla velocità della luce senza troppe proteste.[/quote]
Hai ragione, ma a mio avviso questo è anche dovuto a tutti gli inconvenienti della tecnologia che non sono solo intrinsechi ma anche implementativi.
Lo streaming è sicuramente più immediato, per tanti utilizzi, però niente impediva di avere hardware migliore e più usabile, supporti aggiornabili, ect.
Ad oggi la minore adozione del BD rispetto al DVD è dovuto a dei costi che non sono facilmente spiegabili.
Io non è che sia affezionato al supporto su disco, ma più che altro al tipo di fruizione. Se mi facessero un altro supporto che mi permette di accedere in poco tempo alla mia libreria e audio /video di qualità, a me starebbe bene. O appunto un digital delivery in controllo del consumatore.
Lo streaming per me non è la soluzione, è solo un'alternativa ma non sostituisce in toto un certo tipo di fruizione.
È il problema di tutte le aziende con una forte crescita non sostenibile, ad un certo punto c'è il ridimensionamento.
per ora sto dando la disdetta a postemobile però confrontando le alternative vedo che vodafone ha più o meno lo stesso limite e anche gli altri operatori per connessione 4-5G per la casa l'unico caso in cui non ci sono limiti di consumo sono le connessione via cavo e casa mia non è coperta da fibra solo adsl da 3-4 mega
Vero! Ma restano ancora gli store online, per chi è un collezionista e ama questi supporti.
Poi vorrei capire lo streaming, io sto in un posto non lontano da una città, ma non servito dalla fibra, che faccio non guardo più nulla visto che se anche mi abbono a Netflix non riesco a vedere nulla?!
Non credo che in molti attualmente siano su una connessione 4g e un operatore che cappa a 480GB al mese.
Se vuoi una alternativa prova a vedere Alpsim, da quello che ricordo erano molto più permissivi con i limiti
Solo "Dark"?
Il motivo del rimpicciolimento delle sezioni dedicate ai dvd e bluray nei negozi fisici credo che sia da imputare all'esistenza dei negozi su internet. Questi ultimi hanno un catalogo molto vasto e prezzi più concorrenziali.
Spero che Disney non tagli anche In Italia i supporti fisici, ogni anno il suo film animato spesso in custodia steelbook rende felice tanta gente, incluso me.
In futuro nello steelbook si troverà solo un anno di abbonamento a Disney+.
Che futuro triste...
Per certi versi...ma è inevitabile nel lungo periodo. Nessuno ha pianto quando i giochi per pc in formato fisico sono spariti, del resto.
SONO SPARITI?
I giochi per PC si, ormai da una vita.
Da quando esiste steam il concetto di formato fisico per il PC gaming è andato a scemare e con l'arrivo di giochi sempre più grossi che non stavano più nei semplici DVD è completamente sparito.
Sì e no, l'appassionato che compra la scatola con dentro il codice c'è ancora, ma anche per i videogiochi su console a voler essere precisini di giochi senza una patch al lancio se ne vedono sempre meno.
Un responsabile c'è.
L'evoluzione del mercato l'ha voluto.
Il mio commento non vuole essere una comparazione tra pc e console solo una constatazione della situazione del mercato PC dove al momento la confezione fisica è morta e sepolta.
Anche le console ci arriveranno e probabilmente dalla prossima generazione già non ci sarà più il lettore e forse lo potrebbero inserire come accessorio a parte.
Va bene che l'home video è ormai più di nicchia, ma smettere di produrlo mi pare assurdo. Al massimo una cosa che potrebbero fare è smettere di produrre le versioni "base" e puntare su edizioni più ricche, alla fine chi si compra l'home video lo fa perchè ci tiene particolarmente ai film/serie, a differenza di una volta che lo si faceva semplicemente per vedersi le cose quando si voleva.
Se invece è una mossa con cui sperano di portare più gente ad abbonarsi si sbagliano di grosso, chi compra l'home video rappresenta una piccolissima parte di gente che possono guadagnare.
Poi c'è anche da dire che Disney+ non sta andando proprio a gonfie vele, qualcuno ha mai pensato a cosa succederebbe se dovesse mai chiudere una di queste piattaforme? I prodotti sopra dove se ne vanno a finire?
Condivido tutto. Aggiungo che oggi le persone sono sempre meno attente alla qualità e preferiscono la velocità nella fruizione di un prodotto.
Spotify o youtube ti danno la possibilità di avere accesso ad un catalogo sterminato di musica, ma la qualità audio non è quella di un vinile o anche di un cd. Per non parlar del fatto che molti ascoltano la musica da un semplice smartphone.
Identico discorso per film/serie tv, la qualità audio/video di qualsiasi servizio streaming non è comparabile a quella di un bluray. Si perde in entrambi i casi tutto quel rituale che faceva parte dell'ascolto di un album o la visione di un film. Tutto e subito come in un fast food.
Nei videogiochi più che Steam sono stati i saldi di Steam prima e i siti di key dopo a decreatare la fine del formato fisico. Un gioco nuovo lo paghi appena uscita anche la metà nei negozi di key e dopo qualche mese puoi acquistarlo a pochi euro. Ci sono centinaia di giochi che puoi acquistare a 2-3 euro ed anche a meno. Giochi che all'uscita costavano 20 volte tanto. Inoltre il gioco è tuo e non c'è una differenza qualitativa tra la versione digitale e quella fisica. Nelle piattaforme di streaming non acquisti nessun film, se un domani mi volessi rivedere un film su Netflix dovrò sperare che non sia stato eliminato dal catalogo e nel caso rifare l'abbonamento. Allo stesso prezzo di un abbonamento Neflix posso acquistare il dvd/bluray e averlo sempre con me ad una qualità superiore.
E comunque se facessero una versione da collezione di mio interesse, anche in questo caso, preferirei la copia fisica a quella digitale.
L'acquisto su steam lo paragonerei più all'acquisto digitale rispetto che a Netflix dove il paragone è più fattibile con altri abbonamenti come Gamepass.
Fai conto che in Italia questa cosa non si è mai molto concretizzata (se non con la warner in parte), ma negli USA tutti i BD delle case di distribuzione più importanti in automatico ti danno anche un codice per avere la tua copia in digitale tramite Movie Anywhere, un po' la fusione dei 2 mondi se vogliamo.
Questa cosa ha anche creato un mercato e facilmente puoi andare su ebay e comprare le key anche a prezzi abbastanza bassi.
Questa cosa per esempio veniva fatta anche da funimation con gli anime, se ti compravi l'edizione in homevideo dentro trovavi un codice per riscattare la serie anche su Funimation.
Il vinile, ma per piacere, può oggettivamente piacere come suona, ma dire che la qualità stia lì è abbastanza assurdo.
Senza contare che se selezioni la qualità più alta su Spotify la musica viene servita in AAC fino a 320kbit/s, se contiamo che secondo blind test fatti 10 anni fa (gli encoder sono migliorati nel tempo) con AAC su alcune tracce i difetti di compressione sono impercettibili a partire da 128 kbit/s...
(detto questo se a uno interessa davvero la qualità audio ci sono servizi di streaming come Tidal o Qobuz che offrono 192khz e 24bit)
Blu-ray o UHD-BD? Perché nel primo caso se le piattaforme di streaming offrono il video in 4K Dolby Vision stai pur certo che si vedrà meglio sulle piattaforme di streaming (a prescindere che anche nel secondo caso, se leggi un UHD-BD su console o su lettore entry level, ti scordi probabilmente il Dolby Vision, non che la differenza sia realmente visibile se non in pochissime scene in cui i metadati dinamici aiutano davvero).
Comunque la qualità degli stream 4K di tutte le piattaforme di streaming è sufficientemente alta da renderla una differenza davvero di poco conto, sostanzialmente impercettibile per il 90% degli utenti.
E non capisco cosa ci sia di positivo nella rottura di avere dischi da mettere e togliere, con sempre il rischio di graffiarli o rovinarli.
Oggettivamente falso, il fisico è morto anche su console senza che ci fosse niente o quasi niente di tutto questo.
Semplicemente il digitale è più comodo e la gente è anche disposta a pagare di più (perché spesso sull'edizione fisica trovi sconti migliori al day one) per poter avere il gioco senza sbattimenti e con tutto già precaricato.
Niente di nuovo, la gente è attratta dall'esperienza utente migliore.
Ad oggi, non ho mai comprato né un videogame digitale, né un film digitale.
Il fatto che il vinile sia peggio dello streaming su spotify è un parere tuo opinabile. Inoltre non ho parlato unicamente di vinili ed ancora il mio è un discorso riferito anche all'esperienza stessa dell'usufruire di certi prodotti. In Spotify i file, anche quelli a qualità alta, sono frutto di una compressione e sono di qualità di fatto inferiore agli stessi presenti su supporto fisico che infatti occupano più spazio.
Qualsiasi qualità selezioni nei servizi streaming il file è soggetto a compressione ed è inferiore di fatto alla stessa risoluzione su formato fisico. Questo è un dato di fatto. Che poi tu non ti accorga di questa perdita di qualità o non le dai importanza è un altro discorso. Per il resto mai rotto un disco bluray e a differenza di Netflix la qualità del film in home video non risentirà della mia connessione internet e sarà sempre disponibili ogni qual volta avrò voglia di vederlo, ciò non avviene per i servizi in streaming il cui catalogo viene periodicamente aggiornato.
"Oggettivamente" ma anche no. A parte il fatto che nelle piattaforme come Steam e simili non hai niente precaricato ma devi installare il gioco da 0, cosa che non accadeva con la versione fisica dove si doveva al limite scaricare gli aggiornamenti. Quindi considerando la velocità di gran parte delle connessioni in Italia era molto più veloce acquistare il gioco in formato fisico se si voleva subito iniziare a giocare.
Come detto in questo caso è stato il costo, nettamente più basso, a far scegliere il digitale, altro che esperienza migliore. La gente in genere non è disposta a pagare di più, anzi, è vero l'opposto.
Considerando che, nel caso specifico, l'acquisto della copia digitale, se non seguito da una drastica diminuzione del prezzo, non aveva alcun vantaggio e non offriva alcuna esperienza migliore, anzi.
Spotify tra poco offrirà un’offerta con il lossless e ci sono già servizi come Apple Music che lo inseriscono nell’offerta di base.
Bah trovo molto più comodo il digitale già da anni, compravo ok digitale anche quando avevo una connessione non così adeguata come oggi.
Guarda PS5, dalle ultime notizie che leggevo l’ 80% dei giochi sono stati venduti in digitale, ormai siamo a % così alte che da qui a fine generazione il disco sarà un ricordo per molti.
Io non sto esprimendo alcun parere, ti dico i fatti come stanno, se mi porti i cd e i vinili come esempio di qualità audio mi spiace ma il tuo discorso è fallato proprio a priori, qualunque servizio streaming audio con modalità hi-res gli dà per forza di cose due piste (dimenticavo Amazon Music nell'elenco, per altro)(cito anche un aneddoto simpatico, quasi una ventina di anni fa al corsi di segnali il professore aveva passato un 5 minuti buoni a lamentarsi di come i CD audio avessero solo 16bit, il tutto dentro a un discorso su Nyquist e sul campionamento).
Stessa cosa per i test di qualità, leggevo hydrogenaudio 20 anni fa (in giro i test e i risultati ci sono se vuoi googlare, AAC/opus/vorbis venivano testati in genere sui 100kbit/s perché andare oltre non aveva molto senso), ai bitrate in cui spotify e altri servizi forniscono la versione HQ non è possibile distinguere la versione compressa da quella non compressa con un blind test.
Detto questo c'è anche chi offre lo streaming in FLAC (che è uno spreco di banda, ma immagino che qualche purista che lo pretende ci sia).
Di sicuro se uno vuole la qualità più pura non andrei mai a suggerire il vinile, che se non è in perfette condizioni hai distorsioni ben peggiori di qualunque servizio di streaming.
A parte che non è che serva questa banda esagerata per i servizi di streaming (tolto Bravia Core, che sostanzialmente offre la stessa qualità di un UHD-BD), hai praticamente ignorato il mio discorso per citare una differenza di qualità che onestamente non so nemmeno se noteresti.
Lascio un video per farti capire come la differenza sia minima e quando la versione su disco non ha Dolby Vision (a prescindere dal lettore) non è detto che lo streaming offra una qualità minore
Poi certo, la differenza di qualità audio è notevole, se uno ha un buon impianto audio la differenza si nota in modo netto.
I giochi in digitale hanno il preload x giorni/ore prima e quando scatta la data puoi giocarci immediatamente.
Citavo uno degli ovvi vantaggi del digitale.
Sul resto ti ha già risposto ottimamente Andrea, pensare oggi che la gente scelga il digitale per una questione di costi vuol dire non avere proprio presente come funziona il mercato videoludico.
I dati quelli sono e non è che si possono interpretare in chissà quanti modi.
Poi a me frega 0 che la gente preferisca fisico o digitale, io stesso avrò un 200 film in BD/UHD-BD e probabilmente altrettanta roba animata tra BD e DVD (e GitS in 4k), un LG CX da 55' e un lettore Panasonic DP-UB450 (mi manca giusto un impianto audio degno di questo nome, ma lì è anche un problema di spazio), mi piace vedere roba e mi piace vederla bene, ma bisogna essere onesti e oggettivi quando si fanno questi tipi di disamine, e lo streaming sta prendendo piede perché offre una qualità che non è male, la possibilità di essere sempre aggiornati ai migliori standard (vedi il discorso sul Dolby Vision) e un costo abbordabile per l'intrattenimento che offre.
Far sembrare chi usufruisce dello streaming un branco di gente che non apprezza davvero la qualità è irrispettoso e soprattutto non proprio vero.
Tutto qua.
Poi ripeto, le preferenze sono sacrosante.
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