Redo of Healer
Ero rimasto incuriosito da vari commenti al vetriolo su questa serie letti in un blog e, pertanto, l'ho voluta vedere per capire le motivazioni che l'hanno resa una sorta di blockbuster degli anime nella primavera del 2021.
Proprio per i contenuti violenti, sadici ed espliciti in campo sessuale, ha determinato la nascita di un discreto dibattito tra gli appassionati di anime, tra chi lo ritiene una "pietra miliare" per coraggio e originalità nel mondo dell'animazione e chi lo ritiene una "trashata" (mi concederete l'utilizzo del termine solo come capace di riassumere il concetto senza troppi giri di parole).
Come spesso accade nel giudizio di questo tipo di "opere", si crea il cosiddetto effetto "plebiscito": o contro o a favore senza mezzi termini.
Premessa: non ho letto il manga che, a quanto risulta, è ancora in corso, pertanto posso solo esprimere qualche considerazione su quanto rappresentato dai dodici episodi dell'anime.
Non molto tempo fa mi era capitato di visionare "Kakegurui" e, in un certo senso, le due serie si possono paragonare per un aspetto: il gusto di provare a "documentare" le pulsioni, le ossessioni e manie recondite della psiche umana, pescando a piene mani nella cattiveria, nel sadismo (anche quello più becero), nella sopraffazione come strumento per trarre godimento e realizzare il proprio ego.
Se in "Kakegurui" il piacere utilizza la vittoria nel gioco d'azzardo come strumento per disporre del perdente, in "Redo of Healer" il piacere utilizza più o meno esplicitamente l'attività/interazione sessuale in tutte le sue varianti, per infliggere a chi lo subisce la punizione, per vendicarsi dei beceri torti subiti o solo per utilizzare il partner come mero strumento di piacere personale ed esclusivo.
Anche le serie di "Classroom of the Elite" in un certo senso sfruttano il medesimo concetto del godere nella manipolazione altrui per il vantaggio esclusivo di chi la attua e, volendo portare fino alle estreme conseguenze il paragone, queste tre serie, tra le tante che esistono nel panorama degli anime, pongono alla base del proprio concept l'"exploitation", da intendersi come l'atto di trarre "abusivamente" e con qualsiasi mezzo profitto da qualcuno o qualcosa. Quanto questo "sfruttamento" o "sopraffazione" si possa attuare dipende dai cosiddetti rapporti di forza tra gli individui che interagiscono tra loro e il contesto in cui si muovono.
Scritto della premessa che ritengo più appropriata per approcciare a questa serie, "Redo of Healer" parte da una delle premesse più "banali" e scontate: il soddisfacimento/placamento della rabbia più estrema causata dagli abusi più o meno disumani (perlopiù sempre a tema sessuale) e le continue umiliazioni subiti dal protagonista. Il mezzo è la violenza, la tortura fisica e psicologica, e il sesso in tutte le sue "sfumature".
Riesce a farlo bene? A mio avviso no, ad eccezione parziale di alcune scene del secondo episodio, dove Keyarga inizia ad attuare le sevizie su Freya, o in un certo senso quelle perpetrate verso la fine della serie su Blade (anche se parte dai soliti cliché dello stupro di gruppo, per terminare nella antropofagia, col parallelismo del protagonista che si gusta la scena mangiando).
Sulla prima non mi riferisco allo stupro in sé, ma a ciò che compie prima e ai dialoghi in cui le estorce il consenso al rapporto sessuale forzato.
Ecco, se proprio vogliamo definire "Redo of Healer" come opera che vuole illustrare senza limiti la bestialità sadica e uno dei tanti e possibili lati oscuri della mente umana, si limita a sfiorare solo in queste scene il possibile ideale dell' "estetica malata della violenza" che, mi preme evidenziare, non consiste esclusivamente nella violenza sessuale in tutte le sue forme.
E il resto? Boh, facendo sempre leva sul sesso e il soddisfacimento degli istinti e del piacere individuale, francamente mi ha fatto anche un po' sorridere, soprattutto in quelle parti in cui il protagonista deve utilizzare i suoi enormi poteri soprannaturali per "piegare" le sue vittime ad accoppiarsi con lui, non solo rendendole consenzienti, ma addirittura bramose di fare sesso con lui... Solo in un caso non forza la "mano", e la povera vittima è costretta ad assistere ad accoppiamenti multipli solo per dare l'occasione allo spettatore di unire la visione del threesome a quella dell'autoerotismo.
In sostanza, "Redo of Healer" tende a sembrare un delirio onirico/fantasy di una persona vittima delle ingiustizie più atroci e gratuite, che si trasforma in un vendicatore senza scrupoli che non lo rende tanto diverso dai suoi "carnefici".
In pratica, la classica metafora di una persona incapace di risolvere i propri problemi interagendo "normalmente" con gli altri e nascondendosi dietro l'alibi della rabbia per i torti subiti, per semplicemente sfogare senza freni o limiti gli istinti più censurabili. Una storia piuttosto comune e che ha una precisa definizione del personaggio nella cultura giapponese anche senza la violenza estrema.
Se lo scopo di "Redo of Healer" era quello di raccontare una carrellata dei vari generi dei gusti in materia di sesso (e se ne vedono molti...), posso ritenerlo un pregio: molto spesso gli anime ecchi spinti o hentai si focalizzano e si ispirano a un solo genere. In questo caso, ce n'è per soddisfare quasi tutti i gusti...
Se poi li soddisfi appieno, "de gustibus...", io sono "vecchio" e mi ispiro al proverbio "Non multa sed multum", e sono convinto che nell'operato umano il meglio non si raggiunga col "fare tutto", ma nel "fare una cosa" bene.
Per il resto e per concludere, "Redo of Healer", se aspirava ad essere un'opera di "rottura", a mio avviso fallisce proprio su quegli aspetti che dovevano rappresentare i punti di forza: stupire e scioccare a tutti i costi, partendo da un genere che in linea di massima non dovrebbe far leva esclusivamente sull'illogica violenza sempre a sfondo sessuale.
Forse doveva varcare la soglia del limite "hentai" e diventare a questo punto più crudo e duro, e quindi di nicchia, con tutti i limiti della censura e della patologia mentale. Così sembra parodia grottesca e surreale del classico fantasy/isekai in cui il protagonista da 'sfigato' diventa un eroe senza macchia a difesa della giustizia e del bene.
Proprio per i contenuti violenti, sadici ed espliciti in campo sessuale, ha determinato la nascita di un discreto dibattito tra gli appassionati di anime, tra chi lo ritiene una "pietra miliare" per coraggio e originalità nel mondo dell'animazione e chi lo ritiene una "trashata" (mi concederete l'utilizzo del termine solo come capace di riassumere il concetto senza troppi giri di parole).
Come spesso accade nel giudizio di questo tipo di "opere", si crea il cosiddetto effetto "plebiscito": o contro o a favore senza mezzi termini.
Premessa: non ho letto il manga che, a quanto risulta, è ancora in corso, pertanto posso solo esprimere qualche considerazione su quanto rappresentato dai dodici episodi dell'anime.
Non molto tempo fa mi era capitato di visionare "Kakegurui" e, in un certo senso, le due serie si possono paragonare per un aspetto: il gusto di provare a "documentare" le pulsioni, le ossessioni e manie recondite della psiche umana, pescando a piene mani nella cattiveria, nel sadismo (anche quello più becero), nella sopraffazione come strumento per trarre godimento e realizzare il proprio ego.
Se in "Kakegurui" il piacere utilizza la vittoria nel gioco d'azzardo come strumento per disporre del perdente, in "Redo of Healer" il piacere utilizza più o meno esplicitamente l'attività/interazione sessuale in tutte le sue varianti, per infliggere a chi lo subisce la punizione, per vendicarsi dei beceri torti subiti o solo per utilizzare il partner come mero strumento di piacere personale ed esclusivo.
Anche le serie di "Classroom of the Elite" in un certo senso sfruttano il medesimo concetto del godere nella manipolazione altrui per il vantaggio esclusivo di chi la attua e, volendo portare fino alle estreme conseguenze il paragone, queste tre serie, tra le tante che esistono nel panorama degli anime, pongono alla base del proprio concept l'"exploitation", da intendersi come l'atto di trarre "abusivamente" e con qualsiasi mezzo profitto da qualcuno o qualcosa. Quanto questo "sfruttamento" o "sopraffazione" si possa attuare dipende dai cosiddetti rapporti di forza tra gli individui che interagiscono tra loro e il contesto in cui si muovono.
Scritto della premessa che ritengo più appropriata per approcciare a questa serie, "Redo of Healer" parte da una delle premesse più "banali" e scontate: il soddisfacimento/placamento della rabbia più estrema causata dagli abusi più o meno disumani (perlopiù sempre a tema sessuale) e le continue umiliazioni subiti dal protagonista. Il mezzo è la violenza, la tortura fisica e psicologica, e il sesso in tutte le sue "sfumature".
Riesce a farlo bene? A mio avviso no, ad eccezione parziale di alcune scene del secondo episodio, dove Keyarga inizia ad attuare le sevizie su Freya, o in un certo senso quelle perpetrate verso la fine della serie su Blade (anche se parte dai soliti cliché dello stupro di gruppo, per terminare nella antropofagia, col parallelismo del protagonista che si gusta la scena mangiando).
Sulla prima non mi riferisco allo stupro in sé, ma a ciò che compie prima e ai dialoghi in cui le estorce il consenso al rapporto sessuale forzato.
Ecco, se proprio vogliamo definire "Redo of Healer" come opera che vuole illustrare senza limiti la bestialità sadica e uno dei tanti e possibili lati oscuri della mente umana, si limita a sfiorare solo in queste scene il possibile ideale dell' "estetica malata della violenza" che, mi preme evidenziare, non consiste esclusivamente nella violenza sessuale in tutte le sue forme.
E il resto? Boh, facendo sempre leva sul sesso e il soddisfacimento degli istinti e del piacere individuale, francamente mi ha fatto anche un po' sorridere, soprattutto in quelle parti in cui il protagonista deve utilizzare i suoi enormi poteri soprannaturali per "piegare" le sue vittime ad accoppiarsi con lui, non solo rendendole consenzienti, ma addirittura bramose di fare sesso con lui... Solo in un caso non forza la "mano", e la povera vittima è costretta ad assistere ad accoppiamenti multipli solo per dare l'occasione allo spettatore di unire la visione del threesome a quella dell'autoerotismo.
In sostanza, "Redo of Healer" tende a sembrare un delirio onirico/fantasy di una persona vittima delle ingiustizie più atroci e gratuite, che si trasforma in un vendicatore senza scrupoli che non lo rende tanto diverso dai suoi "carnefici".
In pratica, la classica metafora di una persona incapace di risolvere i propri problemi interagendo "normalmente" con gli altri e nascondendosi dietro l'alibi della rabbia per i torti subiti, per semplicemente sfogare senza freni o limiti gli istinti più censurabili. Una storia piuttosto comune e che ha una precisa definizione del personaggio nella cultura giapponese anche senza la violenza estrema.
Se lo scopo di "Redo of Healer" era quello di raccontare una carrellata dei vari generi dei gusti in materia di sesso (e se ne vedono molti...), posso ritenerlo un pregio: molto spesso gli anime ecchi spinti o hentai si focalizzano e si ispirano a un solo genere. In questo caso, ce n'è per soddisfare quasi tutti i gusti...
Se poi li soddisfi appieno, "de gustibus...", io sono "vecchio" e mi ispiro al proverbio "Non multa sed multum", e sono convinto che nell'operato umano il meglio non si raggiunga col "fare tutto", ma nel "fare una cosa" bene.
Per il resto e per concludere, "Redo of Healer", se aspirava ad essere un'opera di "rottura", a mio avviso fallisce proprio su quegli aspetti che dovevano rappresentare i punti di forza: stupire e scioccare a tutti i costi, partendo da un genere che in linea di massima non dovrebbe far leva esclusivamente sull'illogica violenza sempre a sfondo sessuale.
Forse doveva varcare la soglia del limite "hentai" e diventare a questo punto più crudo e duro, e quindi di nicchia, con tutti i limiti della censura e della patologia mentale. Così sembra parodia grottesca e surreale del classico fantasy/isekai in cui il protagonista da 'sfigato' diventa un eroe senza macchia a difesa della giustizia e del bene.
Era mia intenzione mettere 10 a questo anime giusto "per il meme", come si suol dire, ma, a differenza molti, ho sia uno spirito critico che un'onestà intellettuale da mantenere, anche nell'ironia.
Detto ciò, facciamoci la fatidica domanda: "Redo of Healer" è bello?
Ammesso che il concetto di bello è una questione su cui i pensatori ancora si arrovellano, e che la componente personale è discriminante ultima della qualità del vostro intrattenimento (tradotto: se "Ghost in the Shell" vi causa disturbi gastrointestinali, non dovete sentirvi sbagliati), tecnicamente no.
Certamente, "Redo of Healer" non sta agli anime come "Arancia Meccanica" sta al cinema.
Detto questo, "Redo of Healer" è una delle cose più disgustose e moralmente sbagliate che l'animazione giapponese abbia mai partorito? Come dicono in Francia, manco per l'organo riproduttivo maschile volto alle funzioni riproduttive e l'espletazione di tutte le impurità liquide del corpo!
Andiamo con ordine.
Non so se il problema sia stato a monte, con una comunicazione e una pubblicità sbagliata dell'anime, o a valle, a causa dell'odierna povertà culturale e incapacità di giudizio, ma fatto sta che "Redo of Healer" non è stato capito né da chi lo critica, ma neanche da chi lo apprezza.
Mentre i primi, da bravi cattolici, gridano alla violenza sessuale e all'anime che vuole far empatizzare con un personaggio abusante, i secondi lo paragonano ad opere come "Berserk" o "L'attacco dei giganti", e lo difendono perché al pari se non superiore ad esse.
Ora, benché mi sia noto che il ragionamento sia un'attività faticosa, credo che, unendo questa attività alla lettura di libri di un certo livello, si possa facilmente realizzare che "Redo of Healer" non è (solo) una storia fantasy, è anche un power fantasy.
Io non sono un ciarlatano venuto dai deserti, quindi non uso parole a caso senza saperne il significato e senza spiegarlo. Cos'è un power fantasy? Più un trope narrativo che un genere in sé e per sé, si definiscono "power fantasy" quelle opere dove un protagonista che ha subito uno o più torti decide di vendicarsi contro chi gliel'ha inflitti, di solito dopo aver acquisito straordinarie capacità e/o mezzi.
Trope narrativo che, come tutto, nasce nel teatro greco, ha come suo apice massimo "Il Conte di Montecristo", opera e personaggio icone della vendetta. Col tempo si è evoluto in più modi, un esempio è con i film di exploitation, che porteranno alla nascita del cosiddetto "rape e revenge" (perdonate il termine forte "rape", ma il subgenere si chiama letteralmente così). Esso è una variante di questo trope, dove il personaggio principale, quasi sempre femminile, viene abusato sessualmente da uno o più individui e ritorna per vendicarsi.
Ed è a quest'ultimo che "Redo of Healer" fa, volontariamente o meno, riferimento.
È la storia di un guaritore che, dopo essere stato violato (letteralmente) da tutti, ritorna indietro nel tempo e decide di vendicarsi.
Chiaramente, usare un trope narrativo non significa usarlo bene ed essere un'opera con un qualche valore. Però, è proprio questo il punto: "Redo of Healer" sa di basarsi sul trope del power fantasy, e lo usa benissimo!
La maggior parte delle critiche che avete udito su quest'opera sono piuttosto fuori fuoco, così come lo sono molti dei pregi ad essa attribuiti, che risultano quasi inventati.
"Redo of Healer" non vuole raccontare l'evoluzione di un personaggio attraverso un mondo cupo e crudele, ma vuole metterti una mano sulla spalla e indicarti una serie di bersagli su cui sfogare la tua frustrazione.
Tutto ciò che racconta ha questo fine, la pura e semplice catarsi.
"Redo of Healer" non è "Berserk", è "God of War"!
Detto questo, chiaramente non è perfetto (nulla lo è).
Quindi, parliamo dei veri difetti di "Redo of Healer".
Il paradosso di Balto
"Redo of Healer" non è un hentai, è un ecchi. Questo posizionamento inferiore di un gradino alla pornografia ha sia pregi che difetti. Da un lato, abbiamo una qualità tecnica che di solito gli studi hentai non raggiungono, soprattutto a livello attoriale (finalmente una donna che, quando viene abusata, grida di dolore e non geme), dall'altro i modi con cui censurano i genitali sono... abbastanza comici. Non dimenticherò mai l'enorme fallo invisibile di Keyaru o la sua figura che viene totalmente coperta da un vaso su un tavolo. Purtroppo, "Redo of Healer" ha i pregi di un hentai e di un ecchi, ma ha ereditato alcuni dei loro difetti.
Visto che è un adattamento, potevate non tagliare queste informazioni
Questo è molto personale. Il funzionamento dei poteri di Keyaru, il protagonista, in realtà nella light novel di riferimento viene spiegato (sì, anche il fatto che uccide le persone "curandole"). Per quanto non servisse per il fine ultimo dell'opera, è un peccato che queste informazioni si siano perse nell'adattamento animato.
Non potevate fare un episodio in più?
Anche nella sua natura di opera power fantasy, l'episodio finale è abbastanza affrettato. Il conflitto finale viene risolto in quattro e quattr'otto all'inizio, ed è molto anticlimatico. Da quanto so, anche questo è un problema di adattamento dalla light novel, ma non sono ancora arrivato in pari con la light novel, e non saprei dire. Fatto sta che un episodio in più avrebbe potuto rendere l'evolvere e la risoluzione del conflitto più regolare. Peccato.
A questo elenco di difetti aggiungo un consiglio: se vi piacciono i sopra menzionati abusi sessuali, state attenti. Sono meno di quanto vi abbiano fatto credere (perché la maggior parte delle persone ha visto solo i primi due episodi e poi ha scritto sui social). Se fossimo su un sito raccoglitore di hentai, "rape" sarebbe un tag secondario in "Redo of Healer", il principale sarebbe "mind control".
Decidete voi se anche così va bene per voi, o se volete qualcosa di più focalizzato.
In chiusura, ci terrei ad aggiungere un parere puramente personale.
Fa molto male vedere come "Redo of Healer" non sia stato capito da nessuno, e sia così prematuramente morto a causa di un fraintendimento. Soprattutto in una quotidianità dove vengono premiate opere tuttalpiù mediocri, se non insufficienti, come "The Eminence in Shadow", che, oltre ad avere ricevuto una seconda stagione confermata, ha anche ricevuto un doppiaggio italiano.
Ma credo che esista giustizia a questo mondo, e ci sarà sicuramente una minoranza silenziosa che la pensa così.
Detto ciò, concludiamo con una bella summa di quanto ho detto.
"Redo of Healer" è un bell'anime? No, ma è un anime onesto.
Se vi piacciono i tag "rape" e "mind control", o se avete tanta rabbia da sfogare, è il meglio che l'animazione nipponica odierna ha da offrire.
Il sottoscritto premia sempre l'onestà.
Auf wiedersehen!
Detto ciò, facciamoci la fatidica domanda: "Redo of Healer" è bello?
Ammesso che il concetto di bello è una questione su cui i pensatori ancora si arrovellano, e che la componente personale è discriminante ultima della qualità del vostro intrattenimento (tradotto: se "Ghost in the Shell" vi causa disturbi gastrointestinali, non dovete sentirvi sbagliati), tecnicamente no.
Certamente, "Redo of Healer" non sta agli anime come "Arancia Meccanica" sta al cinema.
Detto questo, "Redo of Healer" è una delle cose più disgustose e moralmente sbagliate che l'animazione giapponese abbia mai partorito? Come dicono in Francia, manco per l'organo riproduttivo maschile volto alle funzioni riproduttive e l'espletazione di tutte le impurità liquide del corpo!
Andiamo con ordine.
Non so se il problema sia stato a monte, con una comunicazione e una pubblicità sbagliata dell'anime, o a valle, a causa dell'odierna povertà culturale e incapacità di giudizio, ma fatto sta che "Redo of Healer" non è stato capito né da chi lo critica, ma neanche da chi lo apprezza.
Mentre i primi, da bravi cattolici, gridano alla violenza sessuale e all'anime che vuole far empatizzare con un personaggio abusante, i secondi lo paragonano ad opere come "Berserk" o "L'attacco dei giganti", e lo difendono perché al pari se non superiore ad esse.
Ora, benché mi sia noto che il ragionamento sia un'attività faticosa, credo che, unendo questa attività alla lettura di libri di un certo livello, si possa facilmente realizzare che "Redo of Healer" non è (solo) una storia fantasy, è anche un power fantasy.
Io non sono un ciarlatano venuto dai deserti, quindi non uso parole a caso senza saperne il significato e senza spiegarlo. Cos'è un power fantasy? Più un trope narrativo che un genere in sé e per sé, si definiscono "power fantasy" quelle opere dove un protagonista che ha subito uno o più torti decide di vendicarsi contro chi gliel'ha inflitti, di solito dopo aver acquisito straordinarie capacità e/o mezzi.
Trope narrativo che, come tutto, nasce nel teatro greco, ha come suo apice massimo "Il Conte di Montecristo", opera e personaggio icone della vendetta. Col tempo si è evoluto in più modi, un esempio è con i film di exploitation, che porteranno alla nascita del cosiddetto "rape e revenge" (perdonate il termine forte "rape", ma il subgenere si chiama letteralmente così). Esso è una variante di questo trope, dove il personaggio principale, quasi sempre femminile, viene abusato sessualmente da uno o più individui e ritorna per vendicarsi.
Ed è a quest'ultimo che "Redo of Healer" fa, volontariamente o meno, riferimento.
È la storia di un guaritore che, dopo essere stato violato (letteralmente) da tutti, ritorna indietro nel tempo e decide di vendicarsi.
Chiaramente, usare un trope narrativo non significa usarlo bene ed essere un'opera con un qualche valore. Però, è proprio questo il punto: "Redo of Healer" sa di basarsi sul trope del power fantasy, e lo usa benissimo!
La maggior parte delle critiche che avete udito su quest'opera sono piuttosto fuori fuoco, così come lo sono molti dei pregi ad essa attribuiti, che risultano quasi inventati.
"Redo of Healer" non vuole raccontare l'evoluzione di un personaggio attraverso un mondo cupo e crudele, ma vuole metterti una mano sulla spalla e indicarti una serie di bersagli su cui sfogare la tua frustrazione.
Tutto ciò che racconta ha questo fine, la pura e semplice catarsi.
"Redo of Healer" non è "Berserk", è "God of War"!
Detto questo, chiaramente non è perfetto (nulla lo è).
Quindi, parliamo dei veri difetti di "Redo of Healer".
Il paradosso di Balto
"Redo of Healer" non è un hentai, è un ecchi. Questo posizionamento inferiore di un gradino alla pornografia ha sia pregi che difetti. Da un lato, abbiamo una qualità tecnica che di solito gli studi hentai non raggiungono, soprattutto a livello attoriale (finalmente una donna che, quando viene abusata, grida di dolore e non geme), dall'altro i modi con cui censurano i genitali sono... abbastanza comici. Non dimenticherò mai l'enorme fallo invisibile di Keyaru o la sua figura che viene totalmente coperta da un vaso su un tavolo. Purtroppo, "Redo of Healer" ha i pregi di un hentai e di un ecchi, ma ha ereditato alcuni dei loro difetti.
Visto che è un adattamento, potevate non tagliare queste informazioni
Questo è molto personale. Il funzionamento dei poteri di Keyaru, il protagonista, in realtà nella light novel di riferimento viene spiegato (sì, anche il fatto che uccide le persone "curandole"). Per quanto non servisse per il fine ultimo dell'opera, è un peccato che queste informazioni si siano perse nell'adattamento animato.
Non potevate fare un episodio in più?
Anche nella sua natura di opera power fantasy, l'episodio finale è abbastanza affrettato. Il conflitto finale viene risolto in quattro e quattr'otto all'inizio, ed è molto anticlimatico. Da quanto so, anche questo è un problema di adattamento dalla light novel, ma non sono ancora arrivato in pari con la light novel, e non saprei dire. Fatto sta che un episodio in più avrebbe potuto rendere l'evolvere e la risoluzione del conflitto più regolare. Peccato.
A questo elenco di difetti aggiungo un consiglio: se vi piacciono i sopra menzionati abusi sessuali, state attenti. Sono meno di quanto vi abbiano fatto credere (perché la maggior parte delle persone ha visto solo i primi due episodi e poi ha scritto sui social). Se fossimo su un sito raccoglitore di hentai, "rape" sarebbe un tag secondario in "Redo of Healer", il principale sarebbe "mind control".
Decidete voi se anche così va bene per voi, o se volete qualcosa di più focalizzato.
In chiusura, ci terrei ad aggiungere un parere puramente personale.
Fa molto male vedere come "Redo of Healer" non sia stato capito da nessuno, e sia così prematuramente morto a causa di un fraintendimento. Soprattutto in una quotidianità dove vengono premiate opere tuttalpiù mediocri, se non insufficienti, come "The Eminence in Shadow", che, oltre ad avere ricevuto una seconda stagione confermata, ha anche ricevuto un doppiaggio italiano.
Ma credo che esista giustizia a questo mondo, e ci sarà sicuramente una minoranza silenziosa che la pensa così.
Detto ciò, concludiamo con una bella summa di quanto ho detto.
"Redo of Healer" è un bell'anime? No, ma è un anime onesto.
Se vi piacciono i tag "rape" e "mind control", o se avete tanta rabbia da sfogare, è il meglio che l'animazione nipponica odierna ha da offrire.
Il sottoscritto premia sempre l'onestà.
Auf wiedersehen!
Perché faccio la recensione di questo anime? Ovviamente perché tra quelli che ho visto è tra i più difficili da recensire e/o valutare in modo oggettivo, quindi mi diverte farlo.
Lasciamo stare la trama, non è sicuramente in primo piano e comunque ha ben poco di originale... L'unica cosa che vale la pena dire è che siamo catapultati in un mondo fantasy, dove dungeon ed eroismi lasciano posto al tema della vendetta.
Tuttavia non troviamo la solita ricerca di vendetta basata sull'onore del bambino che cresce con gli ideali lasciatigli dal padre che è stato ucciso da dei cattivoni e che quindi si allena per poterlo vendicare con un addestramento durissimo di molti anni che lo renderà un eroe muscoloso e dai sani principi. È molto più particolare, dal momento che ci viene mostrato il lato più buio e selvaggio della vendetta, dove il protagonista gode nel far soffrire gli antagonisti di turno; dando anche allo spettatore una certa soddisfazione, seppur distorta (a patto che non siate troppo perbenisti, in quel caso risulta sicuramente disturbante). Oltre alla cattiveria e all'assoluto egoismo del protagonista, le altre cose che saltano all'occhio sono le molte scene splatter ed ecchi spinte (esatto, non è un hentai, dal momento che non mi sembra ci siano scene che necessitano pixel per censurare parti intime, per quanto le scene siano esplicite).
Parliamo di una serie assolutamente sopra le righe in ogni sua parte, non consigliata ad un pubblico non pronto psicologicamente. L'obiettivo degli autori è quello di sbalordire con sequenze sempre più violente e un erotismo sempre più estremizzato. Sicuramente io sono stato colpito dalla visione e non sempre in positivo. Considerando che non sono facilmente impressionabile, alcune scene mi hanno fatto storcere un po' il naso per la loro esagerazione...
L'occhio critico con cui l'ho guardato però è riuscito ad andare oltre anche agli aspetti più (a prima vista) malati ed estremi, vedendo anche qualità originali ed elementi di trama ben raccontati.
Se non l'avete ancora visto e non siete riusciti a farvi un idea di quali siano i contenuti più "pericolosi", tranquilli, vi faccio un riassunto: violenza gratuita; stupro; revenge porn; splatter; scene ecchi con personaggi palesemente minorenni (sì, anche loli); abuso di potere; abuso di droga.
Tra gli aspetti più positivi (diciamo normali) vediamo delle buone animazioni, una colonna sonora orecchiabile e delle buone sequenze di combattimento, che in un buon fantasy non guastano mai.
Concludo solo volendo nuovamente mettervi in guardia, nel caso vogliate vedere la serie: siete facilmente impressionabili? Non guardatelo.
Vi infastidiscono alcuni punti sopra elencati? Non guardatelo.
Siete molto perbenisti? Non guardatelo.
È uno dei vostri primi anime? Guardatelo, ma sappiate che è una particolarità.
Guardate la serie se invece avete voglia di vedere qualcosa di molto diverso dal solito e che punta a stupirvi con scene moralmente discutibili, ma di forte impatto. Detto questo, non è un capolavoro, chiaramente, ma la sufficienza la prende, anzi 6,5!
Lasciamo stare la trama, non è sicuramente in primo piano e comunque ha ben poco di originale... L'unica cosa che vale la pena dire è che siamo catapultati in un mondo fantasy, dove dungeon ed eroismi lasciano posto al tema della vendetta.
Tuttavia non troviamo la solita ricerca di vendetta basata sull'onore del bambino che cresce con gli ideali lasciatigli dal padre che è stato ucciso da dei cattivoni e che quindi si allena per poterlo vendicare con un addestramento durissimo di molti anni che lo renderà un eroe muscoloso e dai sani principi. È molto più particolare, dal momento che ci viene mostrato il lato più buio e selvaggio della vendetta, dove il protagonista gode nel far soffrire gli antagonisti di turno; dando anche allo spettatore una certa soddisfazione, seppur distorta (a patto che non siate troppo perbenisti, in quel caso risulta sicuramente disturbante). Oltre alla cattiveria e all'assoluto egoismo del protagonista, le altre cose che saltano all'occhio sono le molte scene splatter ed ecchi spinte (esatto, non è un hentai, dal momento che non mi sembra ci siano scene che necessitano pixel per censurare parti intime, per quanto le scene siano esplicite).
Parliamo di una serie assolutamente sopra le righe in ogni sua parte, non consigliata ad un pubblico non pronto psicologicamente. L'obiettivo degli autori è quello di sbalordire con sequenze sempre più violente e un erotismo sempre più estremizzato. Sicuramente io sono stato colpito dalla visione e non sempre in positivo. Considerando che non sono facilmente impressionabile, alcune scene mi hanno fatto storcere un po' il naso per la loro esagerazione...
L'occhio critico con cui l'ho guardato però è riuscito ad andare oltre anche agli aspetti più (a prima vista) malati ed estremi, vedendo anche qualità originali ed elementi di trama ben raccontati.
Se non l'avete ancora visto e non siete riusciti a farvi un idea di quali siano i contenuti più "pericolosi", tranquilli, vi faccio un riassunto: violenza gratuita; stupro; revenge porn; splatter; scene ecchi con personaggi palesemente minorenni (sì, anche loli); abuso di potere; abuso di droga.
Tra gli aspetti più positivi (diciamo normali) vediamo delle buone animazioni, una colonna sonora orecchiabile e delle buone sequenze di combattimento, che in un buon fantasy non guastano mai.
Concludo solo volendo nuovamente mettervi in guardia, nel caso vogliate vedere la serie: siete facilmente impressionabili? Non guardatelo.
Vi infastidiscono alcuni punti sopra elencati? Non guardatelo.
Siete molto perbenisti? Non guardatelo.
È uno dei vostri primi anime? Guardatelo, ma sappiate che è una particolarità.
Guardate la serie se invece avete voglia di vedere qualcosa di molto diverso dal solito e che punta a stupirvi con scene moralmente discutibili, ma di forte impatto. Detto questo, non è un capolavoro, chiaramente, ma la sufficienza la prende, anzi 6,5!
Premessa: a me non piacciono gli hentai e simili - se devo vedere delle persone copulare, preferisco vedere persone in carne ed ossa -, anche se non mi disturbano scene di sesso o di nudo, se sono giustificate e ben inserite nella storia. Io vidi quest'anime su consiglio di un amico, perché: "È figo, è vero che ci sono un paio di scene di sesso, ma sono poche e non danno fastidio, mentre invece la storia spacca!"
La storia si può riassumere in: sesso-stupro, stupro-sesso. Questo vuole essere un anime innovativo, con protagonista un antieroe corrotto e depravato, come tutto il mondo che lo circonda. Peccato che sin da subito si vede come molte scelte siano del tutto insensate.
Per esempio, il protagonista è un eroe guaritore che viene portato alla corte del re, per poter servire la corte con i suoi poteri, ma viene ingannato, drogato e stuprato ogni singolo giorno dai nobili, affinché questi ultimi possano diventare più forti. Durante una missione lui riesce a impadronirsi della pietra filosofale, e torna indietro nel tempo con la coscienza. A questo punto decide di vendicarsi della nobiltà e del regno che lo hanno tradito, torturato e usato, e per farlo decide di rivivere esattamente le stesse identiche torture e stupri che aveva subito prima di tornare indietro nel tempo, con la differenza che dopo anni diventa immune alle droghe ed elabora un piano per scappare, copulare con la principessa sua carnefice e tutto il regno. Ora, non voglio dire tanto, ma davvero l'unico modo possibile per vendicarsi è subire stupri e torture una seconda volta? Non avrebbe potuto trovare una soluzione un po' meno masochista?
E tutto l'anime è pieno di decisioni stupide prese solo per mostrare gente che fa sesso o che viene stuprata.
In conclusione, se volete vedere un anime che non sia la solita favola dove tutto va bene, ma che abbia una bella storia cruda e brutale, vi conviene cercare altrove.
La storia si può riassumere in: sesso-stupro, stupro-sesso. Questo vuole essere un anime innovativo, con protagonista un antieroe corrotto e depravato, come tutto il mondo che lo circonda. Peccato che sin da subito si vede come molte scelte siano del tutto insensate.
Per esempio, il protagonista è un eroe guaritore che viene portato alla corte del re, per poter servire la corte con i suoi poteri, ma viene ingannato, drogato e stuprato ogni singolo giorno dai nobili, affinché questi ultimi possano diventare più forti. Durante una missione lui riesce a impadronirsi della pietra filosofale, e torna indietro nel tempo con la coscienza. A questo punto decide di vendicarsi della nobiltà e del regno che lo hanno tradito, torturato e usato, e per farlo decide di rivivere esattamente le stesse identiche torture e stupri che aveva subito prima di tornare indietro nel tempo, con la differenza che dopo anni diventa immune alle droghe ed elabora un piano per scappare, copulare con la principessa sua carnefice e tutto il regno. Ora, non voglio dire tanto, ma davvero l'unico modo possibile per vendicarsi è subire stupri e torture una seconda volta? Non avrebbe potuto trovare una soluzione un po' meno masochista?
E tutto l'anime è pieno di decisioni stupide prese solo per mostrare gente che fa sesso o che viene stuprata.
In conclusione, se volete vedere un anime che non sia la solita favola dove tutto va bene, ma che abbia una bella storia cruda e brutale, vi conviene cercare altrove.
Quando vidi "Mirai Nikki", pensai che non potesse esistere un pattume peggiore, ma mi sbagliavo, "Redo of Healer" è la monnezza definitiva, la Fossa delle Marianne della qualità. Un anime che consiglio a tutti di vedere, per avere un nuovo punto di riferimento verso il basso.
Mi appresto quindi ad elencare i punti per cui questo enorme aborto animato non è il solito edgy-trash adolescenziale, ma riesce ad andare oltre e settare nuovi standard.
Slave e fetish a go go che al confronto locali estremi di Berlino levatevi proprio
Il nostro eroe inizia come il guaritore in un classico party RPG. Una maga, una spadaccina e un tizio con una sorta di gatling-gun saranno i suoi compagni nonché aguzzini: la maga è una sadica che lo droga, lo picchia, lo sottomette, lo fa umiliare e lo tratta come un uomo-cane schiavo sessuale; quando il curatore non è nella tenda della maga, è in quella di Bullet, il pistolero che è solito sodomizzarlo e picchiarlo fino a quasi ucciderlo, ma solo perché lo ama troppo. Chiude il party la spadaccina, che, vista la fantasia dei nomi, si chiamerà Blade: questa si limita a picchiarlo e disprezzarlo, anche se è una lesbica a cui gli uomini fanno letteralmente schifo, ma troverà comunque un pretesto di trama per 'slinguazzare' il guaritore forzatamente. Quando il nostro "eroe" non è in una quest con il suo affiatato party, si trova rinchiuso nelle segrete alla mercé di altri eroi, sia uomini che donne, che lo stuprano bramando la sua "essenza curativa".
E tutto questo è solo il pretesto iniziale di trama, per dare a questo ignobile fetente di un guaritore una parvenza di legittimità nella sua vendetta.
Harem, e approccio al gentil sesso degni di un pornazzo di Mario Salieri
Siccome il supposto eroe, come sopra detto, deve vendicarsi, lo farà sia con le donne che con gli uomini. Mentre questi ultimi li fa uccidere in malo modo con metodi che nella testa del regista (ma solo in quella) dovrebbero rivaleggiare con quelli di "Saw - L'enigmista", alle donne invece cancellerà la memoria e le trasformerà in schiave sessuali, ma solo quelle che vuole farsi, altrimenti spetta loro una morte orribile come da default. Vi sono poi donne che non gli hanno fatto alcun torto, ma poco importa, perché il guaritore le ingannerà, manipolerà, comprerà e drogherà per portarsele a letto; ovviamente tutto ciò è considerato etico dal protagonista, che è stra-convinto di essere buono e giusto, anzi un giusto che non deve chiedere mai. Dulcis in fondo, l'assalto sessuale finale arriverà sempre come il peggiore degli approcci grotteschi da 'pornazzo', per esempio: "Abbiamo tutti i vestiti sporchi, dopo quello che è successo, sarebbe il caso di toglierli".
Ma quindi "Redo of Healer" è un buon hentai?
Manco per sogno, non ha le situazioni intriganti di un buon ecchi, e non è esplicito come un hentai. "Redo of Healer" è la versione anime dei porno che trasmettevano in chiaro nei canali regionali durante gli anni '90, effettuando numerosi tagli sia temporali che di pixel per riuscire a passare in televisione, al costo di risultare totalmente inservibili. Le numerose scene sessuali di "Redo of Healer" finiscono quindi la maggior parte delle volte per oscillare fra la noia e il cringe.
Il vendicatore che non deve chiedere mai
La ricerca degli ex membri del suo party procederà molto lentamente, anzi il guaritore, pur declamando di cercare e vivere solo per la vendetta, farà tutt'altro, perlopiù spassarsela con le ragazze che ha, ricordiamo, traviato, ingannato, schiavizzato o comprato, e questo finché un colpo pretestuoso di trama lo porterà a doversi vendicare di qualcuno, cosa che peraltro lui sarà ben lieto di fare. Sia le vendette che gli antefatti si svolgeranno come un "Hokuto no Ken" dei miserabili, in cui morti idiote e completamente evitabili si consumeranno, per dare al sedicente eroe il pretesto per vendicarsi; ovviamente, da buon guaritore non riuscirà mai a salvare nessuno dei sui preziosi amici o figure genitoriali, approfonditi per venti secondi a inizio episodio.
Perché "Redo of Healer" non è noioso, anche se è una cloaca maxima di anime
Pur essendo il materiale originale concettualmente una porcheria, è indubbio che l'anime di "Redo of Healer", realizzato dagli stessi autori di "School Days" e "High School DxD" (e chi altri se no!), è animato bene, montato bene, con i tempi giusti e con una buona fotografia, che a volte diventa ottima nelle sue soluzioni fantasiosamente imbarazzanti, per trasformare quello che doveva essere un hentai in un porno censurato da sopracitato canale regionale, pseudo-porno che però non solo mantiene, ma addirittura esalta tutto il suo viscidume intrinseco con una precisa scelta stilistica dello studio TNK, che si conferma la Troma/Asylum degli anime.
"Redo of Healer" non vuole eccitare, non vuole divertire, non vuole entusiasmare né scandalizzare, l'anime cerca invece di farti 'cringiare' male, e ci riesce benissimo!
Mi appresto quindi ad elencare i punti per cui questo enorme aborto animato non è il solito edgy-trash adolescenziale, ma riesce ad andare oltre e settare nuovi standard.
Slave e fetish a go go che al confronto locali estremi di Berlino levatevi proprio
Il nostro eroe inizia come il guaritore in un classico party RPG. Una maga, una spadaccina e un tizio con una sorta di gatling-gun saranno i suoi compagni nonché aguzzini: la maga è una sadica che lo droga, lo picchia, lo sottomette, lo fa umiliare e lo tratta come un uomo-cane schiavo sessuale; quando il curatore non è nella tenda della maga, è in quella di Bullet, il pistolero che è solito sodomizzarlo e picchiarlo fino a quasi ucciderlo, ma solo perché lo ama troppo. Chiude il party la spadaccina, che, vista la fantasia dei nomi, si chiamerà Blade: questa si limita a picchiarlo e disprezzarlo, anche se è una lesbica a cui gli uomini fanno letteralmente schifo, ma troverà comunque un pretesto di trama per 'slinguazzare' il guaritore forzatamente. Quando il nostro "eroe" non è in una quest con il suo affiatato party, si trova rinchiuso nelle segrete alla mercé di altri eroi, sia uomini che donne, che lo stuprano bramando la sua "essenza curativa".
E tutto questo è solo il pretesto iniziale di trama, per dare a questo ignobile fetente di un guaritore una parvenza di legittimità nella sua vendetta.
Harem, e approccio al gentil sesso degni di un pornazzo di Mario Salieri
Siccome il supposto eroe, come sopra detto, deve vendicarsi, lo farà sia con le donne che con gli uomini. Mentre questi ultimi li fa uccidere in malo modo con metodi che nella testa del regista (ma solo in quella) dovrebbero rivaleggiare con quelli di "Saw - L'enigmista", alle donne invece cancellerà la memoria e le trasformerà in schiave sessuali, ma solo quelle che vuole farsi, altrimenti spetta loro una morte orribile come da default. Vi sono poi donne che non gli hanno fatto alcun torto, ma poco importa, perché il guaritore le ingannerà, manipolerà, comprerà e drogherà per portarsele a letto; ovviamente tutto ciò è considerato etico dal protagonista, che è stra-convinto di essere buono e giusto, anzi un giusto che non deve chiedere mai. Dulcis in fondo, l'assalto sessuale finale arriverà sempre come il peggiore degli approcci grotteschi da 'pornazzo', per esempio: "Abbiamo tutti i vestiti sporchi, dopo quello che è successo, sarebbe il caso di toglierli".
Ma quindi "Redo of Healer" è un buon hentai?
Manco per sogno, non ha le situazioni intriganti di un buon ecchi, e non è esplicito come un hentai. "Redo of Healer" è la versione anime dei porno che trasmettevano in chiaro nei canali regionali durante gli anni '90, effettuando numerosi tagli sia temporali che di pixel per riuscire a passare in televisione, al costo di risultare totalmente inservibili. Le numerose scene sessuali di "Redo of Healer" finiscono quindi la maggior parte delle volte per oscillare fra la noia e il cringe.
Il vendicatore che non deve chiedere mai
La ricerca degli ex membri del suo party procederà molto lentamente, anzi il guaritore, pur declamando di cercare e vivere solo per la vendetta, farà tutt'altro, perlopiù spassarsela con le ragazze che ha, ricordiamo, traviato, ingannato, schiavizzato o comprato, e questo finché un colpo pretestuoso di trama lo porterà a doversi vendicare di qualcuno, cosa che peraltro lui sarà ben lieto di fare. Sia le vendette che gli antefatti si svolgeranno come un "Hokuto no Ken" dei miserabili, in cui morti idiote e completamente evitabili si consumeranno, per dare al sedicente eroe il pretesto per vendicarsi; ovviamente, da buon guaritore non riuscirà mai a salvare nessuno dei sui preziosi amici o figure genitoriali, approfonditi per venti secondi a inizio episodio.
Perché "Redo of Healer" non è noioso, anche se è una cloaca maxima di anime
Pur essendo il materiale originale concettualmente una porcheria, è indubbio che l'anime di "Redo of Healer", realizzato dagli stessi autori di "School Days" e "High School DxD" (e chi altri se no!), è animato bene, montato bene, con i tempi giusti e con una buona fotografia, che a volte diventa ottima nelle sue soluzioni fantasiosamente imbarazzanti, per trasformare quello che doveva essere un hentai in un porno censurato da sopracitato canale regionale, pseudo-porno che però non solo mantiene, ma addirittura esalta tutto il suo viscidume intrinseco con una precisa scelta stilistica dello studio TNK, che si conferma la Troma/Asylum degli anime.
"Redo of Healer" non vuole eccitare, non vuole divertire, non vuole entusiasmare né scandalizzare, l'anime cerca invece di farti 'cringiare' male, e ci riesce benissimo!
"Redo of Healer" è probabilmente l'anime più sottovalutato della storia. Lo dico subito, "Redo of Healer" è un anime di qualità media con alcuni difetti e un pregio, nonostante ciò "Redo of Healer" viene dipinto come il peggio del peggio e normalmente vengono usati termini offensivi per descriverlo. Sinceramente questa situazione mi lascia allibito, ma procediamo con la recensione.
"Redo of Healer" è un anime isekai, lo definisco così perché, nonostante non parli di un umano trasportato in un altro mondo, l'anime presenta tutti i cliché del genere. Genere noto per essere molto popolare e anche per aver partorito dei veri e propri obbrobri, oltre che per l'essere stato sfruttato in ogni modo possibile ed essere venuto a noia a una gran parte dell'utenza. "Redo of Healer" è un isekai atipico, perché, invece di incentrarsi sulla classica storia del protagonista buono e coraggioso che diventa sempre più forte e finisce per salvare il mondo, "Redo of Healer" è una storia di vendetta dove le energie del protagonista sono dirette a quello, e c'è spazio per poco altro.
La storia parla del giovane Keyaru, che diventerà Keyarga, un ragazzo benedetto dal potere della magia curativa, che poi si rivelerà essere una terribile maledizione. Una volta scoperto il suo potere, il ragazzo viene reclutato dalla principessa Flare per diventare l'eroe della guarigione, così da poter diventare un suo alleato nel proteggere il regno.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Purtroppo il potere di Keyaru gli permette di curare le altre persone, ma al prezzo di dover vivere le loro sofferenze; una volta scoperto come funziona il suo potere, Keyaru si rifiuta di curare gli altri, per non dover vivere la sofferenza che ne deriva. La principessa Flare decide allora di mostrare la sua vera natura, costringendo Keyaru ad utilizzare il suo potere con la forza e sottomettendolo tramite l'uso di una droga. Qui cominciano le torture ai danni del protagonista, che diventa vittima di violenza fisica e psicologica, e questo passaggio diventa fondamentale per la caratterizzazione del protagonista, che passa dall'essere un ragazzo normale volenteroso di usare il suo potere per aiutare il prossimo a diventare un pazzo malato, cinico e disilluso, tenuto in vita unicamente dall'odio e dal desiderio di vendetta. Memorabili le scene in cui la principessa Flare, dopo averlo costretto tutto il giorno a curare altre persone, causandogli innumerevoli traumi che alterano profondamente la sua psiche, lo rinchiude per poi picchiarlo, insultarlo, obbligarlo a farle un cunnilingus, per poi picchiarlo e insultarlo nuovamente, mostrandoci come anche una donna possa essere crudele ed esercitare violenza sessuale. Iconico il momento dove Flare rovescia sulle sue parti intime la droga della quale Keyaru è dipendente, per far sì che lui si avventi sulle sue parti intime, causandole piacere con la lingua, mentre cerca di leccare ogni singola goccia della droga, di cui ormai non riesce più a fare a meno; così come Flare, anche gli altri eroi e ufficiali perpetrano su Keyaru torture e violenze di ogni tipo, in particolare sessuale. Ad un certo punto Keyaru rinsavisce, diventa immune alla droga e pianifica la sua vendetta, che diventerà la sua ragione di vita, infatti ad un certo punto Keyaru, che intelligentemente aveva finto di essere ancora succube della droga, rivela la sua vera condizione: raggirando la principessa Flare, entra in possesso di un oggetto che gli permette di tornare indietro nel tempo e ricominciare tutto da capo. Keyaru decide di sacrificare tutto, per dedicare la sua seconda vita esclusivamente alla vendetta, mostra una determinazione eccezionale, decidendo di affrontare quelle sofferenze estreme un'altra volta, al solo scopo di vendicarsi di Flare e degli altri ufficiali del regno. Questa volta però lui sviluppa da subito l'immunità alla droga, e inoltre può sfruttare i poteri ottenuti nella vita precedente, perché lui, ogni volta che cura una persona, ne ottiene le capacità, e quindi le torture della sua vita precedente diventano ora la sua forza. Così facendo, Keyaru riesce a vendicarsi della principessa Flare in una scena esaltante, dove la tortura in modo ironico e creativo. Non soddisfatto, Keyaru decide di umiliare Flare, alterando la sua memoria e facendola diventare la sua serva innamorata di lui. Negli episodi seguenti Keyaru otterrà una serva semi-umana e mostrerà benevolenza nei suoi confronti, quando vendicherà il suo villaggio e le lascerà scegliere se uccidere o meno gli abitanti della città che hanno distrutto il suo villaggio e schiavizzato la sua gente. Keyaru mostrerà anche intelligenza, trovando il modo di sfruttare l'epidemia che affligge la suddetta città, per guadagnare soldi per sostentarsi nel suo viaggio di vendetta. Piano piano Keyaru riuscirà a vendicarsi degli eroi che l'hanno torturato e violentato, e le vendette saranno sempre creative, originali e assolutamente gratificanti; riuscirà anche a far scricchiolare l'impero corrotto, basato su cattiverie e pugno di ferro nei confronti delle minoranze semi-umane.
Fine parte contenente spoiler
Adesso che è stata presentata la trama di "Redo of Healer", se ne possono analizzare le forze e le debolezze.
La forza di "Redo of Healer" è sicuramente il protagonista, che si può definire ben caratterizzato, soprattutto grazie ai suoi monologhi visti nei primi episodi. Keyaru è un personaggio coerente, determinato, che mostra addirittura un'evoluzione caratteriale, dovuta alle violenze subite che lo trasformano in un essere umano spezzato dal dolore, incapace di vivere come una persona normale e che si porta sempre dietro il segno della sofferenza subita. L'odio diventa la sua ragione di vita e, quando ride vedendo i suoi nemici soffrire, la sua folle risata mostra in quanti pezzi è stata spezzata la sua psiche. Keyaru diventa manipolativo, smette di vedere gli altri come persone, ma comincia a vederli unicamente come mezzo per raggiungere la sua vendetta. Un personaggio chiaro e molto ben definito capace di risultare interessante e di catturare lo spettatore grazie al suo malefico carisma.
Un altro pregio di quest'anime sono le scene di combattimento, in particolare quella contro Kureha, sorprendentemente ben fatta, capace di stupire e divertire lo spettatore.
I difetti di "Redo of Healer" sono principalmente dovuti alla sua struttura e alla sua natura isekai. Per quanto gli isekai vengano apprezzati, questo genere è talmente sfruttato, che ormai l'ambientazione fantasy, l'onnipotenza del protagonista e la presenza di un harem rendono un anime banale, e da questo punto di vista "Redo of Healer" non fa niente per distinguersi dalla massa, presentando moltissimi cliché nella loro forma classica. Il difetto strutturale di "Redo of Healer" invece è la sua ripetitività: gran parte dell'anime può essere riassunto con Keyaru che incontra un suo carnefice, inventa un piano furbo per metterlo alle strette, lo tortura in modo ironico e creativo, e poi via verso il prossimo obiettivo, con scene di sesso tra lui e il suo harem a intervallare il tutto. Per quanto questa struttura sia abbastanza originale, dopo la terza e quarta volta comincia a venire a noia e rende la serie prevedibile.
Al netto dei pregi e dei difetti, "Redo of Healer" si rivela essere un anime di qualità media, con alcuni pregi, tra cui il coraggio di rappresentare scene così forti e divisive, ma anche alcuni difetti, per quanto non eccessivamente pesanti.
Personalmente ritengo che i motivi per cui "Redo of Healer" sia diventato l'anime più odiato degli ultimi anni siano da ricondursi alla crudeltà estrema ma mai troppo esagerata o inverosimile di molte scene e soprattutto alla grande presenza di scene di sesso. Personalmente ritengo le scene di sesso di "Redo of Healer" molto eccitanti e ben fatte, e quindi sono decisamente un qualcosa di riuscito, che aggiunge valore al prodotto, purtroppo però il sesso esplicito è molto divisivo e molte persone non hanno apprezzato l'anime proprio per questo motivo, però, per quanto abbia senso evitare anime che presentano scene che non sono di nostro interesse e che possono addirittura disturbarci, dire che un anime è brutto perché presenta scene di sesso, additandolo come un difetto oggettivo, è assolutamente fuori luogo.
In definitiva, consiglio "Redo of Healer" solamente a chi non disprezza scene di atti sessuali, a chi cerca anime con protagonisti scaltri e intelligenti, a coloro a cui piacciono le storie di vendetta e a chi non disprezza eccessivamente i cliché harem ed isekai: a queste persone consiglio di prepararsi ad un'esperienza molto forte.
Agli altri consiglio di stare assolutamente alla larga da quest'anime, così da non dover più leggere commenti offensivi e poco argomentati nei social, per quanto paradossalmente le polemiche hanno contribuito enormemente alla popolarità e alla diffusione dell'anime, facendo sì che gli hater trainassero il carro del suo successo.
Voto: 6, perché sono stretto di manica, ma, fossi un altro, potrei benissimo dargli 7.
"Redo of Healer" è un anime isekai, lo definisco così perché, nonostante non parli di un umano trasportato in un altro mondo, l'anime presenta tutti i cliché del genere. Genere noto per essere molto popolare e anche per aver partorito dei veri e propri obbrobri, oltre che per l'essere stato sfruttato in ogni modo possibile ed essere venuto a noia a una gran parte dell'utenza. "Redo of Healer" è un isekai atipico, perché, invece di incentrarsi sulla classica storia del protagonista buono e coraggioso che diventa sempre più forte e finisce per salvare il mondo, "Redo of Healer" è una storia di vendetta dove le energie del protagonista sono dirette a quello, e c'è spazio per poco altro.
La storia parla del giovane Keyaru, che diventerà Keyarga, un ragazzo benedetto dal potere della magia curativa, che poi si rivelerà essere una terribile maledizione. Una volta scoperto il suo potere, il ragazzo viene reclutato dalla principessa Flare per diventare l'eroe della guarigione, così da poter diventare un suo alleato nel proteggere il regno.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Purtroppo il potere di Keyaru gli permette di curare le altre persone, ma al prezzo di dover vivere le loro sofferenze; una volta scoperto come funziona il suo potere, Keyaru si rifiuta di curare gli altri, per non dover vivere la sofferenza che ne deriva. La principessa Flare decide allora di mostrare la sua vera natura, costringendo Keyaru ad utilizzare il suo potere con la forza e sottomettendolo tramite l'uso di una droga. Qui cominciano le torture ai danni del protagonista, che diventa vittima di violenza fisica e psicologica, e questo passaggio diventa fondamentale per la caratterizzazione del protagonista, che passa dall'essere un ragazzo normale volenteroso di usare il suo potere per aiutare il prossimo a diventare un pazzo malato, cinico e disilluso, tenuto in vita unicamente dall'odio e dal desiderio di vendetta. Memorabili le scene in cui la principessa Flare, dopo averlo costretto tutto il giorno a curare altre persone, causandogli innumerevoli traumi che alterano profondamente la sua psiche, lo rinchiude per poi picchiarlo, insultarlo, obbligarlo a farle un cunnilingus, per poi picchiarlo e insultarlo nuovamente, mostrandoci come anche una donna possa essere crudele ed esercitare violenza sessuale. Iconico il momento dove Flare rovescia sulle sue parti intime la droga della quale Keyaru è dipendente, per far sì che lui si avventi sulle sue parti intime, causandole piacere con la lingua, mentre cerca di leccare ogni singola goccia della droga, di cui ormai non riesce più a fare a meno; così come Flare, anche gli altri eroi e ufficiali perpetrano su Keyaru torture e violenze di ogni tipo, in particolare sessuale. Ad un certo punto Keyaru rinsavisce, diventa immune alla droga e pianifica la sua vendetta, che diventerà la sua ragione di vita, infatti ad un certo punto Keyaru, che intelligentemente aveva finto di essere ancora succube della droga, rivela la sua vera condizione: raggirando la principessa Flare, entra in possesso di un oggetto che gli permette di tornare indietro nel tempo e ricominciare tutto da capo. Keyaru decide di sacrificare tutto, per dedicare la sua seconda vita esclusivamente alla vendetta, mostra una determinazione eccezionale, decidendo di affrontare quelle sofferenze estreme un'altra volta, al solo scopo di vendicarsi di Flare e degli altri ufficiali del regno. Questa volta però lui sviluppa da subito l'immunità alla droga, e inoltre può sfruttare i poteri ottenuti nella vita precedente, perché lui, ogni volta che cura una persona, ne ottiene le capacità, e quindi le torture della sua vita precedente diventano ora la sua forza. Così facendo, Keyaru riesce a vendicarsi della principessa Flare in una scena esaltante, dove la tortura in modo ironico e creativo. Non soddisfatto, Keyaru decide di umiliare Flare, alterando la sua memoria e facendola diventare la sua serva innamorata di lui. Negli episodi seguenti Keyaru otterrà una serva semi-umana e mostrerà benevolenza nei suoi confronti, quando vendicherà il suo villaggio e le lascerà scegliere se uccidere o meno gli abitanti della città che hanno distrutto il suo villaggio e schiavizzato la sua gente. Keyaru mostrerà anche intelligenza, trovando il modo di sfruttare l'epidemia che affligge la suddetta città, per guadagnare soldi per sostentarsi nel suo viaggio di vendetta. Piano piano Keyaru riuscirà a vendicarsi degli eroi che l'hanno torturato e violentato, e le vendette saranno sempre creative, originali e assolutamente gratificanti; riuscirà anche a far scricchiolare l'impero corrotto, basato su cattiverie e pugno di ferro nei confronti delle minoranze semi-umane.
Fine parte contenente spoiler
Adesso che è stata presentata la trama di "Redo of Healer", se ne possono analizzare le forze e le debolezze.
La forza di "Redo of Healer" è sicuramente il protagonista, che si può definire ben caratterizzato, soprattutto grazie ai suoi monologhi visti nei primi episodi. Keyaru è un personaggio coerente, determinato, che mostra addirittura un'evoluzione caratteriale, dovuta alle violenze subite che lo trasformano in un essere umano spezzato dal dolore, incapace di vivere come una persona normale e che si porta sempre dietro il segno della sofferenza subita. L'odio diventa la sua ragione di vita e, quando ride vedendo i suoi nemici soffrire, la sua folle risata mostra in quanti pezzi è stata spezzata la sua psiche. Keyaru diventa manipolativo, smette di vedere gli altri come persone, ma comincia a vederli unicamente come mezzo per raggiungere la sua vendetta. Un personaggio chiaro e molto ben definito capace di risultare interessante e di catturare lo spettatore grazie al suo malefico carisma.
Un altro pregio di quest'anime sono le scene di combattimento, in particolare quella contro Kureha, sorprendentemente ben fatta, capace di stupire e divertire lo spettatore.
I difetti di "Redo of Healer" sono principalmente dovuti alla sua struttura e alla sua natura isekai. Per quanto gli isekai vengano apprezzati, questo genere è talmente sfruttato, che ormai l'ambientazione fantasy, l'onnipotenza del protagonista e la presenza di un harem rendono un anime banale, e da questo punto di vista "Redo of Healer" non fa niente per distinguersi dalla massa, presentando moltissimi cliché nella loro forma classica. Il difetto strutturale di "Redo of Healer" invece è la sua ripetitività: gran parte dell'anime può essere riassunto con Keyaru che incontra un suo carnefice, inventa un piano furbo per metterlo alle strette, lo tortura in modo ironico e creativo, e poi via verso il prossimo obiettivo, con scene di sesso tra lui e il suo harem a intervallare il tutto. Per quanto questa struttura sia abbastanza originale, dopo la terza e quarta volta comincia a venire a noia e rende la serie prevedibile.
Al netto dei pregi e dei difetti, "Redo of Healer" si rivela essere un anime di qualità media, con alcuni pregi, tra cui il coraggio di rappresentare scene così forti e divisive, ma anche alcuni difetti, per quanto non eccessivamente pesanti.
Personalmente ritengo che i motivi per cui "Redo of Healer" sia diventato l'anime più odiato degli ultimi anni siano da ricondursi alla crudeltà estrema ma mai troppo esagerata o inverosimile di molte scene e soprattutto alla grande presenza di scene di sesso. Personalmente ritengo le scene di sesso di "Redo of Healer" molto eccitanti e ben fatte, e quindi sono decisamente un qualcosa di riuscito, che aggiunge valore al prodotto, purtroppo però il sesso esplicito è molto divisivo e molte persone non hanno apprezzato l'anime proprio per questo motivo, però, per quanto abbia senso evitare anime che presentano scene che non sono di nostro interesse e che possono addirittura disturbarci, dire che un anime è brutto perché presenta scene di sesso, additandolo come un difetto oggettivo, è assolutamente fuori luogo.
In definitiva, consiglio "Redo of Healer" solamente a chi non disprezza scene di atti sessuali, a chi cerca anime con protagonisti scaltri e intelligenti, a coloro a cui piacciono le storie di vendetta e a chi non disprezza eccessivamente i cliché harem ed isekai: a queste persone consiglio di prepararsi ad un'esperienza molto forte.
Agli altri consiglio di stare assolutamente alla larga da quest'anime, così da non dover più leggere commenti offensivi e poco argomentati nei social, per quanto paradossalmente le polemiche hanno contribuito enormemente alla popolarità e alla diffusione dell'anime, facendo sì che gli hater trainassero il carro del suo successo.
Voto: 6, perché sono stretto di manica, ma, fossi un altro, potrei benissimo dargli 7.
"Redo of Healer" è sicuramente l'anime più discusso del 2021: violenza, sesso e stupri fanno parte praticamente di ogni episodio, non lasciando niente di non visto allo spettatore.
Lo schema di quest'opera è semplice, cercare di scandalizzare il pubblico in modo da cercare facile popolarità, e in effetti ci riesce benissimo.
Qual è il problema allora? Semplice, che, tolte le scene "scandalose", non rimane praticamente niente. E mentre i più giovani probabilmente rimangono impressionati ed eccitati da queste, i veterani (che ormai hanno visto di tutto, comprese scene peggiori) si accorgono praticamente subito che il resto è di una mediocrità disarmante.
Di ambientazione fantasy, siamo di fronte al giovane protagonista Keyarga che viene scelto per essere l'eroe della guarigione; per sua sfortuna però gli altri eroi sono completamente fuori di cervello e decidono che è molto meglio drogarlo, stuprarlo e torturarlo, che provare a collaborare normalmente, in modo da poter sfruttare così i suoi poteri senza che possa reagire.
Ovviamente questo succede al solo scopo di mettere in condizioni il protagonista di vendicarsi, che grazie alla pietra filosofale riesce a tornare indietro nel tempo, in modo da azzerare i quattro anni precedenti e poter così pianificare la sua vendetta contro gli altri eroi.
Già di suo la vedetta è un classico che annoia a morte, sai già "cosa" vuole fare il protagonista, anche se manca il "come". Qui infatti la situazione non migliora, perché il come lo fa è molto semplice: "Hiru!" è la cosa che sentirete continuamente, ovvero la storpiatura giapponese della parola "Heal!". Già, perché il protagonista è così over-powered, che risolverà qualsiasi situazione pronunciando quella parola: cancellare la memoria, cambiare aspetto, manipolare il tempo, curare qualsiasi cosa, attaccare e chi più ne ha più ne metta (tipico del curatore, insomma). Si ha così da subito la sensazione che non ci sia mai un vero pericolo, provocando narcolessia allo spettatore che rimane suo malgrado in attesa che la buffonata dell'episodio giunga alla fase della scena scandalosa (che sia sesso, stupro o tortura).
I personaggi che accompagnano Keyarga (che compongono ovviamente un harem penoso) sono del tutto piatti e mal caratterizzati, non hanno un briciolo di autonomia, perché sono completamente subordinati a lui, a volte senza un motivo logico. Lui invece ne abusa tranquillamente perché, a quanto pare, se sei stato abusato, è giusto cercare di infilare il membro in qualsiasi cosa si muova, anche ingannando persone che non c'entrano niente.
Le scene di sesso o di violenza spesso sembrano il vero fine che giustifica però delle azione illogiche o poco credibili, tanto da farle sembrare buttate lì a caso giusto per colmare il vuoto tra le scene "scandalose": i meno sprovveduti non faranno fatica a scoprire che, tolta questa coperta, rimane solo una sceneggiatura imbarazzante.
Per quanto riguarda l'aspetto estetico, il character design è abbastanza anonimo, ma con alcune particolarità: i personaggi sembrano spesso strabici, mentre le espressioni "psicopatiche" o "folli" risultano ridicole e suscitano ilarità, abbattendo inevitabilmente un qualsiasi tentativo di creare drammaticità nella scena.
In conclusione, l'idea di un anime estremo e violento poteva essere buona (vedasi "Berseker" o "Higurashi no Naku Koro ni" ad esempio), ma quello che ne è venuto fuori risulta solamente un tentativo goffo di realizzare un "Games of Thrones" animato, fallendo rovinosamente e rendendo l'opera grottesca.
Lo schema di quest'opera è semplice, cercare di scandalizzare il pubblico in modo da cercare facile popolarità, e in effetti ci riesce benissimo.
Qual è il problema allora? Semplice, che, tolte le scene "scandalose", non rimane praticamente niente. E mentre i più giovani probabilmente rimangono impressionati ed eccitati da queste, i veterani (che ormai hanno visto di tutto, comprese scene peggiori) si accorgono praticamente subito che il resto è di una mediocrità disarmante.
Di ambientazione fantasy, siamo di fronte al giovane protagonista Keyarga che viene scelto per essere l'eroe della guarigione; per sua sfortuna però gli altri eroi sono completamente fuori di cervello e decidono che è molto meglio drogarlo, stuprarlo e torturarlo, che provare a collaborare normalmente, in modo da poter sfruttare così i suoi poteri senza che possa reagire.
Ovviamente questo succede al solo scopo di mettere in condizioni il protagonista di vendicarsi, che grazie alla pietra filosofale riesce a tornare indietro nel tempo, in modo da azzerare i quattro anni precedenti e poter così pianificare la sua vendetta contro gli altri eroi.
Già di suo la vedetta è un classico che annoia a morte, sai già "cosa" vuole fare il protagonista, anche se manca il "come". Qui infatti la situazione non migliora, perché il come lo fa è molto semplice: "Hiru!" è la cosa che sentirete continuamente, ovvero la storpiatura giapponese della parola "Heal!". Già, perché il protagonista è così over-powered, che risolverà qualsiasi situazione pronunciando quella parola: cancellare la memoria, cambiare aspetto, manipolare il tempo, curare qualsiasi cosa, attaccare e chi più ne ha più ne metta (tipico del curatore, insomma). Si ha così da subito la sensazione che non ci sia mai un vero pericolo, provocando narcolessia allo spettatore che rimane suo malgrado in attesa che la buffonata dell'episodio giunga alla fase della scena scandalosa (che sia sesso, stupro o tortura).
I personaggi che accompagnano Keyarga (che compongono ovviamente un harem penoso) sono del tutto piatti e mal caratterizzati, non hanno un briciolo di autonomia, perché sono completamente subordinati a lui, a volte senza un motivo logico. Lui invece ne abusa tranquillamente perché, a quanto pare, se sei stato abusato, è giusto cercare di infilare il membro in qualsiasi cosa si muova, anche ingannando persone che non c'entrano niente.
Le scene di sesso o di violenza spesso sembrano il vero fine che giustifica però delle azione illogiche o poco credibili, tanto da farle sembrare buttate lì a caso giusto per colmare il vuoto tra le scene "scandalose": i meno sprovveduti non faranno fatica a scoprire che, tolta questa coperta, rimane solo una sceneggiatura imbarazzante.
Per quanto riguarda l'aspetto estetico, il character design è abbastanza anonimo, ma con alcune particolarità: i personaggi sembrano spesso strabici, mentre le espressioni "psicopatiche" o "folli" risultano ridicole e suscitano ilarità, abbattendo inevitabilmente un qualsiasi tentativo di creare drammaticità nella scena.
In conclusione, l'idea di un anime estremo e violento poteva essere buona (vedasi "Berseker" o "Higurashi no Naku Koro ni" ad esempio), ma quello che ne è venuto fuori risulta solamente un tentativo goffo di realizzare un "Games of Thrones" animato, fallendo rovinosamente e rendendo l'opera grottesca.
Keare è un giovane ragazzo, l'eroe della guarigione. Lui e gli altri eroi partono per distruggere la regina dei demoni per salvare il mondo, ma il povero eroe della guarigione viene maltrattato, seviziato e stuprato dagli altri eroi. Quando durante lo scontro finale le sorti della battaglia sembrano segnate e inevitabili, il ragazzo utilizza il suo potere su di un potentissimo artefatto recuperato dall'uccisione della regina dei demoni e resetta il mondo intero. Keare, conscio di quanto gli sarebbe successo di lì a pochi anni, si prepara, allenandosi e acquisendo nuove abilità, per poi poter mettere in atto la sua vendetta contro tutti quelli che nella vita precedente lo hanno fatto soffrire.
La trama è piuttosto semplice e lineare, tanto quanto lo svolgimento. La regia è piuttosto buona. Inizialmente l'anime comincia proprio con un episodio che sembra essere l'epilogo della storia, per poi resettare quanto accaduto e ricominciare da capo. Il protagonista, conscio di quanto gli accadrà, decide di vendicarsi di quanti gli hanno fatto un torto. Le punizioni violente e sessuali sulle prime vittime sono particolarmente buone e espirate, sebbene piuttosto spinte e quasi inaccettabili, ma alla fin fine ci possono stare. A seguire però divengono ripetitive e monotone, perdendo di impatto e divenendo la norma.
La caratterizzazione dei personaggi è piuttosto buona sotto molti punti di vista. Il disprezzo, l'odiosità, la malvagità e il disgusto per i personaggi che hanno seviziato e stuprato più volte il protagonista, nel loro insieme, fanno crescere, senza alcun dubbio, odio nei loro confronti da parte anche dello spettatore, che non può non empatizzare con il povero Keare e in cuor suo godere o quantomeno essere d'accordo sulla sua giusta vendetta. Keare, divenuto poi Keyarga, al primo impatto è semplicemente un folle, psicopatico, maniaco sessuale e avido, ma ad un'analisi un po' più attenta è anche altruista e, nonostante sia in tutto e per tutto un antieroe all'apparenza, sotto sotto fa anche la cosa giusta non solo per sé stesso.
Il comparto tecnico nel complesso è piuttosto buono.
In conclusione, è un'opera decisamente forte che fa discutere non solo per i suoi toni ma anche per le sue tematiche; avevamo bisogno di un altro antieroe, di qualcuno che divergesse dalle solite strade buoniste e prevedibili che hanno un po' stufato. Purtroppo però si nota la difficoltà di tenere alto lo stile iniziale, divenendo poi più prevedibile e banale. L'opera osa dove molti impallidiscono, ritengo che questo sia da premiare, e non è assolutamente da promuovere lo stupro e qualsiasi altra azione di gran lunga discutibile nel nostro mondo ma che, calata in quel contesto, ci può anche stare, è un'opera di finzione...
Un buon anime ma non adatto a tutti!
La trama è piuttosto semplice e lineare, tanto quanto lo svolgimento. La regia è piuttosto buona. Inizialmente l'anime comincia proprio con un episodio che sembra essere l'epilogo della storia, per poi resettare quanto accaduto e ricominciare da capo. Il protagonista, conscio di quanto gli accadrà, decide di vendicarsi di quanti gli hanno fatto un torto. Le punizioni violente e sessuali sulle prime vittime sono particolarmente buone e espirate, sebbene piuttosto spinte e quasi inaccettabili, ma alla fin fine ci possono stare. A seguire però divengono ripetitive e monotone, perdendo di impatto e divenendo la norma.
La caratterizzazione dei personaggi è piuttosto buona sotto molti punti di vista. Il disprezzo, l'odiosità, la malvagità e il disgusto per i personaggi che hanno seviziato e stuprato più volte il protagonista, nel loro insieme, fanno crescere, senza alcun dubbio, odio nei loro confronti da parte anche dello spettatore, che non può non empatizzare con il povero Keare e in cuor suo godere o quantomeno essere d'accordo sulla sua giusta vendetta. Keare, divenuto poi Keyarga, al primo impatto è semplicemente un folle, psicopatico, maniaco sessuale e avido, ma ad un'analisi un po' più attenta è anche altruista e, nonostante sia in tutto e per tutto un antieroe all'apparenza, sotto sotto fa anche la cosa giusta non solo per sé stesso.
Il comparto tecnico nel complesso è piuttosto buono.
In conclusione, è un'opera decisamente forte che fa discutere non solo per i suoi toni ma anche per le sue tematiche; avevamo bisogno di un altro antieroe, di qualcuno che divergesse dalle solite strade buoniste e prevedibili che hanno un po' stufato. Purtroppo però si nota la difficoltà di tenere alto lo stile iniziale, divenendo poi più prevedibile e banale. L'opera osa dove molti impallidiscono, ritengo che questo sia da premiare, e non è assolutamente da promuovere lo stupro e qualsiasi altra azione di gran lunga discutibile nel nostro mondo ma che, calata in quel contesto, ci può anche stare, è un'opera di finzione...
Un buon anime ma non adatto a tutti!
È un anime che riesce nel tentativo di proporre una ventata di novità.
C'è tutto quello che si può desiderare: la figura dell'antieroe, intrighi, depravazione e tutte le bassezze che l'essere umano è in grado di compiere. Il tutto condito con una trama coerente. Cosa si può volere di più?
L'ho riguardato due volte per cercare dei difetti, ma non ne ho trovati. Per ora lo reputo il miglior anime del 2021. Consigliato, ma non a tutti, come il cinema d'autore.
Voto: 11/10
P.S. Nel genere hentai si mostrano i genitali, questo è un ecchi spinto. Se siete puritani, perbenisti o siete abituati a contenuti televisivi, statene lontani il più possibile.
C'è tutto quello che si può desiderare: la figura dell'antieroe, intrighi, depravazione e tutte le bassezze che l'essere umano è in grado di compiere. Il tutto condito con una trama coerente. Cosa si può volere di più?
L'ho riguardato due volte per cercare dei difetti, ma non ne ho trovati. Per ora lo reputo il miglior anime del 2021. Consigliato, ma non a tutti, come il cinema d'autore.
Voto: 11/10
P.S. Nel genere hentai si mostrano i genitali, questo è un ecchi spinto. Se siete puritani, perbenisti o siete abituati a contenuti televisivi, statene lontani il più possibile.
Parliamoci chiaro: siamo di fronte a un anime geniale, e non tanto per la storia, la trama o il comparto tecnico in quanto tale, ma proprio per quello che potete leggere nelle altre recensioni.
Lo scopo di quest'opera era infatti alimentare tutto quanto potesse indignare, scandalizzare e creare l'opposto di ciò a cui si è abituati: un eroe che tutti si aspettano si redima in qualche modo o che sia sul punto di far qualcosa di buono che invece scivola sempre di più verso una malvagità gratuita e priva di giustificazioni. Un mondo scabroso in cui proprio l'eroe è quello che tutto sommato preferisce i "cattivi" agli altri eroi buoni.
Non mi dilungherò oltre sulla trama in sé, che è stata egregiamente recensita da altri, ma sul fatto che l'autore cercherà dall'inizio alla fine di creare tutto ciò che di scorretto possiate immaginare. Razzismo, schiavitù, stupri, violenza e molto altro verranno usati nel modo peggiore possibile, per prendere di fatto in giro tutti i movimenti buonisti che esistono nella realtà quotidiana di ognuno di noi e demolendo quell'aura sacra che normalmente c'è in ogni anime relativamente all'eroe.
L'opera quindi risulta geniale nella misura in cui è riuscita a scandalizzare perfino persone che recensiscono su AnimeClick.it, e a trascinarli nella mischia.
Spero fortemente che avranno il coraggio di animare anche cose più estreme come "Rooftop Sword Master" o "Fukushuu o Koinegau", per vedere le reazioni a roba molto più estrema.
Lo scopo di quest'opera era infatti alimentare tutto quanto potesse indignare, scandalizzare e creare l'opposto di ciò a cui si è abituati: un eroe che tutti si aspettano si redima in qualche modo o che sia sul punto di far qualcosa di buono che invece scivola sempre di più verso una malvagità gratuita e priva di giustificazioni. Un mondo scabroso in cui proprio l'eroe è quello che tutto sommato preferisce i "cattivi" agli altri eroi buoni.
Non mi dilungherò oltre sulla trama in sé, che è stata egregiamente recensita da altri, ma sul fatto che l'autore cercherà dall'inizio alla fine di creare tutto ciò che di scorretto possiate immaginare. Razzismo, schiavitù, stupri, violenza e molto altro verranno usati nel modo peggiore possibile, per prendere di fatto in giro tutti i movimenti buonisti che esistono nella realtà quotidiana di ognuno di noi e demolendo quell'aura sacra che normalmente c'è in ogni anime relativamente all'eroe.
L'opera quindi risulta geniale nella misura in cui è riuscita a scandalizzare perfino persone che recensiscono su AnimeClick.it, e a trascinarli nella mischia.
Spero fortemente che avranno il coraggio di animare anche cose più estreme come "Rooftop Sword Master" o "Fukushuu o Koinegau", per vedere le reazioni a roba molto più estrema.
Violenze fisiche, psicologiche, sessuali, incesti, cannibalismo, orge e chi più ne ha più ne metta: questo è "Kaifuku Jutsushi no Yarinaoshi" o, se si preferisce, "Redo of Healer". Si tratta di un anime tratto dalla corrispettiva light novel, andato in onda durante l'inverno del 2021 e prodotto dallo studio TNK. La trama è alquanto semplice: Keyarga, il protagonista, sarà impegnato nella sua vendetta personale contro chi precedentemente aveva abusato di lui e lo aveva usato per i suoi scopi. Infatti, grazie alla pietra filosofale, riesce ad annullare i quattro anni precedenti e a riviverli, questa volta, in modo consapevole.
Keyarga, come caratterizzazione, non mi dispiace per nulla: man mano diventa sempre più carismatico, sicuro di sé e spietato, ragionando sempre parecchio prima di compiere una qualsiasi mossa. Anche la sua voglia di vendetta sempre ardente e sempre presente mi porta ad apprezzare questo personaggio.
Per gli altri personaggi, prevalentemente donne, si nota come queste, dopo il lavaggio del cervello, non abbiano una vera e propria caratterizzazione, infatti, per quanto aiutino Keyarga, restano comunque i suoi burattini.
L'unico personaggio maschio con cui sembrerebbe andar d'accordo è Karman, con cui (s)fortunatamente non si sfocia nello yaoi, l'unica cosa che manca, dato che si arriva anche allo yuri.
Nonostante l'indecenza costante, mostrata episodio dopo episodio, la trama non mi dispiacerebbe, ma lo sviluppo fa sì che, fin troppo spesso, gli episodi siano la fotocopia dei precedenti. Infatti, si ha la ripetizione costante di uno schema ben preciso: un po' di azione (pochissima) che in un modo o nell'altro si trasforma in nottate di sesso, il che potrebbe andare bene, ma almeno senza le stesse ripetizioni e cercando di andare avanti con la storia in modo decente...
Ciò che ho odiato è invece il fatto che tutte, mi riferisco soprattutto a coloro a cui non è stato fatto il lavaggio del cervello, si affidino a Keyarga, senza chiedersi praticamente nulla di lui, e il fatto che lui le domini con il sesso, rendendole innocue (?).
Accetto la sua vendetta, anche perché, considerando il suo passato, in alcune situazioni i personaggi ricevono proprio quel che si meritano, ma in questo caso il punto centrale si sposta dalla vendetta ai continui abusi di Keyarga.
Sono dodici episodi di cui se ne salvano davvero pochi, e quei pochi non possono assolutamente essere definiti poi così buoni. I primi non sembrano essere male, anche perché viene presentata questa storia abbastanza originale, ma più si guarda e più si capisce come il punto centrale venga accantonato per "dar piacere" a Keyarga.
Come scrivevo sopra, si alternano episodi ripetitivi, lenti e noiosi, ad altri molto, troppo veloci, anche perché non ci si concentra parecchio sulla vera trama. Sono più gli episodi in cui vi sono molte più violenze e abusi che quelli in cui si va avanti con la vera storia.
In generale tutto risulta essere buttato lì a caso senza alcuna spiegazione, e soprattutto l'ingresso in scena di Keyarga (quando servirebbe il suo aiuto e la sua forza) è inspiegabilmente ritardato.
Per quel che riguarda il comparto tecnico, secondo me, è appena sotto la sufficienza, infatti i disegni e il character design obiettivamente non sono male, ma a me non sono piaciuti più di tanto, mentre le animazioni sono proprio mal realizzate, in alcuni tratti più di altri. L'unica cosa positiva è l'ending "Yume de Sekai wo Kaeru Nara" da ARCANA PROJECT che mi è proprio piaciuta, anche se c'è di meglio.
Tra indecenza e illogicità si conclude quella che sembrerebbe essere solo la prima stagione di "Redo of Healer", infatti questa serie non si conclude, anzi ancora Keyarga non ha nemmeno completato la sua vendetta, senza considerare tutta la storia che deriverà dal Re dei Demoni. Quindi è parecchio in sospeso.
Non si tratta di una serie che consiglierei, ma, se si ha voglia di un hentai (infatti non si ferma solo all' "ecchi") farcito da un po' di trama poco e mal sviluppata, credo che questa serie sia adatta...
Voto: 4,5/10
Keyarga, come caratterizzazione, non mi dispiace per nulla: man mano diventa sempre più carismatico, sicuro di sé e spietato, ragionando sempre parecchio prima di compiere una qualsiasi mossa. Anche la sua voglia di vendetta sempre ardente e sempre presente mi porta ad apprezzare questo personaggio.
Per gli altri personaggi, prevalentemente donne, si nota come queste, dopo il lavaggio del cervello, non abbiano una vera e propria caratterizzazione, infatti, per quanto aiutino Keyarga, restano comunque i suoi burattini.
L'unico personaggio maschio con cui sembrerebbe andar d'accordo è Karman, con cui (s)fortunatamente non si sfocia nello yaoi, l'unica cosa che manca, dato che si arriva anche allo yuri.
Nonostante l'indecenza costante, mostrata episodio dopo episodio, la trama non mi dispiacerebbe, ma lo sviluppo fa sì che, fin troppo spesso, gli episodi siano la fotocopia dei precedenti. Infatti, si ha la ripetizione costante di uno schema ben preciso: un po' di azione (pochissima) che in un modo o nell'altro si trasforma in nottate di sesso, il che potrebbe andare bene, ma almeno senza le stesse ripetizioni e cercando di andare avanti con la storia in modo decente...
Ciò che ho odiato è invece il fatto che tutte, mi riferisco soprattutto a coloro a cui non è stato fatto il lavaggio del cervello, si affidino a Keyarga, senza chiedersi praticamente nulla di lui, e il fatto che lui le domini con il sesso, rendendole innocue (?).
Accetto la sua vendetta, anche perché, considerando il suo passato, in alcune situazioni i personaggi ricevono proprio quel che si meritano, ma in questo caso il punto centrale si sposta dalla vendetta ai continui abusi di Keyarga.
Sono dodici episodi di cui se ne salvano davvero pochi, e quei pochi non possono assolutamente essere definiti poi così buoni. I primi non sembrano essere male, anche perché viene presentata questa storia abbastanza originale, ma più si guarda e più si capisce come il punto centrale venga accantonato per "dar piacere" a Keyarga.
Come scrivevo sopra, si alternano episodi ripetitivi, lenti e noiosi, ad altri molto, troppo veloci, anche perché non ci si concentra parecchio sulla vera trama. Sono più gli episodi in cui vi sono molte più violenze e abusi che quelli in cui si va avanti con la vera storia.
In generale tutto risulta essere buttato lì a caso senza alcuna spiegazione, e soprattutto l'ingresso in scena di Keyarga (quando servirebbe il suo aiuto e la sua forza) è inspiegabilmente ritardato.
Per quel che riguarda il comparto tecnico, secondo me, è appena sotto la sufficienza, infatti i disegni e il character design obiettivamente non sono male, ma a me non sono piaciuti più di tanto, mentre le animazioni sono proprio mal realizzate, in alcuni tratti più di altri. L'unica cosa positiva è l'ending "Yume de Sekai wo Kaeru Nara" da ARCANA PROJECT che mi è proprio piaciuta, anche se c'è di meglio.
Tra indecenza e illogicità si conclude quella che sembrerebbe essere solo la prima stagione di "Redo of Healer", infatti questa serie non si conclude, anzi ancora Keyarga non ha nemmeno completato la sua vendetta, senza considerare tutta la storia che deriverà dal Re dei Demoni. Quindi è parecchio in sospeso.
Non si tratta di una serie che consiglierei, ma, se si ha voglia di un hentai (infatti non si ferma solo all' "ecchi") farcito da un po' di trama poco e mal sviluppata, credo che questa serie sia adatta...
Voto: 4,5/10
"Regista-san, dobbiamo fare la scena il più disturbante possibile, così la gente parlerà di noi!!11!1!".
Credo che sia stata più o meno questa la conversazione in studio poco prima di iniziare il lavoro...
Scherzi a parte, non ho letto il manga, quindi non so se anche lì sia tutto uguale, ma posso dire con certezza che le scene erotiche fini a sé stesse sono troppe e spezzano parecchio il ritmo della trama, che sembra non sapere bene quale direzione prendere: se essere un dark-fantasy o un 'Ishuzoku Reviewers 2'.
Trovo certe indecisioni fastidiose e credo che questo sia stato l'errore fatale, perché non sono riusciti a far bene nessuna delle due cose. Né drammatico né erotico, né carne né pesce, "né cane né lupo, sa soltanto quello che non è" (cit.).
E lasciamo stare il secondo episodio, di cui tutti hanno già parlato abbastanza e che io ho ritenuto essere un disperato tentativo di fare più scalpore possibile, così da guadagnare notorietà (positiva o negativa che fosse, immagino che l'importante sia far parlare di sé...) e mascherare così tutti gli altri buchi nella storia.
Date queste premesse e la generale scarsa caratterizzazione dei personaggi, non sono riuscito ad empatizzare con nessuno in particolare, quindi non ho provato un briciolo della goduria che suppongo avrei dovuto provare per le varie vendette del protagonista.
Le basi per una storia diversa dal solito c'erano, per questo il voto non sarà severo... però rimane uno spreco di potenziale pazzesco, peccato.
Credo che sia stata più o meno questa la conversazione in studio poco prima di iniziare il lavoro...
Scherzi a parte, non ho letto il manga, quindi non so se anche lì sia tutto uguale, ma posso dire con certezza che le scene erotiche fini a sé stesse sono troppe e spezzano parecchio il ritmo della trama, che sembra non sapere bene quale direzione prendere: se essere un dark-fantasy o un 'Ishuzoku Reviewers 2'.
Trovo certe indecisioni fastidiose e credo che questo sia stato l'errore fatale, perché non sono riusciti a far bene nessuna delle due cose. Né drammatico né erotico, né carne né pesce, "né cane né lupo, sa soltanto quello che non è" (cit.).
E lasciamo stare il secondo episodio, di cui tutti hanno già parlato abbastanza e che io ho ritenuto essere un disperato tentativo di fare più scalpore possibile, così da guadagnare notorietà (positiva o negativa che fosse, immagino che l'importante sia far parlare di sé...) e mascherare così tutti gli altri buchi nella storia.
Date queste premesse e la generale scarsa caratterizzazione dei personaggi, non sono riuscito ad empatizzare con nessuno in particolare, quindi non ho provato un briciolo della goduria che suppongo avrei dovuto provare per le varie vendette del protagonista.
Le basi per una storia diversa dal solito c'erano, per questo il voto non sarà severo... però rimane uno spreco di potenziale pazzesco, peccato.
Questo anime si chiama "Redo of Healer", una serie super-criticata da tantissimi utenti online, distruggendone a parer mio ogni significato (per quanti ne possa avere).
Prima di tutto concentriamoci sulla trama. Tutto inizia con il protagonista che, scelto per diventare eroe, parte per la capitale, dove però verrà sfruttato e abusato in ogni modo possibile a causa della sua magia curativa; grazie alla pietra filosofale riuscirà a riavvolgere il tempo e a rincominciare la sua vita da prima che venisse scelto come eroe, mantenendo però i suoi ricordi e la sua sete di vendetta. Tutta la serie gira intorno al protagonista (decisamente simile a Light Yagami di "Death Note", a parer mio) mezzo matto che vuole vendicarsi, torturando e uccidendo tutti quelli che gli avevano fatto del male.
Questa, riassumendo al massimo, è la storia. Analizzando a mente fredda la trama, la trovo decisamente interessante, e si distingue a livello di originalità da molti altri anime tutti uguali, dove il protagonista è molto debole e poi con tanto sudore e olio di gomito diventa over-powered, e nel frattempo si innamora e ha una relazione con un personaggio. Qui partiamo già con il protagonista che è praticamente immortale, ma soprattutto mezzo matto e senza alcuna intenzione di crearsi una relazione stabile. Questo a parer mio è già un punto a favore per questa serie, che è stata in grado di distinguersi da molte altre.
Tuttavia, l'aspetto che più mi ha colpito (sia in positivo che in negativo) di questa serie è il concetto di violenza contenuto al suo interno. Questo anime a parer mio è uno dei più violenti che io abbia mai visto, la violenza di questo anime è basata sullo stupro e sulle violenze sessuali in generale, oltre ovviamente alle varie scene classiche dove ci sono persone che muoiono dissanguate. Credo che l'intenzione fosse quella di imprimere le scene di violenza nella mente dello spettatore, in modo da far capire la crudeltà e l'anti-eticità dello stupro, cercando così di mitigare (per quanto possibile) tale fenomeno, che purtroppo avviene anche nella realtà. A parer mio ci sono riusciti in pieno. Io non sono mai rimasto così sconvolto come è successo in questo anime, tutto grazie a scene a dir poco raccapriccianti. Qua e là siamo incappati in qualche bucherello di trama, ma niente di troppo grave, a parer mio.
Passiamo alla questione sesso. Questa serie secondo me è un ecchi, ma è proprio al limite, sarebbe stato definibile tranquillamente anche hentai. Ci sono tante (davvero tante) scene di sesso, anzi forse addirittura troppe, o più che altro senza alcun significato... Buttate là per riempire il tempo tra una vicenda e l'altra. Devo dire che a parer mio hanno un po' esagerato.
Il character design lo ho trovato abbastanza carino e "originale", ma si poteva fare decisamente di meglio. Le animazioni in particolare nelle scene frenetiche dei combattimenti mi hanno stupito, in quanto sono davvero fatte bene, e si vede che c'è stato impegno nel realizzarle. Anche l'aspetto grafico dell'anime non è per niente male, gli ambienti e i paesaggi sono davvero ben strutturati e disegnati.
Credo che questa serie non sia vagamente paragonabile ai grandi capolavori (senza fare nomi), tuttavia ha un suo perché. In fase di produzione c'è stato molto lavoro e impegno nel tentativo di far uscire qualcosa di quantomeno guardabile, e questa cosa si nota a livello di trama e contenuti, dimostrando così la differenza tra qualcosa in cui c'è stato un minimo di impegno rispetto a qualcosa di buttato là tanto per fare qualcosa.
L'ho trovata carina e godibile, ma mi aspetto qualcosa di più nella ipotetica seconda stagione, meno errori, meno buchi di trama ecc.
In sostanza, non credo che sia un abominio, come descritto da tanti utenti nel web, certo ci sono delle cose contestabili, ma una valutazione inferiore ad 8 non mi sento di dargliela, in quanto mi ha saputo intrattenere, si è distinta sia in positivo sia in negativo da tantissimi altri anime, e l'obbiettivo di rendere orripilanti le scene di violenza è stato centrato in pieno.
I fattori sopra riportati, come l'originalità della serie, la bellezza delle ambientazioni e dell'aspetto fisico dei personaggi, la pulizia e la tecnica delle animazioni, ma in particolare saper intrattenere lo spettatore, credo che siano i fattori più importanti per definire quanto sia bello un anime, e sicuramente una valutazione inferiore ad 8 non sarebbe corretta, perché questi pochi fattori sono stati tutti (qualcuno di più, qualcuno di meno) rispettati.
Sicuramente non è tra le serie migliori esistenti, e senza ombra di dubbio ci sono persone a cui questa sua originalità non è piaciuta, tuttavia io personalmente non ho riscontrato molti dei fattori negativi che altri utenti hanno riportato su questa serie e che li hanno portati a dare una valutazione estremamente bassa. Questa serie non è adatta a tutte le persone, tuttavia ci sono serie decisamente peggiori. Mi sento in grado di poter dire che, se cercate qualche serie violenta e che vi sappia intrattenere, questa è un buon candidato, tuttavia, se cercate qualcosa che vi appaghi a livello emotivo, questa serie non è la migliore, in quanto raramente è riuscita a trasmettere emozioni positive.
Prima di tutto concentriamoci sulla trama. Tutto inizia con il protagonista che, scelto per diventare eroe, parte per la capitale, dove però verrà sfruttato e abusato in ogni modo possibile a causa della sua magia curativa; grazie alla pietra filosofale riuscirà a riavvolgere il tempo e a rincominciare la sua vita da prima che venisse scelto come eroe, mantenendo però i suoi ricordi e la sua sete di vendetta. Tutta la serie gira intorno al protagonista (decisamente simile a Light Yagami di "Death Note", a parer mio) mezzo matto che vuole vendicarsi, torturando e uccidendo tutti quelli che gli avevano fatto del male.
Questa, riassumendo al massimo, è la storia. Analizzando a mente fredda la trama, la trovo decisamente interessante, e si distingue a livello di originalità da molti altri anime tutti uguali, dove il protagonista è molto debole e poi con tanto sudore e olio di gomito diventa over-powered, e nel frattempo si innamora e ha una relazione con un personaggio. Qui partiamo già con il protagonista che è praticamente immortale, ma soprattutto mezzo matto e senza alcuna intenzione di crearsi una relazione stabile. Questo a parer mio è già un punto a favore per questa serie, che è stata in grado di distinguersi da molte altre.
Tuttavia, l'aspetto che più mi ha colpito (sia in positivo che in negativo) di questa serie è il concetto di violenza contenuto al suo interno. Questo anime a parer mio è uno dei più violenti che io abbia mai visto, la violenza di questo anime è basata sullo stupro e sulle violenze sessuali in generale, oltre ovviamente alle varie scene classiche dove ci sono persone che muoiono dissanguate. Credo che l'intenzione fosse quella di imprimere le scene di violenza nella mente dello spettatore, in modo da far capire la crudeltà e l'anti-eticità dello stupro, cercando così di mitigare (per quanto possibile) tale fenomeno, che purtroppo avviene anche nella realtà. A parer mio ci sono riusciti in pieno. Io non sono mai rimasto così sconvolto come è successo in questo anime, tutto grazie a scene a dir poco raccapriccianti. Qua e là siamo incappati in qualche bucherello di trama, ma niente di troppo grave, a parer mio.
Passiamo alla questione sesso. Questa serie secondo me è un ecchi, ma è proprio al limite, sarebbe stato definibile tranquillamente anche hentai. Ci sono tante (davvero tante) scene di sesso, anzi forse addirittura troppe, o più che altro senza alcun significato... Buttate là per riempire il tempo tra una vicenda e l'altra. Devo dire che a parer mio hanno un po' esagerato.
Il character design lo ho trovato abbastanza carino e "originale", ma si poteva fare decisamente di meglio. Le animazioni in particolare nelle scene frenetiche dei combattimenti mi hanno stupito, in quanto sono davvero fatte bene, e si vede che c'è stato impegno nel realizzarle. Anche l'aspetto grafico dell'anime non è per niente male, gli ambienti e i paesaggi sono davvero ben strutturati e disegnati.
Credo che questa serie non sia vagamente paragonabile ai grandi capolavori (senza fare nomi), tuttavia ha un suo perché. In fase di produzione c'è stato molto lavoro e impegno nel tentativo di far uscire qualcosa di quantomeno guardabile, e questa cosa si nota a livello di trama e contenuti, dimostrando così la differenza tra qualcosa in cui c'è stato un minimo di impegno rispetto a qualcosa di buttato là tanto per fare qualcosa.
L'ho trovata carina e godibile, ma mi aspetto qualcosa di più nella ipotetica seconda stagione, meno errori, meno buchi di trama ecc.
In sostanza, non credo che sia un abominio, come descritto da tanti utenti nel web, certo ci sono delle cose contestabili, ma una valutazione inferiore ad 8 non mi sento di dargliela, in quanto mi ha saputo intrattenere, si è distinta sia in positivo sia in negativo da tantissimi altri anime, e l'obbiettivo di rendere orripilanti le scene di violenza è stato centrato in pieno.
I fattori sopra riportati, come l'originalità della serie, la bellezza delle ambientazioni e dell'aspetto fisico dei personaggi, la pulizia e la tecnica delle animazioni, ma in particolare saper intrattenere lo spettatore, credo che siano i fattori più importanti per definire quanto sia bello un anime, e sicuramente una valutazione inferiore ad 8 non sarebbe corretta, perché questi pochi fattori sono stati tutti (qualcuno di più, qualcuno di meno) rispettati.
Sicuramente non è tra le serie migliori esistenti, e senza ombra di dubbio ci sono persone a cui questa sua originalità non è piaciuta, tuttavia io personalmente non ho riscontrato molti dei fattori negativi che altri utenti hanno riportato su questa serie e che li hanno portati a dare una valutazione estremamente bassa. Questa serie non è adatta a tutte le persone, tuttavia ci sono serie decisamente peggiori. Mi sento in grado di poter dire che, se cercate qualche serie violenta e che vi sappia intrattenere, questa è un buon candidato, tuttavia, se cercate qualcosa che vi appaghi a livello emotivo, questa serie non è la migliore, in quanto raramente è riuscita a trasmettere emozioni positive.
“Redo of Healer”, ovvero uno dei più fulgidi esempi di come gettare dalla finestra una buona idea, trasformandola in un’imbarazzante accozzaglia di irritanti, demenziali sciocchezze.
Premessa: sin da subito si percepisce un discreto lavoro artistico, buone animazioni che sfoggiano picchi di qualità soprattutto nei duelli o nei combattimenti più dinamici, mentre peccano davvero di grazia e addirittura nelle proporzioni in tanti altri frangenti; come episodio pilota, il primo lascia un po' perplessi, ma la valutazione non può essere subito negativa. Tramite un incipit molto crudo (e per alcuni punti incomprensibile), vengono introdotti una serie di personaggi che purtroppo saranno adoperati in modo scialbo e addirittura insensato nel prosieguo della stagione.
Questa è la (deludente) fantasy story di Keyarga, un semplice popolano abitante un paesino sperduto di un feudo ai servigi della famiglia reale, che raggiunta la maggiore età conquista il marchio di “hero”, un destino scritto nel futuro di pochi eletti capace di manifestarsi con un simbolo simile a una runa sfavillante sul dorso della mano. Flare, figlia del re, è momentaneamente incaricata di trovare questi eletti e condurli a palazzo, per iniziarli alla vita da “eroe”, ovvero servire la corona e intraprendere pericolose missioni contro mostri, briganti e quant’altro minacci la contea.
Fin qui, un classicone senza infamia né lode, niente di nuovo diremmo, banalità su banalità che però, se sviluppate con successo, potrebbero realizzarsi in una trama intrigante.
Cominciamo a storcere il naso quando Keyarga, a cavallo di ricordi un po' confusi, narra dei suoi crescenti e sorprendenti poteri guadagnati in modo piuttosto curioso, spiegando l’accaduto troppo sommariamente, mentre ripercorre con la mente terribili eventi di un passato recente: torture, abusi e violenze psicofisiche nei suoi confronti perpetrati proprio dalle genti della famiglia reale. Sin da subito si percepiscono incredibili forzature di trama per permettere al prodotto di assomigliare in tutto e per tutto a un videogioco JRPG, un gioco di ruolo con tanto di classi affibbiate a determinati personaggi, livello di potere e vari incantesimi, abilità, talenti, resistenze e via dicendo. La semplicità e la poca profondità con cui tutto questo viene gettato in faccia allo spettatore peccano enormemente d’armoniosità: la trama è legnosa, artefatta, sembra che gli eventi si succedano in un determinato ordine a prescindere dalla logica; la speranza è che spiegazioni più sensate e approfondite arrivino negli episodi seguenti, ma così non è, se non per qualche altro flashback che tuttavia non aiuterà il prodotto a guadagnare punti, anzi: ogni episodio è sempre peggio.
Questa impellente necessità di voler mettere il tutto in chiave ludica rende quindi l’involucro dell’anime un po' fastidioso, ma non è niente rispetto al pattume a cui stiamo per assistere.
Quando ormai abbiamo inteso d’essere di fronte a un mix fra fantasy, ecchi piuttosto spinto e qualcos’altro di non facilmente catalogabile fra trash e gore, la storia precipita in un baratro di eventi inspiegabilmente assurdi, molto spesso collegati senza logica apparente, o estremamente irritanti.
In ogni episodio sono presenti scene di sesso e di violenza censurate quel tanto che basta per non far finire il titolo nella categoria hentai, ma annoverare “Redo of Healer” come tale sarebbe un insulto a tutti gli hentai di qualità: in questa immondizia goffamente travestita da cartone animato, ogni evento pare una scusa che in un qualche modo porta a dover consumare rapporti sessuali non sempre consenzienti, o causare atti d’estrema violenza di vario genere, spesso senza nessun nesso fra cause ed effetti o, se spiegati, risultanti ridicoli e grotteschi.
Keyarga è un hero di classe healer, ovvero colui che cura la gente... o almeno dovrebbe. In pochi episodi acquisisce poteri così esagerati, da rivaleggiare con gli dei e i sovrani dei demoni. Le sue cure (?) possono corrompere, distruggere, modificare volti, memorie, corpi, cambiare addirittura il mondo e manipolare lo scorrere temporale, così grazie a questi superpoteri marvelliani il giovane riavvolgerà il tempo dell’intero globo, mantenendo tuttavia le memorie della vita precedente, e ripercorrerà il suo terribile passato progettando una vendetta così efferata da far inorridire.
In “Redo of Healer” non c’è morale, non ci sono reali insegnamenti né si vuole comunicare alcunché di eroico - come invece si potrebbe intendere inizialmente -, ma attenzione: va bene così, questi non sono elementi che devono indurre a valutare negativamente un prodotto, altrimenti opere altrettanto violente ed esplicite ma di pregiatissima fattura non avrebbero ottenuto la fama che tutt’oggi possiedono.
Analizzandolo freddamente, “Redo of Healer” è semplice intrattenimento farcito di violenza, sesso, abusi, orrori vari e continue scene disturbanti, ma il problema principale non è racchiuso certo in questi elementi, bensì nel modo in cui vengono adoprati: per fare un paragone pertinente, nel celebre “Berserk” di Miura ritroviamo tutti i suddetti, efferati aspetti, esplicitati in modo ancor più drammatico e doloroso, eppure v’è un abisso incolmabile fra le due opere. In “Redo of Healer”, tali elementi li troviamo mescolati in un delirio grottesco: le scene erotiche paiono quasi sempre infilate a caso, raramente stuzzicanti, ma spesso fastidiose, quasi ridicole. Se l’intento degli autori era quello di scandalizzarci, eccitarci o inorridirci, beh, nel 90% dei casi si sono rivelati tentativi falliti.
V’è una quantità di situazioni paradossali, stupide e irreali rese davvero malissimo, che verso metà serie possono portare a una esasperazione davvero estrema. Ogni eccesso che vorrebbe essere provocatorio risulta quasi penoso, viene messo nero su bianco in modo insulso, il tutto farcito da un banalissimo fanservice sciocco e inutile.
Per onestà intellettuale è comunque giusto ammettere che questa sfortunata opera avrebbe un’ottima, audace e provocatoria idea di fondo, ma che nella messa in pratica risulta un totale disastro. Non sono i contenuti a nauseare, ma come vengono proposti e collegati l’un l’altro: un totale fallimento sotto tutti i punti di vista!
Per quanto lo si voglia far passare come prodotto gagliardo, fuori dagli schemi e capace di infrangere il politically correct - e ci starebbe anche -, il risultato è davvero penoso, rea una trama piena di buchi, cause ed effetti lasciati intendere ma raramente spiegati, e un protagonista senza scrupoli che via via va a costruirsi un harem di schiave su cui sfoga i suoi istinti e bisogni, cercando di passare per l’eroe che salverà il mondo (ma di cui a lui non frega niente).
Una storia senza morale, senza significati reconditi, fine a sé stessa, uno “Sword Art Online” senza Art, senza Online, ma pieno di idiozie (anche se forse potrebbe ricordare più “The Rising of Shield Hero”, mi perdoni l’autore di quest’ultimo).
Senza tanti giri di parole, siamo di fronte ad un trash colossale.
Anche il comparto sonoro non eccelle, con opening ed ending anonime e una OST carina ma niente di più. Verso la seconda metà della storia, tutto scivola ancor più in un baratro di sesso estremo, gente morta malissimo (semicit.), risate sguaiate, occhiate da “veri super-cattivoni” e scene sempre più sconcertanti, tanto da irritare oltre ogni dire.
Come hentai esplicito (cancellando ogni ridicola traccia di trama) sarebbe stato più apprezzato, poiché i miserabili tentativi di renderlo un fantasy atipico e privo di pietà hanno fallito su tutta la linea, non riuscendo mai a comunicare qualcosa di davvero intenso e potente a livello emotivo.
La vera vittima di stupri e violenze in “Redo of Healer” è senza dubbio la sceneggiatura: uno strazio animato che più che schifarmi m’ha letteralmente fatto arrabbiare. Raramente ho speso ore della mia vita in modi peggiori di questo.
Evitatelo come la peste.
Premessa: sin da subito si percepisce un discreto lavoro artistico, buone animazioni che sfoggiano picchi di qualità soprattutto nei duelli o nei combattimenti più dinamici, mentre peccano davvero di grazia e addirittura nelle proporzioni in tanti altri frangenti; come episodio pilota, il primo lascia un po' perplessi, ma la valutazione non può essere subito negativa. Tramite un incipit molto crudo (e per alcuni punti incomprensibile), vengono introdotti una serie di personaggi che purtroppo saranno adoperati in modo scialbo e addirittura insensato nel prosieguo della stagione.
Questa è la (deludente) fantasy story di Keyarga, un semplice popolano abitante un paesino sperduto di un feudo ai servigi della famiglia reale, che raggiunta la maggiore età conquista il marchio di “hero”, un destino scritto nel futuro di pochi eletti capace di manifestarsi con un simbolo simile a una runa sfavillante sul dorso della mano. Flare, figlia del re, è momentaneamente incaricata di trovare questi eletti e condurli a palazzo, per iniziarli alla vita da “eroe”, ovvero servire la corona e intraprendere pericolose missioni contro mostri, briganti e quant’altro minacci la contea.
Fin qui, un classicone senza infamia né lode, niente di nuovo diremmo, banalità su banalità che però, se sviluppate con successo, potrebbero realizzarsi in una trama intrigante.
Cominciamo a storcere il naso quando Keyarga, a cavallo di ricordi un po' confusi, narra dei suoi crescenti e sorprendenti poteri guadagnati in modo piuttosto curioso, spiegando l’accaduto troppo sommariamente, mentre ripercorre con la mente terribili eventi di un passato recente: torture, abusi e violenze psicofisiche nei suoi confronti perpetrati proprio dalle genti della famiglia reale. Sin da subito si percepiscono incredibili forzature di trama per permettere al prodotto di assomigliare in tutto e per tutto a un videogioco JRPG, un gioco di ruolo con tanto di classi affibbiate a determinati personaggi, livello di potere e vari incantesimi, abilità, talenti, resistenze e via dicendo. La semplicità e la poca profondità con cui tutto questo viene gettato in faccia allo spettatore peccano enormemente d’armoniosità: la trama è legnosa, artefatta, sembra che gli eventi si succedano in un determinato ordine a prescindere dalla logica; la speranza è che spiegazioni più sensate e approfondite arrivino negli episodi seguenti, ma così non è, se non per qualche altro flashback che tuttavia non aiuterà il prodotto a guadagnare punti, anzi: ogni episodio è sempre peggio.
Questa impellente necessità di voler mettere il tutto in chiave ludica rende quindi l’involucro dell’anime un po' fastidioso, ma non è niente rispetto al pattume a cui stiamo per assistere.
Quando ormai abbiamo inteso d’essere di fronte a un mix fra fantasy, ecchi piuttosto spinto e qualcos’altro di non facilmente catalogabile fra trash e gore, la storia precipita in un baratro di eventi inspiegabilmente assurdi, molto spesso collegati senza logica apparente, o estremamente irritanti.
In ogni episodio sono presenti scene di sesso e di violenza censurate quel tanto che basta per non far finire il titolo nella categoria hentai, ma annoverare “Redo of Healer” come tale sarebbe un insulto a tutti gli hentai di qualità: in questa immondizia goffamente travestita da cartone animato, ogni evento pare una scusa che in un qualche modo porta a dover consumare rapporti sessuali non sempre consenzienti, o causare atti d’estrema violenza di vario genere, spesso senza nessun nesso fra cause ed effetti o, se spiegati, risultanti ridicoli e grotteschi.
Keyarga è un hero di classe healer, ovvero colui che cura la gente... o almeno dovrebbe. In pochi episodi acquisisce poteri così esagerati, da rivaleggiare con gli dei e i sovrani dei demoni. Le sue cure (?) possono corrompere, distruggere, modificare volti, memorie, corpi, cambiare addirittura il mondo e manipolare lo scorrere temporale, così grazie a questi superpoteri marvelliani il giovane riavvolgerà il tempo dell’intero globo, mantenendo tuttavia le memorie della vita precedente, e ripercorrerà il suo terribile passato progettando una vendetta così efferata da far inorridire.
In “Redo of Healer” non c’è morale, non ci sono reali insegnamenti né si vuole comunicare alcunché di eroico - come invece si potrebbe intendere inizialmente -, ma attenzione: va bene così, questi non sono elementi che devono indurre a valutare negativamente un prodotto, altrimenti opere altrettanto violente ed esplicite ma di pregiatissima fattura non avrebbero ottenuto la fama che tutt’oggi possiedono.
Analizzandolo freddamente, “Redo of Healer” è semplice intrattenimento farcito di violenza, sesso, abusi, orrori vari e continue scene disturbanti, ma il problema principale non è racchiuso certo in questi elementi, bensì nel modo in cui vengono adoprati: per fare un paragone pertinente, nel celebre “Berserk” di Miura ritroviamo tutti i suddetti, efferati aspetti, esplicitati in modo ancor più drammatico e doloroso, eppure v’è un abisso incolmabile fra le due opere. In “Redo of Healer”, tali elementi li troviamo mescolati in un delirio grottesco: le scene erotiche paiono quasi sempre infilate a caso, raramente stuzzicanti, ma spesso fastidiose, quasi ridicole. Se l’intento degli autori era quello di scandalizzarci, eccitarci o inorridirci, beh, nel 90% dei casi si sono rivelati tentativi falliti.
V’è una quantità di situazioni paradossali, stupide e irreali rese davvero malissimo, che verso metà serie possono portare a una esasperazione davvero estrema. Ogni eccesso che vorrebbe essere provocatorio risulta quasi penoso, viene messo nero su bianco in modo insulso, il tutto farcito da un banalissimo fanservice sciocco e inutile.
Per onestà intellettuale è comunque giusto ammettere che questa sfortunata opera avrebbe un’ottima, audace e provocatoria idea di fondo, ma che nella messa in pratica risulta un totale disastro. Non sono i contenuti a nauseare, ma come vengono proposti e collegati l’un l’altro: un totale fallimento sotto tutti i punti di vista!
Per quanto lo si voglia far passare come prodotto gagliardo, fuori dagli schemi e capace di infrangere il politically correct - e ci starebbe anche -, il risultato è davvero penoso, rea una trama piena di buchi, cause ed effetti lasciati intendere ma raramente spiegati, e un protagonista senza scrupoli che via via va a costruirsi un harem di schiave su cui sfoga i suoi istinti e bisogni, cercando di passare per l’eroe che salverà il mondo (ma di cui a lui non frega niente).
Una storia senza morale, senza significati reconditi, fine a sé stessa, uno “Sword Art Online” senza Art, senza Online, ma pieno di idiozie (anche se forse potrebbe ricordare più “The Rising of Shield Hero”, mi perdoni l’autore di quest’ultimo).
Senza tanti giri di parole, siamo di fronte ad un trash colossale.
Anche il comparto sonoro non eccelle, con opening ed ending anonime e una OST carina ma niente di più. Verso la seconda metà della storia, tutto scivola ancor più in un baratro di sesso estremo, gente morta malissimo (semicit.), risate sguaiate, occhiate da “veri super-cattivoni” e scene sempre più sconcertanti, tanto da irritare oltre ogni dire.
Come hentai esplicito (cancellando ogni ridicola traccia di trama) sarebbe stato più apprezzato, poiché i miserabili tentativi di renderlo un fantasy atipico e privo di pietà hanno fallito su tutta la linea, non riuscendo mai a comunicare qualcosa di davvero intenso e potente a livello emotivo.
La vera vittima di stupri e violenze in “Redo of Healer” è senza dubbio la sceneggiatura: uno strazio animato che più che schifarmi m’ha letteralmente fatto arrabbiare. Raramente ho speso ore della mia vita in modi peggiori di questo.
Evitatelo come la peste.
Finisce così, con uno schizzo pollokiano sul volto del nostro protagonista effigiato sulla sulle mura della città, la serie più chiacchierata e controversa di quest'anno.
Una trama molto semplice di classico stampo fantasy: il protagonista viene scelto da forze primordiali per vestire i panni dell'eroe della guarigione; subisce un numero imprecisato di abusi e sevizie, torna indietro nel tempo per ricominciare da capo e attuare così la sua vendetta verso i suoi carnefici. Non dilunghiamola oltre.
Abbiamo detto controversa e chiacchierata. Ebbene sì, il mondo del web, su qualsivoglia portale, si è sentito in obbligo di dare un personale giudizio, spesso negativo, su questo prodotto, a volte innalzandosi a paladino della moralità e a volte giustificando il nostro beniamino, asserendo che sia giusto vendicarsi biblicamente settantasette volte il male subito. Spieghiamo subito il perché. La serie è molto esplicita e lascia ben poco all'immaginazione, vi sono un numero cospicuo di scene di stupri, umiliazioni fisiche e psicologiche, lavaggi del cervello, genocidi e sesso a carattere incestuoso. Tutto ciò ha portato l'attenzione dello spettatore a focalizzarsi su questo aspetto, permettendo così di far passare in sordina i grossi problemi narrativi, di sceneggiatura, animazione, sonoro ecc. "Redo of Healer" è quelle scene, il suo scheletro si regge su di esse, perché senza rimane ben poco: una storia di vendetta che non va da nessuna parte, il delirio di un folle senza né capo né coda.
Il mio voto alla serie è... "non lo so", perché onestamente non l'ho capita, voglio credere che ci sia di più dietro questo. Voglio credere che l'autore abbia deciso di scrivere un'opera del genere come esperimento sociale: facciamo qualcosa di impattante che prenda vita propria in quel mondo fantastico chiamato Internet e che faccia parlare di sé tutto il mondo. E, mentre quest'ultimo si divide in detrattori e osannatori, io me ne sto sul divano, facendomi grasse risate, osservando il mio mostro che si nutre e cresce. Se fosse così, sarebbe un 10, in caso contrario 0. Nel dubbio, mettiamo 5.
Una trama molto semplice di classico stampo fantasy: il protagonista viene scelto da forze primordiali per vestire i panni dell'eroe della guarigione; subisce un numero imprecisato di abusi e sevizie, torna indietro nel tempo per ricominciare da capo e attuare così la sua vendetta verso i suoi carnefici. Non dilunghiamola oltre.
Abbiamo detto controversa e chiacchierata. Ebbene sì, il mondo del web, su qualsivoglia portale, si è sentito in obbligo di dare un personale giudizio, spesso negativo, su questo prodotto, a volte innalzandosi a paladino della moralità e a volte giustificando il nostro beniamino, asserendo che sia giusto vendicarsi biblicamente settantasette volte il male subito. Spieghiamo subito il perché. La serie è molto esplicita e lascia ben poco all'immaginazione, vi sono un numero cospicuo di scene di stupri, umiliazioni fisiche e psicologiche, lavaggi del cervello, genocidi e sesso a carattere incestuoso. Tutto ciò ha portato l'attenzione dello spettatore a focalizzarsi su questo aspetto, permettendo così di far passare in sordina i grossi problemi narrativi, di sceneggiatura, animazione, sonoro ecc. "Redo of Healer" è quelle scene, il suo scheletro si regge su di esse, perché senza rimane ben poco: una storia di vendetta che non va da nessuna parte, il delirio di un folle senza né capo né coda.
Il mio voto alla serie è... "non lo so", perché onestamente non l'ho capita, voglio credere che ci sia di più dietro questo. Voglio credere che l'autore abbia deciso di scrivere un'opera del genere come esperimento sociale: facciamo qualcosa di impattante che prenda vita propria in quel mondo fantastico chiamato Internet e che faccia parlare di sé tutto il mondo. E, mentre quest'ultimo si divide in detrattori e osannatori, io me ne sto sul divano, facendomi grasse risate, osservando il mio mostro che si nutre e cresce. Se fosse così, sarebbe un 10, in caso contrario 0. Nel dubbio, mettiamo 5.
Un sotterraneo dai riflessi bluastri, un ispettore con la fronte madida di sudore, gli sguardi smaniosi dei poliziotti che, ipnotizzati, si posano sull’algida silhouette dell’interrogata, la quale, all’apice della provocazione, accavalla le gambe con movenze scabrose, mentre una sigaretta si consuma tra le sue dita.
Non c’è bisogno di aggiungere altro, è una scena cult che ha fatto la storia del cinema.
Se mi chiedessero tuttavia di contestualizzarla all’interno dell’intreccio del film, avrei serie difficoltà: tolti i passaggi più crudi e gli amplessi dei protagonisti, non ricordo con precisione altri dettagli; fatto sta che, vuoi per la trovata scandalosa, vuoi per le polemiche che hanno animato diatribe infinite tra puritani indignati e assertori entusiasti di questo linguaggio cinematografico, la suddetta scena ha garantito a “Basic Instinct” un’indiscutibile immortalità artistica.
Non è il primo caso, non sarà certamente l’ultimo.
«Il sesso è una delle cose più importanti del mondo, non credete? L’altra è la violenza. Il sesso in generale è percepito come creativo e la violenza come distruttiva, ma talvolta la violenza è necessaria e anche il sesso a volte diventa violenza.»
Parole del regista Paul Verhoeven, che sottintendono una ricerca “filosofica” dietro questa scelta stilistica. Non certo originale, e opinabile quanto volete, ma pur sempre frutto di un meditato processo creativo.
Un concetto che, tra la folta schiera di epigoni desiderosi di emularne il successo, sembra essere passato in cavalleria. Ciononostante, mondati di ogni lettura in senso anagogico, sesso e violenza restano un sempreverde specchietto per le allodole, un facile strumento per provare ad ottenere immediata fama, secondo il celebre adagio di Oscar Wilde, «Parlarne bene o parlarne male non importa, purché se ne parli».
Forte di queste (tutto sommato ovvie) considerazioni, cosa sarà frullato nella mente di quel geniaccio di Rui Tsukiyo, autore della light novel fonte della trasposizione animata oggetto della recensione, per tentare di farla emergere dal gorgo dell’anonimato? Rispolverare e riproporre per l’ennesima volta una spudorata componente ecchi in chiave fantasy? Per quanto spinto, l’ecchi è un genere decisamente inflazionato, ingabbiato oltretutto in rigidi cliché. Ecco quindi scaturire la necessità di alzare l’asticella, optando per qualcosa di più estremo, da scovare spulciando nei tabù di norma relegati alle produzioni pornografiche riservate ad un pubblico adulto. Tentativo parzialmente fallito, in quanto, sia la light novel sia il manga ad essa ispirato, in un mercato avvezzo a simili stratagemmi, dalla mediocrità non si sono mai smarcati. Dove sta quindi la folgorante idea, che ha dato all’opera, nella sua serializzazione televisiva, la tanto agognata visibilità? Non certo nella commistione di hentai e fantasy (ampiamente esplorata negli anni dall’animazione di settore), quanto piuttosto nella consapevole finzione di commercializzare un’opera per il pubblico generalista (ignaro dell’esistenza del lavoro originale), aggiungendovi surrettiziamente sesso e violenza a fiotti, destreggiandosi con mestiere tra i limiti imposti a questo tipo di produzione. Pur di passare il vaglio della censura, la regia di Takuya Asaoka non lesina infatti, con funambolica perizia, inquadrature strategiche, oggetti posizionati ad hoc, rozze metafore e grossolane allusioni, mentre serve senza remore tutto ciò che di più licenzioso e sadico è consentito mostrare, nella speranza di incuriosire e attrarre lo spettatore in cerca di emozioni forti. Surfando al contempo con scaltrezza sull’onda delle polemiche scatenate dalla liceità o meno di mostrare in TV programmi così espliciti - gliene va dato atto, la sezione marketing in questo caso ha svolto un ottimo lavoro.
«La mediocrità è perdere il fine attraverso i mezzi.» (Oliviero Toscani)
Purtroppo, depurato da mattanze e abusi sessuali, “Redo of Healer” (alias “Kaifuku Jutsushi no Yarinaoshi”) è, al netto della trama, un anime che, eufemisticamente, si potrebbe definire mediocre, la trita, ritrita, scialba storia di vendetta che calca le orme di un canonico isekai, con tanto di rinascita e annessi super-poteri del protagonista. Un prodotto, tra l’altro, di caratura assai modesta, con abbondanti incoerenze narrative ed evidenti lacune di sceneggiatura - trama ed hentai sono, a ben guardare, due concetti quasi antitetici.
Sorvolando sull’irritante frivolezza di alcune parti, va però detto a suo favore che l’unione di una scrittura indecente e di scene di pessimo gusto, più che cagionare repulsione nello spettatore, ha dato vita a uno spettacolo grottesco, talmente trash da risultare godibile per la sua involontaria comicità, alimentando addirittura nel sottoscritto, durante la messa in onda, una costante e spasmodica attesa per l’episodio successivo. Principale fonte di ilarità è stata l’abborracciata caratterizzazione dei personaggi, dal comportamento alieno ad ogni basilare nesso di causa-effetto, tanto da far sorgere (erroneamente) il sospetto che l’anime fosse una parodia di genere, e non si prendesse poi così sul serio; per fortuna, il finale di stagione fuga questi malevoli dubbi.
Un innocuo passatempo, nelle fasi di stanca, è stato raccogliere tutti i tag hentai presenti nelle varie puntate:
#rape #torture #lesbian #furry #defloration #threesome #gangbang #sadism #fellatio #yaoi #urination #forniphilia #futanari #cannibalism #incest...
A voi il piacere di ampliare e arricchire l’elenco.
Dal lato strettamente tecnico, non c’è granché da raccontare: a parte i dettagli ginecologici, e qualche fugace fotogramma di lotta, disegni e animazioni sono assai poco curati, frutto di un lavoro non certo ispirato e figli di un budget, con tutta probabilità, alquanto risicato. L’OST non è memorabile, tutt’altro, ma questa è una costante del genere di appartenenza, dove l’attenzione è rivolta principalmente alle grida di piacere nei momenti topici (oltretutto, in certi frangenti fuori sincrono).
«Fu vera gloria?»
La risposta al manzoniano interrogativo è ovviamente retorica: una volta dissipato il famigerato polverone, la popolarità inopinatamente raggiunta si sfalderà come neve al sole. Conscio dell’ineluttabile crepuscolo, persino l’autore della light novel si è adoperato con sollecitudine nel tentativo, quasi commovente, di smerciare i suoi precedenti lavori, cavalcando quella risonanza mediatica andata oltre le più rosee previsioni: roba da mercato del pesce di Wuhan.
A dispetto dei ragazzini convinti di aver scovato, in virtù degli aspetti più controversi, una pietra miliare dell’animazione giapponese, al punto da ergersi a paladini di questo presunto capolavoro proibito, quel che rimarrà ai posteri è un anime insulso, sguaiato nei toni e risibile nella sostanza, un feticcio d’ispirazione a onanisti incalliti, prima di pesanti sessioni di autoerotismo. Condannato all’oblio dalla prossima cafonata multimediale.
A chi, più in là con gli anni, lo paragona invece a “Berserk”, consiglio di limitare l’uso di sostanze psicotrope.
Non c’è bisogno di aggiungere altro, è una scena cult che ha fatto la storia del cinema.
Se mi chiedessero tuttavia di contestualizzarla all’interno dell’intreccio del film, avrei serie difficoltà: tolti i passaggi più crudi e gli amplessi dei protagonisti, non ricordo con precisione altri dettagli; fatto sta che, vuoi per la trovata scandalosa, vuoi per le polemiche che hanno animato diatribe infinite tra puritani indignati e assertori entusiasti di questo linguaggio cinematografico, la suddetta scena ha garantito a “Basic Instinct” un’indiscutibile immortalità artistica.
Non è il primo caso, non sarà certamente l’ultimo.
«Il sesso è una delle cose più importanti del mondo, non credete? L’altra è la violenza. Il sesso in generale è percepito come creativo e la violenza come distruttiva, ma talvolta la violenza è necessaria e anche il sesso a volte diventa violenza.»
Parole del regista Paul Verhoeven, che sottintendono una ricerca “filosofica” dietro questa scelta stilistica. Non certo originale, e opinabile quanto volete, ma pur sempre frutto di un meditato processo creativo.
Un concetto che, tra la folta schiera di epigoni desiderosi di emularne il successo, sembra essere passato in cavalleria. Ciononostante, mondati di ogni lettura in senso anagogico, sesso e violenza restano un sempreverde specchietto per le allodole, un facile strumento per provare ad ottenere immediata fama, secondo il celebre adagio di Oscar Wilde, «Parlarne bene o parlarne male non importa, purché se ne parli».
Forte di queste (tutto sommato ovvie) considerazioni, cosa sarà frullato nella mente di quel geniaccio di Rui Tsukiyo, autore della light novel fonte della trasposizione animata oggetto della recensione, per tentare di farla emergere dal gorgo dell’anonimato? Rispolverare e riproporre per l’ennesima volta una spudorata componente ecchi in chiave fantasy? Per quanto spinto, l’ecchi è un genere decisamente inflazionato, ingabbiato oltretutto in rigidi cliché. Ecco quindi scaturire la necessità di alzare l’asticella, optando per qualcosa di più estremo, da scovare spulciando nei tabù di norma relegati alle produzioni pornografiche riservate ad un pubblico adulto. Tentativo parzialmente fallito, in quanto, sia la light novel sia il manga ad essa ispirato, in un mercato avvezzo a simili stratagemmi, dalla mediocrità non si sono mai smarcati. Dove sta quindi la folgorante idea, che ha dato all’opera, nella sua serializzazione televisiva, la tanto agognata visibilità? Non certo nella commistione di hentai e fantasy (ampiamente esplorata negli anni dall’animazione di settore), quanto piuttosto nella consapevole finzione di commercializzare un’opera per il pubblico generalista (ignaro dell’esistenza del lavoro originale), aggiungendovi surrettiziamente sesso e violenza a fiotti, destreggiandosi con mestiere tra i limiti imposti a questo tipo di produzione. Pur di passare il vaglio della censura, la regia di Takuya Asaoka non lesina infatti, con funambolica perizia, inquadrature strategiche, oggetti posizionati ad hoc, rozze metafore e grossolane allusioni, mentre serve senza remore tutto ciò che di più licenzioso e sadico è consentito mostrare, nella speranza di incuriosire e attrarre lo spettatore in cerca di emozioni forti. Surfando al contempo con scaltrezza sull’onda delle polemiche scatenate dalla liceità o meno di mostrare in TV programmi così espliciti - gliene va dato atto, la sezione marketing in questo caso ha svolto un ottimo lavoro.
«La mediocrità è perdere il fine attraverso i mezzi.» (Oliviero Toscani)
Purtroppo, depurato da mattanze e abusi sessuali, “Redo of Healer” (alias “Kaifuku Jutsushi no Yarinaoshi”) è, al netto della trama, un anime che, eufemisticamente, si potrebbe definire mediocre, la trita, ritrita, scialba storia di vendetta che calca le orme di un canonico isekai, con tanto di rinascita e annessi super-poteri del protagonista. Un prodotto, tra l’altro, di caratura assai modesta, con abbondanti incoerenze narrative ed evidenti lacune di sceneggiatura - trama ed hentai sono, a ben guardare, due concetti quasi antitetici.
Sorvolando sull’irritante frivolezza di alcune parti, va però detto a suo favore che l’unione di una scrittura indecente e di scene di pessimo gusto, più che cagionare repulsione nello spettatore, ha dato vita a uno spettacolo grottesco, talmente trash da risultare godibile per la sua involontaria comicità, alimentando addirittura nel sottoscritto, durante la messa in onda, una costante e spasmodica attesa per l’episodio successivo. Principale fonte di ilarità è stata l’abborracciata caratterizzazione dei personaggi, dal comportamento alieno ad ogni basilare nesso di causa-effetto, tanto da far sorgere (erroneamente) il sospetto che l’anime fosse una parodia di genere, e non si prendesse poi così sul serio; per fortuna, il finale di stagione fuga questi malevoli dubbi.
Un innocuo passatempo, nelle fasi di stanca, è stato raccogliere tutti i tag hentai presenti nelle varie puntate:
#rape #torture #lesbian #furry #defloration #threesome #gangbang #sadism #fellatio #yaoi #urination #forniphilia #futanari #cannibalism #incest...
A voi il piacere di ampliare e arricchire l’elenco.
Dal lato strettamente tecnico, non c’è granché da raccontare: a parte i dettagli ginecologici, e qualche fugace fotogramma di lotta, disegni e animazioni sono assai poco curati, frutto di un lavoro non certo ispirato e figli di un budget, con tutta probabilità, alquanto risicato. L’OST non è memorabile, tutt’altro, ma questa è una costante del genere di appartenenza, dove l’attenzione è rivolta principalmente alle grida di piacere nei momenti topici (oltretutto, in certi frangenti fuori sincrono).
«Fu vera gloria?»
La risposta al manzoniano interrogativo è ovviamente retorica: una volta dissipato il famigerato polverone, la popolarità inopinatamente raggiunta si sfalderà come neve al sole. Conscio dell’ineluttabile crepuscolo, persino l’autore della light novel si è adoperato con sollecitudine nel tentativo, quasi commovente, di smerciare i suoi precedenti lavori, cavalcando quella risonanza mediatica andata oltre le più rosee previsioni: roba da mercato del pesce di Wuhan.
A dispetto dei ragazzini convinti di aver scovato, in virtù degli aspetti più controversi, una pietra miliare dell’animazione giapponese, al punto da ergersi a paladini di questo presunto capolavoro proibito, quel che rimarrà ai posteri è un anime insulso, sguaiato nei toni e risibile nella sostanza, un feticcio d’ispirazione a onanisti incalliti, prima di pesanti sessioni di autoerotismo. Condannato all’oblio dalla prossima cafonata multimediale.
A chi, più in là con gli anni, lo paragona invece a “Berserk”, consiglio di limitare l’uso di sostanze psicotrope.
Questo tipo di opere è esattamente il motivo per cui manga e anime non riescono a distaccarsi dall'idea comune che si ha di loro, ovvero roba da pervertiti e malati.
Un cartone animato insulso, senza una sceneggiatura decente, senza un obiettivo, senza un'anima. È solo un patetico racconto di come il bullizzato sa bullizzare, appena ne ha l'occasione. È un pretesto squallido per far vedere scene hentai ridicole, di cattivo gusto pure per il genere. Un'infamia per chi ama questo genere e da anni cerca di fargli acquistare autorevolezza e una ragion d'essere.
I personaggi, poi, sono piatti e non caratterizzati, degni di un prodotto per adulti di becera qualità.
Un cartone animato insulso, senza una sceneggiatura decente, senza un obiettivo, senza un'anima. È solo un patetico racconto di come il bullizzato sa bullizzare, appena ne ha l'occasione. È un pretesto squallido per far vedere scene hentai ridicole, di cattivo gusto pure per il genere. Un'infamia per chi ama questo genere e da anni cerca di fargli acquistare autorevolezza e una ragion d'essere.
I personaggi, poi, sono piatti e non caratterizzati, degni di un prodotto per adulti di becera qualità.