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esseci

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7,5
"Chi non stima la vita, non la merita" (L. Da Vinci)

"Summer Ghost" rappresenta una sorpresa inaspettata: è un cortometraggio animato (di una quarantina di minuti di lunghezza) sulla vita e sulla morte. Sembra sviluppare un po' una trama alla "Anohana", ma se ne differenzia in modo netto (e in meglio...), perché lo stratagemma dello yūrei è utilizzato nella storia non per risolvere un rimpianto o una questione irrisolta, quanto piuttosto per trasmettere il messaggio che l'esistenza la si apprezza quando si è in procinto di perderla o la si è persa.

In sé la trama non è nulla di particolarmente complesso o articolato. È una metafora fantasy in puro stile nipponico (malinconico e intriso della consueta dolce tristezza).
Tre amici si ritrovano per rievocare una leggenda in cui in un aeroporto abbandonato è possibile rievocare un fantasma di una ragazza che si crede morta suicida. Ci riescono, e già in modo inquietante il fantasma afferma che loro possono vederla perché sono a vario titolo "vicini" alla morte: "Solo coloro che contemplano l'idea della morte possono vederla".

Dei tre, Tomoya Sugisaki è il più determinato a conoscere il fantasma e a capire il motivo per cui appare a chi la evoca. Gli altri, Ryō Kobayashi e Aoi Harukawa, inizialmente non danno peso all'ossessione dell'amico, ma poi lo assistono per aiutare lui e lo stesso fantasma di Ayane Satō, per consentire a quest'ultima di raggiungere il Nirvana.

Cerco di non esagerare con gli spoiler: in un film così corto, a proseguire nel raccontare la trama si rischia di svelare tutto... Posso solo scrivere che il film esplora in modo delicato e poetico il motivo per cui ciascuno dei tre stia "contemplando" la morte, il motivo per cui Ayane appare e la natura della sua morte, che si credeva per suicidio.
Il ruolo di Ayane mi ha anche suggerito che il suo "fantasma" fosse più la proiezione dell'immagine della morte per i tre ragazzi piuttosto che lo spirito alla ricerca del Nirvana (tipo "Ride Your Wave").

E in un certo senso il dialogo tra Tomoya e Ayane che si trasforma in lui in un certo frangente del film mi ha un po' ricordato un film di tanti anni fa del maestro Ingmar Bergman, "Il settimo sigillo", anche se il paragone è parecchio azzardato... In quel film il tema centrale era la fede, che dovrebbe superare anche la morte. In "Summer Ghost" si vola molto più in basso, ma la domanda è sempre la stessa: "Non credi che sarebbe meglio morire?" E il rapporto un po' equivoco tra Tomoya e Ayane (con una lieve sottotraccia di attrazione) si spiegherebbe proprio con la convinzione non ancora matura di Tomoya di "farla finita".

Il limite più grande di questo cortometraggio è proprio la sua durata: quaranta minuti sono troppo pochi per una storia di sofferenza e poi redenzione per chi pensa di sfiorare volontariamente o suo malgrado la morte fino all'estremo trapasso. E concentrandosi più su Tomoya e Ayane, vengono molto meno sviluppati i "drammi" di Ryo e Aoi.
E così congegnato, il finale risulta a mio avviso un po' "rushato" e approssimativo nell'evoluzione di chi resterà con una migliore determinazione ad affrontare la vita... Per assurdo, chi resta sono coloro che pensavano di smettere di affrontare l'esistenza, mentre il destino beffardo ha privato della vita proprio coloro che tale problema non se lo ponevano proprio. Altro messaggio metaforico del dramma e dell'ingiustizia dell'esistenza umana su cui il film avrebbe potuto "dire" molto di più.

Mi preme evidenziare anche alcune peculiarità tecnico-stilistiche di pregio, oltre a disegni, sfondi e colori molto belli e realistici: atteso il tema trattato, i personaggi sono disegnati come eterei e sono rappresentati con uno stile pallido e "abbozzato", quasi da renderli indistinguibili sia quando sono "vivi" sia quando sono "spiriti"; altra originalità è rappresentata da come in forma di "spirito" i personaggi attraversano la materia solida e in particolare vanno sotto terra: sono raffigurati come se attraversassero l'acqua e restassero immersi in essa, con tanto di bolle...

Il film non presenta ovviamente un finale risolutivo, ma prova a indicare solo una possibile "strada", perché, in fondo, "la vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia!" (K. Gibran).


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HakMaxSalv92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Introduzione

È una storia mista fra inquietudine e divertimento, un viaggio fuori di noi e dentro di noi alla ricerca del significato del senso della vita e della morte. Una sorta di riflessione sul fatto che non si deve sprecare la propria vita, ma che essa va vissuta fino in fondo e intensamente, per non avere rimpianti prima di trapassare.

Sinossi

Tre amici decidono di cercare il fantasma di una donna noto come fantasma d'estate (Summer Ghost), e quindi si mettono in viaggio dopo la fine dell'anno scolastico per cercarlo e trovarlo. Ma infine è il fantasma della ragazza a trovare loro durante una notte di mezza estate, ed è qui che comincia il viaggio interiore dei nostri protagonisti. Questi, incuriositi, chiedono alla ragazza fantasma, nome Satou Ayane, come i fantasmi percepiscano il mondo rispetto ai viventi. Ma la ragazza non è in grado di dare una spiegazione esaustiva, se non dicendo che lo scopriranno quando anche loro saranno trapassati. A questo punto i nostri amici decidono di indagare più a fondo e capire se si sia trattato solo di un'allucinazione o se veramente hanno visto il fantasma della ragazza. E a questo punto ciascuno di loro, a seguito del contatto e di una conversazione personale con Ayane, comincia a capire cosa veramente desidera dalla vita e prima di tutto che tipo di persona è, quindi comincia una sorta di viaggio introspettivo dentro di sé per cambiare la propria prospettiva e le proprie aspirazioni in merito alla vita. Aoi cerca a poco a poco di frequentare più spesso la scuola, al fine di migliorare anche la propria vita sociale. Kobayashi prova a migliorare la media dei propri voti, per essere ammesso ai gradi di studio superiori, e infine Tomoya prova a parlare direttamente con Ayane della sua vita e le mostra cosa fa nel tempo libero, ovvero dipingere quadri. Deliziata dal talento di Tomoya, Ayane prova a fargli capire che deve portare avanti questa sua inclinazione, perché sarebbe un peccato sprecarla. Infine, Tomoya chiede ad Ayane come esattamente è morta: questa, sulle prime, non sembra incline ad accettare, ma poi glielo mostra e gli spiega come esattamente è trapassata, ed esprime il suo desiderio che loro tre la aiutino a trovare il suo corpo, per darle una sepoltura appropriata. Ma i nostri tre amici devono affrontare anche le proprie difficoltà. Ciononostante, i nostri amici decidono di aiutarla, e alla fine trovano il ricordo di lei in una discarica, e nel farlo decidono di riportarlo da sua madre, la quale capisce che la figlia non tornerà più a casa. Intanto, i nostri tre amici si ritrovano per l'ultima volta e nel finale si scopre che alla fine Kobayashi è andato anche lui. Quindi rimangono solo Aoi e Tomoya, i quali si impegnano a vivere fino in fondo le proprie vite in suo ricordo e di Ayane, alla quale proprio Tomoya dedica un dipinto/ritratto.

Grafica

La grafica è impostata bene, con ottimi contrasti di chiari e scuri che si notano soprattutto nel momento del crepuscolo, quando il sole tramonta e comincia a farsi buio. I disegni sono curati bene e i loro movimenti sono fluidi, dinamici. Le inquadrature sono grandiose quanto semplici, efficaci: in particolare, alcune mi ricordano altri piccoli capolavori del Maestro Shinkai, come ad esempio "Weathering With You", ma anche altri come "Suzume", "Your Name.", "5 cm al secondo" e "La ragazza che saltava nel tempo" o "Mirai", di cui notiamo l'evidente impostazione grafica, specialmente quella del volo nel vuoto, che è un'allusione più o meno poetica al tuffo nel proprio subconscio, dove i nostri protagonisti trovano la loro essenza e anche le risposte alle proprie domande.

Colonna sonora

Essendo questo cortometraggio una specie di spaccato di vita, la colonna sonora cerca di rifletterne quanto più possibile l'atmosfera ora comica e fatta d'ilarità, ora tragica e drammatica, e questo lo si nota anche e soprattutto negli stati d'animo ed emotivi dei tre protagonisti, i quali cercano di stemperare anche la propria tensione, ansia e angoscia per il futuro incerto che li attende. Essa è delicata, piena di significato, e quindi ha un'enorme potenziale comunicativo e psicologico.

Personaggi

I nostri tre amici sono inizialmente insicuri di sé e non sanno come gestire queste loro insicurezza e incertezza riguardo al futuro che li attende. Ma, grazie ad Ayane, ciascuno di loro comincia ad acquisire e ritrovare fiducia in sé e nelle proprie capacità. Tuttavia, sanno anche che devono lavorarci duramente, se vogliono sperare di cambiare la loro vita in meglio. Ma, per farlo, devono anche aiutare Ayane a fare una certa cosa, che poi farà sentire meglio anche sua madre, poiché, riportando quella cosa da lei, anche lei potrà andare avanti e Ayane stessa potrà riposare in pace.

Messaggi e insegnamenti

Questo cortometraggio ci ricorda il valore e l'importanza della vita e dell'amicizia, una delle colonne portanti della vita stessa, senza la quale essa non potrebbe esserci. Questo cortometraggio vuole quindi essere una sorta di piccolo trattato sull'amicizia e sulla necessità di avere degli amici con cui condividere la propria vita, e ci insegna a non sprecare un solo istante di essa, ma di usarlo per essere felici e fare quello che ci sta più a cuore senza rimpianti né pentimenti, in modo da trapassare serenamente.

Giudizio finale

Una mini-storia semplice, ma efficace, potente e densa di significato. Una sorta di autoriflessione davanti allo specchio dalla quale trarre i maggiori e migliori insegnamenti possibili, al fine di migliorare la qualità della propria vita.
Voto: 9