Tokyo Ghoul OVA
Dopo aver visto la prima e la seconda stagione di Tokyo Ghoul, eccomi a visionare i due OAV, Jack e Pinto.
Entrambi si presentano come prequel della storia principale, mostrandoci eventi relativi a personaggi che sono stati misteriosi ai nostri occhi e pieni di lacune; questo è positivo per una serie che ha sbalordito con l'inizio di stagione, per poi deludere con il seguito. Ma ora veniamo alla trama.
Jack è il primo OAV, incentrato sul passato di due investigatori della CCG, precisamente in una vicenda che ha fatto crescere entrambi professionalmente, e che quindi li ha indirizzati nel futuro mondo dei ghoul.
Pinto invece è il secondo OAV, dove avremo il piacere di rivedere Tsukiyama, il Gourmet, quando era ancora uno studente. Il suo passatempo preferito è, come già saprete, mangiare prelibatezze, e una sera viene interrotto durante il suo pasto da una ragazzina che lo fotografa. Tra i due si creerà uno strano rapporto.
I personaggi mi hanno convinto molto, Kishou Arima è sempre stato un mistero nell'anime e finalmente ho avuto il piacere di vedere qualcosa su di lui, le sue prime esperienze e incontri ravvicinati con i ghoul; peccato però che la trama racconta solo una piccola vicenda e non la sua completa scalata verso la vetta. Il coprotagonista è Taishi Fura, un suo compagno di classe che lo aiuta a cacciare i ghoul, anche lui diventato un investigatore della CCG.
Come non notare poi il Gourmet, che nella sua pazzia si rende sempre divertente, e sinceramente mi sono divertito a vederlo ancora una volta; la coprotagonista è Chie Hori, una ragazzina fissata con la fotografia che appunto riprende il Gourmet in qualsiasi momento. La ragazzina ha un carattere sfacciato, ma sembra essere un buco nero, per via della sua freddezza nel seguire un ghoul, sapendo che potrebbe essere la sua prossima portata.
In questi due OAV i personaggi sono il lato positivo, in quanto la trama non mi ha convinto parecchio, per via della troppa semplicità che rende il tutto scontato.
Concludo con l'elogiare un comparto visivo davvero ottimo, in disegni e grafica, che regala animazioni fluide e pulite; il comparto sonoro non si allontana molto da quello della serie anime, e per questo motivo non l'ho calcolato minimamente, tranne per il buon doppiaggio che non delude mai. Per fortuna ho avuto il piacere di godermi il comparto visivo senza le censure, se no sarebbe stato un altro fiasco.
Consiglio di vedere questi OAV a chi ha prima terminato l'intera serie anime di Tokyo Ghoul. Voto: 6 e mezzo
Entrambi si presentano come prequel della storia principale, mostrandoci eventi relativi a personaggi che sono stati misteriosi ai nostri occhi e pieni di lacune; questo è positivo per una serie che ha sbalordito con l'inizio di stagione, per poi deludere con il seguito. Ma ora veniamo alla trama.
Jack è il primo OAV, incentrato sul passato di due investigatori della CCG, precisamente in una vicenda che ha fatto crescere entrambi professionalmente, e che quindi li ha indirizzati nel futuro mondo dei ghoul.
Pinto invece è il secondo OAV, dove avremo il piacere di rivedere Tsukiyama, il Gourmet, quando era ancora uno studente. Il suo passatempo preferito è, come già saprete, mangiare prelibatezze, e una sera viene interrotto durante il suo pasto da una ragazzina che lo fotografa. Tra i due si creerà uno strano rapporto.
I personaggi mi hanno convinto molto, Kishou Arima è sempre stato un mistero nell'anime e finalmente ho avuto il piacere di vedere qualcosa su di lui, le sue prime esperienze e incontri ravvicinati con i ghoul; peccato però che la trama racconta solo una piccola vicenda e non la sua completa scalata verso la vetta. Il coprotagonista è Taishi Fura, un suo compagno di classe che lo aiuta a cacciare i ghoul, anche lui diventato un investigatore della CCG.
Come non notare poi il Gourmet, che nella sua pazzia si rende sempre divertente, e sinceramente mi sono divertito a vederlo ancora una volta; la coprotagonista è Chie Hori, una ragazzina fissata con la fotografia che appunto riprende il Gourmet in qualsiasi momento. La ragazzina ha un carattere sfacciato, ma sembra essere un buco nero, per via della sua freddezza nel seguire un ghoul, sapendo che potrebbe essere la sua prossima portata.
In questi due OAV i personaggi sono il lato positivo, in quanto la trama non mi ha convinto parecchio, per via della troppa semplicità che rende il tutto scontato.
Concludo con l'elogiare un comparto visivo davvero ottimo, in disegni e grafica, che regala animazioni fluide e pulite; il comparto sonoro non si allontana molto da quello della serie anime, e per questo motivo non l'ho calcolato minimamente, tranne per il buon doppiaggio che non delude mai. Per fortuna ho avuto il piacere di godermi il comparto visivo senza le censure, se no sarebbe stato un altro fiasco.
Consiglio di vedere questi OAV a chi ha prima terminato l'intera serie anime di Tokyo Ghoul. Voto: 6 e mezzo
"Tokyo Ghoul" ha avuto il pregio di dividere a metà gli spettatori; ci sono quelli a cui è piaciuto in maniera forte e quelli che lo reputano un fiasco assoluto. La prima stagione era stata esaltante, la seconda un po' meno, ma comunque soddisfacente (parlo con la coscienza sporca di non aver letto il manga originale). Una trama contorta, in cui non ci sono né buoni né cattivi, in un continuo avvicendamento di colpi di scena (alcuni leggermente forzati e affrettati), che cercano di trainare a forza tutto il baracchino. Insomma, una storia bella, ma non esente da difetti.
Dopo la conclusione dell'ultima serie, dunque, ci vengono proposti due OAV, con l'intenzione di approfondire il passato di alcuni personaggi che, a conti fatti, hanno avuto scarso rilievo fino ad ora nella serie principale, ovvero Arima (praticamente inesistente) e Shu Tsukiyama che, nel suo piccolo, ha saputo divertire.
Il primo episodio si concentra sul passato di Arima, una sorta di super detective dalle incredibili capacità. La storia, tuttavia, non è organizzata da suo punto di vista, bensì da quello di un suo compagno di classe che, improvvisamente, si ritrova coinvolto nelle battaglie tra ghoul e polizia. Una bella pensata, che ci lascia analizzare il giovane Arima (personaggio piuttosto noioso, a dire il vero) attraverso gli occhi di un giovane inesperto ed emotivo, costretto alla solitudine in seguito all'abbandono della propria ragazza.
Il secondo, come già detto, si incentra su uno Shu Tsukiyama studente che, poco prima di gustarsi un bel giovane corridore, viene interrotto dal flash di una macchina fotografica. La coraggiosa reporter altro non è che una sua compagna di scuola, abbastanza stravagante e un poco svampita. Shu è in dubbio se ucciderla subito o meno, ma, per qualche strana ragione, sembra affascinato da quello spirito libero e puro, completamente immerso nel suo mondo.
La salva, almeno per il momento, ma chissà come andranno a finire le cose tra i due...
Non voglio mettere in ballo tutte le critiche (o i complimenti) rivolti alla serie principale. Si tratta di due episodi speciali, staccati almeno apparentemente dalla sequenza primaria, ed è giusto allora considerare solamente questi due OAV.
Personalmente, credo che siano stati piuttosto interessanti. Un buon mix tra azione e sentimentalismo, senza eccedere in nessuno dei due. Il protagonista della prima puntata, sconosciuto fino a quel momento, rappresenta un buonissimo elemento. Contiene in sé il giusto pathos, arricchito da una condizione generale per niente divertente. Eppure il suo comportamento non può che far sorridere; nonostante gli errori continua a combattere e, chissà, forse sbattendo la testa alla cieca potrà arrivare da qualche parte. Tutto l'opposto del freddo e calcolatore Arima.
Shu, invece, non mi sorprende. Lo conoscevamo già e... beh, è sempre lui a fare spettacolo con il suo carattere irriverente.
La grafica è uguale alle due serie precedenti e, sebbene non sia esente da difetti, può essere comunque considerata all'altezza della situazione. Buono il doppiaggio e ottime le musiche di sottofondo, che accompagnano tutta la vicenda.
Non può esistere in entrambi i casi un vero e proprio finale, ma, essendo ambientati nel passato, è interessante (e naturale) porre il confronto con la situazione "corrente" e come i vari personaggi si siano evoluti per arrivare fino a noi.
Voto finale: 7
Dopo la conclusione dell'ultima serie, dunque, ci vengono proposti due OAV, con l'intenzione di approfondire il passato di alcuni personaggi che, a conti fatti, hanno avuto scarso rilievo fino ad ora nella serie principale, ovvero Arima (praticamente inesistente) e Shu Tsukiyama che, nel suo piccolo, ha saputo divertire.
Il primo episodio si concentra sul passato di Arima, una sorta di super detective dalle incredibili capacità. La storia, tuttavia, non è organizzata da suo punto di vista, bensì da quello di un suo compagno di classe che, improvvisamente, si ritrova coinvolto nelle battaglie tra ghoul e polizia. Una bella pensata, che ci lascia analizzare il giovane Arima (personaggio piuttosto noioso, a dire il vero) attraverso gli occhi di un giovane inesperto ed emotivo, costretto alla solitudine in seguito all'abbandono della propria ragazza.
Il secondo, come già detto, si incentra su uno Shu Tsukiyama studente che, poco prima di gustarsi un bel giovane corridore, viene interrotto dal flash di una macchina fotografica. La coraggiosa reporter altro non è che una sua compagna di scuola, abbastanza stravagante e un poco svampita. Shu è in dubbio se ucciderla subito o meno, ma, per qualche strana ragione, sembra affascinato da quello spirito libero e puro, completamente immerso nel suo mondo.
La salva, almeno per il momento, ma chissà come andranno a finire le cose tra i due...
Non voglio mettere in ballo tutte le critiche (o i complimenti) rivolti alla serie principale. Si tratta di due episodi speciali, staccati almeno apparentemente dalla sequenza primaria, ed è giusto allora considerare solamente questi due OAV.
Personalmente, credo che siano stati piuttosto interessanti. Un buon mix tra azione e sentimentalismo, senza eccedere in nessuno dei due. Il protagonista della prima puntata, sconosciuto fino a quel momento, rappresenta un buonissimo elemento. Contiene in sé il giusto pathos, arricchito da una condizione generale per niente divertente. Eppure il suo comportamento non può che far sorridere; nonostante gli errori continua a combattere e, chissà, forse sbattendo la testa alla cieca potrà arrivare da qualche parte. Tutto l'opposto del freddo e calcolatore Arima.
Shu, invece, non mi sorprende. Lo conoscevamo già e... beh, è sempre lui a fare spettacolo con il suo carattere irriverente.
La grafica è uguale alle due serie precedenti e, sebbene non sia esente da difetti, può essere comunque considerata all'altezza della situazione. Buono il doppiaggio e ottime le musiche di sottofondo, che accompagnano tutta la vicenda.
Non può esistere in entrambi i casi un vero e proprio finale, ma, essendo ambientati nel passato, è interessante (e naturale) porre il confronto con la situazione "corrente" e come i vari personaggi si siano evoluti per arrivare fino a noi.
Voto finale: 7
In attesa della terza stagione di "Tokyo Ghoul", in arrivo per il 2016, possiamo accontentarci della visione di questi due OAV che ampliano il mondo dei Ghoul.
In particolare il primo OAV, chiamato Jack, racconta dell'incontro tra i futuri ispettori Arima e Furada quando ancora andavano al liceo, mentre il secondo, Pinto, ci racconta com'era il Gourmet alle superiori. Sebbene non ci siano quelle ridicole censure che affliggevano le due serie originali, i due OAV offrono ben poco allo spettatore: non ci sono combattimenti memorabili né personaggi che spiccano per la loro personalità. L'OAV Jack l'ho trovato ben poco stimolante, ma dopotutto si focalizza su un personaggio, Arima, che è solo una comparsa nelle due serie originali. L'OAV Pinto è tutt'altra cosa: il Gourmet è sempre divertente da vedere in azione e l'OAV a lui dedicato è il più bello fra i due.
A differenza delle due serie originali, questi due OAV sono ancora inediti in Italia, perciò sono disponibili solo in versione sottotitolata dai fan. Come sempre nel caso degli OAV, la visione è consigliata solo a chi ha visto entrambe le serie di "Tokyo Ghoul". Purtroppo questi OAV dimostrano che "Tokyo Ghoul" è maledetto: nonostante il fascino dell'ambientazione e dei personaggi, le trasposizioni animate sono scadenti in termini di regia e sceneggiatura. Gli OAV sfuggono parzialmente a questo destino vista la loro brevità, ma puntare su personaggi fin troppo secondari è stata, almeno nel caso del primo OAV, a mio avviso, una scelta sbagliata, e solo il carisma del Gourmet garantisce la sufficienza a questa mini-serie. Io apprezzo il mondo di "Tokyo Ghoul" e da quasi fan avrei preferito che gli OAV raccontassero il passato di altri personaggi, di Touka per esempio.
In particolare il primo OAV, chiamato Jack, racconta dell'incontro tra i futuri ispettori Arima e Furada quando ancora andavano al liceo, mentre il secondo, Pinto, ci racconta com'era il Gourmet alle superiori. Sebbene non ci siano quelle ridicole censure che affliggevano le due serie originali, i due OAV offrono ben poco allo spettatore: non ci sono combattimenti memorabili né personaggi che spiccano per la loro personalità. L'OAV Jack l'ho trovato ben poco stimolante, ma dopotutto si focalizza su un personaggio, Arima, che è solo una comparsa nelle due serie originali. L'OAV Pinto è tutt'altra cosa: il Gourmet è sempre divertente da vedere in azione e l'OAV a lui dedicato è il più bello fra i due.
A differenza delle due serie originali, questi due OAV sono ancora inediti in Italia, perciò sono disponibili solo in versione sottotitolata dai fan. Come sempre nel caso degli OAV, la visione è consigliata solo a chi ha visto entrambe le serie di "Tokyo Ghoul". Purtroppo questi OAV dimostrano che "Tokyo Ghoul" è maledetto: nonostante il fascino dell'ambientazione e dei personaggi, le trasposizioni animate sono scadenti in termini di regia e sceneggiatura. Gli OAV sfuggono parzialmente a questo destino vista la loro brevità, ma puntare su personaggi fin troppo secondari è stata, almeno nel caso del primo OAV, a mio avviso, una scelta sbagliata, e solo il carisma del Gourmet garantisce la sufficienza a questa mini-serie. Io apprezzo il mondo di "Tokyo Ghoul" e da quasi fan avrei preferito che gli OAV raccontassero il passato di altri personaggi, di Touka per esempio.
Dopo aver rovinato l'anime originale, lo studio Pierrot ci riprova col brand di "Tokyo Ghoul", questa volta in formato OVA. Saranno riusciti a fare un buon lavoro? Mah.
Le animazioni sono discrete, non buone, ma neanche pessime come quelle di "Root A". In tutto l'episodio ci saranno qualcosa come uno-due combattimenti più o meno, nessuno dei due si rivela troppo "indimenticabile", per dir la verità, e il primo scontro è, almeno per me, confuso. I personaggi "camminano" sempre con lo stesso identico difetto: si muovono come se fossero dei robot, non c'è alcuna naturalezza; difetto, comunque, al quale dopo un po' ci si abitua. La regia dell'episodio si rivela su standard medio-bassi, marchio di fabbrica della stagione 2. Inoltre, verso il finale, l'episodio arriva molto vicino a rasentare il ridicolo, perché (come sempre oramai) anche in questo OVA si va di corsa e, sì, sono riusciti a "rushare" appena sette capitoli (anche se corposi), ma pur sempre sette capitoli. Il rush è così evidente che i "sentimenti" che la scena finale ci dovrebbe dare non pervengono affatto, poiché passa davvero troppo poco "tempo", e i nostri protagonisti passano troppe poche "malefatte" insieme, per poter essere una scena d'impatto. E stavolta neppure il tempo può essere una scusa per gli animatori, si poteva sicuramente fare meglio. Purtroppo, a causa di questa pessima gestione, è inutile dire che anche questa trasposizione soffre di gravi tagli, che non fanno altro che appiattire ancora di più i personaggi.
Personalmente, per me, il voto in realtà sarebbe un 3, ma visto che le animazioni non così brutte, la storia è carina anche se "rushata" e hanno aggiustato il mento di Arima come il manga comanda, questo primo OVA si becca un bel 5!
Le animazioni sono discrete, non buone, ma neanche pessime come quelle di "Root A". In tutto l'episodio ci saranno qualcosa come uno-due combattimenti più o meno, nessuno dei due si rivela troppo "indimenticabile", per dir la verità, e il primo scontro è, almeno per me, confuso. I personaggi "camminano" sempre con lo stesso identico difetto: si muovono come se fossero dei robot, non c'è alcuna naturalezza; difetto, comunque, al quale dopo un po' ci si abitua. La regia dell'episodio si rivela su standard medio-bassi, marchio di fabbrica della stagione 2. Inoltre, verso il finale, l'episodio arriva molto vicino a rasentare il ridicolo, perché (come sempre oramai) anche in questo OVA si va di corsa e, sì, sono riusciti a "rushare" appena sette capitoli (anche se corposi), ma pur sempre sette capitoli. Il rush è così evidente che i "sentimenti" che la scena finale ci dovrebbe dare non pervengono affatto, poiché passa davvero troppo poco "tempo", e i nostri protagonisti passano troppe poche "malefatte" insieme, per poter essere una scena d'impatto. E stavolta neppure il tempo può essere una scusa per gli animatori, si poteva sicuramente fare meglio. Purtroppo, a causa di questa pessima gestione, è inutile dire che anche questa trasposizione soffre di gravi tagli, che non fanno altro che appiattire ancora di più i personaggi.
Personalmente, per me, il voto in realtà sarebbe un 3, ma visto che le animazioni non così brutte, la storia è carina anche se "rushata" e hanno aggiustato il mento di Arima come il manga comanda, questo primo OVA si becca un bel 5!