Sakura Mail
I disegni di U-Jin non passano di certo inosservati agli occhi del "sesso forte". L'attrattiva che esercitano le sue copertine ha dell'incredibile e, seppur perfettamente conscio della "trappola", eccomi qui a recensire uno tra i più famosi manga erotici, scritto ed illustrato da uno tra i più famosi mangaka erotici in circolazione.
Toma Inaba arriva a Tokyo per affrontare gli esami di ammissione in diverse un'università. Purtroppo non riuscirà a passarne nemmeno uno e, ormai rassegnato a trascorre un anno da ronin, si ritrova subito invischiato in un triangolo amoroso. Si susseguiranno un'infinità di incontri piccanti e una splendida storia d'amore.
L'approccio alla narrazione ricorda molto da vicino quello di uno shonen, anche se U-Jin arricchisce le vicende con tematiche decisamente mature. I personaggi principali vengono caratterizzati con molta attenzione e ognuno presenta una evidente maturazione, tangibile durante lo scorrere del tempo. È incredibile l'abilità con la quale l'autore riesce a farci cogliere questa evoluzione. E' infatti proprio nel momento più delicato della vita di ogni persona, tra la fine del liceo e l'inizio dell'università, che si delinea la vera personalità di un essere umano. C'è una netta linea di demarcazione tra il prima ed il dopo, e "Sakura mail" ne è la sua rappresentazione.
Purtroppo alcuni personaggi secondari, in particolar modo quelli presentati nella seconda metà del manga, non godono dello stesso trattamento, risultando abbastanza monodimensionali. Ho trovato inoltre poco curato l'utilizzo che l'autore fa di alcuni di essi. C'è chi viene dimenticato del tutto e chi spunta fuori dal nulla per poi svanire come una meteora. Chi invece ha sempre avuto un ruolo importante che va via via sbiadendosi all'orizzonte.
"Sakura mail" doveva essere una lettura semplice e piacevole ed invece non sono mancate le sorprese. U-Jin dimostra di essere un vero autore, riuscendo, con abilità ed astuzia, a far coesistere puro intrattenimento, risvolti drammatici, comicità ed una dose assai massiccia di sesso. Non mancano poi tematiche impegnate come aborto, droga, prostituzione minorile, pedofilia, consumismo e, soprattutto, rendimento scolastico.
È proprio questo, infatti, il filo conduttore dei due anni narrati in "Sakura mail".
U-Jin punta il dito con ferocia verso un sistema che è sì meritocratico, ma finisce per rappresentare un forte elemento di discriminazione. Nella società nipponica, chi riesce a stare al passo viene accettato dalla collettività, ma chi resta indietro viene abbandonato e deriso. Per trovare un buon posto di lavoro, in Giappone conta solo l'università di provenienza e per poter frequentare gli istituti più prestigiosi bisogna superare test d'ingresso assai severi. Tutta la carriera scolastica è assoggettata, senza possibilità di fuga, alla propria media, il proprio rendimento. Questo fantasma perseguita ogni studente giapponese e i genitori, invece di proteggere i propri figli dalle sue grinfie, sono i primi a servirsene per soggiogarli. Nella distorsione del sistema giapponese, tutto ciò che si studia, ed il percorso che si intraprende per giungere alla meta, perdono di significato. Conta solo il risultato finale.
L'autore offre poi un quadro decisamente poco edificante della Tokyo moderna, metropoli di perdizione in cui i giovani sembrano sempre oscillare tra ciò che la società si aspetta da loro e ciò che invece la loro indole, istintivamente, gli impone. Come si dice, tutto il mondo è paese.
Nella prima metà dell'opera, il tratto di U-Jin è splendido, estremamente pulito, anche grazie al perfetto uso dei retini. L'autore, inoltre, deve avere una vera predilezione per i seni femminili, vista l'accuratezza e l'impegno con la quale li disegna.
Superata la metà, ahimè, la qualità del disegno va progressivamente deteriorandosi, per arrivare allo scempio degli ultimi volumi nei quali persino i personaggi principali diventano irriconoscibili. Sembra di leggere un altro manga di un altro autore.
Il tratto diviene essenziale. Occhioni enormi, capelli spigolosi e gambe a stecchino. Solo i fondali continuano ad essere accurati. La sinuosità del corpo femminile e l'erotismo da esso sprigionato sembrano un lontano ricordo.
Sono passati due anni dall'inizio della narrazione, ma i personaggi invece di mostrare una maturazione fisica, sembrano regrediti di dieci. Persino le donne adulte appaiono come ragazzine.
E' superfluo dire come si resti abbastanza di stucco per questo volta faccia.
L'edizione che la Goen ci presenta è di tutto rispetto. Sovraccoperte, carta di buona qualità, che in alcuni volumi è davvero ottima , note esplicative sempre presenti. Peccato per qualche refuso di troppo. Mancano le pagine a colori, che per un manga del genere sarebbero state davvero il massimo, non so però se l'edizione originale ne sia provvista.
Toma Inaba arriva a Tokyo per affrontare gli esami di ammissione in diverse un'università. Purtroppo non riuscirà a passarne nemmeno uno e, ormai rassegnato a trascorre un anno da ronin, si ritrova subito invischiato in un triangolo amoroso. Si susseguiranno un'infinità di incontri piccanti e una splendida storia d'amore.
L'approccio alla narrazione ricorda molto da vicino quello di uno shonen, anche se U-Jin arricchisce le vicende con tematiche decisamente mature. I personaggi principali vengono caratterizzati con molta attenzione e ognuno presenta una evidente maturazione, tangibile durante lo scorrere del tempo. È incredibile l'abilità con la quale l'autore riesce a farci cogliere questa evoluzione. E' infatti proprio nel momento più delicato della vita di ogni persona, tra la fine del liceo e l'inizio dell'università, che si delinea la vera personalità di un essere umano. C'è una netta linea di demarcazione tra il prima ed il dopo, e "Sakura mail" ne è la sua rappresentazione.
Purtroppo alcuni personaggi secondari, in particolar modo quelli presentati nella seconda metà del manga, non godono dello stesso trattamento, risultando abbastanza monodimensionali. Ho trovato inoltre poco curato l'utilizzo che l'autore fa di alcuni di essi. C'è chi viene dimenticato del tutto e chi spunta fuori dal nulla per poi svanire come una meteora. Chi invece ha sempre avuto un ruolo importante che va via via sbiadendosi all'orizzonte.
"Sakura mail" doveva essere una lettura semplice e piacevole ed invece non sono mancate le sorprese. U-Jin dimostra di essere un vero autore, riuscendo, con abilità ed astuzia, a far coesistere puro intrattenimento, risvolti drammatici, comicità ed una dose assai massiccia di sesso. Non mancano poi tematiche impegnate come aborto, droga, prostituzione minorile, pedofilia, consumismo e, soprattutto, rendimento scolastico.
È proprio questo, infatti, il filo conduttore dei due anni narrati in "Sakura mail".
U-Jin punta il dito con ferocia verso un sistema che è sì meritocratico, ma finisce per rappresentare un forte elemento di discriminazione. Nella società nipponica, chi riesce a stare al passo viene accettato dalla collettività, ma chi resta indietro viene abbandonato e deriso. Per trovare un buon posto di lavoro, in Giappone conta solo l'università di provenienza e per poter frequentare gli istituti più prestigiosi bisogna superare test d'ingresso assai severi. Tutta la carriera scolastica è assoggettata, senza possibilità di fuga, alla propria media, il proprio rendimento. Questo fantasma perseguita ogni studente giapponese e i genitori, invece di proteggere i propri figli dalle sue grinfie, sono i primi a servirsene per soggiogarli. Nella distorsione del sistema giapponese, tutto ciò che si studia, ed il percorso che si intraprende per giungere alla meta, perdono di significato. Conta solo il risultato finale.
L'autore offre poi un quadro decisamente poco edificante della Tokyo moderna, metropoli di perdizione in cui i giovani sembrano sempre oscillare tra ciò che la società si aspetta da loro e ciò che invece la loro indole, istintivamente, gli impone. Come si dice, tutto il mondo è paese.
Nella prima metà dell'opera, il tratto di U-Jin è splendido, estremamente pulito, anche grazie al perfetto uso dei retini. L'autore, inoltre, deve avere una vera predilezione per i seni femminili, vista l'accuratezza e l'impegno con la quale li disegna.
Superata la metà, ahimè, la qualità del disegno va progressivamente deteriorandosi, per arrivare allo scempio degli ultimi volumi nei quali persino i personaggi principali diventano irriconoscibili. Sembra di leggere un altro manga di un altro autore.
Il tratto diviene essenziale. Occhioni enormi, capelli spigolosi e gambe a stecchino. Solo i fondali continuano ad essere accurati. La sinuosità del corpo femminile e l'erotismo da esso sprigionato sembrano un lontano ricordo.
Sono passati due anni dall'inizio della narrazione, ma i personaggi invece di mostrare una maturazione fisica, sembrano regrediti di dieci. Persino le donne adulte appaiono come ragazzine.
E' superfluo dire come si resti abbastanza di stucco per questo volta faccia.
L'edizione che la Goen ci presenta è di tutto rispetto. Sovraccoperte, carta di buona qualità, che in alcuni volumi è davvero ottima , note esplicative sempre presenti. Peccato per qualche refuso di troppo. Mancano le pagine a colori, che per un manga del genere sarebbero state davvero il massimo, non so però se l'edizione originale ne sia provvista.
[quote]A me Sakura Mail piace perché mi trasmette emozioni: dalla rabbia alla tenerezza, dall'eccitazione alla dolcezza, dalla compassione allo stupore. Mi piace perché trovo U-Jin un artista completo, capace di disegnare benissimo, ma anche di raccontare. Troppo per un fumetto erotico? Troppo solo per chi non capisce che, al di là di vendite e target, i manga sono forme espressive complete, capaci di coinvolgerci profondamente. Forme di svago, ma non solo intrattenimento.[/quote]
Queste parole non sono mie ma di Paolo Gattone, il direttore editoriale della GOEN, e le ho volute riportare all'inizio della recensione perché trovo che rispecchino alla perfezione il mio punto di vista e le sensazioni che ho provato leggendo Sakura Mail. Avevo già visto l'anime - tratto dai primi 15 capitoli - e mi aveva lasciato un forte senso di incompiuto, così mi è venuta la voglia di procurarmi il manga. Sapevo che avrei avuto a che fare con situazioni piccanti: l'anime concede ampi spazi ai momenti erotici, U-Jin è famoso per le scene di passione intriganti inserite nelle sue opere e gli avvisi riportati sulle copertine dei volumi ("Commedia sexy" e "Consigliato a un pubblico adulto") fanno capire subito che si tratta di un lavoro che difficilmente troveremo in un collegio gestito dalle Orsoline.
Il manga, infatti, è immediatamente classificabile come un hentai e le immagini rappresentate - sia che si tratti di sguardi alle forme che le ragazze mettono generosamente in mostra o di rapporti sessuali nei quali sono coinvolti i personaggi - lasciano poco spazio all'immaginazione per la fedeltà con la quale sono disegnate. Quello che è (quasi del tutto) assente è la perversione: cosa c'è di male nel rappresentare una coppia di ragazzi che, consenzienti, si abbandonano alle gioie del sesso? U-Jin è un maestro nel riportare le emozioni provate dai personaggi con il tratto dei suoi disegni, per me è memorabile una vignetta in cui viene rappresentata Komi durante la sua prima esperienza sessuale: l'espressione del suo volto e l'effetto causato dai lunghi capelli sciolti un po' arruffati rendono perfettamente la passione provata dalla ragazza in quel momento. Qualcuno potrebbe dire "Urara e Toma sono cugini, non è perversa una relazione tra loro due?"; l'affermazione è corretta se rapportata alla nostra cultura ma in Giappone le cose sono diverse. Nel paese del Sol Levante sono ammessi i matrimoni tra cugini di primo grado come Urara e Toma; la loro relazione - vista con la mentalità nipponica - è perfettamente lecita e non ha niente di depravato. U-Jin si conferma molto abile nel trasmettere le emozioni dei personaggi quando ci narra le prime esperienze sessuali dei due ragazzi: con le sue tavole rende perfettamente la tenerezza e la dolcezza che precedono i momenti di passione tra i due innamorati.
I primi capitoli del manga sono stati una sorta di ripasso di quello che già conoscevo, con la piacevole sorpresa di vedere che alcune situazioni vengono rese in maniera più completa o intrigante rispetto a quanto mostrato nell'anime. Proseguendo con la lettura ci si accorge che iniziano a dipanarsi le varie situazioni - amorose e scolastiche - che vivono i personaggi ed è difficile non esserne coinvolti: ognuno di noi si è trovato a combattere contro un percorso di studi troppo complicato o invischiato in un amore impossibile che lo faceva soffrire e viene quasi spontaneo fare il tifo per Toma o Urara.
Gli eventi narrati - almeno nei primi volumi - appaiono plausibili e si ha veramente l'impressione di trovarsi a che fare con ragazzi che si scontrano con le difficoltà della vita e con la delusione che si prova scoprendo che spesso "quello che vorremmo" è ben diverso da "quello che possiamo avere". In seguito la storia si arricchisce di numerosissimi eventi che, come nei "Promessi sposi" di Manzoni, sottopongono i due innamorati a dure prove che mettono in seria discussione il loro rapporto. Alcuni di questi sono comunissimi e potrebbero veramente capitare a ognuno di noi; altri sono alquanto improbabili e danno un tono melodrammatico al manga. Il risultato complessivo, comunque, rimane avvincente e una volta terminato un volume si ha voglia di iniziare immediatamente a leggere il successivo per scoprire come si evolve la storia.
La rappresentazione grafica è eccellente: oltre alle scene erotiche - sulle quali mi sono già dilungato abbastanza - sono da rimarcare l'abilità dell'autore nel rendere la bellezza dei personaggi femminili senza essere volgare e la cura maniacale nel rappresentare l'ambiente in cui si svolgono le azioni: sia che ci si trovi in città che all'interno di un parco si ha l'impressione di trovarsi all'interno della scena. Anche le emozioni dei personaggi (stupore, gioia, paura o terrore) sono rese alla perfezione; comico l'effetto che si crea quando Toma o altri personaggi per lo stupore sono disegnati con gli occhi fuori dalle orbite (soprattutto se questo accade a una ragazza che porta gli occhiali, che U-Jin disegna con gli occhi fuori dalla montatura come se non ci fossero le lenti). Carine anche le rappresentazioni chibi dei personaggi - soprattutto Urara - inserite per stemperare la tensione di alcune situazioni.
Molto buona la caratterizzazione dei personaggi: lungo i venti volumi si possono apprezzare i tratti distintivi dei singoli protagonisti e l'evoluzione delle loro personalità dovute alla maturazione e alle difficoltà affrontano. Toma è il ragazzo un po' imbranato e sognatore, che sembra darsi degli obbiettivi quasi impossibili da raggiungere ma che lotta duramente per tentare di conquistarli; spesso agisce d'impulso e commette errori anche gravi soprattutto con Urara, però riesce sempre a trovare il modo di farsi perdonare e di apprendere (anche se lentamente) dai propri sbagli. Urara è una ragazza un po' ingenua, che riesce a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e ad affrontare con spirito positivo le dure prove che le si parano davanti; follemente innamorata di Toma, è sempre disposta a perdonarlo anche quando il ragazzo sembra mettercela tutta per allontanarsi da lei. Komi ha la parte della ragazza cinica e arrivista: perfetta nel ruolo, riesce a mettere in mostra i sui lati positivi quando si impegna al massimo per proteggere l'amica del cuore Urara anche se non approva le sue scelte.
Dopo aver indicato i lati positivi delll'opera passiamo ai punti deboli: U-Jin, in alcuni passaggi, sembra farsi prendere la mano aggiungendo delle situazioni - eccessivamente drammatiche - inserite solo per "allungare il brodo". I manga ci hanno abituato ad amori che, prima di realizzarsi, compiono dei giri tortuosi; Maison Ikkoku e Video Girl Ai sono due buoni esempi di quanto lungo e accidentato possa essere il cammino che porta al finale che si intuisce dalle prime vignette del manga o dalle prime scene dell'anime. Alcuni degli eventi narrati in Sakura Mail hanno una drammaticità eccessiva, paiono estremamente improbabili e fanno pensare che l'autore voglia accanirsi eccessivamente contro Toma e Urara. Il finale dell'opera, invece, è un po' troppo precipitoso: dopo un salto temporale di quattro anni la storia giunge all'epilogo nel giro di due capitoli, lasciando il lettore un po' disorientato.
Altra grave pecca è quella di aver ceduto alla tentazione di allungare la storia affidandosi a scene di sesso fini a se stesse. Quasi sempre le situazioni erotiche trasmettono le emozioni degli amanti e si potrebbero definire come funzionali agli eventi narrati: per me non c'è niente di strano se Urara, dopo essere fuggita insieme a Toma per mettersi al riparo da una situazione pericolosa, abbia voglia di concedersi al suo amato una volta al sicuro. In un paio di occasioni, purtroppo, si ha l'impressione che U-Jin abbia inserito delle lunghe scene di sesso soltanto per completare il volume: emblematico in questo caso l'ultimo capitolo del volume 13 - che almeno è indicato come EXTRA senza seguire la numerazione, come se fosse stato aggiunto all'ultimo momento - dove Urara, Toma e Akimoto sono i protagonisti di una situazione più indicata ai giornaletti che, negli anni '80, i barbieri mettevano a disposizione dei loro clienti per ingannare l'attesa. Una brutta caduta di stile, fortunatamente breve come un temporale estivo, in un lavoro che fino a quel punto si era dimostrato di buon livello e che recupererà negli ultimi volumi.
Personalmente consiglierei Sakura Mail a varie categorie di appassionati di manga: chi ama le storie sentimentali si ritroverà coinvolto nelle avventure che, giorno dopo giorno, vivono Toma e Urara sullo sfondo del tormentato rapporto che li lega. Il manga, però, è indicato anche a tutti quelli che pensano che gli hentai non abbiano alcun tipo di trama e si limitino a convegni carnali dove abbonda la perversione; tolti un paio di volumi - che sembrano dare forza a questa idea - ci si renderà conto che le scene di sesso rappresentate trasmettono emozioni più che lussuria smodata, rendendo ancora più intenso il racconto della storia d'amore tra i due protagonisti.
Queste parole non sono mie ma di Paolo Gattone, il direttore editoriale della GOEN, e le ho volute riportare all'inizio della recensione perché trovo che rispecchino alla perfezione il mio punto di vista e le sensazioni che ho provato leggendo Sakura Mail. Avevo già visto l'anime - tratto dai primi 15 capitoli - e mi aveva lasciato un forte senso di incompiuto, così mi è venuta la voglia di procurarmi il manga. Sapevo che avrei avuto a che fare con situazioni piccanti: l'anime concede ampi spazi ai momenti erotici, U-Jin è famoso per le scene di passione intriganti inserite nelle sue opere e gli avvisi riportati sulle copertine dei volumi ("Commedia sexy" e "Consigliato a un pubblico adulto") fanno capire subito che si tratta di un lavoro che difficilmente troveremo in un collegio gestito dalle Orsoline.
Il manga, infatti, è immediatamente classificabile come un hentai e le immagini rappresentate - sia che si tratti di sguardi alle forme che le ragazze mettono generosamente in mostra o di rapporti sessuali nei quali sono coinvolti i personaggi - lasciano poco spazio all'immaginazione per la fedeltà con la quale sono disegnate. Quello che è (quasi del tutto) assente è la perversione: cosa c'è di male nel rappresentare una coppia di ragazzi che, consenzienti, si abbandonano alle gioie del sesso? U-Jin è un maestro nel riportare le emozioni provate dai personaggi con il tratto dei suoi disegni, per me è memorabile una vignetta in cui viene rappresentata Komi durante la sua prima esperienza sessuale: l'espressione del suo volto e l'effetto causato dai lunghi capelli sciolti un po' arruffati rendono perfettamente la passione provata dalla ragazza in quel momento. Qualcuno potrebbe dire "Urara e Toma sono cugini, non è perversa una relazione tra loro due?"; l'affermazione è corretta se rapportata alla nostra cultura ma in Giappone le cose sono diverse. Nel paese del Sol Levante sono ammessi i matrimoni tra cugini di primo grado come Urara e Toma; la loro relazione - vista con la mentalità nipponica - è perfettamente lecita e non ha niente di depravato. U-Jin si conferma molto abile nel trasmettere le emozioni dei personaggi quando ci narra le prime esperienze sessuali dei due ragazzi: con le sue tavole rende perfettamente la tenerezza e la dolcezza che precedono i momenti di passione tra i due innamorati.
I primi capitoli del manga sono stati una sorta di ripasso di quello che già conoscevo, con la piacevole sorpresa di vedere che alcune situazioni vengono rese in maniera più completa o intrigante rispetto a quanto mostrato nell'anime. Proseguendo con la lettura ci si accorge che iniziano a dipanarsi le varie situazioni - amorose e scolastiche - che vivono i personaggi ed è difficile non esserne coinvolti: ognuno di noi si è trovato a combattere contro un percorso di studi troppo complicato o invischiato in un amore impossibile che lo faceva soffrire e viene quasi spontaneo fare il tifo per Toma o Urara.
Gli eventi narrati - almeno nei primi volumi - appaiono plausibili e si ha veramente l'impressione di trovarsi a che fare con ragazzi che si scontrano con le difficoltà della vita e con la delusione che si prova scoprendo che spesso "quello che vorremmo" è ben diverso da "quello che possiamo avere". In seguito la storia si arricchisce di numerosissimi eventi che, come nei "Promessi sposi" di Manzoni, sottopongono i due innamorati a dure prove che mettono in seria discussione il loro rapporto. Alcuni di questi sono comunissimi e potrebbero veramente capitare a ognuno di noi; altri sono alquanto improbabili e danno un tono melodrammatico al manga. Il risultato complessivo, comunque, rimane avvincente e una volta terminato un volume si ha voglia di iniziare immediatamente a leggere il successivo per scoprire come si evolve la storia.
La rappresentazione grafica è eccellente: oltre alle scene erotiche - sulle quali mi sono già dilungato abbastanza - sono da rimarcare l'abilità dell'autore nel rendere la bellezza dei personaggi femminili senza essere volgare e la cura maniacale nel rappresentare l'ambiente in cui si svolgono le azioni: sia che ci si trovi in città che all'interno di un parco si ha l'impressione di trovarsi all'interno della scena. Anche le emozioni dei personaggi (stupore, gioia, paura o terrore) sono rese alla perfezione; comico l'effetto che si crea quando Toma o altri personaggi per lo stupore sono disegnati con gli occhi fuori dalle orbite (soprattutto se questo accade a una ragazza che porta gli occhiali, che U-Jin disegna con gli occhi fuori dalla montatura come se non ci fossero le lenti). Carine anche le rappresentazioni chibi dei personaggi - soprattutto Urara - inserite per stemperare la tensione di alcune situazioni.
Molto buona la caratterizzazione dei personaggi: lungo i venti volumi si possono apprezzare i tratti distintivi dei singoli protagonisti e l'evoluzione delle loro personalità dovute alla maturazione e alle difficoltà affrontano. Toma è il ragazzo un po' imbranato e sognatore, che sembra darsi degli obbiettivi quasi impossibili da raggiungere ma che lotta duramente per tentare di conquistarli; spesso agisce d'impulso e commette errori anche gravi soprattutto con Urara, però riesce sempre a trovare il modo di farsi perdonare e di apprendere (anche se lentamente) dai propri sbagli. Urara è una ragazza un po' ingenua, che riesce a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e ad affrontare con spirito positivo le dure prove che le si parano davanti; follemente innamorata di Toma, è sempre disposta a perdonarlo anche quando il ragazzo sembra mettercela tutta per allontanarsi da lei. Komi ha la parte della ragazza cinica e arrivista: perfetta nel ruolo, riesce a mettere in mostra i sui lati positivi quando si impegna al massimo per proteggere l'amica del cuore Urara anche se non approva le sue scelte.
Dopo aver indicato i lati positivi delll'opera passiamo ai punti deboli: U-Jin, in alcuni passaggi, sembra farsi prendere la mano aggiungendo delle situazioni - eccessivamente drammatiche - inserite solo per "allungare il brodo". I manga ci hanno abituato ad amori che, prima di realizzarsi, compiono dei giri tortuosi; Maison Ikkoku e Video Girl Ai sono due buoni esempi di quanto lungo e accidentato possa essere il cammino che porta al finale che si intuisce dalle prime vignette del manga o dalle prime scene dell'anime. Alcuni degli eventi narrati in Sakura Mail hanno una drammaticità eccessiva, paiono estremamente improbabili e fanno pensare che l'autore voglia accanirsi eccessivamente contro Toma e Urara. Il finale dell'opera, invece, è un po' troppo precipitoso: dopo un salto temporale di quattro anni la storia giunge all'epilogo nel giro di due capitoli, lasciando il lettore un po' disorientato.
Altra grave pecca è quella di aver ceduto alla tentazione di allungare la storia affidandosi a scene di sesso fini a se stesse. Quasi sempre le situazioni erotiche trasmettono le emozioni degli amanti e si potrebbero definire come funzionali agli eventi narrati: per me non c'è niente di strano se Urara, dopo essere fuggita insieme a Toma per mettersi al riparo da una situazione pericolosa, abbia voglia di concedersi al suo amato una volta al sicuro. In un paio di occasioni, purtroppo, si ha l'impressione che U-Jin abbia inserito delle lunghe scene di sesso soltanto per completare il volume: emblematico in questo caso l'ultimo capitolo del volume 13 - che almeno è indicato come EXTRA senza seguire la numerazione, come se fosse stato aggiunto all'ultimo momento - dove Urara, Toma e Akimoto sono i protagonisti di una situazione più indicata ai giornaletti che, negli anni '80, i barbieri mettevano a disposizione dei loro clienti per ingannare l'attesa. Una brutta caduta di stile, fortunatamente breve come un temporale estivo, in un lavoro che fino a quel punto si era dimostrato di buon livello e che recupererà negli ultimi volumi.
Personalmente consiglierei Sakura Mail a varie categorie di appassionati di manga: chi ama le storie sentimentali si ritroverà coinvolto nelle avventure che, giorno dopo giorno, vivono Toma e Urara sullo sfondo del tormentato rapporto che li lega. Il manga, però, è indicato anche a tutti quelli che pensano che gli hentai non abbiano alcun tipo di trama e si limitino a convegni carnali dove abbonda la perversione; tolti un paio di volumi - che sembrano dare forza a questa idea - ci si renderà conto che le scene di sesso rappresentate trasmettono emozioni più che lussuria smodata, rendendo ancora più intenso il racconto della storia d'amore tra i due protagonisti.
Sakura Mail è una commedia senza censure né pudore, quindi adatta ad un pubblico adulto. Il giovane Toma Inaba arriva a Tokyo per svolgere gli esami di ammissione alle università (molte) ed sicuro di sé al 100%. Proverà ad entrare anche all'università Keio dove incontra una bellissima ragazza, Mieko Yotsuba. Dà lì inizieranno le sue avventure e sventure insieme alla cugina Urara. Un manga molto piccante, con scene molto esplicite e i disegni molto ben fatti, molto puliti. Lo consiglio quindi ad un pubblico adulto e a chi non si fa molti problemi nel vedere certe scene. Gli do dopo averne letti 4 volumi e mezzo (il 5 lo sto per concludere) un bell'8.
Devo dire che è difficile dare un giudizio dopo soli 2 numeri letti, però dato che questi primi 2 non mi hanno dato i presupposti per continuare a comprarlo forse posso anche sbilanciarmi. Spinto dalla fama dell'autore in patria e dalla notorietà del manga decisi di comprare il primo numero ormai qualche mese fa. Avevo avuto modo di vedere qualche puntata dell'anime e non mi era dispiaciuto, era divertente e piccante nelle giuste misure a mio modo di vedere (per quel poco che avevo visto). Tuttavia alla lettura del primo numero rimasi abbastanza deluso. I disegni non mi sembravano niente di che. La protagonista era la solita ragazzina giapponese, teenager, disegnata neanche a dirlo, con misure tutt'altro che verosimili (90-60-90 come minimo!). Ma erano le tavole nel loro complesso che non mi soddisfacevano. I personaggi mi sembrano poco credibili e le loro scelte ed azioni prive di un benché minimo senso logico.
La storia prevede il solito triangolo lui, lei, l'altra (sempre 90-60-90) ed anche le premesse iniziali non sono niente di originale: la ragazza innamorata del cugino che non si ricorda di lei perché non si vedono dall'infanzia. Lui è però anche attratto da una coetanea che frequenta la migliore università del Giappone, che il nostro protagonista sceglie come obiettivo per l'anno successivo, dato che non è stato ammesso a nessuna università. Ma la cosa che meno ho apprezzato è la gratuità delle scene che potremmo definire sessualmente spinte. Sia ben chiaro non sono qui a fare il moralista o il perbenista, anzi io l'avevo comprato proprio perché sapevo che era molto "esplicito" e quindi divertente. Tuttavia ho trovato che tutte le scene erotiche (o quasi) fossero del tutto surreali e perciò poco credibili e dato che la forza di questo manga dovrebbe reggersi su queste non poteva che risultarmi difficile alla lettura. Ne risulta a parer mio un manga tutt'altro che divertente anzi non mi scorre proprio! Ovviamente a me appare così proprio per la debolezza che le scene erotiche risultano avere. Pertanto il mio voto non può che essere insufficiente. Ho dato 5 perché come dicevo all'inizio avendo letto 2 soli numeri non ho certo la presunzione di dare un voto ancora più basso. Magari in futuro recupererò tutti gli altri numeri e potrò dare un giudizio più completo o cambiarlo radicalmente.
La storia prevede il solito triangolo lui, lei, l'altra (sempre 90-60-90) ed anche le premesse iniziali non sono niente di originale: la ragazza innamorata del cugino che non si ricorda di lei perché non si vedono dall'infanzia. Lui è però anche attratto da una coetanea che frequenta la migliore università del Giappone, che il nostro protagonista sceglie come obiettivo per l'anno successivo, dato che non è stato ammesso a nessuna università. Ma la cosa che meno ho apprezzato è la gratuità delle scene che potremmo definire sessualmente spinte. Sia ben chiaro non sono qui a fare il moralista o il perbenista, anzi io l'avevo comprato proprio perché sapevo che era molto "esplicito" e quindi divertente. Tuttavia ho trovato che tutte le scene erotiche (o quasi) fossero del tutto surreali e perciò poco credibili e dato che la forza di questo manga dovrebbe reggersi su queste non poteva che risultarmi difficile alla lettura. Ne risulta a parer mio un manga tutt'altro che divertente anzi non mi scorre proprio! Ovviamente a me appare così proprio per la debolezza che le scene erotiche risultano avere. Pertanto il mio voto non può che essere insufficiente. Ho dato 5 perché come dicevo all'inizio avendo letto 2 soli numeri non ho certo la presunzione di dare un voto ancora più basso. Magari in futuro recupererò tutti gli altri numeri e potrò dare un giudizio più completo o cambiarlo radicalmente.
Come detto non si tratta della classica commedia sentimentale alla OrangeRoad: cerca di raccontare una storia più adulta, togliendo l'innaturale innocenza che caratterizza molti manga di questo genere e introducendo diversi riferimenti alla sessualità. Ci riesce, secondo la mia opinione, solo in parte. Alcune situazioni paiono un po' troppo forzate, anche se in genere finiscono per risultare divertenti; altre non mi sono piaciute, ma si tratta di un'opinione personale. Probabilmente l’effetto "forzato" è voluto e comunque, se amate il genere, si tratta di un buon manga che lascia spazio sia a divertenti gag che alle questioni di cuore, il tutto condito da un pizzico di erotismo.
Il primo numero mi ha dato abbastanza stimoli per proseguire nella lettura della serie. Se vi è piaciuto l'anime, inoltre, vi consiglio di leggerlo, personalmente l'ho trovato molto più carino.
Molto bello il disegno, U-Jin ha un tratto facile da riconoscere e uno stile raffinato e curato. Buona anche l'edizione d/visual.
Ultima cosa: consiglio questo manga ad un pubblico adulto, vista la schiettezza con cui tratta alcuni argomenti.
Il primo numero mi ha dato abbastanza stimoli per proseguire nella lettura della serie. Se vi è piaciuto l'anime, inoltre, vi consiglio di leggerlo, personalmente l'ho trovato molto più carino.
Molto bello il disegno, U-Jin ha un tratto facile da riconoscere e uno stile raffinato e curato. Buona anche l'edizione d/visual.
Ultima cosa: consiglio questo manga ad un pubblico adulto, vista la schiettezza con cui tratta alcuni argomenti.
Sakura Mail torna in Italia. L'opera di U-Jin era già comparsa parecchi anni fa in forma cartacea, mentre è piuttosto recente la sua riedizione in DVD.
Si tratta di una commedia romantica piccante, che si indirizza a lettori già svezzati e che presenta diversi riferimenti di tipo erotico. Nonostante questo non mette in mostra più del necessario: va oltre il normale fanservice, ma è ben lontana dal poter essere compresa nel genere erotico.
A parte questa caratteristica le tematiche offerte non sono particolarmente originali, si parla di un triangolo, come già se ne sono visti, tuttavia Satura Mail si legge piuttosto volentieri.
Il protagonista non è un personaggio con particolare carisma, anzi, dimostra scelte alquanto infelici che lo rendono, per quel che mi riguarda, piuttosto antipatico. In questo primo volumetto non dimostra di meritare la fortuna che gli è capitata: una ragazza come Urara, carina, dolce, sicuramente intraprendente, ma solo apparentemente sicura di se, visto che ben nasconde la paura di perdere il ragazzo che ama e che, almeno inizialmente, di certo non la merita.
Toma invece si innamora di una studentessa universitaria che incontra agli esami di ammissione. Bella, affascinante, più adulta e sofisticata, ma con la quale ha poche speranze. Per lei mentirà, affermando di aver passato l'esame, per paura di non essere considerato. Fingerà di essere quello che non è, cercherà di apparire con più brillante e con più esperienza. Tutto questo quando c'è qualcuno che lo apprezza per quello che è, e che lo attende, pur soffrendo, con pazienza.
Come detto non si tratta della solita commedia sentimentale alla OrangeRoad: cerca di raccontare una storia più adulta, togliendo l'innaturale innocenza che caratterizza molti manga di questo genere e introducendo diversi riferimenti alla sessualità . Ci riesce secondo la mia opinione solo in parte, alcune situazioni paiono un po' troppo forzate, anche se in genere finiscono per risultare divertenti. Altre non mi sono piaciute, ma si tratta di un'opinione personale. Probabilmente ‘l’effetto forzato’ è voluto e comunque, se amate il genere, è un buon manga che lascia spazio sia a divertenti gag che alle questioni di cuore, il tutto condito da un pizzico di erotismo.
Il primo numero mi ha dato abbastanza stimoli per proseguire nella lettura della serie. Se vi è piaciuto l'anime, inoltre, vi consiglio di leggerlo, personalmente l'ho trovato molto più carino.
Molto bello il disegno, U-Jin ha un tratto facile da riconoscere e uno stile raffinato e curato. Buona anche l'edizione d/visual.
Ultima cosa: consiglio questo manga ad un pubblico adulto, vista la schiettezza con cui tratta alcuni argomenti.
Si tratta di una commedia romantica piccante, che si indirizza a lettori già svezzati e che presenta diversi riferimenti di tipo erotico. Nonostante questo non mette in mostra più del necessario: va oltre il normale fanservice, ma è ben lontana dal poter essere compresa nel genere erotico.
A parte questa caratteristica le tematiche offerte non sono particolarmente originali, si parla di un triangolo, come già se ne sono visti, tuttavia Satura Mail si legge piuttosto volentieri.
Il protagonista non è un personaggio con particolare carisma, anzi, dimostra scelte alquanto infelici che lo rendono, per quel che mi riguarda, piuttosto antipatico. In questo primo volumetto non dimostra di meritare la fortuna che gli è capitata: una ragazza come Urara, carina, dolce, sicuramente intraprendente, ma solo apparentemente sicura di se, visto che ben nasconde la paura di perdere il ragazzo che ama e che, almeno inizialmente, di certo non la merita.
Toma invece si innamora di una studentessa universitaria che incontra agli esami di ammissione. Bella, affascinante, più adulta e sofisticata, ma con la quale ha poche speranze. Per lei mentirà, affermando di aver passato l'esame, per paura di non essere considerato. Fingerà di essere quello che non è, cercherà di apparire con più brillante e con più esperienza. Tutto questo quando c'è qualcuno che lo apprezza per quello che è, e che lo attende, pur soffrendo, con pazienza.
Come detto non si tratta della solita commedia sentimentale alla OrangeRoad: cerca di raccontare una storia più adulta, togliendo l'innaturale innocenza che caratterizza molti manga di questo genere e introducendo diversi riferimenti alla sessualità . Ci riesce secondo la mia opinione solo in parte, alcune situazioni paiono un po' troppo forzate, anche se in genere finiscono per risultare divertenti. Altre non mi sono piaciute, ma si tratta di un'opinione personale. Probabilmente ‘l’effetto forzato’ è voluto e comunque, se amate il genere, è un buon manga che lascia spazio sia a divertenti gag che alle questioni di cuore, il tutto condito da un pizzico di erotismo.
Il primo numero mi ha dato abbastanza stimoli per proseguire nella lettura della serie. Se vi è piaciuto l'anime, inoltre, vi consiglio di leggerlo, personalmente l'ho trovato molto più carino.
Molto bello il disegno, U-Jin ha un tratto facile da riconoscere e uno stile raffinato e curato. Buona anche l'edizione d/visual.
Ultima cosa: consiglio questo manga ad un pubblico adulto, vista la schiettezza con cui tratta alcuni argomenti.