Vampire Knight
Non sono amante degli shojo.
Posso dire che ero scettica sulla lettura di un manga che divide il pubblico tra chi lo adora e chi lo detesta.
Ho guardato l'anime (meno impegnativo) su Netflix e mi è piaciuto tantissimo, perciò ho recuperato tutti i volumi della Deluxe edition, 19 in totale editi da Planet Manga.
A chi piace il genere, consiglio anche l'acquisto dell'Artbook, sempre edito da Planet, che ha illustrazioni a colori bellissime in grande formato, da ammirare!
Sulla trama di Vampire Knight si sono dilungati molti utenti, quindi non la citerò.
Nonostante si parli di Vampiri, non ho trovato la trama scontata o banale, anzi, trovo che i personaggi siano ben sfaccettati e caratterizzati. Nel corso dei volumi ci sono diversi colpi di scena sul passato dei protagonisti che ne accrescono il valore e l'interesse per noi lettori.
Sono tante le tematiche trattate ma in generale la trama ruota attorno al trio amoroso Yuki, Zero e Kaname.
Francamente io ho sempre tifato per Zero, per questo l'anime non mi è bastato perchè tratta solo la metà del manga.
Il tratto di Matsuri Hino è preciso, dettagliato ed elegante, questo manga poi è in stile gotico e si avverte sempre un'aura di mistero e tenebre che piace a tutte le amanti del genere Vampiri.
I personaggi poi sono bellissimi, disegnati con cura, gli occhi enormi di Yuki non mi hanno dato fastidio perchè è una caratteristica fondamentale della sua persona che ne delimita il carattere.
Purtroppo devo trovarmi d'accordo con i recensori che hanno scritto che fino al volume 11 (cioè metà dell'opera circa) la trama scorre leggera, interessante e senza mai momenti morti, per poi capitolare dal dodicesimo volume in poi.
Sembra che l'autrice, già all'epoca invasa dalla popolarità e il successo del manga, abbia avuto pressioni per "allungare il brodo" come si suol dire, col risultato che la seconda parte del manga risulta noiosa, piatta, lentissima, e con alcune contraddizioni.
Ci sono personaggi dalle convinzioni incrollabili che all'improvviso cambiano radicalmente obbiettivo senza una ragione davvero credibile.
******* ATTENZIONE SPOILER SUL FINALE ******
Vorrei fare una riflessione sul finale per coloro che sanno bene come finisce e magari come me tifavano per Zero Kiryu: La trama mi ha dato l'impressione che l'autrice voleva Kaname al fianco di Yuki. Di fatto Yuki lo adora fino alla fine con una fede incrollabile. E Zero risulta il rimpiazzo di Kaname, dato che quest''ultimo decide di autodistruggersi, a Yuki non rimane altro. L'ho trovato un finale un pò forzato e
deludente.
*******FINE SPOILER SUL FINALE ******
La Planet Manga ha fatto una buona edizione Deluxe, anche se non eccelsa. I numeri vanno spesso esauriti, ma vengono altrettanto spesso fatte le ristampe. Io sono riuscita a reperire tutti i volumi, tra fumetteria e annunci online.
Personalmente mi sento di consigliarlo alle amanti delle trame romantiche sui Vampiri e gli shojo in generale.
Posso dire che ero scettica sulla lettura di un manga che divide il pubblico tra chi lo adora e chi lo detesta.
Ho guardato l'anime (meno impegnativo) su Netflix e mi è piaciuto tantissimo, perciò ho recuperato tutti i volumi della Deluxe edition, 19 in totale editi da Planet Manga.
A chi piace il genere, consiglio anche l'acquisto dell'Artbook, sempre edito da Planet, che ha illustrazioni a colori bellissime in grande formato, da ammirare!
Sulla trama di Vampire Knight si sono dilungati molti utenti, quindi non la citerò.
Nonostante si parli di Vampiri, non ho trovato la trama scontata o banale, anzi, trovo che i personaggi siano ben sfaccettati e caratterizzati. Nel corso dei volumi ci sono diversi colpi di scena sul passato dei protagonisti che ne accrescono il valore e l'interesse per noi lettori.
Sono tante le tematiche trattate ma in generale la trama ruota attorno al trio amoroso Yuki, Zero e Kaname.
Francamente io ho sempre tifato per Zero, per questo l'anime non mi è bastato perchè tratta solo la metà del manga.
Il tratto di Matsuri Hino è preciso, dettagliato ed elegante, questo manga poi è in stile gotico e si avverte sempre un'aura di mistero e tenebre che piace a tutte le amanti del genere Vampiri.
I personaggi poi sono bellissimi, disegnati con cura, gli occhi enormi di Yuki non mi hanno dato fastidio perchè è una caratteristica fondamentale della sua persona che ne delimita il carattere.
Purtroppo devo trovarmi d'accordo con i recensori che hanno scritto che fino al volume 11 (cioè metà dell'opera circa) la trama scorre leggera, interessante e senza mai momenti morti, per poi capitolare dal dodicesimo volume in poi.
Sembra che l'autrice, già all'epoca invasa dalla popolarità e il successo del manga, abbia avuto pressioni per "allungare il brodo" come si suol dire, col risultato che la seconda parte del manga risulta noiosa, piatta, lentissima, e con alcune contraddizioni.
Ci sono personaggi dalle convinzioni incrollabili che all'improvviso cambiano radicalmente obbiettivo senza una ragione davvero credibile.
******* ATTENZIONE SPOILER SUL FINALE ******
Vorrei fare una riflessione sul finale per coloro che sanno bene come finisce e magari come me tifavano per Zero Kiryu: La trama mi ha dato l'impressione che l'autrice voleva Kaname al fianco di Yuki. Di fatto Yuki lo adora fino alla fine con una fede incrollabile. E Zero risulta il rimpiazzo di Kaname, dato che quest''ultimo decide di autodistruggersi, a Yuki non rimane altro. L'ho trovato un finale un pò forzato e
deludente.
*******FINE SPOILER SUL FINALE ******
La Planet Manga ha fatto una buona edizione Deluxe, anche se non eccelsa. I numeri vanno spesso esauriti, ma vengono altrettanto spesso fatte le ristampe. Io sono riuscita a reperire tutti i volumi, tra fumetteria e annunci online.
Personalmente mi sento di consigliarlo alle amanti delle trame romantiche sui Vampiri e gli shojo in generale.
Vampire Knight si compone di 19 volumi, gli ultimi sono usciti a grande distanza l'uno dall'altro, motivo per cui avevo deciso di interrompere la lettura e riprenderla tutta insieme, una volta in possesso di tutti i volumi. L'uscita così diradata stava infatti influenzando negativamente sulla mia lettura, tutte le volte dovevo rifare il punto di dove si era arrivati, visto che comunque le carte in tavola cambiavano e ricambiavano...
E così ho fatto. L'ho ripreso dall'inizio e l'ho letto tutto di seguito , ma dopo anni, perché visto lo stato d'animo con cui l'avevo lasciato, ero preparata ad aspettarmi una forte delusione. E rimandavo... Ma con mio stupore e piacere, mi sono dovuta ricredere.
La storia è ambientata in un mondo abitato da umani e vampiri in cui c'è chi cerca un mondo pacifico per far convivere le due razze. I personaggi principali sono in pratica gli aghi della bilancia in questa lotta di poteri.
Si tratta da una parte di una storia gotica romantica, con spunti pure drammatici, dove però non mancano momento comici. Si intrecciano anche alcuni misteri che mano a mano vengono svelati...
I personaggi principali sono in pratica tre, Yuki,Kaname e Zero. Yuki dovrebbe essere l'eroina della storia, che tutti si contendono, in realtà trovo sia il personaggio con il carattere meno interessante e appariscente di tutti. Però questo in un certo senso lo trovo funzionale in quanto fa decisamente spiccare gli altri due personaggi, entrambi bishonen, affascinanti e completamente diversi l'uno dall'altro. Grazie a loro la storia prende colore e ti fa decidere di seguirla fino all'ultimo, perché che tu sia per Kaname oppure per Zero, vuoi sapere assolutamente cosa li attende alla fine della storia...
Il finale l'ho sentito molto criticato e lo capisco. Personalmente l'ho trovato originale rispetto al classico finale da shojo manga, sarà che ne ho letti tantissimi, però a me non è dispiaciuto, non ha voluto dilungarsi oltre. Sì, forse avrei voluto sapere di più, ma pazienza, so che c'è un sequel comunque, anche se al momento non lo sto leggendo...
Per quanto riguarda i disegni sono bellissimi e davvero curati, mi piace molto il suo stile e sono contenta di essermi accaparrata l'ultimo volume con annesso artbook, davvero carino...
Se siete appassionati di storie un po' dark e gotiche o di storie un po' particolari ve lo consiglio, così come caldamente invito chi l'ha letto a suo tempo, a singhiozzi a causa della lunga attesa, di dargli una seconda possibilità. Secondo me vale la pena ...
E così ho fatto. L'ho ripreso dall'inizio e l'ho letto tutto di seguito , ma dopo anni, perché visto lo stato d'animo con cui l'avevo lasciato, ero preparata ad aspettarmi una forte delusione. E rimandavo... Ma con mio stupore e piacere, mi sono dovuta ricredere.
La storia è ambientata in un mondo abitato da umani e vampiri in cui c'è chi cerca un mondo pacifico per far convivere le due razze. I personaggi principali sono in pratica gli aghi della bilancia in questa lotta di poteri.
Si tratta da una parte di una storia gotica romantica, con spunti pure drammatici, dove però non mancano momento comici. Si intrecciano anche alcuni misteri che mano a mano vengono svelati...
I personaggi principali sono in pratica tre, Yuki,Kaname e Zero. Yuki dovrebbe essere l'eroina della storia, che tutti si contendono, in realtà trovo sia il personaggio con il carattere meno interessante e appariscente di tutti. Però questo in un certo senso lo trovo funzionale in quanto fa decisamente spiccare gli altri due personaggi, entrambi bishonen, affascinanti e completamente diversi l'uno dall'altro. Grazie a loro la storia prende colore e ti fa decidere di seguirla fino all'ultimo, perché che tu sia per Kaname oppure per Zero, vuoi sapere assolutamente cosa li attende alla fine della storia...
Il finale l'ho sentito molto criticato e lo capisco. Personalmente l'ho trovato originale rispetto al classico finale da shojo manga, sarà che ne ho letti tantissimi, però a me non è dispiaciuto, non ha voluto dilungarsi oltre. Sì, forse avrei voluto sapere di più, ma pazienza, so che c'è un sequel comunque, anche se al momento non lo sto leggendo...
Per quanto riguarda i disegni sono bellissimi e davvero curati, mi piace molto il suo stile e sono contenta di essermi accaparrata l'ultimo volume con annesso artbook, davvero carino...
Se siete appassionati di storie un po' dark e gotiche o di storie un po' particolari ve lo consiglio, così come caldamente invito chi l'ha letto a suo tempo, a singhiozzi a causa della lunga attesa, di dargli una seconda possibilità. Secondo me vale la pena ...
Credo di averlo già detto: "Non sempre i prodotti di un mangaka non più inesperto sono migliori dei primissimi lavori, quando ancora brancolava nel buio". Non avrò usato la stessa identica espressione, ma calza a pennello per Vampire Knight.
Quello è stato un periodo prolifico per i vampiri, cartacei o su pellicola, con alcuni prodotti buoni, vedi Buffy o Van Helsing, e altri meno buoni, come Twilight e Il diario del vampiro. Vampire Knight, come Twilight, è partito molto bene... per poi decidere di buttarsi giù da un burrone facendo un bel ruzzolone. Ho cominciato a leggerlo in inglese e appena è arrivato in Italia ho subito voluto comprare la nostra edizione: un paio di anni fa mi son decisa di rivenderla per non doverla più vedere sulla mia libreria.
La storia che la Matsuri ci vuole narrare avviene nel Collegio Cross. Questo prestigioso Istituto si divide in due fazioni: la Day Class e la Night Class. La prima è ovviamente occupata dagli studenti umani, la seconda invece è dedicata agli studenti vampiro. Inutile dire che gli umani non conoscono la vera natura dei bellissimi studenti della Night Class. Gli unici, oltre ovviamente il preside e i già citati vampiri, che conoscono la verità sono due studenti che sono anche una sottospecie di guardie per tenere "separate" le due fazioni, dato che l'ormone è a mille: Yuki Cross, figlia adottiva del preside, e l'affascinante e misterioso Zero.
I vampiri sono tutti bellissimi e intelligenti, e a capo di loro troviamo il pacato Kaname, che si capisce subito avere un certo interesse nei confronti di Yuki. Considerato anche che le ha salvato la vita in gioventù, fra i due c'è un legame molto stretto. Amori e batticuori, intrighi e conflitti la faranno da padrone in questo manga Shojo del soprannaturale.
La prima parte del manga personalmente non la butterei. Infatti mi aveva entusiasmata moltissimo, seppur i disegni non siano poi così belli. Gli occhi, in particolare, son belli solo e unicamente sui personaggi maschili. Ci sono di mangaka che ne fanno di ancora più abominevoli, roba che il viso è tutt'occhi. Gli sfondi non sono né bellissimi né bruttissimi. C'è un po' di cura per i dettagli, non posso negarlo, ma ho visto lavori migliori. Senza andare lontano, un suo lavoro precedente, "Merupuri", per me, nonostante sia più vecchio, è molto meglio caratterizzato, sia nel disegno che nel contenuto.
La caratterizzazione dei personaggi, a lungo andare grida solo una parola: stereotipo. Perché son tutti personaggi preconfezionati comprati all'Ikea o al Mondo Convenienza. Lei, non bellissima, svampita e anche a tratti rompiscatole (non dimentichiamoci il fattore buonismo), e i ragazzi stupendi, roba che trovargli un difetto è quasi impossibile. Anzi, il difetto l'ho trovato. Tanto perfetti da essere finti. I personaggi umani sono davvero pochi; quasi tutto il manga si basa sul mondo vampirico - e sì, anche loro son quasi tutti privi di pecche.
Va bene viaggiare con la fantasia, ma il bello di leggere una storia, è anche potercisi rispecchiare in una qualche maniera. E Vampire Knight è pura fantasia. Come voto finale regalo un 5, ma solo perché il disegno non è del tutto da buttare e perché all'inizio era scorrevole. Il resto è stata una vera delusione.
Quello è stato un periodo prolifico per i vampiri, cartacei o su pellicola, con alcuni prodotti buoni, vedi Buffy o Van Helsing, e altri meno buoni, come Twilight e Il diario del vampiro. Vampire Knight, come Twilight, è partito molto bene... per poi decidere di buttarsi giù da un burrone facendo un bel ruzzolone. Ho cominciato a leggerlo in inglese e appena è arrivato in Italia ho subito voluto comprare la nostra edizione: un paio di anni fa mi son decisa di rivenderla per non doverla più vedere sulla mia libreria.
La storia che la Matsuri ci vuole narrare avviene nel Collegio Cross. Questo prestigioso Istituto si divide in due fazioni: la Day Class e la Night Class. La prima è ovviamente occupata dagli studenti umani, la seconda invece è dedicata agli studenti vampiro. Inutile dire che gli umani non conoscono la vera natura dei bellissimi studenti della Night Class. Gli unici, oltre ovviamente il preside e i già citati vampiri, che conoscono la verità sono due studenti che sono anche una sottospecie di guardie per tenere "separate" le due fazioni, dato che l'ormone è a mille: Yuki Cross, figlia adottiva del preside, e l'affascinante e misterioso Zero.
I vampiri sono tutti bellissimi e intelligenti, e a capo di loro troviamo il pacato Kaname, che si capisce subito avere un certo interesse nei confronti di Yuki. Considerato anche che le ha salvato la vita in gioventù, fra i due c'è un legame molto stretto. Amori e batticuori, intrighi e conflitti la faranno da padrone in questo manga Shojo del soprannaturale.
La prima parte del manga personalmente non la butterei. Infatti mi aveva entusiasmata moltissimo, seppur i disegni non siano poi così belli. Gli occhi, in particolare, son belli solo e unicamente sui personaggi maschili. Ci sono di mangaka che ne fanno di ancora più abominevoli, roba che il viso è tutt'occhi. Gli sfondi non sono né bellissimi né bruttissimi. C'è un po' di cura per i dettagli, non posso negarlo, ma ho visto lavori migliori. Senza andare lontano, un suo lavoro precedente, "Merupuri", per me, nonostante sia più vecchio, è molto meglio caratterizzato, sia nel disegno che nel contenuto.
La caratterizzazione dei personaggi, a lungo andare grida solo una parola: stereotipo. Perché son tutti personaggi preconfezionati comprati all'Ikea o al Mondo Convenienza. Lei, non bellissima, svampita e anche a tratti rompiscatole (non dimentichiamoci il fattore buonismo), e i ragazzi stupendi, roba che trovargli un difetto è quasi impossibile. Anzi, il difetto l'ho trovato. Tanto perfetti da essere finti. I personaggi umani sono davvero pochi; quasi tutto il manga si basa sul mondo vampirico - e sì, anche loro son quasi tutti privi di pecche.
Va bene viaggiare con la fantasia, ma il bello di leggere una storia, è anche potercisi rispecchiare in una qualche maniera. E Vampire Knight è pura fantasia. Come voto finale regalo un 5, ma solo perché il disegno non è del tutto da buttare e perché all'inizio era scorrevole. Il resto è stata una vera delusione.
"Vampire Knight" è un manga ideato e disegnato da Matsuri Hino, composto da 19 volumi e portato in Italia dalla Planet Manga.
Nel mondo di "Vampire Knight", anche se le persone comuni ne sono ignare, i vampiri esistono veramente, ed oltre ad essere affascinanti e dotati di capacità straordinarie hanno la fortuna di poter vivere una vita lunghissima. La Cross Academy è una scuola speciale, edificata per favorire la pace fra costoro e gli esseri umani attraverso la coesistenza pacifica di due classi: la Day class, composta da normali studenti, e la Night class, composta da vampiri di nobile lignaggio. Yuuki Cross, figlia adottiva del preside della scuola, vigila sull'istituto svolgendo la funzione di guardiana, insieme a Zero Kiryu, un ragazzo dal triste passato che cova un odio profondo verso i vampiri.
La trama parte bene, in maniera rapida e ordinata, introducendo dei personaggi interessanti e dotati di una caratterizzazione efficace. Purtroppo, proseguendo, l'autrice ha perso qualche colpo; probabilmente l'enorme successo riscosso deve aver invogliato a prolungare la storia troppo oltre, e la mancanza di idee si è fatta presto sentire. I protagonisti, inizialmente caratterizzati splendidamente, non impiegano molto a perdere una buona parte del loro fascino, contraddicendosi volume dopo volume, mutando facilmente le proprie opinioni presentate come ferree convinzioni, e così via. Il risultato è che, a partire da circa metà dell'opera, il livello globale cala volume dopo volume, per riprendersi poi nella parte finale.
Per quanto riguarda lo stile del disegno, personalmente non mi è affatto dispiaciuto; gli occhi troppo grandi della protagonista non rappresentano secondo me un difetto, bensì permettono di accentuare l'espressività di quest'ultima, facendone risaltare quella che si rivela poi essere la sua vera personalità. Mentre anche i personaggi maschili sono disegnati più che degnamente, una maggiore attenzione poteva sicuramente essere rivolta ai fondali, molte volte lasciati in bianco, o appena scarabocchiati.
Quel è il fattore che, nonostante i difetti, riesce a risollevare l'intera serie? Sicuramente l'atmosfera misteriosa che aleggia dal primo all'ultimo volume. Ogni personaggio, in particolare quello di Kaname Kuran, nasconde dei segreti non indifferenti, che non verranno svelati prima dell'ultimo capitolo. L'autrice è in grado di incuriosire lo spettatore e di spronarlo a leggere quello successivo.
In conclusione "Vampire Knight" si è rivelata essere una serie discreta, nulla di più. Molte cose stridono, e soprattutto nella seconda metà la confusione fa da padrona. Se vi piace il genere è comunque una lettura consigliata.
Nel mondo di "Vampire Knight", anche se le persone comuni ne sono ignare, i vampiri esistono veramente, ed oltre ad essere affascinanti e dotati di capacità straordinarie hanno la fortuna di poter vivere una vita lunghissima. La Cross Academy è una scuola speciale, edificata per favorire la pace fra costoro e gli esseri umani attraverso la coesistenza pacifica di due classi: la Day class, composta da normali studenti, e la Night class, composta da vampiri di nobile lignaggio. Yuuki Cross, figlia adottiva del preside della scuola, vigila sull'istituto svolgendo la funzione di guardiana, insieme a Zero Kiryu, un ragazzo dal triste passato che cova un odio profondo verso i vampiri.
La trama parte bene, in maniera rapida e ordinata, introducendo dei personaggi interessanti e dotati di una caratterizzazione efficace. Purtroppo, proseguendo, l'autrice ha perso qualche colpo; probabilmente l'enorme successo riscosso deve aver invogliato a prolungare la storia troppo oltre, e la mancanza di idee si è fatta presto sentire. I protagonisti, inizialmente caratterizzati splendidamente, non impiegano molto a perdere una buona parte del loro fascino, contraddicendosi volume dopo volume, mutando facilmente le proprie opinioni presentate come ferree convinzioni, e così via. Il risultato è che, a partire da circa metà dell'opera, il livello globale cala volume dopo volume, per riprendersi poi nella parte finale.
Per quanto riguarda lo stile del disegno, personalmente non mi è affatto dispiaciuto; gli occhi troppo grandi della protagonista non rappresentano secondo me un difetto, bensì permettono di accentuare l'espressività di quest'ultima, facendone risaltare quella che si rivela poi essere la sua vera personalità. Mentre anche i personaggi maschili sono disegnati più che degnamente, una maggiore attenzione poteva sicuramente essere rivolta ai fondali, molte volte lasciati in bianco, o appena scarabocchiati.
Quel è il fattore che, nonostante i difetti, riesce a risollevare l'intera serie? Sicuramente l'atmosfera misteriosa che aleggia dal primo all'ultimo volume. Ogni personaggio, in particolare quello di Kaname Kuran, nasconde dei segreti non indifferenti, che non verranno svelati prima dell'ultimo capitolo. L'autrice è in grado di incuriosire lo spettatore e di spronarlo a leggere quello successivo.
In conclusione "Vampire Knight" si è rivelata essere una serie discreta, nulla di più. Molte cose stridono, e soprattutto nella seconda metà la confusione fa da padrona. Se vi piace il genere è comunque una lettura consigliata.
Vampire Knight è il classico esempio di una storia gestita male.
La trama è nota: Yuki Cross frequenta un collegio in cui convivono umani (Day Class) e vampiri (Night Class). Assieme alla protagonista troviamo Zero, suo taciturno e scontroso amico d'infanzia, e Kaname, misterioso vampiro che si è sempre preso cura di lei. Ci sono molti segreti, nessuno è realmente ciò che sembra e Yuki dovrà affrontare diversi traumi e tradimenti che la porteranno infine a conoscere se stessa e il proprio cuore.
Detto ciò, partiamo dalla sezione facili, i disegni. Trovo generalmente gradevole il tratto dell'autrice, non lo definirei rifinito (particolarmente in talune scene d'azione), ma si lascia guardare: Hino sa donare un certo languore e ombrosità ai suoi personaggi vampiri che ben definiscono l'aura gotica a cui mira l'opera. Alcune tavole sono persino belle. Zero e Kaname sono bishie al punto giusto.
Se non fosse per il plot, o meglio, la capacità di gestirlo. L'autrice non ha assolutamente idea di come creare un intreccio narrativo decente. "Confusione" è la parola che meglio rappresenta quest'opera. Dietro la scusa dei "misteri" (!) si nasconde un'incapacità di far proseguire la trama, spesso forzandola arbitrariamente. Fino alla rivelazione del mistero di Yuki, l'opera era ancora godibile. Nel momento in cui Hino tenta di dare una svolta importante, si perde del tutto. I personaggi compiono azioni insensate. Soprattutto riguardo il comportamento di Kaname, ho percepito distintamente la mano dell'autrice calare sulle tavole in modo prepotente e non lineare con quello che stava accadendo. Ha reso la fabula, in sé per sé neanche complessa, difficile da digerire tramite il modo in cui la presenta. E se è vero che un intreccio dovrebbe rendere il tutto più dinamico e sorprendente, il lettore deve anche riuscire a stare al passo. Invece quando non confonde, questo manga fa sbadigliare (la protagonista e i comprimari si reggono a stento, sebbene ogni tanto anche loro abbiano dei lampi di caratterizzazione un po' meno scontata del solito).
Sono arrivata alla fine per pura testardaggine. Per rimanere in tema, "Vampire Knight" mi ha succhiato via ogni voglia di leggere altre opere di questa autrice.
La trama è nota: Yuki Cross frequenta un collegio in cui convivono umani (Day Class) e vampiri (Night Class). Assieme alla protagonista troviamo Zero, suo taciturno e scontroso amico d'infanzia, e Kaname, misterioso vampiro che si è sempre preso cura di lei. Ci sono molti segreti, nessuno è realmente ciò che sembra e Yuki dovrà affrontare diversi traumi e tradimenti che la porteranno infine a conoscere se stessa e il proprio cuore.
Detto ciò, partiamo dalla sezione facili, i disegni. Trovo generalmente gradevole il tratto dell'autrice, non lo definirei rifinito (particolarmente in talune scene d'azione), ma si lascia guardare: Hino sa donare un certo languore e ombrosità ai suoi personaggi vampiri che ben definiscono l'aura gotica a cui mira l'opera. Alcune tavole sono persino belle. Zero e Kaname sono bishie al punto giusto.
Se non fosse per il plot, o meglio, la capacità di gestirlo. L'autrice non ha assolutamente idea di come creare un intreccio narrativo decente. "Confusione" è la parola che meglio rappresenta quest'opera. Dietro la scusa dei "misteri" (!) si nasconde un'incapacità di far proseguire la trama, spesso forzandola arbitrariamente. Fino alla rivelazione del mistero di Yuki, l'opera era ancora godibile. Nel momento in cui Hino tenta di dare una svolta importante, si perde del tutto. I personaggi compiono azioni insensate. Soprattutto riguardo il comportamento di Kaname, ho percepito distintamente la mano dell'autrice calare sulle tavole in modo prepotente e non lineare con quello che stava accadendo. Ha reso la fabula, in sé per sé neanche complessa, difficile da digerire tramite il modo in cui la presenta. E se è vero che un intreccio dovrebbe rendere il tutto più dinamico e sorprendente, il lettore deve anche riuscire a stare al passo. Invece quando non confonde, questo manga fa sbadigliare (la protagonista e i comprimari si reggono a stento, sebbene ogni tanto anche loro abbiano dei lampi di caratterizzazione un po' meno scontata del solito).
Sono arrivata alla fine per pura testardaggine. Per rimanere in tema, "Vampire Knight" mi ha succhiato via ogni voglia di leggere altre opere di questa autrice.
Vampire Knight è un manga scritto e disegnato dalla mangaka Matsuri Hino, composto da diciassette volumetti. Qui viene messo in evidenza un triangolo amoroso all'interno di un istituto particolare, chiamato Collegio Cross, guidato da Kaien Cross, il quale cerca di far convivere pacificamente due tipi di classi: Day & Night Class. Cosa hanno di particolare queste classi? Perché questa persona vuole far coesistere le due sezioni? Il motivo è semplice: la Night non è formata da umani, bensì da Vampiri, mentre la Day no.
Nessuno dei ragazzi appartenenti alla classe del Giorno è a conoscenza del segreto della Classe della Notte, tranne due, i cosiddetti "Guardian", ovvero coloro che mantengono il controllo a ogni cambio dell'ora per far sì che gli umani non saltino addosso agli studenti della Night tanto questi sono affascinanti. I nomi di questi Guardian sono Yuuki Cross e Zero Kiryu. Andando avanti con la storia vi saranno presenti altri tipi di persone, sia umani che non, divisi in diverse categorie che ora non starò qui a raccontarvi perché non voglio rovinarvi niente.
Ecco qui la descrizione dei personaggi principali della storia.
1) Yuuki Cross è la figlia adottiva del Preside dell'istituto, e fu salvata dal nobile Kaname da un attacco di un vampiro livello E quando era piccola. Ammetto che all'inizio del manga non mi piaceva proprio, perché si presentava come una ragazzina stupida, che si metteva sempre nei guai quando gli altri le dicevano di stare attenta a certi fatti, ma poi mi sono dovuta ricredere. Sì, perché andando avanti cambia totalmente, sia per quanto riguarda l'aspetto che per il carattere. ma non sto qui a raccontarvi come, perché voglio che lo scopriate voi stessi.
2) Zero Kiryu è un ragazzo nato da una famiglia di Vampire Hunters, persone che danno la caccia ai vampiri, all'interno del quale aveva un fratello gemello. La sua famiglia fu attaccata e uccisa da un Vampiro Purosangue per vendetta, giacché quella di Zero aveva ucciso l'uomo che la vampira amava. L'unico sopravvissuto alla strage è proprio Zero, anche se, purtroppo, fu morso dalla donna, ed essendo lei una Purosangue egli stesso è diventato un Vampiro. Insomma, questo personaggio è il solito sfortunato.
3) Kaname Kuran è il figo di turno, che tra l'altro adoro, attaccato molto a Yuuki non solo perché lei lo considera il suo salvatore, ma per un fatto più importante che, come per la protagonista femminile, non sto qui a raccontarvi. A prima vista può sembrare una persona menefreghista, perché tratta gli altri studenti della Night come pedine per proteggere Yuuki, ma non è così. Kaname, dentro di sé, tiene a queste persone, anche se non lo dimostra.
Bene. Dopo aver dato una descrizione ai tre personaggi principali della storia, passiamo alla grafica del fumetto. Tutti i personaggi della Hino ritratti in questo manga sono eccellenti, tant'è che riesce a modificare i loro sguardi, per esempio da tristi a felici oppure da arrabbiato dei Vampiri, che non è per niente facile giacchè nessuno ci riesce, essendo loro molto impassibili la maggior parte delle volte. Le tavole delle varie pagine sono fatte bene, e il chiaroscuro è perfetto per questo genere di storie, che rende molto gotiche.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi mi piace molto anche questa perché tutti, non solo i protagonisti, hanno un comportamento psicologico che passa da ragazzo ad adulto quando vi si presenta l'occasione. Vedere per esempio Aidou Hanabusa: in ogni momento non fa altro che lo stupido, ma quando c'è da combattere per proteggere le persone che ama ce la mette tutta e diventa anche molto severo riguardo a questo. Un altro punto positivo a favore dell'autrice.
Dopo aver raccontato tutto ciò che riguarda il fumetto, passo ora alle mie considerazioni personali. Gli ho messo il voto massimo poiché tale serie di albi mi ha affascinata dal primo volumetto, giacché esso è un miscuglio di generi, non solo per quanto riguarda quello sentimentale, che passa anche dall'intrigo al passionale in pochi secondi ed è per questo motivo che, non appena ne leggo uno, non riesco a fermarmi: finisco per leggerne uno dopo l'altro. Sta diventando come una droga per me, poiché mi sono presa anche i DVD di entrambe le serie! Consiglio VK a tutti, soprattutto a quelle persone cui piacciono le storie riguardanti i vampiri.
Nessuno dei ragazzi appartenenti alla classe del Giorno è a conoscenza del segreto della Classe della Notte, tranne due, i cosiddetti "Guardian", ovvero coloro che mantengono il controllo a ogni cambio dell'ora per far sì che gli umani non saltino addosso agli studenti della Night tanto questi sono affascinanti. I nomi di questi Guardian sono Yuuki Cross e Zero Kiryu. Andando avanti con la storia vi saranno presenti altri tipi di persone, sia umani che non, divisi in diverse categorie che ora non starò qui a raccontarvi perché non voglio rovinarvi niente.
Ecco qui la descrizione dei personaggi principali della storia.
1) Yuuki Cross è la figlia adottiva del Preside dell'istituto, e fu salvata dal nobile Kaname da un attacco di un vampiro livello E quando era piccola. Ammetto che all'inizio del manga non mi piaceva proprio, perché si presentava come una ragazzina stupida, che si metteva sempre nei guai quando gli altri le dicevano di stare attenta a certi fatti, ma poi mi sono dovuta ricredere. Sì, perché andando avanti cambia totalmente, sia per quanto riguarda l'aspetto che per il carattere. ma non sto qui a raccontarvi come, perché voglio che lo scopriate voi stessi.
2) Zero Kiryu è un ragazzo nato da una famiglia di Vampire Hunters, persone che danno la caccia ai vampiri, all'interno del quale aveva un fratello gemello. La sua famiglia fu attaccata e uccisa da un Vampiro Purosangue per vendetta, giacché quella di Zero aveva ucciso l'uomo che la vampira amava. L'unico sopravvissuto alla strage è proprio Zero, anche se, purtroppo, fu morso dalla donna, ed essendo lei una Purosangue egli stesso è diventato un Vampiro. Insomma, questo personaggio è il solito sfortunato.
3) Kaname Kuran è il figo di turno, che tra l'altro adoro, attaccato molto a Yuuki non solo perché lei lo considera il suo salvatore, ma per un fatto più importante che, come per la protagonista femminile, non sto qui a raccontarvi. A prima vista può sembrare una persona menefreghista, perché tratta gli altri studenti della Night come pedine per proteggere Yuuki, ma non è così. Kaname, dentro di sé, tiene a queste persone, anche se non lo dimostra.
Bene. Dopo aver dato una descrizione ai tre personaggi principali della storia, passiamo alla grafica del fumetto. Tutti i personaggi della Hino ritratti in questo manga sono eccellenti, tant'è che riesce a modificare i loro sguardi, per esempio da tristi a felici oppure da arrabbiato dei Vampiri, che non è per niente facile giacchè nessuno ci riesce, essendo loro molto impassibili la maggior parte delle volte. Le tavole delle varie pagine sono fatte bene, e il chiaroscuro è perfetto per questo genere di storie, che rende molto gotiche.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi mi piace molto anche questa perché tutti, non solo i protagonisti, hanno un comportamento psicologico che passa da ragazzo ad adulto quando vi si presenta l'occasione. Vedere per esempio Aidou Hanabusa: in ogni momento non fa altro che lo stupido, ma quando c'è da combattere per proteggere le persone che ama ce la mette tutta e diventa anche molto severo riguardo a questo. Un altro punto positivo a favore dell'autrice.
Dopo aver raccontato tutto ciò che riguarda il fumetto, passo ora alle mie considerazioni personali. Gli ho messo il voto massimo poiché tale serie di albi mi ha affascinata dal primo volumetto, giacché esso è un miscuglio di generi, non solo per quanto riguarda quello sentimentale, che passa anche dall'intrigo al passionale in pochi secondi ed è per questo motivo che, non appena ne leggo uno, non riesco a fermarmi: finisco per leggerne uno dopo l'altro. Sta diventando come una droga per me, poiché mi sono presa anche i DVD di entrambe le serie! Consiglio VK a tutti, soprattutto a quelle persone cui piacciono le storie riguardanti i vampiri.
“Vampire Knight” è un manga creato da Matsuri Hino, serializzato in Giappone dal gennaio 2005 nella rivista LaLa e successivamente pubblicato in tankobon. In Italia la serializzazione, arriva a novembre 2006 dalla casa editrice Panini Comics.
Attorno ai tre protagonisti, ruotano una serie di personaggi secondari, sullo sfondo di una realtà sinistra, dove alita un incessante senso d'inquietudine e di attesa. Misteriosi eventi e rivelazioni portano il lettore a immergersi sin dalle prime pagine nelle atmosfere gotiche del manga, e lo coinvolgono nelle drammatiche vicende vissute dai protagonisti. I disegni sono di notevole fattura, lo stile grafico della Matsuri Hino è alla base del successo dei suoi manga, essendo ricercato, curato, assolutamente accattivante.
“Vampire Knight” conferma in pieno il talento dell'autrice. Le tavole sono ben bilanciate, la grafica è affascinante, gli sfondi sono realizzati con un sapiente tocco dark e con un'attenzione per il particolare degna di nota.
“Vampire Knight” è un manga molto affascinante, ben disegnato e ben sviluppato sotto il punto della narrazione, che si stacca dal filone delle commedie scolastiche, prediligendo una storia dall'ambientazione fanta-horror condita da una buona dose di suspense.
Il tratto è sicuro, preciso e molto incisivo: i protagonisti, infatti, comunicano già dalle espressioni del volto i tormenti dell'anima vissute nel profondo. Infine l'autrice ha il pregio di raffigurare i suoi personaggi come avvolti da un'aura d'innata sensualità, appunto i vampiri, di solito sono rappresentati come creature tanto affascinanti quanto dannate. Perciò talvolta anche le scene più drammatiche, crude, ad alto tasso di violenza, sono stemperate dal fascino e dalla seducente voluttuosità che pervade le immagini.
La panini Comics l'11 novembre 2011, pubblica il fanbook per sapere tutto dell'emozionante universo creato da Matsuri Hino, con schede dei personaggi, aneddoti, retroscena, descrizioni su come funziona la società dei vampiri e un'approfondita intervista alla sensei!, inoltre il fanbook contiene anche due gallery con illustrazioni a colori.
Grazie anche al successo ottenuto con il manga, l'autrice Matsuri Hino, in collaborazione con Ayuna Fujisaki, pubblica due romanzi editi in Giappone dalla casa editrice Hakusensha, il primo romanzo esce nell'aprile 2008, il successivo nel mese di ottobre dello stesso anno. In Italia i diritti sono della stessa casa editrice del manga, la Panini Comics, che li porta esattamente nel 2010. Il primo romanzo esce nel mese di aprile, mentre il secondo a novembre.
I due romanzi si intitolano: “Vampire Knight Il cavaliere vampiro: il peccato del ghiaccio blu il primo”, mentre il secondo “Vampire Knight Il cavaliere vampiro: la trappola del ghiaccio nero”.
In conclusione Vampire Knight, è ufficialmente entrato nell'arco finale della storia, notizia comunicata direttamente dall'autrice, spero solo che la sua conclusione non risulti affrettata e che non abbia un finale troppo aperto, ma bensì una conclusione effettiva.
Per quanto mi riguarda, anche se tra alti e bassi, la serie la trovo molto affascinante e particolare, per farla breve mi piace, quindi la consiglio a chi ama il genere dalle tinte dark, dove sono presenti i vampiri, comunque è una serie che si fa apprezzare e il mio giudizio è positivo tanto da meritarsi un bel 9.
Attorno ai tre protagonisti, ruotano una serie di personaggi secondari, sullo sfondo di una realtà sinistra, dove alita un incessante senso d'inquietudine e di attesa. Misteriosi eventi e rivelazioni portano il lettore a immergersi sin dalle prime pagine nelle atmosfere gotiche del manga, e lo coinvolgono nelle drammatiche vicende vissute dai protagonisti. I disegni sono di notevole fattura, lo stile grafico della Matsuri Hino è alla base del successo dei suoi manga, essendo ricercato, curato, assolutamente accattivante.
“Vampire Knight” conferma in pieno il talento dell'autrice. Le tavole sono ben bilanciate, la grafica è affascinante, gli sfondi sono realizzati con un sapiente tocco dark e con un'attenzione per il particolare degna di nota.
“Vampire Knight” è un manga molto affascinante, ben disegnato e ben sviluppato sotto il punto della narrazione, che si stacca dal filone delle commedie scolastiche, prediligendo una storia dall'ambientazione fanta-horror condita da una buona dose di suspense.
Il tratto è sicuro, preciso e molto incisivo: i protagonisti, infatti, comunicano già dalle espressioni del volto i tormenti dell'anima vissute nel profondo. Infine l'autrice ha il pregio di raffigurare i suoi personaggi come avvolti da un'aura d'innata sensualità, appunto i vampiri, di solito sono rappresentati come creature tanto affascinanti quanto dannate. Perciò talvolta anche le scene più drammatiche, crude, ad alto tasso di violenza, sono stemperate dal fascino e dalla seducente voluttuosità che pervade le immagini.
La panini Comics l'11 novembre 2011, pubblica il fanbook per sapere tutto dell'emozionante universo creato da Matsuri Hino, con schede dei personaggi, aneddoti, retroscena, descrizioni su come funziona la società dei vampiri e un'approfondita intervista alla sensei!, inoltre il fanbook contiene anche due gallery con illustrazioni a colori.
Grazie anche al successo ottenuto con il manga, l'autrice Matsuri Hino, in collaborazione con Ayuna Fujisaki, pubblica due romanzi editi in Giappone dalla casa editrice Hakusensha, il primo romanzo esce nell'aprile 2008, il successivo nel mese di ottobre dello stesso anno. In Italia i diritti sono della stessa casa editrice del manga, la Panini Comics, che li porta esattamente nel 2010. Il primo romanzo esce nel mese di aprile, mentre il secondo a novembre.
I due romanzi si intitolano: “Vampire Knight Il cavaliere vampiro: il peccato del ghiaccio blu il primo”, mentre il secondo “Vampire Knight Il cavaliere vampiro: la trappola del ghiaccio nero”.
In conclusione Vampire Knight, è ufficialmente entrato nell'arco finale della storia, notizia comunicata direttamente dall'autrice, spero solo che la sua conclusione non risulti affrettata e che non abbia un finale troppo aperto, ma bensì una conclusione effettiva.
Per quanto mi riguarda, anche se tra alti e bassi, la serie la trovo molto affascinante e particolare, per farla breve mi piace, quindi la consiglio a chi ama il genere dalle tinte dark, dove sono presenti i vampiri, comunque è una serie che si fa apprezzare e il mio giudizio è positivo tanto da meritarsi un bel 9.
Non so se sia la Planet a portare sfiga, ma tutti i manga pubblicati da questa casa editrice che inizio a leggere finisco con l'interromperli. Arrivati a un certo punto mi deludono e annoiano a livelli incredibili. "Vampire Knight" non fa eccezione.
Premesso che non amo particolarmente gli shoujo, avevo innanzitutto molto apprezzato quest'opera - che vidi per la prima volta in versione animata - che mi sembrava mischiasse bene la componente romantica a quella misteriosa e dell'azione. Leggendo, però, la versione cartacea, mi sono accorto di quanto avessi sopravvalutato questo VK. Una protagonista che più indecisa non si può e che passa tutto il tempo a farsi le stesse domande trite e ritrite sull'amore e su chi scegliere tra i due comprimari, Kaname e Zero. I due si odiano, ma non lottano mai direttamente per la donna che amano, in virtù di un malinterpretato e inflazionatissimo rispetto per la felicità della tizia in questione (della serie: "Se sei più felice con lui è giusto che tu vada".Ma che sciocchezza! Chiunque è innamorato di una persona fa di tutto per conquistarla, convinto di poterla rendere felice giorno dopo giorno! Lo sanno tutti, maledizione!). Non parliamo poi degli altri vampiri membri della Knight Class, che sono di una pochezza incommensurabile. Un gruppo di figaccioni messi lì solo per farsi vedere dalle fan innamorate, con qualche risvolto shounen-ai che ovviamente non fa mai male.
Certo, ci sono molti colpi di scena, alcuni dei quali effettivamente buoni. Ma altri sono così sconvolgenti da risultare incredibili, in particolare uno che porta ad un risvolto secondo me terribilmente grottesco e ai limiti della legalità, e non aggiungo altro.
Il disegno, invece, mi è piaciuto molto: curato nei dettagli ed originale. Ma gli fanno - ahimè - da contraltare le pessime edizioni Planet, sia quella standard che quella deluxe, la quale si frega 50 centesimi in più solo per una misera sovraccoperta. Ovviamente in entrambe di pagine a colori non si deve neanche parlare per scherzo.
Concludendo, Vampire Knight è un manga che piacerà probabilmente ai patiti degli shoujo... per tutti gli altri, c'è davvero di meglio in giro (anche tra gli stessi shoujo).
Premesso che non amo particolarmente gli shoujo, avevo innanzitutto molto apprezzato quest'opera - che vidi per la prima volta in versione animata - che mi sembrava mischiasse bene la componente romantica a quella misteriosa e dell'azione. Leggendo, però, la versione cartacea, mi sono accorto di quanto avessi sopravvalutato questo VK. Una protagonista che più indecisa non si può e che passa tutto il tempo a farsi le stesse domande trite e ritrite sull'amore e su chi scegliere tra i due comprimari, Kaname e Zero. I due si odiano, ma non lottano mai direttamente per la donna che amano, in virtù di un malinterpretato e inflazionatissimo rispetto per la felicità della tizia in questione (della serie: "Se sei più felice con lui è giusto che tu vada".Ma che sciocchezza! Chiunque è innamorato di una persona fa di tutto per conquistarla, convinto di poterla rendere felice giorno dopo giorno! Lo sanno tutti, maledizione!). Non parliamo poi degli altri vampiri membri della Knight Class, che sono di una pochezza incommensurabile. Un gruppo di figaccioni messi lì solo per farsi vedere dalle fan innamorate, con qualche risvolto shounen-ai che ovviamente non fa mai male.
Certo, ci sono molti colpi di scena, alcuni dei quali effettivamente buoni. Ma altri sono così sconvolgenti da risultare incredibili, in particolare uno che porta ad un risvolto secondo me terribilmente grottesco e ai limiti della legalità, e non aggiungo altro.
Il disegno, invece, mi è piaciuto molto: curato nei dettagli ed originale. Ma gli fanno - ahimè - da contraltare le pessime edizioni Planet, sia quella standard che quella deluxe, la quale si frega 50 centesimi in più solo per una misera sovraccoperta. Ovviamente in entrambe di pagine a colori non si deve neanche parlare per scherzo.
Concludendo, Vampire Knight è un manga che piacerà probabilmente ai patiti degli shoujo... per tutti gli altri, c'è davvero di meglio in giro (anche tra gli stessi shoujo).
A prima vista il collegio Cross potrebbe sembrare una normalissima scuola, ma non e' così: esso è diviso in due sezioni, una diurna e una notturna. Quella diurna però non sa che l'altra sezione è composta da studenti vampiri; il rappresentante di quest'ultima è Kaname Kuran, uno dei più importanti vampiri di sangue puro. Questo è un segreto di cui ne sono solo a conoscenza il direttore e i guardian (Yuki e Zero), che devono mantenere la pace all'interno dell'istituto. Yuki è stata adottata dal direttore Cross e non si conosce il suo passato, Zero, anche lui adottato, invece è andato a vivere con loro da quando la sua famiglia è stata sterminata da un vampiro e per questo motivo li odia. I vampiri della classe notturna però sono molto attratti dal sangue di Yuki: per quale motivo?
Quest'opera, oltre a essere la più lunga che Matsuri Hino abbia mai scritto, è completamente diversa dai suoi manga precedenti. Il clima è molto più cupo e misterioso anche se ogni tanto si manifestano dei momenti allegri.
La storia è organizzata per bene, ogni personaggio ha una propria psicologia, a volte molto profonda o tormentata, e nessuno di essi svolge il ruolo di "tappabuchi". Questo rende il manga avvincente e convince il lettore a proseguire la storia fino alla fine.
Anche lo stile è degno di nota, corpi sublimi che quasi sfiorano la perfezione.
Molti però hanno preferito abbandonare la lettura dopo i primi volumi perché l'hanno trovata patetica, noiosa oppure pesante, altri ancora perché dicono che le storie sui vampiri sono ormai scontante e simili a Twilight (se paragonate VK a Twilight, cari miei, non avete proprio capito nulla: vi consiglio di rileggervi i manga).
Personalmente io trovo la storia davvero bella sia per la trama, sia per la narrazione che per lo stile. Il manga ti porta spesso a farti un sacco di domande e dal decimo volume in poi la storia prende una piega diversa: l'atmosfera è più cupa e complessa. Ma fidatevi che piano piano tutti i nodi verranno al pettine e che le domande verranno finalmente risolte. Chi ha già letto altre storie di Matsuri Hino sa che è così. Ricordo inoltre che questa è la sua prima opera che tratta tematiche simili e che per essere alle prime armi se la sta cavando proprio bene. Probabilmente la storia per alcune persone è diventata noiosa anche per il raggiungimento della serie con il Giappone, per questo motivo sembra tirata oppure patetica.
Nonostante tutto questo voglio comunque premiare quest'opera dandole un bel 9 per le motivazioni che ho elencato sopra.
Quest'opera, oltre a essere la più lunga che Matsuri Hino abbia mai scritto, è completamente diversa dai suoi manga precedenti. Il clima è molto più cupo e misterioso anche se ogni tanto si manifestano dei momenti allegri.
La storia è organizzata per bene, ogni personaggio ha una propria psicologia, a volte molto profonda o tormentata, e nessuno di essi svolge il ruolo di "tappabuchi". Questo rende il manga avvincente e convince il lettore a proseguire la storia fino alla fine.
Anche lo stile è degno di nota, corpi sublimi che quasi sfiorano la perfezione.
Molti però hanno preferito abbandonare la lettura dopo i primi volumi perché l'hanno trovata patetica, noiosa oppure pesante, altri ancora perché dicono che le storie sui vampiri sono ormai scontante e simili a Twilight (se paragonate VK a Twilight, cari miei, non avete proprio capito nulla: vi consiglio di rileggervi i manga).
Personalmente io trovo la storia davvero bella sia per la trama, sia per la narrazione che per lo stile. Il manga ti porta spesso a farti un sacco di domande e dal decimo volume in poi la storia prende una piega diversa: l'atmosfera è più cupa e complessa. Ma fidatevi che piano piano tutti i nodi verranno al pettine e che le domande verranno finalmente risolte. Chi ha già letto altre storie di Matsuri Hino sa che è così. Ricordo inoltre che questa è la sua prima opera che tratta tematiche simili e che per essere alle prime armi se la sta cavando proprio bene. Probabilmente la storia per alcune persone è diventata noiosa anche per il raggiungimento della serie con il Giappone, per questo motivo sembra tirata oppure patetica.
Nonostante tutto questo voglio comunque premiare quest'opera dandole un bel 9 per le motivazioni che ho elencato sopra.
<b>Attenzione, possibili spoiler</b>
Quante recensioni negative che ho visto qui. A me non sembra che Vampire Knight sia un manga palloso, al contrario è molto appassionale. Devo ringraziare un mio amico per avermelo fatto conoscere perché per me, ora, sta diventando una droga. Questo è stato il primissimo manga che ho letto sui vampiri e non me ne sono per niente pentita!
A questo fumetto do un bell'otto solo perché i personaggi sono un po' stereotipati, nel senso che c'è sempre quel triangolo amoroso che compare nella maggior parte dei fumetti. La trama è molto originale e credo che sia questo il bello del manga: tratta semplicemente di mantenere un rapporto amichevole fra i ragazzi della Night (che sono tutti vampiri) e quelli della Day (ragazzi comuni), e questo non accade quasi mai negli altri manga di genere "vampireschi".
Per quanto riguarda il tratto e la caratterizzazione dei personaggi, secondo me, sono davvero stupendi; il primo è delizioso e gli sfondi in chiaroscuro sono davvero perfetti per questo manga, ci azzeccano proprio. Infine, per la caratterizzazione dei personaggi è davvero ottima: sono tutti maturi e questo mi fa molto piacere.
Ah, dimenticavo: il mio otto riguarda anche Yuuki "Cross" Kuran. Lei è un personaggio veramente odioso: non è carina, è troppo infantile, ha due figaccioni come pretendenti e non sa decidersi e, per finire, dopo che lei diventa la principessa non sa neanche dare un ordine! Questo è l'unica cosa che rende scandaloso il manga ma, per il resto, è tutto tremendamente delizioso, passionale e che più ne ha, più ne metta. Lo consiglio vivamente a tutti.
Quante recensioni negative che ho visto qui. A me non sembra che Vampire Knight sia un manga palloso, al contrario è molto appassionale. Devo ringraziare un mio amico per avermelo fatto conoscere perché per me, ora, sta diventando una droga. Questo è stato il primissimo manga che ho letto sui vampiri e non me ne sono per niente pentita!
A questo fumetto do un bell'otto solo perché i personaggi sono un po' stereotipati, nel senso che c'è sempre quel triangolo amoroso che compare nella maggior parte dei fumetti. La trama è molto originale e credo che sia questo il bello del manga: tratta semplicemente di mantenere un rapporto amichevole fra i ragazzi della Night (che sono tutti vampiri) e quelli della Day (ragazzi comuni), e questo non accade quasi mai negli altri manga di genere "vampireschi".
Per quanto riguarda il tratto e la caratterizzazione dei personaggi, secondo me, sono davvero stupendi; il primo è delizioso e gli sfondi in chiaroscuro sono davvero perfetti per questo manga, ci azzeccano proprio. Infine, per la caratterizzazione dei personaggi è davvero ottima: sono tutti maturi e questo mi fa molto piacere.
Ah, dimenticavo: il mio otto riguarda anche Yuuki "Cross" Kuran. Lei è un personaggio veramente odioso: non è carina, è troppo infantile, ha due figaccioni come pretendenti e non sa decidersi e, per finire, dopo che lei diventa la principessa non sa neanche dare un ordine! Questo è l'unica cosa che rende scandaloso il manga ma, per il resto, è tutto tremendamente delizioso, passionale e che più ne ha, più ne metta. Lo consiglio vivamente a tutti.
Ho ritenuto doveroso recensire anch'io per sfatare qualche pregiudizio su questo manga che potrebbe sorgere leggendo gli altri commenti. Prima di tutto Vampire Knight non è manga dalla trama semplice, perciò per notare la vera profondità della storia si deve leggere almeno la metà dei volumi editi finora.
La protagonista Yuki è in un primo momento estremamente fragile e petulante, ma molto dolce. e la storia sembrerebbe iniziare come un tipico Shoujo scolastico. Francamente l'ho trovato molto poco "scolastico" perché anche se è ambientato (in un primo momento) nella Cross Academy è un particolare che viene ricordato solo perché i personaggi hanno la divisa (e nemmeno sempre, tranne Yuki che sembra averla cucita addosso). Anche il fatto che sia contesa dai due più bei ragazzi mai disegnati in tutta la storia umana potrebbe sembrare scontato se raccontato superficialmente. Come ho detto è una storia complessa che si capisce molto più in là di tre-quattro volumi, tanto che ancora adesso non si capisce appieno. Personalmente amo le storie particolari e piene di colpi di scena.
Per quanto riguarda i disegni sono fatti benissimo e migliorano nel tempo , e cosa ancora più importante (importantissima in uno shoujo) i maschi non sono solo delle femmine con la parrucca! Di questo sono molto grata alla Hino ,che ti fa gustare tutti i personaggi, e non solo a livello visivo. Ogni carattere è curato nei minimi dettagli e personaggi rivelano una grande profondità: Zero (il mio personaggio preferito) è caratterizzato benissimo, tanto da avere una personalità praticamente autonoma e non riproducibile. Per Kaname vale lo stesso, come anche per tutti gli altri personaggi, ciascuno dei quali ha una sua storia e le sue motivazioni. Con questo non voglio dire che si scade nel noioso con le storie dei singoli personaggi come potrebbe capitare, ma anzi ogni capitolo ti mette molta curiosità e si legge bene : i dialoghi sono profondi e non superficiali.
L'unica cosa che non mi piace nel disegno è la troppa superficialità con cui sono curati gli sfondi (spesso anche assenti , forse anche a causa di ambientazioni più astratte durante i pensieri del personaggio), ma comunque c'è uno sfondo decente una volta a capitolo. In compenso la tecnica per disegnare i capelli è qualcosa che non ho visto da nessun'altra parte: impossibile da riprodurre (ci ho provato quando ho disegnato Yuki ma poi mi sono arresa).
Un'altra cosa che vorrei evidenziare è l'intensità dei momenti romantici, soprattutto nelle scene di morsi. Per quanto si possa dire che Yuki è una che dà la vena a tutti (in realtà solo a Zero e per i suoi giusti motivi) un'unica immagine può essere più erotica di cinquanta pagine di scene di sesso. Con questo non voglio dire che sia un manga erotico, anzi, proprio per niente: il massimo di nudità che puoi vedere è la divisa senza giacca. Intendo soltanto dire come l'autrice sia brava nei momenti opportuni a trasmettere quel senso di bisogno del vampiro così simile al desiderio sessuale, senza però confonderlo con esso. È un manga molto pulito ma nello stesso tempo sensuale, perciò indicato ad un pubblico di ragazze a cui piace il tema. Se non si è interessati ai vampiri potrebbe sia stancare sia appassionare.
Storia: 8
Disegni: 8
Personaggi: 9
Dialoghi: 8
Voto finale : 8
P.S.: ci tengo a dire che questo è il mio manga shoujo preferito, a cui però non ho dato il massimo punteggio: ho cercato di essere il più obbiettiva possibile, anche perché per quanto sia bello non è sicuramente da 10, ma neppure da insufficienza.
La protagonista Yuki è in un primo momento estremamente fragile e petulante, ma molto dolce. e la storia sembrerebbe iniziare come un tipico Shoujo scolastico. Francamente l'ho trovato molto poco "scolastico" perché anche se è ambientato (in un primo momento) nella Cross Academy è un particolare che viene ricordato solo perché i personaggi hanno la divisa (e nemmeno sempre, tranne Yuki che sembra averla cucita addosso). Anche il fatto che sia contesa dai due più bei ragazzi mai disegnati in tutta la storia umana potrebbe sembrare scontato se raccontato superficialmente. Come ho detto è una storia complessa che si capisce molto più in là di tre-quattro volumi, tanto che ancora adesso non si capisce appieno. Personalmente amo le storie particolari e piene di colpi di scena.
Per quanto riguarda i disegni sono fatti benissimo e migliorano nel tempo , e cosa ancora più importante (importantissima in uno shoujo) i maschi non sono solo delle femmine con la parrucca! Di questo sono molto grata alla Hino ,che ti fa gustare tutti i personaggi, e non solo a livello visivo. Ogni carattere è curato nei minimi dettagli e personaggi rivelano una grande profondità: Zero (il mio personaggio preferito) è caratterizzato benissimo, tanto da avere una personalità praticamente autonoma e non riproducibile. Per Kaname vale lo stesso, come anche per tutti gli altri personaggi, ciascuno dei quali ha una sua storia e le sue motivazioni. Con questo non voglio dire che si scade nel noioso con le storie dei singoli personaggi come potrebbe capitare, ma anzi ogni capitolo ti mette molta curiosità e si legge bene : i dialoghi sono profondi e non superficiali.
L'unica cosa che non mi piace nel disegno è la troppa superficialità con cui sono curati gli sfondi (spesso anche assenti , forse anche a causa di ambientazioni più astratte durante i pensieri del personaggio), ma comunque c'è uno sfondo decente una volta a capitolo. In compenso la tecnica per disegnare i capelli è qualcosa che non ho visto da nessun'altra parte: impossibile da riprodurre (ci ho provato quando ho disegnato Yuki ma poi mi sono arresa).
Un'altra cosa che vorrei evidenziare è l'intensità dei momenti romantici, soprattutto nelle scene di morsi. Per quanto si possa dire che Yuki è una che dà la vena a tutti (in realtà solo a Zero e per i suoi giusti motivi) un'unica immagine può essere più erotica di cinquanta pagine di scene di sesso. Con questo non voglio dire che sia un manga erotico, anzi, proprio per niente: il massimo di nudità che puoi vedere è la divisa senza giacca. Intendo soltanto dire come l'autrice sia brava nei momenti opportuni a trasmettere quel senso di bisogno del vampiro così simile al desiderio sessuale, senza però confonderlo con esso. È un manga molto pulito ma nello stesso tempo sensuale, perciò indicato ad un pubblico di ragazze a cui piace il tema. Se non si è interessati ai vampiri potrebbe sia stancare sia appassionare.
Storia: 8
Disegni: 8
Personaggi: 9
Dialoghi: 8
Voto finale : 8
P.S.: ci tengo a dire che questo è il mio manga shoujo preferito, a cui però non ho dato il massimo punteggio: ho cercato di essere il più obbiettiva possibile, anche perché per quanto sia bello non è sicuramente da 10, ma neppure da insufficienza.
Atmosfere gotiche, sensualità e intrigo: questi sono a parer mio gli ingredienti più importanti, fondamentali, di un'opera davvero superba, pronta ad affascinare ogni lettore, anche grazie allo splendido tratto della mangaka Matsuri Hino. Sono una vera e propria fan di questo capolavoro, e avendo letto tutti i volumi disponibili in Italia e seguendo anche le scans posso dire che, al contrario di ciò che molti ritengono, Vampire Knight ha una trama davvero originale e che i personaggi sono ben lungi dai soliti stereotipi; anzi ritengo che la psicologia di ognuno sia delineata perfettamente, tanto da rendere quelli secondari interessanti quanto i protagonisti (io ad esempio provo molta più stima e affetto per Shiki e per Rima piuttosto che per Kaname, in virtù del fatto che anch'essi, nonostante siano secondari, abbiano un pieno rilievo nella storia).
Consiglierei tale fumetto a chi adora il mistero, le atmosfere un poco lugubri e le storie originali; non per niente ci troviamo di fronte a vampiri del tutto diversi dall'immagine comune che si ha di essi e anche questo mi ha favorevolmente colpito. In VK le creature della notte sono più umane di quanto sembri sia fisicamente (non bruciano al sole, non bevono solo sangue, non dormono nelle bare, non tutti hanno poteri straordinari o sono immortali), sia psicologicamente. Gran parte della storia verte anzi sull'umanità di queste "belve assetate di sangue". In definitiva ritengo che non lo si debba giudicare solo come una storia d'amore, né facendo riferimento al semplice triangolo amoroso, ma nel suo complesso come un'affascinante fiaba gotica in cui la psicologia la fa da padrona.
Consiglierei tale fumetto a chi adora il mistero, le atmosfere un poco lugubri e le storie originali; non per niente ci troviamo di fronte a vampiri del tutto diversi dall'immagine comune che si ha di essi e anche questo mi ha favorevolmente colpito. In VK le creature della notte sono più umane di quanto sembri sia fisicamente (non bruciano al sole, non bevono solo sangue, non dormono nelle bare, non tutti hanno poteri straordinari o sono immortali), sia psicologicamente. Gran parte della storia verte anzi sull'umanità di queste "belve assetate di sangue". In definitiva ritengo che non lo si debba giudicare solo come una storia d'amore, né facendo riferimento al semplice triangolo amoroso, ma nel suo complesso come un'affascinante fiaba gotica in cui la psicologia la fa da padrona.
“Vampire Knight” è un'opera di Matsuri Hino, composta al momento da 16 volumi, 15 dei quali sono arrivati in Italia. A questo manga dono un bel 4 (per clemenza), perché anche a scuola quando balbettavi qualcosa di sensato, questo era il voto.
<b>[Eventuali spoiler]</b>La trama:
Yuki è alle superiori, figlia adottata del direttore, che si occupa di mantenere la pace tra le due "classi" della scuola: la Day e la Night, visto che il direttore è convinto che vampiri e umani possano convivere grazie alle pasticche ematiche.
Tutta la storia sembra cominciare quando si scopre che Zero è destinato a diventare un vampiro (che sono divisi per classe, a seconda del sangue) e di questo ne è a conoscenza il capo dei vampiri Kaname Kuran.
La trama inizialmente è carina, non ci si aspetta molto quasi da un manga che rasenta lo shoujo molto classico, dove ci viene proposto il classico triangolo amoroso, tuttavia la storia scende del tutto quando si scopre che Yuuki è la sorella di Kaname e che lui è innamorato di lei che a sua volta è una vampira. Insomma, facile da seguire se si è allenati con “Beautiful”.
Tutto gira intorno a Yuuki che offre vene, Zero e Kaname che accettano, altri membri della Night class che cercano di trattenersi, studentesse invaghite nella Day class che cercano di spolpare i vampiri, quasi invertendo i ruoli.<b>[Fine eventuali spoiler]</b>
Yuuki ovviamente è bellissima, simpaticissima, gentilissima e tutti gli aggettivi fantastici che si possono dare ad un personaggio che tuttavia è privo di spessore.
Insomma, per chi ama Twilight (il genere che verte più che altro sull'amore e sul triangolo amoroso, dove al posto di Jacob c'è Zero che vuole ammazzare tutti i vampiri) il manga va bene, altrimenti consiglio caldamente non spenderci molti soldini, perché sinceramente l'ho trovato di poco spessore, privo di trama sensata e tanto lungo da far credere che si vada avanti solo per inerzia.
<b>[Eventuali spoiler]</b>La trama:
Yuki è alle superiori, figlia adottata del direttore, che si occupa di mantenere la pace tra le due "classi" della scuola: la Day e la Night, visto che il direttore è convinto che vampiri e umani possano convivere grazie alle pasticche ematiche.
Tutta la storia sembra cominciare quando si scopre che Zero è destinato a diventare un vampiro (che sono divisi per classe, a seconda del sangue) e di questo ne è a conoscenza il capo dei vampiri Kaname Kuran.
La trama inizialmente è carina, non ci si aspetta molto quasi da un manga che rasenta lo shoujo molto classico, dove ci viene proposto il classico triangolo amoroso, tuttavia la storia scende del tutto quando si scopre che Yuuki è la sorella di Kaname e che lui è innamorato di lei che a sua volta è una vampira. Insomma, facile da seguire se si è allenati con “Beautiful”.
Tutto gira intorno a Yuuki che offre vene, Zero e Kaname che accettano, altri membri della Night class che cercano di trattenersi, studentesse invaghite nella Day class che cercano di spolpare i vampiri, quasi invertendo i ruoli.<b>[Fine eventuali spoiler]</b>
Yuuki ovviamente è bellissima, simpaticissima, gentilissima e tutti gli aggettivi fantastici che si possono dare ad un personaggio che tuttavia è privo di spessore.
Insomma, per chi ama Twilight (il genere che verte più che altro sull'amore e sul triangolo amoroso, dove al posto di Jacob c'è Zero che vuole ammazzare tutti i vampiri) il manga va bene, altrimenti consiglio caldamente non spenderci molti soldini, perché sinceramente l'ho trovato di poco spessore, privo di trama sensata e tanto lungo da far credere che si vada avanti solo per inerzia.
<b>(ATTENZIONE: CONTIENE MOLTI SPOILER)</b>
Sono venuta a conoscenza di VK in maniera del tutto casuale, surfando sul web, e ne rimasi affascinata per via dei disegni a dir poco sublimi. In questa recensione non vorrei soffermarmi tanto sulla trama (quella si può trovare anche su Wikipedia, e l'unica cosa che sento di dover scrivere in merito è che, a mio avviso, ambientare la scena in un collegio suddiviso tra una day class e una night class è un'idea davvero originale: in fondo sono innumerevoli i manga che trattano di personaggi alle scuole superiori, ma la suddivisione di classi tra diurna e notturna, seppur quest'ultima giustificabile per via dei vampiri, non si era davvero mai sentita prima...) quanto sui personaggi principali e la loro caratterizzazione.
Protagonista del manga è Yuki Cross, una ragazzina senza memoria dei suoi primi cinque anni di vita e adottata dal direttore del collegio Kaien Cross. Tenera, dolce, svampita, simpatica, a tratti leggermente insopportabile per via di un accentuato infantilismo e per una quasi assoluta mancanza di polso (a parte quando si tratta di Zero, almeno nella prima parte della storia) un lato sul quale però viene spontaneo chiudere un occhio considerando la grande bontà d'animo di cui è dotata. Tale bontà d'animo è stata considerata da molti noiosa, forzata, stucchevole, tediosa; un personaggio superficiale e stereotipato. In realtà, se avessero continuato a leggere senza fermarsi al - come ho visto in alcuni casi - quarto volume se non addirittura al primo per quanto riguarda alcuni che hanno poi preteso di scriverne la recensione, avrebbero notato (ma non ne sono poi così sicura considerata la fretta di giudicare un'opera in maniera del tutto superficiale e giudicandola conseguentemente con la stessa superficialità con cui si sono affrettati a puntarle il dito contro) che 'sta benedetta bontà è in realtà ciò che più assomiglia a quella che chiamiamo "forma d'egoismo". Il suo essere così buona infatti è soltanto un modo inconsapevole (fino a quando a un certo punto non se ne rende conto Yuki stessa) di "prendere per mano per poter a sua volta essere presa per mano". In pratica tutto è tranne che amore (o bontà) disinteressato. Su questo paradosso la Hino ha creato un'introspezione così profonda e allo stesso tempo così sottile, che in pochi sono riusciti a coglierla davvero.
Orfana di entrambi i genitori, cresce assieme a due figure che le satellitano attorno: Kaname Kuran e Zero Kiryu; figure alle quali attribuisce pari importanza seppur in modo diverso l'una dall'altra. Entrambi diventano per lei due punti fermi, e consapevole del fatto che l'importanza a loro attribuita viene ricambiata (anche se non sa di preciso in che misura) ricrea in questo scambio ciò che le è stato negato dalla vita: il primo contesto sociale con cui ci si ritrova a interagire, la famiglia.
La sua maledizione e al contempo più grande paura, è costituita dal fatto di non riuscire a ricordare assolutamente nulla dei suoi primi anni di vita, e sfido io, in una situazione simile, a non andare a ricercare o a ricrearsi un contesto che assomigli il più possibile a un luogo dove potersi rifugiare, dove potersi sentire protetti e amati; un contesto in cui, nonostante liti, stress e incomprensioni, sai di essere importante per qualcuno e non soltanto una goccia d'acqua nell'oceano.
La sua "umanità", ciò che non la rende un personaggio artificioso nè tanto meno banale, a mio avviso sta proprio in tutto questo.
Secondo co-protagonista della serie è Zero Kiryu, un ragazzo figlio di cacciatori di vampiri, al quale è stata sterminata la famiglia da una vampira di sangue puro (degna di nota è infatti anche la differenziazione che la Hino fa nel mondo dei vampiri all'interno di una scala sociale che vede al primo gradino della classifica i sangue puro, gli unici che, a differenza degli altri vampiri, attraverso il morso possono trasformare un essere umano in creatura delle tenebre; creatura non destinata però a perdurare - a meno che a sua volta non beva il sangue di chi l'ha trasformato - ma anzi a perdere completamente la ragione fino a tramutarsi in un mostro senza più un briciolo di umanità, ovvero quello che corrisponde all'ultimo gradino della scala sociale: il livello E o End che finisce sulla lista nera dei vampire hunters) e tramutato da questa a sua volta in un vampiro.
Unico superstite, subito dopo il massacro, viene anch'egli adottato da Kaien Cross, trovandosi così a crescere nella stessa casa di Yuki. Odia i vampiri con tutta l'anima e prova ribrezzo anche nei confronti di se stesso per ciò in cui suo malgrado è stato trasformato. La sua trasformazione avviene però in maniera molta lenta e graduale data la caparbia forza d'animo con cui le si oppone, aiutato in questo anche da Yuki, la quale nonostante non sappia (almeno all'inizio) del terribile destino a cui sta andando incontro Zero, non sopporta di vederlo infliggersi del male da solo.
Personaggio estremamente complesso, Zero è un tipo di poche parole, ribelle, solitario, freddo all'apparenza. Le due chiavi per penetrare all'interno del suo mondo sono costituite da Yuki, l'unica alla quale permette di avvicinarsi, l'unica di cui si curi, e suo fratello gemello Ichiru, il quale subentra nella scena dopo che lo credevano tutti morto, Zero compreso. Essendo nati in una famiglia di cacciatori di vampiri, l'istinto della caccia e della dominazione prende il sopravvento all'interno del grembo della madre ancor prima che si formi l'io nel feto, così si dice che quando nel ventre di una madre hunter vengono concepiti due gemelli, l'uno prevaricherà sull'altro uccidendolo nel grembo materno. Così non è per i gemelli Kiryu, fatto sta che Ichiru viene al mondo debole di costituzione e con problemi di salute, fatto questo che lo costringerà a letto per la maggior parte del tempo, rendendogli impossibili gli allenamenti per diventare anche lui un cacciatore di vampiri. Ichiru non è morto durante il massacro della sua famiglia e ritorna in scena pieno di salute per un motivo ben preciso, ma questo sarebbe soffermarsi sulla trama. Piuttosto il suo personaggio, come scrivevo poche righe più su, costituisce la seconda chiave per conoscere meglio l'animo di Zero. Con una delicatezza che colpisce, la Hino delinea un animo tormentato che si allontana volontariamente dall'amore perchè convinto di non meritarlo. Egli si attribuisce la colpa dello stato di salute cagionevole del fratello: non l'ha ucciso nel ventre della madre, ma gli ha succhiato via l'energia vitale. Zero è dotato di sensibilità e sentimenti di buon cuore, quella che in latino chiameremmo "pietas" e che è proprio ciò che gli ha permesso, nonostante la mancanza dell'io, di non uccidere il fratello ma di fermarsi prima che fosse troppo tardi, prima che la regola dell'istinto dettasse le sue leggi. Purtroppo però il fatto di fermarsi non è stato sufficiente affinché Ichiru potesse venire al mondo sano. E così Zero, che si auto-giudica colpevole, cerca con tutti i mezzi a sua disposizione di stare vicino al fratello, quasi che la sua fosse una forma di espiazione, allontanando dalla mente - e qui la mano velata della Hino - la consapevolezza del fatto che Ichiru riuscisse a sentirsi vivo solo quando riusciva a ferirlo. Quando Ichiru lo guardava negli occhi e gli diceva: "perché mai abbiamo dovuto separarci nel ventre di nostra madre? Sarebbe stato meglio se fossimo nati come una cosa sola..." E Zero correva ad abbracciarlo chiedendogli scusa disperatamente e ripetutamente prima ancora, tale era l'impeto con cui gli si gettava addosso, di fargli sbattere la testa in maniera involontaria contro la testiera del letto, e allora Ichiru lo guardava e gli diceva: "non ho sbattuto poi così forte, non c'è alcun bisogno di chiedere scusa in questo modo..." Entrambi ben consapevoli però del motivo reale di quelle scuse disperate. E Zero lo accettava e allo stesso tempo allontanava la consapevolezza dalla sua mente perché si sentiva colpevole. E Ichiru continuava perché vedere la sofferenza negli occhi del suo gemello era l'unico modo che aveva per sentirsi vivo.
Tornando a Yuki, l'altra e altrettanto importante chiave di lettura per conoscere Zero, i due si ritrovano a vivere una situazione per molti versi simili tra loro: hanno entrambi perso la propria famiglia; condizione questa che getta le basi di una solida empatia. Vero è che Zero si allontana dall'amore, ma altrettanto vero è che nessuno al mondo può farne a meno, e l'accanimento con cui Yuki cerca di prendersi cura di lui è una logica conseguenza del bisogno di lei di prendere per mano per poter essere presa per mano a sua volta, mentre per lui il fatto di lasciarla fare rappresenta l'eccezione che conferma la regola, il salvifico sorso d'acqua (o di sangue) che beve nei rari ma obbligati momenti di tregua dalla forsennata fuga da se stesso, il bisogno disperato di sentirsi amati nonostante tutto, quasi una pietas o un'espiazione nei confronti della sua stessa persona che "sì è colpevole, ma non l'ha fatto apposta"; e non è di certo un caso se colei da cui provengono quelle attenzioni e a cui lui permette di muoversi liberamente, stia vivendo una situazione simile alla sua al tempo in cui si svolgono i fatti narrati.
Zero è probabilmente, fino ad ora, il personaggio più riuscito di VK.
Terzo co-protagonista della serie è Kaname Kuran, vampiro di sangue puro che strappò Yuki da un livello E che voleva sfamarsi del sangue di lei e che la affida subito dopo alle cure di Kaien Cross; rappresenta la prima persona di cui la nostra protagonista ha memoria. È il personaggio più enigmatico della serie, pieno di fascino e carisma, avvolto da una alone di mistero e ambiguità. È il capoclasse della night class, ed essendo un sangue puro è temuto e rispettato da tutti gli altri vampiri dentro o fuori il contesto del collegio. Pare non curarsi di nessuno, ma anzi trae vantaggio da tutti coloro che lo circondano per perseguire i suoi scopi, consapevole del fatto che la sua posizione sociale è motivo più che sufficiente affinchè questi si immolino volentieri alla sua causa, giurandogli fedeltà assoluta, indipendentemente dai motivi che ne muovono i fili. Le uniche eccezioni sono costituite in primis dai suoi occhi, che a osservarli bene sono perennemente bagnati di una profonda malinconia, mentre l'altra eccezione è rappresentata da Yuki per un motivo ben preciso riguardante la trama: lei è, come Kaname stesso dichiara, "la ragazza a lui preziosa, l'unica persona al mondo per lui importante, l'unica in grado di riuscire a trasmettergli calore", e in virtù di tale considerazione l'interazione con Yuki è l'unico momento in cui il suo personaggio assume delle sfaccettature che fanno trapelare delle parvenze emozionali.
Fino ad un certo punto della storia non si riesce a capire se le sue intenzioni siano guidate da una luce buona o cattiva, ma grazie ai vari flashback riguardanti il suo passato inizia a delinearsi la figura di quello che un tempo era un ragazzino a modo e gentile, trasformatosi poi in seguito a un evento basilare della storia, in una persona decisamente più dura e schiva, come quando, e Kaname non fa eccezione, i fardelli delle responsabilità ricadono con tutto il loro peso sulle spalle delle persone, e pur di assicurarsi la buona riuscita dei propri propositi, il buonismo e i sentimenti vengono relegati in un angolo del proprio cuore affinché non rappresentino degli intralci.
Con il personaggio di Kaname, l'autrice si sofferma di conseguenza anche a descrivere quella particolare e ristretta schiera costituita dai sangue puro. Essi, eterei e perfetti fino al midollo, nella loro immortalità non sono poi così distanti dagli Dei descritti nell'Iliade: i personaggi di Omero provano invidia nei confronti dei "condannati a morte" poiché per loro ogni cosa è più bella in quanto non si ripeterà mai più. La giovinezza è effimera tanto quanto il tempo che scorre "e tu non sarai mai più bella di quanto lo sei ora" dice Achille a Briseide. Tornando ai sangue puro, il tempo che scorre senza mai trovare una fine induce molti di loro, per via dell'impossibilità di togliersi la vita, a cercare un riposo volontario, una sorte di morte apparente, per non soccombere al peso di una vita divenuta priva di qualsivoglia significato, e nemmeno l'ebrezza derivante dal sapore del sangue riesce ad ovviare a tutto questo: semmai il lungo tempo trascorso, gli attimi che si ripetono all'infinito, delineano sempre più chiaramente gli spietati contorni del mostro in grado di trasformare contro la loro volontà, degli esseri umani in mostri a loro volta. Una maledizione, quella dei sangue puro, che volenti o nolenti è parte integrante della loro natura di vampiri; consapevolezza quest'ultima, acuita dalla sabbia infinita del loro tempo, che va a risvegliare le coscienze acquattate negli abissi profondi del loro essere.
E quella del riposo volontario come stato di morte apparente, è la stessa scelta che effettua Kaname in quanto più in là nella storia si viene a scoprire che egli è in realtà uno dei capostipiti della razza dei vampiri, risvegliato suo malgrado da un altro sangue puro che in particolare, come anche altri sangue puro che appaiono nella storia, agiscono solo secondo il proprio capriccio, ovvero ciò che permette loro di non soccombere al tedio di una vita portata avanti per inerzia. Ma questa scelta, che è l'esatto opposto del riposo volontario come stato di morte apparente, implica anche un profondo egoismo. Ed è proprio qui che la Hino, con grande maestria, ha saputo rendere la perfezione attribuita a delle creature immortali solo un'apparenza: esse nella realtà dei fatti non sono poi così lontane da una qualunque creatura mortale chiamata a compiere una scelta, nel momento stesso in cui nasce, tra il bene e il male. Nonostante la loro immortalità i sangue puro non sono immuni dal libero arbitrio e proprio per via della loro natura e del lungo tempo di cui dispongono, il loro tormento è amplificato all'ennesima potenza rispetto a quello di un essere umano al quale potenzialmente potrebbe anche non passare mai nemmeno per l'anticamera del cervello tale consapevolezza, ottenendo come risultato finale quello di lasciarsi sballottare in balia degli eventi senza mai poter essere davvero artefice del proprio destino.
Per quanto riguarda gli altri personaggi viene dato loro lo spazio necessario agli sviluppi della storia, in particolare ad alcuni di loro, almeno fino al volume 14 (numero dei volumi raggiunti fino ad ora dall'edizione italiana).
L'opera è inoltre corredata di extra finali, gag estemporanee umoristiche davvero originali e commenti dell'autrice, che tutti insieme vanno a smorzare il cupo in cui verte la storia e affievoliscono con un sorriso che nasce spontaneo la suspense con cui spesso ogni volume finisce.
La storia narrata è come un puzzle che viene a costituirsi piano piano tra colpi di scena, misteri irrisolti e molti flashback.
Le tavole della Hino sono lineari e scorrevoli e perdono questa peculiarità solo in alcuni e rari casi per cui bisogna rileggere quella parte una seconda se non una terza volta.
Rare, ma ci sono, delle occasioni in cui la Hino diventa ripetitiva, specialmente nei primi volumi, per quanto riguarda la mansione dei Guardians ricoperta da Yuki e Zero e la suddivisione del collegio tra night class e day class.
Rimangono, almeno fino al volume 14, dei punti non del tutto chiari che spero verranno chiariti più in là nella storia, anche se ne dubito visto che riguardano per lo più i sangue puro Shizuka Hiou e Rido Kuran, eliminati dalla scena prima ancora di arrivare al volume di cui prima.
Disegni sublimi e solo a volte leggermente sproporzionati nella grandezza delle mani o degli occhi. Espressività e movimento tali da rendere a volte inutili le parole.
Personaggio più insopportabile e poco realistico: la massa scatenata di ragazzine della day class, fan accanite di questo o quell'altro componente della night class. Solitamente a quell'età quando si è innamorati di qualcuno che frequenta la nostra stessa scuola, si tende a farlo nel silenzio e ad ammirare l'oggetto della propria adorazione da lontano, per timore di incrociare anche solo per un istante lo sguardo del proprio adorato che diventa motivo di batticuore forsennato e al tempo stesso di profondo imbarazzo. La massa delle ragazzine della day class invece assomiglia a delle fan impazzite sotto il palco del concerto dei propri idoli.
Personaggio più antipatico: Ruka Soen, con quell'aria superba e altezzosa che si ritrova verrebbe spontaneo mandarla a quel paese infinite volte. Per non parlare del patetico struggimento che prova nei confronti di Kaname, e che la rende cieca nei confronti del sentimento che prova un tanto figo (vabbè che chi è che non è figo lì dentro?! ^_^) quanto paziente Akatsuki Kain!
Si contendono il palio per il personaggio più simpatico: Hanabusa Aidoh e Kaien Cross. Il primo quasi sempre protagonista di momenti imbarazzanti per cui non manca mai di essere colto in flagrante causa la sua schiettezza, e il secondo con quell'acconciatura alla sailor moon e i grembiulini da massaia a mò di mammina premurosa nei confronti di Zero e Yuki, fa troppo ridere!
A seguire sul palio, Takuma Ichijo che passa da un estremo di serietà ad un altro di leggerezza come tira il vento.
Sempre per i fatti loro, un po' asociali e un po' apatici, capaci di stare insieme anche senza dover spiccicare parola, ma semplicemente sgranocchiando bastoncini al cioccolato: Senri Shiki e Rima Toya, li reputo fantastici.
I cattivi più riusciti (almeno fino ad ora), al primo posto: l'accoppiata Shizuka Hiou e Ichiru Kiryu. Sarà che a loro favore ci sono delle attenuanti per niente trascurabili che giustificano le loro azioni, senza nulla togliere al risentimento di Zero, specialmente nei confronti di Shizuka, ancor più giustificabile di suddette azioni. Al secondo posto, la cattiva più realistica: la donna a capo dell'associazione dei vampire hunters, colei che tradisce la fiducia dell'ente che gestisce in cambio dell'eterna bellezza.
Anime ben riuscito ma mai quanto il manga. La grafica usata nella versione animata non è neanche lontanamente paragonabile al sublime tratto della Hino; inoltre molti elementi della storia originale sono stati cambiati, a mio avviso, a svantaggio dell'opera. L'unica parte in cui l'anime supera il manga (ricordiamoci sempre almeno fino ad ora che sono arrivati alla seconda stagione) è il crescendo emozionale che si delinea tra Zero e Ichiru man mano che si sviluppa la storia: meravigliosa la regia nella scena in cui Ichiru fa il suo monologo a Zero prima di morire, costringendolo a bere il suo sangue.
Voto finale: 9. Ne consiglio vivamente la lettura. Lasciatevi rapire dal sublime mondo creato da Matsuri Hino.
Sono venuta a conoscenza di VK in maniera del tutto casuale, surfando sul web, e ne rimasi affascinata per via dei disegni a dir poco sublimi. In questa recensione non vorrei soffermarmi tanto sulla trama (quella si può trovare anche su Wikipedia, e l'unica cosa che sento di dover scrivere in merito è che, a mio avviso, ambientare la scena in un collegio suddiviso tra una day class e una night class è un'idea davvero originale: in fondo sono innumerevoli i manga che trattano di personaggi alle scuole superiori, ma la suddivisione di classi tra diurna e notturna, seppur quest'ultima giustificabile per via dei vampiri, non si era davvero mai sentita prima...) quanto sui personaggi principali e la loro caratterizzazione.
Protagonista del manga è Yuki Cross, una ragazzina senza memoria dei suoi primi cinque anni di vita e adottata dal direttore del collegio Kaien Cross. Tenera, dolce, svampita, simpatica, a tratti leggermente insopportabile per via di un accentuato infantilismo e per una quasi assoluta mancanza di polso (a parte quando si tratta di Zero, almeno nella prima parte della storia) un lato sul quale però viene spontaneo chiudere un occhio considerando la grande bontà d'animo di cui è dotata. Tale bontà d'animo è stata considerata da molti noiosa, forzata, stucchevole, tediosa; un personaggio superficiale e stereotipato. In realtà, se avessero continuato a leggere senza fermarsi al - come ho visto in alcuni casi - quarto volume se non addirittura al primo per quanto riguarda alcuni che hanno poi preteso di scriverne la recensione, avrebbero notato (ma non ne sono poi così sicura considerata la fretta di giudicare un'opera in maniera del tutto superficiale e giudicandola conseguentemente con la stessa superficialità con cui si sono affrettati a puntarle il dito contro) che 'sta benedetta bontà è in realtà ciò che più assomiglia a quella che chiamiamo "forma d'egoismo". Il suo essere così buona infatti è soltanto un modo inconsapevole (fino a quando a un certo punto non se ne rende conto Yuki stessa) di "prendere per mano per poter a sua volta essere presa per mano". In pratica tutto è tranne che amore (o bontà) disinteressato. Su questo paradosso la Hino ha creato un'introspezione così profonda e allo stesso tempo così sottile, che in pochi sono riusciti a coglierla davvero.
Orfana di entrambi i genitori, cresce assieme a due figure che le satellitano attorno: Kaname Kuran e Zero Kiryu; figure alle quali attribuisce pari importanza seppur in modo diverso l'una dall'altra. Entrambi diventano per lei due punti fermi, e consapevole del fatto che l'importanza a loro attribuita viene ricambiata (anche se non sa di preciso in che misura) ricrea in questo scambio ciò che le è stato negato dalla vita: il primo contesto sociale con cui ci si ritrova a interagire, la famiglia.
La sua maledizione e al contempo più grande paura, è costituita dal fatto di non riuscire a ricordare assolutamente nulla dei suoi primi anni di vita, e sfido io, in una situazione simile, a non andare a ricercare o a ricrearsi un contesto che assomigli il più possibile a un luogo dove potersi rifugiare, dove potersi sentire protetti e amati; un contesto in cui, nonostante liti, stress e incomprensioni, sai di essere importante per qualcuno e non soltanto una goccia d'acqua nell'oceano.
La sua "umanità", ciò che non la rende un personaggio artificioso nè tanto meno banale, a mio avviso sta proprio in tutto questo.
Secondo co-protagonista della serie è Zero Kiryu, un ragazzo figlio di cacciatori di vampiri, al quale è stata sterminata la famiglia da una vampira di sangue puro (degna di nota è infatti anche la differenziazione che la Hino fa nel mondo dei vampiri all'interno di una scala sociale che vede al primo gradino della classifica i sangue puro, gli unici che, a differenza degli altri vampiri, attraverso il morso possono trasformare un essere umano in creatura delle tenebre; creatura non destinata però a perdurare - a meno che a sua volta non beva il sangue di chi l'ha trasformato - ma anzi a perdere completamente la ragione fino a tramutarsi in un mostro senza più un briciolo di umanità, ovvero quello che corrisponde all'ultimo gradino della scala sociale: il livello E o End che finisce sulla lista nera dei vampire hunters) e tramutato da questa a sua volta in un vampiro.
Unico superstite, subito dopo il massacro, viene anch'egli adottato da Kaien Cross, trovandosi così a crescere nella stessa casa di Yuki. Odia i vampiri con tutta l'anima e prova ribrezzo anche nei confronti di se stesso per ciò in cui suo malgrado è stato trasformato. La sua trasformazione avviene però in maniera molta lenta e graduale data la caparbia forza d'animo con cui le si oppone, aiutato in questo anche da Yuki, la quale nonostante non sappia (almeno all'inizio) del terribile destino a cui sta andando incontro Zero, non sopporta di vederlo infliggersi del male da solo.
Personaggio estremamente complesso, Zero è un tipo di poche parole, ribelle, solitario, freddo all'apparenza. Le due chiavi per penetrare all'interno del suo mondo sono costituite da Yuki, l'unica alla quale permette di avvicinarsi, l'unica di cui si curi, e suo fratello gemello Ichiru, il quale subentra nella scena dopo che lo credevano tutti morto, Zero compreso. Essendo nati in una famiglia di cacciatori di vampiri, l'istinto della caccia e della dominazione prende il sopravvento all'interno del grembo della madre ancor prima che si formi l'io nel feto, così si dice che quando nel ventre di una madre hunter vengono concepiti due gemelli, l'uno prevaricherà sull'altro uccidendolo nel grembo materno. Così non è per i gemelli Kiryu, fatto sta che Ichiru viene al mondo debole di costituzione e con problemi di salute, fatto questo che lo costringerà a letto per la maggior parte del tempo, rendendogli impossibili gli allenamenti per diventare anche lui un cacciatore di vampiri. Ichiru non è morto durante il massacro della sua famiglia e ritorna in scena pieno di salute per un motivo ben preciso, ma questo sarebbe soffermarsi sulla trama. Piuttosto il suo personaggio, come scrivevo poche righe più su, costituisce la seconda chiave per conoscere meglio l'animo di Zero. Con una delicatezza che colpisce, la Hino delinea un animo tormentato che si allontana volontariamente dall'amore perchè convinto di non meritarlo. Egli si attribuisce la colpa dello stato di salute cagionevole del fratello: non l'ha ucciso nel ventre della madre, ma gli ha succhiato via l'energia vitale. Zero è dotato di sensibilità e sentimenti di buon cuore, quella che in latino chiameremmo "pietas" e che è proprio ciò che gli ha permesso, nonostante la mancanza dell'io, di non uccidere il fratello ma di fermarsi prima che fosse troppo tardi, prima che la regola dell'istinto dettasse le sue leggi. Purtroppo però il fatto di fermarsi non è stato sufficiente affinché Ichiru potesse venire al mondo sano. E così Zero, che si auto-giudica colpevole, cerca con tutti i mezzi a sua disposizione di stare vicino al fratello, quasi che la sua fosse una forma di espiazione, allontanando dalla mente - e qui la mano velata della Hino - la consapevolezza del fatto che Ichiru riuscisse a sentirsi vivo solo quando riusciva a ferirlo. Quando Ichiru lo guardava negli occhi e gli diceva: "perché mai abbiamo dovuto separarci nel ventre di nostra madre? Sarebbe stato meglio se fossimo nati come una cosa sola..." E Zero correva ad abbracciarlo chiedendogli scusa disperatamente e ripetutamente prima ancora, tale era l'impeto con cui gli si gettava addosso, di fargli sbattere la testa in maniera involontaria contro la testiera del letto, e allora Ichiru lo guardava e gli diceva: "non ho sbattuto poi così forte, non c'è alcun bisogno di chiedere scusa in questo modo..." Entrambi ben consapevoli però del motivo reale di quelle scuse disperate. E Zero lo accettava e allo stesso tempo allontanava la consapevolezza dalla sua mente perché si sentiva colpevole. E Ichiru continuava perché vedere la sofferenza negli occhi del suo gemello era l'unico modo che aveva per sentirsi vivo.
Tornando a Yuki, l'altra e altrettanto importante chiave di lettura per conoscere Zero, i due si ritrovano a vivere una situazione per molti versi simili tra loro: hanno entrambi perso la propria famiglia; condizione questa che getta le basi di una solida empatia. Vero è che Zero si allontana dall'amore, ma altrettanto vero è che nessuno al mondo può farne a meno, e l'accanimento con cui Yuki cerca di prendersi cura di lui è una logica conseguenza del bisogno di lei di prendere per mano per poter essere presa per mano a sua volta, mentre per lui il fatto di lasciarla fare rappresenta l'eccezione che conferma la regola, il salvifico sorso d'acqua (o di sangue) che beve nei rari ma obbligati momenti di tregua dalla forsennata fuga da se stesso, il bisogno disperato di sentirsi amati nonostante tutto, quasi una pietas o un'espiazione nei confronti della sua stessa persona che "sì è colpevole, ma non l'ha fatto apposta"; e non è di certo un caso se colei da cui provengono quelle attenzioni e a cui lui permette di muoversi liberamente, stia vivendo una situazione simile alla sua al tempo in cui si svolgono i fatti narrati.
Zero è probabilmente, fino ad ora, il personaggio più riuscito di VK.
Terzo co-protagonista della serie è Kaname Kuran, vampiro di sangue puro che strappò Yuki da un livello E che voleva sfamarsi del sangue di lei e che la affida subito dopo alle cure di Kaien Cross; rappresenta la prima persona di cui la nostra protagonista ha memoria. È il personaggio più enigmatico della serie, pieno di fascino e carisma, avvolto da una alone di mistero e ambiguità. È il capoclasse della night class, ed essendo un sangue puro è temuto e rispettato da tutti gli altri vampiri dentro o fuori il contesto del collegio. Pare non curarsi di nessuno, ma anzi trae vantaggio da tutti coloro che lo circondano per perseguire i suoi scopi, consapevole del fatto che la sua posizione sociale è motivo più che sufficiente affinchè questi si immolino volentieri alla sua causa, giurandogli fedeltà assoluta, indipendentemente dai motivi che ne muovono i fili. Le uniche eccezioni sono costituite in primis dai suoi occhi, che a osservarli bene sono perennemente bagnati di una profonda malinconia, mentre l'altra eccezione è rappresentata da Yuki per un motivo ben preciso riguardante la trama: lei è, come Kaname stesso dichiara, "la ragazza a lui preziosa, l'unica persona al mondo per lui importante, l'unica in grado di riuscire a trasmettergli calore", e in virtù di tale considerazione l'interazione con Yuki è l'unico momento in cui il suo personaggio assume delle sfaccettature che fanno trapelare delle parvenze emozionali.
Fino ad un certo punto della storia non si riesce a capire se le sue intenzioni siano guidate da una luce buona o cattiva, ma grazie ai vari flashback riguardanti il suo passato inizia a delinearsi la figura di quello che un tempo era un ragazzino a modo e gentile, trasformatosi poi in seguito a un evento basilare della storia, in una persona decisamente più dura e schiva, come quando, e Kaname non fa eccezione, i fardelli delle responsabilità ricadono con tutto il loro peso sulle spalle delle persone, e pur di assicurarsi la buona riuscita dei propri propositi, il buonismo e i sentimenti vengono relegati in un angolo del proprio cuore affinché non rappresentino degli intralci.
Con il personaggio di Kaname, l'autrice si sofferma di conseguenza anche a descrivere quella particolare e ristretta schiera costituita dai sangue puro. Essi, eterei e perfetti fino al midollo, nella loro immortalità non sono poi così distanti dagli Dei descritti nell'Iliade: i personaggi di Omero provano invidia nei confronti dei "condannati a morte" poiché per loro ogni cosa è più bella in quanto non si ripeterà mai più. La giovinezza è effimera tanto quanto il tempo che scorre "e tu non sarai mai più bella di quanto lo sei ora" dice Achille a Briseide. Tornando ai sangue puro, il tempo che scorre senza mai trovare una fine induce molti di loro, per via dell'impossibilità di togliersi la vita, a cercare un riposo volontario, una sorte di morte apparente, per non soccombere al peso di una vita divenuta priva di qualsivoglia significato, e nemmeno l'ebrezza derivante dal sapore del sangue riesce ad ovviare a tutto questo: semmai il lungo tempo trascorso, gli attimi che si ripetono all'infinito, delineano sempre più chiaramente gli spietati contorni del mostro in grado di trasformare contro la loro volontà, degli esseri umani in mostri a loro volta. Una maledizione, quella dei sangue puro, che volenti o nolenti è parte integrante della loro natura di vampiri; consapevolezza quest'ultima, acuita dalla sabbia infinita del loro tempo, che va a risvegliare le coscienze acquattate negli abissi profondi del loro essere.
E quella del riposo volontario come stato di morte apparente, è la stessa scelta che effettua Kaname in quanto più in là nella storia si viene a scoprire che egli è in realtà uno dei capostipiti della razza dei vampiri, risvegliato suo malgrado da un altro sangue puro che in particolare, come anche altri sangue puro che appaiono nella storia, agiscono solo secondo il proprio capriccio, ovvero ciò che permette loro di non soccombere al tedio di una vita portata avanti per inerzia. Ma questa scelta, che è l'esatto opposto del riposo volontario come stato di morte apparente, implica anche un profondo egoismo. Ed è proprio qui che la Hino, con grande maestria, ha saputo rendere la perfezione attribuita a delle creature immortali solo un'apparenza: esse nella realtà dei fatti non sono poi così lontane da una qualunque creatura mortale chiamata a compiere una scelta, nel momento stesso in cui nasce, tra il bene e il male. Nonostante la loro immortalità i sangue puro non sono immuni dal libero arbitrio e proprio per via della loro natura e del lungo tempo di cui dispongono, il loro tormento è amplificato all'ennesima potenza rispetto a quello di un essere umano al quale potenzialmente potrebbe anche non passare mai nemmeno per l'anticamera del cervello tale consapevolezza, ottenendo come risultato finale quello di lasciarsi sballottare in balia degli eventi senza mai poter essere davvero artefice del proprio destino.
Per quanto riguarda gli altri personaggi viene dato loro lo spazio necessario agli sviluppi della storia, in particolare ad alcuni di loro, almeno fino al volume 14 (numero dei volumi raggiunti fino ad ora dall'edizione italiana).
L'opera è inoltre corredata di extra finali, gag estemporanee umoristiche davvero originali e commenti dell'autrice, che tutti insieme vanno a smorzare il cupo in cui verte la storia e affievoliscono con un sorriso che nasce spontaneo la suspense con cui spesso ogni volume finisce.
La storia narrata è come un puzzle che viene a costituirsi piano piano tra colpi di scena, misteri irrisolti e molti flashback.
Le tavole della Hino sono lineari e scorrevoli e perdono questa peculiarità solo in alcuni e rari casi per cui bisogna rileggere quella parte una seconda se non una terza volta.
Rare, ma ci sono, delle occasioni in cui la Hino diventa ripetitiva, specialmente nei primi volumi, per quanto riguarda la mansione dei Guardians ricoperta da Yuki e Zero e la suddivisione del collegio tra night class e day class.
Rimangono, almeno fino al volume 14, dei punti non del tutto chiari che spero verranno chiariti più in là nella storia, anche se ne dubito visto che riguardano per lo più i sangue puro Shizuka Hiou e Rido Kuran, eliminati dalla scena prima ancora di arrivare al volume di cui prima.
Disegni sublimi e solo a volte leggermente sproporzionati nella grandezza delle mani o degli occhi. Espressività e movimento tali da rendere a volte inutili le parole.
Personaggio più insopportabile e poco realistico: la massa scatenata di ragazzine della day class, fan accanite di questo o quell'altro componente della night class. Solitamente a quell'età quando si è innamorati di qualcuno che frequenta la nostra stessa scuola, si tende a farlo nel silenzio e ad ammirare l'oggetto della propria adorazione da lontano, per timore di incrociare anche solo per un istante lo sguardo del proprio adorato che diventa motivo di batticuore forsennato e al tempo stesso di profondo imbarazzo. La massa delle ragazzine della day class invece assomiglia a delle fan impazzite sotto il palco del concerto dei propri idoli.
Personaggio più antipatico: Ruka Soen, con quell'aria superba e altezzosa che si ritrova verrebbe spontaneo mandarla a quel paese infinite volte. Per non parlare del patetico struggimento che prova nei confronti di Kaname, e che la rende cieca nei confronti del sentimento che prova un tanto figo (vabbè che chi è che non è figo lì dentro?! ^_^) quanto paziente Akatsuki Kain!
Si contendono il palio per il personaggio più simpatico: Hanabusa Aidoh e Kaien Cross. Il primo quasi sempre protagonista di momenti imbarazzanti per cui non manca mai di essere colto in flagrante causa la sua schiettezza, e il secondo con quell'acconciatura alla sailor moon e i grembiulini da massaia a mò di mammina premurosa nei confronti di Zero e Yuki, fa troppo ridere!
A seguire sul palio, Takuma Ichijo che passa da un estremo di serietà ad un altro di leggerezza come tira il vento.
Sempre per i fatti loro, un po' asociali e un po' apatici, capaci di stare insieme anche senza dover spiccicare parola, ma semplicemente sgranocchiando bastoncini al cioccolato: Senri Shiki e Rima Toya, li reputo fantastici.
I cattivi più riusciti (almeno fino ad ora), al primo posto: l'accoppiata Shizuka Hiou e Ichiru Kiryu. Sarà che a loro favore ci sono delle attenuanti per niente trascurabili che giustificano le loro azioni, senza nulla togliere al risentimento di Zero, specialmente nei confronti di Shizuka, ancor più giustificabile di suddette azioni. Al secondo posto, la cattiva più realistica: la donna a capo dell'associazione dei vampire hunters, colei che tradisce la fiducia dell'ente che gestisce in cambio dell'eterna bellezza.
Anime ben riuscito ma mai quanto il manga. La grafica usata nella versione animata non è neanche lontanamente paragonabile al sublime tratto della Hino; inoltre molti elementi della storia originale sono stati cambiati, a mio avviso, a svantaggio dell'opera. L'unica parte in cui l'anime supera il manga (ricordiamoci sempre almeno fino ad ora che sono arrivati alla seconda stagione) è il crescendo emozionale che si delinea tra Zero e Ichiru man mano che si sviluppa la storia: meravigliosa la regia nella scena in cui Ichiru fa il suo monologo a Zero prima di morire, costringendolo a bere il suo sangue.
Voto finale: 9. Ne consiglio vivamente la lettura. Lasciatevi rapire dal sublime mondo creato da Matsuri Hino.
Finora ho continuato a comprare tutti i volumetti di “Vampire Knight” senza però leggerli, perché volevo prima aspettare che l'opera terminasse, ma dopo aver visto che su questo sito “Vampire Knight” non detiene un voto molto alto, ho deciso di leggere i volumi in mio possesso per toccare con mano se valesse la pena o meno continuare a seguire questa serie.
Partiamo subito col dire che il mio giudizio di Vampire Knight, discostandosi da quello di molti, è estremamente positivo. Con “Vampire Knight” è stato una sorta di colpo di fulmine sin dal primo volume, che mi ha spinto a divorare poi compulsiva mente i volumi restanti.
“Vampire Knight” è uno shojo ambientato all'interno di un collegio al cui interno vi è una classe composta da umani, e un'altra composta invece da vampiri, che mescola al suo interno avventura, amore, mistero e una caratterizzazione affascinante dei suoi personaggi. Normalmente, in storie di questo tipo, si tende a voler ricreare un'atmosfera lugubre, misteriosa, dove però questo tipo di ambiente che tende ad attrarre e ad incuriosire il lettore, non è poi accompagnata da una trama altrettanto soddisfacente. “Vampire Knight” invece ha una trama piuttosto articolata, ben pensata e congegnata sin dall'inizio, sicuramente una storia ricca di misteri, che nel corso delle vicende verranno poi svelati, mentre altri dato che il manga è ancora in corso di pubblicazione, sono ancora da chiarire. Tutto ciò che sembra essere casuale, poi si rivelerà essenziale nella storia, quindi niente è lasciato al caso.
I misteri che pervadono Vampire Knight riguardano essenzialmente il passato dei diversi personaggi, ma soprattutto le loro reali intenzioni. Quindi sicuramente Vampire Knight è un manga in grado di mantenere alta l'attenzione, di incuriosire, e soprattutto di stupire (avviso che ci saranno diversi colpi di scena per nulla scontati).
Un altro aspetto che ho particolarmente apprezzato di Vampire Knight sono i suoi protagonisti. Matsuri Hino è riuscita nell'intento di creare dei personaggi complessi, affascinanti, per nulla lineari e ricchi di lati oscuri. In particolar modo trovo che sia riuscita a caratterizzare al meglio queste creature vampiriche rendendole malinconiche, enigmatiche, ma comunque dotate di sentimento.
Il vampiro per eccellenza del manga, il Re dei vampiri, è Kaname Kuran. Kaname è un personaggio dal passato non chiaro, estremamente razionale, cinico, calcolatore, ma al tempo stesso innamorato in modo assoluto di Yuki, un amore totale, incondizionato, che solo un sangue puro è in grado di provare. L'altro personaggio che secondo me insieme a Kaname è il vero protagonista di Vampire Knight è Zero Kyriu. Zero è un ex umano divenuto vampiro dopo essere stato morso da una sangue puro, la stessa che ha sterminato la sua famiglia dI Hunter. Dopo aver perso la sua famiglia Zero viene affidato a Kaien Cross, la stessa persona che si sta già prendendo cura di Yuki, una bambina che non ricorda nulla del suo passato, e che è stata salvata da un vampiro proprio da Kaname. Sono quindi i vampiri le creature che Zero odia di più, e si presenta come un personaggio tormentato, in conflitto con se stesso, proprio perché lui stesso si è trasformato nella creatura tanto odiata. Schivo, introverso e scontroso, apparendo quindi come un ragazzo molto freddo, nasconde invece una grande sensibilità e una grande dolcezza. A differenza di Kaname, Zero è istintivo, testardo e orgoglioso. Agisce seguendo il suo cuore e i propri impulsi.
Passiamo adesso alla protagonista femminile del manga, ovvero Yuki Cross, una ragazza umana che non ricorda nulla dei suoi primi cinque anni di vita, e che viene affidata anch'essa a Kaien Cross da Kaname, dopo averla salvata dall'attacco di un vampiro. Yuki viene da molti considerata il punto dolente del manga, in quanto poco caratterizzata. Io invece ritengo che Yuki per quanto sia un personaggio sempliciotto, e sicuramente meno complesso rispetto a quello di Kaname e Zero, abbia comunque una buona caratterizzazione. Yuki si può definire una ragazza dai buoni sentimenti, solare ed estremamente affettuosa, decisa e coraggiosa quando serve.
E' un personaggio più lineare rispetto agli altri due, ma ha comunque una buona introspezione psicologica, in quanto ci vengono fatti conoscere i suoi pensieri, le sue emozioni e le sue contraddizioni.
Essendo Vampire Knight uno shojo abbiamo sicuramente in primo piano le vicende amorose dei nostri protagonisti. Potremmo definirlo il classico triangolo amoroso poiché Yuki è contesa sia da Zero che da Kaname, e lei che è legata ad entrambi per motivi diversi sembra trovarsi tra due fuochi. Ma l'autrice è stata brava nel delineare perfettamente la relazione che Yuki ha con Kaname e quella che ha con Zero. L'autrice è riuscita a differenziare i diversi tipi di sentimenti che legano Yuki ai due, è per questo che dico che nonostante al quindicesimo volume questo triangolo non ha ancora trovato una soluzione, si riesce ad intuire quale direzione più o meno prenderà.
La cosa che ho più apprezzato di “Vampire Knight” è che la curiosità nel continuare a leggerlo non è esclusivamente dettata dal voler sapere che sceglierà Yuki (in questo caso “Vampire Knight” cadrebbe proprio nel banale), ma è soprattutto dettata dal voler chiarire gli ulteriori misteri ed enigmi che non hanno ancora trovato una soluzione. “Vampire Knight” è come un puzzle i cui tasselli sono stati messi un poco per volta, ed in cui ne mancano ancora diversi per avere ben chiaro il quadro della situazione.
Due parole sui disegni. Il tratto di Matsuri Hino è carico, intenso e sensuale. Adoro il suo modo di disegnare gli occhi, ed in generale posso dire che le tavole della Hino sono talmente espressive da rendere superflui i dialoghi che le accompagnano.
In conclusione “Vampire Knight” non pretende di essere un capolavoro, ma è un mix ben riuscito tale da renderlo un ottimo manga.
Ho messo un nove anche sulla fiducia che questo manga trovi una degna conclusione, soprattutto coerente con il resto della storia.
Partiamo subito col dire che il mio giudizio di Vampire Knight, discostandosi da quello di molti, è estremamente positivo. Con “Vampire Knight” è stato una sorta di colpo di fulmine sin dal primo volume, che mi ha spinto a divorare poi compulsiva mente i volumi restanti.
“Vampire Knight” è uno shojo ambientato all'interno di un collegio al cui interno vi è una classe composta da umani, e un'altra composta invece da vampiri, che mescola al suo interno avventura, amore, mistero e una caratterizzazione affascinante dei suoi personaggi. Normalmente, in storie di questo tipo, si tende a voler ricreare un'atmosfera lugubre, misteriosa, dove però questo tipo di ambiente che tende ad attrarre e ad incuriosire il lettore, non è poi accompagnata da una trama altrettanto soddisfacente. “Vampire Knight” invece ha una trama piuttosto articolata, ben pensata e congegnata sin dall'inizio, sicuramente una storia ricca di misteri, che nel corso delle vicende verranno poi svelati, mentre altri dato che il manga è ancora in corso di pubblicazione, sono ancora da chiarire. Tutto ciò che sembra essere casuale, poi si rivelerà essenziale nella storia, quindi niente è lasciato al caso.
I misteri che pervadono Vampire Knight riguardano essenzialmente il passato dei diversi personaggi, ma soprattutto le loro reali intenzioni. Quindi sicuramente Vampire Knight è un manga in grado di mantenere alta l'attenzione, di incuriosire, e soprattutto di stupire (avviso che ci saranno diversi colpi di scena per nulla scontati).
Un altro aspetto che ho particolarmente apprezzato di Vampire Knight sono i suoi protagonisti. Matsuri Hino è riuscita nell'intento di creare dei personaggi complessi, affascinanti, per nulla lineari e ricchi di lati oscuri. In particolar modo trovo che sia riuscita a caratterizzare al meglio queste creature vampiriche rendendole malinconiche, enigmatiche, ma comunque dotate di sentimento.
Il vampiro per eccellenza del manga, il Re dei vampiri, è Kaname Kuran. Kaname è un personaggio dal passato non chiaro, estremamente razionale, cinico, calcolatore, ma al tempo stesso innamorato in modo assoluto di Yuki, un amore totale, incondizionato, che solo un sangue puro è in grado di provare. L'altro personaggio che secondo me insieme a Kaname è il vero protagonista di Vampire Knight è Zero Kyriu. Zero è un ex umano divenuto vampiro dopo essere stato morso da una sangue puro, la stessa che ha sterminato la sua famiglia dI Hunter. Dopo aver perso la sua famiglia Zero viene affidato a Kaien Cross, la stessa persona che si sta già prendendo cura di Yuki, una bambina che non ricorda nulla del suo passato, e che è stata salvata da un vampiro proprio da Kaname. Sono quindi i vampiri le creature che Zero odia di più, e si presenta come un personaggio tormentato, in conflitto con se stesso, proprio perché lui stesso si è trasformato nella creatura tanto odiata. Schivo, introverso e scontroso, apparendo quindi come un ragazzo molto freddo, nasconde invece una grande sensibilità e una grande dolcezza. A differenza di Kaname, Zero è istintivo, testardo e orgoglioso. Agisce seguendo il suo cuore e i propri impulsi.
Passiamo adesso alla protagonista femminile del manga, ovvero Yuki Cross, una ragazza umana che non ricorda nulla dei suoi primi cinque anni di vita, e che viene affidata anch'essa a Kaien Cross da Kaname, dopo averla salvata dall'attacco di un vampiro. Yuki viene da molti considerata il punto dolente del manga, in quanto poco caratterizzata. Io invece ritengo che Yuki per quanto sia un personaggio sempliciotto, e sicuramente meno complesso rispetto a quello di Kaname e Zero, abbia comunque una buona caratterizzazione. Yuki si può definire una ragazza dai buoni sentimenti, solare ed estremamente affettuosa, decisa e coraggiosa quando serve.
E' un personaggio più lineare rispetto agli altri due, ma ha comunque una buona introspezione psicologica, in quanto ci vengono fatti conoscere i suoi pensieri, le sue emozioni e le sue contraddizioni.
Essendo Vampire Knight uno shojo abbiamo sicuramente in primo piano le vicende amorose dei nostri protagonisti. Potremmo definirlo il classico triangolo amoroso poiché Yuki è contesa sia da Zero che da Kaname, e lei che è legata ad entrambi per motivi diversi sembra trovarsi tra due fuochi. Ma l'autrice è stata brava nel delineare perfettamente la relazione che Yuki ha con Kaname e quella che ha con Zero. L'autrice è riuscita a differenziare i diversi tipi di sentimenti che legano Yuki ai due, è per questo che dico che nonostante al quindicesimo volume questo triangolo non ha ancora trovato una soluzione, si riesce ad intuire quale direzione più o meno prenderà.
La cosa che ho più apprezzato di “Vampire Knight” è che la curiosità nel continuare a leggerlo non è esclusivamente dettata dal voler sapere che sceglierà Yuki (in questo caso “Vampire Knight” cadrebbe proprio nel banale), ma è soprattutto dettata dal voler chiarire gli ulteriori misteri ed enigmi che non hanno ancora trovato una soluzione. “Vampire Knight” è come un puzzle i cui tasselli sono stati messi un poco per volta, ed in cui ne mancano ancora diversi per avere ben chiaro il quadro della situazione.
Due parole sui disegni. Il tratto di Matsuri Hino è carico, intenso e sensuale. Adoro il suo modo di disegnare gli occhi, ed in generale posso dire che le tavole della Hino sono talmente espressive da rendere superflui i dialoghi che le accompagnano.
In conclusione “Vampire Knight” non pretende di essere un capolavoro, ma è un mix ben riuscito tale da renderlo un ottimo manga.
Ho messo un nove anche sulla fiducia che questo manga trovi una degna conclusione, soprattutto coerente con il resto della storia.
In una notte buia, in una foresta sperduta imbiancata di neve, una bambina si trova da sola, senza memoria di sé e di ciò che la circonda. Non ci sono rumori, eccezione fatta per il suono impercettibile dei fiocchi di neve che cadono sulla neve bianca. Quella neve così candida... che sta per tingersi di rosso.
“Vampire Knight” è diventato ormai un vero e proprio tormentone, con una marea di fan in tutto il mondo. Questo shojo gotico si è guadagnato i suoi pregi, ma anche alcuni difetti che (in realtà) non esistono. Infatti ormai sentiamo dire ovunque che questo manga è la copia di “Twilight”, ma posso rassicurarvi dicendovi che non è vero. Perché “Twilight” e “Vampire Knight” sono due cose ben distinte (per fortuna) e che, oltre alla parola ''vampiro'', non hanno nulla in comune.
Ma ora basta, parliamo quindi di questo bellissimo manga.
Arrivato attualmente a 15 volumi, è una serie ancora in corso che fonde in se mistero, azione, sentimenti, fantasy e anche qualche lieve pizzico di horror su creature che da sempre ci sono state presentate come esseri succhia sangue, ossia i vampiri.
Di pregi ne abbiamo parecchi: illustrazioni bellissime e perfette nei particolari (sia nelle cover, ma anche dentro il volume), storia diversa e appassionante rispetto al solito shojo tutto cuoricini, una perfetta combinazione di retini, personaggi ben caratterizzati e facilmente distinguibili.
Inoltre l'autrice ci dà una ricchissima costruzione su tutto il mondo dei vampiri, con tanto scala gerarchica, orientamento politico, vita familiare e nobiliare che nessuno di noi conosceva.
L'unico difetto riguarda la narrazione che, in un primo momento, è davvero lenta, caratterizzata da molti di flashback che ci riportano al passato. Tuttavia, questa narrazione lenta, costringe lo spettatore a stare attento ai minimi particolari, a immergersi nella storia e vedere come ogni singolo avvenimento cambierà la vita dei personaggi.
In Italia è edito da Planet Manga che (come sempre), ha dato a questo manga un prezzo abbastanza caro: € 5.00 per la standard edition e € 5.50 per quella deluxe (che di deluxe ha solo una sottilissima sovraccoperta). Ma Vampire Knight è una manga che vale la pena di essere letto, e certamente non ve ne pentirete. Seguendo con costanza questo manga, immedesimandosi in Yuki Cross, Zero Kiryu o Kaname Kuran, acquisirete tre punti di vista diversi che vi permetteranno di entrare in un mondo di hunter, vampiri e ambientazioni gotiche, dove le armi sono di casa e la lotta contro il proprio destino è qualcosa di straziante e inevitabile.
Il mio voto è un 9 perché il manga è ancora in corso, altrimenti un 10 pieno lo avrebbe già preso.
“Vampire Knight” è diventato ormai un vero e proprio tormentone, con una marea di fan in tutto il mondo. Questo shojo gotico si è guadagnato i suoi pregi, ma anche alcuni difetti che (in realtà) non esistono. Infatti ormai sentiamo dire ovunque che questo manga è la copia di “Twilight”, ma posso rassicurarvi dicendovi che non è vero. Perché “Twilight” e “Vampire Knight” sono due cose ben distinte (per fortuna) e che, oltre alla parola ''vampiro'', non hanno nulla in comune.
Ma ora basta, parliamo quindi di questo bellissimo manga.
Arrivato attualmente a 15 volumi, è una serie ancora in corso che fonde in se mistero, azione, sentimenti, fantasy e anche qualche lieve pizzico di horror su creature che da sempre ci sono state presentate come esseri succhia sangue, ossia i vampiri.
Di pregi ne abbiamo parecchi: illustrazioni bellissime e perfette nei particolari (sia nelle cover, ma anche dentro il volume), storia diversa e appassionante rispetto al solito shojo tutto cuoricini, una perfetta combinazione di retini, personaggi ben caratterizzati e facilmente distinguibili.
Inoltre l'autrice ci dà una ricchissima costruzione su tutto il mondo dei vampiri, con tanto scala gerarchica, orientamento politico, vita familiare e nobiliare che nessuno di noi conosceva.
L'unico difetto riguarda la narrazione che, in un primo momento, è davvero lenta, caratterizzata da molti di flashback che ci riportano al passato. Tuttavia, questa narrazione lenta, costringe lo spettatore a stare attento ai minimi particolari, a immergersi nella storia e vedere come ogni singolo avvenimento cambierà la vita dei personaggi.
In Italia è edito da Planet Manga che (come sempre), ha dato a questo manga un prezzo abbastanza caro: € 5.00 per la standard edition e € 5.50 per quella deluxe (che di deluxe ha solo una sottilissima sovraccoperta). Ma Vampire Knight è una manga che vale la pena di essere letto, e certamente non ve ne pentirete. Seguendo con costanza questo manga, immedesimandosi in Yuki Cross, Zero Kiryu o Kaname Kuran, acquisirete tre punti di vista diversi che vi permetteranno di entrare in un mondo di hunter, vampiri e ambientazioni gotiche, dove le armi sono di casa e la lotta contro il proprio destino è qualcosa di straziante e inevitabile.
Il mio voto è un 9 perché il manga è ancora in corso, altrimenti un 10 pieno lo avrebbe già preso.
La pecca più grossa di questa manga è che è uscito in Italia nel momento del boom delle saghe sui vampiri, dai libri e film di Twilight a Vampire's Diary e così via…vediamo solo vampiri bellissimi e ragazze timide e ingenue, ed è difficile fare una giusta critica ora che tutti ne abbiamo le scatole piene di questi succhia sangue; e soprattutto visto che il manga è in prosecuzione.
La storia parla di una scuola divisa in due grosse sezioni: la day class, frequentata da ragazzi normali, e la night class, di cui fanno parte ragazzi dalla bellezza unica, che all'insaputa di tutti sono vampiri.
Questi vampiri si nutrono solo di pasticche ematiche e non attaccano gli esseri umani, e a tenere sottocchio la situazione ci sono i due guardiani: Yuki Cross e Zero Kiriu.
Yuki è la protagonista della serie, e se vogliamo paragonarla a qualcuno è un po tipo Miki di "Marmalade Boy": ragazza semplice, non una bellezza particolare, senza poteri fantastici, dal carattere diretto e vivace, innamorata di Kuran Kaname, il capo della classe dei vampiri; Zero invece è stato ritrovato dopo che la sua famiglia è stata trucidata da questi succhia sangue, e lui stesso morso è destinato a diventare un vampiro di livello E (tra i vampiri ci sono delle classi, la E è la più bassa e ne fanno parte gli umani infettati destinati a diventare vampiri-bestie senza coscienza, mentre i membri della night class sono quasi tutti di sangue puro).
Zero cresce con Yuki, nella casa del capo del collegio e quindi il triangolo amoroso è presto fatto…Yuki stranamente ricambiata da Kaname, attratta e profondamente legata da Zero che ne è innamorato e non vuole cederla all'acerrimo rivale, soprattutto dopo che si ritrova nei panni di un hunter, cioè di un cacciatore di vampiri.
La storia è molto affascinante, i vampiri hanno un fascino misterioso e dei poteri azzeccati, ma la trama porta a stare dalla parte dei cacciatori, almeno nel mio caso…La personalità di Kaname è troppo ambigua e anche se tiene seriamente a Yuki sono arrivata a sperare che sia fatto fuori da Zero…
Anche i disegni sono belli e molto dettagliati, specialmente nelle uniformi scolastiche, diciamo che dopo i primi 7-8 numeri la trama diventa finalmente più complicata e c'è qualche "colpo di scena" come il fatto <b>[attezione spoiler!]</b> che Yuki è la sorella di Kaname, la sua promessa dalla nascita e anche una bella vampira <b>[Fine spoiler]</b>.
Purtroppo il manga ha delle pecche grosse che non gli fanno meritare un punteggio alto: la storia è lenta, ci sono numeri in cui non succede praticamente niente, e visto che non costa affatto poco, quasi 6 euro a volume, questo ti fa imbestialire quando arrivi alle ultime pagine; ci si aggiunge ulteriormente il fatto che ormai esce ogni 5-6 mesi e non si sa quando finirà…
Lo consiglio a chi ama il genere fantasy e le storie d'amore travagliate, adatto ad un pubblico adolescente e sognatore.
La storia parla di una scuola divisa in due grosse sezioni: la day class, frequentata da ragazzi normali, e la night class, di cui fanno parte ragazzi dalla bellezza unica, che all'insaputa di tutti sono vampiri.
Questi vampiri si nutrono solo di pasticche ematiche e non attaccano gli esseri umani, e a tenere sottocchio la situazione ci sono i due guardiani: Yuki Cross e Zero Kiriu.
Yuki è la protagonista della serie, e se vogliamo paragonarla a qualcuno è un po tipo Miki di "Marmalade Boy": ragazza semplice, non una bellezza particolare, senza poteri fantastici, dal carattere diretto e vivace, innamorata di Kuran Kaname, il capo della classe dei vampiri; Zero invece è stato ritrovato dopo che la sua famiglia è stata trucidata da questi succhia sangue, e lui stesso morso è destinato a diventare un vampiro di livello E (tra i vampiri ci sono delle classi, la E è la più bassa e ne fanno parte gli umani infettati destinati a diventare vampiri-bestie senza coscienza, mentre i membri della night class sono quasi tutti di sangue puro).
Zero cresce con Yuki, nella casa del capo del collegio e quindi il triangolo amoroso è presto fatto…Yuki stranamente ricambiata da Kaname, attratta e profondamente legata da Zero che ne è innamorato e non vuole cederla all'acerrimo rivale, soprattutto dopo che si ritrova nei panni di un hunter, cioè di un cacciatore di vampiri.
La storia è molto affascinante, i vampiri hanno un fascino misterioso e dei poteri azzeccati, ma la trama porta a stare dalla parte dei cacciatori, almeno nel mio caso…La personalità di Kaname è troppo ambigua e anche se tiene seriamente a Yuki sono arrivata a sperare che sia fatto fuori da Zero…
Anche i disegni sono belli e molto dettagliati, specialmente nelle uniformi scolastiche, diciamo che dopo i primi 7-8 numeri la trama diventa finalmente più complicata e c'è qualche "colpo di scena" come il fatto <b>[attezione spoiler!]</b> che Yuki è la sorella di Kaname, la sua promessa dalla nascita e anche una bella vampira <b>[Fine spoiler]</b>.
Purtroppo il manga ha delle pecche grosse che non gli fanno meritare un punteggio alto: la storia è lenta, ci sono numeri in cui non succede praticamente niente, e visto che non costa affatto poco, quasi 6 euro a volume, questo ti fa imbestialire quando arrivi alle ultime pagine; ci si aggiunge ulteriormente il fatto che ormai esce ogni 5-6 mesi e non si sa quando finirà…
Lo consiglio a chi ama il genere fantasy e le storie d'amore travagliate, adatto ad un pubblico adolescente e sognatore.
La storia a mio parere percorre degli alti e bassi, momenti molto importanti e fondamentali per lo svolgimento della trama e, momenti colmi di pensieri che rendono a volte un po' troppo noioso il manga.
I disegni di Matsuri Hino sono bellissimi e dettagliati e questo favoriscono la bellezza del manga tuttavia i personaggi non sono caratterizzati benissimo, insomma alcuni ragazzi della night class vengono ben presentati ma non fino alla fine, non fino a farci capire bene perché hanno una certa personalità.
Ho trovato la storia più coinvolgente solo a partire dal volume nove però per chi è appassionato di vampiri e non cerca un vero e proprio shonen lo consiglio molto.
I disegni di Matsuri Hino sono bellissimi e dettagliati e questo favoriscono la bellezza del manga tuttavia i personaggi non sono caratterizzati benissimo, insomma alcuni ragazzi della night class vengono ben presentati ma non fino alla fine, non fino a farci capire bene perché hanno una certa personalità.
Ho trovato la storia più coinvolgente solo a partire dal volume nove però per chi è appassionato di vampiri e non cerca un vero e proprio shonen lo consiglio molto.
<b>[ATTENZIONE:POSSIBILI SPOILER!]</b>
Comincio col dire che è uno dei manga più sopravvalutati che abbia mai letto.
Trama: La trama credo che in fondo non sia necessario descriverla, ma ci proverò. Prima di tutto è ambientata in una scuola divisa in due diverse classi: la Day Class e la Night Class.
I membri della Night Class sono tutti dei gran fighi, mentre nella Day Class sembra ci siano solo fangirls, ma pazienza.
Il segreto di questa scuola è che i membri della Night Class sono in realtà dei vampiri. A conoscenza di ciò sono solamente poche persone (oltre ovviamente ai vampiri stessi): il direttore Cross, sua figlia adottiva, Yuuki, e Zero.
Questi due sono i due "Guardian" che servono a... Credo a evitare alle fangirl di buttarsi addosso ai loro idoli.
Ma questo è solo la premessa, che potrebbe anche sembrare carina, se non fosse che la storia ruota in realtà solo sulla protagonista Yuuki e il suo amore per Kaname Kuran, un vampiro che le salvò la vita quando era piccola, e l'amore di Zero nei confronti di Yuuki, che non si capisce se ricambi o meno. Quindi alla fine si riduce ad una storia d'amore con terzo incomodo, come molti shoujo, con l'aggiunta dei vampiri che ultimamente vanno tanto di moda.
Ma anche così, non sarebbe malaccio come storia se non fosse per i personaggi principali che ora mi appresto a descrivere.
Personaggi: Yuuki Cross, la protagonista, non ha ricordi della sua infanzia. Il suo primo ricordo consiste in un paesaggio innevato, un vampiro che cercava di pranzare con il suo sangue e Kaname che la salva. Il vampiro la porta alla Cross Accademy, dove viene presa come figlia dal preside.
Comunque Yuuki risulta veramente irritante. Sembra il classico personaggio femminile inutile (nonostante sia la protagonista fa ben poco e lascia il lavoro sporco agli uomini) che sa solo dire "Kaname" o "Zero" a seconda dell'esigenza.
All'inizio della storia è anche abbastanza simpatica, ma questa cala insieme alla sua espressività. In realtà mi ricorda molto Bella di "Twilight", quindi forse è anche per quello che mi sta antipatica.
Kaname Kuran è il vampiro che salvò Yuuki ed è il capoclasse della Night Class.
In futuro si scoprirà essere il fratello di Yuuki con cui intraprenderà una relazione incestuosa, anche se lei probabilmente vorrebbe farsi anche Zero.
Cosa si può dire di questo personaggio? L'ho trovato odioso dal primo momento. Dovrebbe essere il personaggio cool che tutti amano o rispettano e che, teoricamente, dovrebbe trasmettere gli stessi sentimenti anche in chi segue l'opera, ma scarsamente ha successo. Ho infatti notato che spesso e volentieri il fandom pende dalla parte di Zero e non posso esserne certo infelice.
Zero Kiryuu o come cavolo si chiama è l'altro protagonista maschile. Faceva parte di una famiglia di cacciatori di vampiri, che però venne sterminata da una vampira. Questa risparmiò lui e il fratello, ma trasformò Zero in vampiro e si portò via Ichiru (il gemello). Fu poi mandato anche lui all'accademia Cross.
Ovviamente odia i vampiri (e come dargli torto?) e per questo dichiara a Yuuki - quando lei se ne va con il fratellino - che la volta dopo che si sarebbero incontrati l'avrebbe uccisa. Io faccio il tifo per Zero.
In fin dei conti Zero risulta, tra i tre, il personaggio più sopportabile, ma non del tutto. Grazie infatti alla sua espressività (simile a quella di un comodino) è facile prenderlo in antipatia, ma oltre questo, e all'immotivato amore per Yuuki che proprio non riesco a capire, non ha altri difetti rilevanti.
Gli altri personaggi risultano in genere più simpatici, ma nonostante tutto, l'autrice da veramente poco spazio a questi, tant'è che io ho imparato i nomi solamente grazie a una mia amica che sbavava dietro a Shiki e Rima.
Spendere due parole per descriverli mi sembra quasi una perdita di tempo, non ce n'è uno che sia decentemente sviluppato. Come già detto, gira infatti tutto intorno a quei tre e a uno dei peggiori triangoli mai creati colpa delle personalità inesistenti.
Conclusioni: Sul manga credo di non poter dire molto altro.
I personaggi sono tutti troppo simili e li riconosci solo grazie alla lunghezza dei capelli o al colore degli stessi.
Zero è riconoscibile anche se si vede il tatuaggio.
Lo stile di disegno, alla fin fine non è malaccio, forse occhi troppo grandi anche per un manga Shoujo, e alcune scene troppo sbrilluccicanti.
Di fondali sinceramente non ne rammento.....
Questo manga lo consiglierei solamente alle amanti di Twilight e simili.
Una vera appassionata delle storie di vampiri dovrebbe starci alla larga, preferendo titoli migliori, dove l'essere vampiro non sia solo un pretesto per rendere il tutto più interessante.
Ah, per gli amanti dell'incesto, non fatevi ingannare: nonostante in genere sia un pretesto per rendere l'amore tra i due più difficile, in Vampire Knight non è nemmeno trattato, visto che tra i vampiri è cosa più che normale avere una storia con la sorellina...
Comincio col dire che è uno dei manga più sopravvalutati che abbia mai letto.
Trama: La trama credo che in fondo non sia necessario descriverla, ma ci proverò. Prima di tutto è ambientata in una scuola divisa in due diverse classi: la Day Class e la Night Class.
I membri della Night Class sono tutti dei gran fighi, mentre nella Day Class sembra ci siano solo fangirls, ma pazienza.
Il segreto di questa scuola è che i membri della Night Class sono in realtà dei vampiri. A conoscenza di ciò sono solamente poche persone (oltre ovviamente ai vampiri stessi): il direttore Cross, sua figlia adottiva, Yuuki, e Zero.
Questi due sono i due "Guardian" che servono a... Credo a evitare alle fangirl di buttarsi addosso ai loro idoli.
Ma questo è solo la premessa, che potrebbe anche sembrare carina, se non fosse che la storia ruota in realtà solo sulla protagonista Yuuki e il suo amore per Kaname Kuran, un vampiro che le salvò la vita quando era piccola, e l'amore di Zero nei confronti di Yuuki, che non si capisce se ricambi o meno. Quindi alla fine si riduce ad una storia d'amore con terzo incomodo, come molti shoujo, con l'aggiunta dei vampiri che ultimamente vanno tanto di moda.
Ma anche così, non sarebbe malaccio come storia se non fosse per i personaggi principali che ora mi appresto a descrivere.
Personaggi: Yuuki Cross, la protagonista, non ha ricordi della sua infanzia. Il suo primo ricordo consiste in un paesaggio innevato, un vampiro che cercava di pranzare con il suo sangue e Kaname che la salva. Il vampiro la porta alla Cross Accademy, dove viene presa come figlia dal preside.
Comunque Yuuki risulta veramente irritante. Sembra il classico personaggio femminile inutile (nonostante sia la protagonista fa ben poco e lascia il lavoro sporco agli uomini) che sa solo dire "Kaname" o "Zero" a seconda dell'esigenza.
All'inizio della storia è anche abbastanza simpatica, ma questa cala insieme alla sua espressività. In realtà mi ricorda molto Bella di "Twilight", quindi forse è anche per quello che mi sta antipatica.
Kaname Kuran è il vampiro che salvò Yuuki ed è il capoclasse della Night Class.
In futuro si scoprirà essere il fratello di Yuuki con cui intraprenderà una relazione incestuosa, anche se lei probabilmente vorrebbe farsi anche Zero.
Cosa si può dire di questo personaggio? L'ho trovato odioso dal primo momento. Dovrebbe essere il personaggio cool che tutti amano o rispettano e che, teoricamente, dovrebbe trasmettere gli stessi sentimenti anche in chi segue l'opera, ma scarsamente ha successo. Ho infatti notato che spesso e volentieri il fandom pende dalla parte di Zero e non posso esserne certo infelice.
Zero Kiryuu o come cavolo si chiama è l'altro protagonista maschile. Faceva parte di una famiglia di cacciatori di vampiri, che però venne sterminata da una vampira. Questa risparmiò lui e il fratello, ma trasformò Zero in vampiro e si portò via Ichiru (il gemello). Fu poi mandato anche lui all'accademia Cross.
Ovviamente odia i vampiri (e come dargli torto?) e per questo dichiara a Yuuki - quando lei se ne va con il fratellino - che la volta dopo che si sarebbero incontrati l'avrebbe uccisa. Io faccio il tifo per Zero.
In fin dei conti Zero risulta, tra i tre, il personaggio più sopportabile, ma non del tutto. Grazie infatti alla sua espressività (simile a quella di un comodino) è facile prenderlo in antipatia, ma oltre questo, e all'immotivato amore per Yuuki che proprio non riesco a capire, non ha altri difetti rilevanti.
Gli altri personaggi risultano in genere più simpatici, ma nonostante tutto, l'autrice da veramente poco spazio a questi, tant'è che io ho imparato i nomi solamente grazie a una mia amica che sbavava dietro a Shiki e Rima.
Spendere due parole per descriverli mi sembra quasi una perdita di tempo, non ce n'è uno che sia decentemente sviluppato. Come già detto, gira infatti tutto intorno a quei tre e a uno dei peggiori triangoli mai creati colpa delle personalità inesistenti.
Conclusioni: Sul manga credo di non poter dire molto altro.
I personaggi sono tutti troppo simili e li riconosci solo grazie alla lunghezza dei capelli o al colore degli stessi.
Zero è riconoscibile anche se si vede il tatuaggio.
Lo stile di disegno, alla fin fine non è malaccio, forse occhi troppo grandi anche per un manga Shoujo, e alcune scene troppo sbrilluccicanti.
Di fondali sinceramente non ne rammento.....
Questo manga lo consiglierei solamente alle amanti di Twilight e simili.
Una vera appassionata delle storie di vampiri dovrebbe starci alla larga, preferendo titoli migliori, dove l'essere vampiro non sia solo un pretesto per rendere il tutto più interessante.
Ah, per gli amanti dell'incesto, non fatevi ingannare: nonostante in genere sia un pretesto per rendere l'amore tra i due più difficile, in Vampire Knight non è nemmeno trattato, visto che tra i vampiri è cosa più che normale avere una storia con la sorellina...
Matsuri Hino ha uno stile di disegno da lode, anche se a volte si notano alcune sproporzioni. Una particolarità che ho notato sono le mani, la Hino ha un tratto unico per disegnare le mani, che sono sempre molto reali, ma anche qui a volte ci sono sproporzioni, per esempio in alcune cover erano più grandi della faccia dei personaggi e sembrava che avessero mani abnormi. Inoltre le espressioni dei personaggi non esistono, hanno sempre la stessa faccia. Sono poche le vignette in cui si ha un bel volto espressivo. Forse per colpa degli occhi particolari dei personaggi: grandi, vuoti e lucidi. Comunque il disegno della Hino mi piace molto.
Il mio voto però non può andare oltre al 6 per colpa della storia. Nei primi volumi reggeva, era carina e avvolgente e anche i personaggi attiravano. Ad un certo punto però non ci ho capito più niente. Non sapevo perché o cosa stava accadendo o perché un personaggio agisse in un modo, cose che non vengono mai chiarite. La storia continua a scorrere lenta e noiosa e ho acquistato i fumetti solo perché odio avere collezioni incomplete, ma anche gli ultimi usciti sembrano fatti solo per allungare la storia e fare qualche volume in più. La storia non gira, è sempre la solita solfa. <b>[Attenzione, spoiler!]</b> L'unico colpo di scena è stato il fatto del legame di parentela che c'è tra Yuki e Kaname, scoperta anche questa che non mi è piaciuta per niente. La relazione tra i protagonisti è incestuosa e sembra messa lì per fare un po' di scena. <b>[Fine spoiler.]</b>
Vediamo un po' come va a finire, spero che si concluda presto perché non so proprio cos'altro possano far fare ai personaggi. Confido in una chiusura che stupisca data la continuità monotona dello svolgimento.
Il mio voto però non può andare oltre al 6 per colpa della storia. Nei primi volumi reggeva, era carina e avvolgente e anche i personaggi attiravano. Ad un certo punto però non ci ho capito più niente. Non sapevo perché o cosa stava accadendo o perché un personaggio agisse in un modo, cose che non vengono mai chiarite. La storia continua a scorrere lenta e noiosa e ho acquistato i fumetti solo perché odio avere collezioni incomplete, ma anche gli ultimi usciti sembrano fatti solo per allungare la storia e fare qualche volume in più. La storia non gira, è sempre la solita solfa. <b>[Attenzione, spoiler!]</b> L'unico colpo di scena è stato il fatto del legame di parentela che c'è tra Yuki e Kaname, scoperta anche questa che non mi è piaciuta per niente. La relazione tra i protagonisti è incestuosa e sembra messa lì per fare un po' di scena. <b>[Fine spoiler.]</b>
Vediamo un po' come va a finire, spero che si concluda presto perché non so proprio cos'altro possano far fare ai personaggi. Confido in una chiusura che stupisca data la continuità monotona dello svolgimento.
Un altro shojo manga a tema vampiri, Vampire Knight riesce a discostarsi dal modello base stile Twilight per creare qualcosa di carino.
Riguardo la grafica, non c'è niente da dire, è fantastica e in continua miglioramento. I capelli sono molto particolareggiati, gli occhi sono molto particolari, lucidi come quelli di una bambola. Certe posizioni però non sono disegnate molto bene, i profili non sono il massimo e certe volte le gambe sembrano un po' finte, di legno. Le cover e le immagini a colori però sono bellissime. I personaggi maschili e femminili sono ben disegnati e l'atmosfera che si respira in questo manga è particolarissima.
Riguardo la trama la questione è un po' spinosa. La prima parte del manga, fino al decimo volume, è molto bella e coinvolgente, i personaggi sono interessanti e i colpi di scena non mancano. Però dopo la prima parte il fumetto peggiora, diventa confuso, noioso e poco originale, facendo crollare così tutte le belle emozioni della prima parte. Mancano ancora teoricamente 7 volumi alla fine quindi le cose potrebbero migliorare, ma la vedo male. Per questo motivo ho dato 7 alla serie, se siete appassionati di vampiri e shojo è da prendere assolutamente, agli altri consiglio di aspettare a compralo per vedere se si riprende, intanto magari consolatevi con l'anime che a mio parere non è niente male.
Concludendo:
Disegni: 8
Trama: 7
Originalità: 7
Riguardo l'edizione Panini, a mio parere è troppo cara per la qualità degli albi, si scollano dopo pochissimo tempo, ritrovandosi una marea di pagine staccate nonostante tu abbia trattato con cura il volume.
Riguardo la grafica, non c'è niente da dire, è fantastica e in continua miglioramento. I capelli sono molto particolareggiati, gli occhi sono molto particolari, lucidi come quelli di una bambola. Certe posizioni però non sono disegnate molto bene, i profili non sono il massimo e certe volte le gambe sembrano un po' finte, di legno. Le cover e le immagini a colori però sono bellissime. I personaggi maschili e femminili sono ben disegnati e l'atmosfera che si respira in questo manga è particolarissima.
Riguardo la trama la questione è un po' spinosa. La prima parte del manga, fino al decimo volume, è molto bella e coinvolgente, i personaggi sono interessanti e i colpi di scena non mancano. Però dopo la prima parte il fumetto peggiora, diventa confuso, noioso e poco originale, facendo crollare così tutte le belle emozioni della prima parte. Mancano ancora teoricamente 7 volumi alla fine quindi le cose potrebbero migliorare, ma la vedo male. Per questo motivo ho dato 7 alla serie, se siete appassionati di vampiri e shojo è da prendere assolutamente, agli altri consiglio di aspettare a compralo per vedere se si riprende, intanto magari consolatevi con l'anime che a mio parere non è niente male.
Concludendo:
Disegni: 8
Trama: 7
Originalità: 7
Riguardo l'edizione Panini, a mio parere è troppo cara per la qualità degli albi, si scollano dopo pochissimo tempo, ritrovandosi una marea di pagine staccate nonostante tu abbia trattato con cura il volume.
Comprai questo manga circa un anno fa, perché i vampiri mi hanno sempre appassionato e affascinato. Colpita anche dalla fama che VK aveva riscosso decisi di comprarlo.
Ma aime ho fatto un grande, ma grande errore. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico dato che gli ho voluto dare fiducia dopo il 1° volume (che non mi ha poi entusiasmato più di tanto).
Mi sono davvero pentita di aver comprato i primi 4 volumi, che mi son costati 4.90 l'uno perché era l'edizione deluxe.
Ho continuato volume dopo volume fino al quarto sperando che la noia sarebbe passata, sperando che la storia sarebbe migliorata, ma ad un certo punto mi sono stufata di aspettare e così ho lasciato perdere, e poi i soldi non crescono mica sugli alberi.
Ma adesso passo alla critica vera e propria e non so nemmeno da che parte cominciare perché sono tante, anzi troppe le cose che mi hanno lasciato di sasso e che non mi hanno dato una buona impressione. Farò una lista in modo da soffermarmi ogni volta su un aspetto diverso del manga:
1- I disegni non sono male per certi versi, sono adatti al genere shoujo. Ma mi soffermo di più a certe parti del disegno come gli sguardi e le espressioni del viso.
Una mangaka che si rispetti deve dare vita ai personaggi che disegna. I personaggi dovrebbero farti provare emozioni, e guardandoli dovrebbero sembrarti almeno umani ed espressivi, e non sembrarti robot. Ecco i personaggi di VK non hanno un briciolo di umanità, non perché siano vampiri, ma perché hanno tutti e sempre le stesse non espressioni, il non sguardo che possiedono è micidiale, mi annoiava solo vedere le loro facce serie. Che cosa costava alla mangaka farli sorridere almeno un po'? Davvero sembravano tutti fatti con lo stampino, la sola differenza erano i capelli e le tette se erano femmine, se fossero stati pelati sarebbero stati tutti uguali.
2- La caratterizzazione dei personaggi è pessima a mio parere, lo stereotipo regna sovrano in VK. Ci sta la classica ragazza fighetta che è contesa dai due fighetti, roba già vista e rivista in tutte le salse. Cioè solo perché un personaggio è bello d'aspetto non significa che anche il carattere sia altrettanto bello! I personaggi di VK infatti sono superficiali, hanno la stessa caratterizzazione di personaggi di altri anime. Non c'è originalità nemmeno in questo. E stranamente non ho trovato ancora nessuno di loro che mi piaccia, di solito anche se la serie fa schifo almeno un personaggio decente ci sta. Ma qui davvero sono tutti cloni.
3- La trama a mio parere è inesistente (almeno per i volumi che ho letto), o forse sono io che non l'ho capita oppure il manga ha una trama nascosta, ma nascosta molto bene, quasi a pensare che non esista.
Cioè vedere i continui flashback dei personaggi non è una trama, oppure <b>
Poi a parte la trama leggendaria i vampiri ormai sono trattati come pagliacci, non sono più i signori delle tenebre di una volta. No perché i "vampiri" qui si prendono le pasticche per bloccare la loro sete di sangue. Mi ricorda molto un film, ma lascio a voi il giudizio universale, dico solo che dal giorno in cui è stato pubblicato VK il povero Conte Dracula si è rivoltato tante volte nella bara da sembrare una trottola.
4- I dialoghi sono molti difficili da seguire, non difficili nel senso che ci siano discorsi filosofici, o riflessioni profonde che bisogna metabolizzare piano per comprendere meglio il manga. La difficoltà è proprio a restare svegli, dato che è stata una lettura davvero pesante e mi sono annoiata tanto a leggere. Alla fine del capitolo dovevo prendere una buona manciata della morfina di Dr. House per ritrovare le energie ed andare avanti (sperando sempre in colpi di scena inattesi).
Beh, penso di aver detto tutto quello che avevo da dire. Il mio voto è giustificato dalle critiche che ho sopracitato. Sinceramente se siete dei veri appassionati dei vampiri, ma quelli veri, intendo i vampiri come Dio comanda, non leggete VK o vi vedrete crollare un mito.
Ma aime ho fatto un grande, ma grande errore. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico dato che gli ho voluto dare fiducia dopo il 1° volume (che non mi ha poi entusiasmato più di tanto).
Mi sono davvero pentita di aver comprato i primi 4 volumi, che mi son costati 4.90 l'uno perché era l'edizione deluxe.
Ho continuato volume dopo volume fino al quarto sperando che la noia sarebbe passata, sperando che la storia sarebbe migliorata, ma ad un certo punto mi sono stufata di aspettare e così ho lasciato perdere, e poi i soldi non crescono mica sugli alberi.
Ma adesso passo alla critica vera e propria e non so nemmeno da che parte cominciare perché sono tante, anzi troppe le cose che mi hanno lasciato di sasso e che non mi hanno dato una buona impressione. Farò una lista in modo da soffermarmi ogni volta su un aspetto diverso del manga:
1- I disegni non sono male per certi versi, sono adatti al genere shoujo. Ma mi soffermo di più a certe parti del disegno come gli sguardi e le espressioni del viso.
Una mangaka che si rispetti deve dare vita ai personaggi che disegna. I personaggi dovrebbero farti provare emozioni, e guardandoli dovrebbero sembrarti almeno umani ed espressivi, e non sembrarti robot. Ecco i personaggi di VK non hanno un briciolo di umanità, non perché siano vampiri, ma perché hanno tutti e sempre le stesse non espressioni, il non sguardo che possiedono è micidiale, mi annoiava solo vedere le loro facce serie. Che cosa costava alla mangaka farli sorridere almeno un po'? Davvero sembravano tutti fatti con lo stampino, la sola differenza erano i capelli e le tette se erano femmine, se fossero stati pelati sarebbero stati tutti uguali.
2- La caratterizzazione dei personaggi è pessima a mio parere, lo stereotipo regna sovrano in VK. Ci sta la classica ragazza fighetta che è contesa dai due fighetti, roba già vista e rivista in tutte le salse. Cioè solo perché un personaggio è bello d'aspetto non significa che anche il carattere sia altrettanto bello! I personaggi di VK infatti sono superficiali, hanno la stessa caratterizzazione di personaggi di altri anime. Non c'è originalità nemmeno in questo. E stranamente non ho trovato ancora nessuno di loro che mi piaccia, di solito anche se la serie fa schifo almeno un personaggio decente ci sta. Ma qui davvero sono tutti cloni.
3- La trama a mio parere è inesistente (almeno per i volumi che ho letto), o forse sono io che non l'ho capita oppure il manga ha una trama nascosta, ma nascosta molto bene, quasi a pensare che non esista.
Cioè vedere i continui flashback dei personaggi non è una trama, oppure <b>
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b> vedere Zero che vuole uccidere i vampiri quando lui è un vampiro, nemmeno questa è una trama, ma è solo ipocrisia perché dovrebbe uccidersi da solo anche lui, dato che odia i vampiri e lui è il primo ad esserlo. <b>[FINE SPOILER]</b>Poi a parte la trama leggendaria i vampiri ormai sono trattati come pagliacci, non sono più i signori delle tenebre di una volta. No perché i "vampiri" qui si prendono le pasticche per bloccare la loro sete di sangue. Mi ricorda molto un film, ma lascio a voi il giudizio universale, dico solo che dal giorno in cui è stato pubblicato VK il povero Conte Dracula si è rivoltato tante volte nella bara da sembrare una trottola.
4- I dialoghi sono molti difficili da seguire, non difficili nel senso che ci siano discorsi filosofici, o riflessioni profonde che bisogna metabolizzare piano per comprendere meglio il manga. La difficoltà è proprio a restare svegli, dato che è stata una lettura davvero pesante e mi sono annoiata tanto a leggere. Alla fine del capitolo dovevo prendere una buona manciata della morfina di Dr. House per ritrovare le energie ed andare avanti (sperando sempre in colpi di scena inattesi).
Beh, penso di aver detto tutto quello che avevo da dire. Il mio voto è giustificato dalle critiche che ho sopracitato. Sinceramente se siete dei veri appassionati dei vampiri, ma quelli veri, intendo i vampiri come Dio comanda, non leggete VK o vi vedrete crollare un mito.
Voto 2, quattro volumi letti e sono anche troppi, direi. L'unica cosa positiva in tutto questo è che mi sono stati prestati, ergo io non ci ho rimesso proprio nulla (vorrei ben vedere, con un'opera del genere è molto meglio non averci niente a che fare).
Ma andiamo per ordine, così vi spiego per quale motivo Vampire Knight è Il Male personificato e cosa, tra la varia immondizia che c'è in questo manga, mi abbia fatto rabbrividire.
VK è uno shoujo manga ideato da Matsuri Hino, editato dalla Planet Manga ed acquistabile (non fatelo, sprecherete unicamente molto denaro) al prezzo di euro 5,90 che, a questo punto, è molto meglio buttarli via veramente piuttosto che comprare tale opera di bassa lega.
VK è un manga in cui i personaggi non sono personaggi ma stereotipi: sono tutti e tre stereotipati a livelli giganteschi, davvero inimmaginabili. In vita mia non mi era ancora mai capitato di trovare personaggi così poco convincenti e così poco originali. Matsuri Hino ha interrotto bellamente codesta tradizione millenaria, porgendomi sotto gli occhi l'insopportabile Yuuki, il triste Zero e l'algido nonché affascinante (dove?) Kaname Kuran.
Abbiamo Yuki, l'orribile, tediosa e insopportabile protagonista femminile del manga. Anche Yuki è Il Male personificato: uno dei motivi per cui non sopporto il manga è proprio la sua presenza.
Yuki è una Mary Sue. Un personaggio così privo di imperfezioni da suscitare istintivamente una risata isterica, poi una totale depressione e successivamente un conato di vomito. Amata, adorata da chiunque, la nostra piccola e dolcissima Yuki-chan si trova - ovviamente - al centro di un triangolo amoroso, poiché se la spartiscono come in una partita di ping pong Kaname e Zero.
Ovviamente, la nostra dolcissima e meravigliosa eroina - come in tutte le storie orribilmente banali - considera il malinconico Zero soltanto il suo migliore amico, ed è innamorata dal misterioso Kaname Kuran.
In quattro volumi succede pochissimo degno di nota. Per lo più mi sono ritrovata svariate volte a fissare in modo sconsolato quelle tazzine da caffè che sarebbero, in via puramente teorica, gli occhioni super-kawaii dell'adorabile Yuki-chan che tutti amano, tutti adorano, tutti desiderano, tutti proteggono e a cui tutti vogliono tanto bene.
Difficilmente dei personaggi vengono odiati da me su due piedi, ma io appena l'ho incrociata ho capito subito che non saremmo andate affatto d'accordo. Lei è stereotipata a livelli inimmaginabili, e gli altri due non sono da meno ma, comunque, sono sempre più convincenti e sopportabili di quanto lo è lei con i suoi piagnistei e le sue elucubrazioni mentali.
Perché, sì, Yuki ha un cervello, sa pensare, e lo fa anche malissimo, tediandoci a non finire per trenta pagine o anche di più.
I personaggi sono stupidi, banali, e non hanno alcuna personalità di fondo. Inoltre la trama in questi quattro volumi che ho letto non esiste, no, si regge su qualcosa di inesistente. Solamente nel quarto volume succede realmente qualcosa, per il resto si tratta di un rapporto mordi e fuggi a tre: Kaname/Yuki/Zero che si scontrano, si rincorrono, si amano senza dirselo.
A chi cerca qualcosa di originale e con personaggi che abbiano una vera personalità, io sconsiglio vivamente questo mangaccio che euro 5,90 non li varrà mai e poi mai.
Lo consiglio a chi ama le storie con i vampiri e a chi cerca un triangolo amoroso con personaggi tipici degli shoujo: la ragazza che tutti amano, il vampiro misterioso e Zero, l'amico che ama in silenzio.
Ma andiamo per ordine, così vi spiego per quale motivo Vampire Knight è Il Male personificato e cosa, tra la varia immondizia che c'è in questo manga, mi abbia fatto rabbrividire.
VK è uno shoujo manga ideato da Matsuri Hino, editato dalla Planet Manga ed acquistabile (non fatelo, sprecherete unicamente molto denaro) al prezzo di euro 5,90 che, a questo punto, è molto meglio buttarli via veramente piuttosto che comprare tale opera di bassa lega.
VK è un manga in cui i personaggi non sono personaggi ma stereotipi: sono tutti e tre stereotipati a livelli giganteschi, davvero inimmaginabili. In vita mia non mi era ancora mai capitato di trovare personaggi così poco convincenti e così poco originali. Matsuri Hino ha interrotto bellamente codesta tradizione millenaria, porgendomi sotto gli occhi l'insopportabile Yuuki, il triste Zero e l'algido nonché affascinante (dove?) Kaname Kuran.
Abbiamo Yuki, l'orribile, tediosa e insopportabile protagonista femminile del manga. Anche Yuki è Il Male personificato: uno dei motivi per cui non sopporto il manga è proprio la sua presenza.
Yuki è una Mary Sue. Un personaggio così privo di imperfezioni da suscitare istintivamente una risata isterica, poi una totale depressione e successivamente un conato di vomito. Amata, adorata da chiunque, la nostra piccola e dolcissima Yuki-chan si trova - ovviamente - al centro di un triangolo amoroso, poiché se la spartiscono come in una partita di ping pong Kaname e Zero.
Ovviamente, la nostra dolcissima e meravigliosa eroina - come in tutte le storie orribilmente banali - considera il malinconico Zero soltanto il suo migliore amico, ed è innamorata dal misterioso Kaname Kuran.
In quattro volumi succede pochissimo degno di nota. Per lo più mi sono ritrovata svariate volte a fissare in modo sconsolato quelle tazzine da caffè che sarebbero, in via puramente teorica, gli occhioni super-kawaii dell'adorabile Yuki-chan che tutti amano, tutti adorano, tutti desiderano, tutti proteggono e a cui tutti vogliono tanto bene.
Difficilmente dei personaggi vengono odiati da me su due piedi, ma io appena l'ho incrociata ho capito subito che non saremmo andate affatto d'accordo. Lei è stereotipata a livelli inimmaginabili, e gli altri due non sono da meno ma, comunque, sono sempre più convincenti e sopportabili di quanto lo è lei con i suoi piagnistei e le sue elucubrazioni mentali.
Perché, sì, Yuki ha un cervello, sa pensare, e lo fa anche malissimo, tediandoci a non finire per trenta pagine o anche di più.
I personaggi sono stupidi, banali, e non hanno alcuna personalità di fondo. Inoltre la trama in questi quattro volumi che ho letto non esiste, no, si regge su qualcosa di inesistente. Solamente nel quarto volume succede realmente qualcosa, per il resto si tratta di un rapporto mordi e fuggi a tre: Kaname/Yuki/Zero che si scontrano, si rincorrono, si amano senza dirselo.
A chi cerca qualcosa di originale e con personaggi che abbiano una vera personalità, io sconsiglio vivamente questo mangaccio che euro 5,90 non li varrà mai e poi mai.
Lo consiglio a chi ama le storie con i vampiri e a chi cerca un triangolo amoroso con personaggi tipici degli shoujo: la ragazza che tutti amano, il vampiro misterioso e Zero, l'amico che ama in silenzio.
Vampire Knight è uno shoujo del 2005 ideato da Matsuri Hino,
edito in Italia dalla Plant Manga sia in normal edition che in deluxe edition. L'autrice, furbamente, cavalca l'onda del successo di storie come Twilight, presentandoci una storia sui vampiri molto avvincente e ben scritta.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
La storia fino ad oggi può essere divisa in due parti, la prima si svolge alla Cross Academy, dove gli studenti sono divisi in day class, frequentata da normali studenti, e in night class, frequentata da giovani vampiri. Lo scopo del preside dell'accademia è di stabilire una pacifica convivenza tra il genere umano e i vampiri.
I protagonisti di questo manga sono Yuki e Zero, due guardian che devono mantenere l'ordine all'interno dell'accademia; mentre la prima è affascinata dai vampiri - e soprattutto da Kaname, il capo della night class -, il secondo li odia profondamente perché hanno sterminato la sua famiglia.
Nella seconda parte della storia si verrà a sapere che Yuki è in realtà una vampira sorella e futura sposa di Kaname, il quale le aveva cancellato i ricordi per proteggerla del malvagio zio Rido, che aveva cercato di ucciderla. Dopo una serie di avvenimenti Yuki e Kanme per la loro sicurezza sono costretti a lasciare la Cross Academy e Yuki dovrà anche abbandonare Zero, che se da una parte è innamorato della ragazza, dall'altra non può sopportare che lei sia un vampiro.
<b>[Fine spoiler.]</b>
L'autrice ci mostra dei vampiri un po' diversi da come ce li immaginiamo, prima di tutto sono tutti bellissimi, non c'è un vampiro brutto nemmeno a pagarlo, possono esporsi alla luce del sole senza diventare cenere e possono fare a meno di bere il sangue delle persone normali, anzi, preferiscono bere quello dei loro consanguinei.
Il voto che do al manga è un 6 politico, sia ben chiaro, il manga non è per niente brutto, anzi si lascia leggere molto facilmente, però ci sono sicuramente delle cose che non vanno. Se da una parte i disegni sono molto belli e dettagliati, dall'altra i personaggi sono tutti un po' uguali, si somigliano tutti, con la stessa espressione un po' fredda e distaccata, nessuno che sorrida mai, sembra che abbiano passato un guai.
Altro problema sono i personaggi secondari, tutti inespressivi,
la loro presenza all'interno della storia è irrilevante, servono solo da contorno al triangolo amoroso formato da Yuki, Zero e Kaname; l'autrice avrebbe potuto farceli conoscere un po' meglio, approfondire le relazioni che hanno l'uno con l'altro e le loro storie personali, di materiale su cui lavorare ce n'è a sufficienza.
Di bello ci sono i colpi di scena che si susseguano uno dopo l'altro durante tutta la storia, man mano che questa va avanti si vengono a svelare i numerosi segreti dei vari personaggi, che si vanno ad aggiungere ad una trama sempre più intricata. L'autrice è molto brava a mostrarci i tormenti e le inquietudini dei tre personaggi principali, che spesso da soli si complicano un po' la vita. Inoltre l'autrice fa nascere nel lettore numerosi interrogativi che ti costringono a proseguire la lettura dell'opera, quali sono le vere intenzioni di Kaname, quali sono i veri sentimenti di Yuki, chi sceglierà tra Kaname e Zero, e se quest'ultimo riuscirà a dichiararsi a Yuki ed accettare la natura di vampiro della ragazza.
Nonostante l'indubbio successo che quest'opera riscuote in patria e in tutto il mondo, sperò che la brava Matsuri Hino ne scriva presto il finale, perché siamo arrivati ad un punto in cui prolungare la sotria ulteriormente sarebbe solo dannoso, visto che l'opera non ha molto più da dire.
Sono dell'opinione che anche se un'opera ha molto successo è meglio chiuderla quando si raggiunge il punto di massimo splendore, e per me Vampire Knight questo punto lo ha raggiunto ed è inutile rovinare una belle storia allungando il brodo all'infinito pur di portare la pagnotta a casa.
edito in Italia dalla Plant Manga sia in normal edition che in deluxe edition. L'autrice, furbamente, cavalca l'onda del successo di storie come Twilight, presentandoci una storia sui vampiri molto avvincente e ben scritta.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
La storia fino ad oggi può essere divisa in due parti, la prima si svolge alla Cross Academy, dove gli studenti sono divisi in day class, frequentata da normali studenti, e in night class, frequentata da giovani vampiri. Lo scopo del preside dell'accademia è di stabilire una pacifica convivenza tra il genere umano e i vampiri.
I protagonisti di questo manga sono Yuki e Zero, due guardian che devono mantenere l'ordine all'interno dell'accademia; mentre la prima è affascinata dai vampiri - e soprattutto da Kaname, il capo della night class -, il secondo li odia profondamente perché hanno sterminato la sua famiglia.
Nella seconda parte della storia si verrà a sapere che Yuki è in realtà una vampira sorella e futura sposa di Kaname, il quale le aveva cancellato i ricordi per proteggerla del malvagio zio Rido, che aveva cercato di ucciderla. Dopo una serie di avvenimenti Yuki e Kanme per la loro sicurezza sono costretti a lasciare la Cross Academy e Yuki dovrà anche abbandonare Zero, che se da una parte è innamorato della ragazza, dall'altra non può sopportare che lei sia un vampiro.
<b>[Fine spoiler.]</b>
L'autrice ci mostra dei vampiri un po' diversi da come ce li immaginiamo, prima di tutto sono tutti bellissimi, non c'è un vampiro brutto nemmeno a pagarlo, possono esporsi alla luce del sole senza diventare cenere e possono fare a meno di bere il sangue delle persone normali, anzi, preferiscono bere quello dei loro consanguinei.
Il voto che do al manga è un 6 politico, sia ben chiaro, il manga non è per niente brutto, anzi si lascia leggere molto facilmente, però ci sono sicuramente delle cose che non vanno. Se da una parte i disegni sono molto belli e dettagliati, dall'altra i personaggi sono tutti un po' uguali, si somigliano tutti, con la stessa espressione un po' fredda e distaccata, nessuno che sorrida mai, sembra che abbiano passato un guai.
Altro problema sono i personaggi secondari, tutti inespressivi,
la loro presenza all'interno della storia è irrilevante, servono solo da contorno al triangolo amoroso formato da Yuki, Zero e Kaname; l'autrice avrebbe potuto farceli conoscere un po' meglio, approfondire le relazioni che hanno l'uno con l'altro e le loro storie personali, di materiale su cui lavorare ce n'è a sufficienza.
Di bello ci sono i colpi di scena che si susseguano uno dopo l'altro durante tutta la storia, man mano che questa va avanti si vengono a svelare i numerosi segreti dei vari personaggi, che si vanno ad aggiungere ad una trama sempre più intricata. L'autrice è molto brava a mostrarci i tormenti e le inquietudini dei tre personaggi principali, che spesso da soli si complicano un po' la vita. Inoltre l'autrice fa nascere nel lettore numerosi interrogativi che ti costringono a proseguire la lettura dell'opera, quali sono le vere intenzioni di Kaname, quali sono i veri sentimenti di Yuki, chi sceglierà tra Kaname e Zero, e se quest'ultimo riuscirà a dichiararsi a Yuki ed accettare la natura di vampiro della ragazza.
Nonostante l'indubbio successo che quest'opera riscuote in patria e in tutto il mondo, sperò che la brava Matsuri Hino ne scriva presto il finale, perché siamo arrivati ad un punto in cui prolungare la sotria ulteriormente sarebbe solo dannoso, visto che l'opera non ha molto più da dire.
Sono dell'opinione che anche se un'opera ha molto successo è meglio chiuderla quando si raggiunge il punto di massimo splendore, e per me Vampire Knight questo punto lo ha raggiunto ed è inutile rovinare una belle storia allungando il brodo all'infinito pur di portare la pagnotta a casa.
Vampire Knight è uno dei manga più intriganti e allo stesso tempo intricati che io abbia mai letto. Mi chiedo come andrà a finire (non starò qui a ripetere la storia, troppo complicata!), a questo punto potrebbe veramente succedere di tutto, io non so cosa aspettarmi. Spero che l'autrice non si dilunghi con capitoli inutili che rallentano la narrazione.
I disegni io li trovo molto belli e migliorano con il tempo, i personaggi purtroppo sono quasi tutti odiosi, compresa la protagonista; il mio preferito è il povero Zero. La storia per certi versi è assurda (Night Class e Day Class: lo capirebbe chiunque che quelli della Night Class sono vampiri!), ma nonostante questo Vampire Knight è un manga che ti coinvolge e non puoi fare a meno di continuare a leggerlo. Il mio voto è un 8 ma sarebbe un quasi 9.
I disegni io li trovo molto belli e migliorano con il tempo, i personaggi purtroppo sono quasi tutti odiosi, compresa la protagonista; il mio preferito è il povero Zero. La storia per certi versi è assurda (Night Class e Day Class: lo capirebbe chiunque che quelli della Night Class sono vampiri!), ma nonostante questo Vampire Knight è un manga che ti coinvolge e non puoi fare a meno di continuare a leggerlo. Il mio voto è un 8 ma sarebbe un quasi 9.
Manga assolutamente stupendo per un' amante del fantasy e dei vampiri come me, ma andiamo con ordine.
Passando sopra al prezzo, non esattamente conveniente, questo manga presenta molti punti a suo favore: primo tra tutti sono i magnifici disegni della nostra cara mangaka, molto particolareggiati, più nel manga che nell'anime, con un ottimo uso dei retini che non appesantiscono troppo l'opera, ma che le donano comunque anche un aspetto lugubre, cupo, pesante per tutte quelle scene cariche di tensione ed odio.
Le espressioni dei personaggi sono tutte ben eseguite e non lasciano spazio a fraintendimenti di emozioni, e anche le espressioni più buffe e scherzose che talvolta compaiono sono ben rese, alla pari di quelle che invece sono più serie.
Il manga non presenta storie indipendenti ad eccezione di poche e rare pagine in fondo all'albo, in questo modo non ci troveremo metà del manga occupato da storie autoconclusive, che seppur belle, occupano soltanto spazio prezioso.
I personaggi lugubri e misteriosi sembrano essere il punto di forza dell'autrice, ad esempio Zero, Kaname, ma anche personaggi come Yagari, che entra ed esce dal manga e nonostante ciò lascia dietro di sé qualcosa che induce il lettore ad aspettarsi il suo rientro in circostanze critiche e impreviste; ma come ci si aspetta da una donna sono le figure maschili quelle che hanno più fascino gotico pur avendo qualche eccezione. C'è però da sottolineare che i personaggi di entrambi i sessi sono rappresentati in modo sublime, anche quelli che fanno una mini comparsa.
Quello che invece è il punto a sfavore di quest'opera è la protagonista, Yuki (per questo io considero a pieno titolo il protagonista di questo manga Zero): questa ragazzina non capisce praticamente nulla e non sa fare nulla, se non cacciarsi nei guai e farsi succhiare il sangue; anche nei punti più avanzati della storia, in cui dovrebbe essersi "evoluta" in seguito ad una serie di eventi incisivi e irreversibili, rimane una ragazzina che non riesce a far nulla da sola.
Ignorando però questa piccola macchia il manga è molto bello, e, in fondo, anche la nostra piccola Yuki serve a qualcosa, anche perché il suo ruolo probabilmente aumenterà d'importanza nei prossimi volumi. Io credevo di trovare un voto migliore come media, ma così non è stato e ne sono rimasta sorpresa. Consiglio questa manga a chi ama i vampiri e lo stile "goticheggiante", il manga presenta anche colpi di scena e riflessioni e, come già accennato prima, alcune storielle finali brevissime molto simpatiche; sconsiglio questo manga invece a chi odia i vampiri, nonostante, infatti, la bellezza di questo manga, esso non è in grado di far cambiare opinione su un genere non approvato già in precedenza dallo stesso lettore, ma prima di mettere la parola fine al manga consiglio di leggere almeno fino al volume 2, non fermativi solo all'1.
Passando sopra al prezzo, non esattamente conveniente, questo manga presenta molti punti a suo favore: primo tra tutti sono i magnifici disegni della nostra cara mangaka, molto particolareggiati, più nel manga che nell'anime, con un ottimo uso dei retini che non appesantiscono troppo l'opera, ma che le donano comunque anche un aspetto lugubre, cupo, pesante per tutte quelle scene cariche di tensione ed odio.
Le espressioni dei personaggi sono tutte ben eseguite e non lasciano spazio a fraintendimenti di emozioni, e anche le espressioni più buffe e scherzose che talvolta compaiono sono ben rese, alla pari di quelle che invece sono più serie.
Il manga non presenta storie indipendenti ad eccezione di poche e rare pagine in fondo all'albo, in questo modo non ci troveremo metà del manga occupato da storie autoconclusive, che seppur belle, occupano soltanto spazio prezioso.
I personaggi lugubri e misteriosi sembrano essere il punto di forza dell'autrice, ad esempio Zero, Kaname, ma anche personaggi come Yagari, che entra ed esce dal manga e nonostante ciò lascia dietro di sé qualcosa che induce il lettore ad aspettarsi il suo rientro in circostanze critiche e impreviste; ma come ci si aspetta da una donna sono le figure maschili quelle che hanno più fascino gotico pur avendo qualche eccezione. C'è però da sottolineare che i personaggi di entrambi i sessi sono rappresentati in modo sublime, anche quelli che fanno una mini comparsa.
Quello che invece è il punto a sfavore di quest'opera è la protagonista, Yuki (per questo io considero a pieno titolo il protagonista di questo manga Zero): questa ragazzina non capisce praticamente nulla e non sa fare nulla, se non cacciarsi nei guai e farsi succhiare il sangue; anche nei punti più avanzati della storia, in cui dovrebbe essersi "evoluta" in seguito ad una serie di eventi incisivi e irreversibili, rimane una ragazzina che non riesce a far nulla da sola.
Ignorando però questa piccola macchia il manga è molto bello, e, in fondo, anche la nostra piccola Yuki serve a qualcosa, anche perché il suo ruolo probabilmente aumenterà d'importanza nei prossimi volumi. Io credevo di trovare un voto migliore come media, ma così non è stato e ne sono rimasta sorpresa. Consiglio questa manga a chi ama i vampiri e lo stile "goticheggiante", il manga presenta anche colpi di scena e riflessioni e, come già accennato prima, alcune storielle finali brevissime molto simpatiche; sconsiglio questo manga invece a chi odia i vampiri, nonostante, infatti, la bellezza di questo manga, esso non è in grado di far cambiare opinione su un genere non approvato già in precedenza dallo stesso lettore, ma prima di mettere la parola fine al manga consiglio di leggere almeno fino al volume 2, non fermativi solo all'1.
Trovo questo manga molto accattivante perché grazie alla trama si discosta un po dal classico shojo.
Vampire Knight infatti parla di di Yuki Cross, una ragazza che oltre ad avere il ruolo di studentessa nel suo collegio ha il compito assieme a Zero di gestire la convivenza tra la day class e la night class. L'unico problema è che la night class è comporta solo da vampiri.
E da qui entra in scena Kaname, capo della night class e segretamente innamorato della protagonista, ma non è l'unico, anche Zero infatti è innamorato di lei e cercherà in ogni modo di tenerla lontana dai vampiri e in particolar modo da Kaname.
Il plot non manca di colpi di scena molto intriganti, anche le storie dei personaggi secondari sono ben fatte e strutturate. Una cosa che adoro di questo manga è che niente è messo lì per caso, alla fine torna tutto e agli elementi che prima non riuscivi a dar un senso trovano tutte le risposte.
Per questo mi sento di consigliare questo manga, anche se devo essere onesta e non dare un voto altissimo perché comunque ci sono un paio di cosette che a mio gusto me lo impediscono: la prima e che le uscite del manga procedono a rilento, e visto che è un manga molto intenso non sempre a distanza di mesi riesco a ricordarmi tutti i particolari, quindi spesso e volentieri devo riprendere il volumetto precedente. L'ultima nota negativa va all'aspetto grafico, infatti alcune tavole le trovo abbastanza confuse appesantendomi la lettura.
Comunque anche con queste piccole note negative Vampire Knight è un manga che non può mancare nella vostra collezione.
Vampire Knight infatti parla di di Yuki Cross, una ragazza che oltre ad avere il ruolo di studentessa nel suo collegio ha il compito assieme a Zero di gestire la convivenza tra la day class e la night class. L'unico problema è che la night class è comporta solo da vampiri.
E da qui entra in scena Kaname, capo della night class e segretamente innamorato della protagonista, ma non è l'unico, anche Zero infatti è innamorato di lei e cercherà in ogni modo di tenerla lontana dai vampiri e in particolar modo da Kaname.
Il plot non manca di colpi di scena molto intriganti, anche le storie dei personaggi secondari sono ben fatte e strutturate. Una cosa che adoro di questo manga è che niente è messo lì per caso, alla fine torna tutto e agli elementi che prima non riuscivi a dar un senso trovano tutte le risposte.
Per questo mi sento di consigliare questo manga, anche se devo essere onesta e non dare un voto altissimo perché comunque ci sono un paio di cosette che a mio gusto me lo impediscono: la prima e che le uscite del manga procedono a rilento, e visto che è un manga molto intenso non sempre a distanza di mesi riesco a ricordarmi tutti i particolari, quindi spesso e volentieri devo riprendere il volumetto precedente. L'ultima nota negativa va all'aspetto grafico, infatti alcune tavole le trovo abbastanza confuse appesantendomi la lettura.
Comunque anche con queste piccole note negative Vampire Knight è un manga che non può mancare nella vostra collezione.
<b>[Attenzione, contiene spoiler]</b>
No, no, no, niente da fare. Vampire Knight è stato uno dei pochi manga a cui avrei dato senza alcun rimorso un dieci pieno, ma ora... dare un sette forse è anche troppo.
Allora, partiamo dalla storia: una trama dapprima semplice e ben articolata, ma poi sempre più complessa e a dir poco assurda. Troppi dettagli sono iper-complessi, per capirci qualcosa è necessario rileggere ogni capitolo per minimo cinque volte. I personaggi dopo un po' sono troppi, specie i vampiri nobili e le casate nobiliari, mentre le allieve della Day Class sono banali, piatte, senza alcun approfondimento interiore. Magari solo un po' in Yori-chan, l'"amica" di Yuki, si riesce a percepire la tensione della storia, i dubbi che si porta appresso dagli ultimi capitoli in poi.
Poi, parliamo dei protagonisti: Yuki è a dir poco odiosa, dopo un po' di volumi ti verrebbe l'impulso di prenderla a testate. Se all'inizio la reputavo un soggetto interessante, specie per il fatto che in uno shojo era un'eroina senza i soliti e banali capelli lunghi, mi sono sbagliata di grosso. E poi Kaname, il belloccio della situazione, lui sì che è odioso: passa il tempo allegramente a rimproverare i suoi compagni di corso facendoli sentire delle nullità di fronte alla sua immensa potenza (ma quando mai?!), per poi usarli al fine di proteggere lui e la sua amata Yuki. Ma santo cielo, più odioso di così si muore! Kaname è gentile soltanto con Yuki, con Zero invece è una cosa a dir poco sconvolgente. In certi momenti mi sono davvero chiesta come ha fatto Hino-sensei, autrice che ho sempre adorato, a creare un personaggio così odioso, antipatico e ripugnante. Zero invece è una persona decisamente più sensibile, che però non sono mai riuscita a capire appieno: perché prima succhia il sangue di Yuki come se niente fosse e poi un istante dopo è pronto a ignorarla e a sentirsi un verme? Oppure, perché non si vuole dare una svegliata e cercare di prendere Yuki sotto al naso di Kaname? Almeno gli farebbe capire che lui non è un dio sceso in terra, né tanto meno l’unico che ha il diritto di sbaciucchiarsi Yuki e di coccolarla.
Devo ammettere che i personaggi secondari sono quelli che mi sono piaciuti maggiormente e che mi piacciono tuttora, in particolare Aidoh Hanabusa della Night Class, che ha dimostrato di essere leggermente tsundere, e Touga Yagari che è un figo madornale (e che, soprattutto, nell’anime è doppiato da Yasumoto-sama, un doppiatore formidabile!). Però, c’è anche il settore degli antagonisti, settore occupato dai cattivoni Shizuka Hiou e Rido Kuran. Aaah, Shizuka, che morte veloce e tragica! Quanto a Rido Kuran, è un cattivone piatto e che non mi ha suscitato alcun interesse. Shizuka almeno era più interessante e affascinante, aveva un che di attraente con quell’aspetto dolce e dannato. Parlando di qualcun altro, il Direttore del collegio Cross, Kaien, è un grande, una delle poche persone che si ama davvero a parer mio. Ichiru Kiryu, il fratellino gemello di Zero, personalmente mi piaceva di più di Zero. La sua fine è a dir poco atroce e commovente, e mi è dispiaciuto che se abbia deciso di andarsene in questo modo.
Dopo la morte di Rido Kuran però, io sarei andata avanti a dare dieci alla saga. Perché allora mi riduco a un sette? Semplice: per me la storia doveva finire lì. Con che sorpresa mi ritrovo alla fine del volume con la scritta “continua nel prossimo volume”! Ma stiamo scherzando? Ho letto i nuovi volumi a malavoglia e con scarsissimo interesse, che era ormai calato a picco. L’unica cosa che ho apprezzato è stato l’arrivo di Yagari al Collegio come dirigente. Eh già, una cosa davvero piacevole.
Passando ai disegni, nulla da obiettare: la Hino mi stupisce come sempre! Bei colori, belle atmosfere, ragazzi troppo belli per essere veri e un po’ simili tra loro, ma davvero belli. Il tratto è elegante, dolce e morbido, mi piace molto, però gli occhi dopo un po’, anche se particolari, stufano. Le tavole sono ben fatte e ben articolate, pulite ed elaborate. Mi piacciono davvero molto i disegni di Hino-sensei.
Do sette sperando che presto si possa rialzare un po’ dal punto di vista della trama, e soprattutto perché Vampire Knight rimane dopotutto la prima serie manga che ho iniziato a leggere, quindi in un qualche modo ci sono pure affezionata. La consiglio a chi cerca atmosfere complesse, cupe ed eleganti, ricche di colpi di scena.
No, no, no, niente da fare. Vampire Knight è stato uno dei pochi manga a cui avrei dato senza alcun rimorso un dieci pieno, ma ora... dare un sette forse è anche troppo.
Allora, partiamo dalla storia: una trama dapprima semplice e ben articolata, ma poi sempre più complessa e a dir poco assurda. Troppi dettagli sono iper-complessi, per capirci qualcosa è necessario rileggere ogni capitolo per minimo cinque volte. I personaggi dopo un po' sono troppi, specie i vampiri nobili e le casate nobiliari, mentre le allieve della Day Class sono banali, piatte, senza alcun approfondimento interiore. Magari solo un po' in Yori-chan, l'"amica" di Yuki, si riesce a percepire la tensione della storia, i dubbi che si porta appresso dagli ultimi capitoli in poi.
Poi, parliamo dei protagonisti: Yuki è a dir poco odiosa, dopo un po' di volumi ti verrebbe l'impulso di prenderla a testate. Se all'inizio la reputavo un soggetto interessante, specie per il fatto che in uno shojo era un'eroina senza i soliti e banali capelli lunghi, mi sono sbagliata di grosso. E poi Kaname, il belloccio della situazione, lui sì che è odioso: passa il tempo allegramente a rimproverare i suoi compagni di corso facendoli sentire delle nullità di fronte alla sua immensa potenza (ma quando mai?!), per poi usarli al fine di proteggere lui e la sua amata Yuki. Ma santo cielo, più odioso di così si muore! Kaname è gentile soltanto con Yuki, con Zero invece è una cosa a dir poco sconvolgente. In certi momenti mi sono davvero chiesta come ha fatto Hino-sensei, autrice che ho sempre adorato, a creare un personaggio così odioso, antipatico e ripugnante. Zero invece è una persona decisamente più sensibile, che però non sono mai riuscita a capire appieno: perché prima succhia il sangue di Yuki come se niente fosse e poi un istante dopo è pronto a ignorarla e a sentirsi un verme? Oppure, perché non si vuole dare una svegliata e cercare di prendere Yuki sotto al naso di Kaname? Almeno gli farebbe capire che lui non è un dio sceso in terra, né tanto meno l’unico che ha il diritto di sbaciucchiarsi Yuki e di coccolarla.
Devo ammettere che i personaggi secondari sono quelli che mi sono piaciuti maggiormente e che mi piacciono tuttora, in particolare Aidoh Hanabusa della Night Class, che ha dimostrato di essere leggermente tsundere, e Touga Yagari che è un figo madornale (e che, soprattutto, nell’anime è doppiato da Yasumoto-sama, un doppiatore formidabile!). Però, c’è anche il settore degli antagonisti, settore occupato dai cattivoni Shizuka Hiou e Rido Kuran. Aaah, Shizuka, che morte veloce e tragica! Quanto a Rido Kuran, è un cattivone piatto e che non mi ha suscitato alcun interesse. Shizuka almeno era più interessante e affascinante, aveva un che di attraente con quell’aspetto dolce e dannato. Parlando di qualcun altro, il Direttore del collegio Cross, Kaien, è un grande, una delle poche persone che si ama davvero a parer mio. Ichiru Kiryu, il fratellino gemello di Zero, personalmente mi piaceva di più di Zero. La sua fine è a dir poco atroce e commovente, e mi è dispiaciuto che se abbia deciso di andarsene in questo modo.
Dopo la morte di Rido Kuran però, io sarei andata avanti a dare dieci alla saga. Perché allora mi riduco a un sette? Semplice: per me la storia doveva finire lì. Con che sorpresa mi ritrovo alla fine del volume con la scritta “continua nel prossimo volume”! Ma stiamo scherzando? Ho letto i nuovi volumi a malavoglia e con scarsissimo interesse, che era ormai calato a picco. L’unica cosa che ho apprezzato è stato l’arrivo di Yagari al Collegio come dirigente. Eh già, una cosa davvero piacevole.
Passando ai disegni, nulla da obiettare: la Hino mi stupisce come sempre! Bei colori, belle atmosfere, ragazzi troppo belli per essere veri e un po’ simili tra loro, ma davvero belli. Il tratto è elegante, dolce e morbido, mi piace molto, però gli occhi dopo un po’, anche se particolari, stufano. Le tavole sono ben fatte e ben articolate, pulite ed elaborate. Mi piacciono davvero molto i disegni di Hino-sensei.
Do sette sperando che presto si possa rialzare un po’ dal punto di vista della trama, e soprattutto perché Vampire Knight rimane dopotutto la prima serie manga che ho iniziato a leggere, quindi in un qualche modo ci sono pure affezionata. La consiglio a chi cerca atmosfere complesse, cupe ed eleganti, ricche di colpi di scena.
Nel collegio Cross, diretto da Kaien Cross, sono presenti due classi: la Day Class, composta da umani, che fa lezione di giorno e la Night Class, composta da vampiri nobili e bellissimi, che fa lezione di notte.
Nel collegio Cross sono presenti due guardian; Yuki, la figlioccia del direttore, e Zero, adottato dal direttore tempo fa, dopo che la famiglia del ragazzo fu uccisa da un vampiro di sangue puro, Shizuka Hiou; i guardian, ovvero i guardiani, hanno il compito di vigilare la notte, affinché la convivenza pacifica tra vampiri e umani nel collegio vada avanti.
Questo manga è secondo me stupendo, la storia è innovativa, non è la solita pappardella sui vampiri, ci sono moltissimi colpi di scena (ne ho letti 13 di volumi, posso dirlo) e la trama ti tiene con il fiato sospeso fino alla fine. Nella storia non mancano i momenti divertenti e spensierati, ma non mancano neanche quelli cupi.
I disegni sono fantastici, il tratto delicato e pulito di Matsuri Hino, che disegna occhi e mani dei personaggi divinamente, si adatta bene alla storia e ai personaggi, che sono ben caratterizzati.
Infine, consiglio a tutti la lettura di questo stupendo manga.
Nel collegio Cross sono presenti due guardian; Yuki, la figlioccia del direttore, e Zero, adottato dal direttore tempo fa, dopo che la famiglia del ragazzo fu uccisa da un vampiro di sangue puro, Shizuka Hiou; i guardian, ovvero i guardiani, hanno il compito di vigilare la notte, affinché la convivenza pacifica tra vampiri e umani nel collegio vada avanti.
Questo manga è secondo me stupendo, la storia è innovativa, non è la solita pappardella sui vampiri, ci sono moltissimi colpi di scena (ne ho letti 13 di volumi, posso dirlo) e la trama ti tiene con il fiato sospeso fino alla fine. Nella storia non mancano i momenti divertenti e spensierati, ma non mancano neanche quelli cupi.
I disegni sono fantastici, il tratto delicato e pulito di Matsuri Hino, che disegna occhi e mani dei personaggi divinamente, si adatta bene alla storia e ai personaggi, che sono ben caratterizzati.
Infine, consiglio a tutti la lettura di questo stupendo manga.
<b>[Eliminata una frase perché incomprensibile.]</b>
Vampire Knight è forse il mio manga preferito con Angel Sanctuary. Mi piace molto la storia, sopratutto i colpi di scena che. Do ragione a molti sul comportamento e sulla caratteristica del personaggio di Yuki, mamma mia quanto non la sopporto! Infinitamente infantile e stupida fino all'ultimo, nemmeno si accorge dei suoi sentimenti. Zero lo trovo il più monotono oltre Yuki, il suo carattere non cambia dall'inizio della storia, è statico e sopratutto patetico con il suo passato e il suo continuo odio verso i vampiri. Kaname il personaggio che preferisco, oltre a Sara Shirabuki è quello che sorprende sempre di più, nemmeno io saprei definire se sta dalla parte del bene o quella del male. Bello, sexy e dannato, ma nasconde lati del suo carattere davvero belli e molto tristi.
Che dire invece dei magnifici tratti della Hino? Adoro come disegna, come compone le tavole e il suo tratto molto chiaro e duro lascia spazio anche di delicatezza. Gli occhi sono davvero belli e stradifficili da rifare anche con tutti i pennini che si possono avere, però vorrei proprio ribadire che i suoi personaggi non sono affatto monotoni e il disegno li rende tutti una copia dell'altro, ognuno (almeno per me) è ben differenziato da l'altro.
Vampire Knight è forse il mio manga preferito con Angel Sanctuary. Mi piace molto la storia, sopratutto i colpi di scena che. Do ragione a molti sul comportamento e sulla caratteristica del personaggio di Yuki, mamma mia quanto non la sopporto! Infinitamente infantile e stupida fino all'ultimo, nemmeno si accorge dei suoi sentimenti. Zero lo trovo il più monotono oltre Yuki, il suo carattere non cambia dall'inizio della storia, è statico e sopratutto patetico con il suo passato e il suo continuo odio verso i vampiri. Kaname il personaggio che preferisco, oltre a Sara Shirabuki è quello che sorprende sempre di più, nemmeno io saprei definire se sta dalla parte del bene o quella del male. Bello, sexy e dannato, ma nasconde lati del suo carattere davvero belli e molto tristi.
Che dire invece dei magnifici tratti della Hino? Adoro come disegna, come compone le tavole e il suo tratto molto chiaro e duro lascia spazio anche di delicatezza. Gli occhi sono davvero belli e stradifficili da rifare anche con tutti i pennini che si possono avere, però vorrei proprio ribadire che i suoi personaggi non sono affatto monotoni e il disegno li rende tutti una copia dell'altro, ognuno (almeno per me) è ben differenziato da l'altro.
Vampire Knight si presenta come uno shojo gothic, in cui l’accuratezza del disegno è un elemento fondamentale. Gli abiti dei personaggi sono raffigurati nel minimo dettaglio; gli occhi, sempre piuttosto grandi, si distinguono per una grande intensità espressiva, armonizzandosi perfettamente con il viso dei personaggi. I capelli danno un particolare senso di morbidezza, ma ciò che personalmente apprezzo di più nella Hino è la capacità di disegnare delle mani a dir poco favolose che danno un tocco di classe ai personaggi.
La critica maggiore va alle poche scene d’azione in cui effettivamente l’autrice si perde un po', presentando delle tavole a tratti confuse.
La trama si presenta attraverso un crescendo di eventi, misteri e suspance. Il romanticismo è presente, intenso, mai eccessivo o sgradevole. Soprattutto all’inizio, non mancano momenti rilassanti e divertenti, negli ultimi volumi invece il manga si è parecchio incupito. La storia ruota quasi esclusivamente attorno ai tre protagonisti, Yuki, Zero e Kaname. Tuttavia molto spesso la figura di Kaname tende un po’ a schiacciare gli altri personaggi ed, in particolare, è Zero a risentirne di più in quanto coprotagonista maschile. Yuki si pone come la solita protagonista shojo: carina (anonima), tormentata, eccessivamente gentile e premurosa, ma che non trasmette nulla, anzi, a volte la sua figura infastidisce. Gli altri personaggi fanno da contorno, ma l’introspezione psicologica resta buona.
La critica maggiore va alle poche scene d’azione in cui effettivamente l’autrice si perde un po', presentando delle tavole a tratti confuse.
La trama si presenta attraverso un crescendo di eventi, misteri e suspance. Il romanticismo è presente, intenso, mai eccessivo o sgradevole. Soprattutto all’inizio, non mancano momenti rilassanti e divertenti, negli ultimi volumi invece il manga si è parecchio incupito. La storia ruota quasi esclusivamente attorno ai tre protagonisti, Yuki, Zero e Kaname. Tuttavia molto spesso la figura di Kaname tende un po’ a schiacciare gli altri personaggi ed, in particolare, è Zero a risentirne di più in quanto coprotagonista maschile. Yuki si pone come la solita protagonista shojo: carina (anonima), tormentata, eccessivamente gentile e premurosa, ma che non trasmette nulla, anzi, a volte la sua figura infastidisce. Gli altri personaggi fanno da contorno, ma l’introspezione psicologica resta buona.
Non sono mai stata interessata alle storie sui vampiri, men che meno ultimamente con la moda di Twilight - che ho letto, disprezzandolo dalla prima pagina - tuttavia circa due anni fa decisi di acquistare il primo volume di Vampire Knight spinta dalla popolarità di cui godeva sul web e leggendo sempre critiche perlopiù positive.
La protagonista è Yuki, una ragazza con un passato che non riesce a ricordare. La sua memoria ha inizio quando, una notte, venne salvata da un attacco di un vampiro impazzito da Kaname, un altro vampiro, rispettato dai suoi simili, appartenente alla più alta classe sociale della gerarchia dei vampiri, quella dei sangue puro. Yuki venne adottata dal signor Cross, il fondatore del collegio Cross, in cui convivono umani e vampiri, realizzando così il sogno del direttore, desiderante da sempre una pacifica convivenza tra le due specie. Qualche anno dopo si aggiunse a loro Zero, figlio di una coppia di vampire hunter uccisi, insieme a suo fratello gemello, da una vampira di sangue puro impazzita dal dolore per la perdita dell'amato. I due si ritrovano così a far parte del comitato disciplinare della scuola, che deve proteggere il segreto degli affascinanti vampiri, che vanno a scuola durante l'arco della nottata, a differenza degli umani, che hanno lezione la mattina. Tuttavia vengono rivelati certi segreti e nascono delle lotte che mettono in pericolo la fragile pace dell'istituto: la vera natura di Zero e Kaname, il misterioso passato di Yuki e del direttore, l'assassina della famiglia di Zero...
La trama è veramente particolare e ben articolata, ben diversa dalle precedenti opere della sensei, assumendo toni più maturi e sensuali; i personaggi sono ben caratterizzati, anche grazie a capitoli extra che approfondiscono la vita privata e i pensieri degli altri vampiri frequentanti la Night Class, che sono agli ordini di Kaname Kuran - che, personalmente, odio.
Parliamo del disegno. Ho sempre amato il disegno della Hino, ma in Vampire Knight secondo me la mangaka ha dato il meglio di sé. I volti sono molto espressivi: nel caso dei vampiri questi sono tormentati ed eleganti ed esprimono un senso di superiorità e nobiltà che caratterizza questa specie; gli umani infatti si riconoscono subito per gli occhi e l'espressione. I corpi - specialmente quelli maschili - sono sensuali e magrissimi, le mani sono la parte che preferisco in assoluto e sono molto espressive, soprattutto quelle della Hino - che, diciamocelo, sono molto sexy. Molto curati nei minimi particolari anche gli indumenti dei personaggi. Ogni vignetta sembra disegnata lentamente e con molta cura, dando un senso di leggerezza e finezza che non noto in molti manga, inoltre questo stile sposa perfettamente la trama - di certo non leggera come per esempio Meru Puri o Captive Heart, sempre della stessa autrice, in cui i disegni erano più "vivaci" e "luminosi" - rendendo alla perfezione in tormentato Zero, l'ingenua Yuki, o il misterioso Kaname.
Uno dei punti di forza in questo manga, andando avanti col leggerlo, è la domanda che si pone ogni lettore arrivati ad un certo punto della trama: Kaname è buono o cattivo? Questa domanda mi ronzava nella testa continuamente negli ultimi volumi, il che mi ha portato a leggere velocemente e ad avere una crescente voglia di conoscere il seguito ma, ahimè, la pubblicazione italiana ha raggiunto quella giapponese e quindi la cadenza è aperiodica; non mi ricordo neanche l'ultima volta che sono andata in fumetteria a comprarlo. Fortunatamente le mie curiosità sono state non soddisfatte ma attenuate dai due romanzi usciti con le bellissime illustrazioni della Hino.
Beh, che dire? Se siete appassionati di vampiri o della Hino o di entrambe le cose, non lasciatevi sfuggire Vampire Knight. Se siete stufi dei vampiri tormentati alla Twilight, come ero e sono io, provate almeno a leggerlo, perché è molto diverso dalla saga della Meyer e gli stupendi disegni vi rapiranno dal primo istante.
La protagonista è Yuki, una ragazza con un passato che non riesce a ricordare. La sua memoria ha inizio quando, una notte, venne salvata da un attacco di un vampiro impazzito da Kaname, un altro vampiro, rispettato dai suoi simili, appartenente alla più alta classe sociale della gerarchia dei vampiri, quella dei sangue puro. Yuki venne adottata dal signor Cross, il fondatore del collegio Cross, in cui convivono umani e vampiri, realizzando così il sogno del direttore, desiderante da sempre una pacifica convivenza tra le due specie. Qualche anno dopo si aggiunse a loro Zero, figlio di una coppia di vampire hunter uccisi, insieme a suo fratello gemello, da una vampira di sangue puro impazzita dal dolore per la perdita dell'amato. I due si ritrovano così a far parte del comitato disciplinare della scuola, che deve proteggere il segreto degli affascinanti vampiri, che vanno a scuola durante l'arco della nottata, a differenza degli umani, che hanno lezione la mattina. Tuttavia vengono rivelati certi segreti e nascono delle lotte che mettono in pericolo la fragile pace dell'istituto: la vera natura di Zero e Kaname, il misterioso passato di Yuki e del direttore, l'assassina della famiglia di Zero...
La trama è veramente particolare e ben articolata, ben diversa dalle precedenti opere della sensei, assumendo toni più maturi e sensuali; i personaggi sono ben caratterizzati, anche grazie a capitoli extra che approfondiscono la vita privata e i pensieri degli altri vampiri frequentanti la Night Class, che sono agli ordini di Kaname Kuran - che, personalmente, odio.
Parliamo del disegno. Ho sempre amato il disegno della Hino, ma in Vampire Knight secondo me la mangaka ha dato il meglio di sé. I volti sono molto espressivi: nel caso dei vampiri questi sono tormentati ed eleganti ed esprimono un senso di superiorità e nobiltà che caratterizza questa specie; gli umani infatti si riconoscono subito per gli occhi e l'espressione. I corpi - specialmente quelli maschili - sono sensuali e magrissimi, le mani sono la parte che preferisco in assoluto e sono molto espressive, soprattutto quelle della Hino - che, diciamocelo, sono molto sexy. Molto curati nei minimi particolari anche gli indumenti dei personaggi. Ogni vignetta sembra disegnata lentamente e con molta cura, dando un senso di leggerezza e finezza che non noto in molti manga, inoltre questo stile sposa perfettamente la trama - di certo non leggera come per esempio Meru Puri o Captive Heart, sempre della stessa autrice, in cui i disegni erano più "vivaci" e "luminosi" - rendendo alla perfezione in tormentato Zero, l'ingenua Yuki, o il misterioso Kaname.
Uno dei punti di forza in questo manga, andando avanti col leggerlo, è la domanda che si pone ogni lettore arrivati ad un certo punto della trama: Kaname è buono o cattivo? Questa domanda mi ronzava nella testa continuamente negli ultimi volumi, il che mi ha portato a leggere velocemente e ad avere una crescente voglia di conoscere il seguito ma, ahimè, la pubblicazione italiana ha raggiunto quella giapponese e quindi la cadenza è aperiodica; non mi ricordo neanche l'ultima volta che sono andata in fumetteria a comprarlo. Fortunatamente le mie curiosità sono state non soddisfatte ma attenuate dai due romanzi usciti con le bellissime illustrazioni della Hino.
Beh, che dire? Se siete appassionati di vampiri o della Hino o di entrambe le cose, non lasciatevi sfuggire Vampire Knight. Se siete stufi dei vampiri tormentati alla Twilight, come ero e sono io, provate almeno a leggerlo, perché è molto diverso dalla saga della Meyer e gli stupendi disegni vi rapiranno dal primo istante.
Affascinata dalle storie di vampiri, sono rimasta incuriosita dalla trama di questo manga e, avendo finalmente avuto l'opportunità di averlo, acquistai il primo numero. La storia ruota intorno alla giovane protagonista, Yuki Cross, che insieme all'amico Zero, deve proteggere un segreto: assicurarsi la convivenza tra vampiri e umani, mantenendo l'esistenza dei vampiri oscura agli umani. In questo manga troviamo il classico schema di una shojo, in particolare il triangolo amoroso che lega i tre protagonisti principali: Yuki, ragazza gentile, sempre pronta ad aiutare tutti pur di mettersi nei guai; Zero, amico d'infanzia di Yuki, quasi un fratello per lei, il classico personaggio tenebroso ma che riesce ad emanare un certo fascino; Kaname Kuran, vampiro affascinante, che si porta dietro una storia piena di misteri che ancora devono essere risolti. La presenza, appunto, di tanti misteri rende la storia sì affascinante, ma a volte rischia di essere confusionaria e il più delle volte ci si perde nella narrazione dei fatti.
I disegni rientrano anche essi nel filone shojo: occhi grandi e cura nei dettagli, con la differenza che questi particolari riguardano elementi dark, come esige il tema di questa storia. Che dire sui personaggi: come già detto, Yuki è la classica ragazza sempre pronta ad aiutare gli altri, confusa sui propri sentimenti. Zero è il ragazzo dal passato turbolento, vampire hunter, è convinto che la convivenza con i vampiri sia impossibile. Kaname, vampiro di sangue puro, salvò Yuki da un vampiro quando era piccola e da allora lei ha un profondo rispetto nei suoi confronti. Le vicende del suo passato e tutto ciò che lo circonda sono ancora avvolti da un alone di mistero e in ogni volume sembra di essere ancora lontani da soluzione di questi segreti, ma proprio questo ti spinge a leggerlo sempre di più.
Per concludere, potrei consigliarlo a chi ama le storie d'amore in un mondo dark e di vampiri.
I disegni rientrano anche essi nel filone shojo: occhi grandi e cura nei dettagli, con la differenza che questi particolari riguardano elementi dark, come esige il tema di questa storia. Che dire sui personaggi: come già detto, Yuki è la classica ragazza sempre pronta ad aiutare gli altri, confusa sui propri sentimenti. Zero è il ragazzo dal passato turbolento, vampire hunter, è convinto che la convivenza con i vampiri sia impossibile. Kaname, vampiro di sangue puro, salvò Yuki da un vampiro quando era piccola e da allora lei ha un profondo rispetto nei suoi confronti. Le vicende del suo passato e tutto ciò che lo circonda sono ancora avvolti da un alone di mistero e in ogni volume sembra di essere ancora lontani da soluzione di questi segreti, ma proprio questo ti spinge a leggerlo sempre di più.
Per concludere, potrei consigliarlo a chi ama le storie d'amore in un mondo dark e di vampiri.
Personalmente ritengo che Vampire Knight non possa neanche essere comparato a tutta la letteratura/film/qualsiasi cosa che esce al giorno d'oggi sul tema "vampiri". Io non ho mai letto Twilight e neanche mai visto i film, ma nulla mi impedisce di considerarlo il mio manga preferito. Ognuno lo può apprezzare per un aspetto diverso, dalla trama misteriosa che man mano s'infittisce, al conflitto Zero vs. Kaname... o magari anche solo per la bellezza di qualcuno dei numerosi bishie. ;)
Io ho cominciato a leggerlo per caso in inglese, e subito sono stata colpita dallo stile grafico e dal modo in cui la Hino riesce a caratterizzare ogni personaggio: personalmente non penso proprio che i bishies con cui Yuki ha a che fare siano indistinguibili l'uno dall'altro, come qualcuno sostiene, ma anzi, andando avanti nella lettura si approfondisce la storia di ognuno (vedi Aidoh o Shiki). Il confitto tra Kaname e Zero a volte è veramente teso, e viene naturale schierarsi con uno o con l'altro.
In conclusione: se siete interessati vi consiglio di prendervi l'edizione deluxe, sia perché costa quanto la normale ma ha la sovracopertina, sia perché i primi numeri della prima edizione sono ormai introvabili.
Io ho cominciato a leggerlo per caso in inglese, e subito sono stata colpita dallo stile grafico e dal modo in cui la Hino riesce a caratterizzare ogni personaggio: personalmente non penso proprio che i bishies con cui Yuki ha a che fare siano indistinguibili l'uno dall'altro, come qualcuno sostiene, ma anzi, andando avanti nella lettura si approfondisce la storia di ognuno (vedi Aidoh o Shiki). Il confitto tra Kaname e Zero a volte è veramente teso, e viene naturale schierarsi con uno o con l'altro.
In conclusione: se siete interessati vi consiglio di prendervi l'edizione deluxe, sia perché costa quanto la normale ma ha la sovracopertina, sia perché i primi numeri della prima edizione sono ormai introvabili.
Premetto che, quando ho iniziato a leggere questo manga ero molto scettica, convinta che fosse la solita storia di vampiri che vanno tanto di moda in questo periodo. Io amo molto le creature della notte ma, ultimamente, mi sembra sia calato notevolmente il livello dei libri e dei manga che ne parlano. A sorpresa, però, ho scoperto come questo manga sia capace di catturarmi e trasportarmi nel suo mondo misterioso.
I personaggi hanno caratteri molto diversi tra loro, che permettono al lettore di potersi immedesimare in quello che più lo rispecchia. La storia cattura dalla prima all'ultima pagina, lasciando sempre una sorta di suspance che rimane anche dopo aver finito di leggere. Ci si riesce quasi ad affezionare ai personaggi, ed è praticamente impossibile non rimanere colpiti da almeno uno degli affascinanti vampiri presenti nella storia. I protagonisti, poi, hanno la capacità di rimanere impressi nella mente dei lettori, nel bene e nel male. Yuki, ad esempio, con la sua indecisione sul cedere al corteggiamento di Kaname o stare con il migliore amico Zero, può essere criticata per la sua indecisione o la sua ingenuità, ma anche elogiata per la sua forza d'animo che espone nei momenti più duri. O Kaname, spesso odiato dalle fan di Zero (come me), ma, diciamo la verità, quale ragazza non vorrebbe sentirsi fare una dichiarazione come quella di Kaname a Yuki? O lo stesso Zero, che con le sue sofferenze ci colpisce e scatena compassione? In pratica, Vampire Knight può piacere o non piacere, ma non può lasciare indifferenti.
I personaggi hanno caratteri molto diversi tra loro, che permettono al lettore di potersi immedesimare in quello che più lo rispecchia. La storia cattura dalla prima all'ultima pagina, lasciando sempre una sorta di suspance che rimane anche dopo aver finito di leggere. Ci si riesce quasi ad affezionare ai personaggi, ed è praticamente impossibile non rimanere colpiti da almeno uno degli affascinanti vampiri presenti nella storia. I protagonisti, poi, hanno la capacità di rimanere impressi nella mente dei lettori, nel bene e nel male. Yuki, ad esempio, con la sua indecisione sul cedere al corteggiamento di Kaname o stare con il migliore amico Zero, può essere criticata per la sua indecisione o la sua ingenuità, ma anche elogiata per la sua forza d'animo che espone nei momenti più duri. O Kaname, spesso odiato dalle fan di Zero (come me), ma, diciamo la verità, quale ragazza non vorrebbe sentirsi fare una dichiarazione come quella di Kaname a Yuki? O lo stesso Zero, che con le sue sofferenze ci colpisce e scatena compassione? In pratica, Vampire Knight può piacere o non piacere, ma non può lasciare indifferenti.
A consigliarmelo è stato un ragazzo, quindi pensate un po' che situazione...
Inizialmente lo leggiucchiavo in inglese quando non avevo nulla da fare; poi mi sono decisa a prendere i volumi (edizione deluxe, mi piacevano di più perché hanno la sovraccopertina) che attualmente sono al numero 7 di pubblicazione, e ammetto che sono combattuta: da una parte vorrei dargli un voto alto, ma allo stesso tempo so che non se lo merita per niente. È complicato dare un voto oggettivo ad un'opera super-pubblicizzata e super-amata, soprattutto in patria!
Esiste una scuola speciale, il collegio Cross, che in sé racchiude un grande segreto: oltre a radunare dei normali studenti umani, la Day Class, ha anche una sezione speciale che esce solo di notte di nome Night Class, una classe composta esclusivamente da vampiri. Protagonista della storia è Yuki Cross, figlia adottiva del direttore e ragazza dal passato dimenticato, che funge da guardiano tra le due sezioni insieme al suo coetaneo Zero Kiryu, misterioso studente dall'infanzia macchiata di sangue. Inoltre, completando quello che sembrerebbe un triangolo amoroso, abbiamo anche il pragmatico e irraggiungibile Kaname Kuran, il vampiro purosangue che salvò Yuki nel bel mezzo della bufera quando vagava sola e senza memoria tra la neve.
Vampire Knight è un manga a due facce: si presenta come il capolavoro del secolo ad una prima lettura, mixando insieme mistero, suspance, gotico, vampiri, sangue e quant'altro c'è di affascinante.
I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno di loro alla fine riesce a ritagliarsi uno spazio personale per emergere e affermarsi al lettore; la narrazione (seppur a volte un po' troppo lenta per i miei gusti) è lineare e chiara; le tavole sono ben impostate e facili da comprendere; il tratto è pulito e dettagliato: ogni personaggio ha il suo stile e le sue peculiarità che lo contraddistinguono da altri. Insomma, un manga semplice da capire, ma allo stesso tempo interessante nei suoi colpi di scena.
Questa è stata la mia prima impressione. Però, qui entra in scena l'altra faccia della medaglia e lo si vede mano a mano che si leggono i volumi. Al di là dei bei disegni e della storia tutto sommato interessante, Vampire Knight consta di diverse note dolenti, che abbassano non poco il mio "l'indice di gradimento", a cominciare dalle cliché: <b>[Attenzione, possibili lievi spoiler.]</b> i personaggi, quegli stessi personaggi così ben fatti in apparenza, mano a mano che passa il tempo diventano sempre più piatti e noiosi. Yuki resta sempre la solita ragazzina fragile, nonostante la trasformazione in vampiro. Zero resta sempre il dannato con la sete di sangue che non sa che pesci perdere con la ragazza che ama. Kaname resta sempre il figo freddo e pieno di belle parole, con troppi misteri per i miei gusti. <b>[Fine spoiler.]</b>
Inoltre fare una trama è semplice è positivo, ma questa lo è troppo! Nessuna evoluzione, nessuna novità... Già dopo pochi volumi si intuisce chiaramente con chi dei due andrà a finire Yuki e l'autrice pare non voglia far nulla per cambiare la situazione! La storia si riduce alla fine ad un triangolino amoroso tra i tre in questione e nient'altro.
Altra nota dolente è la versione italiana: io ho preso fin dall'inizio la versione deluxe che almeno ha la sovraccopertina, ma chi possiede già la vecchia edizione si accorgerà di sicuro che il formato era quello standard e costava comunque tanto (5,90 euro, sia deluxe che non).
In conclusione: do un sette un po' tirato, valutando soprattutto gli aspetti positivi.
Adatto prettamente alle amanti della triade gotico/vampiri/amore e a chi impazzisce per gli "harem scolastici" pieni di bei ragazzi con solo una ragazza come protagonista in cui immedesimarsi (perché ammettiamolo: gli alti personaggi femminili hanno un ruolo talmente marginale che sarebbe stato meglio non inventarli fin dal principio). Non so se consigliarlo o no, quindi sfogliatelo e se vi piace compratelo. Io sicuramente lo finirò: arrivata a questo punto vorrei almeno sapere come va a finire!
Inizialmente lo leggiucchiavo in inglese quando non avevo nulla da fare; poi mi sono decisa a prendere i volumi (edizione deluxe, mi piacevano di più perché hanno la sovraccopertina) che attualmente sono al numero 7 di pubblicazione, e ammetto che sono combattuta: da una parte vorrei dargli un voto alto, ma allo stesso tempo so che non se lo merita per niente. È complicato dare un voto oggettivo ad un'opera super-pubblicizzata e super-amata, soprattutto in patria!
Esiste una scuola speciale, il collegio Cross, che in sé racchiude un grande segreto: oltre a radunare dei normali studenti umani, la Day Class, ha anche una sezione speciale che esce solo di notte di nome Night Class, una classe composta esclusivamente da vampiri. Protagonista della storia è Yuki Cross, figlia adottiva del direttore e ragazza dal passato dimenticato, che funge da guardiano tra le due sezioni insieme al suo coetaneo Zero Kiryu, misterioso studente dall'infanzia macchiata di sangue. Inoltre, completando quello che sembrerebbe un triangolo amoroso, abbiamo anche il pragmatico e irraggiungibile Kaname Kuran, il vampiro purosangue che salvò Yuki nel bel mezzo della bufera quando vagava sola e senza memoria tra la neve.
Vampire Knight è un manga a due facce: si presenta come il capolavoro del secolo ad una prima lettura, mixando insieme mistero, suspance, gotico, vampiri, sangue e quant'altro c'è di affascinante.
I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno di loro alla fine riesce a ritagliarsi uno spazio personale per emergere e affermarsi al lettore; la narrazione (seppur a volte un po' troppo lenta per i miei gusti) è lineare e chiara; le tavole sono ben impostate e facili da comprendere; il tratto è pulito e dettagliato: ogni personaggio ha il suo stile e le sue peculiarità che lo contraddistinguono da altri. Insomma, un manga semplice da capire, ma allo stesso tempo interessante nei suoi colpi di scena.
Questa è stata la mia prima impressione. Però, qui entra in scena l'altra faccia della medaglia e lo si vede mano a mano che si leggono i volumi. Al di là dei bei disegni e della storia tutto sommato interessante, Vampire Knight consta di diverse note dolenti, che abbassano non poco il mio "l'indice di gradimento", a cominciare dalle cliché: <b>[Attenzione, possibili lievi spoiler.]</b> i personaggi, quegli stessi personaggi così ben fatti in apparenza, mano a mano che passa il tempo diventano sempre più piatti e noiosi. Yuki resta sempre la solita ragazzina fragile, nonostante la trasformazione in vampiro. Zero resta sempre il dannato con la sete di sangue che non sa che pesci perdere con la ragazza che ama. Kaname resta sempre il figo freddo e pieno di belle parole, con troppi misteri per i miei gusti. <b>[Fine spoiler.]</b>
Inoltre fare una trama è semplice è positivo, ma questa lo è troppo! Nessuna evoluzione, nessuna novità... Già dopo pochi volumi si intuisce chiaramente con chi dei due andrà a finire Yuki e l'autrice pare non voglia far nulla per cambiare la situazione! La storia si riduce alla fine ad un triangolino amoroso tra i tre in questione e nient'altro.
Altra nota dolente è la versione italiana: io ho preso fin dall'inizio la versione deluxe che almeno ha la sovraccopertina, ma chi possiede già la vecchia edizione si accorgerà di sicuro che il formato era quello standard e costava comunque tanto (5,90 euro, sia deluxe che non).
In conclusione: do un sette un po' tirato, valutando soprattutto gli aspetti positivi.
Adatto prettamente alle amanti della triade gotico/vampiri/amore e a chi impazzisce per gli "harem scolastici" pieni di bei ragazzi con solo una ragazza come protagonista in cui immedesimarsi (perché ammettiamolo: gli alti personaggi femminili hanno un ruolo talmente marginale che sarebbe stato meglio non inventarli fin dal principio). Non so se consigliarlo o no, quindi sfogliatelo e se vi piace compratelo. Io sicuramente lo finirò: arrivata a questo punto vorrei almeno sapere come va a finire!
Che dire, un'altra storia creata sulla scia del successo dei vampiri.
La trama è abbastanza noiosa e scontata, come fanno poi le persone della day class a non capire che c'è qualcosa di strano in quelli della night class?
La protagonista è la solita ragazzina banalotta che, non si sa perché, attrae tutti i ragazzi più amati della scuola. I ragazzi sono tutti ovviamente misteriosi e senza uno straccio di personalità.
Se cercate qualcosa di nuovo o particolare non scegliete Vampire Knight, io me ne sono pentito amaramente.
La trama è abbastanza noiosa e scontata, come fanno poi le persone della day class a non capire che c'è qualcosa di strano in quelli della night class?
La protagonista è la solita ragazzina banalotta che, non si sa perché, attrae tutti i ragazzi più amati della scuola. I ragazzi sono tutti ovviamente misteriosi e senza uno straccio di personalità.
Se cercate qualcosa di nuovo o particolare non scegliete Vampire Knight, io me ne sono pentito amaramente.
Comprai i primi 3 volumi di questo manga tutti insieme, in un periodo in cui non avevo più manga da leggere, anche influenzata dalle molte recensioni positive che avevo letto, e sto continuando la serie... Ma vi dirò, la sto continuando soltanto nella speranza (assurda, lo so!) che finisca presto, perché questa serie non mi piace per niente, mi sono molto pentita di quell'acquisto!
Innanzitutto, il disegno: i personaggi della Hino mi sembrano tutti troppo simili gli uni agli altri, persino le donne mi sembrano uomini travestiti. Confondo quasi tutti, meno male che Kaname ha i capelli scuri e Zero quelli chiari, altrimenti...
Ma il problema non è solo lo stile dell'autrice, ci passerei sopra se la storia mi coinvolgesse davvero, ma purtroppo non è questo il caso! Non c'è nessun personaggio che mi piaccia veramente, eccetto forse il direttore Cross, che mi è abbastanza simpatico. Kaname è quello che preferisco fisicamente (anche perché è l'unico che non confondo mai con nessuno!), ma chissà, nasconde troppi scheletri nell'armadio. Yuki è una protagonista del tutto insignificante, ed è pure banderuola, non si capisce quello che vuole! E Zero... boh, mi fa pena per quello che ha passato, ma è esagerato coinvolgere Yuki nel suo odio per i vampiri, e mi pare un personaggio senza carattere.
Voto 2 soltanto perché mi piacciono in generale le storie di vampiri, ma di questa autrice non comprerò mai più nessun manga.
Innanzitutto, il disegno: i personaggi della Hino mi sembrano tutti troppo simili gli uni agli altri, persino le donne mi sembrano uomini travestiti. Confondo quasi tutti, meno male che Kaname ha i capelli scuri e Zero quelli chiari, altrimenti...
Ma il problema non è solo lo stile dell'autrice, ci passerei sopra se la storia mi coinvolgesse davvero, ma purtroppo non è questo il caso! Non c'è nessun personaggio che mi piaccia veramente, eccetto forse il direttore Cross, che mi è abbastanza simpatico. Kaname è quello che preferisco fisicamente (anche perché è l'unico che non confondo mai con nessuno!), ma chissà, nasconde troppi scheletri nell'armadio. Yuki è una protagonista del tutto insignificante, ed è pure banderuola, non si capisce quello che vuole! E Zero... boh, mi fa pena per quello che ha passato, ma è esagerato coinvolgere Yuki nel suo odio per i vampiri, e mi pare un personaggio senza carattere.
Voto 2 soltanto perché mi piacciono in generale le storie di vampiri, ma di questa autrice non comprerò mai più nessun manga.
Vampire Knight narra le vicende di Yuki Cross, collegiale innamorata di Kaname Kuran, un bel vampiro capodormitorio della "night school", e di Zero, vampiro con un profondo e doloroso passato, innamorato di Yuki.
Matsuri Hino già dal primo numero riesce a prenderti e trascinarti nel mondo dark e sexy dei vampiri. La trama non è molto complicata, ma gli intrecci e i piani segreti di Kaname confondono il lettore spingendolo ad andare avanti (almeno per quanto mi riguarda). I disegni presentano il tipico tratto shojo con pose quasi plastiche e finte, ma molto curati nei particolari. I personaggi non sono il massimo dell'originalità, infatti vi è l'eroina pronta a sacrificarsi per la gente che ama, il ragazzo afflitto dal dolore e il losco bel ragazzo che trama alle spalle delle persone. L'edizione Deluxe è ottima,pagine bianche e dotata di sovracoperta, vale i €5,50 spesi.
Vampire Knight, però, a mio avviso, non ha una morale ben precisa, ma è un normale manga che narra una fantastica storia.
Mi piace il fatto che ogni volume si chiuda con un colpo di scena, ma non mi piace il fatto che l'autrice sia lenta nel comporre il manga. Il voto finale sarebbe 8.5 ma ho preferito approssimare per difetto, dato che la serie non è ancora finita.
Matsuri Hino già dal primo numero riesce a prenderti e trascinarti nel mondo dark e sexy dei vampiri. La trama non è molto complicata, ma gli intrecci e i piani segreti di Kaname confondono il lettore spingendolo ad andare avanti (almeno per quanto mi riguarda). I disegni presentano il tipico tratto shojo con pose quasi plastiche e finte, ma molto curati nei particolari. I personaggi non sono il massimo dell'originalità, infatti vi è l'eroina pronta a sacrificarsi per la gente che ama, il ragazzo afflitto dal dolore e il losco bel ragazzo che trama alle spalle delle persone. L'edizione Deluxe è ottima,pagine bianche e dotata di sovracoperta, vale i €5,50 spesi.
Vampire Knight, però, a mio avviso, non ha una morale ben precisa, ma è un normale manga che narra una fantastica storia.
Mi piace il fatto che ogni volume si chiuda con un colpo di scena, ma non mi piace il fatto che l'autrice sia lenta nel comporre il manga. Il voto finale sarebbe 8.5 ma ho preferito approssimare per difetto, dato che la serie non è ancora finita.
Vampire Knight è bello come una macchia di vino rosso su un vestito bianco… il che è tutto dire.
Ci siamo beccati una protagonista, la quale ama tutti e la dà a tutti (ma cosa avete capito?! Intendevo la vena… che maliziosi) non serve a nulla e sta lì ad aspettare, piangere e rompere le ghiande a tutti… in poche parole ha lo stesso spessore e utilità di uno spazzolino senza setole.
Allora, c’è questa Yuuki Cross che non è bella, ha due piatti sulla faccia (ah, quelli sono gli occhi), non è intelligente, ma è amata da i due figaccioni del manga, i quali sono vampiri… e chiamali fessi, visto che la dà a tutti sta benedetta vena, anch’io la amerei.
Poi c’è Kaname Kuran, che è figo, ma figo figo, il quale intrattiene una relazione con Yuuki solo per assaggiare il suo sangue da adulta, visto che quando la conobbe era una bambina e lui non poteva “assaggiarla” altrimenti che avrebbero pensato le persone?!
Infine c’è Zero che è un becchino. Cosa? Non è un becchino? E allora perché quando lo vedono si grattano? Ah ho capito, è il povero super sfigato della storia al quale hanno sterminato l’intera famiglia e poi lavora come guardiano notturno presso gli assassini della sua family… che fantastico ragazzo.
Poi ci sarebbero altre persone/pere cotte/vampiri, ma non servono a nulla, l’autrice ce li ha messi solo per le fungirl le quali tra un film di Twilight e l’altro possono sbavare dietro al resto dei figaccioni, aspettando con impazienza che Robert Pattinson beva dalla vena di Kaname… oh queste ragazze, cosa non vedrebbero per allietare la loro sete… di sangue
In Giappone hanno creato due serie animate, la seconda è stata chiamata Guilty (colpevole in inglese) mai titolo è stato più azzeccato, infatti i creatori l’avevano capito di aver fatto la cavolata, ma ormai il fattaccio era stato fatto e perciò si sono scusati con questo titolo.
Ci siamo beccati una protagonista, la quale ama tutti e la dà a tutti (ma cosa avete capito?! Intendevo la vena… che maliziosi) non serve a nulla e sta lì ad aspettare, piangere e rompere le ghiande a tutti… in poche parole ha lo stesso spessore e utilità di uno spazzolino senza setole.
Allora, c’è questa Yuuki Cross che non è bella, ha due piatti sulla faccia (ah, quelli sono gli occhi), non è intelligente, ma è amata da i due figaccioni del manga, i quali sono vampiri… e chiamali fessi, visto che la dà a tutti sta benedetta vena, anch’io la amerei.
Poi c’è Kaname Kuran, che è figo, ma figo figo, il quale intrattiene una relazione con Yuuki solo per assaggiare il suo sangue da adulta, visto che quando la conobbe era una bambina e lui non poteva “assaggiarla” altrimenti che avrebbero pensato le persone?!
Infine c’è Zero che è un becchino. Cosa? Non è un becchino? E allora perché quando lo vedono si grattano? Ah ho capito, è il povero super sfigato della storia al quale hanno sterminato l’intera famiglia e poi lavora come guardiano notturno presso gli assassini della sua family… che fantastico ragazzo.
Poi ci sarebbero altre persone/pere cotte/vampiri, ma non servono a nulla, l’autrice ce li ha messi solo per le fungirl le quali tra un film di Twilight e l’altro possono sbavare dietro al resto dei figaccioni, aspettando con impazienza che Robert Pattinson beva dalla vena di Kaname… oh queste ragazze, cosa non vedrebbero per allietare la loro sete… di sangue
In Giappone hanno creato due serie animate, la seconda è stata chiamata Guilty (colpevole in inglese) mai titolo è stato più azzeccato, infatti i creatori l’avevano capito di aver fatto la cavolata, ma ormai il fattaccio era stato fatto e perciò si sono scusati con questo titolo.
Queste son state le mie prime impressioni, e le confermo: uno shoujo sentimentale, con tratti comici molto carini!
Una ventata di novità nel genere, troppo inflazionato di paletti, denti affilati e scene splatter. Pur avendo visto gli altri commenti negativi, non mi trovo d'accordo. Anche ammettendo degli atteggiamenti infantili ed incostanti di Yuuki, questi riflettono perfettamente la situazione del suo "giardino in miniatura", creato artificialmente. Non li giudicherei personaggi buonisti o perfettini, cosa che molti hanno notato in Kaname. Io penso che questa è solo l'impressione superficiale, anche lo stesso Kaname è capace delle azioni più efferate, e non è di certo il più innocente tra i personaggi. Sono curiosa di vedere proprio fino a che punto si spingeranno Zero e Kaname, per me stanno già andando oltre i loro stereotipi iniziali, fino al punto che io mi chiedo quale sia il vero cattivo nella trama.
Quindi fermarsi alle sole impressioni superficiali è fuorviante, dopotutto anche gli stessi vampiri sono umani, anche se si sa che non hanno niente da spartire con i mortali, e forse questi tratti di debolezza sono quelli che mi affascinano di più e mi spingono a terminare la serie.
Per quello che riguarda le critiche ai disegni, devo dire che non mi dispiacciono le mani grandi che danno sicurezza, e non le vedo troppo sproporzionate; gli "occhi a gufo" come qualcuno li ha definiti sono interessanti ed esprimono intense emozioni. Pertanto trovo che queste scelte dell'autrice sono ben fatte, e rendono più partecipi della vicenda.
Sconsiglio questo manga a coloro che non amano le storie romantiche, ma a cui piacciono solo i retroscena splatter che, secondo me, non sono per niente sexy.
Comunque ho già vagliato altre opere nel genere, e solo una ha colpito la mia attenzione, tutte le altre per ora sembrano essere delle fotocopie.
Quindi lascio la noia dei deja-vù alle altre serie del tipo "pallottole-paletti" e compagnia bella che, nonostante abbiano bellissime immagini, sono dei cliché fin troppo scontati e monotoni. Non vedo l'ora di vedere cosa ci riserva la versione deluxe di questo manga!
Una ventata di novità nel genere, troppo inflazionato di paletti, denti affilati e scene splatter. Pur avendo visto gli altri commenti negativi, non mi trovo d'accordo. Anche ammettendo degli atteggiamenti infantili ed incostanti di Yuuki, questi riflettono perfettamente la situazione del suo "giardino in miniatura", creato artificialmente. Non li giudicherei personaggi buonisti o perfettini, cosa che molti hanno notato in Kaname. Io penso che questa è solo l'impressione superficiale, anche lo stesso Kaname è capace delle azioni più efferate, e non è di certo il più innocente tra i personaggi. Sono curiosa di vedere proprio fino a che punto si spingeranno Zero e Kaname, per me stanno già andando oltre i loro stereotipi iniziali, fino al punto che io mi chiedo quale sia il vero cattivo nella trama.
Quindi fermarsi alle sole impressioni superficiali è fuorviante, dopotutto anche gli stessi vampiri sono umani, anche se si sa che non hanno niente da spartire con i mortali, e forse questi tratti di debolezza sono quelli che mi affascinano di più e mi spingono a terminare la serie.
Per quello che riguarda le critiche ai disegni, devo dire che non mi dispiacciono le mani grandi che danno sicurezza, e non le vedo troppo sproporzionate; gli "occhi a gufo" come qualcuno li ha definiti sono interessanti ed esprimono intense emozioni. Pertanto trovo che queste scelte dell'autrice sono ben fatte, e rendono più partecipi della vicenda.
Sconsiglio questo manga a coloro che non amano le storie romantiche, ma a cui piacciono solo i retroscena splatter che, secondo me, non sono per niente sexy.
Comunque ho già vagliato altre opere nel genere, e solo una ha colpito la mia attenzione, tutte le altre per ora sembrano essere delle fotocopie.
Quindi lascio la noia dei deja-vù alle altre serie del tipo "pallottole-paletti" e compagnia bella che, nonostante abbiano bellissime immagini, sono dei cliché fin troppo scontati e monotoni. Non vedo l'ora di vedere cosa ci riserva la versione deluxe di questo manga!
Un po' mi spiace dare un voto cosi basso a Vampire Knight, perché era partito più o meno bene. All'inizio i personaggi mi sembravano anche carini, ma con il passare dei volumi non solo non sono evoluti, ma potrei dire che sono quasi "regrediti". Zero è sempre più in balia di se stesso, Kaname... be', sempre uguale, bello, dannato e null'altro. Yuki è diventata un po' odiosa, col suo tentennare, ha perso il poco di carineria che aveva nei primi numeri ed è diventata scialba e senza sostanza.
Tra l'altro i colpi di scena degli ultimi numeri, non solo non mi sono piaciuti, ma li ho trovati anche eccessivi ed il rapporto assurdo che si è creato tra Kaname e Yuki è stata la ciliegina sulla torta!
Altra cosa che m'infastidisce è che l'autrice voglia per forza rendere ogni situazione "maledetta" e "sexy" allo stesso tempo, e le scene di questo tipo alla lunga mi scocciano parecchio.
Insomma, speravo in qualcosa di meglio; speravo in una VERA introspezione dei personaggi, cosa non rilevata.
Al momento le uniche cose che salvo sono i personaggi di Ichiru, forse Ichijo (mi piaceva di più all'inizio però) ed un po' i disegni che, anche se non amo particolarmente (e non amo come la Matsuri fa i corpi), sono oggettivamente curati.
Insomma, non so se consigliarlo o meno. Probabilmente se l'avessi letto anni ed anni fa mi sarebbe piaciuto di più, ma dopo aver letto davvero tantissimi fumetti questo non riesco ad apprezzarlo molto. Piacerà senz'altro alle ragazzine comunque.
Tra l'altro i colpi di scena degli ultimi numeri, non solo non mi sono piaciuti, ma li ho trovati anche eccessivi ed il rapporto assurdo che si è creato tra Kaname e Yuki è stata la ciliegina sulla torta!
Altra cosa che m'infastidisce è che l'autrice voglia per forza rendere ogni situazione "maledetta" e "sexy" allo stesso tempo, e le scene di questo tipo alla lunga mi scocciano parecchio.
Insomma, speravo in qualcosa di meglio; speravo in una VERA introspezione dei personaggi, cosa non rilevata.
Al momento le uniche cose che salvo sono i personaggi di Ichiru, forse Ichijo (mi piaceva di più all'inizio però) ed un po' i disegni che, anche se non amo particolarmente (e non amo come la Matsuri fa i corpi), sono oggettivamente curati.
Insomma, non so se consigliarlo o meno. Probabilmente se l'avessi letto anni ed anni fa mi sarebbe piaciuto di più, ma dopo aver letto davvero tantissimi fumetti questo non riesco ad apprezzarlo molto. Piacerà senz'altro alle ragazzine comunque.
La trama per quanto possa sembrare ovvia, devo ammetterlo, viene trattata piuttosto bene e i colpi di scena non mancano. Le tavole inoltre non sono troppo complicate, diversamente dallo stile che caratterizza parecchi shojo...
I disegni sono passabili, ma li trovo estremamente rigidi e molto ripetuti all'interno del manga. Gli occhioni da gufo, poi, sono piuttosto inespressivi e inquietanti. E le proporzioni anatomiche ogni tanto vanno a farsi benedire (un maledetto viziaccio che ha la Matsuri Hino è quello di fare delle mani troppo grandi, e per me è un pugno nell'occhio); inoltre preferisco un disegno più dinamico e più realistico.
Posto questo, non riesco a sopportare né Kaname, nè Yuki. Kaname è il maledetto protagonista assolutamente stereotipato fino alla pazzia, bello, ricco, potente e tormentato dal proprio oscuro passato. Yuki ha un atteggiamento odiosamente passivo, e ha la magnifica abitudine di ficcanasare allegramente. Anche Zero non è il top, ma odiando io Kaname, preferisco Kiryu di conseguenza.
I disegni sono passabili, ma li trovo estremamente rigidi e molto ripetuti all'interno del manga. Gli occhioni da gufo, poi, sono piuttosto inespressivi e inquietanti. E le proporzioni anatomiche ogni tanto vanno a farsi benedire (un maledetto viziaccio che ha la Matsuri Hino è quello di fare delle mani troppo grandi, e per me è un pugno nell'occhio); inoltre preferisco un disegno più dinamico e più realistico.
Posto questo, non riesco a sopportare né Kaname, nè Yuki. Kaname è il maledetto protagonista assolutamente stereotipato fino alla pazzia, bello, ricco, potente e tormentato dal proprio oscuro passato. Yuki ha un atteggiamento odiosamente passivo, e ha la magnifica abitudine di ficcanasare allegramente. Anche Zero non è il top, ma odiando io Kaname, preferisco Kiryu di conseguenza.
Io forse sono di parte perché, avendo curato l'anime di Vampire Knight non posso non amarlo. Vampire knight è veramente un capolavoro tra i manga di tutti i tempi. Ha un disegno a dir poco superbo che fa innamorare i lettori dei protagonisti. La storia ruota intorno a tre persone. Yuuki Cross, deliziosa e talvolta troppo imbambolata ragazzina, salvata da piccola da Kuran Kaname, vampiro purosangue eletto a sorta di Dio da tutta la sua stirpe (bello e dannato insomma!), e Kiriyu Zero, affascinante e freddo studente che, nonostante le apparenze, salva la dolce Yuuki in qualsiasi circostanza. Cosa lega questi tre personaggi? Il sangue. Una ragazza che fugge dalla vera se stessa, un nobile vampiro che cerca di proteggere la persona che ama anche a costo della vita stessa e un amico il cui destino sarà cambiato per sempre dall'incontro con una donna tanto misteriosa quanto letale... Fascino, suspense, amore, odio, guerra, rivalità, gelosia, ambizione e... sangue... questi gli elementi che rendono Vampire Knight un capolavoro, spesso considerato erroneamente uno shojo (secondo me non è propriamente cosi!). Chi riuscirà ad avere il cuore di Yuuki? Che cosa affligge Zero? Chi è in realtà il nobile Kuran, che fini ha? Chi è Shizuka, altra purosangue, e che cosa divide con Zero? Yuuki... chi è in realtà? Cosa nasconde il bel Kaname a Yuuki? Tutte le risposte le troverete solo leggendo Vampire Knight. Non deluderà ^^
Trama: ambientato in un collegio in cui le lezioni si svolgono sia di giorno, sia di notte: gli studenti della "night class", oltre che geni e tutti affascinanti e bellissimi, non sono esseri umani. Questo perché il direttore punta a istruire generazioni di vampiri che possano convivere con gli appartenenti all'altra razza.
Ma non è un obiettivo semplice da raggiungere, soprattutto perché gli studenti della "day class" sono inevitabilmente attratti dai loro compagni così fuori dal comune.
Gli studenti a cui è affidato il compito di proteggere il segreto della Night Class prendono il nome di guardian e sono i figli adottivi del preside: Yuki è una ragazzina di 16 anni arrivata a casa del direttore Cross da quando ne aveva 5 in seguito all'aggressione da parte di un vampiro, che voleva ucciderla. Sfuggita al mostro sanguinario grazie all'intervento di Kaname, gli è infinitamente riconoscente e grata. Yuki non ha ricordi antecedenti a quel giorno d'inverno.
Ad affiancarla nel suo compito di Guardian (ovvero di controllare gli studenti in modo che quelli della day class non si avvicinino troppo a quelli della night class) è Zero Kiryu, di un anno più grande, discendente di una famiglia di Vampire Hunter sterminata da un vampiro di sangue puro in una notte di 4 anni prima. Per questo motivo anche lui, misteriosamente sopravvissuto, fu affidato dal suo mentore alle cure del direttore Cross.
La night class, composta da vampiri di alto lignaggio e tutti devoti al Nobile sangue puro Kaname, si presta all'esperimento di convivenza pacifica fra umani e vampiri non senza problemi di morsi che scappano in qua e là!
Ma non sono solo i vampiri ad avere segreti!
Commento: la storia, apparentemente prevedibile, presenta invece numerosi colpi di scena che la rendono coinvolgente e molto intrigante e, pur non partendo subito in quarta (viene inizialmente rivelato solo lo stretto necessario creando così curiosità per il seguito), presenta poi un notevole crescendo.
La caratterizzazione dei personaggi è molto curata: ognuno è dotato di particolarità che lo rendono unico ed importante ai fini della trama, non limitandosi a tracciarne solo il contorno e lasciarlo ai confini della storia, altra caratteristica importante di quest'aspetto è la coerenza nello sviluppo, nel percorso di crescita del personaggio stesso.
Il tratto non è sempre nitidissimo, ma nel corso dei capitoli si nota un notevolissimo affinamento dello stile ed alcune tavole ed illustrazioni a colori risultano davvero splendide. I disegni trovano il giusto equilibrio fra tratti dolci e severi. Non c'è mai un'esasperazione verso una delle due parti ma, a seconda del mood richiesto in quel momento dalla storia, vediamo i volti trasformarsi quel tanto che basta per esprimere rabbia, dolore, soddisfazione, odio, tristezza, felicità, amore o anche più di uno di questi sentimenti assieme. Allo stesso modo vediamo gli ambienti circostanti trasmettere austerità o familiarità. La cura dedicata al disegnare gli abiti denota che c'è stato un attento lavoro di ricerca, idem con le strutture di contorno: abitazioni, negozi, stanze, spettacolari le strutture architettoniche. Non usa molti paesaggi, ma non ci si fa nemmeno caso dato che l'occhio è impegnato ad osservare tutto il resto.
Non mancano gli intermezzi comici per rinfrescare l'atmosfera che, trattandosi di vampiri coinvolti in intrighi, omicidi e lotte di potere, si incupisce di frequente; anche i deformed usati per le situazioni un po' più umoristiche si adattano perfettamente al contesto e risultano adorabili!
Trovo che il pregio migliore, oltre ai disegni, sia la presenza di personaggi per tutti i gusti, i protagonisti non sono gli unici ad avere tutti i riflettori puntati. Il successo dell'opera (o la richiesta degli editori) ha portato l'autrice ad inserire un po' di fan service di troppo, forse, negli ultimi sviluppi, ma è ancora presto per dirlo, e finora si è dimostrata in grado di dipanare sapientemente una trama intrigata tessuta altrettanto bene, quindi speriamo che non ci caschi sul finale!
Avrei dato un 8 e mezzo più che un 8, ma non essendoci i decimali arrotondo all'inferiore dato che a dargli di più ci hanno già pensato!
Ma non è un obiettivo semplice da raggiungere, soprattutto perché gli studenti della "day class" sono inevitabilmente attratti dai loro compagni così fuori dal comune.
Gli studenti a cui è affidato il compito di proteggere il segreto della Night Class prendono il nome di guardian e sono i figli adottivi del preside: Yuki è una ragazzina di 16 anni arrivata a casa del direttore Cross da quando ne aveva 5 in seguito all'aggressione da parte di un vampiro, che voleva ucciderla. Sfuggita al mostro sanguinario grazie all'intervento di Kaname, gli è infinitamente riconoscente e grata. Yuki non ha ricordi antecedenti a quel giorno d'inverno.
Ad affiancarla nel suo compito di Guardian (ovvero di controllare gli studenti in modo che quelli della day class non si avvicinino troppo a quelli della night class) è Zero Kiryu, di un anno più grande, discendente di una famiglia di Vampire Hunter sterminata da un vampiro di sangue puro in una notte di 4 anni prima. Per questo motivo anche lui, misteriosamente sopravvissuto, fu affidato dal suo mentore alle cure del direttore Cross.
La night class, composta da vampiri di alto lignaggio e tutti devoti al Nobile sangue puro Kaname, si presta all'esperimento di convivenza pacifica fra umani e vampiri non senza problemi di morsi che scappano in qua e là!
Ma non sono solo i vampiri ad avere segreti!
Commento: la storia, apparentemente prevedibile, presenta invece numerosi colpi di scena che la rendono coinvolgente e molto intrigante e, pur non partendo subito in quarta (viene inizialmente rivelato solo lo stretto necessario creando così curiosità per il seguito), presenta poi un notevole crescendo.
La caratterizzazione dei personaggi è molto curata: ognuno è dotato di particolarità che lo rendono unico ed importante ai fini della trama, non limitandosi a tracciarne solo il contorno e lasciarlo ai confini della storia, altra caratteristica importante di quest'aspetto è la coerenza nello sviluppo, nel percorso di crescita del personaggio stesso.
Il tratto non è sempre nitidissimo, ma nel corso dei capitoli si nota un notevolissimo affinamento dello stile ed alcune tavole ed illustrazioni a colori risultano davvero splendide. I disegni trovano il giusto equilibrio fra tratti dolci e severi. Non c'è mai un'esasperazione verso una delle due parti ma, a seconda del mood richiesto in quel momento dalla storia, vediamo i volti trasformarsi quel tanto che basta per esprimere rabbia, dolore, soddisfazione, odio, tristezza, felicità, amore o anche più di uno di questi sentimenti assieme. Allo stesso modo vediamo gli ambienti circostanti trasmettere austerità o familiarità. La cura dedicata al disegnare gli abiti denota che c'è stato un attento lavoro di ricerca, idem con le strutture di contorno: abitazioni, negozi, stanze, spettacolari le strutture architettoniche. Non usa molti paesaggi, ma non ci si fa nemmeno caso dato che l'occhio è impegnato ad osservare tutto il resto.
Non mancano gli intermezzi comici per rinfrescare l'atmosfera che, trattandosi di vampiri coinvolti in intrighi, omicidi e lotte di potere, si incupisce di frequente; anche i deformed usati per le situazioni un po' più umoristiche si adattano perfettamente al contesto e risultano adorabili!
Trovo che il pregio migliore, oltre ai disegni, sia la presenza di personaggi per tutti i gusti, i protagonisti non sono gli unici ad avere tutti i riflettori puntati. Il successo dell'opera (o la richiesta degli editori) ha portato l'autrice ad inserire un po' di fan service di troppo, forse, negli ultimi sviluppi, ma è ancora presto per dirlo, e finora si è dimostrata in grado di dipanare sapientemente una trama intrigata tessuta altrettanto bene, quindi speriamo che non ci caschi sul finale!
Avrei dato un 8 e mezzo più che un 8, ma non essendoci i decimali arrotondo all'inferiore dato che a dargli di più ci hanno già pensato!
Vampire Knight è un manga che può colpire per i bei disegni e l'ambientazione affascinante ma dopo aver letto qualche volumetto ci si accorge che:
1) Yuuki è una protagonista assolutamente insopportabile, senza senso e mal caratterizzata... può essere adatta a fare la comprimaria in un manga di serie B, credo di non aver mai odiato un personaggio principale, in pratica non ha nessuna qualità e attira tutti i bononi... noiosa.
2) Zero fa venire la depressione solo a guardarlo... ok è molto sfigato (ma è bonone ricordiamocelo), ma star lì a lagnarsi non è che risolve le cose; poi il massimo dell'interazione con Yuuki è di trattarla come distributore automatico del sangue, ed è il personaggio migliore del trio figuriamoci gli altri.
3) Kaname è il classico bonone perfetto di molti shojo manga... ergo antipatico, insopportabile e poco originale.
Inoltre "la cattiva" finora vista, pur partendo da ottimi presupposti fa un fine davvero deludente e scialba...
Ci sono manga (e anche shojo) migliori; penso che il successo sia dovuto all'ambientazione vampiresca (molto di moda al momento) e agli splendidi disegni, ma tolto questo non c'è nulla.
1) Yuuki è una protagonista assolutamente insopportabile, senza senso e mal caratterizzata... può essere adatta a fare la comprimaria in un manga di serie B, credo di non aver mai odiato un personaggio principale, in pratica non ha nessuna qualità e attira tutti i bononi... noiosa.
2) Zero fa venire la depressione solo a guardarlo... ok è molto sfigato (ma è bonone ricordiamocelo), ma star lì a lagnarsi non è che risolve le cose; poi il massimo dell'interazione con Yuuki è di trattarla come distributore automatico del sangue, ed è il personaggio migliore del trio figuriamoci gli altri.
3) Kaname è il classico bonone perfetto di molti shojo manga... ergo antipatico, insopportabile e poco originale.
Inoltre "la cattiva" finora vista, pur partendo da ottimi presupposti fa un fine davvero deludente e scialba...
Ci sono manga (e anche shojo) migliori; penso che il successo sia dovuto all'ambientazione vampiresca (molto di moda al momento) e agli splendidi disegni, ma tolto questo non c'è nulla.
Nel collegio Cross ci sono due classi ben distinte di studenti: la "day class", frequentata da comuni ragazzi,e la "night class", frequentata invece da un gruppo di vampiri bellissimi.
Tutto inizia quando Yuki viene salvata da Kaname Kuran, perchè stava per essere attaccata da un vampiro. Yuki non ricorda nulla del suo passato, ma il misterioso e affascinante Kaname, capo della night class ne sa molto di più di quel che sembra...
Divisa tra l'amico Zero e l'amore per Kaname, riuscirà Yuki a svelare gli antichi segreti della stirpe dei vampiri e riportare a galla il suo passato?
Tutto inizia quando Yuki viene salvata da Kaname Kuran, perchè stava per essere attaccata da un vampiro. Yuki non ricorda nulla del suo passato, ma il misterioso e affascinante Kaname, capo della night class ne sa molto di più di quel che sembra...
Divisa tra l'amico Zero e l'amore per Kaname, riuscirà Yuki a svelare gli antichi segreti della stirpe dei vampiri e riportare a galla il suo passato?
Un manga davvero molto molto bello, con una trama coinvolgente e avvincente che riesce subito a incuriosire. I personaggi sono caratterizzati molto bene, è difficile non affezionarsi alla dolce ma nonostante tutto tenace Yuki e i disegni, poi, sono favolosi, decisamente molto curati. E' uno shoujo molto particolare ma a chi piacciono le storie horror dovrebbe piacere!!
La storia narra le vicende di un collegio, diviso in "Day Class" e Night Class". Perchè? Il motivo è semplicissimo... nella prima ci sono esseri umani che vanno a scuola di mattina, nell'altra ci vanno i vampiri e per ovvie motivazioni studiano di notte. Questo segrete è custodito dal direttore della scuola che lo protegge a tutti i costi, e dai suoi due figli adottivi: Yuuki e Zero. Entrambi hanno storie difficili, la prima presa in affidamento dal direttore dopo esser stata attaccata da un vampiro affamato; fu salvato dal capo della "Night Class" Kaname Kuran. Mentre Zero ha visto tutta la sua famiglia essere assassinata da una terribile vampira. Così nasce questa convivenza davvero strana.
Non voglio raccontarvi tutto anche perchè vi rovinerei molte cose... quindi lasciamo che la vostra passione vi assalga e leggete il manga tutto d'un fiato! A me ha davvero emozionato! E poi mi sono innamorata dei personaggi! La Hino è fantastica... Amo i suoi disegni! Sopratutto come disegna gli occhi!
Un saluto... e voto?? 10 ovvio!
Non voglio raccontarvi tutto anche perchè vi rovinerei molte cose... quindi lasciamo che la vostra passione vi assalga e leggete il manga tutto d'un fiato! A me ha davvero emozionato! E poi mi sono innamorata dei personaggi! La Hino è fantastica... Amo i suoi disegni! Sopratutto come disegna gli occhi!
Un saluto... e voto?? 10 ovvio!
Come sempre devo lodare al meglio il manga rispetto all'anime.
Infatti sebbene abbia letto solo il primo volume (gli altri sono introvabili =.=) sono rimasto ben sorpreso dallo stile di disegno di Matsuri-sensei.
Infatti non solo riesce a rendere un personaggio su carta più vero di quel che sembri, ma realizza degli occhi impressionanti, sembrano davvero piangere quando sono tristi i personaggi e sprizzano gioia quando questi sono felici e allegri, credo che l'autrice abbia del talento nel disegno eccezionale.
Naturalmente non posso giudicare oltre visto che ho letto solo il 1 volume del manga, però se devo essere sincero credo che sia un manga da comprare assolutamente (nonostante il prezzo sia molto alto)!
Infatti sebbene abbia letto solo il primo volume (gli altri sono introvabili =.=) sono rimasto ben sorpreso dallo stile di disegno di Matsuri-sensei.
Infatti non solo riesce a rendere un personaggio su carta più vero di quel che sembri, ma realizza degli occhi impressionanti, sembrano davvero piangere quando sono tristi i personaggi e sprizzano gioia quando questi sono felici e allegri, credo che l'autrice abbia del talento nel disegno eccezionale.
Naturalmente non posso giudicare oltre visto che ho letto solo il 1 volume del manga, però se devo essere sincero credo che sia un manga da comprare assolutamente (nonostante il prezzo sia molto alto)!
<b>Attenzione possibili spoiler</b>
Desidero alzare la media! E' inaccettabile che Vampire Knight/Guilty abbia una media così bassa anche se è ovvio che certi capolavori siano compresi solo da alcuni prescelti restando celati e dincompresi al restante "resto del mondo". Ora pur non essendo brava nel spiegarmi ci proverò tentando di spiegare quel che penso. Innanzitutto io amo assolutamente il tratto, dolce e caratterizzato da occhi grandi e molto espressivi! Elegante e leggero... quasi fosse appena accennato, leggero leggero come una brezza di primavera od una nuvola passeggera... un cielo azzurrino. Io leggerei Vampire Knight per ore solo per guardare un solo personaggio alla volta! La trama è molto intrigante e ti conquista subito anche se forse si capisce meglio nell'anime. Sinceramente ho sempre amato i vampiri ma questo manga supera di gran lunga tutti i miei sogni! Mi attirano tantissimo le frasi ambigue che possono significare tutto e nulla... le frasi che parlano di sentimenti celati e nascosti eppure insopprimibili. Adoro la tristezza e la malinconia che avvolge perennemente i personaggi come un'aura di luce e oscurità ma anche la incredibile allegria che a volte sa scaturire... diciamo che con questo manga basta una parola di un personaggio per farmi emozionare.
Le mie reazioni sono imprevedibili -_-" un momento prima felice e un momento dopo triste od arrabbiata... o viceversa ^^!
Ci sono molti retroscena stupendi ma assai nascosti... ad esempio il rapporto tra Ichiru e Shizuka o Ichiru e Zero. Ammetto che sono rimasta alquanto traumatizzata dal finale dell'anime in cui speravo con tutto il cuore che Yuki scegliesse Zero ma l'incapacità di quest'ultimo nel dichiarare i suoi sentimenti è ancor più traumatizzante. La stupidità di Yuki nel capire ciò che, anche la persona più stupida capirebbe che è ovvio, è troppo traumatizzante! I personaggi sono tutti molto originali e hanno un loro ruolo nella storia... li adoro tutti ^^.
Anche se all'inizio può non sembrare è un manga molto accattivante e pieno di sorprese. Anche se il tema centrale è l'amore di certo non comanda gli altri temi che a loro piacimento si insinuano e si confondono con esso. Caspita non so cosa aggiungere. Consiglio a tutti di prenderlo percé non è assolutamente sprecato.
Io naturalmente preferisco Zero^^!
Desidero alzare la media! E' inaccettabile che Vampire Knight/Guilty abbia una media così bassa anche se è ovvio che certi capolavori siano compresi solo da alcuni prescelti restando celati e dincompresi al restante "resto del mondo". Ora pur non essendo brava nel spiegarmi ci proverò tentando di spiegare quel che penso. Innanzitutto io amo assolutamente il tratto, dolce e caratterizzato da occhi grandi e molto espressivi! Elegante e leggero... quasi fosse appena accennato, leggero leggero come una brezza di primavera od una nuvola passeggera... un cielo azzurrino. Io leggerei Vampire Knight per ore solo per guardare un solo personaggio alla volta! La trama è molto intrigante e ti conquista subito anche se forse si capisce meglio nell'anime. Sinceramente ho sempre amato i vampiri ma questo manga supera di gran lunga tutti i miei sogni! Mi attirano tantissimo le frasi ambigue che possono significare tutto e nulla... le frasi che parlano di sentimenti celati e nascosti eppure insopprimibili. Adoro la tristezza e la malinconia che avvolge perennemente i personaggi come un'aura di luce e oscurità ma anche la incredibile allegria che a volte sa scaturire... diciamo che con questo manga basta una parola di un personaggio per farmi emozionare.
Le mie reazioni sono imprevedibili -_-" un momento prima felice e un momento dopo triste od arrabbiata... o viceversa ^^!
Ci sono molti retroscena stupendi ma assai nascosti... ad esempio il rapporto tra Ichiru e Shizuka o Ichiru e Zero. Ammetto che sono rimasta alquanto traumatizzata dal finale dell'anime in cui speravo con tutto il cuore che Yuki scegliesse Zero ma l'incapacità di quest'ultimo nel dichiarare i suoi sentimenti è ancor più traumatizzante. La stupidità di Yuki nel capire ciò che, anche la persona più stupida capirebbe che è ovvio, è troppo traumatizzante! I personaggi sono tutti molto originali e hanno un loro ruolo nella storia... li adoro tutti ^^.
Anche se all'inizio può non sembrare è un manga molto accattivante e pieno di sorprese. Anche se il tema centrale è l'amore di certo non comanda gli altri temi che a loro piacimento si insinuano e si confondono con esso. Caspita non so cosa aggiungere. Consiglio a tutti di prenderlo percé non è assolutamente sprecato.
Io naturalmente preferisco Zero^^!
Difficile dargli un voto... la sufficienza di certo c'è l'ha: i disegni di Matsuri Hino-sensei sono carini, la versione italiana è un po' 'patch-ata' ma la cosa che mi lascia un po' perplessa è la trama. In Italia è un po' difficile seguirlo visto che esce in maniera discontinua; ammetto che i primi 2 volumi li ho comprati ristampa perché all'inizio l'avevo ignorata come serie ma tutti parlavano di Vampire Knight e quindi... Se li leggi tutti d'un fiato forse non risenti troppo della trama dispersiva che a mio avviso si perde un po' (mi sono rovinata il finale con le scan in inglese e ora mi risulta un po' difficile leggerlo). Vampire Knight è il tipico manga carino, ben fatto e dalla trama intrigante, di quelli che leggi il volume tutto d'un fiato ma ci pensi due volte prima di rileggerli tutti insieme, ti può capitare di leggere due volte l'ultimo volume comprato perché è sul comodino ma sinceramente nonostante le pause tra un volume e l'altro non mi è mai passato per la testa di ri-leggere per rinfrescarmi la trama. Insomma carino ma sinceramente vi conviene aspettare che escano tutti e comprarvi le ristampe delle ristampe o così a lungo andare iniziate un po' a stufarvi. :P Generalmente 7.
E' un bellissimo manga, bei disegni, a parte forse le bocche che sono troppo allungate (e, sinceramente, a me piacciono di più i disegni dell'anime, ma lasciamo stare), bella trama... eh già, la trama.
Io non sono una patita di storie di vampiri, che dire, non mi hanno mai attirata... ma devo dire che Vampire Knight è davvero un manga che mi ha attirata molto... <b>bellissimo</b>!
Spero che continui bene... e che non mi deluda nel finale... anche perché sinceramente non mi va proprio giù il fatto che Yuki si metta con Kaname, che non sopporto. Meglio con Zero... anzi <u>deve</u> andare così!
In conclusione, è un manga che vale davvero la pena di leggere e comprare. Consigliatissimo!
Io non sono una patita di storie di vampiri, che dire, non mi hanno mai attirata... ma devo dire che Vampire Knight è davvero un manga che mi ha attirata molto... <b>bellissimo</b>!
Spero che continui bene... e che non mi deluda nel finale... anche perché sinceramente non mi va proprio giù il fatto che Yuki si metta con Kaname, che non sopporto. Meglio con Zero... anzi <u>deve</u> andare così!
In conclusione, è un manga che vale davvero la pena di leggere e comprare. Consigliatissimo!
Ho sempre cercato dei bei manga sui vampiri che avessero una trama decente e dei disegni belli e questo è uno di quelli.
Sono appunto i disegni che mi hanno attirata che, al contrario dell'anime, sono ben fatti e mai troppo marcati. Eleganti e belli al punto giusto.
La storia devo dire che mi ha impressionato, anche se il segreto di Zero non era proprio un segreto (lo si poteva capire). Più che altro è che dai primi numeri, dove la storia era abbastanza facile da seguire, nei numeri successivi ci troviamo in un mondo molto difficile in cui destreggiarsi e la storia si sta evolvendo in un modo decisamente veloce e difficile. Una cosa positiva, comunque.
Speriamo continui così!
Sono appunto i disegni che mi hanno attirata che, al contrario dell'anime, sono ben fatti e mai troppo marcati. Eleganti e belli al punto giusto.
La storia devo dire che mi ha impressionato, anche se il segreto di Zero non era proprio un segreto (lo si poteva capire). Più che altro è che dai primi numeri, dove la storia era abbastanza facile da seguire, nei numeri successivi ci troviamo in un mondo molto difficile in cui destreggiarsi e la storia si sta evolvendo in un modo decisamente veloce e difficile. Una cosa positiva, comunque.
Speriamo continui così!
Abbastanza carino ma niente di che, mi aspettavo qualcosa di meglio. I personaggi sono curati ma forse un po' stereotipati e la grafica è buona ma in alcuni tratti la narrazione è lenta. La storia si riduce ad un triangolo amoroso tra la protagonista, con una caratterizzazione un po' piatta, e due vampiri, uno bellissimo e nobile e l'altro ugualmente affascinante ma restio a definirsi ed accettarsi come vampiro; forse il personaggio più interessante è proprio quest'ultimo, Zero. In definitiva uno shoujo piacevole ma non esaltante come immaginavo.
In Italia sono usciti solo 6 numeri, ma ho già letto quelli in inglese e devo dire che se stavo per abbandonare questa pubblicazione adesso ho cambiato idea. Si', i disegni sono belli, non originalissimi, ma piacevoli, è la storia che ad un certo punto sembra rallentare, ma poi... ecco che si riprende. Sto aspettando con ansia il 7 o l'8. Per chi non l'avesse ancora preso, lo consiglio, anche se sovverte tutte le credenze sui vampiri che conosciamo. Forse comincia dove altri si sono fermati, diciamo che reinventa le regole e per questo mi piace... esplora la questione da un altro punto di vista. Ok, un po' adolescenziale, ma molto accattivante. Naturalmente io tifavo per Kaname, ma dopo che ho letto che (mi censuro da sola) non lo so più... forse tifo ancora per lui, sotto sotto... hihi! Leggetelo!
Buone le ambientazioni, bei disegni e le caratteristiche dei personaggi sono azzeccate nel contesto. Vampire Knight si può definire un manga dai mille volti poiché l'amore, le parentele e i segreti che si scoprono via via ti sorprendono. Risvolti interessanti e tanta azione, non si può definire il solito manga horror e romance, ma al contrario la si può chiamare una novità che potrebbe influenzare le altre generazioni di questo genere dato il successo riscontrato.
capisco che questo manga di primo acchito possa dare l'impressione del solito shoujo smielato ma vi assicuro che andando avanti nella storia incontrete moltissime sorprese... spinta dalla curiosità e dalla troppa attesa ho cercato su internet e vi assicuro che, se l'amore come è ovvio è il tema centrale, non la fa da assoluto padrone, anzi... la psiche dei protagonisti va sempre più delineandosi e confondendosi ancora...
trovo il disegno anche se poco diversificato (i visi e i corpi sono tutti dello stesso stampo) di impatto ottimo per la storia... e poi dicendola tutta, essendo una ragazza cedo anch'io al fascino di zero ^^...
sicuramente più diretto a un pubblico femminile, ma non per questo necessariamente snobbabile...
trovo il disegno anche se poco diversificato (i visi e i corpi sono tutti dello stesso stampo) di impatto ottimo per la storia... e poi dicendola tutta, essendo una ragazza cedo anch'io al fascino di zero ^^...
sicuramente più diretto a un pubblico femminile, ma non per questo necessariamente snobbabile...
Scrivo una recensione buona non solo per alzare un po' la media dei voti, ma anche perchè questo è uno dei manga più belli che abbia mai letto in assoluto.
La protagonista, Yuki, effettivamente è un po' lo stereotipo delle raggazze degli shoujo, anche se andando avanti il suo carattere diventa più definito. Zero è il personaggio che mi piace di più; oltre a essere bello oltre ogni limite (ma anche Kaname a dir il vero :p) è così tormentato, diviso tra la sua natura da vampiro e da umano, che in alcuni punti mi ha fatto venir da piangere.
Kaname non sbaglia niente (XD), in viso è molto simile a Zero... ma fa battere il cuore!
Tutti i personaggi della Night Class sono ben definiti, Takuma Ichijo è veramente simpatico ^^
La storia è intricata, in certi punti ho dovuto rileggere qualche parte per capire meglio, ma nel complesso è abbastanza scorrevole.
In Italia sono usciti 5 volumi (e per miracolo che sono usciti, in alcuni momenti avevo perso la speranza che andassero avanti T__T) ma su internet ho letto gli altri 3, più qualche capitolo del numero 9.
In complesso do un bel 8 pieno pieno, sia per la trama, che per i disegni.
La protagonista, Yuki, effettivamente è un po' lo stereotipo delle raggazze degli shoujo, anche se andando avanti il suo carattere diventa più definito. Zero è il personaggio che mi piace di più; oltre a essere bello oltre ogni limite (ma anche Kaname a dir il vero :p) è così tormentato, diviso tra la sua natura da vampiro e da umano, che in alcuni punti mi ha fatto venir da piangere.
Kaname non sbaglia niente (XD), in viso è molto simile a Zero... ma fa battere il cuore!
Tutti i personaggi della Night Class sono ben definiti, Takuma Ichijo è veramente simpatico ^^
La storia è intricata, in certi punti ho dovuto rileggere qualche parte per capire meglio, ma nel complesso è abbastanza scorrevole.
In Italia sono usciti 5 volumi (e per miracolo che sono usciti, in alcuni momenti avevo perso la speranza che andassero avanti T__T) ma su internet ho letto gli altri 3, più qualche capitolo del numero 9.
In complesso do un bel 8 pieno pieno, sia per la trama, che per i disegni.
Affascinata dai vampiri, misteri e atmosfere cupe, l'ho acquistato senza pensarci due volte. Ammetto che all'inizio la storia mi prese abbastanza sopratutto per il personaggio di Kaname, piuttosto interessante. Ma ben presto il mio interesse sparì sia per la storia che per i personaggi: la protagonista è diventata un oggetto da contendere tra i due ragazzi, Zero è lo sfigato di turno e Kaname l'infallibile uomo che non sbaglia mai un colpo. Più la storia prosegue e più diventa squallida da seguire! Tuttavia l'edizione non merita assolutamente quel prezzo (5,50) e se ho preso tutti i numeri usciti fin'ora e solo perchè non mi piace interrompere le serie a metà, probabilmente con questo lo farò presto dato che un nuovo numero esce non si sa quanto!
Un punto a favore sono forse i disegni che piaceranno sicuramente agli amanti del genere shoujo... alla fine do la sufficenza perchè i primi albi mi presero davvero tanto.
E' un vero peccato perchè puntavo molto su questo titolo.
Un punto a favore sono forse i disegni che piaceranno sicuramente agli amanti del genere shoujo... alla fine do la sufficenza perchè i primi albi mi presero davvero tanto.
E' un vero peccato perchè puntavo molto su questo titolo.
Non sono una grandissima fan di vampiri e affini, ma ho voluto concedere una possibilità a questo manga anche a causa delle ottime recensioni che leggevo sparse per il web.
Il risultato sono stati 5 euro buttati al vento e una mezz'oretta di noia, noia, noia.
I disegni privi di qualsiasi originalità, mi hanno disgustato fin da subito sopratutto a causa di quegli occhioni eccessivamente enormi e tavole poco chiare e troppo confusionarie.
Non ne parliamo della storia... perde colpi da tutte le parti e riesce ad entusiasmarti e sorprenderti quasi quanto ci riuscirebbe un manuale sull'idraulica. Colpi di scena alla beautiful però non mancano, questo lo devo ammettere...
Comunque in definitiva se cercate il solito shojo smielato dove la protagonista, nonostante non abbia nessuna qualità, fa cadere ai suoi piedi tutti i bellocci della scuola, Vampire Knight fa al caso vostro, ma se ci tenete alla qualità e non volete buttar via soldi evitate questo titolo più della peste.
Il risultato sono stati 5 euro buttati al vento e una mezz'oretta di noia, noia, noia.
I disegni privi di qualsiasi originalità, mi hanno disgustato fin da subito sopratutto a causa di quegli occhioni eccessivamente enormi e tavole poco chiare e troppo confusionarie.
Non ne parliamo della storia... perde colpi da tutte le parti e riesce ad entusiasmarti e sorprenderti quasi quanto ci riuscirebbe un manuale sull'idraulica. Colpi di scena alla beautiful però non mancano, questo lo devo ammettere...
Comunque in definitiva se cercate il solito shojo smielato dove la protagonista, nonostante non abbia nessuna qualità, fa cadere ai suoi piedi tutti i bellocci della scuola, Vampire Knight fa al caso vostro, ma se ci tenete alla qualità e non volete buttar via soldi evitate questo titolo più della peste.