Recentemente l'Agenzia per gli Affari Culturali del governo giapponese, parte del Ministero dell'Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia, ha annunciato l'intenzione di voler istituire un'archivio storico nazionale dedicato ad anime e manga.
Tale argomento è stato oggetto di un incontro, avvenuto lo scorso 30 settembre, tra i membri dell'agenzia e il regista Hideaki Anno (Neon Genesis Evangelion, Nadia - Il mistero della pietra azzurra) e la mangaka Machiko Satonaka (Cleopatra L'ultimo faraone).
L'obbiettivo primario dell'iniziativa è ovviamente la preservazione storica dell'eredità materiale dell'industria: più precisamente si fa riferimento ai genga, ovvero gli schizzi preparatori e le illustrazioni originali di manga e anime, e i rodovetri in cellulosa di quest'ultimi.
Tutto ciò nasce dalla presa di coscienza da parte del ministero di come gli anime e i manga rappresentino un riflesso significativo dei valori sociali contemporanei del Giappone, oltre a essere l'esportazione culturale più importante della nazione.
Sfortunatamente un tale riconoscimento del loro valore tra l'opinione pubblica è un fatto relativamente recente e ciò ha portato all'irrimediabile perdita di quasi mezzo secolo di reperti: per esempio sono innumerevoli le storie di studi di animazione che durante gli anni '80 riempivano interi camion di rodovetri da portare in discarica, poiché una volta girate e mandati in onda le serie animate, questi erano considerati alla stregua di rifiuti industriali.
Per la realizzazione di un progetto di tale portata sarà necessario un lungo periodo di ricerca oltre che all'intervento diretto dell'Agenzia per gli Affari Culturali, la quale dovrà mediare per l'acquisizione dei reperti conservate negli archivi aziendali della case editrici e degli studi d'animazione, oltre che ad eventuali collezionisti privati.
Non è ancora stato deciso un sito per l'archivio, ma è stata presentata come una concreta possibilità l'aggiunta di una sezione apposita presso il già esistente Archivio cinematografico nazionale di Sagamihara.
Sempre secondo l'agenzia per gli Affari Culturali l'archivio non avrà come unico compito la preservazione e catalogazione dei reperti, ma anche il loro utilizzo per divulgare la comprensione e l'interesse per anime e manga, in coordinamento con altre istituzioni sia in Giappone che all'estero.
Fonte consultata:
Sora News 24
Questa fa male, grandissimo peccato anche perchè gli appassionati sono alla ricerca dei rodovetri che si utilizzavano all'epoca . Anche a me piacerebbe tanto averne qualcuno in collezione!
Bhe comunque meglio tardi che mai, è un bene che vengano preservate queste cose.
E si di appassionati che li andavano a recuperare proprio nella spazzatura.
Ora i prezzi sono altissimi e i posti dove comprarli sempre meno, funziona di più lo scambio tra collezionisti
Considera che la NASA riciclava i nastri delle registrazioni, per cui centinaia di ore di comunicazioni di eventi storici sono andati perduti per sempre.
E la BBC ha riciclato moltissimi dei nastri delle prime stagioni dell'edizione storica di Doctor Who delle quali esistono solo pochi episodi tratti da registrazioni amatoriali dell'epoca - sarei curioso di sapere come facevano visto che i VCR non erano disponibili per il grande pubblico: cinepresa con registrazione audio per inquadrare il televisore?
Probabile.
Tornando all'articolo dove pensano però di fare un simile archivio? Perchè sarebbe immenso. Pensando solo alle dimensioni del museo del manga a Kyoto, se poi ci aggiungi anche il materiale sugli anime...
Come preserviamo dipinti, sculture e tantissime altre opere del passato, così bisognerebbe prendersi cura di quelle moderne, soprattutto quelle digitali.
Speriamo che la stessa cosa accada anche al mondo videoludico.
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