Probabilmente molti di voi ci avranno fatto caso, ma ultimamente nelle fiere di fumetto (ed anche online) capita sempre più spesso di vedere light novel scritti da italiani: fino a qualche tempo fa era impensabile, ma oggi è una realtà in crescita ed il nostro Italian Indie Comics Award non ha voluto ignorarla. Ecco quindi a voi la prima news dell' IICA dedicata ad una light novel autoprodotta. Partiamo con Medusa Flames, di Luca 'Mega-Ne' Donnarumma (storia) e Rossana Zhan (illustrazioni).
Mega-Ne, nome d'arte di Luca Donnarumma, nasce come illustratore specializzato principalmente sul disegno in stile giapponese, e soprattutto in ragazze “moe”, per i primi sei anni come autodidatta, in seguito segue corsi dell’Accademia Europea di Manga e segue diversi stage con insegnati Giapponesi di cui uno presso la Yoyogi Animation Gakuin di Tokyo. Inizialmente si concentra sulla illustrazione e quindi lavora a commissioni, per privati e aziende, con il passare del tempo consolida le sue conoscenze e segue, per qualche tempo, come insegnante, i corsi introduttivi dell’Accademia Europea di Manga. In un secondo momento contatta Roxy e decide di creare la prima light novel italiana stampata su carta, Medusa Flames. Negli ultimi tempi sta lavorando anche a Itansha e Itasha (moto e auto ridipinte a tema anime/manga) dopo aver corso nel torneo supertwins con la sua ducati 999 con una veste del tutto in stile giapponese. Collabora da tempo con diverse realtà connesse al disegno giapponese, ed al Giappone in generale, ed ha aperto da poco più di un anno il proprio canale Youtube MEMO.live, dedicato a tutorial per il disegno manga in digitale e live sketching fatti in collaborazione con Ilaria Gelli. Attualmente è impegnato nella realizzazione di in una misteriosa opera a fumetti interamente a colori in collaborazione con una scrittrice italiana di cui non ha ancora voluto divulgare l'identità.
Roxy, nome d'arte di Rossana Zhan, è un'illustratrice e fumettista japstyle di origini cinesi. Nata e cresciuta qui in Italia attualmente abita vicino a Venezia, dove frequenta l'Università Ca'Foscari. Inizia ad avvicinarsi al mondo del disegno durante il periodo delle superiori, guardando anime trasmessi in TV come Tokyo Mewmew, Mermaid Melody, Card Captor Sakura e tanti altri, per poi avvicinandosi al disegno in stile manga seguendo soprattutto i manga di Arina Tanemura. Durante gli ultimi anni delle superiori sviluppa uno stile più legato al disegno digitale ispirandosi a vari illustratori giapponesi, ma senza prendere nessuno come unico punto di riferimento.
Successivamente conosce Luca attraverso un gruppo su Facebook che aveva aperto per incontrare altri appassionati di disegno come lei, ovvero Mangaka per passione, ed entusiasta del suo progetto accetta subito di fare le illustrazioni per Medusa Flames, di cui ha apprezzato la storia fin dal primo capitolo.
Roxy, nome d'arte di Rossana Zhan, è un'illustratrice e fumettista japstyle di origini cinesi. Nata e cresciuta qui in Italia attualmente abita vicino a Venezia, dove frequenta l'Università Ca'Foscari. Inizia ad avvicinarsi al mondo del disegno durante il periodo delle superiori, guardando anime trasmessi in TV come Tokyo Mewmew, Mermaid Melody, Card Captor Sakura e tanti altri, per poi avvicinandosi al disegno in stile manga seguendo soprattutto i manga di Arina Tanemura. Durante gli ultimi anni delle superiori sviluppa uno stile più legato al disegno digitale ispirandosi a vari illustratori giapponesi, ma senza prendere nessuno come unico punto di riferimento.
Successivamente conosce Luca attraverso un gruppo su Facebook che aveva aperto per incontrare altri appassionati di disegno come lei, ovvero Mangaka per passione, ed entusiasta del suo progetto accetta subito di fare le illustrazioni per Medusa Flames, di cui ha apprezzato la storia fin dal primo capitolo.
Ecco la trama dell’opera:
Elisa è una Esper, ma non è molto felice di esserlo, anzi, non lo è proprio per nulla! Voleva una vita come tutti gli altri invece si ritrova costretta a frequentare un istituto segreto sotto i giardini di Porta Venezia a Milano. Una vera e propria città sotterranea nella quale vivono i ragazzi Esper e dove imparano a controllare le loro abilità nel periodo delle superiori. La storia inizia al primo giorno di scuola della prima superiore, dove Elisa inizialmente prova a non farsi notare troppo, senza però troppo successo visto che in un secondo momento i suoi poteri risulteranno più speciali di quello che già sono trasformando completamente la sua vita. A scuola comunque incontrerà amici che come lei hanno abilità speciali e proverà a costruirsi faticosamente un'adolescenza normale, ma l’ombra di qualcosa di oscuro e minaccioso si sta avvicinando al suo mondo...
La storia di questo romanzo illustrato nasce dal bisogno di Mega-Ne di raccontare della propria città, egli infatti abita a Rho un comune appena all’esterno di Milano, e di tirare fuori dal cappello un po' di storie che gli erano passate nella mente durante la sua vita quotidiana in periferia. Un connubio interessante che gli ha permesso di creare da una classica storia a leitmotiv scolastico qualcosa di più particolare e ricercato, incentrato fortemente sul territorio e sul raccontare lo sviluppo psicologico e sociale del personaggio principale, Elisa, secondo un punto di vista prettamente italiano.
Medusa Flames si fonda inoltre su un altro fondamento tutto particolare, ovvero la brillante sinergia tra i suoi due autori. La coppia infatti è basata su uno strano rapporto di amore-odio in cui i due autori quando son presenti assieme dal vivo non possono fare a meno di inaugurare una serie di siparietti e punzecchiature tipiche dei migliori dui comici giapponesi, come molti loro fan potranno testimoniare. La cosa naturalmente è puramente superficiale, i due sono in ottimi rapporti e si stimano reciprocamente, ma rende ben evidente quale sia l'origine dell'estro creativo dietro alla storia e ai dialoghi tra i personaggi, dando un taglio personale ed interessante a tutta la vicenda narrata incuriosendo ancora di più qualsiasi potenziale lettore.
Ecco quindi l'intervista:
Ciao ragazzi, è arrivato finalmente il momento dell'intervista, siete pronti?
Luca e Rossana: Sempre pronti! Io più pronto/a di lei/lui!
Qual’è il vostro maggiore riferimento artistico in campo light novel? Quali sono le vostre preferite?
Luca: Se devo parlare di disegni, sicuramente il mio illustratore preferito di light novel è Yuugen, illustratore di Outbreak Company, ma anche di altre light novel che purtroppo in Italia sono praticamente sconosciute. Mentre se dobbiamo parlare di Novel e Light Novel in quanto a storie, tra le mie preferite ci sono sicuramente Welcome to NHK e Toradora, per quanto abbia apprezzato parecchio anche le prime di Hidan no Aria, Shakugan no shana e Chrome Shelled Regios.
Rossana: Abec, ovvero illustratore di Sword Art Online: adoro il suo tratto e le sue tavole in scala di grigi, per non parlare di quelle a colori.
Con che stile preferite disegnare? Quali tecniche usate?
Luca: Preferisco disegnare in stile moe, se così possiamo chiamarlo. Mi piace molto disegnare ragazze che siano carine e attraenti e a volte, perché no, anche un po’ ecchi. (ogni tanto scado nell’hentai :P ) Per quanto adori lavorare a mano, mi sono specializzato nel digitale, un po’ per motivi legati al tempo, ma un po’ anche perché sono prodotti più facili da vendere nel mio lavoro; un disegno digitale è spendibile su tutti i fronti, uno manuale purtroppo ha dei limiti.
Rossana: Sicuramente in stile giapponese, e solitamente in digitale ma di recente ho riscoperto il piacere della carta e degli acquerelli.
Cosa significa per voi fare light novel? Che cosa differenzia per voi i light novel dai fumetti e da tutto il resto?
Luca: Quando cominciai a scrivere light novel pensai che fosse carino portare questo stile di letteratura in Italia, un po’ perché è un modo più facile per avvicinarsi alla letteratura in generale. Ho sempre pensato che in abbiamo tanti prodotti di letteratura per bambini e per adulti, ma la fascia dei ragazzi è un po’ carente di prodotti accattivanti e che siano un al passo con i tempi. La light novel per me vuole essere un modo per far avvicinare i ragazzi al mondo della lettura, poi, se le mie light novel le vogliono leggere anche gli adulti sono ben felice, ma sicuramente il pubblico per il quale le ho pensate è quello dei ragazzi. Anche perché il modo in cui sono scritte è appunto “light” molti dialoghi, tempo presente, narratore interno, è tutto studiato per essere altamente scorrevole e permettere al lettore di entrare nella storia fin da subito, la storia si legge molto velocemente, un volume si legge tranquillamente anche in un giorno. La light novel la posizionerei a metà strada tra il romanzo e il fumetto, hai il piacere della lettura con quasi la scorrevolezza di un fumetto.
Rossana: È una bella domanda, sicuramente è il portare in Italia un qualcosa di ancora non molto conosciuto. Le Light Novel a differenza dei fumetti, come tutti i libri, lascia molta più spazio all'immaginazione del lettore, ma nonostante ciò è scritto in una tecnica molto “Light” “leggera” che lo fa assomigliare ad un fumetto; inoltre sono peculiari perché vengono accompagnate da illustrazioni che cercano di rappresentare le scene più importanti di ogni capitolo. Si può dire quindi qualcosa che concilia il mondo dei fumetti e quello dei libri, una storia trasmessa attraverso la forza della parola e anche dai disegni.
Cosa che vi piace del vostro lavoro come scrittore/illustratore? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate ed una cosa che odiate del mondo dell’autoproduzione e del vostro lavoro.
Luca: Adoro poter raccontare storie e adoro potermi raccontare. All’interno delle mie storie, ma anche delle mie illustrazioni c’è tantissimo di me, ogni personaggio ha uno spicchio del mio carattere amplificato, tanto da riconoscermi in ognuno di loro. Ma anche all’interno delle illustrazioni che faccio penso di mettere tantissimo di me. Come non amare un lavoro che fai col cuore. Invece non sopporto la considerazione che ricevono i disegnatori in Italia, grazie a dio il vento sta cambiando, ma il mondo di chi vuole lavorare in questo campo non è facile! Trovare lavoro non è troppo difficile, c’è spesso gente che ti chiede di lavorare, il problema è che pochi sembrano essere intenzionati a pagarti. Pensano tutti che chi vive della propria passione possa tranquillamente non mangiare!
Io invece mangio una cifra.
Rossana: Mi piace riuscire a dare forma reale a ciò che la mia immaginazione crea attraverso le parole di Luca, e ancor più quando riesco a ricreare o superare l’immaginazione dei lettori. Ma forse proprio per la paura di non riuscire in questa impresa, delle volte trovo difficile riuscire a disegnare come vorrei le tavole. Ciò che amo dell’autoproduzione è sicuramente quel senso di nuovo e amatoriale che c'è in ogni lavoro, amo leggere opere in cui l'autore ha deciso di sperimentare e mettere tutto se stesso, e trovò sia questo il vero senso di fare arte: esprimere se stessi al massimo senza paure. È assolutamente bellissima la sensazione di creare qualcosa che era prima solo nella tua immaginazione. Che sia questo anche solo un disegno o un piccolo racconto, si è inconsapevoli di creare un piccolo mondo, un qualcosa che prima non aveva forma e che attraverso le tue abilità diventano qualcosa di concreto. Ecco quando penso a questo credo non vi sia nulla di negativo da dire, ma ovviamente nella realtà abbiamo anche qualcosa che si chiama denaro, e ha una forte influenza su tutto. L'unica pecca, se per così posso dire, è che l’autoproduzione è quasi una scommessa che l'autore fa con se stesso e i suoi lettori. Non vi sono garanzie di successo e ovviamente non si hanno grandi appoggi di nessun tipo da parte di case editrici. Perciò solitamente sta tutto nelle mani dei lettori. E in Italia, benché si abbiano così tante fantastiche opere autoprodotte, ho notato ancora una certa diffidenza nei lettori nell'acquisto di essi. Sicuramente c'è molto altro da dire ma non vorrei annoiarvi oltre ed inoltre mi scuso per la mia pessima capacità di espressione.
Luca: Quando cominciai a scrivere light novel pensai che fosse carino portare questo stile di letteratura in Italia, un po’ perché è un modo più facile per avvicinarsi alla letteratura in generale. Ho sempre pensato che in abbiamo tanti prodotti di letteratura per bambini e per adulti, ma la fascia dei ragazzi è un po’ carente di prodotti accattivanti e che siano un al passo con i tempi. La light novel per me vuole essere un modo per far avvicinare i ragazzi al mondo della lettura, poi, se le mie light novel le vogliono leggere anche gli adulti sono ben felice, ma sicuramente il pubblico per il quale le ho pensate è quello dei ragazzi. Anche perché il modo in cui sono scritte è appunto “light” molti dialoghi, tempo presente, narratore interno, è tutto studiato per essere altamente scorrevole e permettere al lettore di entrare nella storia fin da subito, la storia si legge molto velocemente, un volume si legge tranquillamente anche in un giorno. La light novel la posizionerei a metà strada tra il romanzo e il fumetto, hai il piacere della lettura con quasi la scorrevolezza di un fumetto.
Rossana: È una bella domanda, sicuramente è il portare in Italia un qualcosa di ancora non molto conosciuto. Le Light Novel a differenza dei fumetti, come tutti i libri, lascia molta più spazio all'immaginazione del lettore, ma nonostante ciò è scritto in una tecnica molto “Light” “leggera” che lo fa assomigliare ad un fumetto; inoltre sono peculiari perché vengono accompagnate da illustrazioni che cercano di rappresentare le scene più importanti di ogni capitolo. Si può dire quindi qualcosa che concilia il mondo dei fumetti e quello dei libri, una storia trasmessa attraverso la forza della parola e anche dai disegni.
Cosa che vi piace del vostro lavoro come scrittore/illustratore? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate ed una cosa che odiate del mondo dell’autoproduzione e del vostro lavoro.
Luca: Adoro poter raccontare storie e adoro potermi raccontare. All’interno delle mie storie, ma anche delle mie illustrazioni c’è tantissimo di me, ogni personaggio ha uno spicchio del mio carattere amplificato, tanto da riconoscermi in ognuno di loro. Ma anche all’interno delle illustrazioni che faccio penso di mettere tantissimo di me. Come non amare un lavoro che fai col cuore. Invece non sopporto la considerazione che ricevono i disegnatori in Italia, grazie a dio il vento sta cambiando, ma il mondo di chi vuole lavorare in questo campo non è facile! Trovare lavoro non è troppo difficile, c’è spesso gente che ti chiede di lavorare, il problema è che pochi sembrano essere intenzionati a pagarti. Pensano tutti che chi vive della propria passione possa tranquillamente non mangiare!
Io invece mangio una cifra.
Rossana: Mi piace riuscire a dare forma reale a ciò che la mia immaginazione crea attraverso le parole di Luca, e ancor più quando riesco a ricreare o superare l’immaginazione dei lettori. Ma forse proprio per la paura di non riuscire in questa impresa, delle volte trovo difficile riuscire a disegnare come vorrei le tavole. Ciò che amo dell’autoproduzione è sicuramente quel senso di nuovo e amatoriale che c'è in ogni lavoro, amo leggere opere in cui l'autore ha deciso di sperimentare e mettere tutto se stesso, e trovò sia questo il vero senso di fare arte: esprimere se stessi al massimo senza paure. È assolutamente bellissima la sensazione di creare qualcosa che era prima solo nella tua immaginazione. Che sia questo anche solo un disegno o un piccolo racconto, si è inconsapevoli di creare un piccolo mondo, un qualcosa che prima non aveva forma e che attraverso le tue abilità diventano qualcosa di concreto. Ecco quando penso a questo credo non vi sia nulla di negativo da dire, ma ovviamente nella realtà abbiamo anche qualcosa che si chiama denaro, e ha una forte influenza su tutto. L'unica pecca, se per così posso dire, è che l’autoproduzione è quasi una scommessa che l'autore fa con se stesso e i suoi lettori. Non vi sono garanzie di successo e ovviamente non si hanno grandi appoggi di nessun tipo da parte di case editrici. Perciò solitamente sta tutto nelle mani dei lettori. E in Italia, benché si abbiano così tante fantastiche opere autoprodotte, ho notato ancora una certa diffidenza nei lettori nell'acquisto di essi. Sicuramente c'è molto altro da dire ma non vorrei annoiarvi oltre ed inoltre mi scuso per la mia pessima capacità di espressione.
Com'è nata la vostra opera? Quali sono i vostri piani per essa?
Luca: Come ho anticipato a inizio intervista Medusa Flames nasce dalla mia voglia di raccontarmi ma anche dalla voglia di lavorare con Roxy che secondo me meritava la visibilità che ultimamente sta ottenendo! Ho voluto darle una mano a uscire un po’ dal suo guscio, in quanto giovanissima, e farsi conoscere! Oltre a voler parlare ai ragazzi, sono stato per anni educatore proprio della fascia d’età che voglio coprire con Medusa Flames e quindi sapevo che la mia esperienza avrebbe potuto dare un qualche messaggio agli adolescenti! In futuro Medusa Flames proseguirà, per quanto la mia vita ultimamente sia cambiata continuerà! E la troverete ancora in fiera, almeno ancora per altri due numeri!
Rossana: Come dicevo, l'opera è un'idea originale di Luca, perciò lascio a lui la parola su questo punto. Dal canto mio, voglio solo continuare a migliorarmi nei disegni, per stupire sempre di più i lettori.
Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?
Luca: L’ho scritta io… amo tutto, sicuramente amo i miei personaggi, perché da bravo egocentrico mi rispecchiano e quindi mi sento fico e mi sembra di essere io a vivere l’avventura! Dovrebbero votarla perché… non ne ho idea! :P Io voterei una storia se mi piacesse e se mi coinvolgesse! Credo che Medusa Flames lo faccia, non a tutti, come qualsiasi altra storia. Votateci perché ci stiamo impegnando tanto e perché grazie a questo stiamo crescendo entrambi!
Rossana: Ovviamente non avrei mai accettato di illustrare l'opera se non avessi amato sin dal primo istante il suo contenuto. Ciò che mi piace è come in Medusa Flames vedo quel miscuglio fra realtà e fantasia, davvero reso bene dalle parole di Luca, così equilibrato da assorbirmi completamente in quel mondo. Votarla perché? Beh perché, provare per credere, è davvero un'ottima opera...e non parlo solo perché sono l'illustratrice.
Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!
Luca: Ciao Pubblico… grazie che continuate a sostenermi e che venite a prendere i numeri nuovi di Medusa Flames quando escono, che mi scrivete e che ci dite i vostri punti di vista! Trovarmi a rispondere a questa intervista su Animeclick.it per me è come raggiungere un piccolo traguardo, se penso che dieci anni fa mi avvicinai a questo sito come neofita di anime e manga e adesso posso essere in qualche modo protagonista mi rende infinitamente felice! E sicuramente (cosa smancerosa) senza i miei sostenitori non ci sarei arrivato! Poi vabbé, anche una bella dose di figaggine da parte mia non guasta! :P
Rossana: Grazie a tutti per aver letto fin qui! Grazie per aver sopportato la mia pessima abilità discorsiva! Grazie a Luca che mi ha aperto un mondo grazie a Medusa Flames e grazie ai ragazzi di Animeclick per il loro fantastico lavoro.
Grazie anche per l'opportunità di essere qui, grazie davvero.
Grazie a voi ed un MEGA in bocca al lupo ad entrambi!
Luca: Ciao Pubblico… grazie che continuate a sostenermi e che venite a prendere i numeri nuovi di Medusa Flames quando escono, che mi scrivete e che ci dite i vostri punti di vista! Trovarmi a rispondere a questa intervista su Animeclick.it per me è come raggiungere un piccolo traguardo, se penso che dieci anni fa mi avvicinai a questo sito come neofita di anime e manga e adesso posso essere in qualche modo protagonista mi rende infinitamente felice! E sicuramente (cosa smancerosa) senza i miei sostenitori non ci sarei arrivato! Poi vabbé, anche una bella dose di figaggine da parte mia non guasta! :P
Rossana: Grazie a tutti per aver letto fin qui! Grazie per aver sopportato la mia pessima abilità discorsiva! Grazie a Luca che mi ha aperto un mondo grazie a Medusa Flames e grazie ai ragazzi di Animeclick per il loro fantastico lavoro.
Grazie anche per l'opportunità di essere qui, grazie davvero.
Grazie a voi ed un MEGA in bocca al lupo ad entrambi!
Link Utili:
Medusa Flames
Mega-Ne
Mega-Ne (Facebook)
Mega-Ne (Deviantart)
Roxy's Art (Facebook)
Roxy's Art (Deviantart)
Scheda di Animeclick
Concorrenti Precedenti:
Thinker Comics
Universal Stones
Truck You
Tutte le news sui partecipanti
Medusa Flames
Mega-Ne
Mega-Ne (Facebook)
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Roxy's Art (Facebook)
Roxy's Art (Deviantart)
Scheda di Animeclick
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Tutte le news sui partecipanti
Che cos'è l'IICA?
L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
Mi ricorda un po' Index/Railgun, mi piace molto anche la copertina alla J. S. Mitsuganae. Se ne avrò l'occasione lo leggerò volentieri.
Qui si critica in maniera costruttiva, non distruttiva come ho visto poco fa in giro... commenti come questo e come quelli che ho visto che hai postato anche su truckyu e scrollbound possono ferire gli artisti e non sono adatti a contesti come questo. Quindi fa' il favore: se sai criticare solo in questa maniera a questo punto non farlo proprio... altrimenti sforzati di criticare educatamente e in maniera costruttiva ricordando che dietro ogni opera c'è il duro lavoro di qualcuno che potrebbe rimanerci male.
Prendilo come un consiglio, perché se continui così quello che ora ti sto dicendo io in maniera pacata qualcuno presto o tardi te lo potrebbe dire alla bruta.
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Per quanto riguarda Medusa Flames... mi piace il tratto! L'anatomia mi sembra buona (poi non so disegnare, quindi qua lascio la parola ad altri artisti)
In bocca al lupo per questo progetto!
Personalmente ritengo che un disegno sia "sbagliato" quando si infrangono i canoni che si seguono. Uno stile più personale è sì difficile da sviluppare ma permette anche di evitare errori banali (perché quel problema di assi nella PRIMA illustrazione là in alto sono proprio degli erroracci banali).
Opere come queste, che escono una volta all'anno, crescono insieme all'autore, questi disegni sono i disegni del numero uno, Roxy era alle prime armi, ora, se vedete il numero due, sono tutti un'altra cosa.
Scusa eh ma se un lavoro ha errori ha errori, poi la si può giustificare in mille modi ma il lavoro così rimane e così è stato presentato in questo articolo e nel primo volume di MF
Ah sì?Bisogna essere un disegnatore per fare una critica inerente al disegno?Per caso mi puoi dire qualche opera pittorica di Sgarbi?Un piatto rinomato di Bastianich? Sai, non è necessario sapere fare una cosa per conoscerla, un dottore può perfettamente dirti se un'operazione è sbagliata eppure solo i chirurgi operano. Sull'università sì costa ( intanto la manga school è una delle scuole più costose, tanto per dire ) ma se vuoi fare una cosa l'istruzione è necessaria. Se tu vuoi fare il medico, l'avvocato etc. devi studiare e laurearti altrimenti non lavori, non vedo perchè la cosa non dovrebbe contare anche nel disegno. Immagino che tu non ti faresti mai operare da un dottore autodidatta vero?
@Abiper quanto non mi faccia impazzire, anzi forse al momento è uno di quelli che mi ha colpito di meno, non mi sembra che ci siano delle anatomie sbagliate... o forse sì? dove?
Guarda, solo contando le immagini poste in questa notizia la bambina ( l'ultimo disegno ) non ha praticamente il polso oltre ad avere le mani in una posizione innaturale, quando prova a fare i personaggi di tre quarti sfasa la posizione degli occhi ( che sono troppo distanziati ). E questo contando anche l'assenza totale degli sfondi.
Mi fa molto piacere però che tu l'abbia pensato.
Giustissimo. Peccato che lo stile manga non vuol dire smichiare le proporzioni a caso ma decidere deliberatamente dove e come deformare. Gli occhi devono essere grandi ed irrealistici va bene ma devono entrambi seguire lo stesso asse e tra loro avere la stessa grandezza. Fare un braccio fine non vuol dire dimenticarsi del polso etc.
@Megane
Ehi! Credo di non aver capito la domanda...
Cosa vi insegnano in questa scuola. Insomma, che vi insegnino a disegnare lo stile manga è chiaro ma come? Fate prima anatomia realistica con modelli dal vero etc. e poi vi insegnano la deformazione manga? Fate solo disegno o anche sceneneggiatura? Panneggio, colorazione ( con i retini principalmente ma anche i colori per le copertine immagino ) inchiostrazione, regia, prospettiva, insomma, cosa e come insegnano?
Giusto anche quello che dici tu, ma sinceramente nei disegni di Roxy non vedo occhi fuori asse o deformazioni a caso. Vabbé, magari manca un polso, ma dire che la ragazza ha bisogno di studiare e imparare solo per questo mi sembra esagerato. Parli di proporzioni sminchiate? Beh, in effetti nel manga si fa anche questo, altrimenti non esisterebbero i chibi o i deformed. Nella storia del manga é pieno di autori che usano proporzioni realistiche, ma é anche pienissimo di autori che non lo fanno. Prendiamo lo storico Osamu Tezuka, e il suo Astroboy o la principessa Sapphire. Ecco, i personaggi di quelle storie sono volutamente sproporzionati, ma non mi sembra che qualcuno abbia mai detto qualcosa del tipo "Tezuka ha bisogno di studiare" ecc. Ora qualcuno potrebbe dire: "eh sì, ma lui era il capostipite, i canoni nel fratempo son cambiati". Giusto. Ma chi impedisce alla gente di utilizzare lo stile deformed? In giappone é pieno di illustratori che disegnano con uno stile simile a quello di Roxy, e non é che non hanno studiato... Semplicemente hanno scelto di fare così. Magari non può piacerti come scelta di stile, ma da lì a dire che il tutto é sbagliato oggettivamente mi sembra un'esagerazione. Del resto, non é bello ciò che é bello, ma è bello ciò che piace! Bastava che dicessi "non mi piace" e andava tutto bene! XD
Giusto anche quello che dici tu, ma sinceramente nei disegni di Roxy non vedo occhi fuori asse o deformazioni a caso. Vabbé, magari manca un polso, ma dire che la ragazza ha bisogno di studiare e imparare solo per questo mi sembra esagerato.
Gli occhi sono fuori asse quando cerca di mettere il personaggio a tre quarti. No, non deve studiare solo per questo ( beh, gli occhi non allineati e diversi l'uno dall'altro è una cosa piuttosto grave ) ma anche per altre sproporzioni presenti nell'intera opera che non ho menzionato ( ho preso ad esempio unicamente le immagini postate qui ). C'è poi la totale assenza di sfondi, panneggio, ombre ( dei personaggi principalmente, quelle derivate non sono molto presenti nei manga quindi amen ) e soprattutto regia, non si va oltre il disegno frontale e laterale ( il tre quarti lo ha tentato però )
Beh, in effetti nel manga si fa anche questo, altrimenti non esisterebbero i chibi o i deformed.
Ma certo, ma queste sono deformazioni volute. Un Chibi deve avere la testa più grande del corpo altrimenti non avrebbe senso di esistere, esattamente come ad esempio un Paperino ha il culo grande e le gambe corte. Queste però sono ragazzine che, al di là dello stile manga, dovrebbero essere anatomicamente normali ( visto che l'autore non ha voluto fare una deformazione eccessiva come ad esempio Oda o le Clamp ) dunque gli umani devono avere tutte le proporzioni corrette. Posso accettare gambe e braccia più lunghe del normale per quanto riguarda le Clamp ( visto che il loro stile lo contempla ) ma non ad esempio in un disegno come questo.
Prendiamo lo storico Osamu Tezuka, e il suo Astroboy o la principessa Sapphire. Ecco, i personaggi di quelle storie sono volutamente sproporzionati, ma non mi sembra che qualcuno abbia mai detto qualcosa del tipo "Tezuka ha bisogno di studiare" ecc.
Certo che no, Tezuka ha scelto di disegnare in uno stile "Disney" ma appunto l'ha scelto e dunque le sproporzioni del caso sono accettabili. Astroboy una volta scelto il design rimaneva coerente nelle sue proporzioni. Non gli si allungano le braccia a caso quando deve prendere qualcosa perchè l'autore non sapeva le proporzioni ( che lui stesso aveva dato al personaggio ), gli occhi sono della stessa dimensione, i personaggi sono diversificati ( persino con Atom e sua sorella che erano simili si capisce benissimo chi è chi ), ci sono pure dei disegni in prospettiva che funzionano benissimo e anche piuttosto in avanti nei tempi. E tutto questo perchè? Perchè l'autore ha studiato, ha imparato prima a disegnare un'anatomia realistica e corretta e poi per ottenere uno stile proprio, andando a guardare altri autori ed aprendosi al mondo. Purtroppo, per l'industria fumettistica giapponese in generale, nessuno ( giusto Nihei e la Ikeda mi vengono in mente ) ha fatto lo stesso percorso del "fondatore dei manga" ovvero imparare bene il disegno ma soprattutto aprirsi al mondo. No, oggi Tezuka è il modello giapponese ma come?Semplicemente copiando a menadito il suo stile, non replicando il suo percorso di studi, la sua umiltà nel rendersi conto che rimanendo chiusi ai confini giapponesi non si va avanti e difatti oggi vi è una stagnazione nel mercato manga che la metà basta.
chi impedisce alla gente di utilizzare lo stile deformed? In giappone é pieno di illustratori che disegnano con uno stile simile a quello di Roxy, e non é che non hanno studiato...
Non è lo stile deformed il problema, il problema è quando la deformazione avviene perchè non si sa disegnare. E fidati che comunque i mangaka che hanno studiato si contano sulle dita di una mano. Fortunatamente a noi non arriva la gran parte della merda che viene pubblicata, ma anche tra chi arriva in Italia ci sono delle perle mica da ridere. Questo per menzionare solo i più scandalosi, se dobbiamo andare a scandagliare tutta la produzione ben pochi si dimostrerebbero disegnatori come si deve, più che alto perchè la sproporzione ( non voluta ) è solo la punta dell'Iceberg.
@Megane.
Guarda, ho chiesto a te semplicemente perchè l'hai frequentata. I siti possono spiegare relativamente cosa si fa, nulla è come una testimonianza diretta. Che si faccia una sintetizzazione l'ho capito ma sarei interessata al come e con quale criterio. Se vuoi fare una conversazione privata mandami pure un messaggio sul profilo ma penso che queste informazioni interessino molto a tanti utenti.
A parte tutto quanto, c'è una cosa che vedo che continui a sbagliare. Non guardi mai i link utili, ma solo le immagini scelte dell'articolo. Se in questo caso avessi dato un'occhiata ai numerosi link messi in fondo infatti avresti scoperto che Roxy e Megane disegnano decisamente meglio rispetto a questo loro primo volumetto (e visto che il concorso prevede l'iscrizione di una serie e non di un volume non potevano mica iscrivere solo Medusa Flames due.. o il tre^^). Se quindi parli dei disegni di quest'opera puoi dire che quello che vuoi (sempre in termini non offensivi ovviamente), ma se parli degli autori in generale con osservazioni come "prima inizi ad imparare a disegnare, POI potrà fare lo stile che preferisce" dovresti minimo documentarti un po' prima di farlo
Aggiungo inoltre che quasi tutte le opere finora presentate sono liberamente fruibili online nelle rispettive pagine degli autori (nelle prossime notizie cerchiamo di renderlo più evidente) per cui se vuoi dare un'occhiata più approfondita anche a quelle, sei la benvenuta Non penso che cambierà il tuo odio verso lo stile manga, ma almeno avrai una visione più completa di opere ed autori.
Oh ma lo faccio, semplicemente è più semplice fare la critica alle immagini poste nell'articolo invece che fare riferimenti ad immagini che uno se vuole vedere deve andare a cercare.
Se in questo caso avessi dato un'occhiata ai numerosi link messi in fondo infatti avresti scoperto che Roxy e Megane disegnano decisamente meglio rispetto a questo loro primo volumetto (e visto che il concorso prevede l'iscrizione di una serie e non di un volume non potevano mica iscrivere solo Medusa Flames due.. o il tre^^)
Meglio sì, ma li stessi errori rimangono e questo perchè non c'è una capacità disegnativa acquisita di base.
ma se parli degli autori in generale con osservazioni come "prima inizi ad imparare a disegnare, POI potrà fare lo stile che preferisce" dovresti minimo documentarti un po' prima di farlo
Oh ma per quello mi basta vedere i disegni per vedere che non c'è uno studio in merito ad anatomia, prospettiva etc. Se uno non sa fare un tre quarti senza sballare gli occhi o non disegna i polsi è palese che manchi una base, ed è ancora più evidente che si è imparato a disegnare seguendo uno stile, non creandoselo dopo aver imparato a disegnare correttamente.
on penso che cambierà il tuo odio verso lo stile manga, ma almeno avrai una visione più completa di opere ed autori.
Allora, chiariamo una volta per tutte. Io non odio lo stile manga. Odio chi disegna in stile manga senza sapere disegnare. Lo stile è una cosa il disegno è un'altra e purtroppo il 90% di coloro che disegnano lo stile manga non si rendono conto che questo deve essere fatto solo dopo aver imparato a disegnare correttamente . Tutti i migliori mangaka hanno una padronanza dell'anatomia eccellente Ikeda, Arakawa ( questa è proprio di un livello superiore ), Kishimoto ( ok andando avanti il manga fa schifo ma il disegno è buono ) lo stesso Tezuka che ha fatto disegni tutt'altro che realistici sapeva disegnare in modo corretto e realistico e si vede pure dai suoi disegni deformati che, nella loro deformazione erano anatomicamente impeccabili. Che poi i manga ( quasi tutti ) abbiano problemi strutturali legati ad una stagnazione dello stile questo è un altro di scorso ma prima di inoltrarsi in questo è bene che almeno l'anatomia di base ci sia.
Purtroppo molti che vogliono disegnare in tecnica orientale non comprendono che bisogna modificare la propria percezione della realtà, limitandosi ad usare come base gli elementi preconfezionati che vedono nei manga.
"Ah sì?Bisogna essere un disegnatore per fare una critica inerente al disegno?Per caso mi puoi dire qualche opera pittorica di Sgarbi?Un piatto rinomato di Bastianich? Sai, non è necessario sapere fare una cosa per conoscerla, un dottore può perfettamente dirti se un'operazione è sbagliata eppure solo i chirurgi operano. Sull'università sì costa ( intanto la manga school è una delle scuole più costose, tanto per dire ) ma se vuoi fare una cosa l'istruzione è necessaria. Se tu vuoi fare il medico, l'avvocato etc. devi studiare e laurearti altrimenti non lavori, non vedo perchè la cosa non dovrebbe contare anche nel disegno. Immagino che tu non ti faresti mai operare da un dottore autodidatta vero?"
Posta in questo modo è un'affermazione sciocca, perdonami.
Il mondo del fumetto è pieno di disegnatori famosi che hanno compiuto un percorso autodidatta.
Uscendo dal mondo nipponico, a memoria ti posso citare:
Arthur Adams
Alan Davis
Il nostro Claudio Castellini
Frank Cho
E' vero che il percorso da autodidatta è duro perché comporta una volontà notevole, ma è sempre meno raro.
Scusa il ritardo ma sono stata senza internet per il weekend. Per rispondere alla tua domanda su cosa si studia all'Accademia Europea di Manga, posso dire che si fa tutto quello che hai citato tu. Si fa ovviamente tecnica manga (e con tecnica manga si intende non solo lo stile di disegno rapportato ai canoni anatomici e alle proporzioni tipiche del manga, ma anche inchiostrazione, retinatura, colorazione ecc), ma anche disegno dal vero, prospettiva, sceneggiatura, regia ecc. oltre a numerosi laboratori che possono andare dal teatro a quelli di genere specifico come mecha design, storia del manga, illustrazione, creazione e composizione di copertine ecc. La ritengo una formazione piuttosto completa.
Mi piacciono sia la storia che il disegno. Molto bene Megane e Rossana, bravissimi!
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