Benvenuti nell'ultimo appuntamento della settimana dell' Italian Indie Comics Award! Questa volta
siamo orgogliosi di parlare di un'opera che è uno dei pilastri del mondo attuale delle autoproduzioni italiane: Agenzia Incantesimi Reloaded, di Federico Memola.
 
Federico Memola ha iniziato a lavorare nel campo del fumetto nel 1991, sulla rivista Fumo di China. In seguito ha lavorato per svariate case editrici come la Casa Editrice Universo, la Sergio Bonelli Editore, la Star Comics, la Planeta DeAgostini, le Edizioni San Paolo e altre ancora, producendo ed inventando storie e personaggi ormai rimasti nell'immaginario collettivo di tutti gli appassionati di storie di stampo classicamente italiano. Le sue serie più famose sono Rourke, Harry Moon e Jonathan Steele, della quale Agenzia Incantesimi è uno spin-off. Ad inizio 2012 parte la sua avventura nel mondo delle autoproduzioni proprio con il proseguimento delle avventure di Agenzia Incantesimi inaugurando la versione "Reloaded" della serie, di cui è creatore e sceneggiatore, con cui partecipa con diritto a questo concorso (Nda: ovviamente con i soli episodi autoprodotti).

Tra le opere ed autori che lo hanno più influenzato ci sono Hal Foster con il suo Principe Valiant, René Goscinny con Asterix, Hergé con Tintin, Barks, Gottfredson, Rodolfo Cimino e Jerry Siegel in campo Disney. Ma sono solo la punta di un iceberg, soprattutto se prendiamo in considerazione anche cinema, letteratura e animazione.

Ecco di seguito la trama dell'opera:
 
In una realtà alternativa in cui la magia esiste da sempre sotto gli occhi di tutti, la serie segue le stravaganti avventure di Jasmine e Myriam, le due titolari di un'agenzia privata che si occupa di risolvere casi e problemi legati alla magia. Jasmine è la potente maga proprietaria dell'agenzia mentre Myriam è la figlia della regina del Popolo Fatato, un dinamico due le cui avventure le vedranno alle prese con elfi, goblin, maledizioni, mostri, negromanti, orchi, spiriti, draghi, divinità, sette & culti, scienziati folli, viaggi nel tempo e nello spazio e via dicendo. Le storie sono molto varie, ma in genere sono un cocktail di fantasy, commedia, avventura con una spruzzata di erotismo. Le dosi di questi ingredienti variano però sensibilmente in base ai disegnatori e alle storie, perché ogni disegnatore coinvolto ci mette il suo tocco personale.

Agenzia Incatesimi Reloaded è quindi un'opera antologica formata da più storie di vari autori tutti coordinati dalla persona di Federico nel dipingere quell'affresco vivo e particolare che sono le vite delle due protagoniste. Nella sua essenza l'opera si discosta molto dal classico filone bonelliano di cui faceva parte inizialmente (come tutte le altre produzioni dell'autore d'altra parte, visto che si è formato ed è cresciuto con tale scuola) puntando di più ad un carattere sperimentale che ben si abbina alla mutevolezza delle tematiche trattate. Saranno presenti quindi storie scanzonate e divertenti disegnate in stile semplice e cartoonesco, storie serie e riflessive illustrate in stile più complesso ed autoriale, storie avventurose ed intriganti disegnate in classico stile bonelliano, storie d'atmosfera o di battaglia disegnate più in stile americano e così via: seguendo le vicende delle due belle e procaci protagoniste ogni lettore non potrà che trovare almeno una storia nelle sue corde da cui si farà incantare portando nel suo cuore un po' della magia del mondo di Agenzia Incantesimi.
 

Nell'introduzione abbiamo comunque accennato al fatto di quanto quest'opera sia fondamentale nell'attuale panorama italiano delle autoproduzioni ed è giunto il momento di spiegarne il motivo: l'autore infatti è stato il primo sul suolo italiano nel far proseguire con successo telematicamente una propria serie pubblicata in precedenza in cartaceo, un successo tra i fan tale da far tornare a pagare disegnatori e coloristi grazie al crowdfunding (qui l'ultimo esempio). Questa importante esperienza dimostra non solo la sostenibilità delle autoproduzioni consacrandole come modello indipendente di business, ma mette ben in chiaro agli editori tradizionali di come sia possibile far continuare le storie da essi proposte al grande pubblico fornendo metodi alternativi egualmente sostenibili (anche se ovviamente con aspettative e margini ben diversi rispetto all'editoria classica). Un esempio unico nel suo genere che con il suo sperimentare sempre nuove alternative e possibilità di diffusione (prima diffuso via blog, poi via verticalismi su scala nazionale, ora anche su Tapastic su scala internazionale) si sta dimostrando una guida per le attuali e future generazioni che vorranno utilizzare questo campo per imporsi nel nuovo mondo del fumetto, digitale e non solo.

Ed ecco quindi la nostra intervista:

Ciao Federico, veniamo subito al dunque: cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto? 

Ciao! I fumetti rappresentano un mezzo attraverso cui dare vita a mille possibili mondi. Ogni mezzo di comunicazione possiede le proprie caratteristiche. Il fumetto unisce alla narrazione orale la suggestione delle immagini e probabilmente è grazie a questa commistione che ha sempre svolto la preziosissima funzione di traghettare i ragazzi dai racconti della buonanotte alla letteratura. Solo che così come nel corso della vita possiamo anche continuare ad ascoltare racconti, analogamente possiamo proseguire anche a leggere fumetti. Le sensazioni ed emozioni che sono in grado di darci giungono in maniera differente, rispetto a film o romanzi, ma sono comunque nutrimento per la mente.

Cosa che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro. 

Scrivere fumetti è il mio lavoro da più di venticinque anni e quindi ho avuto ampiamente modo di sperimentarne, come in tutte le professioni, sia gli aspetti positivi che quelli negativi. Nel mio caso, i primi superano di gran lunga i secondi, per fortuna! Perché poter svolgere un lavoro che ci piace è una fortuna e i fumetti si fanno perché alla base c'è una passione per questo mezzo di comunicazione (anzi, sappiatelo: se pensate di diventare ricchi facendo fumetti solo perché uno su mille c'è riuscito, siete degli illusi). Raccontare è quasi un'esigenza fisica, per chi fa questo mestiere, quindi poterlo fare per vivere è una grandissima soddisfazione. Di contro c'è che, nel momento in cui si trasforma in un lavoro, anche la più grande delle passioni deve sottomettersi alle esigenze della produzione (poi queste esigenze variano a seconda del tipo di fumetto e della casa editrice): scadenze da rispettare, sceneggiature da scrivere anche quando si è a corto di ispirazione, il telefono che suona mentre stai cercando di concentrarti... Quel che amo di più di questo lavoro? L'esaltazione che ti prende quando hai trovato l'idea giusta per una scena o per un'intera storia. Quel che amo di meno? La mera esecuzione, lo scrivere una scena di passaggio perché "serve", unicamente perché è utile alla comprensione della storia, non perché è bella.
E le liti da pollaio cui troppo spesso si assiste su Internet. Sarà per carattere, sarà perché sono cresciuto professionalmente in una casa editrice il cui editore non tollerava (giustamente!) scenate in pubblico, ma non le sopporto e faccio di tutto per tenermene alla larga.
 
 
Com'è nata la vostra opera? Come mai avete deciso di tentare l'avventura dell'autoproduzione digitale dopo la pubblicazione cartacea? Quali sono i vostri piani per il futuro?

L'opera è nata a suo tempo su carta, in cinque albi annuali editi dalla star Comics. Dato che scrivere Agenzia Incantesimi mi ha sempre divertito, una volta cessate le pubblicazioni ho pensato a come poter mandare avanti la serie e continuare a divertirmi. Alla fine ho deciso che proporla gratuitamente in rete fosse la soluzione migliore. Anche perché è una serie che intendo portare avanti nel modo più libero possibile, senza restrizioni grafiche, narrative o tecniche di sorta. Come ho detto, è qualcosa che faccio prima di tutto perché mi diverto io, quindi non intendo rinunciare a questa "funzione terapeutica". Ovviamente mi fa piacere che la serie abbia un pubblico che la segua e si diverta, ma continuerei a farla anche se a leggerla fossero in quattro gatti. Intendiamoci, mi sta richiedendo un grande dispendio di tempo ed energie, soprattutto ora che sto cominciando a pubblicarla anche in inglese e sto personalmente traducendo tutti gli episodi, ma quando il lavoro che stai facendo ti piace, compensi la fatica con la soddisfazione.
 

E' molto bello quello che state cercando di fare, far proseguire una serie interrotta da un editore è probabilmente il sogno di ogni autore, ma che successo ha avuto effettivamente la tua iniziativa? Ci puoi raccontare un po' la sua storia?
 
Considerando che questa iniziativa è nata principalmente per soddisfare il mio personale desiderio di realizzare nuove storie di Agenzia Incantesimi, dal mio punto di vista è un successone! Poi si è anche costituito un pubblico, tant'è che le varie campagne di crowdfunding finora messe in piedi sono andate tutte a buon fine. E questo tenendo presente che Agenzia Incantesimi è disponibile gratuitamente, quindi non è necessario contribuire per leggere le storie, ma chi versa denaro lo fa perché vuole sostenere la serie e ha capito che pagando i disegnatori ci saranno più avventure da leggere. La "riedizione" su Tapastic è partita da poco, ma fra la versione internazionale e quella italiana ci sono già un bel po' di iscritti e qualche migliaio di visite... Certo, un'inezia, per Internet, ma abbiamo appena iniziato e per quanto riguarda la versione italiana siamo ancora alle "repliche"!
 
 
Avete inaugurato di recente un progetto crowdfunding per finanziare la colorazione delle vostre storie, da dove è nata questa idea? Se l’iniziativa avrà successo pensate che la cosa sia replicabile in futuro?
 
Alcune storie, a suo tempo, sono state realizzate in bianco e nero per vari motivi, e la riedizione su Tapastic vuole essere la versione definitiva della serie: autonoma (quindi non più legata alla serie "madre", Jonathan Steele), rivista, corretta, integrata con nuovi episodi e interamente a colori!
Questa specifica campagna serve quindi a finanziare la colorazione di quei vecchi episodi in bianco e nero, mentre le campagne per le nuove storie prevedono ogni volta anche il compenso per la colorazione, che sia realizzata dal disegnatore stesso o da un colorista.
 

Prima o poi pensate di raccogliere tutte le nuove storie in volumi cartacei? O pensate di produrre nuovi volumi direttamente in crowdfunding? Cosa attende i fan di Agenzia Incantesimi Reloaded?
 
Sto seguendo la politica dei piccoli passi. Il primo è stato quello di riproporre la serie, poi ho iniziato a produrre nuovi episodi e ora sto riuscendo a pagare i disegnatori grazie alle campagne di crowdfunding. Il prossimo obiettivo sarà quello di riuscire a rendere regolare questa produzione, sia nel numero di storie all'anno, sia nella tempistica di realizzazione (al momento non do scadenze ai disegnatori). Dopo si vedrà. Non nego che non mi dispiacerebbe riuscire a stampare una versione cartacea di questa serie (per ragioni anagrafiche, sono comunque attaccato alla tangibilità della carta), ma non ho ancora pensato alle modalità per farlo. Per il momento i nostri lettori possono quindi attendersi di continuare a divertirsi con le avventure di Jasmine e Myriam in rete. Poi... Si vedrà!
 

Come sceglie i disegnatori/disegnatrici per le storie di questo nuovo corso di "Agenzia Incantesimi"? Sono suoi vecchi collaboratori o persone scoperte sul web? Sono necessari requisiti particolari per diventare un disegnatore di una sua storia?
 
Fino all'introduzione del crowdfunding (e quindi al pagamento degli autori), non mi permettevo di proporre ad alcun disegnatore, professionista o esordiente che fosse, di realizzare gratuitamente un episodio. Tutti gli autori delle storie realizzate per la versione digitale si sono presentati spontaneamente. E prima di accettare la loro offerta, pur ringraziandoli, ribadivo e sottolineavo la mancanza di un compenso, per essere certo che non nascessero equivoci. E comunque non prendevo chiunque si presentasse: accettavo solo disegnatori il cui lavoro mi convincesse, indipendentemente dallo stile.
Ora posso azzardarmi a proporre a disegnatori di cui apprezzo il lavoro di lavorare a una storia, sempre dopo aver messo ben in chiaro le condizioni, ovvero che grazie al crowdfunding potrò pagarli, ma che non sono in grado di assicurare la cifra. Per il momento sta andando bene perché abbiamo sempre raggiunto il traguardo prefissato, ma non posso garantire che vada ogni volta così, non è qualcosa che dipenda solo da me. Ma i disegnatori cui mi sono rivolto finora hanno accettato volentieri il rischio. E per questo non li ringrazierò mai a sufficienza. Perché è soprattutto grazie a loro se già nel corso del prossimo anno i lettori di Agenzia Incantesimi ne vedranno delle belle!
 

Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Qualche domanda fa accennavo alla libertà creativa, ricordate? Ebbene, quello che io amo di un fumetto come Agenzia Incantesimi è proprio la sua sfrenata anarchia. Parte da presupposti che permettono di fare di tutto: storie demenziali e tragiche, d'atmosfera e d'azione, romantiche ed esistenzialiste, erotiche o a sfondo sociale... Qualsiasi tematica può essere affrontata e qualunque tono può essere usato senza tradire lo spirito della serie. Qualunque stile di disegno può trovare un suo spazio. E' uno sfogo di creatività senza limiti e spero che i lettori percepiscano e apprezzino questa libertà: ogni volta che iniziano una storia di Agenzia Incantesimi non sanno che cosa aspettarsi, ogni volta è una sorpresa. Una caratteristica che io apprezzo particolarmente quando leggo o guardo qualcosa.

Per il resto penso che un fumetto dovrebbe parlare da sé. Io posso blaterare per pagine e pagine, ma poi le mie parole non cambierebbero il giudizio di chi leggerà le storie. Quindi leggetele e, mi e vi auguro, divertitevi!

Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!

Ciao!
 
 
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!

Lo Staff dell' Italian Indie Comics Award.