"Se New York è una mela, Tokyo è un melograno. [...] Perché snocciola chicchi d'un rosso succoso a ogni cambio della metro.
Tanti piccoli semi, ognuno con una forma simile eppure distinta, incastrati tra branchie di legno. Sono città nella città, collegate da una lunga collana di rotaie.
Basta spaccare il guscio per scoprirle, una a una, separate da linee invisibili di confine."
 
Tokyo Orizzontale- Laura Imai Messina Ed.Piemme
 


Harajuku/Omotesando
 

Credo che non sia un caso se Tokyo è la capitale del Giappone: forse in nessun'altra città dell'arcipelago sono contenute le mille sfaccettature di questo paese, spesso in contraddizione l'una con l'altra, eppure capaci di coesistere in armonia.
Uno dei quartieri in cui ciò è più evidente è Harajuku: una volta usciti dalla stazione della Yamanote (che purtroppo, o per fortuna, dipende dai punti di vista, verrà presto ristrutturata) potete scegliere se vedere il Sol Levante più tradizionale visitando il tempio Meiji Jingu immerso in un meraviglioso parco oppure lanciarvi verso il futuro, percorrendo Takeshita Dori e Omotesando Dori e scoprendo così le ultime mode del momento in negozietti minuscoli o enormi centri commerciali, assieme a gothic lolita e lady office. Pronti a salire sulla giostra?

 
Meiji Jingu
 

Trovarsi all'interno del Meiji Jingu è come fare un viaggio nel tempo e sembra impossibile che a soli 10 minuti di cammino continui la vita frenetica della capitale. Una vera e propria oasi di pace, in realtà il santuario è stato inaugurato nel 1920 ed è dedicato agli spiriti divinizzati dell'imperatore Meiji e della sua consorte, l'imperatrice Shoken, durante il cui regno finì il lungo periodo di isolamento del Giappone dal mondo esterno.
Pur distrutto durante la seconda guerra mondiale, è stato ricostruito poco dopo, nel 1958. Il complesso principale degli edifici di culto si trova a dieci minuti a piedi sia dall'ingresso meridionale della stazione di Harajuku che dall'ingresso nord della stazione di Yoyogi.
 

L'entrata nei territori sacri del santuario è delimitata da un imponente torii, superato il quale ci si immerge nel Meiji Jingu gyoen, un bosco tranquillo composto da circa 100.000 alberi, donati dalle regioni di tutto il paese e ideato dall'imperatore Meiji per essere donato alla sua consorte. All'interno del parco è anche presente il Treasure Museum, che espone molti oggetti personali della coppia imperiale.
Il Meiji Jingu è uno dei santuari più popolari del Giappone. Nei primi giorni del nuovo anno, sono più di tre milioni i visitatori che si recano qui per l'hatsumode, cioè la prima preghiera dell'anno. Inoltre sono moltissimi che lo scelgono per celebrare il matrimonio tradizionale Shinto, quindi passando potrebbe essere relativamente facile incappare in una di queste cerimonie.
 

Esiste anche un giardino interno al santuario, che richiede un biglietto di ingresso per entrare e che diventa particolarmente popolare durante la metà di giugno, quando fioriscono gli iris. In questo giardino è situato anche un piccolo pozzo, detto Pozzo di Kiyomasa, dal nome di un comandante militare che lo scavò circa 400 anni fa: visitato spesso dagli imperatori Meiji durante la loro vita, è diventato molto popolare perché si crede che le sue acque siano dotate di un forte potere spirituale.
 

Se l'immersione nel verde che circonda il tempio non vi fosse bastata a rigenerarvi, potete proseguire con lo Yoyogi Park, proprio a fianco del Meiji Jingu: in origine i suoi 54 ettari facevano parte del Villaggio Olimpico costruito nel 1964, poi dal 1967 sono diventati parco pubblico. Usatissimo dagli abitanti della capitale per picnic improvvisati, è spesso scenario per spettacoli di vari artisti di strada e in autunno molti si recano qui per contemplare le foglie dorate degli alberi di gingko.


 
Takeshita Dori
 
Takeshita Dori

Lasciatevi alle spalle il Meiji Jingu e attraversate il Jingu Bashi (letteralmente il "ponte del santuario"): già su di esso potreste venire a contatto con le varie culture che popolano le strade di Harajuku, dagli stili anche molto diversi fra loro, ma accomunati da un'incredibile varietà di colori e da una generale eccentricità.
Pochi passi e arriverete nel punto focale della cultura adolescente e non: Takeshita Dori (o Takeshita Street) è una strada stretta e lunga circa 400 metri, fiancheggiata da negozi di abbigliamento alla moda, sia nuovo che usato, boutique, caffetterie e fast food.
 
Negozi Takeshita Dori

Nel fine settimana è talmente affollata che può essere difficile anche camminare! Non aspettatevi però grandi "store" e marchi famosi: qui ci sono soprattutto piccoli negozi che vendono articoli di abbigliamento ed accessori di stile lolita, visual kei, rockabilly, punk e cyberpunk oppure tutto quello che diventerà di tendenza in tutto il mondo fra qualche anno.
 
Takeshita Dori Shopping

Difficile quindi segnalare un solo negozio, anche perché dipende tutto dal vostro stile; certo è che probabilmente vedrete cose che difficilmente troverete altrove....
Se troverete tutto un po' troppo folle per i vostri standard, niente paura: entrate sicuri da Daiso: è il classico hyakkin, cioè un negozio in cui tutta la merce esposta è venduta all'incredibile cifra di 100 yen,che diventeranno qualcosa di più per via delle tasse, ma per farvi un rapido conto sappiate che spenderete circa 1 euro per ogni pezzo acquistato.
 
Daiso Takeshita Dori

Qui a Takeshita Dori troverete quattro piani ben forniti di souvenir: dalle ciotole per il riso ai contenitori per il bento, dalle carpe koinobori segnavento agli oggetti più improbabili.
E se vi viene fame, niente di meglio che una crepe: sono talmente varie e piene di ogni ben di Dio che sarà facile trovare quella di vostro gradimento e che vi sazi a sufficienza.
 
Marion Crepes Harajuku

Se avete tempo, non dimenticate anche le stradine laterali: Harajuku è il regno delle sorprese.....

 
Omotesando Dori
 
Viale Omotesando

Chi ha visto Nana, sa di cosa stiamo parlando. Per tutti gli altri, ci troviamo nel viale che spesso viene definito come gli "Champs-Élysées di Tokyo". Due ampie corsie che vanno dall'ingresso del santuario Meiji fino ad Aoyama-dori, lunghe circa un chilometro e fiancheggiate da una serie di zelkove giapponesi.
Qui potete trovare sia boutique di moda che grandi centri commerciali. Inizialmente, all'epoca delll'era Taisho (1912-1926), era semplicemente la via principale per il santuario Meiji e infatti significa letteralmente "accesso frontale".
 
Incrocio Omotesando

In realtà quest'area è frutto di varie campagne di ricostruzione sia a seguito del terremoto del 1923 che dei bombardamenti della seconda guerra mondiale che, infine, del boom economico dei decenni immediatamente successivi.
Fu anche per anni punto di contatto tra la cultura giapponese e quella occidentale, soprattutto per la sua vicinanza al parco Yoyogi, prima accampamento per i soldati statunitensi durante il periodo di occupazione e poi centro di ritrovo per gli atleti stranieri durante le olimpiadi del 1964.
Alla fine degli anni 90 invece ci fu un incremento di negozi costosi come Louis Vuitton, Chanel, Prada, Tod's ed altri a cui seguirono rivenditori fast fashion come Forever 21, H&M e Zara.
 
Grattacieli di Omotesando

La particolarità però degli store di Omotesando è che per costruire i palazzi monomarca ci fu una vera e propria gara fra gli architetti più quotati: Jun Aoki per Louis Vuitton nel 2002, Herzog & de Meuron per Prada nel 2003, Toyo Ito per Tod's nel 2004, ANAA per Dior sempre nello stesso anno e Tadao Ando nel 2005 per le Omotesando Hills, enorme centro commerciale, sorto ove un tempo c'erano i Dojunkai Aoyama Apartments, un complesso di appartamenti in stile Bauhaus costruito nel 1927 dopo il grande terremoto del Kanto del 1923, demoliti non senza polemiche per far posto alla nuova struttura.
 

Quindi anche se non amate lo shopping ma vi interessate di architettura, Omotesando è quello che fa per voi. E anche qui non mancate di intrufolarvi nelle viuzze laterali, note come Ura-Harajuku, dove potete scoprire piccoli caffè, bar e ristoranti, così come boutique specializzate in oggetti particolari ma anche store di moda giovanile più commerciale, come A Bathing Ape e Undercover. Ma vediamo meglio nel dettaglio le tappe che il vostro portafogli dovrebbe visitare!

Omotesando Hills
Aperto dalle 11:00 del mattino alle 21:00 di sera, l'edificio progettato da Tadao Ando si snoda su 6 piani per un totale di circa 100 negozi. Talmente esteso da occupare circa un quarto di tutto il viale, prevede anche degli appartamenti sopra i negozi.

LaForet Harajuku
Aperto con lo stesso orario delle Omotesando Hills, LaForet Harajuku è più orientato verso un pubblico giovane e femminile e offre sette piani di boutique di moda e negozi, oltre ad un museo che ospita vari eventi e mostre. Da La Foret, perfino gli acquirenti sono interessanti.
 
Omotesando Oriental Bazaar

Oriental Bazaar
Aperto dalle 10:00 alle 19:00, è uno dei più grandi negozi di souvenir di Tokyo, molto popolare tra i viaggiatori stranieri in cerca di souvenir tipici giapponesi, come kimono, stoviglie, lampade, bambole, mobili e così via. Il negozio si estende su tre piani ed ha una facciata rossa e verde che imita l'architettura tradizionale giapponese.

Kiddy Land
Aperto dalle 11:00 alle 21:00, è uno dei più famosi e popolari negozi di giocattoli di Tokyo: cinque piani dove tornare bambini e regalarsi souvenir estremamente kawaii. Alcuni sono totalmente dedicati ad un solo soggetto, che siano i Peanuts o Hello Kitty.
 

Ota Memorial Art Museum
Situato in un vicolo tra Takeshita Dori e Omotesando Dori, questo museo ha una magnifica collezione di ukiyo-e, le stampe del mondo fluttuante, con opere di maestri del calibro di Hiroshige e Hokusai.

Stadio Nazionale Yoyogi
Situato di fronte al Meiji Jingu, è stato costruito per le Olimpiadi di Tokyo del 1964 dal famoso architetto Tange Kenzo, per ospitare le gare di nuoto olimpiche. Ora è utilizzato per il pattinaggio su ghiaccio e per la pallavolo, ma anche per concerti e vari altri eventi.

Prossima puntata: Shibuya

Puntata precedente: Roppongi

Fonti consultate:
Wikipedia
JapanGuide


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