L'animatore Kazunori Mizuno è morto all'età di 52 anni. Il decesso è avvenuto il 19 marzo, ma la notizia non è stata resa pubblica fino a quando i suoi colleghi hanno rotto il silenzio su Twitter.
Mizuno ha lavorato come artista addetto agli storyboards e regista di episodi in serie come Naruto, Bleach e Yu degli spettri
Secondo i rapporti, Mizuno è deceduto a causa di superlavoro, circostanza nota col termine giapponese di Karōshi. Il Giappone è uno dei pochi paesi in cui questa casistica è esplicitamente riportata nelle statistiche nazionali riguardanti i decessi.
La causa medica principale correlata alle morti da karoshi è l'attacco cardiaco dovuto a sforzo e stress; proprio come accaduto nel caso dell'animatore.
Mizuno ha diretto l'11° opening e 24° ending di Naruto Shippuden e la 10° opening di Bleach.
Fonte consultata:
Goboiano
Che senso ha lavorare come un matto per poi finire così..chissà quante morti per karōshi ci vorranno per smuovere le coscienze!
Condoglianze alla famiglia.
Occorre una seria legge sull'orario di lavoro e sul massimo di straordinario consentito, naturalmente anche un cambio di mentalità da parte dei datori di lavoro (con misure coercitive in caso di trasgressioni) perchè oramai sono veramente sconfortato nel leggere sempre più spesso notizie del genere.
Il giro di omertà che c'è poi è veramente schifoso, ma d'altronde... se parli se non perdi il posto di lavoro, vieni fortemente penalizzato e quindi...
Non oso pensare a quanto ammonta il fenomeno visto che non riguarda solo manga e anime naturalmente.
R.I.P. Mizuno.
I giapponesi dovrebbero fare qualcosa per questo problema, suicidarsi per l'eccesso di lavoro non è di certo un qualcosa di positivo...
e soprattutto cambiare la mentalità dei dirigenti, dei dipendenti...di tutti.
Ma ovviamente si continua a guardare solo i profitti...
Tutti chi?
Sono 2 cose un po' differenti, specie se le pause durano mesi o addirittura anni!
Sono d'accordo, spesso noi fan pretendiamo l'impossibile...
Le cose iniziano a migliorare lentamente, perché almeno adesso se ne parla, i familiari denunciano le morti dei loro cari come karoshi e iniziano ad esserci anche le prime condanne da parte dei tribunali ma ancora tanta tantissima strada deve essere fatta perché cose simili non si ripetano.
Questa cosa è comune in tutta l'Asia, se vai a Singapore o in Thailandia non è tanto diverso.
Visto quanto sono testardi i Giapponesi, parecchie direi .
Dovremmo tutti ricordarci questa notizia la prossima volta che ce la prenderemo per l'ennesima pausa di qualche mangaka.
Il problema è chi le pause non può prendersele...e non penso ovviamente solo ad animatori o mangaka!
Il concetto del Premium Friday cui appunto già accennava Hachi, volto a incentivare i giappi a prendersi qualche ora (cioè: non una giornata intera di permesso e nemmeno mezza, ma "un paio d'ore per uscita anticipata") di permesso all'ultimo venerdì del mese, magari per fare una breve vacanzina approfittando del week-end con la famiglia, è un'idea teoricamente bellissima ma che impiegherà anni (se sopravviverà) a trovare spazio e applicazione in un contesto del genere.
Già non sono molte le aziende che se ne sono fatte promotrici, ma poi il lavoratore, se anche ne avesse voglia, si vergognerebbe troppo a farne domanda (vergogna nei confronti dei colleghi, dei superiori e della società stessa). Sembra una cosa stupida, ma questo Premium Friday è a questo che punta, a cercare di far passare l'idea che "non è vergognoso", bensì è "legittimo", auspicabile e magari anche proprio bello, prendersi delle ore per sé stessi.
Se non altro è un primo piccolissimo passo, si spera uno dei tanti che magari come le tessere di un puzzle possano lentamente iniziare a comporre un quadro lavorativo diverso negli anni. Perché cose così no, non è ammissibile che succedano :/
Quoto! Io stavo pensando a quante volte sento persone lamentarsi perché il mangaka di turno si prende BEN una pausa al mese, magari quando fa pubblicazioni settimanali da anni e anni. E quante volte senti lamentele di gente che da dei "lazzaroni" ai mangaka per questo.
da noi si dice : morto un PAPA se ne fa un ' altro!
si vede che da loro esiste il detto :
morto un ANIMATORE si rimpiazza con il prossimo!
Questo dovrebbe aprire gli occhi su come non solo gli animatori, ma anche le altre mansioni nello studio non vadano affatto bene. La situazione e' piu' drammatica del previsto, recentemente e' anche mancato un animatore di 26 anni che ha lavorato come direttore delle animazioni alla prima serie di shingeki no kyojin. La gente nel settore sta veramente raggiungendo il limite…
Sarebbe il caso di parlarne invece di fare articoli in cui si dice che l'industria sta migliorando…
Non c'è più rispetto, nè per l'essere umano, nè per il suo lavoro!
La globalizzazione é quella che ha permesso alle rivoluzioni lavorative inglesi di espandersi prima in tutta Europa e poi in America.
Dici una cosa vera, che ,però, nulla toglie a quanto ho scritto io.
Toglie il fatto che solo in Asia si hanno queste oscene politiche lavorative, secondo quali basi la globalizzazione vorrebbe imporle al mondo quando anzi, negli ultimi anni in vari Paesi occidentali queste sono migliorate.
Già, peccato che multinazionali come Amazon sembra stiano tornando al vecchio caro modello di sfruttamento fine '800...
Io ho finito qualche mese fa di fare un mestiere per il quale lavoravo dalle 3 e mezza del mattino fino alle 18 di sera, 6 giorni su 7, festività lavorate, NESSUN indennizzo in caso di danni al furgone, e pausa pranzo contemplata mentre guidavo con il "pepe al sedere" mentre i clienti continuavano a telefonarmi per far si che mi sbrigassi nelle consegne. 1000 euro e rotti al mese, fino a che, alla prospettiva di un nuovo turno che mi facesse terminare alle 20 anzichè alle 18, ho deciso di licenziarmi. Per come arrivavo psicologicamente a fine settimana, i miei volevano farmi ricoverare.
E indovina un po? E' successo a BERGAMO. Che NON E' IN ASIA.
Cordialità.
E c'è da averne paura, credimi.
Tuttavia penso ci dia una differenza tra occidente e oriente in questo caso. Noi non siamo disposti a lavorare come matti per poi rimare stecchiti sul lavoro senza aver goduto della vita.
Per loro penso sia una questione d'onore. È onorevole che ti si chiedano gli strao sfiancanti, è onorevole non prendere giorni liberi...nella loro mentalità è una cosa normale è un sacrificio per la nazione ed è bene accettarlo!
Per noi non è così: la mia vita vale più del benessere generale ed è giusto che sia così..
Per loro penso sia gia un grande passo non suicidarsi perché hanno fallito in un lavoro. Penso che piano piano grazie anche alla globalizzazione (perché essa non va vista solo dal lato negativo, la cosa positiva è che si può apprendere dalle culture diverse cose che ci possono portare a un miglioramento) loro cambieranno questo modo di vedere ma ci verrà moltissimo tempo.
Trovo il tuo commento estremamente brillante e veritiero. Avevo puntualizzato la veridicità anche al commento precedente che trattava dell'esportazione delle cosidette "rivoluzioni lavorative", perchè innegabilmente la globalizzazione ha portato benefici, oltre che cose negative: diciamo i "due lati della medaglia".
Continuo, però, ad avere il timore che un giorno si possa arrivare a considerare il suicidio per troppo lavoro (o per mancanza di lavoro) una realtà socialmente accettabile anche qui da noi.
O, peggio, un qualcosa che lasci indifferenti.
Vediamola dal lato positivo..non credo che ci faremo influenzare da questa mentalità malsana..
Già di malsano abbiamo tanto di nostro..
Piuttosto sarebbe interessante sarebbe se da loro inparassimo il rispetto!
E ce ne sarebbe davvero bisogno!
Peccato che in Europa negli ultimi anni ( e pure in Italia sebbene a rilento) sia aumentata la percentuale di lavoro femminile ( indice di una politica assistenziale al lavoratore con figli) , il congedo di paternità ( che arriva anche all'anno nei Paesi nordici) un'azienda riduzione dell'orario di lavoro etc. I problemi ci sono male non facciamo passare l'idea della globalizzazione cattiva che ci vuole tutti schiavi.
Oh che bello, le eccezioni che fanno la regola. Il mio vicino ha avuto una figlia ( la moglie si intende) ed ha ottenuto senza problemi il congedo di paternità ( cosa che in Italia è ancora difficoltoso). Quindi in Italia questa è la prassi, l' hai fatta il mio vicino giusto? Esperienza vissuta.
La prassi non esiste in Italia, da un lato hai situazioni in cui sei obbligato a lavorare ore su ore perché tanto c'è sempre il pirlotto pronto a sostituirti anche a metà della tua paga attuale, e dall'altra c'è chi invece può permettersi di usufruire permessi per famigliari disabili che poi si scopre che tanto male poi non stanno. In mezzo ci sta quella che dovrebbe essere la normalità, quella del tuo vicino.
Vero, e, tristemente, è quasi sempre tutto fatto in un'ottica di ricatto.
Non ho l'arroganza di sostenere che la mia esperienza sia l'eccezione che conferma la regola, per il semplice motivo che la mia esperienza non è affatto un'eccezione. C'è tutto un mondo li fuori pieno di gente che viene sfruttata per il lavoro, da quelli citati da whitestrider a quelli che fanno l'emozionante carriera direttiva in quei celebri supermenrcati con le consonanti allungate, e di esempi potrei portarne ancora parecchi, sia vissuti che no.
Lungi da me far cambiare opinione agli altri, ma proprio non me la sento di infilare la testa sotto la sabbia e sostenere che il problema non ci sia.
In pace vi auguro che non vi capitino MAI esperienze simili
Il capitalismo è una forma economica.
Poi se in quel paese non ci sono diritti non è colpa dell'economia, ma del governo.
In Cina invece ci sono leggi per i lavoratori?
Non blaterare inutilmente. La colpa va al popolo giapponese che devono prendere in esempio paesi occidentali.
Se qua sto male, anche 2 messi nessuno mi dice niente (dato che sono un lavoratore e dal tuo commento stupido credo tu sia solo un bambino).
Certo, se hai un contratto a tempo indeterminato nessuno ti dice nulla, ma se hai un contratto a tempo determinato stai sicuro che non ti va così bene, nel senso che non ti rinnovano il contratto. Ed ovviamente ciò vale anche nel caso in cui non rendi almeno al 200% in quel periodo di 2 mesi in cui magari ti promettono mari e monti...Così uno si fa in 4, fa straordinari non retribuiti pur di essere riconfermato, però non basta...
Di che stiamo parlando, insomma? In Italia forse le cose non fanno ancora schifo come in altre parti del mondo, ma non si può dire che sia tutto rose e fiori...
La differenza è che in Cina la cosa è imposta dal governo, in Giappone è un fatto culturale. Ci sono alcune ditte giapponesi che scelgono orari più vicini agli standard europei, e sono liberissimi di fare tale scelta e portarla avanti, ma in genere in Giappone vige la cultura del sacrificio. Come se una cosa, seppur fatta bene, se non soffri nel farla non vale.
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