Il 2017 può essere definito come un anno di vistose contraddizioni per il settore dell’animazione. Cominciamo prima con le buone notizie: l'industria degli anime ha guadagnato una cifra record di 2.000 miliardi di yen (circa 14,8 miliardi di euro circa); P.A. Works sta aumentando i livelli di retribuzione; Netflix dedicherà una parte considerevole del suo budget del 2018 agli anime; inoltre si registra un aumento delle co-produzioni di Funimation e Crunchyroll (che stanno acquisendo importanza a livello internazionale).
Allo stesso tempo, però, è stato anche un anno che ha visto animatori, produttori e registi utilizzare i social media per denunciare le loro pessime condizioni di lavoro. L’Association of Japanese Animations (AJA) non ha svolto un'indagine annuale sugli stipendi dei lavoratori del settore, ma ciò non ha impedito ai lavoratori stessi di far sapere al mondo quanto sia bassa la loro retribuzione.
Un piccolo sondaggio dell’Association to Support Young Industry Animators (AEYAC) ha mostrato che il 53% dei giovani animatori riceve assistenza finanziaria da parte delle famiglie - guadagnandosi così l'ingiusta e negativa etichetta sociale di "parassita".
Non solo la paga dei giovani animatori è terribilmente bassa, ma anche l'industria si trova di fronte a una carenza di animatori. Questi ultimi lavorano tra le 50 e le 84 ore settimanali e guadagnano tra i 92.500 yen (711 euro circa) ai 235.000 yen (1.808 euro circa) al mese a seconda della loro esperienza e del numero di progetti presentati. La maggior parte degli anime richiede 30.000 disegni per episodio e un animatore riesce a disegnarne 20 al giorno al massimo - guadagnando così circa 1.65 euro a disegno. Una tale fascia retributiva pone un animatore al di sotto o appena al di sopra della soglia di povertà in Giappone.
Inoltre la situazione lavorativa è peggiorata a tal punto che l'animatore Katsunori Shibata ha lanciato una campagna di crowdfunding che ha raccolto 2,5 milioni di yen (circa 19.231 euro) per aiutare 3 animatori scelti a caso a pagare le loro spese di sussistenza. L'obiettivo di Shibata era anche quello di rivelare quanto registi e sceneggiatori spesso ignorino la condizione degli animatori e non fornisca nessun feedback per aiutarli a crescere.
A esercitare maggiore pressione sul sistema è anche l'aumento delle produzioni degli anime. Se gli anime attualmente stanno vivendo, per varietà e quantità prodotta, una vera e propria età dell’oro, è preoccupante invece constatare che ogni singolo studio di animazione sia prenotato fino al 2020. Per non parlare poi delle co-produzioni estere dove le condizioni di lavoro sono persino peggiori.
Quindi tutti questi fattori contribuiscono al fenomeno degli animatori freelance, che rappresentano la spina dorsale del settore, i quali sono stracarichi di lavoro e sono sottopagati dai comitati di produzione. NHK ha trasmesso un programma che mostra la ripartizione finanziaria della ricchezza del settore dell’animazione. In questo programma si fa riferimento al periodo che va dal 2002 al 2015 e, come mostra il grafico sotto, mentre i profitti dei comitati di produzione sono cresciuti significativamente, quelli degli studi di animazione sono rimasti invariati:
Inoltre lo stesso programma ha evidenziato che il più grande difetto nel sistema dei comitati è che spesso essi impediscono agli studi di animazione di diventare membri. Di conseguenza, gli studi di animazione devono sperare di trarre la maggior parte dei loro profitti dalle vendite degli home video, che sono in calo dal 2000.
Poco dopo la messa in onda del programma di NHK, il regista Shinji Takamatsu (Gintama) ha affermato che gli studi di animazione scompariranno nel giro di dieci anni. Egli ritiene che l'attuale sistema cambierà solo quando gli studi falliranno in massa e ha anche criticato una soluzione suggerita dai fan, ovvero quella di tagliare il numero di anime prodotti e aumentare i loro budget. Infatti Takamatsu pensa che una proposta del genere sia inaccettabile, dal momento che solo alcuni anime sono veramente redditizi, e limitare la produzione di un cospicuo numero di anime significherebbe ridurre le prospettive di lavoro retribuito per tanti animatori.
Un altro motivo di lotta per gli animatori è l’ormai crescente pirateria dentro e fuori dal Giappone. Questo fenomeno è diventato così preoccupante che il produttore Yoshitada Fukuhara (Kemono Friends) ha chiesto ai fan di smettere di visitare siti pirata di streaming. Fukuhara ha spiegato loro infatti che ogni anime visto illegalmente regala soldi ai ladri attraverso le entrate pubblicitarie e li sottrae invece agli autori che li meritano per davvero.
La pirateria è sempre un argomento scottante e si stima che gli anime perdano tra i 4,6 e i 18 milioni di euro all'anno a causa dello streaming illegale. Questo denaro potrebbe essere destinato agli animatori attraverso accordi di distribuzione dei profitti con siti di streaming legali.
In generale, si calcola che circa l'80% degli animatori abbandonerà il settore definitivamente entro tre anni a causa di salari bassi e giornate di lavoro lunghe ed estenuanti. Tuttavia il 2017 è stato un anno di presa di coscienza e quindi potremmo vedere altri animatori farsi avanti nella speranza di migliorare le loro condizioni di vita.
Si auspica dunque che il 2018 sia l’anno nel quale si verificheranno miglioramenti tangibili per gli animatori.
Fonte consultata:
Goboiano
Allo stesso tempo, però, è stato anche un anno che ha visto animatori, produttori e registi utilizzare i social media per denunciare le loro pessime condizioni di lavoro. L’Association of Japanese Animations (AJA) non ha svolto un'indagine annuale sugli stipendi dei lavoratori del settore, ma ciò non ha impedito ai lavoratori stessi di far sapere al mondo quanto sia bassa la loro retribuzione.
Un piccolo sondaggio dell’Association to Support Young Industry Animators (AEYAC) ha mostrato che il 53% dei giovani animatori riceve assistenza finanziaria da parte delle famiglie - guadagnandosi così l'ingiusta e negativa etichetta sociale di "parassita".
Non solo la paga dei giovani animatori è terribilmente bassa, ma anche l'industria si trova di fronte a una carenza di animatori. Questi ultimi lavorano tra le 50 e le 84 ore settimanali e guadagnano tra i 92.500 yen (711 euro circa) ai 235.000 yen (1.808 euro circa) al mese a seconda della loro esperienza e del numero di progetti presentati. La maggior parte degli anime richiede 30.000 disegni per episodio e un animatore riesce a disegnarne 20 al giorno al massimo - guadagnando così circa 1.65 euro a disegno. Una tale fascia retributiva pone un animatore al di sotto o appena al di sopra della soglia di povertà in Giappone.
Inoltre la situazione lavorativa è peggiorata a tal punto che l'animatore Katsunori Shibata ha lanciato una campagna di crowdfunding che ha raccolto 2,5 milioni di yen (circa 19.231 euro) per aiutare 3 animatori scelti a caso a pagare le loro spese di sussistenza. L'obiettivo di Shibata era anche quello di rivelare quanto registi e sceneggiatori spesso ignorino la condizione degli animatori e non fornisca nessun feedback per aiutarli a crescere.
A esercitare maggiore pressione sul sistema è anche l'aumento delle produzioni degli anime. Se gli anime attualmente stanno vivendo, per varietà e quantità prodotta, una vera e propria età dell’oro, è preoccupante invece constatare che ogni singolo studio di animazione sia prenotato fino al 2020. Per non parlare poi delle co-produzioni estere dove le condizioni di lavoro sono persino peggiori.
Quindi tutti questi fattori contribuiscono al fenomeno degli animatori freelance, che rappresentano la spina dorsale del settore, i quali sono stracarichi di lavoro e sono sottopagati dai comitati di produzione. NHK ha trasmesso un programma che mostra la ripartizione finanziaria della ricchezza del settore dell’animazione. In questo programma si fa riferimento al periodo che va dal 2002 al 2015 e, come mostra il grafico sotto, mentre i profitti dei comitati di produzione sono cresciuti significativamente, quelli degli studi di animazione sono rimasti invariati:
Inoltre lo stesso programma ha evidenziato che il più grande difetto nel sistema dei comitati è che spesso essi impediscono agli studi di animazione di diventare membri. Di conseguenza, gli studi di animazione devono sperare di trarre la maggior parte dei loro profitti dalle vendite degli home video, che sono in calo dal 2000.
Poco dopo la messa in onda del programma di NHK, il regista Shinji Takamatsu (Gintama) ha affermato che gli studi di animazione scompariranno nel giro di dieci anni. Egli ritiene che l'attuale sistema cambierà solo quando gli studi falliranno in massa e ha anche criticato una soluzione suggerita dai fan, ovvero quella di tagliare il numero di anime prodotti e aumentare i loro budget. Infatti Takamatsu pensa che una proposta del genere sia inaccettabile, dal momento che solo alcuni anime sono veramente redditizi, e limitare la produzione di un cospicuo numero di anime significherebbe ridurre le prospettive di lavoro retribuito per tanti animatori.
Un altro motivo di lotta per gli animatori è l’ormai crescente pirateria dentro e fuori dal Giappone. Questo fenomeno è diventato così preoccupante che il produttore Yoshitada Fukuhara (Kemono Friends) ha chiesto ai fan di smettere di visitare siti pirata di streaming. Fukuhara ha spiegato loro infatti che ogni anime visto illegalmente regala soldi ai ladri attraverso le entrate pubblicitarie e li sottrae invece agli autori che li meritano per davvero.
La pirateria è sempre un argomento scottante e si stima che gli anime perdano tra i 4,6 e i 18 milioni di euro all'anno a causa dello streaming illegale. Questo denaro potrebbe essere destinato agli animatori attraverso accordi di distribuzione dei profitti con siti di streaming legali.
In generale, si calcola che circa l'80% degli animatori abbandonerà il settore definitivamente entro tre anni a causa di salari bassi e giornate di lavoro lunghe ed estenuanti. Tuttavia il 2017 è stato un anno di presa di coscienza e quindi potremmo vedere altri animatori farsi avanti nella speranza di migliorare le loro condizioni di vita.
Si auspica dunque che il 2018 sia l’anno nel quale si verificheranno miglioramenti tangibili per gli animatori.
Fonte consultata:
Goboiano
Fino a qualche anno fa non esistevano siti di simulcast legali infatti la stragrande maggioranza delle persone non-giapponesi guardavano anime che non arrivavano in tv tramite fansub.
Ad oggi però crunchyroll e gli altri sono comodissimi (e Kemono Friends è proprio su crunchyroll). Chi mai si metterebbe a guardare streaming pirata quando l'offerta legale è così comoda oltre che gratuita?
La pirateria non è ancora morta solo perché le licenze si spostano continuamente e spesso spariscono dai siti legali... ma a parte tutto credo che sia un'infinitesima parte della pirateria che c'era prima dell'esistenza dei siti di simulcast legali e spesso anche gratuiti.
Diciamocelo, persino su pc per i videogiochi si sente continuamente gente che si lamenta ancora della pirateria (nonostante il 99,9% dei giocatori ormai usi steam e simili)... Penso che sia un tipo di lamentela che serve a scaricare il barile per problematiche che poco hanno a che fare con la pirateria.
Il problema in Giappone (e anche nel resto del mondo spesso c'è questo problema) sono gli straordinari non pagati, gli stipendi troppo bassi e altre problematiche legate al lavoro.
I giovani assunti spesso vengono "caldamente consigliati" di non lasciare il lavoro prima dei loro superiori e di "dedicare tempo in più all'azienda per un progetto di cui "fai parte anche tu""... Se non si fermano oltre l'orario normale vengono spesso "velamente minacciati, consigliati di mettere più impegno nel proprio lavoro, gli vengono fatti discorsi su come ogni tanto sia necessario fermarsi per rispettare le consegne ecc...."
E mai una parola sul fare straordinari che verranno pagati (questo, se non l'avete capito, succede anche in Italia con l'unica differenza che non ti chiedono, come spesso accade in Giappone, di fermarti a dormire la notte a lavoro).
Tra i giovani dipendenti queste minacce sono così diffuse che spesso cambiando lavoro sono i dipendenti stessi a fermarsi senza neanche più lottare per i propri diritti... Ho visto persone chiedere il permesso per uscire "prima" alle 18.15 nonostante l'orario normale sia fino alle 18... gente abituata a stare fino alle 19-20 senza più battere ciglio perché abituati così come se lo sfruttamento non fosse più neanche vissuto... ormai è tutto "normale".
Questi sono i problemi che non vogliono affrontare mascherandosi dietro la "pirateria crescente" (che in realtà con tutta l'offerta legale che c'è non ha senso che cresca a meno che non cresca del doppio anche la visione di anime legalmente).
Il problema dell'industria dell'animazione sono visibili anche in anime come Shirobako e New Game (anime 100% buonisti)... Guardandoli (nonostante al tutto venga data un'aria di "impegno") si vede benissimo qual'è il problema dell'industria giapponese. E questo nonostante te la presentino come una cosa buona e giusta.
La pirateria non è sicuramente una bella cosa, ma i problemi riguardanti gli straordinari non pagati e gli stipendi da fame mi paiono decisamente più importanti in particolare in un mercato dove l'offerta legale c'è ed è anche molto amata dagli appassionati.
Probabilmente il vero busillis stà nella risposta alla domanda "dove vanno i profitti" e soprattutto "come si generano"? Si creano opere su licenza, che arrichiscono tanti ma non credo chi li produca, e poche opere originali.
Bandai e Sunrise sono un caso unico ma..di solo Gundam si può vivere fino a quando??
Chruchi c'è dal 2006
E così non so quanto migliorerebbero le condizioni degli animatori. Le imprese cinesi impongono salari e ritmi lavorativi cinesi. A quel punto diventerebbe davvero servitù contrattuale.
Pensa te, uno si ammazza di lavoro e oltre a non guadagnare abbastanza per vivere deve pure sentirsi dare del parassita.
Hai descritto il paradiso del capitalismo: possibilità di fare impresa, lucrare e avere dipendenti senza diritti tranne quelli di respirare e fare pipì. Il paradosso è che questo modello viene esportato da un regime totalitario, sanguinario, illiberale e "socialista" come quello cinese, ma al "mondo libero" questo non interessa. Pecunia non olet.
Mi vien voglia di non guardarli più...
Non succederà mai, perché la politica È l'economia.
Sottovaluti un sacco di appassionati di anime e manga. Io lurko spesso altri siti e le persone che non vogliono vedersi le pubblicità o pagare gli abbonamenti sono tante, e non si tratta solo di ragazzini che non hanno la carta di credito e non possono permettersi l'abbonamento, gran parte sono persone adulte e indipendenti. Mi capita molto spesso di leggere commenti del genere:
"Lo so che seguire le serie licenziate dai warez crea un danno agli editori, ma a me sinceramente non interessa. Io mi trovo bene così"
"Eh, ma su vvvvid ci sono le pubblicità"
"Eh, ma su crunchyroll ci sono le pubblicità"
"Anche se gli editori fallissero ci sarà sempre qualcuno che subba le serie"
"Io sono comodo così e non ho intenzione di cambiare metodo"
"Se posso vedere una serie gratis perchè dovrei andare in un sito a pagamento o con le pubblicità?"
La loro passione per quello che fanno è più forte, ma non lo trovo giusto.
Qualcosa non va nel settore dell'animazione nipponica. ( e forse non solo).
Crediamo a Beppe Grillo
Ci sono i manga
piccola precisazione... new game parla di video giochi non di animazione. che il problema possa essere simile... bho, non lo so io e non lo sai tu
è già aperta, prova a guardare alcuni anime attuali in sigla di apertura e scoprirai cooproduzioni cinesi
Quando è nato non era neanche legale. E come con vvvvid anche se è nato diversi anni fa prima di venir conosciuto dagli appassionati c'è voluto del tempo (qualche anno).
L'offerta legale in simulcast è abbastanza recente anche negli US.
(leggi wikipedia nella pagina in inglese la prossima volta)
Solo nel 2009 è iniziato ad essere un sito legale.
Non dico che non esistano persone così. Le conosco anch'io. Ma rispetto a qualche anno fa ormai l'appassionato medio usa i canali ufficiali.
Persino tra coloro che conosco che usano spesso canali pirati ci sono comunque persone che pagano netflix e/o sono di tanto in tanto costretti ad affidarsi ai canali legali.
In tutti gli ambiti dell'intrattenimento esiste la pirateria, ma quando esistono i canali legali e sono comodi solitamente il fenomeno si riduce notevolmente (Steam, Netflix, Amazon e Spotify lo dimostrano).
Pensi davvero che i canali ufficiali esisterebbero senza un mercato? Esistono perché la maggioranza dei fan li usa.
Piccola precisazione, di lavoro faccio lo sviluppatore. Non lavoro nel settore videogiochi ma conosco colleghi che ci lavorano. So che, se non fossi io a rifiutarmi categoricamente, mi ritroverei a fare straordinari non pagati continuamente. So che, per evitarli ho dovuto subire continue pressioni psicologiche sul lavoro e che se non fosse un settore in cui sono sempre a corto di personale sarei già stato mandato a casa (e io posso permettermi di cercare un altro lavoro... mentre altri no).
So che la situazione non è molto diversa nel settore videogiochi, e so che non è molto diversa neanche a livello generale (chiedendo ad amici e parenti quasi tutti i dipendenti si ritrovano a dover fare/rifiutare straordinari non pagati).
E' noto che in giappone molti dipendenti siano costretti a fermarsi la notte (o lo facciano di "propria volontà", dove con "propria volontà" si intende che lo fanno perché ormai hanno rinunciato ai propri diritti a forza di vessazioni psicologiche), ne hanno parlato un po' ovunque (è notizia di qualche tempo fa che le aziende che non volevano far fare straordinari ai propri dipendenti dovessero imporre di spegnere le luci per invogliare i dipendenti ad andare a casa... tanto è diffuso il fenomeno dello stare oltre l'orario.
La situazione è abbastanza nota.
Non metto in dubbio che New Game sia un anime divertente e ben fatto, ma fotografa alcuni comportamenti tipici del lavoro in giappone che sono veri e propri problemi (comportamenti simili si vedono inoltre in Shirobako
che è proprio dedicato al settore dell'animazione).
Problemi che tra l'altro esistono anche qui da noi e chiunque abbia lavorato in vita sua ne è abbastanza consapevole.
Non so quanti anni tu abbia ma se non hai ancora lavorato ti consiglio di chiedere a genitori e parenti (più sono giovani meglio è)... scommetto che conoscono il problema (anche solo perché un loro collega lo fa) in particolare lavorano in ufficio.
Senza una presa di coscienza (improbabile) dei boss delle case di produzione e degli studi l'industria degli anime rischia un crollo/delocalizzazione a breve. Non so se basterà il buon senso a cambiare le cose.
Ma io veramente a volte mi chiedo... ma dove cavolo vivete? Non ce l'ho specificatamente con te che hai scritto, ma che ci sia gente che pensa che dei titolari di grosse società di qualsivoglia settore PRENDANO COSCIENZA per temi come le condizioni dei lavoratori è proprio roba da cartoni animati giapponesi!!
Il buon senso in questo caso sarebbe capire che spingere troppo oltre lo sfruttamento dei lavoratori "rischia" di ritorcersi contro l'azienda in vari modi, ma non è detto che ciò accada.
ma fino a poco fa dicevi che in shirobako e new game si vedono solo gli aspetti "buoni" ora dici il contrario... si guarda io non faccio lo sviluppatore e sinceramente non mi interessa cosa fai tu, ne tanto meno devo rendere conto a te del lavoro che faccio, ti dico solo beato te che puoi rifiutare gli straordinari.
ad ogni modo sarà tipo la 200milionesima volta che viene proposto un articolo del genere, per carità se ne posso fare trattati su tutto ciò che è stato detto, ma mi sembra pure che abbiano spiegato tipo almeno un centinaio di volte che loro ci vivono così, non è che cambia perchè le condizioni di lavoro da noi sono "peggio"? "meglio"? bho non lo so io non lo sai te, e piccola precisazione ti ribadisco che new game parla di video giochi non produzione anime e lo fa pure in maniera comica visto che è nato come manga comico.
ps. piccolo consiglio falli gli straordinari, in quasiasi ambito di lavoro, ma forse lavori da poco, chi non si presta, anche se è tirannico hai ragione, potrebbe essere considerato non dispensabile alla prossima tornata
Quello degli animatori Giapponesi è una problematica enorme.
Questo potrebbe portare in un futuro molto vicino a una delocalizzazione degli anime in Cina.
Presto potrebbero accadere che gli anime abbiano regia e sceneggiatura Giapponese ma che vengano realizzati interamente in Cina da animatori e disegnatori cinesi trattati come schiavi.
Più che al comico, mi riferivo alla sua battuta sui sindacati...
Quello che scrivi è di una gravità inaudita, sia per il contenuto che per l'italiano. Nessuno può obbligare un dipendente a svolgere ore STRAordinarie di lavoro. Se tu ti metti in automatico nella posizione di "essere considerato" da fogne del genere hai semplicemente ciò che ti meriti.
altra cosa, ciò che mi merito???? no o così o fai la fame, magari te sei fortunello e c'hai la raccomandazione di zio o papà, io mi devo adeguare e non me lo merito proprio, ma forse proprio perchè c'è gente che vive fuori dalla realtà che ci troviamo in una situazione di cacca come questa... bha!! le fogne sono queste ed altre
Faccio un colloquio ogni due settimane, nel mio profilo linkedin è pieno di offerte, cambio lavoro spesso perché mi offrono di più. Fortunatamente posso permettermi di dire un bel "chi se ne frega". Anzi se mi lasciano a casa loro becco pure la disoccupazione.
Lavoro come la maggior parte delle persone 8 ore al giorno, dal lunedì al venerdì... non poco direi.
Gli straordinari li faccio, solo se però mi pagano quel che mi devono pagare (ma nessuno fino ad ora mi ha proposto straordinari pagati).
So che non tutti possono fare questo discorso (non tutti lavorano nel mio campo, non tutti hanno l'intraprendenza di stare dietro a linkedin, non tutti hanno la forza di volontà di dire no, non tutti lo possono fare con magari mutuo e/o famiglia da mantenere), ma so anche che sfortunatamente ci sono anche tanti che gli straordinari non pagati li fanno a priori regalando mezz'ora/un'ora al giorno perché è così che hanno sempre fatto e questo tipo di comportamento è figlio della nostra epoca (e ha portato a pretendere questo tipo di comportamento da parte di tutti i dipendenti).
l' hanno tolta... dal 1 gennaio
e non mi interessa che lavoro fai, nemmeno lo volevo sapere ho solo precisato che new game è un anime sui videogiochi. invece no dovette buttarla sul personale, e poi mi trovo un altro che offende... io sono contento per voi che vi potete permettere di cambiare lavoro quando vi pare perchè avete linkendin, e non so nemmeno quanto crederci, ma non è un problema che mi tocca.
E lo dici pure? È questa mentalità che bisogna combattere.
vai! quanto mi paghi per seguirti? naturalmente contratto a tempo indeterminato con malattia e ferie se no ti attacchi
a per la cronaca non sono io il tizio, i cavoli miei non li racconto in giro.
altra cosa non sei molto credibile prima spari che queste cose ce le si merita ora ti ergi a paladino del giustizialismo sociale... secondo me non è un ragionamento tanto diverso da chi sfrutta il lavoro
Non è stata abolita
off topic... l' hanno sostituita con il reddito di inclusione
https://www.informazionefiscale.it/naspi-domanda-disoccupazione-2018-requisiti-importo-documenti-inps
Comunque non ti ho accusata di nulla (come ho scritto se non puoi permettertelo non hai niente da rimproverarti, però non è che il fatto di dover interrompere le ferie ti piaccia o sbaglio? Quindi è un problema, che dovrebbe venir risolto a livello politico, almeno questo è il mio parere. E chi può permetterselo dovrebbe rifiutare questi soprusi perché altrimenti le aziende iniziano a pretendere tutto anche quel che non dovrebbero assolutamente poter pretendere). Ho solo specificato che il problema c'è e che ci sono anche persone che fanno straordinari non pagati potendo in realtà porre un rifiuto (nel mio campo con tutto il lavoro che c'è le aziende offrono comunque stipendi bassi proprio perché i lavoratori più giovani non sono in grado di imporsi un pochino... perché abituati a non farlo).
Non vedo cosa ci sia di male nel raccontare qualcosa di mio, tanto sono sotto nickname, l'ho fatto perché non ci vedo nulla di male e per spiegare meglio le mie ragioni.
Puoi non crederci ma nel campo dello sviluppo di applicazioni è molto facile trovare lavoro (oltretutto linkedin è davvero un'ottima fonte, almeno nel mio campo).
Ti ho risposto solo perché nel tuo primo messaggio hai messo in dubbio il fatto che New Game potesse essere un anime dove questo problema è evidente, ti ho fatto notare che il problema c'è ovunque per qualsiasi lavoro e anche in italia (oltre al fatto che il problema è più grave in Giappone).
Ti ho risposto nuovamente perché mi hai consigliato di sottomettermi a questi comportamenti (e ti ho spiegato perché non ha senso farlo nel mio caso e perché credo che non sia sempre il caso di farlo).
Non ti ho mai insultata e mi spiace che tu sia nella situazione di non poter rifiutare di far calpestare i tuoi diritti, spero che prima o poi si riesca ad intervenire a livello nazionale.
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