Oggi compie 40 anni un'altra serie storica, molto amata dalle fanciulle. La celebriamo con la recensione di Twinkle
Il testo è di Mitzi Amoroso, la musica e gli arrangiamenti sono di Massimo Spinosa e Silvio Pozzoli; quest’ultimo è presente anche nei cori. La voce solista è di Stefania Mantelli. Mademoiselle Anne è una delle sigle più belle e più amate delle Mele Verdi, realizzata dopo diverse attente revisioni: all’inizio Mitzi scrisse il testo e i musicisti realizzarono il provino che però venne ritenuto troppo sofisticato per delle bambine; quindi Spinosa e Pozzoli ricominciarono daccapo e scrissero una nuova musica, ma il testo non si adattava più a livello metrico; pertanto venne modificato anche quello e così si ottenne la versione definitiva. A quel punto la sigla era pronta per essere incisa; le Mele Verdi registrarono il coro ma saltò fuori un altro problema; mancava la parte solista che doveva essere interpretata da Stefania Mantelli; proprio in quel periodo, i suoi genitori non volevano più che la figlia cantasse. Fortunatamente le insistenze di Mitzi convinsero i genitori della sua allieva a cambiare idea e, dal momento che i tempi stringevano, l'incisione avvenne di sera. Stefania conserva un bellissimo ricordo di quella esperienza, come spiegato ai microfoni di RadioAnimati [video]. Mademoiselle Anne è stata pubblicata per la prima volta sul lato A di un 45 giri edito dalla RCA nel 1984, il cui lato B contiene la sigla Coccinella dei Cavalieri del Re. Il secondo provino cantato da Silvio Pozzoli col testo originale è stato pubblicato sul cd Al tempo delle Mele Verdi, KBL Sigletv.net, 2007.
Rara esibizione televisiva delle Mele Verdi che interpretano la sigla di "Mademoiselle Anne" guidate dalla graziosissima Stefania Mantelli
Ricordiamo che il manga fu pubblicato per la prima volta nella rivista di Kodansha, Shoujo Friend nel 1975 e finì nel 1977, anno in cui vinse il primo Kodansha Manga Award per la categoria shōjo. Successivamente l'editore ha anche pubblicato il manga in 8 volumi che contenevano tutti i capitoli usciti su Shoujo Friend. In Italia è arrivato grazie a Star Comics
Oltre alla serie anime di 42 episodi, prodotto dallo studio di animazione Nippon Animation e che andò in onda dal 1978 e nel 1979, abbiamo anche un film, una serie TV e due speciali per la televisione in live-action. Per i quarant'anni della serie sono stati realizzati due lungometraggi che fanno da remake, con un nuovo character design più moderno e il vero finale del manga questa volta mantenuto.
Fonte consultata:
Le mele verdi
Si è pronti a prostrarsi dinnanzi a "Mademoiselle Anne", trasposizione anime del noto e storico manga di Waki Yamato "Haikara-san ga Tōru" (conosciuto come "Passa la Ragazza alla Moda" a grandi linee, ma "Haikara" si tradurrebbe in "collo lungo", simbolo appunto di modernità, vallo a capire), datata 1978, ma qualcosa è andato storto. L'anime è stato maltrattato nella sua parte finale, vomitandoci una maldestra e affrettata conclusione causa scarso successo in patria, e quando accadono di queste cose a una serie di tale caratura il cultore consapevole prima si fa male, e dopo impreca ai quattro venti.
Tagli della storia a parte, "Mademoiselle Anne" rimane una piacevolissima visione, merito della sua vulcanica protagonista Benio Hanamura (diventata Anne in italiano), un modello, prima ancora di un personaggio. La storia si svolge nell'era Taishō (1912-1926), ovvero in un Giappone a metà tra le innovazioni portate dalla precedente era Meiji e la militarizzazione del paese tra le due guerre che sfocerà nell'era Shōwa, influenzato dalla cultura occidentale senza però che essa prenda il sopravvento sulla società come sui costumi, ancora tradizionali. Benio, in questo, è avanti, lei è l'esatto contrario della tipica ragazza giapponese servizievole, Benio risponde agli uomini (sia mai!), è cafona, manesca e davvero poco consona al suo rango sociale (figlia di un maggiore dell'esercito), con tanto di sbronze ogni tanto che, predestinata a un sottotenente ancor prima della sua nascita, si ribella in ogni modo tentando di rompere così il fidanzamento con tale Shinobu Ijuin, ma poi finisce per innamorarsene. Come tradizione shōjo old style vuole, però, il coronamento del suo amore è destinato a subire una brusca frenata con la chiamata al fronte del suo lui.
Il trailer della recente edizione BD/DVD uscita in Giappone
La serie in realtà si distingue da molti dei suoi coevi grazie a una puntuale comicità in linea con l'esuberanza anticonformista della sua protagonista, che strappa più di una risata con le sue cretinate, ma allo stesso tempo ci farà commuovere come da tradizione: un personaggio a 360 gradi di grande carisma e umanità impossibile da disprezzare. A lei si aggiungono altri soggetti di indubbio interesse come Ranmaru, attore di teatro Kabuki, l'amica Tamaki, la geisha Kichiji e via discorrendo, tutti perfettamente in sintonia con l'affresco del periodo.
Sul piano puramente tecnico il tempo non è stato granché clemente con "Mademoiselle Anne": i disegni tendono a peggiorare in alcuni episodi, segnale di una produzione non proprio esemplare e tranquilla, per quanto si salvi nel complesso grazie a simpatiche trovate espressive sui personaggi come se ne vedranno altrove (Ransie), tra stelline negli occhi e altri effetti visivi di mira comica; l'accompagnamento sonoro si dimostra invece di buona qualità nella sua interezza.
Trasmesso in Italia nella seconda metà degli anni '80 fino alla fine dei '90 su varie tv private, il doppiaggio nostrano, pur contando pochi interpreti, è stranamente di buona qualità e anche l'adattamento supera la media del periodo, con tanto di "nomi esatti" giapponesi su buona parte dei personaggi. Menzione d'onore la merita la sigla italiana, cantata dal gruppetto "Mele Verdi", delicata e vivace allo stesso tempo con la voce solista della brava Stefania Mantelli.
In definitiva, nonostante il difetto della parte finale, "Mademoiselle Anne" ha carisma e intrattiene come serie storica, sentimentale, sit-com, con il suo personaggio femminista e indipendente in un paese dove la condizione della donna era (ed è) tra le peggiori del mondo industrializzato. Anne si prefigge lo scopo di abbattere muri socioculturali ormai vetusti, e di percorrere così il suo cammino verso la realizzazione di un sentimento personale, e di un percorso di vita, che nessuno oltre a lei deve stabilire.
Tagli della storia a parte, "Mademoiselle Anne" rimane una piacevolissima visione, merito della sua vulcanica protagonista Benio Hanamura (diventata Anne in italiano), un modello, prima ancora di un personaggio. La storia si svolge nell'era Taishō (1912-1926), ovvero in un Giappone a metà tra le innovazioni portate dalla precedente era Meiji e la militarizzazione del paese tra le due guerre che sfocerà nell'era Shōwa, influenzato dalla cultura occidentale senza però che essa prenda il sopravvento sulla società come sui costumi, ancora tradizionali. Benio, in questo, è avanti, lei è l'esatto contrario della tipica ragazza giapponese servizievole, Benio risponde agli uomini (sia mai!), è cafona, manesca e davvero poco consona al suo rango sociale (figlia di un maggiore dell'esercito), con tanto di sbronze ogni tanto che, predestinata a un sottotenente ancor prima della sua nascita, si ribella in ogni modo tentando di rompere così il fidanzamento con tale Shinobu Ijuin, ma poi finisce per innamorarsene. Come tradizione shōjo old style vuole, però, il coronamento del suo amore è destinato a subire una brusca frenata con la chiamata al fronte del suo lui.
Il trailer della recente edizione BD/DVD uscita in Giappone
La serie in realtà si distingue da molti dei suoi coevi grazie a una puntuale comicità in linea con l'esuberanza anticonformista della sua protagonista, che strappa più di una risata con le sue cretinate, ma allo stesso tempo ci farà commuovere come da tradizione: un personaggio a 360 gradi di grande carisma e umanità impossibile da disprezzare. A lei si aggiungono altri soggetti di indubbio interesse come Ranmaru, attore di teatro Kabuki, l'amica Tamaki, la geisha Kichiji e via discorrendo, tutti perfettamente in sintonia con l'affresco del periodo.
Sul piano puramente tecnico il tempo non è stato granché clemente con "Mademoiselle Anne": i disegni tendono a peggiorare in alcuni episodi, segnale di una produzione non proprio esemplare e tranquilla, per quanto si salvi nel complesso grazie a simpatiche trovate espressive sui personaggi come se ne vedranno altrove (Ransie), tra stelline negli occhi e altri effetti visivi di mira comica; l'accompagnamento sonoro si dimostra invece di buona qualità nella sua interezza.
Trasmesso in Italia nella seconda metà degli anni '80 fino alla fine dei '90 su varie tv private, il doppiaggio nostrano, pur contando pochi interpreti, è stranamente di buona qualità e anche l'adattamento supera la media del periodo, con tanto di "nomi esatti" giapponesi su buona parte dei personaggi. Menzione d'onore la merita la sigla italiana, cantata dal gruppetto "Mele Verdi", delicata e vivace allo stesso tempo con la voce solista della brava Stefania Mantelli.
In definitiva, nonostante il difetto della parte finale, "Mademoiselle Anne" ha carisma e intrattiene come serie storica, sentimentale, sit-com, con il suo personaggio femminista e indipendente in un paese dove la condizione della donna era (ed è) tra le peggiori del mondo industrializzato. Anne si prefigge lo scopo di abbattere muri socioculturali ormai vetusti, e di percorrere così il suo cammino verso la realizzazione di un sentimento personale, e di un percorso di vita, che nessuno oltre a lei deve stabilire.
A proposito della sigla
Il testo è di Mitzi Amoroso, la musica e gli arrangiamenti sono di Massimo Spinosa e Silvio Pozzoli; quest’ultimo è presente anche nei cori. La voce solista è di Stefania Mantelli. Mademoiselle Anne è una delle sigle più belle e più amate delle Mele Verdi, realizzata dopo diverse attente revisioni: all’inizio Mitzi scrisse il testo e i musicisti realizzarono il provino che però venne ritenuto troppo sofisticato per delle bambine; quindi Spinosa e Pozzoli ricominciarono daccapo e scrissero una nuova musica, ma il testo non si adattava più a livello metrico; pertanto venne modificato anche quello e così si ottenne la versione definitiva. A quel punto la sigla era pronta per essere incisa; le Mele Verdi registrarono il coro ma saltò fuori un altro problema; mancava la parte solista che doveva essere interpretata da Stefania Mantelli; proprio in quel periodo, i suoi genitori non volevano più che la figlia cantasse. Fortunatamente le insistenze di Mitzi convinsero i genitori della sua allieva a cambiare idea e, dal momento che i tempi stringevano, l'incisione avvenne di sera. Stefania conserva un bellissimo ricordo di quella esperienza, come spiegato ai microfoni di RadioAnimati [video]. Mademoiselle Anne è stata pubblicata per la prima volta sul lato A di un 45 giri edito dalla RCA nel 1984, il cui lato B contiene la sigla Coccinella dei Cavalieri del Re. Il secondo provino cantato da Silvio Pozzoli col testo originale è stato pubblicato sul cd Al tempo delle Mele Verdi, KBL Sigletv.net, 2007.
Rara esibizione televisiva delle Mele Verdi che interpretano la sigla di "Mademoiselle Anne" guidate dalla graziosissima Stefania Mantelli
Ricordiamo che il manga fu pubblicato per la prima volta nella rivista di Kodansha, Shoujo Friend nel 1975 e finì nel 1977, anno in cui vinse il primo Kodansha Manga Award per la categoria shōjo. Successivamente l'editore ha anche pubblicato il manga in 8 volumi che contenevano tutti i capitoli usciti su Shoujo Friend. In Italia è arrivato grazie a Star Comics
Oltre alla serie anime di 42 episodi, prodotto dallo studio di animazione Nippon Animation e che andò in onda dal 1978 e nel 1979, abbiamo anche un film, una serie TV e due speciali per la televisione in live-action. Per i quarant'anni della serie sono stati realizzati due lungometraggi che fanno da remake, con un nuovo character design più moderno e il vero finale del manga questa volta mantenuto.
Fonte consultata:
Le mele verdi
Trovare gia qualcosa di grande e non sgranato è stata una impresa su google ...è una serie molto vecchia e ora si è invasi dalle screen dei due film nuovi.
E ne hanno fatti altri, ad esempio la banda dei ranocchi e Pat la ragazza del baseball ^^
Anche questo sono passati tipo 15 o 20 anni da quando l'ho visto per ultima volta.
Il tempo vola.
La sigla delle Mele Verdi è intramontabile. Quasi non ci credo che fa 40 anni ;_;
Presente!!!
Allora, l'anime
In alternativa allo spoilerone puoi guardare il simpatico video-riassunto di Stefano Piffer:
Il manga va molto avanti...
Però resta comunque con Larissa, perché scopre che la sua salvatrice è ammalata di tisi (sputa più volte sangue), e Larissa stessa usa la sua malattia per ricattare moralmente Benio dopo che lei e Shinobu si sono finalmente riconosciuti reciprocamente. Generosa com'è la povera Benio non solo si ritira in buon ordine, ma si prodiga anche per far riconciliare Shinobu con il nonno, che giustamente non vorrebbe riavere in casa il nipote che ha lasciato in quel modo la fedele fidanzata.
La storia è molto complicata, appaiono nuovi personaggi inediti in TV fra cui la promessa sposa di Tosei (personaggio comicissimo).
Comunque alla fine Benio scopre che Tosei ha ottenuto dal padre, direttore di banca, il condono di un grosso debito degli Ijuin, impedendo così che sua madre entrasse in possesso del castello Ijuin (del quale si era innamorata per il suo stile occidentale). Ma in cambio quell'altra megera della madre di Tosei ha obbligato il figlio a prometterle che avrebbe rinunciato al giornalismo, la sua vera passione, per andare a lavorare con il padre.
Benio non può restare indifferente a quel grosso sacrificio fatto solo per lei, così lei stessa chiede a Tosei di sposarla. I due arrivano all'altare quando scoppia il grande terremoto del Kanto del 1923 che rimette a posto le cose per Shinobu, dato che non solo il matrimonio va a monte, ma Larissa muore schiacciata da un lampadario per salvarlo. E Tosei, dal canto suo, rinuncia a sposare Benio perché sa bene che lei non ha mai smesso di amare Shinobu. Così una settimana dopo il terremoto Shinobu e Benio si sposano.
Nel volumetto extra scopriamo che cosa accade ai comprimari: Onijima il lupo nero si fidanza con Tamaki, Ranmaru con una sua ammiratrice del fan club ed al povero Tosei è invece riservato un piccolo irritante moccioso francese che è la fotocopia maschile di Benio e che instaura con lui un rapporto non ben definito (sta di fatto che gli si appiccica come una cozza e si fa adottare persino da lui come figlio).
Ho cercato di sintetizzare il più possibile.
P.S. Mi permetto di riportare l'articolo nel mio forum (non può mancare), dove ovviamente metterò link e credits.
Il problema è che li faccio anch'io (e non me li sento)!
Ma quante belle cose che ha sfornato il mio anno
Il motivo del suo scarso successo l'ho spiegato nel topic su Daitarn III: ebbero l'infelice idea di trasmettere Mademoiselle Anne e Daitarn in contemporanea ed il robottone stravinse!
Anche a me è piaciuta molto la storia d'amore di cui parli. Nell'anime
L'anime penalizza vari personaggi che acquistano più rilievo nella seconda parte del manga e rende più antipatico Shinobu. Mi piace però come dia un minimo rilievo anche al
E mi piace nell'anime la scena in cui
Impossibile dimenticare il testo della sigla, melanconico, struggente, nostalgico. Così come non posso dimenticare che per molti anni non seppi mai che la serie non era conclusa e che quel fatidico "finale" era solo una leggenda metropolitana.
Un must degli shojo.
Come passa il tempo !
Una chicca rara, una sigla di Mademoiselle Anne cantata dai Cavalieri del re (io amo questo gruppo, ma preferisco quella delle Mele verdi):
Invece ecco una cosa atroce: la sigla francese, Marc et Marie:
Avrei potuto immaginare anche
Una cosa che ho trovato un po' triste nel manga è che
Tamaki è la fotocopia di Yukino, la dolce ma sfortunata prostituta di cui si era innamorato Lupo da bambino.
La nonna di Shinobu è più grassa nell'anime, è vero, ma dato che non mi è particolarmente simpatica (perché dietro all'aria pacioccona si nasconde una grande egoista che ha promesso alle spalle dei suoi nipoti) non ci ho fatto molto caso!
Daitarn 3, Anne, Galaxy Express, Harlock, la seconda serie di Starblazers, Treasure Island di Dezaki e Future Boy Conan di Miyazaki.
A quanto sembra, la Sanver di Santo Verducci avrebbe doppiato il primo film. Ora resta da capire se abbia mantenuto i nomi originali giapponesi o abbia usato quelli inventati italiani.
Quello di Pat la ragazza del baseball è bellissimo nella sua ingenuità: loro vestiti da giocatori che ballano e fanno girare la mazza. Bellissimo.
Video come questi fanno rivivere perfettamente l'atmosfera dell'infanzia e sono queste le cose che dovrebbero fare i bambini, non andare in tv a cantare le canzoni degli adulti.
Magari fosse stato doppiato... Però non vorrei mai sentire nomi inventati italiani, sarebbe terrificante!!!
Altrimenti potrei anche sentirmi in colpa, dato che qualche anno fa creai un pseudo-adattamento mediasettiano con nomi italianizzati (tipo: Anne= Annalisa, Ranmaru= Roberto e Shinobu= Sigismondo ) di questo anime e lo postai in un forum...
E speriamo sia una bufala, considerando la roba che combina la Sanver (già tremo all'idea di una terrificante sigla di Verduci appiccicata a caso sul video o a Shinobu con la zeppola).
Vabbe' ma sono tutti derivativi. Uno è un cartone per vendere giocattoli, uno è un sequel, due sono presi da romanzi e gli altri sono manga
In quella mia fanfiction realizzai anche una sigla. Però era in stile mediaset, non conosco la Sanver, o almeno non se non mi viene fatto qualche esempio di qualcosa partorito dalla Sanver...
Per celebrare ancora questo anime voglio proporre due amv ad esso dedicati.
Il primo, Spectacular! Spectacular! pare rendere benissimo lo spirito della serie:
Al secondo, Hippo mouth power (è la sigla dell'anime Ninja boy, il cui protagonista per diversi aspetti somiglia a Benio), ho contribuito, anche se di fatto lo ha montato la moderatrice globale del mio forum:
Entrambi i video mi sembrano utili per far comprendere meglio ai neofiti cosa attendersi da questa serie!
Grazie, Sonoko, per questo e per il post dei due finali manga e anime, sei fantastica!
Ma no, è solo che adoro questa serie e soprattutto il manga!
Ed aggiungo che cercando su YT Mademoiselle Anne theme troverete tutti i pezzi della colonna sonora dell'anime (pazientemente registrati dalla TV da un utente del mio forum)!
E quindi LOL cosa. Non è una gran annata per gli anime se sono tutti derivativi, tu che dici?
La maggior parte degli anime sono"derivativi", non c'entra nulla con la qualità degli stessi (da un ottimo fumetto
si può comunque trarre un anime orrendo).
La cosa più stupida di questa questione fu decidere di trasmettere Mademoiselle Anne e Daitarn III in contemporanea, determinandone la schiacciante sconfitta, peggiorando la situazione con quel finale tronco stabilito per via degli scarsi ascolti. Anche se le due serie mi sembrano destinate a due fasce diverse di pubblico di fatto le cose andarono così.
Non che il finale di Daitarn sia migliore però. A me piacque anche quella serie, ma il finale è davvero insulso!
Ho risposto al suo commento ma non mi ero resa conto che si riferisse anche ad utenti e staff di AC. Credevo fosse una frase impersonale, invece... non lo è?
Ma per favore, non roviniamo proprio questo topic a causa dei troll!
Ho trovato un'altra chicca: purtroppo è nel contesto di un video (che trovo comunque interessante), perciò se non volete vederlo tutto andate direttamente al minuto 13 circa, e potrete vedere ed ascoltare la sigla con cui Mademoiselle Anne andò in onda su TMC:
1. Questa piattaforma tratta anche manga
2. Haikarasan è un manga
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