Conosciamo tutti il caso di Evangelion e di come abbia usato come sigla di chiusura la celeberrima "Fly me to the moon" di Frank Sinatra, o il caso di Le bizzarre avventure di JoJo, che nel suo recente adattamento animato sta saccheggiando con successo brani di Yes, Bangles, Pat Metheny e Savage Garden (avremo Gigi D'Alessio come ending della nuova serie?).
Ma ci sono altri casi in cui brani di musica occidentale sono stati utilizzati all'interno degli anime, con risultati sorprendenti.
Ad esempio, avreste mai pensato di poter trovare come colonna sonora di un anime giapponese... "Boys" di Sabrina Salerno?!

IL BRANO ORIGINALE

Pubblicata il 20 maggio del 1987, "Boys (Summertime Love)" di Sabrina Salerno diventa subito una hit, che conquista non soltanto l'Italia (caratterizzandosi come uno dei più popolari brani del genere italo disco), ma anche la Spagna, la Svizzera, la Francia e la Germania, tutti paesi dove conquista la vetta delle classifiche durante l'estate. Arriva, inoltre, anche in Inghilterra, dove raggiunge il terzo posto della classifica dei singoli, cosa piuttosto rara per un'artista italiana.
E' poi stata ripubblicata in diversi remix e nuove versioni nel 1995, nel 2003, nel 2008 e non si contano le cover realizzate da altri artisti.


Si può dire che buona parte del successo sia dovuto indubbiamente al celeberrimo video musicale, dal sapore estivo e molto sexy e... pruriginoso (tanto da venir censurato sulle tv inglesi), che ha acceso le fantasie di molti adolescenti degli anni ottanta ed è ancora oggi molto noto.

Quel che è poco noto è che il brano ha anche degli insospettabili legami col nostro amato Giappone, che adesso andremo a sviscerare.

NINETEEN: IL MANGA

Gli anni ottanta del Giappone sono stati fortemente caratterizzati da un avvicinamento alla pop culture occidentale, per quanto riguarda l'universo giovanile. Gli adolescenti giapponesi dell'epoca ascoltavano musica rock, vestivano all'occidentale, mangiavano nei fast food, guardavano film americani al cinema. Molti artisti giapponesi, sia in campo musicale che in letteratura, hanno fortemente subito l'influenza dell'occidente, creando opere che fossero più vicine alla nostra sensibilità, per quanto innegabilmente giapponesi.
Manga e anime come Kimagure Orange Road (E' quasi magia Johnny) di Izumi Matsumoto e Ai shite knight (Kiss me Licia) di Kaoru Tada mostrano perfettamente questo universo giovanile ormai fortemente occidentalizzato, ricchissimo di citazioni alla pop culture straniera e con protagonisti adolescenti che vivono la loro vita in maniera più libera, simile ai protagonisti dei film americani, piuttosto che ai giovani giapponesi tutti casa e scuola.


Tra i manga che hanno maggiormente contribuito a rendere quest'atmosfera, una menzione speciale va a Nineteen, seinen manga firmato da Shou Kitagawa per Shueisha tra il 1989 e il 1991, per un totale di dodici volumi.
Nineteen è la storia di Kazushi Kubota, diciottenne che lavora part time in una caffetteria e ritrova, ad una riunione di classe, la ragazza di cui è sempre stato innamorato, la bellissima Masana Fujisaki. Durante la scuola, lei non lo ha mai degnato di uno sguardo, ma adesso i due cominciano a frequentarsi...
L'atmosfera del manga è esattamente quella di un Orange Road, ma la maggior età dei protagonisti e il target più alto della rivista di pubblicazione permettono all'autore di trattare temi più adulti e di trattare la tematica sessuale con più libertà.
Nineteen è sempre stato ben valutato dalla critica per la bellezza del disegno e la maturità della narrazione, nonostante l'autore fosse appena ventenne quando ha realizzato quest'opera. Del resto, Shou Kitagawa, autore poco noto in Italia ma decisamente prolifico in patria, è uno che di manga, e di manga d'amore, ne sa. Un ragazzone grande e grosso, con la carnagione scura e la barba, ma con una spiccata sensibilità e una grandissima passione per gli shoujo manga d'epoca, come ampiamente dimostrato dal suo blog, dove recensisce con gran fervore un sacco di vecchi fumetti.

NINETEEN: L'OAV

Nel 1990, lo studio Madhouse realizza un adattamento animato di Nineteen, in un OAV di circa 45 minuti che adatta soltanto la parte iniziale dell'opera (all'incirca il primo volume), per la regia di Koichi Chigira (Full Metal Panic).
All'epoca, non era raro che serie manga dagli argomenti più adulti venissero adattate in OAV di uno o pochi episodi, che spingevano molto sulla bellezza della grafica o delle musiche piuttosto che sulla trasposizione della storia completa.
La trama dell'OAV di Nineteen è pressoché nulla, si tratta di una produzione che punta tutto sulle atmosfere, e riesce a regalarci degli anni ottanta straordinari, grazie ad una particolare struttura fatta di piccoli videoclip musicali, accompagnati dalle illustrazioni originali del maestro Kitagawa e da canzoni dall'irresistibile fascino anni ottanta firmate da popolari artisti nipponici come Toshiki Kadomatsu.
E qui veniamo a noi. Perché, in una lunga scena iniziale, mentre il giovane protagonista viene portato dagli amici in una discoteca dove poi reincontrerà il suo grande amore non corrisposto dei tempi della scuola, qual è la canzone che suona in sottofondo nel locale?


Esatto. Proprio la nostra "Boys (Summertime Love)" di Sabrina Salerno, il cui autore originale, Claudio Cecchetto (se all'ascolto ci sono fan degli 883, è un nome che conoscono bene), viene addirittura accreditato nei titoli di coda.

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LA VERSIONE DI AYA SUGIMOTO

L'inclusione in Nineteen, in realtà, non è il primo punto di contatto tra "Boys" e il Giappone. Qualche anno prima, nel 1988, la idol Aya Sugimoto ne aveva realizzato una cover per il suo album di debutto.


La canzone, realizzata in doppia versione (in giapponese e col testo originale in inglese), ha riscosso un grande successo, e la cantante è stata spesso ospitata ad eseguirla in diversi programmi tv. E, chissà, forse proprio in virtù di questo successo, si è scelto poi di riproporre il brano (sia pure nella sua versione originale) nell'OAV.


Autrice di testi molto audaci e legati alla tematica erotica, Aya Sugimoto si è ritirata dalle scene nel 1995, dedicandosi invece alla scrittura di romanzi erotici e alla recitazione. Suo, ad esempio, il ruolo di Queen Beryl, l'antagonista delle guerriere Sailor nella versione live action di Sailor Moon realizzata nel 2003.