L'artista giapponese Keiko Moritsugu, che ha lavorato come character designer per alcune serie di Pokémon, così come artista CG per Doraemon, si è detta delusa dallo stato attuale dell'animazione giapponese, soprattutto rispetto alle sue controparti Marvel e Disney.
"La qualità dei film Disney e Marvel migliora di anno in anno, e questo perché prendono i problemi reali della società e li assimilano all'interno della sceneggiatura. L'animazione giapponese è diventata incapace di farlo in questo momento. La metodologia per creare anime sembra fondersi sulla frase 'finché mettiamo qualcosa di sexy, possiamo ingannare otaku per comprarlo, giusto?'"
"Di questi tempi in Giappone, se facessi un film come Zootopia, penso che la gente lo criticherebbe per essere troppo femminista e mirato a compiacere le minoranze. Ma non c'è niente di sbagliato in questo. Ciò dimostra come un film possa avere una rilevanza sociale."
Nei tweet successivi, Moritsugu esprime la sua opinione riguardo quei fan degli anime maschili "ingannati" dal contenuto che guardano, e su come questo possa creare un problema anche per il pubblico femminile.
"Penso che probabilmente gli uomini si lascino ingannare guardando anime di ragazze che ridacchiano e strillano, ma quando sono le donne a guardare uomini che desiderano troppo conforto dalle donne, allora lo si considera psicologicamente estenuante."
Non è solo il contenuto sessuale esplicito a turbare l'artista e infatti, dopo che un altro utente Twitter ha sottolineato l'odio per la serie anime del 2008, Sekirei, Moritsugu ha espresso i suoi sentimenti sul moe, termine che genericamente sta ad indicare tutti quei personaggi di anime o manga in grado di suscitare un sentimento protettivo negli spettatori di sesso maschile.
"Non sono arrabbiata soltanto con quegli anime sessualizzati senza mezzi termini come questo, ma sono arrabbiata anche con quegli anime che prevedono questo tipo di atteggiamento in una forma più diluita. Penso davvero che il moe abbia rovinato l'industria degli anime."
Tuttavia, nonostante la chiara convinzione di Moritsugu, molte persone hanno espresso opinioni dissenzienti, lasciando commenti come:
"'È 'il prendere i problemi reali della società e incorporarli all'interno della sceneggiatura' il tuo unico criterio per ciò che costituisce un buon anime? Se è così, penso che tu abbia una percezione in gran parte errata di ciò che è la forma d'arte dell'animazione."
"Quella 'qualità superiore' per Disney e Marvel non è nient'altro che il risultato di avere più soldi da spendere di quanto non facciano gli studi di anime."
"Non è vero che la ragione per cui la Disney non inserisce contenuti sessuali nelle sue vignette è solo perché l'animazione occidentale è pensata come qualcosa per bambini? I film di Hollywood hanno un sacco di scene di sesso e scene di baci."
"Certo, molti anime sono pieni di contenuti sessuali, ma ce ne sono molti che non lo sono. Ci sono così tanti anime in produzione che non puoi dire 'tutto questo è così'."
"Ultraman, Kamen Rider e Detective Conan stanno ottenendo sempre più qualità anno dopo anno."
Gran parte del discorso sembra derivare dall'apparente definizione che dà Moritsugu di alta qualità e contenuto sessuale, con più persone che sottolineano che, poiché Marvel e Disney portano i loro prodotti a un pubblico mondiale, questi dati più ampi spostano naturalmente il contenuto dei loro film lontano dai feticci sessuali che così spesso emergono negli anime. Il mercato di riferimento per un nuovo film della Disney è essenzialmente "chiunque al mondo sia un bambino o abbia un cuore da bambino", mentre per i film della Marvel è "chiunque al mondo ami i film d'azione". Gli anime, però, in particolare le opere osé o moe a cui Moritsugu punta il dito contro, sono molto più di un prodotto di nicchia, con i loro creatori che sanno bene che non piaceranno a tutti, e con l'obiettivo di fare fermamente appello ad un certo sottoinsieme di persone. Detto questo, Moritsugu, che sul suo profilo Twitter si descrive come un'"artista geniale", non è convinta che una sorta di attenzione più mirata sia positiva a lungo termine per la salute dell'industria degli anime.
"Da Evangelion in poi, gli anime sono diventati qualcosa in cui se aggiungi dei contenuti erotici in modo che la gente li compri, allora va tutto bene. Ciò ha reso più facile ingannare gli otaku maschili che non riescono ad avere una ragazza, ed è diventato sempre più difficile trovare anime che siano creazioni artistiche facendo così cadere gli anime in un ciclo regressivo."
Naturalmente, non mancano gli appassionati di anime che sono diventati fan perché hanno preferito lo stile dell'industria dell'animazione giapponese nel raccontare storie di magia e azione al modo in cui Disney e i fumetti americani gestiscono quegli stessi elementi. La qualità, dopotutto, è una cosa soggettiva, e proprio come Moritsugu la vede in una volontà di intrecciare la critica sociale contemporanea in una sceneggiatura, altre persone possono trovarla in qualsiasi altra cosa, e magari per loro l'anime tette e culi a tarda notte potrebbe incarnare il massimo livello di qualità che possano immaginare.
Fonte Consultata:
SoraNews24
ディズニーやマーベルの映画が、毎年のようにクオリティを更新出来るのは、実際の社会の中で争点になっている事をきちんと脚本に織り込んでいくからなんだよ。日本のアニメはもうそれが出来ないのよ。「エロを混ぜればオタクを騙せるんでしょ?」という方法論で作ってるから。
— Moritsugu Keiko 森次慶子 (@W_Fei_hung) 25 aprile 2019
"La qualità dei film Disney e Marvel migliora di anno in anno, e questo perché prendono i problemi reali della società e li assimilano all'interno della sceneggiatura. L'animazione giapponese è diventata incapace di farlo in questo momento. La metodologia per creare anime sembra fondersi sulla frase 'finché mettiamo qualcosa di sexy, possiamo ingannare otaku per comprarlo, giusto?'"
日本で今、ズートピアみたいなアニメを作ったら「フェミニストを殺せー!」「いやこれはマイノリティのための映画だー!」と、ネットでは大騒ぎになると思うんだけど、それで良いのにね。それでこそ社会性のある作品だと思う。
— Moritsugu Keiko 森次慶子 (@W_Fei_hung) 25 aprile 2019
"Di questi tempi in Giappone, se facessi un film come Zootopia, penso che la gente lo criticherebbe per essere troppo femminista e mirato a compiacere le minoranze. Ma non c'è niente di sbagliato in questo. Ciò dimostra come un film possa avere una rilevanza sociale."
Nei tweet successivi, Moritsugu esprime la sua opinione riguardo quei fan degli anime maschili "ingannati" dal contenuto che guardano, e su come questo possa creare un problema anche per il pubblico femminile.
女がキャッキャするだけのアニメを見て、男は癒されるのかもしれないけど、女の場合は女に癒しを求めすぎてる男達を見て、精神的に疲れ果てるんだよ、、、。
— Moritsugu Keiko 森次慶子 (@W_Fei_hung) 26 aprile 2019
"Penso che probabilmente gli uomini si lascino ingannare guardando anime di ragazze che ridacchiano e strillano, ma quando sono le donne a guardare uomini che desiderano troppo conforto dalle donne, allora lo si considera psicologicamente estenuante."
Non è solo il contenuto sessuale esplicito a turbare l'artista e infatti, dopo che un altro utente Twitter ha sottolineato l'odio per la serie anime del 2008, Sekirei, Moritsugu ha espresso i suoi sentimenti sul moe, termine che genericamente sta ad indicare tutti quei personaggi di anime o manga in grado di suscitare un sentimento protettivo negli spettatori di sesso maschile.
こういう露骨なのばかりじゃなくて、こういう概念が薄められて多くのアニメに混ざってしまった事に対して憤ってますね。やっぱり「萌え」はアニメを滅ぼしたと思う。 https://t.co/EeK7fVM7OE
— Moritsugu Keiko 森次慶子 (@W_Fei_hung) 27 aprile 2019
"Non sono arrabbiata soltanto con quegli anime sessualizzati senza mezzi termini come questo, ma sono arrabbiata anche con quegli anime che prevedono questo tipo di atteggiamento in una forma più diluita. Penso davvero che il moe abbia rovinato l'industria degli anime."
Tuttavia, nonostante la chiara convinzione di Moritsugu, molte persone hanno espresso opinioni dissenzienti, lasciando commenti come:
"'È 'il prendere i problemi reali della società e incorporarli all'interno della sceneggiatura' il tuo unico criterio per ciò che costituisce un buon anime? Se è così, penso che tu abbia una percezione in gran parte errata di ciò che è la forma d'arte dell'animazione."
"Quella 'qualità superiore' per Disney e Marvel non è nient'altro che il risultato di avere più soldi da spendere di quanto non facciano gli studi di anime."
"Non è vero che la ragione per cui la Disney non inserisce contenuti sessuali nelle sue vignette è solo perché l'animazione occidentale è pensata come qualcosa per bambini? I film di Hollywood hanno un sacco di scene di sesso e scene di baci."
"Certo, molti anime sono pieni di contenuti sessuali, ma ce ne sono molti che non lo sono. Ci sono così tanti anime in produzione che non puoi dire 'tutto questo è così'."
"Ultraman, Kamen Rider e Detective Conan stanno ottenendo sempre più qualità anno dopo anno."
Gran parte del discorso sembra derivare dall'apparente definizione che dà Moritsugu di alta qualità e contenuto sessuale, con più persone che sottolineano che, poiché Marvel e Disney portano i loro prodotti a un pubblico mondiale, questi dati più ampi spostano naturalmente il contenuto dei loro film lontano dai feticci sessuali che così spesso emergono negli anime. Il mercato di riferimento per un nuovo film della Disney è essenzialmente "chiunque al mondo sia un bambino o abbia un cuore da bambino", mentre per i film della Marvel è "chiunque al mondo ami i film d'azione". Gli anime, però, in particolare le opere osé o moe a cui Moritsugu punta il dito contro, sono molto più di un prodotto di nicchia, con i loro creatori che sanno bene che non piaceranno a tutti, e con l'obiettivo di fare fermamente appello ad un certo sottoinsieme di persone. Detto questo, Moritsugu, che sul suo profilo Twitter si descrive come un'"artista geniale", non è convinta che una sorta di attenzione più mirata sia positiva a lungo termine per la salute dell'industria degli anime.
まさにそういう事なんだよ!エヴァ以降、アニメにエロを混ぜて売って良い事になっちゃった。そうなるとモテない男オタクを騙すほうが楽になっちゃったから、芸術作品としてのアニメを模索する事が出来なくなって、日本のアニメは縮小再生産のループに入った。
— Moritsugu Keiko 森次慶子 (@W_Fei_hung) 25 aprile 2019
"Da Evangelion in poi, gli anime sono diventati qualcosa in cui se aggiungi dei contenuti erotici in modo che la gente li compri, allora va tutto bene. Ciò ha reso più facile ingannare gli otaku maschili che non riescono ad avere una ragazza, ed è diventato sempre più difficile trovare anime che siano creazioni artistiche facendo così cadere gli anime in un ciclo regressivo."
Naturalmente, non mancano gli appassionati di anime che sono diventati fan perché hanno preferito lo stile dell'industria dell'animazione giapponese nel raccontare storie di magia e azione al modo in cui Disney e i fumetti americani gestiscono quegli stessi elementi. La qualità, dopotutto, è una cosa soggettiva, e proprio come Moritsugu la vede in una volontà di intrecciare la critica sociale contemporanea in una sceneggiatura, altre persone possono trovarla in qualsiasi altra cosa, e magari per loro l'anime tette e culi a tarda notte potrebbe incarnare il massimo livello di qualità che possano immaginare.
Fonte Consultata:
SoraNews24
Inoltre lei, magari proprio perché artista, non tiene conto di una cosa fondamentale: sia i produttori di Anime che Marvel/Disney producono per vendere. In occidente il target è ampio e comprende bambini così come i giovani adulti, per cui è chiaro che i film della Marvel/Disney debbano essere privi di comportamenti inadeguati. Esempio banale: in tutti i film del Marvel Cinematic Universe abbiamo mai visto qualcosa che vada al di là di un bacio? O banalmente qualcuno che fuma? Mai (nonostante Nick Fury nei fumetti fumi come un forsennato), appunto perché la platea comprende ragazzini. Ha ragione sul fatto che i problemi della società sono spesso integrati nella pellicola (in forma più o meno idealizzata), cosa che apprezzo, ma che non basta a creare un bel prodotto. Zootropolis è un film che certamente mi è piaciuto, ma che ho gradito per esempio meno di Avengers Endgame per dirne uno, che di critica sociale non ha così tanto, anzi come genere di film potrebbe essere quasi più vicino alle produzioni anime per le tematiche trattate.
Ma perché in Giappone allora si va avanti ad oppai ed Hentai? Perché, per come è costituita attualmente la società giapponese, vendono bene. QUesta è una mia personale opinione, ma mi sembra naturale che una popolazione con convenzioni sociali rigide e rapporti interpersonali complessi come quella giapponese trovi più assuefacente e liberatorio dedicarsi a quei prodotti che permettono di sublimare voglie sessuali e di affetto spesso represse. La Moritsugu in sostanza sbaglia a criticare le produzioni anime (non tutte fra l'altro colpevoli di ipersessualizzazione), piuttosto che la società stessa in cui vive.
Quando ha portato l'esmpio di Zootropia volevo mettermi ad urlare, un concentrato di buonismo e politacally correct che fa a cazzotti con il pluralismo dei temi affrontati da sempre dagli anime; certo esiste il fanservice, il moe e tante, tante altre cose peggiori nell'animazione giapponese, ma esiste anche una prateria di generi praticamente inesplorata dall'animazione occidentale (con tutti gli ibridi tra generi possibili BTW) che rende unica l'industria giapponese dell'animazione arrivando a dei picchi, sia nei lungometraggi che nelle serie tv, che fanno impallidire la Disney.
Quello che non sopporto di questo discorso è che dietro il "non utilizziamo il fanservice per attirrare gli otaku" suggerisce non una maggiore qualità in se ma di andare a copiare chi fa cose che con l'animazione giapponese ci incastra davvero poco. E' come dire "nella cucina italiana c'è troppa pizza, copiamo la cucina francese" ignorando il restante 95% della cucina italiana.
Grossomodo concordo, specie con l'introduzione.
E perchè, c'abbiamo la possibilità di vedere due versioni dello stesso mezzo con stile e tematiche diverse e dobbiamo uniformarli? Ma ben venga la diversità, senza preferenze di sorta, lo dico da grande appassionato Disney ad esempio pur avendo un rapporto privilegiato con l'animazione giapponese ovviamente...e poi francamente leggere che pure un'addetta ai lavori si fossilizza su alcuni dettagli degli anime ignorando tutto il resto che hanno da offrire è anche un po' triste...
"L'anime deve essere più simile ai prodotti Marvel e Disney": inizialmente il titolo del pezzo mi aveva spaventato, perché, gli anime giapponesi più stanno lontani da Marvel e Disney, meglio è. Nel senso che quelle sono multinazionali globalizzate, mentre ciò che mi piace degli anime è proprio il loro essere giapponesi.
Poi l'eggendo l'articolo ho capito meglio quello che vuole dire Keiko Moritsugu. La capisco, ma è un discorso molto difficile e complesso: il fanservice, troppa sessualità inutile, poca profondità, la ricerca della qualità. Ci sono mille sfacettature da prendere in considerazione. Forse servirebbe uno studio sociologico! Il rischio è di cascare in semplificazioni banali.
Qualità contro fanservice: è una battaglia eterna. Bisognerebbe trovare il giusto equilibrio, se non nei singoli titoli, almeno nella varietà della produzione, perché è vero che oggigiorno si sfornano tantissimi titoli, ma molti ovviamente non possono che essere scadenti o mediocri. Più che guardare fuori verso le multinazionali, l'industria giapponese dovrebbe guardare dentro se stessa, imparare dalla sua storia gloriosa degli anni '70-'80-'90. Riprendere un percorso che per certi versi si è interrotto proprio con Evangelion.
E' bello creare titoli che hanno qualcosa da dire, ma non deve essere una cosa forzata. Il produttore o il regista non deve alzarsi una mattina e dire: oggi facciamo un anime con critiche sociali. Sarebbe assurdo e ridicolo. Il segreto secondo me sta nel far crescere generazioni di sceneggiatori, registi (e quant'altro fa parte del mondo anime) sempre migliori. I giapponesi devono sempre cercare di migliorare il loro Know-how, senza abituarsi a minestre riscaldate.
Qualcuno disse che gli anime di oggi «sono fatti da otaku per otaku». Ecco, lì sta il punto. Servono addetti ai lavori con qualità artistica. Sicuramente ce ne sono tanti e a questi va data l'opportunità di esprimersi un pò di più, senza troppe catene.
A quel punto l'anime importante, che intrattiene, ma che non ti fa spengere il cervello, viene fuori da solo senza scimmiottare gli americani.
Poi io sono un sostenitore della varietà: una realtà mi piace se è variegata, se ti offre roba per tutti i gusti. Nel mio mondo ideale non si butta via niente. Serve il titolo più serio, quello meno, quello ancora più scanzonato, basta che funzioni. Tutti i generi anime vanno bene: hentai ecchi, fino ai più rispettabili, pure gli isekai (che mi stanno sulle balle, proprio perché più di altri generi, rappresentano una certa omologazione dei titoli contemporanei).
In questa epoca d'oro degli anime, viene proposta troppa monnezza e poche storie da raccontare.
Sceneggiatura, sceneggiatura, sceneggiatura: se l'industria anime lavora su questo e su migliori retribuzioni, andrà avanti come un treno. Altrimenti prima o poi la bolla esploderà e andranno a produrre animazione in Cina (dove non c'è democrazia, ma costa meno tutto) a fare titoli di sterco: li voglio proprio vedere fare critiche sociali in un regime totalitario.
In ogni caso, anche ammettendo che gli anime ormai siano solo prodotti di nicchia o per otaku arrapati (e a mio avviso non è così), ed anche supponendo che "la qualità dei film Disney e Marvel migliora di anno in anno" (e a mio avviso non è così), questo cosa ci dice? Che le due realtà produttive soddisfano due diverse tipologie di pubblico? Nello specifico gli "arrapati" e gli "impegnati"?
Perfetto, e allora?
C'è spazio per una sola categoria? Bisogna soddisfare solo le grandi masse impegnate e socialmente sensibilizzate e ignorare i miserandi rifiuti della società nichilisti e sciovinisti? Bisogna indirizzarsi solo sulla produzione dagli introiti più redditizi o dalle istanze più costruttive?
C'è spazio solo per gli apocalittici o solo per gli integrati?
Se l'animazione nipponica sta morendo per un "calo di qualità" e quella occidentale sta vibrando di "folgorante ermeneutica", sono costretto a scegliere?
Ho bisogno del vaticinio di gente "geniale" che mi indichi la differenza fra le ghiande e i diamanti?
E se io preferissi una misera foglia d'erba alla quotidiana fatica delle stelle?
Prosaicamente: cosa c'è di male in un orgasmo a poche lire?
Moritsugu, tu critichi le mie masturbazioni, ma è sesso con qualcuno che amo!
Che senso ha uniformare all' occidentale ciò che ha una tradizione ricca e propria , e che in oltre è amato per questo .
Poi per non parlare del fatto che con tutti gli esempi di produzione fumettistica occidentale io non mi ispirerei proprio a quelle due. Poi si punta il dito contro il fanService come se fosse un demone , ma il vero problema è che si tende ad esagerare sui punti negativi per ignorare il buono.... ma i manga e gli anime sono molto più che fanservice gratuito
Secondo me è sbagliato barricarsi dietro "gl'anime sono un prodotto di nicchia", nonostante sia vero, frena in partenza ogni sana ambizione. Non trovo strampalato il desiderio di veder trasmessi nei cinema esteri anime non solo per 3 giorni ( almeno qui Italia ). Per farlo non servono soltanto bei film o tanti soldi, ma una piccola pulizia alla reputazione dell'animazione giapponese, ed il modo migliore sarebbe ridurre queste opere. Una situazione molto irreale, e qui entra il dilemma "è lo spettatore a decidere cosa vedere o il media ad 'educare' il suo pubblico? ".
Quando tesse le lodi della marvel/disney sul migliorarsi con il passare delle produzioni , qui mi trova in disaccordo.
Inoltre, come hanno già commentato, di certo non guardo un anime se voglio un prodotto simil-disney.
Ah bè, viva la coerenza !
Però quando la Motitsugu dice "Da Evangelion in poi, gli anime sono diventati ..." dice una fesseria enorme: primo, perché il moe , l'ecchi e balle varie c'era già negli anni ottanta , anche se non esibito come oggi.
C'era pure in serie mainstream per bimbi come Arale o Robottino , quindi di che stiamo parlando ?
Evangelion poi è stato un successo mondiale , non certo un fenomeno di nicchia, quindi che ci azzeca con la nicchia ?
Di certo molti anime oggi si sono dati una calmata per diffondersi all' estero : ad esempio , Saint Seiya o Dragon Ball , nelle nuove serie , non hanno un briciolo del sangue o ammiccamenti sessuali presenti nelle serie anni 80.
In One Piece hanno tolto la svastica sulla schiena di Ace per evitare fraintendimenti ( in jap è un manji , un simbolo sacro ) e via così... vedremo cosa ci riserverà il futuro .
Su twitter i fans l'hanno criticata aspramente, bene, sembra il solito tentativo di autorazzismo con lo scopo di separarci, cosa che va molto di moda in eu, beh allora sai che ti dico cara swj Moritsugu Keiko, vaffanculo di cuore dall'Italia.
Promuovere il rispetto verso gli altri sarebbe un problema? SERIAMENTE?
Scusa, quale rispetto? Questa dice che il moe e i prodotti per otaku maschi sarebbero il male e bisognerebbe copiare dagli yankee epurando tutte gli elementi sessisti e varie nel rispetto di tutte le minoranze. Ma roba da matti, se ci si mettesse a rispettare i diritti di tutti, sopratutto di 4 gatti, che cosa si arriverebbe a produrre? I pokemon per bambini o animazione riempita di buoni propositi e una falsa rappresentazione della realtà? Seguire una certa agenda politica? Propaganda separatista? Ma non esiste.
Che se li faccia lei questi manga occidentalizzati per le minoranze, senza coinvolgere gli altri, anime e manga vanno bene come sono, anzi, sono anche troppo censurati ultimanente proprio per lo stesso problema e le critiche che riceve da questi gruppi stranieri (femministe in primis).
Sostenere le minoranze su oper di fantasia è sbagliato perchè non potrai far altro che limitare te stesso e la tua creatività.
Non ho detto tutti ma una parte, certo ci sono anime senza fanservice pur essendo moe, che moe poi significa solo "cute", il mio avatar è moe e non c'è nulla di male in questo, è una caratteristica di manga e anime.
Non si possono rimuovere certe caratteristiche che definiscono un prodotto solo perchè qualcuno potrebbe offendersi, sopratutto se è una minoranza e che quindi non vale un caz*o come pubblico, è come se un napoletano dovesse cambiare il modo in cui fa la pizza perchè a qualche gruppetto di stranieri non piace e la preferirebbe fatta in maniera differente per meglio venire in contro ai propri gusti personali.
Anime e manga non devono omologarsi alle minoranze per allargare il bacino d'utenza, ma devono rimanere coerenti con se stessi e con quello che sono, opere di nicchia che coprono differenti generi per differenti tipologie di pubblico.
In questi tempi di analfabetismo funzionale dilagante purtroppo accade questo e altro. Mi auguro che eventuali progetti in quella direzione siano gestiti bene.
Ci sta, purtroppo le due cose spesso sono collegate a una certa agenda politica, spero che ciò non vada ad inquinare anche la società nipponica, non se lo meritano.
la Disney in Occidente è conosciuta per titoli per tutte le età. Non vi inventate cose please.
Se per la maggioranza i prodotti animati vengono considerati roba per bambini la Disney non c'entra nulla. Negli anni 90 la Disney fece la serie animata di Gargoyle che era molto matura come temi e target per i tempi.
ecco cosa sono gli otaku
una seduta psichiatrica ci vuole, altro che continuare a viziarli o meglio si cercassero una vera ragazza.
Accettare tutto questo significa accettare peggioramento anno dopo anno.
se gli anime sono omologati o pessimi adattamenti perchè lo vogliono lo stesso pubblico giapponese, non fare paranoie se propio tu cadi su soliti stereotipi e luoghi comuni per demonizzare invece l'occidente.
Caro No Longer Human, citi proprio serie censurate per venire incontro ai gusti occidentali in fase di adattamento, sopratutto il recente Goblin Slayer. Anche Tate no Yuusha ha subito cambi in alcune scene proprio per, detta dai produttori stessi, rendere il prodotto più palatabile in occidente. Il manga è molto più severo, Raphtalia uccide senza pietà mentre qui addirittura fanno uccidere un nemico per motivi casuali. Persino l'innocuo "vita da slime" ha subito epurazioni di certe scene ommesse nell'anime. Il problema c'è, poi se si vuole farci ironia sopra è un'altro paio di maniche.
Posso sapere il motivo della disattivazione del mio post?
Va bene tutto, ma a volte mi sembra di essere in Corea del Nord...
Chi si offende?
Inutile sì, lo ammetto, ma non penso ci fossero gli estremi per censurarlo...
Detto questo, comprendo anche il punto di vista di K.Moritsugu nel vedere il peso mediatico di questa branchia dell'arte e il pensare di dover promuovere un proprio ideale.
In merito alla qualità Disney c'è poco da dire, i FILM SONO BELLI e ci siamo cresciuti... ma se andiamo a guardare quello che non è destinato al cinema ma alla serializzazione sui canali tematici ...beh ... spesso ci troviamo davanti programmi per ritardati.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.