Un’alba di straordinaria bellezza che illumina la savana. Un raduno di animali di ogni tipo. Una gigantesca rupe che si riconoscerebbe tra mille. Un leone dallo sguardo fiera ma gentile. Un buffo bucero. Una leonessa. Un mandrillo che esegue riti ancestrali. Un leoncino appena nato, che, sollevato in aria per essere mostrato agli altri animali giunti per celebrarlo, rivolge uno sguardo impaurito all’immensa savana che farà parte del suo destino, ma lui ancora non lo sa.
Cori in lingua swahili, di cui probabilmente nessuno conosce il significato, ma che ci rimangono indimenticabili. E parole che già mettono in chiaro un messaggio bellissimo ed estremamente vero e attuale, che torna a ripetersi nella nostra mente più e più volte, quando meno ce lo aspettiamo.
It’s the circle of life
And it moves us all
Through despair and hope
Through faith and love
‘til we find our place
on the path unwinding
E’ l’incipit (ma non solo) de Il Re Leone classico d’animazione Disney numero 32, uscito nel 1994. Che, non ci si crede, ma è venticinque anni fa. Venticinque anni il cui peso non si sente affatto, al punto che il buildingroman del giovane leone Simba è ancora oggi una storia assolutamente attuale, iconica, rimasta scolpita come un marchio a fuoco nel cuore di intere generazioni, ricordata con un affetto immenso, parodiata, fucina di scene, citazioni, battute, canzoni rimaste impresse nell’immaginario collettivo, ancora capaci di colpire allo stesso modo le generazioni successive, e quelle successive ancora, e così via, in un cerchio che continua in eterno.
Venticinque anni dopo, la Disney è radicalmente cambiata, ma le emozioni provate in quella calda savana anni novanta, eternamente illuminata (perché i posti all’ombra sono oltre i confini del regno e non bisogna mai andarci!) da un sole che continuamente sorge insieme al re, sono ancora lì, immutate. E la Disney ben lo sa, e gode nel pigliare per la gola i propri fan nostalgici, rimasti attaccatissimi a quelle emozioni, con un regalo inatteso ma che sicuramente fa parlare di sé: un remake “live action” (le virgolette sono d’obbligo, che mica hanno ammaestrato un intero zoo di Burbank per girare il film dal vivo) de Il Re Leone.
Non è il primo, e non sarà l’ultimo remake, ma Il Re Leone è un film speciale. Per sua stessa natura, non può funzionare come film “live action” ed è un film a suo modo già perfetto, che basa tutto il suo fascino sull’espressività del disegno tradizionale, sulla potenza delle ambientazioni (disegnate, ma dotate di una magia del tutto particolare che le rende vere ai nostri occhi), sulla maestosità della storia e delle musiche. Praticamente intoccabile sia per la casa di produzione (che non lo ha rovinato troppo con sequel scadenti, dando sempre una particolare attenzione anche alle nuove produzioni dedicate al suo universo narrativo che si sono succedute negli anni) sia per i fan, che lo pongono (meritatamente) su un piedistallo più alto rispetto a quello su cui sono posti gli altri film. E, del resto, con un film che è stato il maggior incasso d’animazione per decenni, che è rimasto nella memoria di tanta, troppa gente, bisogna andarci cauti…
Jon Favreau, personaggio noto a chi segue i film della Marvel (abbiamo potuto vederlo, con grande piacere, come attore nell’ultimo Spider-Man, ma anche nel suo programma di cucina autoprodotto su Netflix), già regista del riuscito remake in live action de Il libro della giungla, torna qui a cimentarsi con una natura incontaminata, con animali fieri e ricchi di umanità. E la prima cosa che notiamo è che sì, sono passati venticinque anni, ma l’incipit (e non solo) è ancora esattamente lo stesso, così come, più o meno, è ancora lo stesso tutto il resto. Il Re Leone del 2019 è praticamente identico, al 98%, al suo corrispettivo a disegni animati, in maniera ancora maggiore rispetto a quanto accaduto con Il libro della giungla, La bella e la bestia o Aladdin, dove il materiale di partenza era stato riscritto con aggiunte e differenze per avvicinarsi maggiormente alle storie originali o ai gusti e alle esigenze del pubblico moderno. Nel caso de Il Re Leone le aggiunte e le differenze sono veramente minime, ce ne accorgiamo già dall’incipit, che è assolutamente identico a quello del 1994: stesse inquadrature, stesse scene, stessa musica in sottofondo (cambia soltanto la voce della cantante). E così va più o meno per tutto il resto del film, che non presenta chissà quali grosse sorprese e ripropone quasi pedissequamente il film originale: stesso svolgimento, stesse scene, più o meno le stesse battute, stessi messaggi, qualche minima variazione nei personaggi e nei loro trascorsi.
Solo che stavolta è tutto “vero”, realizzato con una computer grafica tendente al fotorealismo che rende impossibile distinguere gli sfondi veri da quelli creati digitalmente (il regista ha dichiarato che tutto il film è realizzato in digitale tranne due soli paesaggi, che sono foto scattate da lui stesso durante un viaggio in Africa, ma che nessuno è riuscito a riconoscere in mezzo a tutte le scene digitali). Nel 2019, con la computer grafica si può fare di tutto, si possono creare infiniti mondi nuovi, spettacolari e fantasiosi, e forse nessuno si stupisce più di vedere un’Africa stile documentario di Super Quark ricostruita digitalmente, ma non si può non lodare il lavoro compiuto dai grafici disneyani nella realizzazione di questo film, che per sua natura non poteva che essere realizzato “dal vero” in questo modo: la storia epica e maestosa de Il Re Leone, che basa tutto il suo fascino sulla bellezza degli scenari e l’epicità della vicenda, non poteva essere realizzata con una computer grafica squadrata o cartoonesca (come quella vista in altri film “africani” tipo la serie di Madagascar), perché avrebbe rovinato l’atmosfera. E, cosa più importante, avrebbe fatto sì che i fan del film originale, me in testa, si sarebbero diretti coi forconi sotto casa del regista o la sede della Disney.
Bisogna togliersi subito il dente in modo da far passare il dolore, e dire, dunque, che i personaggi ne hanno perso moltissimo in espressività, dal momento che sono ritratti come animali veri e realistici e non più come personaggi animati. Così facendo, diverse sequenze risultano inevitabilmente depotenziate rispetto al film originale, come i numeri musicali e i personaggi più tendenti all’umorismo, o la sorte di un certo personaggio (è davvero necessario mantenersi sul vago, o avete già capito?), tristemente meno efficace rispetto al film originale nonostante sia una scena chiave e fonte di innumerevoli traumi infantili. Dato il realismo che pervade la storia, mancano un po’ tutti gli “effetti speciali” che veicolavano in buona parte la magia del film originale. Questo è un po’ un peccato, io non sono un regista professionista né un animatore e non so come si sarebbe potuto rendere maggiormente espressivi questi animali “veri”. Forse non si poteva fare davvero altrimenti, ma mi sarebbe piaciuto essere, ancora una volta, stupito dalla Disney.
Fortunatamente, quello che si perde in espressività dei volti viene recuperato dal fatto che è comunque Il Re Leone, e la storia e i personaggi non perdono granché della loro straordinaria forza emotiva, dimostrando ancora una volta una grandissima umanità, che viene data dalle loro azioni e soprattutto dai dialoghi e dalle interpretazioni dei doppiatori (attualmente vivo in Giappone, quindi non ho potuto visionare, e non giudicherò, la versione doppiata in italiano, avendolo visto in inglese e in giapponese). In questo, il nuovo Il Re Leone è perfettamente in linea con il film originale: un racconto di formazione con una struttura ad anello, con battute e frasi che ritornano, identiche, ma in contesti diversi, nella vita dei personaggi, esattamente come il cerchio della vita su cui è basata tutta la storia. Cerchio che noi fan del film originale, che lo abbiamo visto e amato da bambini, sentiamo, stavolta, un po’ più nostro, dato che all’epoca eravamo Simba e ora, chissà, siamo Mufasa. Un Mufasa che adesso capiamo un po’ di più, di cui forse adesso riusciamo a comprendere tutti quegli incomprensibili discorsi su cerchi della vita, soli che tramontano e sorgono sul regno, responsabilità, equilibri, stelle e re del passato che vegliano su di noi guardandoci da esse. Un Mufasa austero, saggio, che ha ancora (unico in tutto il cast) la storica voce di James Earl Jones, e certi, iconici, discorsi del personaggio, risentiti adesso, con lo stesso, identico, tono dell’originale, fanno male, davvero male, al cuore: io non faccio testo, perché ho pianto ininterrottamente dall’inizio alla fine, ma vi sfido ad arrivare a un certo discorso padre-figlio sotto le stelle e a restare col cuore illeso…
E’ un messaggio, quello del cerchio della vita del buon papà re Mufasa, che risulta ancora oggi valido e bellissimo, e viene qui arricchito dalla contrapposizione con un’altra filosofia, quell’ altrettanto iconica “Hakuna Matata” che qui acquisisce anche lei una forma, quella di una linea retta che va sempre avanti, finché non finisce, e dove nessuna delle nostre azioni ha influenze o conseguenze sulle parallele linee altrui. Una linea retta che però, come ci dice una delle più belle scene inedite del film, a volte può curvarsi un pochino…
Se i personaggi risultano sostanzialmente immutati rispetto al film originale, quello che risalta maggiormente è Scar, il villain, che già nel vecchio film era tra i più affascinanti cattivi Disney e qui risulta ancor più sfaccettato e ancora temibile, nonostante abbia perso in espressività. E’ ancora un personaggio invidioso, senza scrupoli, rancoroso, manipolatore. E’ terribile vedere come faccia leva, per il suo tornaconto personale, sui sentimenti e i sensi di colpa di un bambino a cui ha rovinato la vita e continui a mettere il dito nella piaga anche quando il bambino è diventato un adulto, ma è anche interessante vedere come, sotto sotto, questo luciferino leone non sia altro che un personaggio infantile e invidioso, incapace di gestire il regno e di comprendere le sue responsabilità. Degni di nota anche Timon e Pumbaa, meno scoppiettanti a livello espressivo e di movenze rispetto agli originali, ma ancor più irriverenti e spassosi (la celebre scena della hula è inevitabilmente andata persa, ma ciò che abbiamo guadagnato in cambio non ci delude).
Si è detto che questa nuova versione de Il Re Leone è identica al 98% all’originale, e lo è anche, più o meno, dal lato musicale. Le storiche canzoni del film anni novanta sono presenti, tutte eseguite da nuovi artisti: qualcuna è rimasta praticamente identica all’originale (anche se magari la sequenza animata ha perso in spettacolarità, inevitabilmente, vedi “I just can’t wait to be a king”); qualcuna (“Hakuna Matata”) è stata modificata nei testi, risultando comunque simpatica (e siccome i bambini di oggi sono più smaliziati rispetto a quelli di un tempo, il buon Pumbaa è riuscito anche a completare una certa frase…) e assai divertente; qualcuna (“Be prepared”) è stata quasi radicalmente riscritta, nei testi, nella musica, nella resa animata (le marce di stampo nazista probabilmente oggi non sono più proponibili), ma dona ancora, ugualmente, i brividi. Tra il 2% di differenze, c’è una nuova canzone, “Spirit”, cantata da Beyoncé (la doppiatrice originale di Nala adulta), ma onestamente risulta poco integrata e poco accattivante, anche perché ha l’imperdonabile torto di depotenziare dell’80% una delle scene più iconiche del film originale, il cui fascino era anche dato dalla musica che l’accompagnava all’epoca. E’ tornato anche Elton John, interprete di molti brani della colonna sonora originale, che qui realizza una nuova canzone, “Never too late”, che si può sentire sui titoli di coda: canzone carina, abbastanza indolore, ma non gli perdoniamo, già che c’era, l’assenza di una nuova versione “singolo” della storica “Can you feel the love tonight?” cantata in duetto con Beyoncé. Ma pare che uscirà un altro disco speciale con canzoni tributo realizzate da Beyoncé, quindi non perdiamo la speranza. Soprattutto visto che i titoli di coda ci hanno regalato una sorpresa inattesa ma graditissima: una nuova versione, cantata interamente in lingua swahili, da Lebo M (il responsabile di tutti i brani in lingua swahili del franchise), di “He lives in you”, canzone scartata dal film del 1994 e poi recuperata per il sequel (dove era eseguita da Tina Turner) e per i musical teatrali, che riprende e approfondisce il discorso di “Circle of life” ricordandoci come la ciclicità della vita e le continue influenze date dai legami e dai rapporti con le persone si manifestano anche nella memoria dei nostri cari, che sopravvive alla loro scomparsa per continuare in eterno a fare parte di ciò che siamo diventati anche grazie a loro.
He lives in you, he lives in me
He watches over everything we see
Into the water, into the truth
In your reflection, he lives in you
E, parlando di musica, c’è qualcosa che caratterizzava Il Re Leone in maniera unica e irripetibile, al punto da creare un dilemma di fondamentale importanza nel cuore dei fan, una volta appresa la notizia di questo remake.
Il Re Leone senza le musiche orchestrate di Hans Zimmer non è Il Re Leone, e perciò anche la nuova versione doveva avere quelle stesse musiche, identiche, nelle stesse scene, altrimenti il film sarebbe stato bollato come flop. Ma avere un film praticamente identico all’originale non sarebbe stata un’operazione inutile? E’ un quesito di difficile risoluzione, di cui io stesso non so ancora la risposta. Fatto sta che, fortunatamente, le musiche di Hans Zimmer sono ancora lì: riarrangiate, mescolate tra di loro, ma ancora potentissime, epiche, commoventi, capaci di evocare ricordi ed emozioni al solo ascoltarle avulse dalle scene che accompagnano (impossibile, ci vengono evocate subito in mente!).
Pro
- E' Il Re Leone con quasi tutti i suoi pregi
- Profondo, evocativo, nostalgico, ricco di messaggi
- Le musiche di Hans Zimmer
- Un regalo bellissimo per i fan
Contro
- Nuove canzoni un po' inutili
- Animali realistici poco espressivi
- Alcune scene depotenziate rispetto al vecchio film
- Sostanzialmente inutile
Ma secondo voi gli animali veri fanno le smorfie come nel cartone??
Ma guardate qualche documentario in più e qualche grande fratello in meno va!
Film impressionante, sembra tutto vero! Assurdo!!!!???
Mi pare più che ovvio, ahahahah. Se tu dici a un leoncino che da grande diventerà re, lui poi si mette a cantare? Suvvia... Gli animali veri (per di più selvaggi) non hanno espressioni facciali diverse come le persone. È per questo che tutto il remake non ha alcun senso e nessun motivo di esistere
No, gli animali veri non fanno smorfie come nel cartone, hai ragione tu ma è inutile che ti arrabbi se viene considerato un difetto in un film di intrattenimento, che non dovrebbe essere come un documentario.
Al contrario di come dici tu, a me questo film sembra ancora più finto del cartone perché è chiaro come il sole che degli animali veri non possano vivere una storia simile, ma nel cartone infatti, non erano animali veri. Qui invece hanno voluto dare vita ai personaggi buttando nel cesso la vitalità della trama. Sarà anche bello vedere gli animali in 3d e i paesaggi, ma poi... non c'è più niente da apprezzare.
IMBARAZZANTE
Quel remake lo ritengo un film inutile e privo della magia dell'originale. Se si parte ritenendo che quello è un remake riuscito, mi vien da dubitare sull'intero giudizio su questo film.
E questo film concorrerà anche per l'oscar dell'Animazione......va bhè.
Ah ridatemi Kimba.!
L'utilizzo del digitale è incredibile e ben fatto, ma il digitale rende il tutto più piatto, più rigido e inespressivo. Ora un leone ultrarealistico se fa faccie strane o umane è giustamente inquietante, ma il punto è che in tutte le situazioni hanno le stesse espressioni, non cambiano mai. Nel cartone, con l'utilizzo del disegno a mano avevano creato personaggi cartoneschi che facevano espressioni e movimenti a volte esagerati ma divertenti e ben realizzate che riuscivano a farti empatizzare con i personaggi e permetteva agli animatori di creare sequenze, movimenti ricche di dettagli (Hakuna Matata è piena di coreografia ben fatte).
Il problema che sta alla base della pellicola è proprio il realismo estremo. Facendo così si sono dati limiti estremi rendendo il tutto molto piatto e spento.
La cosa che mi ha deluso ancor di più è che molte scene o sequenze siano identiche o simili a quelle del cartone originale. Così sembra veramente un copia-incolla e non da alcuna libertà al regista di modificare la pellicola o di dargli quel qualcosa in più che gli manca.
Sicuramente volevano far pressione sull'effetto nostaglia però il problema del Re Leone e di molti live-action che la Disney ha fatto uscire in questi anni è che gli manca un'anima. Molti dei film animati Disney avevano dei difetti, dei problemi ma nonostante ciò erano vivi, ti facevano sentire bene riuscivano a trasmetterti qualcosa. Questi invece sono lavori a cui manca un'identità, un'anima. E sinceramente mi sono abbastanza stufato di questa cosa.
Ora con Il Re Leone lo stesso, sarà anche inutile come remake, non metto in dubbio, ma non è inutile come esperimento per le nuove tecnologie cinematografiche. Solo il reboot del pianeta delle scimmie poteva vantarsi di creature CGI perfettamente reali.
i facoceri reali sono cosi.
mi vuoi dire che sono imbarazzanti le creature di madre natura?
Infatti l internet è pieno di lamentosi.
È sempre il malcontento che fa rumore.
Ma i dati sono oggettivi e, volente o nolente, questo film farà soldi a palate.
Come ogni live action criticato finora.
Persino le persone che si lamentano poi vanno a vederlo.
Intanto la disney si sfrega le mani.
Il re leone originale di sicuro non è scomparso a causa dell'uscita di questo film, se qualcuno è cosi legato a quello può sempre rivederlo(me in primis).
I lamenti su questo li trovo davvero sterili e MOOOOLTO soggettivi.
Ci sta, ognuno è libero di esprimersi, ma la disney è un azienda ed il botteghino per ora sta dando ragione a loro
Appunto, questo è un articolo di un sito dove devono stare i commenti soggettivi, dei botteghini non importa a nessuno
W gli anime!
nasce da un'anime (Kimba) e per i giapponesi anche i titoli animati esteri e occidentali sono anime. Che se non sai anime sta per animazione.
kazuyaHatta qui si sta parlando del "nuovo" che è un copia incolla seppur tecnicamente molto avanzato, perde totalmente rispetto al classico che invece rimane un capolavoro
Importa forse all'azienda che fa questi film e verso cui "tutti" qui si lamentano OGNI SANTA VOLTA esca un live action per poi andarlo a vedere dandogli dei soldi?
Di sicuro il messaggio che arriva a loro è
"Il pubblico apprezza il nostro prodotto, continuiamo a fare cosi"
Non
"Oddio 2 gatti su internet si lamentano, mai più live action copia degli originali"
Causa fretta non ho scritto la frase in maniera completa.
Intendevo dire viva la grafica tradizionale rispetto alla CGI.
W gli anime (cartoni animati) tradizionali.
soldi facili da parte di pubblico consenziente.
Sia chiaro sono d'accorso al tuo pensiero, ma domandati piuttosto perchè il pubblico preferisce sborsare soldi per questo che per gli altri film in uscita, la Disney essendo un industria risponde al mercato.
La moda e il successo di questi live action nasce dal fatto che gli ultimi tentativi Disney escludendo Star Wars e Marvel hanno tutti floppato.
John Carter, Tron Legacy, lone Ranger, Tomorrowland ecc, tutti inizio saghe e tutti andati male. Io ci sono rimasto male che la saga di JC morta sul nascere.
Come alternativa hanno trovato più redditizio riproporre la sbobba conosciuta.
A me brucia che Godzilla 2 e Detective Pikachu e Alita sono andati sotto le aspettative perchè si preferiva vedere Aladdin.
Piuttosto mi chiedo come sia possibile che degli animali in CGI "realistici" non riescano ad avere nemmeno un decimo dell'espressività di quelli veri in Babe - maialino coraggioso.
Forse è proprio il mantenimento dell'impostazione cartoonesca del film originale che cozza con il fotorealismo?
Ma anche no. Ovviamente tutta la manfrina " eh non sono espressivi " è ridicola ( grazie al cielo una grafica fotorealistica non ha le stesse espressioni dei disegni ) ma questo Re Leone è di fatto un film senza anima. In tanti altri live action sia in bene ( Re della Giungla ) che in male ( Maleficent ) hanno cercato di dare qualcosa oltre ad una semplice riproposizione 1:1 del cartone. Qui no, copia e incolla. Ed il Re leone aveva ancora margini di miglioramento ( la storia di Nala che scappa per non doversi accoppiare con Scar ai tempi scartata come idea perchè ritenuta non adatta, la stessa figura di Scar che poteva guadagnare carisma invece di rimanere la storica fighetta che una volta ottenuto il potere frigna e basta ).
La concorrenza esiste da sempre (anche se Disney, comprandosi tutto, ne sta avendo sempre meno), sta alla gente in base ai propri gusti decidere cosa guardare. Io ho visto tutti e 4 i film citati, se in un mese escono 5 film che voglio vedere li vado a guardare, non è che escludo uno per vedere l'altro. Qui è questione di gusti, se 100 persone vanno a vedere solo Aladdin (prendo un numero a caso) e non vanno a vedere Detective Pikachu non è certo perché preferiscono guardare solo la roba vecchia. Anche Detective Pikachu "è roba vecchia", i fan dei Pokémon sono andati a vederlo, io ho 30 anni e non ho giocato al videogioco, ma per esempio i miei figli di 10 anni non l'hanno voluto vedere, non erano incuriositi pur essendo fan dell'anime e delle carte collezionabili, mentre da Aladdin sì e l'hanno visto. Per loro "Pikachu è un cartone animato" e non erano interessati a un live action, gli faceva strano, mentre non avendo mai visto il cartone animato di Aladdin hanno visto il film senza conoscerne la controparte animata e gli è piaciuto. E' solo una questione di gusti e di target.
Io mi lamento e non andrò a vederlo neanche se a fine proiezione mi offrono una cosa a tre.
Le opinioni sono sempre soggettive e non vincolanti.
Non credo che ci sia altro modo di definire questo film se non come un regalo per i fan per festeggiare il venticinquesimo anniversario di un film molto amato. Avrebbero semplicemente rimandarlo al cinema, come fatto nel 2011 con la versione 3D (che però ha avuto poco successo), ma invece è stato realizzato un nuovo prodotto, che ha l'unico scopo di celebrare il film originale, dato che vive completamente nella sua ombra e non ha alcun pregio proprio se non la fedeltà pressoché totale al materiale originale. Forse non era necessario, ma da fan l'ho apprezzato molto, così come ho amato il musical teatrale, che racconta la stessa storia in un modo ancora differente ma non meno efficace (perché non c'è niente da fare, la forza de Il re leone sta nelle musiche, e se hai quelle hai già una buona parte del coinvolgimento dello spettatore).
L'ho trovato ben riuscito e più completo del film originale, che è un road movie ricco di canzoni ma ha una trama poco articolata, a differenza della versione di Favreau (ma anche del film uscito negli anni novanta) che han mantenuto le canzoni ma arricchito la storia. Il re leone invece era già perfetto così com'era, e difatti non è stato aggiunto assolutamente nulla al materiale di partenza.
Esatto, non aveva senso fare la versione live action del Re Leone. Piuttosto ha più senso la versione live action di Mulan, anche perché sarà parecchio differente dalla versione animata!
Giusto il tuo parere, ma un parere sbagliato.
Recensori e critici cinematografici hanno definito unanime che la migliore realizzazione in 3D CGI fin ora.
Bella roba...intanto la critica l'ha stroncato, sta al 55% su Metacritic!
Tra l'altro mi sa che questa è la prima recensione con un voto così alto che leggo...
55% e recensioni tiepide mixed, le stroncature sono quando scendono sotto il 40% sia su rotten che meta
Per un film dal nome IL RE LEONE 55% è una stroncatura bella e buona. Vuol dire che è un film fatto con il qulo!
In effetti un film come questo non merita 90...l'originale meritava 90, questo al massimo 60.
Questo remake ha un solo scopo: portare al cinema i trentenni e farli piangere nuovamente dal minuto 0 al minuto 120, per tanti motivi diversi, ricordandogli un film del passato che hanno tanto amato. E l'obbiettivo è centrato in pieno e (ripeto, io non sono un regista né un animatore quindi non ho le competenze per poterlo dire), probabilmente, non poteva esser fatto meglio di così.
Alita e Man of Steel hanno anche 55% e quindi?
studia cinema per favore.
In questo caso dai ragione alla critica ma la stessa critica che ha dato più di 80% ai nuovi Star Wars per te sono spazzatura ad alto budget.
si prende come metro di paragone l'espressività umana. Gli animali come ben sappiamo non possono esprimere le mozioni facciali come facciamo noi: lo fanno nel loro modo che è molto differente, e su un metro diverso. Ma che domanda è? ? i film disney umanizzano gli animali per renderli piu vicini a noi, ma nella realtà umanizzarli è un vero errore! (cosa per altro che viene sempre sottolineata dagli studiosi e scienziati zoologi)
Beh certo, anche la critica a volte sbaglia, in questo caso invece ci ha preso in pieno!
PS: Man of Steel non è stato compreso dalla critica, non mi sorprende che sia stato così poco apprezzato, mentre il live action di Alita aveva parecchi problemucci purtroppo...
Un po' difficile farlo quando i personaggi sono tutti animali
Tanto vale guardarsi un documentario del National Geographic, è uguale...anzi, forse è meglio
Ma che c'entra l'audio...io parlo dell'aspetto visivo!
In realtà delle modifiche ci sono state e anche per niente carine a mio dire. Ne cito una che poi secondo me è la modifica principale: quando Simba incontra Pumba e Timon scopre che con loro vivono tantissimi altri animali e sono tutti loro amici. Questo nel film d'animazione non c'è, anche se sicuramente in un posto tanto bello c'erano altre forme di vita anche se noi non le abbiamo viste, ma questo ha rovinato parecchio l'atmosfera originale del film perché Simba è cresciuto da solo con Timon e Pumba e per questo ci è così affezionato, in qualche modo han fatto da genitori al leone. Nel live action questa parte e questo attaccamento a Pumba e Timon viene a mancare proprio per questo motivo e il loro ruolo viene rilegato a quello di controparte comica e di "amici random" cambiando completamente la situazione. Infatti il film inizia a perdere proprio da quel momento lì.
Io sono tra quelle a cui il film è piaciuto, infatti non ci sono miei commenti dove dico il contrario. Semplicemente però ammetto che ci sono anche dei difetti, ma come ci son in tutti i film, non esiste una pellicola perfetta al 100%. Ho solo specificato che ci sono state delle modifiche e non è veramente uguale a quello animato e che forse personalmente avrei preferito proprio che restasse uguale in tutto e per tutto a questo punto...
Personalmente io non apprezzo quelli che vanno a vedere un film che gia sanno che non gli piacerà, lo guardano e poi se ne lamentano. Perché guardare un film che già sai che non ti puo piacere? Hai detto bene, agli italiani piace lamentarsi e devono lamentarsi tutti insieme, quindi lo hanno guardato comunque. Lamentarsi perché i leoni sono troppo realistici e inespressivi quando era stato detto fin dall'inizio che sarebbero stati così non ha senso perché si sapeva già da due anni :/ sono altre le cose su cui ci si dovrebbe basare per criticare questa pellicola
Infatti la maggiore critica che si può fare a questo film è la sua estrema ridondanza...ovvero non serve a nulla, non aggiunge nulla all'originale, anzi, ci perde in molti aspetti, tanto vale vedersi il Re Leone del 1994, quello è un capolavoro, questo film...non molto!
Ma se mi dici così ha senso, ripeto che la pellicola non è priva di difetti ma il film è godibile e un film è fatto per intrattenere il pubblico, non per altro. Quindi il fatto che una persona vada a vedere un film che già sa che non gli potrà piacere (mi riferisco sopratutto a quelli che non vogliono vedere i live action e poi ci vanno, ad esempio, o se lo cercano in streaming) e poi si lamenta che ha sprecato 2 ore del suo tempo perché il film non gli è piaciuto non ha senso. Tra l'altro di particolari, anche se piccoli, ne ha aggiunti... nel film d'animazione non sapevamo che Sarabi avesse rifiutato Scar per Mufasa ad esempio anche se la scena doveva essere inserita anche nel cartone ed è poi stata tagliata perché ritenuta superflua alla visione di un bambino. Una piccola chicca che solo chi sapeva di questo particolare poteva apprezzare.
Quindi non si può criticare un film prima della sua uscita perché non lo si è visto tutto, e non si può lamentarsi che lo stesso film non è piaciuto dopo averlo visto perché si "sa già che poteva non piacere"...
Mi sembra giusto.
Se a te fa schifo il genere horror e ne vai a vedere uno lo stesso, per poi tornare dal cinema e dire che ti ha fatto schifo io sono legittimata a chiederti per quale cavolo di motivo sei andato a vederlo. O no?
Qua è pieno di commenti di gente che dice non non gli piacciono i live action ma per l'ennesima volta (perché hanno visto pure tutti gli altri) siete andati a vederli. Allora penso che la gente abbia tutto il diritto di chiedersi cosa siete andate a vederli a fare.
Io sto criticando questa gente qui, non gli altri. E sì che ho scritto in italiano.
Ma la gente avrà il diritto pure di vedere film che al 99% sanno che non gli piaceranno??
Oppure no, dobbiamo chiedere il permesso prima a chi invece è piaciuto? Non ho capito...
L'ho amato e non vedo l'ora di poterlo gustare in BD.
Inoltre la Disney, con questo "live action" ha esaudito quasi totalmente un mio piccolo desiderio: quello di poter guardare "Il Re Leone" sul grande schermo, cosa che 25 anni fa non ho fatto, seppur abbia letteralmente (nei primi anni del film) rovinato un paio di VHS per la troppa visione XD i miei genitori non ne potevano più!
E niente, l'effetto è lo stesso, continua ancora ad emozionarmi dopo così tanti anni. L'intro mi ha letteralmente travolta ancora di più sul grande schermo.
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