Com'è accaduto in varie parti del globo, il mondo dello spettacolo si è dovuto fermare un po' ovunque così come tutto il resto, in risposta all'esigenza del distanziamento sociale volta a frenare la diffusione del contagio da CoronaVirus.
Anche in Giappone dunque si è assistito non solo allo stop delle serie animate, sia a livello di produzione che di doppiaggio quindi, ma anche a un fermo delle produzioni 'dal vivo'; qui, come altrove, registi e produttori cinematografici hanno dovuto rimboccarsi dunque le maniche e farsi più creativi del solito, per continuare a proporre il proprio lavoro anche durante questo periodo così critico.
 
ueda shinichiro


Sarà probabilmente necessario attendere un po' di tempo prima che le grandi compagnie riprendano con le riprese di lungometraggi, ma come dimostra il regista Shinichiro Ueda, è possibile realizzare dei corti anche restando a casa. Il nome del trentaseienne Ueda è fortemente legato a quello del suo film Zombie contro Zombie  - One Cut of the Dead ("Kamera o Tomeru Na!"), la vera sorpresa dell'anno 2017 universalmente acclamata dalla critica: realizzato con un budget di appena 3 milioni di Yen, era divenuto il settimo film per incassi in Giappone, giunto in Italia grazie alla proiezione al Far East Film Festival prima, quindi al rilascio come speciale evento cinematografico poi, ed infine trasmesso anche gratuitamente qualche tempo fa grazie all'iniziativa congiunta del Far East con MyMovies.
 
zombie poster


Il mese scorso Ueda ha così deciso di riunire l'intero cast 'online' per il progetto "Kamera o Tomeru Na! Rimoto Daisakusen!" ovvero 'Non fermate la cinepresa! Operazione da remoto!', una breve commedia rilasciata poi direttamente sul canale YouTube.
"Come tutti, mentre sedevo a casa guardando le notizie dei quotidiani, non veniva diffuso altro che negatività," ha spiegato Ueda. "Ogni giorno sembra divenire più greve dei precedenti, con un crescente senso d'ansia. Così ho iniziato a chiedermi se per caso non ci fosse qualche cosa di buono e positivo che potessi fare per far spuntare un sorriso sul volto della gente, per tramite di una qualche forma leggera d'intrattenimento." 
Detto, fatto: dopo aver contattato tutti gli attori del film Zombie contro Zombie, l'intero cast si è detto favorevole a prendere parte al progetto, la cui sceneggiatura è costata a Ueda appena una notte di lavoro.
Quindi, vi ha fatto seguito una riunione di lavoro online durante la quale gli attori hanno ricevuto le battute e le indicazioni per la recitazione; ognuno ha filmato la propria parte con il proprio smartphone prima di inviarla al regista tramite una app con chat. Come in ogni film che si rispetti, è stato necessario far rifare da capo alcune interpretazioni, prima di dare l'avvio al processo di unire assieme i vari spezzoni; ne è stata infine resa disponibile una versione con sottotitoli in lingua inglese, anch'essa gratuita online.
 
"Kamera o Tomeru Na! Rimoto Daisakusen!"
(con sottotitoli in inglese)
 
"Gli attori riprendono i medesimi personaggi già interpretati in Zombie contro Zombie, e la storia è semplice e riprende di base l'attuale situazione che stiamo vivendo," spiega Ueda.
"Malgrado il fatto che tutti debbano rimanere a casa a causa del CoronaVirus, il regista Higurashi (Takayuki Hamatsu) riceve una telefonata dal proprio produttore per chiedergli di realizzare un episodio di un docudrama nel giro di un mese al massimo. Sembra una richiesta del tutto irragionevole, all'inizio, ma vista la possibilità di poterla portare avanti da remoto, decide di accettare la sfida."


Il sequel possiede persino delle scene extra: Ueda ha chiesto alla gente di farsi inviare via Twitter dei video di loro stessi mentre ballano una coreografia, e le sue clip preferite appaiono per davvero nel film.
"Il mio principale obiettivo era quello di divertirsi e far sorridere le persone," ammette, "ma volevo anche che divenisse una possibile fonte di ispirazione per altri registi e produttori che al momento sono a dir poco in difficoltà. E' un momento complicato per tutti, e proprio per la medesima ragione è importante far sapere che siamo insieme in tutto questo. Le cineprese di tutto il mondo si sono fermate, ma il messaggio che spero di trasmettere io è che è possibile continuare a farle girare con un pizzico di creatività e immaginazione."

Mentre parla via Zoom, la passione traspare dalla voce di Ueda, una passione che non si esaurisce semplicemente nel progetto, ma che abbraccia l'intera cinematografia in generale. Cresciuto in una zona di campagna nella quale il cinema più vicino era ad oltre un'ora di distanza, da bambino ha dovuto fare affidamento al locale negozio di videocassette per soddisfare la propria sete di cinema. Poi, quando il padre è divenuto un cinepresista con la videocamera in mano, il giovanotto ha iniziato a lavorare su creazioni proprie, scimmiottando blockbuster di Hollywood del calibro de Il Gladiatore e Leon.

"Amavo riprendere con la videocamera, ce l'avevo sempre in mano," dice Ueda. "Al liceo, nel club scolastico di teatro mi erano stati affidati compiti di sceneggiatura e direzione. Poi, quando avevo all'incirca sedici anni, un mio corto è stato proiettato per la prima volta ad un pubblico durante un festival della cultura. E' stato un momento piuttosto significativo per me, perché io ero quello che guardava film per tutto il tempo, e di colpo erano invece altre persone a guardare qualcosa che avevo fatto io."
 
zombie azione


Ueda afferma che i due registi che più lo hanno ispirato sono stati Quentin Tarantino e Guy Ritchie, entrambi conosciuti per il loro modo atipico di narrare storie. Ueda sognava di emularli un giorno, e di lavorare a Hollywood, pur sapendo che prima avrebbe dovuto migliorare le proprie abilità linguistiche e per questo si è iscritto presso un college a indirizzo inglese professionale nella prefettura di Osaka.
"Non è andata bene," ammette con una risata. "Ho mollato nel giro di tre mesi perché non ero abbastanza bravo e non mi piaceva. Poi, poco più che ventenne, ho fatto l'autostop fino a Tokyo, dove sono stato coinvolto in un sistema piramidale e mi è stato soffiato il denaro che avevo. Mi sono così ritrovato senzatetto per un po' di tempo; ho dormito nel parco di Yoyogi per un paio di settimane prima di trasferirmi in un manga café, ove sono rimasto per circa un mese. Avevo un debito di oltre due milioni di Yen. (circa 17.000 euro, ndt)"  

A dispetto delle difficoltà finanziarie, Ueda è rimasto costantemente fiducioso. Si è dato da fare per ottenere una serie di lavori part time per rimettersi in piedi da solo, e qualche anno più tardi era di nuovo dietro la macchina da cinepresa. Nel 2009 ha fondato il gruppo di produzione cinematografica Panpokopina e si è presto guadagnato una reputazione nel mondo della cinematografia indipendente grazie a corti quali "Take 8"(2016) e "Last Wedding Dress" (2014).
 
zombie ibarak


Zombie contro Zombie - One Cut of the Dead è stato tuttavia il suo primo vero grande successo incisivo. Filmato presso una fabbrica abbandonata di filtraggio delle acque a Mito City, nella prefettura di Ibaraki, ha richiesto appena otto giorni di riprese e coinvolto attori sconosciuti, selezionati attraverso una serie di workshop presso la scuola di recitazione Enbu.
Il film ha debuttato in un teatro per spettacoli artistici con appena 84 posti ed è stato proiettato per una durata di soli sei giorni; la società di produzione conteggiava di arrivare a circa 5.000 biglietti venduti, mentre nel giro di un anno ne sono stati staccati 2 milioni.

"Non me l'aspettavo affatto," confessa Ueda. "Speravo che vendessimo abbastanza da poter forse aiutare a finanziare il mio prossimo film, ma non avrei potuto sognare quei numeri nemmeno in un milione di anni. Credo che la differenza l'abbia fatta il Far East Film Festival di Udine, in Italia: da lì il film ha preso il vero slancio. Lì abbiamo ricevuto una standing ovation della durata di cinque minuti; è stata così lunga che non sapevo onestamente che faccia fare. Eravamo tutti in lacrime, dopo. E' stato grandioso poter festeggiare così tutti insieme."

Il successo del film in effetti è stato celebrato dalla stampa giapponese come la storia di una moderna Cenerentola, ed ha fatto emergere un crescente interesse nei confronti dei lavori precedenti di Ueda, i cui corti sono arrivati così ad essere proiettati a livello nazionale. E' stata poi pubblicata una nuova versione del suo romanzo di fantascienza "Donatsu no Ana no Mukogawa" (L'altro lato del buco della ciambella), editato per la prima volta nel 2008.
 
zombie pum


Dopo il suo debutto, Zombie contro Zombie - One Cut of the Dead era stato proiettato soltanto in due piccoli cinema indipendenti, prima che iniziasse il curioso e fatidico passaparola. Ueda rimane a tutt'oggi grato a quei cinema per aver offerto una possibilità al suo film, e di recente si è unito a diversi registi d'alto profilo, quali Hirokazu Kore-eda e Shinya Tsukamoto, a supportare queste piccole realtà attraverso la campagna #SaveTheCinema (Minishiata o Sukue!): si tratta di una petizione che chiede al governo di rifondere i proprietari dei cinema per i mancati incassi al box-office di questi mesi. Ueda supporta anche l'iniziativa di crowdfunding Mini-Theater Aid.
"Se questi piccoli cinema e teatri affondassero, ciò avrebbe un enorme impatto negativo sul settore del cinema di questo Paese," afferma Ueda. "Se loro non ci fossero stati, chissà cosa ne sarebbe stato di Zombie contro Zombie. Questi sono luoghi in cui la gente si reca per trovare una cinematografia diversa dal solito, e per tanti attori e registi promettenti, è proprio qui che può nascere tutto.
Per questo è necessario fare tutto quanto è in nostro potere per proteggerli e conservarli."


Fonti consultate:
Japan Times
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