Dopo Sakuran, la casa editrice Dynit ci porta dunque un'altra opera della Anno, in cui, con la traduzione di Anna Specchio, vi si racconta la storia di Colette, una prostituta d’alto bordo che lavora in un rinomato bordello parigino all'inizio del XX secolo. Lei e le altre ragazze di giorno in giorno indossano una diversa maschera per soddisfare i desideri dei loro clienti. Chi ha letto Sakuran potrebbe pensare che l'autrice sfrutti di nuovo il medesimo tema: anche in quel caso infatti la protagonista era una prostituta, per la precisione una Oiran del Giappone di epoca Edo.
In realtà nel primo volume di Memorie di un gentiluomo la protagonista appare come uno strumento al servizio dell'autrice per parlarci dell'animo umano in generale, senza distinzioni di sesso. Gli uomini che oltrepassano la soglia della maison close si spogliano di tutto, non solo degli abiti, bensì di tutte le sovrastrutture che la società impone loro, e danno sfogo così alle loro fantasie e perversioni; sanno che non saranno giudicati, al più derisi, ma solo nelle confidenze private che le ragazze si scambiano prima di andare a dormire. Ragazze che hanno perso i loro sogni o li hanno barattati in cambio di un tetto sulla testa. Colette è una giovane ragazza di campagna travolta dall'effervescenza della Ville Lumière in piena Belle Époque e soprattutto dall'amore malato per Léon, artista squattrinato che per vivere nel lusso si vende alle donne ricche della capitale e chiede senza sosta soldi anche a Colette. Per quest’ultima, alla fine, il mestiere più antico del mondo si rivela l'unico adatto a soddisfare le pretese economiche dell'affascinante gigolò.
Si sa che al cuore non si comanda: Colette non è l'unica che si fa travolgere dalla passione. Sakae, uno scrittore giapponese giunto a Parigi per trovare l'ispirazione, alla fine si immerge nel mondo dei bordelli alla costante ricerca di quell'oscurità che non riesce a far emergere nelle sue opere. L’uomo donerà a Colette un quaderno su cui annotare le sue sensazioni, nella speranza di trovare quel buio che crede potrà donargli la fama. In realtà la sua ossessione vera sarà per Nanà, una cortigiana che gli farà dilapidare tutto il suo patrimonio, per la quale arriverà a rischiare di mettere a repentaglio addirittura la sua vita, pur di saperla felice e ben disposta nei suoi confronti.
Non ci sono vincitori in quest'opera: tutti perdono qualcosa e si affannano invano per ritrovarla. Non si percepisce mai però un giudizio negativo in merito a questo: perché Moyoco Anno ama i perdenti di cui racconta. Così come ama molto il periodo di inizio Novecento in cui ambienta il manga: come non vedere infatti nella figura di Colette un riferimento all'omonima e celeberrima scrittrice francese. Sidonie Gabrielle Colette nasce infatti in un piccolo paesino di campagna e viene travolta anch'essa dalla vita sfrenata della Parigi dell'epoca, fra Moulin Rouge, Trocadero e Café de Flor. Ma invece di esserne sopraffatta, la cavalca con fierezza diventando un'eroina del suo tempo, libera e spregiudicata anche negli orientamenti sessuali e nell'amore.
Anche Nanà, la cortigiana che appare quasi alla fine del primo volume, è un chiaro omaggio alla Nanà dell’omonimo romanzo di Émile Zola: la protagonista della sua storia infatti smette di fare l'attrice per dedicarsi alla sistematica dilapidazione del patrimonio di tutti i suoi amanti. È causa di suicidi, divisioni, arresti e sembra avere il potere di far "marcire" tutto quello che tocca. Questo primo volume conferma quindi la bravura della Anno sia nel raccontare storie universali attraverso personaggi decisamente particolari, sia nel rappresentarle: tanto era spigoloso il tratto in Sakuran, quanto ora qui si è ammorbidito, disegnando corpi accoglienti e voluttuosi.
Corpi che si mostrano invero senza alcun pudore al lettore, colti nudi o rivestiti solo di sensuali trine durante gli amplessi amorosi e i giochi erotici di stampo sadomaso tra i più svariati: nessuno, tuttavia, appare come una compiacente rappresentazione del sesso, e semmai ciò che se ne trae è di nuovo l’impressione dello sguardo disilluso ma privo di qualsivoglia condanna offerto dalla mangaka per tramite degli occhi dei suoi personaggi.
Interessante, in questo senso, è osservare come muti nel tempo proprio l’espressione della protagonista Colette, dallo sguardo pulito di una ragazza innocente a quello meno candido e più profondo, quasi imperscrutabile, della giovane e ammiccante donna in cui si trasforma, come in una metamorfosi. Sembra quasi essere capace di indagare silenziosamente nell'animo delle persone che incontra, la riservata e pacata Colette, per annotare poi ogni debita riflessione solo sul proprio taccuino, anziché giudicare apertamente.
Sapeva tutta una serie di cose che sarebbe stato meglio non sapere."
Di Colette vediamo anche una trasformazione fisica, efficace ritratto dei profondi mutamenti socio-culturali del fermento vivacissimo vissuto all'epoca, che si riflette anche nella moda: passiamo dai capelli raccolti in ampi chignon e dai lunghi e vaporosi abiti con cui vestivano le donne al tempo, sino al rigoroso taglio squadrato alla garçonne con la frangetta corta e la nuca sfacciatamente scoperta, le cui varianti vengono sfoggiate dalle altre ragazze della maison close.
Non è un caso che l’ambiente scelto dalla Anno sia proprio un bordello di Parigi, all'epoca della Belle époque, in cui la capitale rappresentava il vero cuore pulsante del mondo antico, il luogo da cui ogni vezzo e capriccio di moda partiva per essere copiato ovunque nella vecchia Europa, nei neonati Stati Uniti, e finanche all'Oriente raggiunto al suon del colonialismo.
Non è un caso nemmeno che Moyoco Anno vi si addentri curiosa, da giornalista di moda oltre che mangaka qual è, da sempre attenta alle infinite declinazioni dell’indipendenza della donna in svariati campi e luoghi.
Infine, è proprio attraverso il minuzioso spaccato di un mondo di voluttà e lussuria che la sensei ci racconta qualcos'altro ancora: certo il bordello Nuit des Oeufs si compone perlopiù di giovani ragazze, ma osserviamo anche che non tutte rispondono ad un presunto canone di estetica ideale, o per meglio dire, la sensualità non corrisponde necessariamente a corpi longilinei o filiformi come potremmo venire indotti a pensare. Nel locale parigino frequentato da clienti facoltosi, talora anziani o poco piacenti, è la varietà femminile a colpire, tra donne magre ed altre rotondette, alcune formose ed altre invece piuttosto in carne, sino alla padrona della struttura, decisamente più avanti con l’età ma non meno richiesta. Segno che il sex appeal è qualcosa che deriva sì dal corpo, ma che poi è ciascuna persona a definire ed emanare per tramite del portamento e dell’atteggiamento, più che grazie a una supposta prestanza fisica. Un messaggio che resta pienamente valido in ogni tempo e ad ogni latitudine.
Lettura solida e densa di spessore, sfogliando le pagine del manga emerge un forte contrasto tra il bianco ed il nero, più che l'utilizzo dei retini a simulare le varie sfumature dei colori; il tutto evoca quasi lo stile del fumetto occidentale, tanto più associato al tratto grafico distintivo della sensei, qui più moderno ed espressivo che mai.
Le tavole di Moyoco Anno trovano nella pubblicazione italiana una veste assai confacente al senso esteta e di generale languore che trasuda dall'intera opera: attraverso due volumi dal formato ampio di dimensioni 165 x 240 millimetri per 256 pagine, al prezzo di 18,90 euro cadauno, ci ritroviamo tra le mani un racconto che può far ottima mostra di sé nelle personali librerie di ciascuno di noi, anche accanto a libri capolavoro di celebri autori della letteratura mondiale occidentale, come ad esempio il sopracitato Zola.
Testo scritto a quattro mani da Hachi194 e zettaiLara
Memorie di un gentiluomo 1
Colette lavora nel bordello parigino Les Nuit des Oeufs, ma è perdutamente innamorata di Leon, che vive letteralmente sulle sue spalle e si palesa solo quando ha bisogno di qualcosa... Tra clienti con le perversioni più strane, piume di struzzo e corsetti, ancora una volta l'autrice di Sakuran mette in luce il dramma di chi vende il proprio corpo per sopravvivere.
Prezzo: 18,90 €
Totale voti: 16 0 0
CloveRed
Crudo e sensuale viaggio tra la solitudine e le perversioni di uomini e donne abbandonati a loro stessi (ed ai loro piaceri) in cerca di qualcosa o qualcuno che li faccia sentire vivi e speciali. In più i disegni della Anno sono sempre meravigliosi.
12/08/2021
bob71
Ritratto femminile bruciante di passione in cui le sofisticate geisha di Sakuran cambiano pelle e rinascono sexy e indolenti entreneuse nell'atmosfera decadente della Parigi fin de siecle, fra pittori alla Toulouse Lautrec e poeti maledetti alla Verlaine.
03/12/2020
2247
Un suadente scorcio su tutti i decadenti miraggi della Belle Époque. Come un articolo di Freud o una nenia di Mistinguett. Come se Claudine andasse a scuola con al guinzaglio Gregor. Ma senza ipocrite istanze morali o velleità da gauche caviar.
02/12/2020
Hachi194
Un bordello e le sue abitanti per raccontare la solitudine e le perversioni dell'animo umano. Il tutto fra corpi sensuali e citazioni letterarie.
11/10/2020
zettaiLara
Tavole che trasudano languore e sensualità, che ben dipingono la Parigi di inizio secolo che fa sfondo alla storia di Colette e del suo amore 'sfruttato': mette a nudo più le menti che i corpi, davvero uno splendido affresco storico.
11/10/2020
Arwen1990
La Anno porta in scena la vita bohème che circonda le case chiuse della Parigi degli inizi del '900. Ritratti di artisti e scrittori squattrinati o uomini le cui fantasie vanno oltre il senso comune.Disegni che fan venir voglia di colorare
08/10/2020
Altri Voti
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Memorie di un gentiluomo 1 | € 18.90 | Dynit |
Memorie di un gentiluomo 2 | € 19.90 | Dynit |
Memorie di un gentiluomo Box | € 38.80 | Dynit |
annadaifan
Ottimo primo volume! Il tratto è così pulito e sensuale. Ci si affeziona subito alla storia di Colette e anche gli altri personaggi come Leon e lo scrittore giapponese sono ben sviluppati. Le perversioni dei vari clienti mi hanno strappato qualche risata.
12/01/2024