Il 2 aprile 1996 andava in onda in Giappone il primo episodio di Escaflowne dei cieli (Tenku no Escaflowne, conosciuto in Italia come I cieli di Escaflowne), serie animata in 26 episodi creata a partire da un'idea originale di Shoji Kawamori, che voleva narrare una storia in cui si mischiassero fantasy e fantascienza mecha. Inizialmente pensata per un pubblico maschile ed affidata a Yasuhiro Imagawa, creatore tra l'altro del nome Escaflowne, venne accantonata a causa degli impegni di Imagawa. Fu riesumata successivamente con l'entrata nel progetto del regista Kazuki Akane, che decise di rendere l'opera fruibile anche ad un pubblico femminile, inserendo tematiche sentimentali ed elementi grafici mutuati dall'estetica shojo.
 

La storia di Escaflowne prende il via con uno degli espedienti più abusati della storia della narrativa, letteraria, cinematografica o animata che dir si voglia, ovvero la ragazza adolescente improvvisamente trasportata in un mondo fantastico e sconosciuto. La protagonista del caso è Hitomi Kanzaki, normale quindicenne di una scuola superiore giapponese, iscritta al club di atletica e velocista (corre i 100 metri piani in circa 13 secondi), infatuata del più ammirato dei suoi senpai, Susumu Amano. Hitomi è in grado di leggere i tarocchi e possiede un ciondolo avente un periodo di oscillazione di un secondo esatto. Un giorno, durante una corsa, un misterioso ragazzo compare in una colonna di luce; insieme a lui giunge un drago, con cui ingaggia un combattimento. Conclusa la battaglia, Hitomi si ritrova risucchiata da una nuova colonna di luce, ritrovandosi in un misterioso mondo nel cui cielo si stagliano la Luna e la Terra: Gaea. Hitomi si unirà al misterioso ragazzo, Van Slanzar De Fanel, principe ereditario del piccolo regno di Fanelia, finendo ben presto coinvolta in una tremenda guerra totale che rischia di mettere in ginocchio l'intera pianeta di Gaea.
 
Escaflowne - Protagonisti
 
«Bè, con Escaflowne c'era poco da giocare. Se ci avessimo scherzato su forse avremmo perso di incisività. In effetti è stato un lavoro piuttosto serio. Non potevamo mica metterci un po' di “Gundam” tra un guymelef e l'altro.»
 
«Ultimamente negli anime si usa spesso l'espediente di far portare la gonna ai personaggi per alzarla in qualche scena e far vedere più che ampiamente quel che indossano sotto. In Escaflowne abbiamo deciso di non ricorrere assolutamente a questo espediente.»

Il comparto tecnico è di prim'ordine, a partire dal dettagliato Character Design di Nobuteru Yuki, che ben si sposa con l'ambientazione fantasy cosi come era stato per gli OVA di Lodoss War. Escaflowne è stata una serie fortunata, potendo contare su un budget di 30.000.000 di yen a episodio, circa il triplo di una normale serie televisiva dell'epoca, fondi sfruttati al meglio dall'ottimo staff guidato dall'abile mano di Hiroshi Osaka, che ci ha donato animazioni pulite, chiare anche nelle scene più concitate e in grado di valorizzare al meglio gli scontri tra guymelef. Grandissima cura è stata utilizzata per la creazione e la definizione del background della serie. Gaea è un crogiolo di razze e civiltà con alle spalle un attenta e precisa attenzione ai dettagli. Ogni diversa nazione che ci viene mostrata, dall'agricola Fanelia alla tecnologica Zaibach, dall'europeggiante Asturia al mistico Freid vanta un proprio stile architettonico caratterizzante ed un accurato studio geopolitico che le rende credibili sia in se stesse che nel rapporto con gli stati esteri. Anche il mecha design si adatta a questa varietà di stili differenti, e i designer ci regalano un gran numero di melef e guymelef, dall'Escaflowne allo Sherazade, passando per gli Alseides di Zaibach e per i piccoli Melef di Freid.
 
Gli uomini-bestia del mondo di Escaflowne

Su Gaea non esistono solo gli umani, ma sono presenti molti gruppi di uomini-bestia. Questi uomini-bestia si presentano fisicamente come una via di mezzo tra uomini e animali (si passa dalla ragazza-gatto Merle al soldato-cane Jajuka, dalle gemelle-leopardo Naria ed Eriya agli uomini-lupo di Fanelia), mentre dal punto di visto intellettivo non sembrano in nulla inferiori all'uomo, seppur sia riscontrabile nel loro comportamento una certa attinenza all'animale di riferimento. La presenza degli uomini-bestia e il loro conflittuale rapporto con gli umani permetterà l'inserimento di una delle tematiche più importanti seppur meno invasive di Escaflowne, il razzismo, strettamente legato all'inconciliabilità e l'incomunicabilità tra popoli, razze o persone diverse come causa prima della guerra e della sofferenza – tema invece portante della serie.

Ma l'aspetto in cui Escaflowne raggiunge l'eccellenza è probabilmente il comparto audio, affidato ad una talentuosa Yoko Kanno coadiuvata dal marito Hajime Mizoguchi. A partire dall'incredibilmente poetica e delicata opening Yakusoku wa iranai (Non ho bisogno di promesse), cantata da un'esordiente Maaya Sakamoto (doppiatrice di Hitomi), l'OST della serie può vantare una gran quantità di sonorità e stili differenti, in modo da adattarsi alla perfezione ad ogni situazione. Musiche delicate per i momenti romantici, più aggressive in occasione delle scene d'azione, fino a raggiungere una potenza espressiva rara grazie alle sinfonie adottate nei possenti scontri tra Guymelef. Degna di nota anche la resa dei rumori di sottofondo, dallo sfregare della spada all'interno del fodero durante la sua estrazione ai rumori meccanici dei mecha, riuscendo così a donare ulteriore profondità alle immagini.
 

Intorno al duo Van-Hitomi ruotano almeno una decina di personaggi ben definitivi con una propria psicologia e un ruolo ben preciso nella storia; col proseguimento della serie ad ognuno di questi personaggi viene associata una sottotrama a lui legata, che insieme arricchiscono la storia principale risultandone a loro volta arricchite. Spesso alcuni di questi personaggi ricalcano fedelmente i più classici clichè del genere – si pensi ad Allen Crusade Schezar, cavaliere di bell'aspetto, gentile e dai modi raffinati o alla viziata e romantica principessa di Asturia, Millerna Sara Aston; il rischio di cadere negli stereotipi è però vanificato dall'attenta contestualizzazione e dalla graduale ma sempre attenta evoluzione di ogni personaggio. Vi sono poi un gran numero di personaggi secondari e di comparse (soldati, popolani, mercanti, nobili, ecc...) che, sebbene non possano vantare una vera e propria psicologia si comportano in modo credibile e consono al loro ruolo, senza mai fare da tappezzeria ma riuscendo a donare ulteriore spessore e realismo al mosaico complessivo. Anzi, sono probabilmente tutti questi personaggi mai banali ad elevare Escaflowne, essendo i due protagonisti Van e Hitomi abbastanza ordinari nella loro caratterizzazione, oltre che anche abbastanza simili. Entrambi sono dei semplici ragazzi alla ricerca di se stessi, dei loro desideri, dei loro sentimenti, del loro scopo nella vita, all'interno di un mondo, di una guerra, più grande di loro; entrambi sono catapultati al centro degli avvenimenti che stanno sconvolgendo Gaea, in un ambiente alieno e ostile – Hitomi incapace di tornare a casa dalla sua famiglia e dai suoi compagni, Van senza più il suo regno e i suoi sudditi.
 
Personaggi secondari

Ma Escaflowne non è solo questo: al suo interno trovano posto un gran numero di tematiche e riflessioni più o meno esplicite, alcune spesso solo vagamente accennate nei discorsi di qualche personaggio secondario – ed ecco che ritorna qui la grande importanza del variegato cast della serie. Si parla di razzismo, di schiavitù, di incomunicabilità tra gli uomini come causa prima della guerra e della sofferenza, del valore della vita a partire dalla morte, dell'importanza della pace dal contrasto tra la felicità del quotidiano e il dramma della battaglia, della pericolosità della scienza se incontrollata, di esperimenti umani, del limite della scienza contrapposto al valore del miracolo causato dalle mani dell'uomo, della ricerca di se stessi, dell'importanza della casa e della famiglia, dell'importanza dei propri desideri e tanto altro.
 
Gli antagonisti di Escaflowne
 
Seppur non sia stata in grado di lasciare un impatto degno di nota nella storia dell'animazione giapponese, un attento e curato background, un cast di personaggi interessante, una grande quantità di temi trattati e di spunti di riflessioni, un comparto tecnico di prim'ordine e, non ultima, una trama incredibilmente appassionante rendono Escaflowne una serie degna di essere ricordata e tramandata nel tempo, cosi come un'importante pietra di paragone per ogni anime presente e futuro.