In sintesi il contenuto della proposta presentata nei giorni scorsi da AIRES (Associazione Italiana Retailers Elettrodomestici Specializzati); ALI (Associazione librai italiani); ANCRA (Associazione nazionale commercianti radio televisione elettrodomestici dischi e affini); ASSEPRIM (Federazione Nazionale che rappresenta le aziende e le Associazioni di Servizi Professionali per le Imprese); FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) e UNIVIDEO (Editoria Audiovisiva Media Digitali e Online) è funzionale ad una riduzione temporanea dell’IVA sui prodotti audiovisivi e fonografici dal 22% al 10%. Una misura da far rientrare nell’ultimo decreto- “Sostegni-bis”, attualmente all’esame della Camera dei Deputati, per supportare l’editoria audiovisiva e fonografica fortemente colpita dalla crisi pandemica. Una riduzione di gettito fiscale per lo Stato sul 2021 di soli 8 milioni di euro, di contro un sostegno concreto e tangibile da parte del Governo a favore delle industrie protagoniste da sempre del mercato culturale italiano. Le Associazioni esprimono un forte apprezzamento per il sostegno giunto dagli Onorevoli Capitanio, Pettarin, Toccafondi e Mollicone, per aver presentato le suddette proposte emendative.
La proposta che rientra nella cosiddetta “IVA emergenziale” ed è sostenuta anche dalla Commissione Europea, è finalizzata a sostenere il mercato dell’editoria audiovisiva sia per il prodotto fisico (DVD, Blu-ray e 4k Ultra HD) che digitale (TVoD e EST) che ha subito cali drammatici durante i mesi del lockdown: nel 2020 ha fatto registrare un -23,6% in edicola, un - 67,9% sul noleggio e – 30,7% sui canali tradizionali, raggiungendo trend fortemente negativi pari a -68,8 % di fatturato nei mesi di Marzo e Aprile.
Analoghe considerazioni valgono per il mercato discografico che negli ultimi 12 mesi, a causa della crisi, ha perso il 27,8% del numero di copie totali vendute nel segmento fisico.
“L’editoria audiovisiva – spiega Pierluigi Bernasconi, Presidente di Univideo – anche nei mesi più difficili del 2020 non ha mai avuto particolari sostegni da parte del Governo, pur rappresentando una fetta importante del sistema economico, culturale e industriale del nostro Paese. Ridurre temporaneamente l’aliquota IVA, oggi, nel momento della ripartenza, vuol dire dare un aiuto concreto alle imprese, ai lavoratori e al mercato in generale che soprattutto per quanto riguarda il prodotto fisico, ha sofferto in modo rilevante nei mesi di lockdown totale. L’auspicio è che questa proposta, frutto di una convergenza tra diverse industrie, possa essere accolta offrendo una reale chance di ripresa al nostro comparto”.
“Le proposte emendative bipartisan rappresentano un gesto importante per due comparti vivaci, ma che hanno subito perdite sul comparto fisico a causa del lockdown dello scorso anno. Inoltre, rivedere alcune aliquote IVA, come sui prodotti dell’industria culturale, sarà una priorità della Presidenza francese del Consiglio dell’UE. Per questo occorre iniziare e riflettere seriamente anche in Italia e questi emendamenti sono una proposta corretta”, così Enzo Mazza, ceo Federazione Industria Musicale Italiana, sulle proposte di riduzione IVA per i prodotti fisici discografici e audiovisivi.
Dichiara, infine, Umberto Bellini, Presidente Asseprim: ‘Audiovisivo e Musica rappresentano pilastri fondamentali della Cultura che Asseprim - nel quadro delle molteplici attività promosse da Confcommercio - si è incaricata di far dialogare con il mondo delle professioni e delle imprese. Vediamo questi emendamenti come un segno di attenzione, piccolo ma importante. Desidero quindi ringraziare i parlamentari che se ne sono fatti promotori nella speranza che sia possibile vedere approvata questa giusta agevolazione fiscale nel testo definitivo del provvedimento’.
UNIVIDEO è l'associazione di categoria che rappresenta gli Editori Audiovisivi su media digitali (DVD, Blu-ray, 4K Ultra HD) e online (piattaforme di distribuzione digitale) www.univideo.org
FIMI è l’associazione delle industrie fonografiche operanti in Italia le attività connesse all'industria discografica. Rappresenta le maggiori imprese produttrici e distributrici del settore discografico per un totale di oltre 2.500 marchi tra i più famosi del mondo. www.fimi.it
ALI per ALI la lettura e l’uso dei libri nobilitano le persone, consentendo loro di elevarsi spiritualmente. E i librai, mediatori di un bene così particolare, hanno un ruolo culturale e sociale fondamentale. L’associazione rappresenta i librai indipendenti italiani. www.libraitaliani.it
AIRES Dal 2005 la Aires, Associazione Italiana Retailers Elettrodomestici Specializzati, riunisce le principali catene e i maggiori gruppi attivi nella vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche in Italia. www.airesitalia.it
ANCRA costituisce, a livello confederale, il sistema di rappresentanza unitario nazionale delle imprese che svolgono attività di commercio al dettaglio, all’ingrosso e di noleggio di elettrodomestici, elettronica di consumo ecc., operanti sia con modalità tradizionali, sia con le più recenti connotazioni organizzative o tipologie imprenditoriali quali catene di vendita e gruppi di aziende organizzate nonché attività di impiantistica, riparazione, assistenza post-vendita e commercio di accessori. www.ancra.it
ASSEPRIM è la Federazione Nazionale che rappresenta e tutela le aziende e le Associazioni di Servizi Professionali per le Imprese in seno a Confcommercio Imprese per l'Italia. www.asseprim.it
Si ringrazia andrew0097 per la segnalazione
Fonte: https://www.univideo.org/news-58-ridurre-in-via-transitoria-dal-22-al-10-liva-su-prodotti-audiovisivi-e-fonografici-.html
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D.
Quella del prodotto fisico è una nave ampiamente salpata, la stragrande maggioranza ormai recupera tutto dalle piattaforme di streaming, non è togliendo tasse che farai ripartire il settore.
Ovviamente sono miei pareri personali, tranne il discorso qualità streaming vs copia fisica, quella è oggettiva
Parere mio, purtroppo un abbassamento dell'Iva su questi prodotti non sarà sufficiente. Ormai una persona riesce a trovare tutto in streaming pagando degli abbonamenti mensili che costano tanto quanto un CD. Spesso anche con la possibilità di ascoltare l'audio di un brano o album in qualità CD o Master o nel caso del prodotti audiovisivi, in 4K o Full HD. L'oggetto fisico è destinato a diventare un prodotto per fan o collezionisti o puristi. Anzi, lo é già.
Penso al mercato musicale, che è quello dove navigo di più, a dispetto di internet e del tutto subito, c'è tanta gente che compra vinili, anche giovani, ma li prendono su Amazon perchè costano 2-3€ meno, visto che le tasse le pagano si e no.
La concorrenza in questo modo è un po falsata. Abbassarci l'iva significa alleggerire questo gap e forse far tornare qualcuno nei piccoli negozi.
Tuttavia credo il male maggiore sia internet
Visto che molti guardano gli anime e non solo on line
No
Ho provato a cercarlo, ma non mi è ben chiara l'iva sui fumetti. qualcuno mi può rispondere?
Per il resto ho sempre detestato lo streaming, sono più le bestemmie che le gioie nel guardarlo.
saranno gli stessi che dicevano che con "l'euro" , SI SAREBBE STATO MEGLIO al posto della "LIRA"!
Concordo con te
Perché per guardare un dvd non sei costretto ad avere un supporto che te lo legga?
mica lo streaming è confinato agli smartphone, puoi vederli su pc, su smarttv, su chiavette smart, tra un po' te lo mettono pure nei frigoriferi
Ma per me il problema non è solo internet (anche se è sicuramente quello più grande), ma lo stesso supporto fisico utilizzato, ormai i lettori dei supporti dai pc sono scomparsi, i lettori BD da tv non se son mai cagati in molti, e ora anche le console iniziano a liberarsi dei lettori... per me un supporto fisico di più facile utilizzo come una chiavetta usb avrebbe una base di installato molto ma molto più grande visto che tutti i dispositivi ormai riescono a leggerle, e quindi darebbe una spinta in più per l'acquisto... poi ovvio l'home video è destinato a diventare una cosa di nicchia per collezionisti, ormai è quella la strada e si può cercare di incentivare quanto si vuole ma quando una cosa è palese è palese
Successe la stessa cosa con il vinile ad inizio anni '90 e con le VHS a inizio nuovo millennio; la società cambia e con essa anche i mezzi di comunicazione.
Piuttosto vedo una colpa da parte di alcuni produttori che hanno pensato solo a monetizzare senza la giusta lungimiranza. Oramai la barca è salpata con tutti i suoi buchi e mettere le toppe non servirà a molto. Purtroppo.
Se volete capire come ragionano i protagonisti di questa industria consiglio vivamente di andare a leggere i deliri che sono stati riportati su Dday con l'intervista di un rappresentate di Univideo https://www.dday.it/redazione/39722/bernasconi-univideo-lo-streaming-non-uccidera-il-blu-ray-viva-la-qualita-la-passione-e-il-collezionismo link utile.
Lascia le tue baggianate sovraniste off topic dove hanno un senso, grazie.
Lo trovo molto strano, hai dei dati a supporto?
Posto che non chiamerei major i nostri editori non vedo come potrebbe avere questo effetto, l'IVA è un'imposta sul valore aggiunto e che quindi in via definitiva sul consumatore finale, il che vuol dire che i costi che devono sostenere Yamato o Dynit sono assolutamente uguali.
L'unica differenza è che il costo finale sarebbe leggermente inferiore.
Dubito che possano prevedere tirature maggiori solo grazie a questo.
L'alternativa sarebbe un aumento di prezzo equivalente al risparmio dovuto all'IVA.
Questa manovra probabilmente garantirebbe maggiori margini ma in un mercato dove le nuove serie tv hanno una tiratura di 1000 copie non so quanto potrebbe alterare i loro piani editoriali (che ormai mi sembrano molto più legati a quello che riescono a portare in streaming).
Inoltre in questo modo se l'IVA risalisse al 22% avremmo un aumento di prezzo su tutte le copie in circolazione, cosa che credo nessuno di noi si auguri.
Questo non ha mai aperto un servizio di streaming. Netflix, Prime Video, Disney+, hanno tutti la possibilità di avere account per bambini e per adulti, e nei primi ovviamente sono esclusi i film e le serie non pensate per loro.
Non ho invece capito cosa dovrebbe impedire al bambino di andare dove il padre tiene i blu-ray e scegliersi un film horror, ma forse sono io che non ci arrivo.
il problema è che "questo" è il presidente di Univideo che è "l'associazione di categoria che rappresenta gli Editori Audiovisivi su media digitali (DVD, Blu-ray, 4K Ultra HD) e online (piattaforme di distribuzione digitale)"
Sono le tipiche cose che si dicono per tentare di salvar la barca: si punta sulla paura irrazione.
Sono cresciuto al cinema e uso tv - videoregistratori prima, lettori dvd-bluray oggi, con impianto home. Più la tv è grande, più godo. Mi basta questo.
Certi commenti li leggo solo in Italia. L'editoria da noi è morta, e se uno parla di riviste - viene sommerso da commenti come : sono superate e non hanno motivo di esistere. Dvd e bluray idem. Cd e vinile anche.
Poi vai all'estero, e ti accorci che escono riviste da sogno, negozi di musica, sia nuovi che solo usato, da sogno, negozi addirittura da noleggio vhs-dvd. Certo, è chiaro che non siano molti, ma ci sono. Eccome se ci sono.
Da noi cazzi. Nella mia città, per esempio, da oltre 10 anni le dvdteche tutte chiuse. Un misero negozietto di musica con 4 cd che non ha nulla e ridotto alla fame. Edicole rimaste una manciata. Librerie 2. Cinema: da 12 sale negli anni 80, a tre quelle di oggi.
Sale giochi nessuna. Negozi di giocattoli, 1, quel franchise che non ricordo neanche il nome, ma che c'è robaccia, altro che giocattoli. Negozi di videogiochi da 7 negli anni 90, all'unico e pessimo gamestop di oggi.
Ecc.ecc.
Se questo è il futuro...viva streaming, viva amazon... allora ... grande progresso...
Non è il futuro, semplicemente la tua città sta fallendo. Quello che vedi ora sono solo i primi sintomi di altri mali ben più gravi.
Idem da me, negozi di musica in particolare poi scomparsi già da 10 e passa anni, devo spingermi fino a Napoli per trovarne qualcuno.
NO
Lunga?
è un mercato morto, ucciso da Netflix e Spotify oltre che nel nostro ambito dal simulcast
Ceeerto, poi però mi spieghi il fallimento di Blockbuster e il quasi fallimento di Gamestop.
Potendo scegliere preferisco di gran lunga il supporto fisico allo streaming. Questo vale per tutto, film, musica, libri. Anzi spesso ci sono serie che avrei acquistato con piacere, per esempio Chernobyl, Genius:Einstein, giusto per citarne un paio, che sono state acquistate, tradotte, doppiate e trasmesse, ma di cui non c'è un edizione dvd/bluray in lingua italiana o perlomeno sottotitolata.
Oltre ad una riduzione dei costi, e il calo dell'IVA aiuta in tal senso, gli editori dovrebbero puntare sulla qualità delle edizioni. Sia per i bluray, che per i cd ed i libri. Non dico fare tutte edizioni per collezionisti, ma spesso acquisto cd con dentro nemmeno i booklet. Oppure libri con qualità della carta molto bassa. Il calo delle vendite è mondiale, ma non è così in tutti i paesi. In Giappone ci sono negozi di cd enormi e con edizioni di qualità. Lo stesso vale per i film e per le librerie. Purtroppo l'Italia è un paese in cui si spende poco per la cultura e per l'arte e ancor meno per leggere, indipendentemente dal genere.
I cinema sono un altro discorso, ma davvero si vuole paragonare l'esperienza del cinema con il vedere un film in streaming?
Che compri una volta e basta, un bene durevole così come i DVD; anzi, viste le tirature minime potremmo dire che acquistare supporti fisici nel 2021 è quasi un investimento, considerando che il valore collezionistico potrebbe decuplicarsi nel giro di qualche anno, ma questo è un altro discorso.
Beh si, se uno vuole il film e basta è sicuramente una soluzione pratica ma non di gran lunga rispetto al lettore DVD. Questi file in HD (in media 4 giga di spazio a film) presumo che uno se li scarichi in un'unità esterna, non direttamente sul PC, quindi hai comunque un'operazione di collegamento allo schermo da fare con un dispositivo fisico. E allora tanto vale... E non è nemmeno economica, visto che un film digitale a volte costa di più di un blu-ray. Ripeto, se uno non colleziona allora si.
E dubito anche possano esserci grosse decurtazioni sui prezzi.
Il target di mercato quello è, loro lo sanno che uno che compra i cofanetti lo fa comunque. L'unico aspetto positivo potrebbe essere costituito da dei ricavi leggermente più alti che incentiverebbero nuove uscite.
Si sono queste grandi catene che hanno ucciso i piccoli negozietti dove potevi trovare le perle... con una distribuzione standard, uguale in tutta Italia si è perso quest'aspetto... anche se devo dire che per esempio a Milano trovi certi negozi di usato che sono una meraviglia, probabilmente nelle grandi città ancora resistono.
Dai DVD dove vuoi arrivare?
Basta una parola: internet
Ma neanche per sogno... @uquiorra90: ecco, il cinema è un'esperienza in streaming a pagamento che giustifico
Per far capire, io molto spesso prendo videogiochi con supporto fisico dall'Inghilterra, visto che li l'IVA per questi supporti è molto meno, e si riesce a risparmiare un bel pò!
un conto è la fruibilità, un altro è il collezionismo, con un dvd sei obbligato ad avere il disco, un tv e un lettore... per uno streaming ti basta un tv e una linea internet, già dover disporre di solo due cose che tre rende più fruibile il prodotto (e lo puoi fare ovunque, non penso che ti porti dietro il lettore dvd e l'intera collezione di dischi se vuoi vederti da qualche amico un film)
poi se si parla di collezionismo è tutta un'altra cosa (c'è anche da dire che con gli nft il distacco fra collezionismo reale e digitale è sempre più flebile, anche un ammasso di dati oggi giorno può valere molti soldi), ma non è certo parte del discorso
non hai proprio letto quello che ho scritto, io intendevo la sostituzione dei dvd con le chiavette usb direttamente dai produttori, non il download da parte di siti e poi te la devi vedere te
il mio discorso verteva sulla eliminazione del supporto odierno per la lettura del home video, verso un supporto più moderno... detta semplice oggigiorno in un salotto con TV piatti attaccati a parete nessuno si sognerebbe mai di attaccarci un lettore BD, allo stesso tempo se lo stesso TV potrebbe leggere senza problemi un contenuto si risolverebbe il problema a monte
te la faccio semplicissima con poche parole
TV=legge chiavette usb=compro qualche usb con dentro il film
TV=non legge i dvd=devo comprare un lettore=non compro ne il lettore ne i dvd
ma il cinema non centra niente col discorso, qui la domanda è, per guardare in tv qualcosa è meglio BD o lo streaming?... il cinema è un esperienza che non ha niente a che vedere con l'argomento
che Prime abbia una qualità infima no, dai, è illeggibile come cosa
Per come è il mercato in questo momento un ulteriore formato è fuori discussione anzi quasi tutti i produttori hanno anche determinato la morte dei lettori BDUHD.
Le major in un formato fisico vogliono servizi di protezione anticopia, che presupporrebbe che tutte le tv oggigiorno non siano compatibili con un ipotetico formato USB salvo aggiornamento e che il formato sia il più economico possibile (per quello che deve essere utilizzato).
Ad oggi le memorie flash delle chiavette USB non rispettano nessuno dei 2 fattori, non esiste un sistema anticopia e hanno prezzi ancora abbastanza alti se comparati ai formati ottici.
Opinione personale ormai è troppo tardi e nuovi formati difficilmente potrebbero fare qualcosa.
"se compro (ergo spendo dei soldi) per qualcosa preferisco sia tangibile e averlo in mano piuttosto che avere qualcosa a livello digitale dove "in mano" non ho niente."
facendo un esempio blando preferisco comprare un fumetto o un videogioco fisico, cosi anche se si rompe o rovina so di aver speso soldi per qualcosa di materiale, piuttosto che prenderli digitalmente dove di tangibile non ho niente (al massimo il telecomando della tv o mouse e tastiera) e dove ci son 100 e più modi dove posso prendere fregature o che mi hackerino robe e quindi perdere tutto ecc
poi comprendo che il digitale è molto utile per un sacco di altre cose (e forse anche queste) ogni cosa ha aspetti positivi e negativi.
ripeto, spero che vada in porto la cosa, ma son anche convinto che sarebbe solo una boccata d'aria fresca momentanea e non la soluzione ;/
Internet è troppo mutevole. Il discorso cambierebbe se i servizi online ti offrissero la possibilità di avere una copia sul pc di quello che vedi.
Mai più cosa, quando una serie se ne va riappare su un'altra piattaforma. Vuoi assolutamente vederla? Disdici la piattaforma su cui sei abbonato ( una roba che dura pochi minuti e senza costi aggiuntivi) e ti iscrivi all'altra. Una cosa che ti costa quanto, dieci euro ad essere generosi?
Ma anche no, ci sono SPORADICI negozi che si affidano al fisico grazie agli appassionati, tenendo cose altrimenti introvabili, cosa che esiste tranquillamente anche in Italia ed è proprio sintomatico del predominio dello streaming. Pochi negozi ma molto specializzati.
sono dell'idea che ormai il fisico sia per i collezzionisti o chi ci tiene e di conseguenza è disposto a spendere di più per un prodotto
I negozianti avranno il medesimo abbassamento di prezzo anzi se avevano dei prezzi più alti sarà anche maggiore di Amazon
Non ho capito la tua risposta ...
Comunque detto in maniera semplice ... pesce grosso mangia pesce piccolo. Questi due franchise da cui ho sempre preso le distanze hanno cancellato i piccoli negozi. I privati. A suo volta internet ha mangiato questi colossi. Chi mangerà internet?
Penso nessuno. E' il pesce più grosso in assoluto e cresce sempre più. E' finita. Internet è diventato il più grosso centro commerciale. E siccome io apprezzo Romero con il suo Zombi, dove già nei 70 avvisava che i centri commerciali producevano zombi ... figurati se cambio idea e divento io stesso zombi. Magari lo sono per metà ... ma resisto e sarò uno degli ultimi a cedere. Anche perchè a me sta benissimo così. Se agli altri va bene streaming e quant'altro ... si accomodino, chi gli dice niente.
Non è questione di accettare i cambiamenti perchè il mondo cambia. Bisogna vedere dove portano quei cambiamenti. Il vantaggio di non avere un lettore a casa? Di starmene seduto sul divano a pigiare un telecomando per scegliere liste di film? Musica? O e-book?
Uno dei miei film preferiti è I Goonies. E cioè bisogna uscire, cercare. Scovare. Sul divano cazzi avrebbero trovato ma soprattutto vissuto.
Bisogna ringraziare quelli come noi che manteniamo vivo un mondo che sta scomparendo. Se il futuro sarà come quelle città cinesi dove stanno sperimentando il controllo sociale ... prendetelo, è tutto vostro.
La chiusura di negozi dedicati a intrattenimento, svaghi e vendita di "oggetti per il divertimento" indicano anche la mancanza di adesione sociale e di integrazione delle nuove generazioni. Ciò molto spesso porta a migrazioni durante il periodo post adolescenziale verso altri lidi.
Dovresti fare qualche conto e vedere se ci stai contro, l'Iva non è una tassa secondaria, anche soltanto 1 % di iva in meno sono miliardi di buchi da coprire in qualche modo.
Poi un metodo del genere spingerebbe la gente ad andare sempre di più sulla mediocrità invece che investire su buoni prodotti, sarebbe anche un disincentivo a comprare Italiano, faccio ordini da paesi in cui la manodopera ha un costo inferiore così pago anche meno Iva.
il bello che è che esistono millemila serie o film con tirature esaurite da decenni e mai ristampati, e quelli si che sono davvero introvabili, questa cosa non la vedono però XD
questa è una mia previsione, se dovessero fare davvero questa cosa dell'abbassamento dell'iva, i Prezzi rimarranno uguali agli attuali, gli editori guadagneranno quei soldi in per questo periodo, e una volta che l'iva tornerà quella reale i prezzi si alzeranno con la scusa dell'aumento dell'iva
Trasformazione dell'IRES da flat tax ad aliquota unica a 3 aliquote 9% per le piccole imprese, 15% per le medie, 18% per le grandi e 24% per le multinazionali
Trasformazione dell'imposta flat tax sui capitali di borsa(azioni ecc.) ad aliquota unica al 13% a 3 aliquote: 8% per coloro che posseggono un capitale azionario fino a 300.000 €, 16% per coloro che posseggono un capitale azionario da 300.001 a 900.000 € e 35% per coloro che posseggono un capitale azionario da 900.001 € in poi.
Te gusta?
Per quanto riguarda la trasformazione dell'IVA da flat tax a imposta progressiva tipo IRPEF non credo a quello che dici!
Puoi non credere a quello che vuoi, ma non cambierà magicamente la cosa.
Se pago un prodotto 100 e a 200 mi aumenti l'iva progressivamente io sarò incentivato ancor meno a spendere di più per un miglior prodotto (anche italiano), la mediocrità è una cosa che proprio non mi piace comprare quando posso, poi se a te piace son fatti tuoi.
E comunque continui a sviare l'argomento della sostenibilità della cosa.
C'entra perché stavamo parlando di IVA e poi sei tu che hai che ogni 1% di IVA ridotta lo stato dovrebbe in qualche modo coprire il buco di ogni 1% di IVA in meno, no io. Ritornando alla mia ida di IVA a imposta progressiva tipo IRPEF non è vero quello che dici perché tu acquisti già prodotti all'estero con l'IVA attuale semmai sei tu che adori comprare all'estero e difendere i prezzi gonfiati dei cofanetti senza motivo. Non svio l'argomento della sostenibilità della cosa perché l'insostenibilità della cosa parte già da quelli come te che adorano comperare sempre prodotti di qualità a prezzi ingiustificati per dire agli altri indirettamente che sei un nerd fino al midollo ma questo è un problema tuo non mio. I prodotti possono essere di qualità eccellente anche al prezzo di 6 €.
Che è vero... Se domani tutto fosse all'21 % di iva ci ritroveremo a fine anno un buco di miliardi che dovranno essere coperti in qualche modo.
Che comunque non centra nulla con quello che hai elencato.
Anni fa ci furono anche proposte di diminuzione dell'iva e le cifre che bisognava mettere sul tavolo erano senso senza.
Io adoro comprare quello che mi piace comprare, se imponi una tassazione ancora superiore al made in Italy (che spesso ha un costo), mi spingi ancora di più a prendere pattume che proviene da altrove pur di risparmiare.
Vallo a dire all'artigiano che con quei 6 euro non si alza neanche dal letto alla mattina per andare a lavoro. I prodotti di qualità a 6 euro non ce li hai se non tramite un'industria che si basa sullo sfruttamento di qualcuno o qualcosa.
Tranquillo non ce n'è bisogno perché conosco artigiani che fanno prodotti Made in Italy con prezzi bassi. Quel 6 € è tanto per farti rendere l'idea che i prodotti possono essere di qualità eccellente e al tempo stesso non costare troppo.
Il mio elenco copre benissimo i buchi della riduzione dell'IVA.
Ammetti che sono solo quelli come te che pensi che un prodotto che costa meno deve per forza essere un prodotto di merda e questo è stato dimostrato spesso il contrario.
P.S. : Mi spieghi allora perché la J Pop con la serie Mushibugyo ha venduto i volumetti a 4,40 € con sovracoperta con carta ottima mentre la Panini con Samurai 8 ha venduto la nuova serie flop di Kishimoto a 4,90 € senza sovracoperta con la qualità della carta uguale se non inferiore a quella della J-POP?
Hai idea di quanto possano costare i diritti di una serie di uno degli autori più famosi degli anni '90? Inoltre la Panini ha un prezzario standard per i manga, non è che cambia così a buffo perchè arriva un'opera " famosa ". Ah, un prodotto che costa meno è un prodotto di merda perchè quasi sempre è così. Nei supermercati i detersivi( ad esempio ) i prodotti di marca del Supermercato costano meno di quelli di marche più famose perchè per contratto vengono diluiti ( non possono vendere lo stesso prodotto a meno del costo del produttore ) risultando meno efficaci.
Costeranno sempre di più dell'alternativa in un paese del terzo mondo fatta da gente sottopagata che lavora 12 ore al giorno. O mi vuoi dire che gli artigiani che conosci te hanno scoperto il sacro gral che permette di fare un prodotto più economico?
Premi chi importa e tassi maggiorente chi dovresti premiare, oh ce ne vuole per tirare fuori soluzioni del genere.
Non ho visto nessuna risposta economica che possa coprire i buchi di alcun tipo vedi un po' te. Anzi hai persino preventivato un abbassamento dell'Ires per tutti tranne che per le multinaizonali (che spoiler non te la pagheranno mai).
Poi la cosa di Jpop non la commento neanche, non so come si faccia a credere a certe cose
Sai perché non può funzionare un Iva progressiva?... perché col tuo metodo si andrebbe per forza in perdita visto che l'iva tolta da prodotti dal basso costo non verrebbe mai e poi mai compensata dall'iva aggiunta ai prodotti da un alto costo perché di prodotti dall'alto costo con un iva al minimo non esiste
Non necessariamente.
Non è che qualsiasi genere alimentare (per citare una delle categorie con IVA ridotta) per forza costa poco.
Se voglio comprarmi un brisket per fare una grigliata stile americano e quindi vado a spendere tranquillamente un 100€ non si capisce perché dovrei spendere, in proporzione, più tasse che a comprare delle bistecche (o se il brisket sembra roba da ricchi sostituitelo con un costato intero preso per poi tagliarlo in bistecche).
È un'idea balzana che non ha assolutamente senso a prescindere dalla possibilità di far quadrare i numeri.
Idea che tra l'altro crea enormi problemi in caso di merci che vanno a peso e potenzialmente possono superare o meno una delle soglie, si invoglierebbe la gente a prendere di meno e quindi creare inutile lavoro e spreco di packaging.
Non commento neanche le aliquote insensate con il solo scopo di far sparire i capitali dell'Italia e far fallire lo stato in qualche mese, penso che uno dovrebbe parlare di ciò che conosce e non sparare numeri ideologici a caso. Credo sia molto meglio limitarsi a parlare di anime.
e allo stesso tempo non è che ogni genere alimentare abbia l'iva al 4%, per dire l'acqua ha l'iva al 22% se non in alcuni casi che è al 10%
un esempio terra terra, di coca cola in un anno si stima 1,4miliardi di litri bevuti in italia, ad un 1,00 euro al litro (per semplificare i calcoli, ma è anche di più mi sa) il 22% sono 308 milioni di euro, e se portiamo al 4% sono 56 milioni, quindi un decremento di entrate per lo stato solo di coca cola di 252 milioni di euro
appunto, è proprio per questo che è nato il concetto di necessità, un rivenditore non ti compra di certo il prodotto al chilo, lo fa a bancali, se in un ordine di un solo prodotto spendo 10k che faccio?... pago l'iva per 10k?... non ha totalmente senso come sistema quello proporzionale
mica scemo XD
ma anche per la musica non è tanto deverso, sarà 10 anni che la gente non compra più cd musicali (cioè si compra più vinili al giorno d'oggi asd), ormai si va di mp3 o appunto streaming su spotify e simili
sul nuovissimo si però per cose uscite da qualche mese amazon ha sempre maggiori sconti rispetto a chi vende al dettaglio per la maggior leva che fa sugli editori quindi una ulteriore abbassamento dei prezzi e scontistica a favore di amazon sarà una mazzata per i dettaglianti
Ecco quindi cerchiamo di non fare la nostra parte nel far estinguere totalmente le piccole realtà, che il monopolio non fa bene a nessuno (eccezion fatta per chi lo detiene).
Tu non ti compri la proprietà per sempre, ma solo finché l'obsolescenza dei mezzi tecnologici non ti espropria.
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