Di recente, sono scoppiate alcune polemiche in seguito alla messa in onda del primo episodio dell'arco narrativo del Distretto a Luci Rosse di Demon Slayer. Nello specifico, a causare tale bufera, sarebbe stato un tweet postato dal Museo Edo-Tokyo nel quale, mostrando agli utenti i suoi manufatti e oggetti relativi proprio al quartiere di Yoshiwara Yuukaku, aveva descitto quest'ultimo come un una meta "affascinante e splendente".
 
"Questo rotolo dipinto di Yoshiwara Fuzoku è stato realizzato nel periodo Genroku (1688-1704). Ci sono molte serie TV e manga ambientati a Yoshiwara, ed è anche lo scenario del recente Quartiere a Luci Rosse dell'anime #Kimetsu no Yaiba.
Per favore date un'occhiata a questo mondo glamour e splendente
".

L'arco narrativo del Quartiere a Luci Rosse è appunto ambientato a Yoshiwara, un quartiere realmente esistente di Tokyo, in un'area nella parte nord-est del centro della città, e dal valore storico molto significativo. Sebbene Yoshiwara fosse un distretto di bordelli legale e autorizzato durante il suo periodo di massimo splendore, l'attuale sensibilità nei confronti della prostituzione e delle condizioni di vita delle donne impiegate sono considerevolmente diverse da quelle del periodo Genroku e persino del periodo Taisho (1912-1926) in cui si svolge l'anime. Pertanto, un gran numero di fan su Twitter ha risposto ai tweet del museo per esprimere la propria opinione in considerazione del fatto che parole come "affascinante" e "splendente" non siano gli aggettivi più appropriati per descrivere Yoshiwara, con commenti del tipo:

"Non sarebbe meglio dire che Yoshiwara fosse 'affascinante e splendente' solo dal punto di vista dei clienti?"
"Penso che solo le persone che non vivevano e non lavorassero a Yoshiwara lo trovassero 'affascinante e splendente'".
"Tutti quei bei vestiti e le decorazioni colorate probabilmente sembravano grigio cenere alle persone che lavoravano lì".
"Per i valori di oggi, le donne raffigurate in quel rotolo venivano trattate come schiave, o addirittura come bestiame. Come museo, non dovresti menzionarlo anche voi?"
"Un'immagine 'affascinante e splendente' di donne schiavizzate".

In verità ci sono stati anche alcuni commenti in difesa della scelta delle parole del museo di Tokyo, o almeno non particolarmente offesi da esse, come "Non credo che abbia senso giudicare gli eventi passati con criteri al di fuori del loro contesto storico" e "Al tempo, la prostituzione non era percepita dalla società in modo negativo". La reazione complessivamente negativa, tuttavia, ha spinto il museo a scrivere un tweet di scuse e a chiarire come l'istituzione presenta Yoshiwara e la sua storia all'interno delle sue mostre.
"Nelle mostre del nostro museo, presentiamo sia gli aspetti esteriori di Yoshiwara, come il ruolo principale che ha svolto nello sviluppo degli aspetti della cultura Edo, sia le dure realtà interiori delle condizioni economiche in cui le donne si sentivano costrette a vendere i loro corpi.
Nel nostro tweet del 6 dicembre sulla pergamena dipinta di Yoshiwara Fuzoku, il nostro uso della frase 'un mondo affascinante e splendente' era inappropriato. Ci scusiamo profondamente".

Vale la pena far notare che, nonostante tutti i suoi fattori negativi, in particolare dal punto di vista di oggigiorno, Yoshiwara ha avuto un'innegabile influenza sull'arte e sulla cultura in Giappone. Durante il periodo feudale in cui fu istituito il distretto, lo Shogunato regnante scoraggiava la gente comune dalle manifestazioni e la stravaganza, esaltando severamente le virtù di uno stile di vita austero. Gli atteggiamenti erano però molto più rilassati all'interno di Yoshiwara e di conseguenza il distretto è considerato come il punto di partenza di numerose tendenze della moda facenti tutt'ora pare della cultura nipponica; dal design del kimono a quelli che oggi sono considerati classiche acconciature e trucchi giapponesi. Mentre le pratiche sessuali erano la motivazione principale per cui le folle si recavano in questo quartiere di Tokyo, Yoshiwara offriva anche intrattenimenti vestiti, come musica e danza, e i tentativi dei bordelli di superarsi a vicenda, così come il desiderio dei clienti di distinguersi agli occhi di una cortigiana con sontuosi regali, hanno anche reso il quartiere un luogo di ritrovo per pittori, artigiani e altre figure di rilievo artistico.

E voi cosa ne pensate?


Fonte Consultata:
SoraNews24